Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (PRUBAI)

Costituito dal Titolo 1 “Gestione dei rifiuti urbani” e dal Titolo 2 “Bonifica delle aree inquinate”, il PRUBAI pone degli obiettivi al 2035, prevedendo traguardi intermedi per il 2025 e il 2030.
 

Gestione dei Rifiuti Urbani

Sono stati individuati 5 obiettivi generali ai quali sono collegati obiettivi specifici, azioni e relativi target.

Gli obiettivi generali sono:

  • Prevenire la produzione di rifiuti;
  • Incrementare la preparazione al riutilizzo e il riciclaggio, ossia il recupero di materia
  • Promuovere il recupero energetico per le frazioni di rifiuti per le quali non è tecnicamente ed economicamente possibile il recupero di materia al fine di ridurne il conferimento in discarica;
  • Minimizzare il ricorso alla discarica, in linea con la gerarchia dei rifiuti;
  • Favorire la realizzazione di un sistema impiantistico territoriale che consenta di ottemperare al principio di prossimità, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti.

La figura seguente illustra gli obiettivi posti dal PRUBAI e la loro continuità con la pianificazione precedente.

Tabella di sintesi - Obiettivi della pianificazione regionale

Il Piano prevede una riduzione progressiva della produzione totale di rifiuti per raggiungere, al 2035, un valore non superiore a 2.000.000 t, ovvero 448 kg/pro capite.

Le azioni volte al raggiungimento di questo traguardo sono descritte soprattutto nel capitolo 11 “Programma di prevenzione della produzione dei rifiuti” e prevedono, quali azioni principali:

  • la riduzione dei rifiuti alimentari in tutti i comparti della filiera (produzione, trasformazione, distribuzione, ristorazione, consumo domestico), anche tramite la raccolta delle eccedenze alimentari, attività di formazione e campagne contro lo spreco alimentare;
  • l’incremento dell’utilizzo di sistemi in grado di correlare la produzione dei rifiuti alla singola utenza in linea con il principio “chi inquina paga” attraverso l’estensione della tariffa puntuale o sistemi di misurazione della frazione urbana indifferenziata per almeno il 35% delle popolazione residente in Piemonte.

Il recupero energetico è previsto per le frazioni di rifiuti per le quali non è tecnicamente ed economicamente possibile il recupero di materia.

Nella valutazione ambientale che ha accompagnato la pianificazione sono stati analizzati vari scenari e sotto-scenari relativi alla gestione dei rifiuti urbani indifferenziati e degli scarti di trattamento della frazioni raccolte differenziatamente, con l’individuazione dello scenario che presenta le migliori garanzie in termini di impatto ambientale, chiusura del ciclo di trattamento e minore consumo di suolo. Tale scenario prevede  il ricorso alla termovalorizzazione per i rifiuti provenienti da tutto il territorio regionale ad esclusione delle Provincia di Cuneo, nella quale viene invece mantenuta la filiera esistente costituita da impianti di produzione CSS e relativo impianto di coincenerimento.

Sul ricorso alla termovalorizzazione, stante il fatto che il progresso tecnologico potrebbe portare tra qualche anno alla possibilità di realizzare impianti più performanti rispetto a quelli utilizzati nella analisi LCA degli scenari, il Piano ritiene fondamentale non ipotecare il futuro su determinate tecnologie impiantistiche ma fornire alla pianificazione d’ambito gli elementi utili per la sua attività.
Ne consegue che lo scenario individuato è da considerarsi di riferimento per la futura pianificazione d’ambito di competenza della Conferenza d’ambito regionale, qualora non dovessero emergere nuove tecnologie più efficienti, meno impattanti, affidabili e valutabili con la stessa metodologia adottata nel presente Piano.
 

Bonifica delle Aree Inquinate


Gli obiettivi posti dal PRUBAI e relativi alla bonifica delle aree inquinate, da raggiungere nei prossimi anni, sono i seguenti:

  • Garantire il costante aggiornamento della conoscenza de siti in bonifica e sulle aree dismesse
  • Pianificare gli interventi di bonifica dei siti di competenza pubblica
  • Semplificare e coordinare i procedimenti amministrativi
  • Incentivare l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale
  • Prevedere strategie per l’inquinamento diffuso

Con la Direttiva 2004/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, sono state stabilite le norme per l'applicazione del principio “chi inquina paga”:un soggetto che provoca un danno ambientale ne è considerato responsabile e deve farsi carico delle necessarie azioni di prevenzione o di riparazione, nonché di tutti i costi ad esso relativi.

La normativa nazionale (art. 242 del D.Lgs. 152/2006) stabilisce che quando si verifica un evento che potrebbe comportare la contaminazione del suolo o delle acque, il responsabile dell’evento debba attivare le misure d'emergenza per mitigare gli effetti dell'evento e avviare un'indagine preliminare sui parametri oggetto dell'inquinamento. Lo stesso obbligo sussiste qualora si individuino contaminazioni pregresse (“storiche”) che possano ancora comportare rischi di aggravamento della situazione di contaminazione.

Le risultanze dell'indagine vanno confrontate con i rispettivi valori limite tabellari (Concentrazioni Soglia di Contaminazione, Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006) e, se risultano inferiori, il procedimento si chiude; se risultano superiori, il sito viene definito “potenzialmente contaminato”.

Quando un sito è potenzialmente contaminato, il soggetto responsabile e le pubbliche amministrazioni coinvolte progettano un piano di caratterizzazione, finalizzato alla successiva applicazione della analisi di rischio per la definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) sito-specifiche.

Qualora accertato il superamento delle CSR il sito è dichiarato “contaminato” e il responsabile della contaminazione deve eseguire un intervento di bonifica/messa in sicurezza che consenta di minimizzare e ricondurre ad accettabilità il rischio derivante dallo stato di contaminazione.

In Regione Piemonte le competenze amministrative dei procedimenti di bonifica, sono state trasferite in capo ai comuni, che risultano pertanto gli Enti pubblici responsabili del procedimento di bonifica.

Per approfondimenti sulla procedura di bonifica, consulta la pagina dedicata sul sito di Regione Piemonte.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Sul pagina web dedicata ai Rifiuti del sito della Regione Piemonte è possibile trovare le informazioni inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore.