VALUTAZIONI AMBIENTALI
Obiettivo 12
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Obiettivo 13
Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Obiettivo 15
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre
LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE - VIA
Tuttavia è possibile astrarre, generalizzando, gli impatti potenziali determinati delle diverse categorie progettuali sottoposte a procedura di VIA. Nello specifico, il presente capitolo riporta i dati delle VIA attivate e concluse tra il 1999 ed il 2020 in Regione Piemonte individuando i progetti con maggiore incidenza sulla qualità dell’aria, delle acque e del territorio (inteso come suolo, ecosistemi e paesaggio).
Obiettivi
La VIA si basa sul principio fondamentale dell’azione preventiva, in base al quale la migliore politica consiste nell’evitare o minimizzare gli impatti ambientali delle opere prima della loro realizzazione, anziché ostacolare o tentare di mitigarne successivamente gli effetti.
I concetti base della Valutazione di Impatto Ambientale sono stati introdotti in Europa nel 1985 con l’emanazione da parte della Comunità Europea della Direttiva 337/85/CEE.
La direttiva VIA del 1985 è stata modificata cinque volte, nel 1997, nel 2003, nel 2009, nel 2011 e nel 2014.
La Direttiva 2014/52/EU sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è una applicazione dei principi esposti nell'attuale Art. 191 del trattato che istituisce la Comunità europea: “La politica della Comunità in materia ambientale è fondata sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché sul principio «chi inquina paga».”
Obiettivo della Direttiva è stabilire regole comuni per la valutazione preventiva e sistematica degli effetti di progetti sull'ambiente allo scopo di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento della varietà delle specie e conservare la biodiversità.
La VIA è stata recepita in Italia con la Legge 8 luglio 1986, n. 349 e s.m.i., legge che istituiva il Ministero dell’Ambiente e le norme in materia di danno ambientale. Con il D.P.C.M. 27 dicembre 1988 e s.m.i sono state pubblicate le Norme Tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità.
Con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 viene riorganizzata la legislazione italiana in materia ambientale e si cerca di superare tutte le discrepanze con le direttive europee pertinenti. La VIA viene affrontata nella Parte II che si occupa anche delle procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS) e dell’autorizzazione ambientale integrata (AIA). Dalla sua data di entrata in vigore (29 aprile 2006) ad oggi il Codice ha subito numerose modifiche ed integrazioni, ad esempio con il D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 104 (recepimento Dir VIA 2014/52/UE).
In Regione Piemonte la VIA è attualmente disciplinata dalla Legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione.
La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è uno tra i primi strumenti adottati in vista della tutela dell’ambiente e costituisce indubbiamente un tassello fondamentale in vista dello sviluppo sostenibile.
Nell’ambito del tema Valutazioni Ambientali, e nello specifico per la VIA, è fondamentale quindi favorire l’integrazione anche degli aspetti del cambiamento climatico sia per garantire la mitigazione degli effetti dell'attuazione di piani e programmi e della realizzazione di opere, sia per individuare adeguate misure di adattamento.
A tale proposito, il Documento di Indirizzo “Verso la Strategia regionale sul Cambiamento Climatico” (D.G.R. n. 66-2411) redatto in previsione della prossima Strategia Regionale sul Cambiamento Climatico, prevede nell’ambito degli “strumenti utili per indirizzare le azioni” una sezione dedicata al tema delle valutazioni ambientali.
Per approfondimenti, consulta la sezione Clima - Risposte.
Strumenti e azioni
Nella valutazione di impatto ambientale sono valutati e computati impatti ambientali a prescindere che siano diretti o indiretti, a breve o lungo termine, permanenti o temporanei, singoli o cumulativi. Tale valutazione viene effettuata considerando i seguenti fattori ambientali, anche in correlazione tra di loro: essere umano, fauna e flora, suolo, acqua, aria, fattori climatici , paesaggio, patrimonio culturale.
Secondo le disposizioni normative, la valutazione d'impatto ambientale comprende:
- lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità (screening);
- la definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale (scoping);
- la presentazione e la pubblicazione del progetto;
- lo svolgimento di consultazioni;
- la valutazione dello studio ambientale e degli esiti delle consultazioni;
- la decisione;
- l'informazione sulla decisione;
- il monitoraggio ambientale.
