RISPOSTE

Amianto, risposte sul territorio

Tema
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Paragrafi

Con l’emanazione della Legge n. 257/1992– che vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto – se è cessata la immissione di nuovi manufatti contenenti amianto non per questo il problema della dispersione di fibre di amianto in aria era da considerarsi risolto.

Da quel momento ha quindi avuto inizio un’importante opera di bonifica tutt’ora in corso, sia con interventi puntali in importanti siti contaminati da amianto che con interventi diffusi per mettere in sicurezza o bonificare le migliaia di piccole e piccolissime possibili sorgenti di fibre, questi ultimi pianificati in Piemonte con un apposito Piano Regionale Amianto.

Risorse e informazioni aggiuntive

LEGGE 27 marzo 1992, n. 257 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto https://www.normattiva.it/eli/stato/LEGGE/1992/03/27/257/CONSOLIDATED

Legge regionale n. 30 del 14 ottobre 2008  "Norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto" http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2008;30

  Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

Anno
2024

Educazione alla sostenibilità

Tema
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Paragrafi

Tra febbraio e maggio 2023 è stata organizzata la 16ª edizione di Porte aperte scuole con 43 percorsi visita presso 11 sedi regionali. Ai vari incontri hanno preso parte oltre 50 tecnici Arpa, 70 docenti e circa 820 studenti. Sono stati realizzati 23 video pillole di presentazione dei percorsi, raccolti in un’unica playlist.

Nel mese di giugno si è tenuta presso la sede Arpa di Torino, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente si è tenuta una manifestazione per la cittadinanza dedicata a riflettere sulle nostre abitudini e sui nostri consumi per diventare sempre più consapevoli e raccogliere una buona pratica da sperimentare a casa, in ufficio o a scuola e trasformarla in una buona abitudine.

Nell’anno scolastico 2022/23 il progetto di educazione ambientale dedicato all'inquinamento atmosferico Noi e l'Aria ha coinvolto 32 classi distribuite sull’intero territorio regionale. Arpa Piemonte, con i vari istituti, ha organizzato e realizzato:

  • incontri di formazione in presenza e a distanza degli insegnanti, nel corso dei quali è stato illustrato lo strumento pedagogico nei suoi contenuti tecnici e metodologici ed è stato fornito il materiale di supporto;
  • incontri con le classi presso le scuole;
  • visite guidate alle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria;
  • messa a dimora di tre farnie provenienti dal vivaio dei Carabinieri Forestali, geo-localizzate e inserite sul portale nazionale.

In occasione dell’edizione annuale della Settimana del Pianeta Terra, Arpa Piemonte ha pubblicato dal 1 al 8 ottobre 2023 alcuni geo-itinerari sul geoportale istituzionale, arricchendo la propria collezione dei due percorsi a tema geologico, Il Rifugio Gastaldi e il bacino glaciale della Bessanese e gli orridi di Foresto e Chianocco (TO).

Inoltre, sono state organizzate due uscite didattiche con le scuole sulle tracce dell’antico ghiacciaio della valle di Susa e con la cittadinanza il geoitinerario della calce di Superga e del calcare di Gassino.

È stato organizzato il corso “Quando cambia il clima cosa succede alla biodiversità” che si è svolto nell’a.s. 2022/23 su tutte le province piemontesi con 103 docenti iscritti delle scuole secondarie di secondo grado. Il corso si inscrive nella logica e negli obiettivi del Piano “RiGenerazione Scuola per la transizione ecologica e culturale” promosso dal MIUR, così come nella Strategia regionale per la sviluppo sostenibile e del Protocollo regionale per la Green Education a cui Arpa aderisce.

Nell’ambito delle finalità previste dal Protocollo per la Green Education la Direzione regionale Istruzione, Formazione e Lavoro ha promosso un percorso di formazione/ricerca sulle scuole eco-attive per gli anni scolastici 21/22 e 22/23, in collaborazione con la Direzione regionale Ambiente, Energia e Territorio e con USR Piemonte, Arpa Piemonte, Forum della Scuola, Cinemambiente, CESEDI/Città Metropolitana, IRES Piemonte, WEEC Italia/Istituto Scholè.

