Cartografia delle valanghe - SIVA

Anno
2024

Grazie al "Progetto strategico di sviluppo e completamento della cartografia valanghe sul territorio regionale", nel biennio 2019-2020 è stata completata la cartografia Valanghe del Sistema Informativo Valanghe SIVA sulle zone antropizzate del territorio regionale. 

Il progetto ha dato un grande impulso alla cartografia valanghe, le attività sono proseguite negli anni successivi con l’obiettivo di perfezionare la base dati pubblicata incrementandola e aggiornandola alla luce degli eventi valanghivi di rilievo degli ultimi anni e delle altre informazioni ottenute dai dati storici in archivio e alle preziose indicazioni fornite al Servizio Nivologico dai suoi collaboratori sul territorio. 

Nel corso del 2023 è proseguita l’attività di revisione delle opere di difesa mappate, iniziata nel 2022 in Val di Susa, estendendola al resto del territorio piemontese. L’approfondimento è stato svolto mediante fotointerpretazione e successiva verifica dei casi dubbi con rilevamento sul terreno e indicazioni fornite dai collaboratori esterni: sono state così aggiunte 84 opere di difesa nuove. In parallelo sono state allineate le informazioni presenti nelle schede di approfondimento dei siti valanghivi all’effettiva presenza sul territorio delle opere di difesa riportate.

Un’altra attività importante ha portato all’integrazione degli eventi valanghivi stagionali: 71 siti valanghivi sono stati aggiornati con le date delle valanghe di rilievo e i relativi danni, se presenti, raccolti negli ultimi anni dal personale interno e dai collaboratori sul territorio utilizzando il modello da campo standard, il Modello 7 AINEVA (modello tecnico utilizzato per descrivere eventi valanghivi recenti); esso è consultabile da tutti gli utenti attraverso le “schede di approfondimento” dei siti valanghivi.

In parallelo è proseguita l’attività di verifica e l’associazione degli eventi valanghivi storici riportati nell’inedito studio di Elvise Fontana con la scansione delle descrizioni e l’inserimento dei dati e dei danni di 39 siti valanghivi del comune di Alagna Valsesia, consultabili sempre attraverso le “schede di approfondimento”, cliccando sul link nel campo “Sito ASTV”.  

Complessivamente sono stati aggiunte:

  • 39 scansioni dell’inedito documento di Elvise Fontana, in Valle Sesia; 
  • 57 fotografie di valanghe; 
  • 71 Modelli 7 AINEVA;
  • 84 opere di difesa nuove.

I risultati dell'intero lavoro, iniziato negli anni '90, online ormai da più di vent'anni, sono accessibili in consultazione mediante un visualizzatore 2d, oppure attraverso il servizio interoperabile WMS, utile per visualizzare il dato in un software GIS. È anche possibile scaricare i dati attraverso il servizio WFS; in download diretto è possibile ottenere in formato shapefile tutte le geometrie della regione o raggruppate per provincia, le tematizzazioni e la legenda completa, per meglio comprendere i temi rappresentati.

Ulteriori approfondimenti sono disponibili nel metadato del Geoportale ARPA Piemonte e sul sito dell’AINEVA nella sezione Pubblicazioni.

Rendiconti nivometrici

Per maggiori dettagli e approfondimenti relativi alla stagione 2022-2023 consultare la pubblicazione del Rendiconto stagionale sul sito di Arpa Piemonte.

Incidenti da valanga

Anno
2024

La stagione invernale 2022-23 è stata caratterizzata da un numero più elevato di incidenti rispetto alla stagione precedente, questo perché l’inverno 2021-22 era stato caratterizzato da un periodo relativamente più breve per le escursioni in ambiente innevato a causa dello scarso innevamento e della precoce fusione del manto nevoso.

La stagione invernale 2022-23 si colloca al sesto posto per numero di incidenti negli ultimi 40 anni al pari delle stagioni 1985-86, 2010-11 e 2016-17.

Nella stagione invernale 2022-23 sono stati registrati 9 incidenti da valanga distribuiti tra
gennaio e aprile con un numero maggiore a marzo (4 casi) e aprile (3 casi). 

Per quanto concerne la distribuzione spaziale degli incidenti registrati sull’arco alpino piemontese si nota una frequenza maggiore sui settori occidentali e sudoccidentali: 3 incidenti nel settore delle Alte Valli Susa e Chisone, 2 nel settore della Val Varaita e Po, 1 nel settore delle Valli Maira e Grana e 1 nel settore della Valle Stura. Gli unici due incidenti registrati sui settori settentrionali sono avvenuti nel settore delle Alpi Lepontine nord. 

Distribuzione spaziale degli incidenti sull’arco alpino piemontese nell'inverno 2022-2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il totale delle persone travolte ammonta a ben 32 contro le 11 persone della stagione invernale precedente.