La verifica di assoggettabilità è definita come la procedura che deve essere attivata per “valutare, ove previsto, se progetti possono avere un impatto significativo e negativo sull’ambiente” e devono essere sottoposti alla fase di VIA. Quindi rappresenta una fase propedeutica alla VIA vera e propria. L’art dall’art. 20 del D. Lgs n. 152/2006 stabilisce per quale tipologia di progetti è prevista la verifica di assoggettabilità alla VIA (nota anche come “screening”)
La valutazione di impatto ambientale è altresì obbligatoriamente prevista secondo quanto stabilito dai co. 6 e 7 dell’art. 6 del D. Lgs n. 152/2006. Rispetto allo screening, la VIA prevede un maggior livello di dettaglio delle informazioni che devono essere prodotte all’autorità competente.
Prima di attivarsi per la presentazione dell’istanza di Verifica o di Valutazione, il proponente deve elaborare lo studio di impatto ambientale (SIA) che rappresenta il documento principale riguardante gli aspetti ambientali e gli impatti del progetto. Il contenuto minimo per il SIA prevede:
- una descrizione del progetto e delle sue caratteristiche, analizzando la zona in cui sarà localizzato;
- la descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare gli impatti negativi rilevanti;
- indicazione dei dati necessari all’individuazione e valutazione dei principali impatti sull’ambiente e sul patrimonio culturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione sia in fase di esercizio dell’opera;
- la descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame, compresa l’opzione zero, illustrando le motivazioni della scelta progettuale per quanto attiene l’impatto ambientale;
- il piano di monitoraggio degli impatti che saranno prodotti.
Tutte le informazioni devono essere riassunte in una sintesi non tecnica per l’informazione del pubblico meno esperto.
Procedure contestuali alla VIA
- la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). Si tratta di una procedura finalizzata a tutelare la salute delle popolazioni esposte agli impatti che piani/programmi/opere possono determinare sull’ambiente del territorio interessato. La VIS si colloca quindi a fianco della VIA, in un’ottica prospettica, con l’obiettivo di integrare gli effetti sulla salute nelle attività di valutazione degli impatti ambientali dell’opera sul territorio. È uno strumento a supporto dei processi decisionali e interviene prima che questi siano realizzati. Il DL.vo 104/2017 ha prescritto per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie) di svolgere una VIS.
- La Valutazione di Incidenza (VI). Si tratta di un procedimento previsto dal D.P.R. 357/1997 (art. 5), modificato e integrato dal DPR n. 120 del 2003, in ottemperanza alle prescrizioni cogenti di due Direttive comunitarie, la 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli” (ora 2009/147/CE), che viene attivato qualora un intervento, un progetto o piano sia suscettibile di determinare, direttamente o indirettamente, incidenza significativa su specie e habitat di un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) o di una Zona di Protezione Speciale (ZPS) previsti rispettivamente dalle due Direttive.
Attività di Arpa Piemonte
ARPA coadiuva le autorità competenti assicurando, nello svolgimento delle istruttorie e nelle attività previste dalla legge, il supporto tecnico-scientifico, anche mediante l’utilizzo del patrimonio di conoscenze ambientali acquisite nello svolgimento dei compiti di istituto. Il parere di compatibilità ambientale fornito risulta dall’integrazione di dati storici e bibliografici, di conoscenze territoriali e di indagini condotte in modo diretto attraverso l’esecuzione di sopralluoghi, misure, prelievi ed analisi di dati. Ad ARPA è anche affidato il controllo delle condizioni previste per la realizzazione delle opere e degli interventi.
L’Agenzia, con un approccio multidisciplinare, predispone per ogni pratica da esaminare una relazione specialistica che supporta l’Autorità competente nell’espressione del giudizio di compatibilità ambientale
Arpa esegue anche un’attività cosiddetta di “verifica di ottemperanza” che riguarda il “controllo delle condizioni previste per la realizzazione delle opere e degli interventi”. L’attività si esplica nella verifica del rispetto delle previsioni progettuali e delle prescrizioni ambientali impartite nei provvedimenti conclusivi di VIA.