L’esperienza consiste in un approccio a 360°: non solo costruire una scuola fisicamente green, ma attenzione ai curricoli ed ai percorsi educativi così come alle condizioni organizzative e ai climi relazionali, Non solo dirigenti, insegnanti, tecnici, ma studenti e coinvolgimento del territorio e famiglie.

Un processo che non può essere sostenuto solo da singoli insegnanti, ma dall’intera organizzazione/scuola. Un processo che non può essere solo interno alle scuole [cui spetta sicuramente un ruolo speciale e specifico di elaborazione culturale ed educativa] ma che deve coinvolgere un’intera comunità educante sia a livello regionale e di area vasta, che a livello “locale”, per essere sistema e per assicurare un flusso culturale in quantoè nei territori, nelle aziende, nel mondo della ricerca che si pensa e si tenta sostenibilità.

Sono state utilizzate due modalità di innesco del processo: da un lato, un percorso di formazione/ricerca e, dall’altro, un Bando regionale che assegna contributi a sostegno delle scuole che vogliono impegnarsi ad essere scuole eco-attive.

Il Bando ha sostenuto con contributi pari a 5.000 euro 29 scuole che hanno presentato un progetto per qualificarsi come scuole eco-attive.

Sul tema dell'uso consapevole dello smartphone Arpa ha nuovamente partecipato al progetto educativo multidiscipliare regionale “Il patentino per lo smartphone”, in collaborazione con Regione Piemonte, ASL, Ufficio scolastico reginale e Polizia, per la formazione di docenti delle scuole secondarie di primo grado. Arpa Piemonte anche attraverso l'ausilio di strumenti multimediali tratta i seguenti temi: cosa sono i campi elettromagnetici, quali sono gli impatti sulla salute derivanti dall'uso dello smartphone, il consumo sostenibile (ciclo di vita del prodotto e impatti ambientali). 

Arpa ha aderito al progetto di terza missione dell’Università di Torino organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici, che propone una serie di iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza: laboratori, incontri e conferenze, mostre, visite guidate e interventi di riqualificazione del territorio.

Nell’ambito del progetto Arpa ha organizzato, in collaborazione con l'istituto San Francesco di Biella l’evento formativo destinato ai docenti “Il pianeta intonato”, una performance di taglio musical-teatrale, durante la quale si alterneranno canzoni eseguite dal vivo a narrazioni e suggestioni incentrate su aspetti pedagogici e di cura per la Terra.

Arpa ha partecipato a Roma all’Earth Day 2023, dove i mappamondi realizzati dal liceo artistico Alciati, contenenti i pensieri delle bambine e dei bambini vercellesi, sono stati al centro di laboratori tenuti da Arpa Piemonte in favore delle scuole presenti.

Nell'ambito della campagna Street for kids Arpa Piemonte ha collaborato con l'Istituto comprensivo Baricco, presso la scuola Maritano, alla giornata dedicata alle strade scolastiche in Europa, coinvolgendo gli oltre 300 ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado.  Tante le iniziative promosse: il flash mob musicale, insegne stradali reinterpretate, dissuasori per il traffico, una marcia che ha raggiunto la scuola d'infanzia giochi di strada e altro ancora.

Arpa ha partecipato alla notte dei ricercatori 2023, in collaborazione con il Museo Egizio, sul tema: Il tempio di Ellesija a Torino: una storia di roccia e di acqua.

Nell’ambito dell’accordo con i Musei Reali, l’Agenzia ha avviato il progetto “Il mio giardino è un museo” coinvolgendo due scuole dell’infanzia di Torino, promuovendo la conoscenza e l’interesse per gli alberi in ambito urbano.

