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PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI - anno 2018
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Nella figura 4 sono riportate le mappe relative ai rifiuti. Per visualizzare la mappa di interesse cliccare sulla tendina sotto la legenda.
GESTIONE DI RIFIUTI SPECIALI - ANNO 2018
Figura 5
Il recupero dei rifiuti speciali nel 2018
Figura 6
Lo smaltimento dei rifiuti speciali nel 2018
Figura 7
Figura 8
Figura 9
Bilancio regionale dei flussi di rifiuti speciali - anno 2018
Figura 10
RIFIUTI SPECIALI
L’argomento Rifiuti rientra negli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare nell'Obiettivo 12:
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Target
12.4: Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di tutti i rifiuti (...) per minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente;
12.5: Entro il 2030, ridurre la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.
Target
12.4: Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di tutti i rifiuti (...) per minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente;
12.5: Entro il 2030, ridurre la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS), di cui alla D.C.R. n. 253-2215 del 16/01/2018 prevede di individuare uno scenario di riferimento prima che le azioni di Piano abbiano un primo effetto, ciò è stato fatto col primo rapporto di monitoraggio ambientale riferito ai dati relativi all’anno 2018, i cui risultati sono stati approvati dalla Regione con determinazione dirigenziale n. 54 del 08/02/2021,.
Il monitoraggio proseguirà non solo per la verifica dell’attuazione del PRRS e il raggiungimento dei suoi obiettivi, ma anche per la valutazione degli effetti ambientali generati dal Piano stesso, come richiesto dalla normativa sulla Valutazione Ambientale Strategica cui il progetto di piano è stato sottoposto.
Il monitoraggio permette inoltre, nel periodo di validità del Piano rifiuti e in caso di necessità, di applicare misure correttive o migliorative rispetto a quanto previsto dallo stesso Piano, al fine di ridurre gli effetti negativi o indesiderati sia rispetto ai risultati attesi relativi alla gestione dei rifiuti speciali, sia riguardo alla programmazione relativa ad altri settori.
La frequenza con la quale saranno predisposti i Rapporti di monitoraggio del Piano di gestione dei rifiuti speciali è triennale, mentre il Rapporto di monitoraggio del Piano dei rifiuti urbani ha frequenza biennale.
Il monitoraggio proseguirà non solo per la verifica dell’attuazione del PRRS e il raggiungimento dei suoi obiettivi, ma anche per la valutazione degli effetti ambientali generati dal Piano stesso, come richiesto dalla normativa sulla Valutazione Ambientale Strategica cui il progetto di piano è stato sottoposto.
Il monitoraggio permette inoltre, nel periodo di validità del Piano rifiuti e in caso di necessità, di applicare misure correttive o migliorative rispetto a quanto previsto dallo stesso Piano, al fine di ridurre gli effetti negativi o indesiderati sia rispetto ai risultati attesi relativi alla gestione dei rifiuti speciali, sia riguardo alla programmazione relativa ad altri settori.
La frequenza con la quale saranno predisposti i Rapporti di monitoraggio del Piano di gestione dei rifiuti speciali è triennale, mentre il Rapporto di monitoraggio del Piano dei rifiuti urbani ha frequenza biennale.
PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI - anno 2018
I dati sui rifiuti speciali sono desunti dalle dichiarazioni MUD (Modulo Unico di Dichiarazione ambientale), che molti dei soggetti che producono rifiuti e tutti i gestori sono tenuti annualmente a compilare e inviare alle Camere di commercio. Il MUD rappresenta, a partire dal 1994, anno di istituzione, la fonte dati principale per conoscere e valutare produzione, gestione e flussi dei rifiuti speciali.
Nel 2018 i quantitativi totali di rifiuti speciali (esclusi i rifiuti da costruzione e demolizione appartenenti al capitolo 17 dell’EER “Elenco Europeo dei Rifiuti ”, i cosiddetti “inerti”) prodotti sul territorio piemontese ammontano a circa 5,6 milioni di tonnellate, con una produzione in aumento del 5,6% ed in linea con i valori dell’anno 2016.
Si tratta per l’83,5% di rifiuti non pericolosi e per il restante 16,5% di rifiuti pericolosi, il cui quantitativo è abbastanza elevato anche a causa delle numerose operazioni di bonifica di terreni e di siti contaminati da amianto o altri rifiuti pericolosi avviate negli ultimi anni. A livello pro capite la quota annua di rifiuti speciali prodotti, escludendo appunto gli inerti, è di circa 1.281 kg per abitante. A livello provinciale (figura 1) le quote di rifiuti più consistenti provengono dal territorio della Città Metropolitana di Torino, che ha subito un incremento consistente della produzione di rifiuti, e rappresenta il 44% della produzione regionale; segue la provincia di Cuneo con il 17%.
Nel 2018 i quantitativi totali di rifiuti speciali (esclusi i rifiuti da costruzione e demolizione appartenenti al capitolo 17 dell’EER “Elenco Europeo dei Rifiuti ”, i cosiddetti “inerti”) prodotti sul territorio piemontese ammontano a circa 5,6 milioni di tonnellate, con una produzione in aumento del 5,6% ed in linea con i valori dell’anno 2016.
Si tratta per l’83,5% di rifiuti non pericolosi e per il restante 16,5% di rifiuti pericolosi, il cui quantitativo è abbastanza elevato anche a causa delle numerose operazioni di bonifica di terreni e di siti contaminati da amianto o altri rifiuti pericolosi avviate negli ultimi anni. A livello pro capite la quota annua di rifiuti speciali prodotti, escludendo appunto gli inerti, è di circa 1.281 kg per abitante. A livello provinciale (figura 1) le quote di rifiuti più consistenti provengono dal territorio della Città Metropolitana di Torino, che ha subito un incremento consistente della produzione di rifiuti, e rappresenta il 44% della produzione regionale; segue la provincia di Cuneo con il 17%.
Figura 1
Produzione di rifiuti speciali (esclusi CER 17 non pericolosi) per provincia - anni 2011-2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
L’analisi della produzione dei rifiuti speciali per singolo codice EER - considerando sia i pericolosi sia i non pericolosi, ad esclusione dei EER 17 non pericolosi - mette in evidenza il prevalere di rifiuti provenienti da impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque (capitolo EER 19, figura 2). Le altre principali attività produttive da cui derivano rifiuti speciali, si possono ricondurre nel 2017 ai rifiuti derivanti dal trattamento superficiale di metalli e plastiche e ai rifiuti di imballaggio. Se si analizza la produzione su un lungo periodo (anni 2008-2018), si evidenzia che alcune categorie di rifiuti speciali non pericolosi prodotti in quantità rilevanti negli anni precedenti si sono drasticamente ridotte, ad esempio quelli derivanti da estrazioni minerali, da industria tessile e da processi termici sono diminuiti del 50% in otto anni. Altre riduzioni importanti, dell’ordine del 20-30% nel periodo, si evidenziano nei rifiuti dell’industria legno-cartaria, dei metalli e plastiche e dei processi chimici organici.
Figura 2
Rifiuti speciali totali (esclusi EER 17 NP) prodotti suddivisi per capitolo EER - anno 2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
I quantitativi di rifiuti speciali prodotti in Piemonte arrivano a circa 2,333 kg per abitante all’anno, e la percentuale dei rifiuti non pericolosi sale al 91%, se si considera in aggiunta la stima di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione (EER 17), per i quali non è prevista la dichiarazione MUD. La stima viene effettuata sulla base della quantità di rifiuti trattati e gestito in Piemonte, a cui viene sottratto quanto entra per essere trattato in Piemonte dalle altre regioni italiane e dall’estero e aggiunto quanto esce dalla regione. Partendo dai dati di produzione presentati precedentemente, e inserendo come dato di produzione dei rifiuti EER 17 NP, per i quali la dichiarazione MUD non è obbligatoria, quanto ottenuto mediante il metodo sopra riportato, si ottiene il dato relativo ai rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi complessivamente prodotti in Piemonte nel 2018, pari a 10,16 milioni di tonnellate. Di queste:
- il 46% è rappresentato dai rifiuti da costruzione e demolizione (capitolo EER 17);
- il 26% da rifiuti da trattamento rifiuti e acque (capitolo EER 19);
- il 28% da tutti gli altri EER.
Figura 3
Rifiuti speciali totali comprensivi della stima del dato dei rifiuti EER 17 NP - anno 2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
Nella figura 4 è possibile consultare le mappe relative alla distribuzione delle produzioni di rifiuti speciali, i valori riportati sono relativi ai rifiuti da costruzione e demolizione come dichiarati nel MUD e non le stime. Per visualizzare la mappa di interesse cliccare sulla tendina sotto la legenda.
Figura 4
Produzione di rifiuti speciali per comune
Nella figura 4 sono riportate le mappe relative ai rifiuti. Per visualizzare la mappa di interesse cliccare sulla tendina sotto la legenda.
GESTIONE DI RIFIUTI SPECIALI - ANNO 2018
La quantità di rifiuti speciali gestiti, compreso il trattamento in discarica, nel 2018 è di oltre 9,9 milioni di tonnellate, di cui l’81% è stato sottoposto ad attività di recupero, il 4% è stato smaltito in discarica e il restante 15% mediante altre tipologie di smaltimento.