Analisi dei dati
Si sottolinea comunque che, per quanto si possano evidenziare in linea generale gli impatti diretti prevalenti di ciascuna categoria progettuale, tutte le opere sottoposte a VIA comportano un’alterazione delle caratteristiche ambientali complessive di un territorio.
Fase di verifica
Tabella 1
Numero di opere autorizzate in verifica con le maggiori incidenze su aria, acqua e territorio
anni 1999-2020
Matrici |
‘99 |
‘00 |
‘01 |
‘02 |
‘03 |
‘04 |
‘05 |
‘06 |
‘07 |
‘08 |
‘09 |
‘10 |
‘11 |
‘12 |
‘13 |
‘14 |
'15 |
'16 |
'17 |
'18 |
'19 |
'20 |
'Tot. |
Aria |
|
2 |
2 |
24 |
39 |
26 |
12 |
15 |
16 |
14 |
13 |
6 |
16 |
13 |
10 |
9 |
9 |
7 |
5 |
6 |
3 |
2 |
247 |
Acqua |
8 |
15 |
18 |
61 |
90 |
88 |
56 |
58 |
80 |
64 |
54 |
65 |
67 |
47 |
35 |
47 |
68 |
30 |
54 |
32 |
31 |
22 |
1068 |
Territorio |
4 |
6 |
10 |
92 |
127 |
124 |
122 |
94 |
107 |
72 |
47 |
24 |
40 |
33 |
33 |
26 |
41 |
23 |
28 |
34 |
31 |
26 |
1118 |
Totale |
73 |
126 |
148 |
234 |
274 |
257 |
235 |
208 |
233 |
242 |
312 |
403 |
263 |
194 |
158 |
153 |
188 |
154 |
146 |
129 |
127 |
107 |
4257 |
Totale |
52 |
73 |
102 |
147 |
164 |
159 |
155 |
134 |
167 |
169 |
206 |
263 |
187 |
122 |
101 |
120 |
142 |
114 |
118 |
107 |
99 |
81 |
2901 |
Fase di valutazione
Per quanto concerne le tipologie di opere soggette a VIA (Fasi di Valutazione e Verifica) nel corso del 2020 si mantiene pressoché stabile il trend dell’anno precedente: le tipologie maggiormente rappresentata sono risultate quella delle derivazioni idriche ad uso idroelettrico e gli interventi di difesa idraulica, le cave di pietre ornamentali/inerti e gli impianti di gestione rifiuti. Peculiari del territorio cuneese sono gli allevamenti. Intensivi.
Estrapolando i dati delle procedure autorizzate sia in verifica che in valutazione (tabb. 1 e 2), le principali tipologie di opere autorizzate che incidono maggiormente sulla qualità dell’aria continuano a essere rappresentati da: centri commerciali, parcheggi e impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi. Di queste categorie progettuali le incidenze maggiori sulla qualità dell’aria, parzialmente mitigabili prevalentemente in fase di cantiere, si verificano soprattutto in fase di esercizio principalmente a causa del traffico indotto dalla tipologia di opera.
In relazione alle opere maggiormente incidenti sulle risorse idriche, sia in termini quantitativi che qualitativi, si conferma la tendenza negli anni dell’autorizzazione di impianti per la produzione di energia idroelettrica ed opere di sistemazione idraulica e allevamenti suinicoli.
L’individuazione di categorie progettuali maggiormente incidenti sul territorio risulta invece più artificiosa rispetto all’aria ed all’acqua; tutte le opere sottoposte a VIA costituiscono infatti una trasformazione dell’assetto di un territorio concorrendo all’aumento del consumo di suolo, ad alterazioni di tipo geomorfologico, ecologico (in termini di perdita di biodiversità e depauperamento della qualità degli ecosistemi) e paesaggistico. Tuttavia, tra le procedure concluse con autorizzazione si possono evidenziare, in termini di sottrazione di suolo ed ecosistemi, quelle per le opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, le cave, le discariche di rifiuti urbani non pericolosi ed i centri commerciali.