Inoltre, in apertura dell’AS 2023/2024 sono stati avviati i seguenti percorsi educativi rivolti alle classi primarie fino alle secondarie di secondo grado:

  • Alla scoperta dei segreti della neve
  • Musica d'ambiente 
  • Consumi sostenibili e greenwashing
  • Dai suoni all'inquinamento acustico 
  • Plastica: usiamola di meno e conosciamola di più
  • Primo incontro con la geologia
  • Panoramica sulla geologia e sui rischi naturali
  • Antartide, permafrost e cambiamenti climatici
     
Anno
2024

Radiazioni ionizzanti, risposte per l'aria

Tema
Tipo
Paragrafi
Misura dei livelli di radioattività

La misura dei livelli di radioattività in aria è l’indicatore più rapido e la spia più efficace di incidenti nucleari, anche con origine molto lontana dal nostro Paese: per questo motivo questa attività riveste una particolare importanza ed è oggetto di grande attenzione da parte di Arpa Piemonte. I livelli di radioattività in aria sono tenuti sotto controllo nei seguenti modi:

  • controllo del particolato presente in atmosfera;
  • controllo delle ricadute (pioggia, neve, pulviscolo), il cosiddetto “fallout”;
  • controllo della dose gamma.

Particolato Atmosferico

Il particolato atmosferico viene campionato in continua. I filtri di raccolta delle polveri sospese vengono analizzati quotidianamente per la determinazione della concentrazione alfa e beta totale e per l'individuazione dei radionuclidi gamma emettitori. Queste misure sono un utile strumento per la rivelazione di eventi incidentali, radiologici o nucleari, avvenuti anche al di fuori del territorio italiano.

Fallout

Il controllo delle ricadute radioattive (fallout) si effettua raccogliendo tutte le ricadute atmosferiche (pioggia, neve, pulviscolo) in vasche di grandi dimensioni poste in luoghi aperti. I campioni sono misurati mensilmente per l'individuazione di radionuclidi gamma emettitori, come il cesio 137 e, semestralmente, per l'individuazione di altri radionuclidi di più difficile determinazione ma di elevato interesse ambientale e sanitario come lo stronzio 90 e gli isotopi del plutonio (Pu-238, Pu-239 e Pu-240), che sono ancora presenti in ambiente soprattutto come conseguenza dei test nucleari in atmosfera degli anni '60. Questo tipo di controllo permette di quantificare indirettamente la contaminazione superficiale dovuta a ricaduta radioattiva. È una misura estremamente sensibile in grado di rivelare concentrazioni di attività molto piccole.

Dose gamma in aria

Il controllo della dose gamma in aria viene effettuato in modo completamente automatico da rivelatori dislocati sul territorio che misurano e trasmettono con continuità i valori di radioattività totale presente in ambiente, senza distinguere tra radioattività naturale ed artificiale.

Azioni di prevenzione e risanamento

 

Mappatura delle criticità sul territorio
Informazioni e risorse aggiuntive

Rapporti sulla radioattività ambientale di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/radioattivita/reti-monitoraggio/documentazione

Anno
2024

Energia, risposte per l'Aria

Tema
Tipo
Paragrafi

Le linee di intervento affidate ad Arpa Piemonte, per mitigare le pressioni ambientali dovute all'uso dell'energia sono essenzialmente di due tipo: una verifica diretta dello stato di manutenzione e dell'efficenza dei generatori di calore e un controllo sulla qualità delle attestazioni di prestazione energetica degli edifici, dunque un controllo di tipo indiretto, volto a migliorare la qualità delle prestazioni professionali. 

Anno
2024

Rifiuti, risposte sul territorio

Tema
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Paragrafi

Le risposte concrete alla soluzione dei problemi posti dalla produzione dei rifiuti sono descritte dalla Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti.

L'obiettivo della direttiva è stabilire un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti nell’Unione europea, concepito in modo da proteggere l’ambiente e la salute umana, sottolineando l’importanza di adeguate tecniche di gestione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti, volte a ridurre le pressioni sulle risorse e a migliorarne l’uso.

La direttiva stabilisce una gerarchia dei rifiuti:

  • prevenzione;
  • preparazione per il riutilizzo;
  • riciclaggio;
  • altro recupero (per esempio recupero di energia);
  • smaltimento.

