Ozono (O3)
Sebbene negli ultimi decenni le emissioni di molti inquinanti atmosferici siano diminuite in modo sostanziale, determinando una migliore qualità dell’aria ambiente tuttavia, a causa della complessità del fenomeno dell’inquinamento atmosferico che comporta l’ormai ben nota mancanza di relazione lineare tra emissioni e concentrazioni in aria, i livelli di alcuni inquinanti risultano sempre troppo elevati e i problemi legati alla qualità dell’aria persistono.
Nel bacino padano gli inquinanti che continuano a costituire una criticità sono il particolato atmosferico (PM10 e PM2,5) e l’ozono, entrambi riconosciuti come i principali responsabili degli effetti sulla salute umana, nonché il biossido di azoto (NO2). Il benzo(a)pirene, inquinante dalle accertate proprietà cancerogene, che negli ultimi anni ha presentato un trend in crescita, anche nel 2020 ha registrato un superamento del valore obiettivo nella stazione di Domodossola – Curotti, mentre nella stazione di traffico-urbano di Settimo-Vivaldi ha rilevato un valore della media annuale pari al valore obiettivo. In tutte le altre stazioni della rete regionale il valore misurato è stato inferiore al valore obiettivo.
Nel 2020, a causa dell’emergenza COVID-19 sono stati adottati diversi provvedimenti di limitazione degli spostamenti e delle attività produttive.
Per un approfondimento sull’effetto COVID-19 e qualità dell’aria nel primo periodo dell’anno, si rinvia alla relazione tecnica.
I valori misurati degli inquinanti sono resi disponibili al pubblico nel sito Sistema Piemonte e possono essere consultati o scaricati come dati, sia orari sia giornalieri in relazione alla tipologia di inquinante, o essere consultati come indicatori per singola area territoriale.
L’ozono, tipico inquinante secondario la cui presenza deriva dalla trasformazione di altri composti - di origine antropica o naturale - presenti in atmosfera, sotto l’azione della radiazione solare, a differenza degli altri inquinanti raggiunge le concentrazioni più elevate generalmente nelle stazioni rurali e in quelle di quota, nei mesi più caldi dell'anno e nelle ore di massimo irraggiamento solare.
Superamento valore obiettivo per la protezione della salute umana
Figura 1
O3, superamenti valore obiettivo misurati nelle stazioni della rete regionale
O3, superamenti valore obiettivo misurati nelle stazioni della rete regionale
Figura 2
O3, superamenti valore obiettivo stimati nei vari comuni con il sistema modellistico
Nella mappa è possibile visualizzare il dato a partire dal 2007.
Andamento della concentrazione di ozono
La concentrazione media misurata nei mesi più caldi dell’anno, da maggio a settembre vale a dire quelli più critici per questo inquinante, conferma una sostanziale stazionarietà dei valori, soprattutto negli ultimi quattro anni, in tutte le zone prese in considerazione: rurali, urbane e suburbane.
Figura 3
O3, trend concentrazione - anni 2003-2020
Il valore obiettivo per la protezione della salute umana è stato superato in quasi tutte le stazioni del territorio regionale. Hanno fatto eccezione la stazione di Chieri-Bersezio, situata nell’agglomerato di Torino, e le stazioni della “zona Piemonte” (secondo la zonizzazione regionale per questo inquinante) di Revello-Staffarda, Vercelli-Coni, Novara-Arpa (stazioni di pianura), Susa-Repubblica, Saliceto-Moizo (stazioni di valle), Ceresole-Reale e Trivero-Ronco (stazioni di quota).
Si ricorda però che il superamento del valore obiettivo deve essere calcolato, a norma di legge, come media su tre anni.
Negli ultimi anni solo il 2014 si è distinto positivamente per una significativa diminuzione di questo indicatore causata da una peculiare situazione meteorologica estiva.
Il numero medio dei giorni nei quali è superato il valore obiettivo denota una sostanziale stabilità i tutte le zone, con variazioni di anno in anno legate alle caratteristiche meteorologiche. Nella serie risaltano in modo peculiarmente opposto l’anno 2003, durante il quale la situazione meteorologica ha fortemente favorito la formazione di ozono a causa dell’estate anormalmente calda, e il 2014 nel quale la meteorologia del periodo estivo, caratterizzata da un’elevata piovosità, ne ha invece sfavorito fortemente la formazione.
Figura 4
O3, trend numero superamenti - anni 2003-2020
Figura 5
O3, Superamenti a livello provinciale - anno 2020
AOT40 per la protezione della vegetazione
Figura 6
O3, AOT40 Superamenti a livello provinciale - anno 2019
Figura 7
O3, AOT40 Massimo valore per Zona UE - anno 2020
Si precisa che per l’Ozono la zonizzazione prevede solo due zone, Agglomerato di Torino e Zona Piemonte ma nel grafico, per confrontabilità con gli altri inquinanti, si è adottata la stessa suddivisione in zone (Agglomerato, Collina, Montagna, Pianura).
Il valore di AOT40 – espresso in µg/m3 x h - è stato calcolato sui dati dell’anno 2020, a differenza di quanto prescritto dalla normativa che prevede una media sugli ultimi 5 anni consecutivi, per avere una migliore rappresentazione dell’andamento temporale dell’indicatore.
Rispetto all’anno precedente il 2020 è stato contraddistinto da valori inferiori di quelli misurati nel 2019.
Bollettino Ozono
Il bollettino si compone di due pagine: la prima dello stato e la seconda di descrizione dei livelli.
Figura 8
Bollettino ozono
CONTENUTI CORREATI
Consulta il sito di Arpa Piemonte alla pagina sulla qualità dell’aria
Consulta la pagina di Sistema Piemonte