Il numero di travolti risente di una incidente che ha coinvolto 11 persone.

Sul totale dei travolti 24 sono rimasti illesi contro le 6 persone dell’inverno precedente, 7 sono rimaste ferite contro le 4 dell’inverno precedente e 1 persona è deceduta analogamente a quanto è successo nell’inverno precedente.

Questi numeri elevati pongono la stagione invernale 2022-23 al terzo posto per numero di travolti e al quarto posto per numero di feriti sulla serie storica quarantennale.

Tabella riassuntiva degli incidenti da valanga in Piemonte 2023
Data 22/01/2023 19/02/2023 09/03/2023 09/03/2023 10/03/2023 12/03/2023 02/04/2023 24/04/2023 24/04/2023
Valle Comune Formazza Formazza Chisone Pragelato Maira Marmora Po Paesana
Provincia VB TO CN CN TO CN VB TO CN
ID Corni Nefelgiù Passo Banchetta Bric dell' Oliveto Testa di Garitta Nuova Monte Sises Punta Tre Vescovi Punta Marani Truc Peyron Coolidge
Quota distacco 2750 2380 2420 2300 2500 2720 2590 3080 2900
Esposizione E N NO NO NO E E NE N
Pendenza 37 35 38 35 38 42 35 38 45
Tipo di valanga lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni
Dimensione valanga grande piccola piccola media media media media media media
Grado pericolo 3 2 3 3 3 2 3 2 2
Nazionalità IT/DE IT SE CH US IT IT IT FR/UK
Categoria 1 2 1 2 3 1 1 1 1
Travolti 4 2 2 3 1 11 3 2 4
Illesi 4 1 1 2 0 11 2 2 1
Feriti 0 1 0 1 1 0 1 0 3
Morti 0 0 1 0 0 0 0 0 0
Tabella riassuntiva con le caratteristiche salienti degli incidenti da valanga avvenuti in Piemonte nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Quattro incidenti sono avvenuti quando il grado di pericolo era 2-Moderato e 5 incidenti
sono avvenuti in corrispondenza del 3-Marcato. Interessante notare che gli incidenti sono distribuiti equamente a quote medie comprese tra 2000 m e 2500 m e a quote medio-elevate tra 2500 m e 3000 m.

 Non sono stati registrati incidenti sotto i 2000 m mentre 1 solo caso su 9 è avvenuto sopra i 3000 m di quota. In linea con le precedenti, anche nella stagione invernale 2022-23 la maggior parte degli incidenti, 6 casi su 9, sono avvenuti su esposizioni comprese tra N ed E mentre i restanti 3 incidenti sono avvenuti su pendii rivolti a NW. Questo a causa dell’intensa ventilazione da ovest nord-ovest che ha interessato un considerevole numero di giornate, determinando la formazione di accumuli sui versanti sottovento. 

Le inclinazioni dei pendii valanghivi più rappresentate, sono quelle tra 35° e 40° e tra i 40° e 45°. Fatta eccezione per un incidente avvenuto in fuoripista, la quasi totalità ha interessato scialpinisti: di questi 6 casi su 8 in salita, in un caso a piedi e con gli sci sullo zaino, e 2 casi in discesa.

Un caso particolare ritenuto significativo, visto il gruppo numeroso coinvolto nel distacco, è stato quello accaduto il 12 marzo a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN). Un numeroso gruppo di snowboardisti alle ore 12 e 30 risale la porzione finale dell’itinerario che porta al Colle delle Vigne che separa la Punta Tre Vescovi dall’Enciastraia. 

Giunti al ripiano a circa 2600 m di quota vedono il Colle Puriac tracciato e piuttosto affollato con 3 o 4 scialpinisti che stanno già scendendo distanziati. Poco sotto al colle il gruppo decide di abbandonare la traccia di salita puntando ad una ripida insellatura sulla cresta rocciosa per approfittare del pendio non ancora tracciato. Dopo alcune inversioni il gruppo determina il distacco di una valanga a lastroni di dimensioni medio-grandi.

Localizzazione dell’incidente con disegnato il perimetro della valanga avvenuta il 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN) - Fonte Arpa Piemonte

La zona di distacco si trova circa 15-20 m a monte del gruppo e la lunghezza del fronte è di circa 120 m con un’altezza al distacco di 60-70 cm e un dislivello coperto di circa 200 m. La valanga coinvolge 11 delle 25 persone che componevano il gruppo, cinque delle quali risultano semisepolte con la testa fuori.
Un travolto viene trascinato e completamente sepolto fino alla zona di accumulo fermandosi non lontano da tre componenti del gruppo non coinvolti. I semisepolti si liberano da soli e la persona completamente sepolta viene individuata velocemente mediante vista siccome aveva una ciaspola che emergeva dalla neve e liberato dai compagni. Viene allertato il soccorso che interviene a bonificare la valanga, già preventivamente bonificata dal gruppo.

Panoramica della zona dell’incidente avvenuto il 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN), prima del distacco - Fonte Arpa Piemonte
Panoramica della zona dell’incidente avvenuto il 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN) dopo il distacco (destra) - Fonte Arpa Piemonte

Il giorno dell’incidente il grado di pericolo nel settore dove è avvenuto il distacco, era 2-Moderato a tutte le quote. Il problema valanghivo messo in evidenza nella zona dell’incidente (in quota oltre i 2300m) era la neve ventata con i pendii più critici tra i NW e i SE. 

Le nevicate più significative registrate in zona risalgono al 28 febbraio e 1° marzo quando, in due giorni, le stazioni automatiche di Argentera (1680 m), del Colle della Lombarda (2305 m) e della Gardetta (2337 m) hanno registrato circa 35 cm di nuova neve. Una debole nevicata è stata inoltre registrata il 10 marzo solo sulle creste di confine con valori molto contenuti.

A partire dal 7 marzo si è intensificata la ventilazione che è rimasta sostenuta nei giorni successivi con valori molto forti, l’anemometro di Colle della Lombarda ha registrato raffiche superiori a 70 km/h nelle giornate del 10 e 11 marzo.

Nel Bollettino valanghe, in riferimento al settore dell’incidente, veniva indicato “Gli accumuli di neve ventata possono a volte distaccarsi in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali, tuttavia raggiungere per lo più piccole dimensioni. Sono possibili valanghe di neve asciutta a lastroni, anche di medie dimensioni. Ciò specialmente sui pendii ripidi nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche e nei canaloni”. Nella sezione manto nevoso viene riportato ”Il vento proveniente da nord ovest ha causato il trasporto della neve fresca e, in parte, anche della neve vecchia. Soprattutto nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche e nei canaloni si sono formati accumuli di neve ventata in parte instabili.”

La zona del distacco tre giorni dopo la valanga del 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN). Da notare come l’effetto del vento e del caldo, con pioggia in quota, abbia reso quasi invisibile la porzione del distacco verso sinistra - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Valanghe  https://www.arpa.piemonte.it/temi/neve-ghiacciai/valanghe?pid=19

Attività valanghiva significativa

Anno
2024

Nel corso della stagione invernate 2022-23 l’attività valanghiva spontanea non è stata particolarmente rilevante e si è limitata a territori limitati in periodi circoscritti. 

La maggior parte delle valanghe spontanee so-no state osservate nei mesi di marzo e maggio e sono state associate a nevicate che hanno preceduto un periodo mite. 

Il 9 gennaio in alta Val di Susa si stacca una valanga nel comune di Bardonecchia. La zona del distacco, a circa 2700 m di quota, si trova su un ripido pendio rivolto a sud tra il Colle del Frejus e la Punta del Frejus.

 La valanga viene filmata alle 15 circa dagli impianti del Melezet data la sua dimensione molto grande e la notevole componente nubiforme. 

Dopo i pendii superiori molto aperti si incanala e termina la sua corsa circa 700 m di dislivello più a valle. La stazione automatica del Sommeiller (2981 m) ha misurato circa 30 cm di nuova neve il giorno prima della valanga subito seguita da una forte ventilazione da ovest, nordovest che ha determinato sulla stazione evidenti erosioni della neve al suolo.

Neve fresca e vento hanno quindi determinato sovraccarico della neve nella zona del distacco ed essendo ancora asciutta la valanga ha determinato la componente nubiforme.
 

Panoramica sulla valanga del 09/01/2023 nel comune di Bardonecchia. Le frecce gialle indicano la zona del distacco, quella blu la componente nubiforme nella zona di scorrimento della valanga. Si notino le nubi lenticolari, segnale dell’intensa ventilazione in quota presente al momento del distacco - Fonte Arpa Piemonte

A metà marzo viene osservata dal Parco Alpi Cozie un’intensa attività valanghiva spontanea in Val Troncea (Pragelato, TO) con valanghe di grandi dimensioni che hanno aggiunto il fondovalle a seguito della nevicata che è risultata molto umida fino in quota.

Dall’8 al 12 marzo la stazione automatica di Sestriere Banchetta (2458 m) ha misurato una cumulata di neve fresca superiore a 30 cm seguita da un brusco rialzo termico con temperature positive anche di notte tra il 12 e il 13 marzo con, eventi di pioggia che localmente hanno superato i 2200 m.

Il 12 marzo viene osservato il distacco della “valanga del Vallonetto”, avvenuto il giorno precedente, ovvero dal vallone che separa il Monte Banchetta dal Monte Rognosa in sinistra idrografica del Torrente Chisone.