Come detto l'origine dei rifiuti non è esclusivamente regionale; è presente infatti un flusso di materiale prodotto in altre regioni e trattato da impianti dislocati in Piemonte e, viceversa, rifiuti prodotti nella nostra regione sono destinati a smaltimento e recupero in altre parti d’Italia. I quantitativi trattati sono funzione non solo della collocazione degli impianti e della capacità di trattamento, ma anche delle condizioni di mercato.
Come detto l'origine dei rifiuti non è esclusivamente regionale; è presente infatti un flusso di materiale prodotto in altre regioni e trattato da impianti dislocati in Piemonte e, viceversa, rifiuti prodotti nella nostra regione sono destinati a smaltimento e recupero in altre parti d’Italia. I quantitativi trattati sono funzione non solo della collocazione degli impianti e della capacità di trattamento, ma anche delle condizioni di mercato.
Figura 5
Gestione dei rifiuti speciali - anno 2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
Il 94% dei rifiuti gestiti nel 2018 è costituito da rifiuti non pericolosi e i quantitativi trattati sono in lieve aumento rispetto al 2017, soprattutto nelle operazioni di recupero, mentre si mantengono stabili i quantitativi avviati in discarica o inceneriti. Il sistema impiantistico della regione è costituito da circa 1.182 unità locali operative.
Il recupero dei rifiuti speciali nel 2018
Nel 2018 sono stati sottoposti alle operazioni di recupero 8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano l’81% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 5% è stato smaltito in discarica e il restante 14% mediante altre tipologie di smaltimento; per la maggior parte si tratta di rifiuti non pericolosi (94%).
Il 60% del totale delle operazioni di recupero è costituito da quello delle sostanze inorganiche (R5), che nel 2018 è pari a oltre 4,8 milioni di tonnellate. Il recupero delle sostanze organiche (R3) e quello dei metalli rappresentano ciascuno il 16% (quasi 1,2 milioni di tonnellate l’uno). Un ulteriore 4% è costituito dai rifiuti impiegati nello spandimento sul suolo, in agricoltura o per recuperi ambientali (R10), ed infine il 3% dei rifiuti sono sottoposti a recupero energetico, utilizzo come combustibile ecc. (R1). Nelle attività di recupero dei rifiuti speciali pericolosi, che comunque rappresentano solamente meno del 2% del totale, acquistano importanza operazioni diverse quali, ad esempio, la rigenerazione di solventi e di acidi e basi.
Relativamente all’anno 2018 il capitolo EER quantitativamente più significativo per quanto riguarda il recupero è il 17, costituito principalmente da rifiuti inerti misti, metalli, bitumi, cemento e mattoni, oltre che da terre e rocce da scavo. I rifiuti provenienti da impianti di trattamento rifiuti (EER 19) incidono per il 9% e i rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani (EER 20) per l’8%, mentre il 7% dei rifiuti speciali inviati al recupero proviene dalla lavorazione e dal trattamento di metalli e plastica (EER 12), e si tratta in particolare di polveri, particolato, limatura e trucioli di materiali ferrosi. Il 3% delle operazioni di recupero avviene su rifiuti provenienti da trattamenti termici (EER 10), quali scorie non trattate, ceneri di carbone ecc.; gli imballaggi (EER 15) costituiscono un ulteriore 7% del totale dei rifiuti sottoposti a recupero, con un aumento significativo rispetto al 2017 (+66%). Le restanti percentuali si suddividono fra altri capitoli EER, fra cui per esempio si possono citare i rifiuti da processi chimici inorganici (EER 06), che rappresentano il 2% del totale recuperato, e i veicoli ed apparecchiature fuori uso (1% del totale dei rifiuti). Le altre famiglie EER rappresentano ciascuna valori inferiori all’1% del totale dei rifiuti recuperati.
Il 60% del totale delle operazioni di recupero è costituito da quello delle sostanze inorganiche (R5), che nel 2018 è pari a oltre 4,8 milioni di tonnellate. Il recupero delle sostanze organiche (R3) e quello dei metalli rappresentano ciascuno il 16% (quasi 1,2 milioni di tonnellate l’uno). Un ulteriore 4% è costituito dai rifiuti impiegati nello spandimento sul suolo, in agricoltura o per recuperi ambientali (R10), ed infine il 3% dei rifiuti sono sottoposti a recupero energetico, utilizzo come combustibile ecc. (R1). Nelle attività di recupero dei rifiuti speciali pericolosi, che comunque rappresentano solamente meno del 2% del totale, acquistano importanza operazioni diverse quali, ad esempio, la rigenerazione di solventi e di acidi e basi.