Conferma il «principio chi inquina paga», in base al quale i costi della gestione dei rifiuti sono sostenuti dal produttore iniziale, introduce il concetto di «responsabilità estesa del produttore» e distingue tra rifiuti e sottoprodotti.

Prevede inoltre che la gestione dei rifiuti deve essere effettuata senza creare alcun pericolo per l’acqua, l’aria, il suolo, la flora o la fauna, senza comportare inconvenienti da rumori o odori, e senza danneggiare il paesaggio o i siti di particolare interesse e che i produttori o detentori di rifiuti devono trattarli in proprio o consegnarli a un operatore ufficialmente riconosciuto. In entrambi i casi devono essere autorizzati e sono sottoposti a ispezioni periodiche.

Le autorità nazionali competenti sono tenute a istituire piani di gestione dei rifiuti e programmi di prevenzione dei rifiuti.

Condizioni particolari si applicano a rifiuti pericolosi, oli usati e rifiuti organici.

Introduce obiettivi di riciclaggio e di recupero da raggiungere entro il 2020 per i rifiuti domestici (50 %) e i rifiuti da costruzione e demolizione (70 %).

La normativa non riguarda taluni tipi di rifiuti, quali elementi radioattivi, materiali esplosivi in disuso, feci, acque reflue e carcasse di animali già regolamentati in norme apposite o in norme relative a settori specifici.

Nell’ambito di un pacchetto di misure sull’economia circolare, la Direttiva (UE) 2018/851 modifica la direttiva 2008/98/CE.

Stabilisce i requisiti operativi minimi per i regimi di responsabilità estesa del produttore, i quali possono includere anche la responsabilità organizzativa e la responsabilità di contribuire alla prevenzione dei rifiuti e alla possibilità di riutilizzare e riciclare i prodotti e rafforza le norme relative alla prevenzione dei rifiuti.

Infatti, gli Stati membri dell’Unione devono adottare misure per:

  • sostenere modelli di produzione e consumo sostenibili;
  • incoraggiare la progettazione, la produzione e l’uso di prodotti che siano efficienti nell’utilizzo delle risorse, durevoli, riparabili, riutilizzabili e che possano essere aggiornati;
  • concentrarsi sui prodotti contenenti materie prime essenziali per evitare che tali materiali diventino rifiuti;
  • incoraggiare la disponibilità di parti di ricambio, manuali di istruzioni, informazioni tecniche o altri mezzi che consentano la riparazione e il riutilizzo dei prodotti senza comprometterne la qualità e la sicurezza;
  • ridurre la produzione di rifiuti alimentari come contributo all’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite di ridurre del 50 % lo spreco alimentare globale pro capite a livello della vendita al dettaglio e dei consumatori e di ridurre le perdite alimentari lungo le filiere di produzione e di approvvigionamento entro il 2030;
  • promuovere la riduzione del contenuto di sostanze pericolose nei materiali e nei prodotti;
  • fermare la produzione di rifiuti marini.

Stabilisce altresì nuovi obiettivi per il riciclaggio dei rifiuti urbani: entro il 2025 dovrà essere riciclato almeno il 55 % dei rifiuti urbani in peso.

Tale obiettivo salirà al 60 % entro il 2030 e al 65 % entro il 2035.

Gli Stati membri devono anche istituire, entro il 1° gennaio 2025, la raccolta differenziata dei materiali tessili e dei rifiuti pericolosi prodotti dalle famiglie e garantire che, entro il 31 dicembre 2023, i rifiuti organici siano raccolti separatamente o riciclati alla fonte (ad esempio, mediante compostaggio).

La direttiva evidenzia anche esempi di incentivi per applicare la gerarchia dei rifiuti, quali ad esempio gli oneri per il conferimento in discarica e l’incenerimento e i sistemi di pagamento in base al consumo.