Il fronte del distacco è risultato molto ampio (circa 900 m). 

Si è trattato di un distacco avvenuto tra i 2600-2800 m su pendii rivolti prevalentemente a est – nordest, di una valanga a lastroni di superficie di neve umida che ha raggiunto il torrente Chisone.

Panoramica sulla valanga del 12/03/2023 in Val Troncea, è visibile la linea del distacco - Fonte Arpa Piemonte
Dettaglio di una parte della zona di distacco sulla valanga del 12/03/2023 in Val Troncea. - Fonte Arpa Piemonte
Dettaglio della zona di accumulo nei pressi del torrente Chisone della valanga del 12/03/2023 in Val Troncea - Fonte Arpa Piemonte

Il giorno seguente si sono distaccate diverse valanghe di grosse dimensioni di neve umida a debole coe-sione lungo tutta la Val Troncea.

Un nuovo aumento dell’attività valanghiva spontanea si è registrato nel mese di maggio in seguito alle nevi-cate più rilevanti della stagione e dal successivo periodo più mite. La maggior parte delle valanghe sono state osservate ad inizio mese, nuovamente sui settori occidentali e meridionali.

Un primo periodo di instabilità si è osservato a inizio maggio quando, dopo un periodo particolarmente mi-te, tra il 30 aprile e il 1 maggio si sono registrate precipitazioni nevose in quota.  

Il 2 maggio, salendo verso la Sella d’Asti a fianco del Pic d’Asti in Val Varaita (Pontechianale - CN), sono state osservate valanghe di medie e grandi dimensioni di superficie di neve umida che si sono staccate dai versanti assolati in prossimità di affioramenti rocciosi. Le zone del distacco sono state prevalentemente a quote elevate (sopra i 3000 m) e ad esposizione prevalentemente sudovest. Nella stessa giornata in Valle Gesso, in direzione del Passo dei Detriti (Valdieri - CN) sono state osservate tipologie simili di valanghe. Anche in questo caso valanghe generalmente di medie dimensioni a debole coesione di neve umida da pendii esposti ad ovest a quote elevate, sopra i 3000m. 

L’attività valanghiva più intensa è stata osservata anche in questo caso sulle Alpi Cozie Nord di confine dove, dopo un periodo piuttosto mite con temperature sempre positive anche di notte tra il 27 e le prime ore del 30 maggio, sono stati registrati nuovi apporti di neve fresca di circa 30 cm (stazione automatica di Sestriere Banchetta - 2480 m). 

Sempre il 2 maggio gli agenti del Parco Alpi Cozie hanno osservato numerose valanghe anche di dimensioni molto grandi sia a debole coesione che a lastroni dalla Punta Rognosa (Sestriere, TO) e dai canali nord, nordest che scendono dai pendii tra il Querrellet e il Passo San Giacomo con una quota di distacco compresa tra i 2500-2800m. Nella stessa giornata in alta Val Troncea, su pendii simili per quota, esposizione e morfologia, si sono staccate numerose valanghe prevalentemente a debole coesione di neve umida da ogni canale ed incisione tra il Monte Barifreddo e il Monte Appenna raggiungendo in alcuni punti il Torrente Chisone. 

Le valanghe dalla Punta Rognosa - Fonte Arpa Piemonte
Le valanghe in alta Val Troncea - Fonte Arpa Piemonte

Valanghe di grandi dimensioni di neve umida sia a debole coesione che a lastroni sono state osservate anche il 3 maggio in occasione del rilievo nivologico in Valle Argentera (Cesana Torinese, TO); le valanghe hanno interessato la maggior parte dei pendii ripidi esposti a nordest con zone di distacco comprese tra i 2500 e i 3000 m di quota.

Un secondo periodo di instabilità nel mese di maggio si è osservato tra il 18 e il 21 quando le intense precipitazioni e che hanno interessato la regione hanno determinato nevicate umide fino a 3000m ed eventi di pioggia su neve alle quote inferiori. La stazione automatica del Rifugio Gastaldi (2659m) ha misurato una cumulata di neve fresca di 118 cm e temperature di poco negative anche di notte a dimostrazione della quota delle nevicate molto elevata.

Il manto nevoso intriso di acqua a quote medio elevate è stato per alcuni giorni piuttosto instabile soprattutto su pendii molto ripidi.

Il 22 maggio, nonostante la scarsa visibilità e le cattive condizioni metereologiche, il gestore del Rifugio Ciriè ha fotografato uno dei tanti scaricamenti di neve bagnata che sono precipitati dai salti di roccia sopra il Pian della Mussa (Balme, TO).