Tabella 2
Numero di opere autorizzate in valutazione con le maggiori incidenze su aria, acqua e territorio
anni 1999-2020
Matrici |
‘99 |
‘00 |
‘01 |
‘02 |
‘03 |
‘04 |
‘05 |
‘06 |
‘07 |
‘08 |
‘09 |
‘10 |
‘11 |
‘12 |
‘13 |
‘14 |
'15 |
'16 |
'17 |
'18 |
'19 |
'20 |
Tot. |
Aria |
|
1 |
2 |
4 |
8 |
6 |
10 |
4 |
8 |
6 |
1 |
4 |
|
3 |
1 |
|
1 |
59 |
|||||
Acqua |
|
1 |
3 |
19 |
25 |
29 |
29 |
29 |
32 |
38 |
23 |
34 |
10 |
28 |
23 |
36 |
22 |
17 |
16 |
9 |
11 |
12 |
446 |
Territorio |
|
1 |
7 |
37 |
58 |
52 |
59 |
71 |
62 |
49 |
31 |
24 |
27 |
26 |
15 |
9 |
12 |
12 |
16 |
17 |
20 |
9 |
614 |
Tot. |
2 |
20 |
39 |
65 |
91 |
114 |
111 |
122 |
125 |
116 |
99 |
130 |
68 |
83 |
67 |
81 |
52 |
51 |
40 |
34 |
33 |
25 |
1568 |
Tot. |
|
14 |
29 |
53 |
71 |
71 |
85 |
95 |
95 |
91 |
66 |
95 |
47 |
53 |
43 |
46 |
39 |
35 |
30 |
28 |
29 |
23 |
1138 |
Una rappresentazione grafica di quanto sopra commentato è riportata nei grafici delle figure seguenti.
Figura 1
Procedure di verifica e opere con principali incidenze sulle componenti aria, acqua e territorio
anni 1999-2020
Figura 2
Numero complessivo di procedure di verifica
anni 1999-2020
Figura 3
Numero complessivo di procedure di verifica
anni 1999-2020
Figura 4
Numero complessivo di procedure di valutazione
anni 1999-2020
Le Grandi Opere e l’Accompagnamento Ambientale
Attualmente, la definizione di “grandi opere infrastrutturali” non ha una sua chiara “delimitazione” normativa; sono annoverabili in linea di massima tra le grandi opere infrastrutturali tutte le opere che richiedono un impegno temporale pluriennale ed anche quelle opere che hanno uno sviluppo che interessa più Regioni, Province autonome o Stati.
Rientrano tra le grandi opere infrastrutturali gli “interventi infrastrutturali caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico - amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio - economico a livello nazionale, regionale o locale, per la cui realizzazione o completamento si rende necessario la nomina di uno o più Commissari straordinari” o per le quali è prevista l’istituzione di un Osservatorio Ambientale.
Nelle fasi successive all’approvazione di una grande opera infrastrutturale, ossia nelle fasi di realizzazione (corso d’opera) e in quelle immediatamente successive (post opera) dedicate allo smantellamento delle opere provvisionali e ai ripristini ambientali, è necessario mettere in atto una serie di azioni volte a controllare che le caratteristiche del progetto e le condizioni e prescrizioni rilevanti dal punto di vista ambientale vengano rispettate e che siano mantenuti gli standard e le prestazioni ambientali nel caso siano proposte varianti nei dettagli di realizzazione.
Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora vengano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso, in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:
- Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) che durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti);
- Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
- Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione;
- Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.
L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali in Piemonte
Arpa Piemonte ha iniziato l’attività di accompagnamento ambientale nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano.
Le attività di Arpa da allora ad oggi 2020 hanno riguardato le seguenti opere:
- Tratta alta capacità ferroviaria Torino - Milano
- Adeguamento e ammodernamento della autostrada Torino - Milano, Lotti I e II
- Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo
- Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
- Nuovo collegamento internazionale Torino - Lione - Sezione internazionale - Cunicolo esplorativo della Maddalena e Parte comune Italo-Francese - Tratta in territorio italiano
- Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
- Sistema Ferroviario Metropolitano SFM3 (Torino- Susa/Bardonecchia) e SFM5 (Orbassano- Torino Stura/Chivasso) Fermata San Luigi di Orbassano
- Tratta alta velocità / alta capacità Milano - Genova - Terzo Valico dei Giovi
- Metropolitana Automatica di Torino – Linea 1 – Tratta 3 (lotti 1 e 2) – prolungamento ovest Cascine Vica nei comuni di Collegno (TO) e Rivoli (TO)
La mole di dati di monitoraggio prodotti dal proponente, nell’ambito del monitoraggio di ciascuna opera, è consistente e necessita di un’attività di verifica ed analisi continue e attente da parte dell’Agenzia. La costante attività di controllo dei dati garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori vengano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.
A titolo esemplificativo, nell’ambito di alcune delle grandi opere attive in Piemonte, dal 2012 al 2020 si stima siano state eseguite 1.079.340 misurazioni per il monitoraggio delle componenti: acque superficiali e sotterranee, atmosfera, amianto, radiazioni ionizzanti, Rumore e vibrazioni.
Nella tabella seguente si riporta: il numero delle misurazioni eseguite nei monitoraggi ambientali della Nuova Linea ferroviaria Torino Lione, nel periodo 2012-2020, e del prolungamento a Rivoli della Linea 1 della Metropolitana di Torino nel periodo 2018-2020.
Per approfondimenti, consulta la pagina Territorio - Risposte - Monitoraggio e controllo
Strumenti per la Valutazione Ambientale Strategica
LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA - VAS
La valutazione degli effetti di piani e programmi sull'ambiente è stata introdotta a livello europeo dalla Direttiva 2001/42/CE, recepita in Italia con il D.lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale" poi modificato e integrato dal D.Lgs. 4/2008, e dal D.Lgs. 128/2010.
La VAS ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.
Essa rappresenta, quindi, un supporto alla pianificazione finalizzato a consentire, durante l’iter decisionale, la ricerca e l’esame di alternative sostenibili e soluzioni efficaci dal punto di vista ambientale e la verifica delle ipotesi programmatiche, mediando e sintetizzando obiettivi di sviluppo socioeconomico e territoriale ed esigenze di sostenibilità ambientale.
In base alla rilevanza, alla tipologia ed alla localizzazione del piano/programma la competenza della procedura è assegnata allo Stato (Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero per i beni e le attività culturali), alla Regione o agli Enti locali delegati dalla Regione a tali funzioni.
Strumenti e azioni
I soggetti coinvolti nel processo di VAS sono:
Autorità competente: è la pubblica amministrazione cui compete esprimere il proprio parere sull’assoggettabilità delle proposte di piano o di programma alla VAS, che collabora con l’autorità proponente al fine di definire ad esempio l’impostazione del Rapporto ambientale e le modalità del monitoraggio.
Autorità procedente:la pubblica amministrazione che elabora il piano/programma o nel caso in cui il piano/programma sia predisposto dal proponente è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano/programma
Soggetti competenti in materia ambientale: le pubbliche amministrazioni o gli enti pubblici che per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani, programmi o progetti. Tali soggetti vengono consultati per le verifiche di assoggettabilità, per le fasi preliminari e per i rapporti ambientali.
Proponente: il soggetto pubblico o privato che elabora il piano/programma
Pubblico: uno o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone
La valutazione ambientale strategica è un processo che comporta lo svolgimento delle seguenti fasi:
- fase di screening (verifica di assoggettabilità): processo eventualmente e preliminarmente attivato nei casi previsti da legge allo scopo di valutare se un piano o programma, o sua modifica, possa avere effetti significativi sull'ambiente e quindi sia da assoggettare alla procedura di VAS;
- fase di scoping (specificazione dei contenuti): preliminare all’elaborazione del Rapporto Ambientale (RA), è una fase di consultazione tra Autorità Procedente e/o proponente e l’Autorità Competente per definire portata e livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale;
- redazione del rapporto ambientale:fase nella quale viene elaborato il documento contenente tutte le informazioni necessarie per la VAS;
- consultazioni: i documenti elaborati vengono messi a disposizione, con vari mezzi, sia ai soggetti con competenze ambientali (SCA) che al pubblico;
- valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni: si conclude con l'espressione del parere motivato da parte dell’Autorità Competente;
- decisione e informazione:è la fase di approvazione del piano da parte dell'autorità procedente e la relativa pubblicazione;
- monitoraggiodegli effetti ambientali del piano o del programma: è effettuato dall’Autorità Procedente in collaborazione con l’Autorità Competente anche avvalendosi del Sistema delle Agenzie Ambientali e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Rapporto tra VAS e VIA
Nell’ottica del perseguimento degli obiettivi di sostenibilità, che è la finalità principale della VAS, gli aspetti da considerare riguardano in particolare le condizioni di criticità, gli elementi di valore ambientale e le situazioni territoriali che possono essere favorevoli per l’opera, gli esiti della valutazione degli effetti sull’ambiente e il relativo monitoraggio.
