Questa macro-area strategica orienta la conversione del sistema produttivo e lo sviluppo di nuova imprenditorialità che sappia coniugare economia circolare e innovazione tecnologica e sociale in un quadro di rinnovamento e rilancio complessivo del Piemonte.
La conversione del sistema produttivo, in generale, richiede di investire in cambiamenti graduali fondati su attente analisi delle condizioni che li rendono possibili (inter-settorialità, coinvolgimento degli stakeholder, azioni di comunicazione e promozione nei confronti dei consumatori, ecc.), nell’ottica di ricercare equilibrio tra sostenibilità economica, ambientale e sociale, aumentando la competitività e contestualmente riducendo gli impatti sull’ambiente e le diseguaglianze sociali.
La transizione dettata dagli indirizzi e programmazioni di scala europea e nazionale rappresenta, anche per il Piemonte, una straordinaria occasione per innovare e rilanciare il proprio sistema socio-economico, per un nuovo modello di sviluppo che coinvolga tutti i settori produttivi e le comunità, con una funzione ri-generativa per tutte le aree del territorio regionale. In questo contesto le imprese e i professionisti di tutti i settori sono chiamati a ri-disegnare i processi produttivi e i prodotti rivedendoli in un’ottica di territorializzazione, oltre che di internazionalizzazione, in modo da restituire valore e benessere al Piemonte.
Per questo, l’economia circolare è il modello di sviluppo socioeconomico che meglio possa realizzare la transizione.
Gli investimenti verso un modello circolare per lo sviluppo del Piemonte intendono rafforzare la base industriale e artigianale e favorire la creazione di imprese e l’imprenditorialità tra le PMI.
Il nuovo Piano di azione dell’Unione europea per l’economia circolare esprime la chiara convinzione che l’estensione dell’economia circolare agli operatori economici tradizionali contribuirà in modo significativo al conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 e alla dissociazione della crescita economica dall’uso delle risorse, garantendo nel contempo la competitività a lungo termine dell’UE e una ripresa dalla crisi pandemica orientata alla sostenibilità. Il modello di crescita circolare viene descritto come rigenerativo e capace di contribuire agli obiettivi di riduzione dell’impronta dei consumi.
Il Piano d’azione pone un quadro strategico solido e coerente in cui i prodotti, i servizi e i modelli di business sostenibili considerati in tutte le fasi del loro ciclo di vita costituiranno la norma:
- al fine di trasformare i modelli di consumo in modo da evitare innanzitutto la produzione di rifiuti;
- focalizzandosi sulle catene di valore dei prodotti chiave: elettronica e TIC, batterie e veicoli, imballaggi, plastica, prodotti tessili, costruzioni e edilizia, prodotti alimentari;
- riducendo i rifiuti e garantendo il buon funzionamento del mercato interno dell’UE per le materie prime secondarie di alta qualità.