Scaricamento di neve ripreso dal rifugio Ciriè non lontano dal Canale delle Capre, sopra il Pian della Mussa (Balme, TO) - Fonte Arpa Piemonte

Lo stesso giorno vengono ripresi scaricamenti sia in alta e media Val Chisone che sulle Alpi Marittime, in particolare in Valle Gesso dove le nevicate sono state più copiose.

Scaricamenti in Val Chisone in prossimità del Rifugio Selleries, da notare il limite della nevicata e le zone di accumulo sui prati al di sotto di tale limite - Fonte Arpa Piemonte
Gli scaricamenti di neve in Valle Gesso in prossimità del Rifugio Remondino - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Valanghe  https://www.arpa.piemonte.it/temi/neve-ghiacciai/valanghe?pid=19

Il portale sui campi elettromagnetici in Piemonte

Anno
2024

Il Portale sui campi elettromagnetici in Piemonte costituisce, a partire dal settembre 2013, uno strumento per l’accesso a tutte le informazioni disponibili in Agenzia sul tema: sorgenti, misure, livelli di esposizione, calcolo delle emissioni, indicatori sullo stato dell’ambiente, analisi storiche e permette approfondimenti su temi quali le caratteristiche delle sorgenti, i metodi e gli strumenti di misura, gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici.

Il portale è in continuo aggiornamento, al fine di garantire che tutte le informazioni circa le sorgenti di campo elettromagnetico, le loro emissioni ed i risultati delle misure siano accessibili alla popolazione e agli enti in tempo il più possibile reale.

Oltre ai servizi del portale dedicato, il Geoportale di Arpa Piemonte permette anche l'accesso, tramite la pagina del tema “campi elettromagnetici”, ai geodati consultabili o utilizzabili e scaricabili tramite protocolli WMS e WFS. 

Ad esempio, sono scaricabili ed utilizzabili tutte le informazioni relative alle sorgenti e alle misure.

Un’indicazione dell’efficacia comunicativa di questi servizi può essere ricavata dal numero di richieste di informazioni e del numero di esposti pervenuti al Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici di Arpa Piemonte.

Fonte Arpa Piemonte

Educazione alla sostenibilità

Tema
Tipo
Paragrafi

Tra febbraio e maggio 2023 è stata organizzata la 16ª edizione di Porte aperte scuole con 43 percorsi visita presso 11 sedi regionali. Ai vari incontri hanno preso parte oltre 50 tecnici Arpa, 70 docenti e circa 820 studenti. Sono stati realizzati 23 video pillole di presentazione dei percorsi, raccolti in un’unica playlist.

Nel mese di giugno si è tenuta presso la sede Arpa di Torino, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente si è tenuta una manifestazione per la cittadinanza dedicata a riflettere sulle nostre abitudini e sui nostri consumi per diventare sempre più consapevoli e raccogliere una buona pratica da sperimentare a casa, in ufficio o a scuola e trasformarla in una buona abitudine.

Nell’anno scolastico 2022/23 il progetto di educazione ambientale dedicato all'inquinamento atmosferico Noi e l'Aria ha coinvolto 32 classi distribuite sull’intero territorio regionale. Arpa Piemonte, con i vari istituti, ha organizzato e realizzato:

  • incontri di formazione in presenza e a distanza degli insegnanti, nel corso dei quali è stato illustrato lo strumento pedagogico nei suoi contenuti tecnici e metodologici ed è stato fornito il materiale di supporto;
  • incontri con le classi presso le scuole;
  • visite guidate alle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria;
  • messa a dimora di tre farnie provenienti dal vivaio dei Carabinieri Forestali, geo-localizzate e inserite sul portale nazionale.

In occasione dell’edizione annuale della Settimana del Pianeta Terra, Arpa Piemonte ha pubblicato dal 1 al 8 ottobre 2023 alcuni geo-itinerari sul geoportale istituzionale, arricchendo la propria collezione dei due percorsi a tema geologico, Il Rifugio Gastaldi e il bacino glaciale della Bessanese e gli orridi di Foresto e Chianocco (TO).

Inoltre, sono state organizzate due uscite didattiche con le scuole sulle tracce dell’antico ghiacciaio della valle di Susa e con la cittadinanza il geoitinerario della calce di Superga e del calcare di Gassino.

È stato organizzato il corso “Quando cambia il clima cosa succede alla biodiversità” che si è svolto nell’a.s. 2022/23 su tutte le province piemontesi con 103 docenti iscritti delle scuole secondarie di secondo grado. Il corso si inscrive nella logica e negli obiettivi del Piano “RiGenerazione Scuola per la transizione ecologica e culturale” promosso dal MIUR, così come nella Strategia regionale per la sviluppo sostenibile e del Protocollo regionale per la Green Education a cui Arpa aderisce.