Relativamente all’anno 2018 il capitolo EER quantitativamente più significativo per quanto riguarda il recupero è il 17, costituito principalmente da rifiuti inerti misti, metalli, bitumi, cemento e mattoni, oltre che da terre e rocce da scavo. I rifiuti provenienti da impianti di trattamento rifiuti (EER 19) incidono per il 9% e i rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani (EER 20) per l’8%, mentre il 7% dei rifiuti speciali inviati al recupero proviene dalla lavorazione e dal trattamento di metalli e plastica (EER 12), e si tratta in particolare di polveri, particolato, limatura e trucioli di materiali ferrosi. Il 3% delle operazioni di recupero avviene su rifiuti provenienti da trattamenti termici (EER 10), quali scorie non trattate, ceneri di carbone ecc.; gli imballaggi (EER 15) costituiscono un ulteriore 7% del totale dei rifiuti sottoposti a recupero, con un aumento significativo rispetto al 2017 (+66%). Le restanti percentuali si suddividono fra altri capitoli EER, fra cui per esempio si possono citare i rifiuti da processi chimici inorganici (EER 06), che rappresentano il 2% del totale recuperato, e i veicoli ed apparecchiature fuori uso (1% del totale dei rifiuti). Le altre famiglie EER rappresentano ciascuna valori inferiori all’1% del totale dei rifiuti recuperati.
Figura 6
Incidenza percentuale delle attività di recupero svolte sui rifiuti speciali - anno 2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
I capitoli EER 17 e 10 (rifiuti da costruzione e demolizione e da processi termici) vengono principalmente sottoposti a recupero come sostanze inorganiche (R5), il capitolo EER 12 a recupero come metalli (R4), mentre i rifiuti assimilati e gli imballaggi sono trattati per il recupero delle sostanze organiche (R3). I rifiuti provenienti da impianti di trattamento dal capitolo EER 19 vengono soprattutto utilizzati come combustibili.
Analizzando le tipologie di recupero effettuate a livello provinciale, risulta che il recupero di sostanze inorganiche diverse dai metalli è elevato in quasi tutte le province, ma preponderante in quelle di Alessandria, Asti e Biella. La provincia del VCO si caratterizza per l’elevata percentuale di recupero dei metalli, mentre quella di Cuneo per avere i maggiori quantitativi di rifiuti recuperati come combustibile o per la produzione di CDR. Il recupero di sostanze organiche, fra cui il compostaggio, è particolarmente presente nelle province di Asti e Cuneo mentre l’utilizzo per recuperi ambientali è particolarmente presente nelle province di Novara e Vercelli. Il recupero dei rifiuti pericolosi avviene soprattutto nelle province di Alessandria e Novara.
Analizzando le tipologie di recupero effettuate a livello provinciale, risulta che il recupero di sostanze inorganiche diverse dai metalli è elevato in quasi tutte le province, ma preponderante in quelle di Alessandria, Asti e Biella. La provincia del VCO si caratterizza per l’elevata percentuale di recupero dei metalli, mentre quella di Cuneo per avere i maggiori quantitativi di rifiuti recuperati come combustibile o per la produzione di CDR. Il recupero di sostanze organiche, fra cui il compostaggio, è particolarmente presente nelle province di Asti e Cuneo mentre l’utilizzo per recuperi ambientali è particolarmente presente nelle province di Novara e Vercelli. Il recupero dei rifiuti pericolosi avviene soprattutto nelle province di Alessandria e Novara.
Lo smaltimento dei rifiuti speciali nel 2018
Le quantità totali di rifiuti speciali avviati alle operazioni di smaltimento diverse dal deposito in discarica sono pari a poco più di 1,4 milioni di tonnellate circa, stabili rispetto al 2017.
Le operazioni di smaltimento a cui sono stati sottoposti i maggiori quantitativi di rifiuti speciali nel 2018 sono il trattamento biologico (D8), con quasi 910.000 tonnellate, quasi esclusivamente di rifiuti non pericolosi, pari al 63% delle operazioni di smaltimento, e il trattamento chimico-fisico (D9), con circa 530.000 tonnellate, di cui più del 50% di rifiuti pericolosi. Sono invece molto limitate le quantità di rifiuti inceneriti (D10) inferiori all’1%. Per quanto attiene alla tipologia di capitoli EER sottoposti a smaltimento, il 57% del totale dei rifiuti smaltiti nell'anno 2018 provengono da operazioni di trattamento di rifiuti o depurazione di acque.