Informazioni e risorse aggiuntive

Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive http://data.europa.eu/eli/dir/2008/98/oj

Direttiva (UE) 2018/851 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/AUTO/?uri=celex:32018L0851

Unione Europea Il principio «chi inquina paga» e la responsabilità ambientale http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=legissum:l28120

Unione Europea Economia circolare https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/glossary/circular-economy.html

Unione Europea Materie prime essenziali https://single-market-economy.ec.europa.eu/sectors/raw-materials/areas-specific-interest/critical-raw-materials_en?prefLang=it

Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Responsabilità estesa del produttore https://www.mase.gov.it/pagina/responsabilita-estesa-del-produttore

Anno
2024

Radiazioni ionizzanti, risposte sul territorio

Tema
Tipo
Paragrafi

Le norme fondamentali di sicurezza in materia di radiazioni ionizzanti ricalcano le raccomandazioni della Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP), in particolare quelle contenute nella pubblicazione n. 103 “Raccomandazioni 2007 della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica” che stabilisce lo schema di protezione radiologica. La radioprotezione si basa sull’assunto che l’impiego delle radiazioni ionizzanti comporta costi e benefici per le attività e la salute umana e gli equilibri ambientali; perciò, qualsiasi attività che comporti esposizione a radiazioni ionizzanti deve garantire che il beneficio derivante sia superiore al detrimento sanitario che essa potrebbe causare tramite i principi di giustificazione, ottimizzazione e limitazione della dose e del rischio.

Risulta pertanto fondamentale mantenere alto il livello delle competenze e delle capacità operative di sicurezza nucleare e di radioprotezione e svolgere in maniera continua le attività di:

  • controllo e monitoraggio delle attività connesse alla disattivazione delle installazioni nucleari;
  • controllo e monitoraggio della radioattività nell’ambiente e negli alimenti;
  • controllo sull’impiego di radionuclidi artificiali per scopi medici e/o industriali;

Il livello di radioattività nelle matrici ambientali (aria, acqua e suolo) e il controllo della gestione delle fonti di radiazioni ionizzanti dalla produzione, al trasporto, all’impiego e infine allo smaltimento è demandato a diversi soggetti in ragione delle loro competenze tecniche ed amministrative.

L'autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione in Italia è l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), costituito in ottemperanza dell’art. 6 del Decreto Legislativo n. 45/2014 in attuazione della Direttiva 2011/70/EURATOM che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. 

L'ISIN svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale indipendente, come richiesto dalla Direttiva,  per la regolamentazione tecnica, espletando le istruttorie connesse ai processi autorizzativi, le valutazioni tecniche, il controllo e la vigilanza delle installazioni nucleari non più in esercizio e in disattivazione, dei reattori di ricerca, degli impianti e delle attività connesse alla gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, delle materie nucleari, della protezione fisica passiva delle materie e delle installazioni nucleari, delle attività d'impiego delle sorgenti di radiazioni ionizzanti e di trasporto delle materie radioattive, emanando altresì le certificazioni previste dalla normativa vigente in tema di trasporto di materie radioattive stesse. Emana guide tecniche e fornisce supporto ai ministeri competenti nell'elaborazione di atti di rango legislativo nelle materie di competenza.

Il controllo sulla radioattività ambientale è articolato in reti di sorveglianza regionali e rete di sorveglianza nazionale. All’ISIN sono affidate le funzioni di coordinamento tecnico della rete nazionale, al fine di assicurare l’omogeneità dei criteri di rilevamento e delle modalità dei prelievi e delle misure, nonché la diffusione dei dati rilevati e la loro trasmissione alla Commissione europea.

Ad oggi nel nostro Paese il controllo sulle attività nucleari, nonché sulla radioattività ambientale, che possono comportare un’esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti, è regolamentato dal Decreto Legislativo del 31 luglio 2020 n. 101 che stabilisce le norme di sicurezza al fine di proteggere le persone dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti.

La legislazione nazionale vigente assegna compiti e obblighi agli esercenti delle attività che rientrano nel suo campo di applicazione, ma anche alle amministrazioni locali (Prefetture, Regioni e Province autonome) e nazionali (Enti e Ministeri).

