Priorità 3.A - Ridurre il dissesto e il degrado ambientale

Anno
2024

Questa priorità integra politiche che affrontano i problemi di dissesto idrogeologico e di riduzione del degrado ambientale in più ambiti di intervento. La riduzione del degrado riguarda, insieme agli interventi di tutela e bonifica, aspetti di conversione del sistema produttivo in chiave di economia circolare (cfr. MAS 1 e 2) con la riduzione della produzione di rifiuti e l’introduzione di cambiamenti nella gestione del territorio e nella pianificazione territoriale e la transizione energetica (cfr. MAS 2) in risposta alle problematiche della qualità dell’aria.

In generale, le politiche regionali che si attivano e/o si potenziano per incrementare la resilienza del territorio e ridurre il degrado ambientale si strutturano in più ambiti di intervento:

  • l’aumento della capacità adattativa, ossia dell’insieme delle risorse che possono essere utilizzate e opportunamente organizzate per far fronte alle conseguenze di un cambiamento, con un processo adattivo;
  • la riduzione della vulnerabilità, dell’ambiente naturale e del sistema socioeconomico;
  • la diminuzione dell’esposizione delle persone, dei beni e del capitale naturale al rischio ambientale e idrogeologico.


In particolare, il rischio idrogeologico è una criticità per il Piemonte, legata alla peculiare conformazione del territorio che ha alta incidenza di aree declivi. In Piemonte il 73% della superficie territoriale ricade in comuni classificati di collina e montagna, nei quali risiede il 38% della popolazione. Tale assetto, la cui criticità è accentuata dal mutare del regime pluviometrico associato al cambiamento climatico, richiede un rafforzamento dell’attività di prevenzione e di adeguamento infrastrutturale, oltre che di ripristino dei danni.

Il cambiamento climatico è in questo ambito un elemento di amplificazione delle criticità legate alla sicurezza del territorio: gli impatti del fenomeno sono già evidenti (anche in termini di costi) sull’ambiente naturale e sui sistemi socioeconomici piemontesi, tanto più gravosi quanto più aumenta l’entità del riscaldamento; gli scenari futuri - anche con le migliori politiche di mitigazione - delineano, inoltre, una situazione in deciso peggioramento, a causa delle emissioni cumulate registrate fino ad oggi.

Rappresenta quindi una priorità agire per contrastare il fenomeno, individuando efficienti misure di adattamento.

Sul fronte del degrado ambientale intervengono le politiche sulla riduzione del consumo, del deterioramento e della capacità produttiva dei suoli e le politiche di gestione dei rifiuti in stretta relazione con le politiche di economia circolare descritte nella MAS 1. Per quanto riguarda la qualità dell’aria i problemi e le politiche sono affrontate nella MAS 2 - La transizione energetica.

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Priorità 2.C - Promuovere e facilitare la conversione dei trasporti e della mobilità

Anno
2024

La mobilità sostenibile è una delle chiavi essenziali per garantire libertà e sicurezza di spostamento ai cittadini. Valorizzare la mobilità a supporto dello sviluppo, ridurre gli effetti negativi che impattano sul territorio e progettare un sistema di trasporti che risponda in modo adeguato alle nuove esigenze, richiede di agire in diversi settori.

A livello europeo la Strategia ASI (Avoid – Shift – Improve) è il riferimento per definire le politiche volte a favorire la transizione della mobilità verso un modello più sostenibile a livello energetico e ambientale, grazie a misure che, pur preservando l’accessibilità delle persone a beni e servizi, riducano la necessità di spostarsi con mezzi motorizzati (Avoid), privilegiando modalità di trasporto meno impattanti (Shift) dal punto di vista della salute, della preservazione ambientale ed economica del territorio.
Si agisce, inoltre, per migliorare l’efficienza del sistema attuale (Improve) e renderlo carbon neutral e per migliorare tecnologicamente i mezzi di trasporto, in modo che siano meno energivori ed inquinanti.

In quest'ottica, un sistema di mobilità e trasporti a servizio delle persone (socialmente corretto, che utilizza con efficienza le risorse pubbliche e consente un alto grado di sostenibilità ambientale) deve necessariamente dedicare un trattamento preferenziale ai trasporti non motorizzati (piedi e bici). Tuttavia, il passaggio evolutivo da uno stile di vita basato sul possesso dell’auto ad uno stile di vita nel quale la mobilità è uno dei servizi di cui usufruire (a seconda delle necessità) implica favorire, a partire dalle aree più urbanizzate, il trasporto pubblico locale quale elemento tra i più rilevanti per migliorare - anche in termini di sostenibilità - la qualità della vita dei cittadini.

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Priorità 1.D - Convertire le pratiche agricole

Anno
2024

(Convertire le pratiche agricole attraverso il miglioramento delle prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole ed agro-industriali, favorendo la competitività sostenibile.)

Questa priorità si concentra sull’agricoltura e sulle possibilità di sviluppo del patrimonio rurale e montano del Piemonte in chiave di maggiore sostenibilità.

Il raggiungimento di un’agricoltura più sostenibile in Piemonte potrà avvenire grazie alla graduale adozione, peraltro già avviata, di nuovi modelli agricoli in grado di produrre cibo sano e di buona qualità; di essere “in equilibrio” rispetto all’ambiente naturale (grazie anche ad adeguati profili di efficienza produttiva); di sostenere l’impatto dei cambiamenti climatici; di evolversi in armonia con i contesti sociali e territoriali contribuendo a sostenerne lo sviluppo.

Oggi, l’agricoltura non va più intesa soltanto nella sua funzione di attività primaria diretta alla produzione di generi alimentari ma in relazione con varie tematiche tra cui la sicurezza alimentare e la salute delle persone, la lotta al cambiamento climatico e agli sprechi, la bio-economia e la produzione di energia in ottica di economia circolare, il welfare, il turismo, la pianificazione del territorio, il paesaggio rurale, i servizi ecosistemici, ecc.
La disciplina del settore agroalimentare è una materia multidisciplinare e trasversale che rappresenta un veicolo di innovazione anche istituzionale. È ormai diffusa la tendenza a estendere ad altri settori le innovazioni anche normative originariamente introdotte per far fronte alle domande di nuova regolazione emerse proprio nell’ambito del settore agroalimentare.

Nel processo di conversione giocano un ruolo rilevante l’agricoltura di precisione e le nuove tecnologie (“Agricoltura 4.0”), che possono contribuire alla sostenibilità riducendo la quantità di prodotti chimici, applicandoli solo dove e quando essi necessitano, e producendo effetti sulla qualità delle acque e riduzione del loro consumo, sulla qualità del suolo e dell’aria, sulla mitigazione del clima e sulla questione energetica.

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