Attività di Arpa Piemonte
- Il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), sottoposto alla fase di assoggettabilità a VAS dal MATTM; esso recepisce le indicazioni comunitarie e nazionali in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, allineandosi alla Strategia Europea di adattamento ai cambiamenti climatici e dando attuazione alla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici del 2015, da cui il Piano direttamente discende, rappresentandone un’articolazione operativa. Il PNACC ha lo scopo di consentire di integrare ogni piano o programma (esistente o da elaborare) con considerazioni in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e si pone in una condizione di indirizzo, supporto e integrazione di altri piani a livello nazionale, regionale o locale, identificando azioni che dovranno poi essere recepite, selezionate e implementate a scala locale.
- Il Piano Regionale delle Attività Estrattive – PRAE di cui è stata effettuata la valutazione del Documento programmatico di piano del PRAE e del documento di specificazione dei contenuti del rapporto ambientale finalizzato alla VAS (art. 5 comma 1 della L.R. 23/2016). L’iter del piano è stato avviato dal Settore Polizia mineraria, cave e miniere di Regione Piemonte a seguito dell’entrata in vigore della L.R. 23/2016 “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave”.
- I Piani attuativi del Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti, per i quali è stato valutato il documento tecnico preliminare di specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale per la VAS del Piano Regionale per la Mobilità delle Persone (PrMoP) e del Piano regionale della Logistica (PrLog), all’interno del quale è ricompreso anche il Piano regionale della mobilità ciclistica (PRMC) che ne costituisce parte integrante. I tre piani si propongono di attuare le strategie delineate nel Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT) perseguendone gli obiettivi ed i risultati in esso definiti in un arco temporale che traguarda al 2030.
- Il Piano di Gestione Acque del Distretto Idrografico del fiume Po, sottopostoa verifica di assoggettabilità a VAS, riguarda il secondo aggiornamento (programmazione ciclo 2021 – 2027) elaborato ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE[BA5] ed è lo strumento di pianificazione che definisce le misure necessarie a raggiungere gli obiettivi ambientali e gli obiettivi di qualità per specifica destinazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei del Distretto Idrografico del Po.
- Il Piano di gestione del rischio di alluvioni, sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla VAS, è lo strumento operativo previsto dalla Direttiva 2007/60/CE, recepita a livello nazionale dal D.lgs. 49/2010 e s.m.i., volto a ridurre le conseguenze negative delle alluvioni per la salute umana, per il territorio, per i beni, per l’ambiente, per il patrimonio culturale e per le attività economiche e sociali.
A questo quadro si aggiunge l’istituzione del Gruppo di lavoro previsto dalla D.G.R.16-2528/2020, finalizzato al percorso di individuazione nel territorio regionale delle "aree idonee" o “a vocazione energetica” alla localizzazione degli impianti di generazione elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER). Al fine di conseguire al 2030 l’obiettivo di copertura (30%) del consumo finale lordo da fonti rinnovabili, il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) italiano ha definito un percorso di sviluppo sostenibile delle FER in cui il contributo principale deriva dal fotovoltaico e dall’eolico, per i quali sono previste rispettivamente la triplicazione ed il raddoppio della generazione rispetto allo stato attuale.
Autorità Ambientale Regionale
La Regione Piemonte ha sistematizzato le attività dell’AA con la D.G.R. n. 40-5288 del 29 gennaio 2013 “Autorità ambientale della Regione Piemonte. Ruolo e funzioni nel contesto della politica regionale unitaria per la nuova programmazione 2014-2020 dei Fondi del Quadro Strategico Comunitario”. Le funzioni di AA sono in capo al Settore Valutazioni Ambientali e Procedure Integrate della Direzione Ambiente, Energia e Territorio,
L’AA partecipa ai lavori della Rete nazionale delle Autorità Ambientali e delle Autorità della programmi operativi finanziati con fondi SIE, la quale si configura come una sede di coordinamento, di riflessione, di formazione, di confronto, di messa in comune delle esperienze e di elaborazione di proposte, di criteri e di metodologie attinenti agli aspetti ambientali delle azioni dei Fondi Strutturali comunitari.
Il 23 febbraio 2017, la Conferenza Stato-Regioni ha preso atto del Protocollo di intesa fra le Autorità ambientali e le Autorità di gestione dei programmi comunitari del ciclo 2014-2020, sottoscritto dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 2-2989 del 7 marzo 2016 “Adesione al Protocollo di intesa tra Agenzia Coesione Territoriale Ministero Ambiente Tutela del Territorio e del Mare Autorità di Gestione dei Programmi Operativi 2014-2020 e Autorità Ambientali per promuovere e assicurare l'integrazione ambientale e gli obiettivi sviluppo sostenibile nei programmi operativi del ciclo di Programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e Fondo Sviluppo Coesione”.
Attualmente si stanno avviando le attività per la definizione della prossima politica di coesione per il periodo 2021-2027 e dei nuovi programmi operativi per la gestione dei fondi diretti ed indiretti. Gli Obiettivi di Policy individuati dalla proposta di Regolamento UE COM(2018) 375 final del 29/05/18, recante disposizioni comuni sui fondi sono:
- Ob. 1. Un’Europa più intelligente
- Ob. 2. Un’Europa più verde
- Ob. 3. Un’Europa più connessa
- Ob. 4. Un’Europa più sociale
- Ob. 5. Un’Europa più vicina ai cittadini
Il tavolo tecnico VIA e VAS del Progetto CReIAMO PA del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare
Tra le attività messe in campo è stata creata una rete tra amministrazioni centrali e territoriali per definire i contenuti, le modalità di raccolta, i tempi e gli strumenti per le attività di monitoraggio degli effetti significativi connessi all’attuazione dei piani e dei programmi e alla realizzazione dei progetti e, per massimizzare i livelli di trasparenza, partecipazione e condivisione delle informazioni, sono previste azioni di supporto all’adeguamento dei portali dedicati alle valutazioni ambientali agli adempimenti richiesti dalla Direttiva 2014/52/UE in tema di informazione ambientale.
Nel corso del 2019 sono state predisposte le seguenti linee guida relative alle procedure VIA:
- Indirizzi operativi per l’applicazione dell’art.27 bis, DLgs 152/06: il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (scaricabile al link: ):
- Indirizzi operativi per la definzione di determinate tipologie progettuali elencate nell’allegato IV alla Parte Seconda del DLgs 152/06 - Interpretazione delle definizioni delle tipologie progettuali elencate al Punto 7. Progetti di infrastrutture, lettere n) ed o) dell’Allegato IV alla Parte Seconda D.Lgs. 152/2006: “opere costiere destinate a combattere l’erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare”, “opere di canalizzazione e di regolazione dei corsi d’acqua”
È stata inoltre predisposta, con la collaborazione di Pubbliche Amministrazioni e altri stakeholder, la “Carta d’intenti per la trasparenza e la partecipazione nelle Valutazioni Ambientali”, che rappresenta un “decalogo” di principi per promuovere processi partecipativi di qualità nelle Valutazioni Ambientali, in cui la trasparenza costituisce l’elemento trasversale. Ogni principio è sviluppato nella Carta secondo una serie di azioni da realizzare nelle diverse fasi del processo di valutazione ambientale.
La Carta d’intenti, presentata in occasione del Workshop internazionale “Esperienze nazionali ed internazionali a confronto per Valutazioni Ambientali trasparenti e partecipate: verso una Carta d’intenti condivisa” svoltosi a Roma il 29 ottobre 2019, è scaricabile alla pagina del MATTM.
IL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANO – NUOVI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
Nella nuova linea denominata SFM5, che dalle stazioni di Torino-Stura e Porta Susa raggiungerà l’ospedale San Luigi di Orbassano, sono state previste tre nuove fermate:
- Il capolinea presso l’Ospedale San Luigi di Orbassano, sarà dotata un parcheggio di interscambio di 400 posti auto e annesso bike box; tale infrastruttura ha superato la fase di verifica di assoggettabilità a VIA regionale e, a seguito di una condivisione del Piano di monitoraggio ambientale con Arpa Piemonte, nel corso del 2020 sono iniziati i monitoraggi ambientali ante operam.