Nell’ambito delle finalità previste dal Protocollo per la Green Education la Direzione regionale Istruzione, Formazione e Lavoro ha promosso un percorso di formazione/ricerca sulle scuole eco-attive per gli anni scolastici 21/22 e 22/23, in collaborazione con la Direzione regionale Ambiente, Energia e Territorio e con USR Piemonte, Arpa Piemonte, Forum della Scuola, Cinemambiente, CESEDI/Città Metropolitana, IRES Piemonte, WEEC Italia/Istituto Scholè.

L’esperienza consiste in un approccio a 360°: non solo costruire una scuola fisicamente green, ma attenzione ai curricoli ed ai percorsi educativi così come alle condizioni organizzative e ai climi relazionali, Non solo dirigenti, insegnanti, tecnici, ma studenti e coinvolgimento del territorio e famiglie.

Un processo che non può essere sostenuto solo da singoli insegnanti, ma dall’intera organizzazione/scuola. Un processo che non può essere solo interno alle scuole [cui spetta sicuramente un ruolo speciale e specifico di elaborazione culturale ed educativa] ma che deve coinvolgere un’intera comunità educante sia a livello regionale e di area vasta, che a livello “locale”, per essere sistema e per assicurare un flusso culturale in quantoè nei territori, nelle aziende, nel mondo della ricerca che si pensa e si tenta sostenibilità.

Sono state utilizzate due modalità di innesco del processo: da un lato, un percorso di formazione/ricerca e, dall’altro, un Bando regionale che assegna contributi a sostegno delle scuole che vogliono impegnarsi ad essere scuole eco-attive.

Il Bando ha sostenuto con contributi pari a 5.000 euro 29 scuole che hanno presentato un progetto per qualificarsi come scuole eco-attive.

Sul tema dell'uso consapevole dello smartphone Arpa ha nuovamente partecipato al progetto educativo multidiscipliare regionale “Il patentino per lo smartphone”, in collaborazione con Regione Piemonte, ASL, Ufficio scolastico reginale e Polizia, per la formazione di docenti delle scuole secondarie di primo grado. Arpa Piemonte anche attraverso l'ausilio di strumenti multimediali tratta i seguenti temi: cosa sono i campi elettromagnetici, quali sono gli impatti sulla salute derivanti dall'uso dello smartphone, il consumo sostenibile (ciclo di vita del prodotto e impatti ambientali). 

Arpa ha aderito al progetto di terza missione dell’Università di Torino organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici, che propone una serie di iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza: laboratori, incontri e conferenze, mostre, visite guidate e interventi di riqualificazione del territorio.

Nell’ambito del progetto Arpa ha organizzato, in collaborazione con l'istituto San Francesco di Biella l’evento formativo destinato ai docenti “Il pianeta intonato”, una performance di taglio musical-teatrale, durante la quale si alterneranno canzoni eseguite dal vivo a narrazioni e suggestioni incentrate su aspetti pedagogici e di cura per la Terra.

Arpa ha partecipato a Roma all’Earth Day 2023, dove i mappamondi realizzati dal liceo artistico Alciati, contenenti i pensieri delle bambine e dei bambini vercellesi, sono stati al centro di laboratori tenuti da Arpa Piemonte in favore delle scuole presenti.

Nell'ambito della campagna Street for kids Arpa Piemonte ha collaborato con l'Istituto comprensivo Baricco, presso la scuola Maritano, alla giornata dedicata alle strade scolastiche in Europa, coinvolgendo gli oltre 300 ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado.  Tante le iniziative promosse: il flash mob musicale, insegne stradali reinterpretate, dissuasori per il traffico, una marcia che ha raggiunto la scuola d'infanzia giochi di strada e altro ancora.

Arpa ha partecipato alla notte dei ricercatori 2023, in collaborazione con il Museo Egizio, sul tema: Il tempio di Ellesija a Torino: una storia di roccia e di acqua.

Nell’ambito dell’accordo con i Musei Reali, l’Agenzia ha avviato il progetto “Il mio giardino è un museo” coinvolgendo due scuole dell’infanzia di Torino, promuovendo la conoscenza e l’interesse per gli alberi in ambito urbano.

Inoltre, in apertura dell’AS 2023/2024 sono stati avviati i seguenti percorsi educativi rivolti alle classi primarie fino alle secondarie di secondo grado:

  • Alla scoperta dei segreti della neve
  • Musica d'ambiente 
  • Consumi sostenibili e greenwashing
  • Dai suoni all'inquinamento acustico 
  • Plastica: usiamola di meno e conosciamola di più
  • Primo incontro con la geologia
  • Panoramica sulla geologia e sui rischi naturali
  • Antartide, permafrost e cambiamenti climatici
     
Anno
2024

Risultati delle attività di controllo e monitoraggio delle potenze degli impianti di telefonia 4G e 5G

Anno
2024

Di seguito vengono illustrate le attività svolte per quanto concerne in specifico il controllo delle potenze degli impianti 5G, ed i principali risultati relativi al 2023.