Le operazioni di smaltimento a cui sono stati sottoposti i maggiori quantitativi di rifiuti speciali nel 2018 sono il trattamento biologico (D8), con quasi 910.000 tonnellate, quasi esclusivamente di rifiuti non pericolosi, pari al 63% delle operazioni di smaltimento, e il trattamento chimico-fisico (D9), con circa 530.000 tonnellate, di cui più del 50% di rifiuti pericolosi. Sono invece molto limitate le quantità di rifiuti inceneriti (D10) inferiori all’1%. Per quanto attiene alla tipologia di capitoli EER sottoposti a smaltimento, il 57% del totale dei rifiuti smaltiti nell'anno 2018 provengono da operazioni di trattamento di rifiuti o depurazione di acque.
Figura 7
Incidenza percentuale delle attività di smaltimento svolte sui rifiuti speciali - anno 2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
Per quanto attiene ai rifiuti avviati a incenerimento nel 2018, il quantitativo di speciali risulta in netto calo rispetto agli anni 2014-2015; la rilevante differenza relativa al dato dei rifiuti inceneriti totali deriva dal fatto che circa 400.000 tonnellate di EER 200301 (rifiuto indifferenziato) a partire dal 2016 sono state dichiarate da TRM (impianto del Gerbido, Città Metropolitana di Torino) come recupero energetico e non, come negli anni precedenti, come smaltimento mediante incenerimento.
Figura 8
Quantità di rifiuti speciali inceneriti in Piemonte - anni 2010-2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto
Il quantitativo di rifiuti speciali smaltiti nelle discariche piemontesi per rifiuti speciali (escluse quindi le discariche di ex “prima categoria”) nel 2018 ammonta a circa 446.000 tonnellate, in calo del 18% rispetto al 2017.
Gli impianti di discarica complessivamente presenti sul territorio piemontese e attivi durante il 2018 sono 26, dei quali 13 sono gli impianti dedicati esclusivamente allo smaltimento dei rifiuti speciali. Analizzando i quantitativi smaltiti per tipo di discarica, nel 2018, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti del 21% i rifiuti nelle discariche della ex-categoria 1 (per rifiuti urbani ed assimilabili), del 34% i conferimenti in discarica per inerti, del 5% quelli gestiti nelle discariche per speciali non pericolosi, del 12% i rifiuti smaltiti nelle discariche per rifiuti speciali pericolosi.
Gli impianti di discarica complessivamente presenti sul territorio piemontese e attivi durante il 2018 sono 26, dei quali 13 sono gli impianti dedicati esclusivamente allo smaltimento dei rifiuti speciali. Analizzando i quantitativi smaltiti per tipo di discarica, nel 2018, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti del 21% i rifiuti nelle discariche della ex-categoria 1 (per rifiuti urbani ed assimilabili), del 34% i conferimenti in discarica per inerti, del 5% quelli gestiti nelle discariche per speciali non pericolosi, del 12% i rifiuti smaltiti nelle discariche per rifiuti speciali pericolosi.
Figura 9
Localizzazione degli impianti di discarica attivi e in post gestione sul territorio piemontese
Bilancio regionale dei flussi di rifiuti speciali - anno 2018
Al fine di valutare il fabbisogno impiantistico regionale, oltre ad esaminare la produzione e la gestione dei rifiuti speciali, è necessario analizzare i flussi dei rifiuti in ingresso e in uscita dal territorio regionale.
Il flusso di rifiuti in ingresso e uscita dalla Regione verso altre Regioni italiane nell’anno 2018 è piuttosto cospicuo, calcolato in circa 6,2 milioni di tonnellate all’anno, di cui circa 2,9 milioni in uscita e 3,3 milioni in ingresso, e pertanto molto più rilevante del flusso di import ed export di rifiuti da e verso l’estero, pari a circa 474.000 tonnellate/anno.
La Lombardia è la regione che presenta i flussi più rilevanti, in entrambe le direzioni, mentre gli scambi con l’estero riguardano soprattutto Francia e Germania.
La Lombardia è la regione che presenta i flussi più rilevanti, in entrambe le direzioni, mentre gli scambi con l’estero riguardano soprattutto Francia e Germania.
Di seguito si riporta una sintesi del bilancio del sistema regionale di gestione dei rifiuti speciali per il 2018.
Figura 10
Flussi e modalità di gestione de rifiuti speciali nel territorio regionale - anno 2018
Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto
Per approfondimenti consulta i siti web di Regione Piemonte e Arpa Piemonte
Consulta la serie storica degli indicatori sui rifiuti
Consulta la serie storica degli indicatori sui rifiuti