Informazioni e risorse aggiuntive

Commissione internazionale per la protezione radiologica ICRP https://www.icrp.org/

Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione ISIN  https://www.isinucleare.it/it

Raccomandazioni 2007 della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica https://www.icrp.org/publication.asp?id=ICRP%20Publication%20103%20(Users%20Edition)

ICRPædia Guide to the System of Radiological Protection http://icrpaedia.org/ICRP%C3%A6dia_Guide_to_the_System_of_Radiological_Protection

DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101 Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117 https://www.normattiva.it/eli/id/2020/08/12/20G00121/CONSOLIDATED

DECRETO LEGISLATIVO 4 marzo 2014, n. 45 Attuazione della direttiva 2011/70/EURATOM, che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi https://www.normattiva.it/eli/id/2014/03/26/14G00057/CONSOLIDATED

Direttiva 2011/70/Euratom del Consiglio, del 19 luglio 2011, che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi http://data.europa.eu/eli/dir/2011/70/oj

Anno
2024

Rischi naturali, risposte sul territorio

Tema
Tipo
Paragrafi

La Regione Piemonte programma ed attua sul territorio regionale iniziative volte alla prevenzione ed alla gestione dei rischi naturali, intervenendo sia sul dissesto idrogeologico (connesso alla dinamica fluviale, torrentizia e valanghiva e ai dissesti di versante) sia sul rischio sismico.
Le molteplici iniziative intraprese oltre a rispondere alla normativa europea (ad es. la Direttiva Alluvioni), nazionale (ad es. il Progetto CARG), di bacino (ad es. il PAI) e regionale (ad es. la pianificazione urbanistica) si inquadrano nelle Strategie per lo Sviluppo Sostenibile, a loro volta sviluppate a scala mondiale, nazionale e regionale.

Alla base di ogni azione si rende necessaria un'adeguata conoscenza del territorio.

Il Piemonte dispone di un sistema di allerta regionale per il rischio idrogeologico e idraulico, per finalità di protezione civile, sviluppato e gestito da Arpa Piemonte.

In particolare, il sistema di allerta regionale per la previsione dei processi di versante è stato sviluppato dal Centro Funzionale di Arpa Piemonte ed è basato su tre modelli concepiti ad hoc per fenomeni gravitativi di diversa tipologia, il cui innesco è generalmente determinato da precipitazioni di diversa durata e intensità, nonché da una diversa influenza esercitata dalle precipitazioni antecedenti.

I tre modelli che operano la previsione di innesco delle frane superficiali, degli scivolamenti traslativi delle Langhe e dei processi torrentizi che avvengono nei piccoli bacini montani, sono denominati rispettivamente SLOPS, TRAPS e DEFENSE

Tale approccio diversificato permette di operare una valutazione più efficace rispetto alla più classica “soglia multivalente”, normalmente utilizzata.

Anno
2024

Foreste, risposte sul territorio

Tema
Tipo
Paragrafi

La Regione Piemonte opera per la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale in forza delle competenze assegnatele dall'art. 117 della Costituzione.

Considerato il valore ambientale, economico e sociale delle foreste nel corso degli anni è stata sviluppata una articolata normativa di settore e dal 2017 è in corso di attuazione il Piano Forestale Regionale 2017-2027 (PFR), con una validità decennale.

Anno
2024

Monitoraggi e controlli sul territorio

Tema
Tipo
Paragrafi

Le attività di monitoraggio e controllo sul territorio coinvolgono tutte le matrici ambientali e molte attività antropiche sulla base delle diverse normative; sono ordinariamente condotte secondo una pianificazione pluriennale e alimentano la base di conoscenza del territorio.

In caso di emergenze ambientali, Arpa Piemonte interviene per raccogliere le informazioni strutturate e significative utili alla protezione della incolumità e salute della popolazione e dell'ambiente a supporto degli Enti responsabili della risposta in emergenza.

Anno
2024