Il Decreto 2 dicembre 2014 prevede che gli operatori di telefonia mobile mettano a disposizione degli enti di controllo i dati di potenza, registrati con cadenza oraria, effettivamente utilizzata dagli impianti.

In particolare, per gli impianti 5G è stato messo a punto un sistema nazionale di controllo dei dati, nell’ambito di un tavolo tra Sistema Nazionale di Protezione Ambientale ed operatori di telefonia, che ha permesso di standardizzare il flusso dei dati e le verifiche, automatizzando e migliorando così i controlli.

Il sistema di analisi dei dati messo a punto da Arpa Piemonte permette di controllare ogni mese i parametri degli impianti effettivamente presenti sul territorio, con la finalità di verificare che tutti i parametri di installazione e funzionamento rispettino quanto fissato in fase di autorizzazione. In particolare, vengono effettuate verifiche sui valori medi su 24 ore delle potenze, direttamente correlati alla verifica del rispetto del valore di attenzione e dell’obiettivo di qualità fissati dalla normativa vigente di 6 V/m come media su 24 ore e sui valori medi su 6 minuti, correlati alla verifica del rispetto dei limiti.

Analizzando la distribuzione delle potenze medie su 24 ore confrontando quelle dichiarate in fase autorizzativa con quelle effettivamente esercite per circa un migliaio di antenne sul territorio regionale si constata come ad oggi gli impianti 5G impegnino una potenza di esercizio decisamente inferiore a quella autorizzata.

I valori di potenza media su 24 ore effettivamente esercita corrispondono al massimo di tale parametro raggiunto nell’arco del 2023.

Distribuzione delle potenze medie su 24 ore autorizzate ed esercite per circa 1000 antenne 5G - Fonte Arpa Piemonte

Questo fenomeno è dovuto sia alla diffusione ancora relativamente limitata dei terminali 5G, con conseguente scarsa richiesta di attivazione di fasci di radiazione per la fornitura di servizi, sia alle caratteristiche di ottimizzazione della trasmissione dei segnali tipiche del 5G. 

Infatti, da diversi test effettuati tramite misure in campo, è emerso che gli impianti 5G sono in grado di garantire i servizi mobili anche irradiando una potenza molto bassa rispetto a quella di targa dell’apparato.

Le potenze effettivamente esercite dal 5G risultano, per i motivi visti sopra, anche molto più basse di quelle esercite dai sistemi precedenti, ed in particolare il 4G, che è il sistema ad oggi più impattante sul territorio.

Infatti, circa l’80% delle sorgenti 4G esercisce potenze medie superiori a 6W – il 60% circa tra 6W e 20W – mentre il 60% delle antenne 5G utilizza potenze medie inferiori a 6W.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 2 dicembre 2014 Linee guida, relative alla definizione delle modalita' con cui gli operatori forniscono all'ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilita' temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/22/14A09740/sg

SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente – La rete delle agenzie ambientali (Arpa-Appa-Ispra) per l'ambiente https://www.snpambiente.it/

Scarsità di acqua

Anno
2024

La scarsità di acqua, sempre più evidenziata anche nei corsi d’acqua del Piemonte, è dovuta sia a particolari condizioni locali che agli ingenti prelievi per gli usi antropici; oltre a creare difficoltà per gli approvvigionamenti, che quando possibile si orientano verso fonti alternative, ad esempio, ricorrendo alle acque sotterranee, rappresenta un problema per lo stato di salute dell’ecosistema fluviale e del suo equilibrio ecologico.

La riduzione delle portate modifica i processi di scambio tra falde e acque superficiali   mettendo a repentaglio la continuità longitudinale e laterale del corpo idrico, con possibili alterazioni del naturale assetto morfologico e con severi effetti negativi sulle componenti biologiche degli ecosistemi.

In Piemonte si persegue da tempo una strategia di azione con valenza interregionale per dotarsi di conoscenze utili a fronteggiare le problematiche connesse con le criticità idriche accentuate dai cambiamenti climatici.

A partire dal 2003 si è operato d’intesa con le altre regioni padane, nell’ambito della Cabina di regia dell’Autorità di Bacino del fiume Po, per monitorare l’evolversi dello stato quantitativo delle risorse idriche e nel 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato all’attività unitaria conoscitiva e di controllo del bilancio idrico rivolta alla prevenzione degli eventi di magra eccezionale del bacino del Fiume Po.

Dalla positiva esperienza della Cabina di regia è stato istituito un Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto padano che opera anche a supporto della quantificazione del bilancio idrico e relativi indicatori circa gli scenari di severità della carenza idrica.