- Una fermata denominata Borgata Quaglia – Le Gru (prospiciente il centro commerciale) sita tra i territori dei comuni di Torino e Grugliasco, il cui progetto preliminare nel mese di maggio 2020 ha superato la procedura regionale di verifica di assoggettabilità a VIA con l’esclusione dalla fase di valutazione, subordinatamente al rispetto di condizioni ambientali. La fermata sarà dotata di due marciapiedi a servizio dei binari in corrispondenza della trincea ferroviaria esistente, di un fabbricato ponte previsto in posizione centrale, di una viabilità di accesso alla stazione e di stalli di parcheggio. Verrà inoltre realizzata una passerella pedonale per permettere lo scavalco dei binari.
- Una fermata denominata San Paolo, è prevista all’incrocio tra via Tirreno e corso Siracusa nel territorio del comune di Torino. Il progetto preliminare nel mese di maggio 2020 ha superato la procedura regionale di verifica di assoggettabilità a VIA con l’esclusione dalla fase di valutazione, subordinatamente al rispetto di condizioni ambientali. La fermata sarà ubicata all’interno dello scalo ferroviario esistente di Torino-San Paolo e prevederà la realizzazione di una banchina ad isola di lunghezza di circa 250 metri e di una passerella pedonale metallica sopraelevata, lunga circa 180 metri, in affiancamento all’esistente cavalcaferrovia di C.so Trapani/C.so Siracusa.
La fermata San Paolo, in un secondo tempo servirà anche la linea SFM3 che da Torino percorre la Valle di Susa e raggiunge Bardonecchia. La stazione di Borgata Quaglia-Le Gru, situata in corrispondenza dell’attuale rotonda nella quale confluiscono via Crea e strada Antica di Grugliasco, sarà realizzata sei metri sotto il piano di campagna e sarà collegata all’asse viario principale mediante un’apposita bretella stradale. Secondo il cronoprogramma di RFI, le tre nuove fermate potrebbero essere completate e attivate per la fine del 2024, e con esse è previsto il completamento della nuova linea SFM5.
Il percorso della SFM5 una volta terminato collegherà Stura con la fermata di Rebaudengo (già in esercizio), la fermata di Dora (in progetto), la Stazione di Porta Susa (in esercizio) e successivamente, dopo il bivio Crocetta, attraverserà le fermate di San Paolo (in fase di progettazione) e di Borgata Quaglia - Le Gru, terminando nella fermata di San Luigi di Orbassano.
La stazione Zappata è al momento ancora in attesa di completamento; le sue strutture portanti, tutte sotterranee, erano già state predisposte senza rivestimenti e strutture di collegamento, in occasione della realizzazione del primo tratto del Passante ferroviario, attivato nel 1999.
Tutte le opere infrastrutturali sopra menzionate contemplano la messa a punto di un piano di monitoraggio ambientale suddviso nelle tre fasi di ante operam, corso d’opera e post operam condiviso con Arpa Piemonte.
Il monitoraggio ambientale del PTR
Un primo passo in tale direzione è rappresentato dalla redazione di un documento a cura di Regione Piemonte, Arpa e Ires, che basandosi sulle aree di intervento previste dalla Strategia Nazionale e definite dalle 5P, Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, restituisce un quadro di sintesi dello stato socio-economico e ambientale del Piemonte. A questo scopo si è utilizzato un sottoinsieme degli indicatori raccolti per il PTR per dettagliare tre delle cinque aree previste dalla Strategia Nazionale, ovvero Persone, Pianeta e Prosperità.
Per questa prima analisi si è scelto di analizzare alcune zone del territorio regionale aggregandole come definito dal PTR, attraverso gli Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT). Il territorio così suddiviso rappresenta per ciascun ambito un'unità di relazione locale dove persiste un elevato grado di organicità determinato dalla prossimità geografica, dall’omogeneità delle caratteristiche fisiche, geografiche, sociali, economiche e dalle potenzialità derivanti dalla condivisione di ipotesi, programmi, progetti comuni tesi a sostenere le politiche di sviluppo delle realtà interessate.
Per ulteriori dettagli visita la pagina della Relazione Stato Ambiente 2019 e consulta il sito di Arpa Piemonte per visualizzare il documento completo.