Inoltre, allo scopo di disporre di un quadro conoscitivo sull’evoluzione dello stato idrologico dei corsi d’acqua, la situazione meteo-idrometrica e delle falde acquifere è oggetto di un monitoraggio automatico in continuo. Infine, in sede di approvazione della Relazione di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, il Consiglio Regionale del Piemonte ha ulteriormente ribadito l’esigenza di integrare la politica regionale promuovendo le iniziative di risparmio in capo agli utilizzatori come contributo irrinunciabile al raggiungimento degli obiettivi ambientali.

L’anno solare 2023 sull’intero bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, è risultato il secondo più caldo dell’intera serie storica disponibile a partire dal 1958 dopo il 2022, mentre dal punto di vista delle precipitazioni i totali complessivi sono risultati solo lievemente al di sotto della norma climatica del trentennio di riferimento 1991-2020. 
La temperatura media annuale è risultata pari a circa 11°C, con un’anomalia positiva di 1.8°C rispetto alla norma del periodo 1991-2020, maggiormente accentuata nella seconda parte dell’annata.

La precipitazione media, relativa all’intero bacino del fiume Po, chiuso alla confluenza con il Ticino, nel 2023 è stata di 970 mm con una lieve anomalia negativa del 9% rispetto alla norma di riferimento 1991-2020. Tuttavia, le precipitazioni non sono risultate uniformemente distribuite sulla regione, infatti se da una parte i bacini occidentali chiudono l’anno in leggero surplus pluviometrico, nel settore meridionale si registra un deficit medio sull’anno anche del 40%, mentre le pianure e i settori settentrionali registrano deficit di minore entità.

In riferimento agli apporti nevosi dell’inverno 2022-2023 e l’inizio della stagione invernale 2023-2024 l’arco alpino piemontese ha subito un marcato deficit di risorsa nivale, sia in termini di nevicate cumulate che di spessori di neve al suolo. Unica nota positiva per il 2023 è stato il mese di maggio che ha visto un deciso cambio di direzione alle quote più elevate (>2500m), dove gli accumuli nevosi hanno superato i valori di rifermento storico per il mese. 

Tuttavia, un mese non è stato sufficiente a riportare i valori nella norma a causa del grosso deficit pregresso. Nonostante questo, l’abbondante risorsa nivale in quota a fine primavera ha garantito una data di fusione completa del manto nevoso in quota, sostanzialmente in media, posticipata di circa 30-45 giorni rispetto al 2022.

Come riscontrato nell’anno precedente, nel 2023 si sono registrati scostamenti negativi di portata rispetto ai valori storici di riferimento, dovuti principalmente alla presenza di diversi periodi asciutti durante l’anno, ad eccezione delle abbondanti precipitazioni di maggio, ma anche derivanti dallo stato pregresso di siccità dei corsi d’acqua individuato nel 2022. 

Quest’ultimo aspetto è confermato dal fatto che per alcuni bacini del settore occidentale della regione, quali Dora Riparia, Pellice, Malone, Dora Baltea, Varaita e Stura di Demonte, nonostante siano stati registrati afflussi totali annui superiori alla media storica, i deflussi sono stati inferiori alla media di riferimento, determinando perciò scostamenti negativi di portata. Alla sezione di chiusura del bacino del Po piemontese, sezione di Isola S. Antonio (PV), la portata media annua è risultata il 40% più bassa del valore medio storico.

Anomalia standardizzata (1971-2000) di temperatura e di precipitazione in Piemonte nell’anno solare 2023 a confronto con le annate passate a partire dal 1958 - Fonte Arpa Piemonte

Geodatabase della morfologia dei corsi d’acqua

Anno
2024

Il GEodatabase Morfologia corsi d’Acqua - GEmMA, dedicato alla morfologia fluviale, raccoglie informazioni di carattere morfologico e idrologico sui corsi d’acqua piemontesi.
Le informazioni di carattere geomorfologico sono derivate da rilievi diretti sul terreno, analisi di fotografie aeree multitemporali, cartografie storiche e immagini digitali tridimensionali e descrivono, ad esempio, l’evoluzione del corso d'acqua nel tempo e l’impatto dovuto all'artificializzazione, misurato con un indice di qualità morfologica.

GEmMA nasce come strumento di lavoro e come supporto al calcolo dell'indicatore di qualità morfologica IQM, indice che insieme all'indice di alterazione del regime idrologico IARI valuta lo stato idromorfologico di un corso d'acqua come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque.

La comprensione dei processi idromorfologici in atto e delle tendenze future dell’alveo, sia alla scala di bacino idrografico che di tratto fluviale, è necessaria per la protezione e gestione consapevole dei corsi d’acqua, che siano piccoli torrenti o grandi fiumi.

I processi connessi con i flussi idrici e il trasporto dei sedimenti sono infatti fondamentali per la naturale evoluzione morfologica di un corso d'acqua e sono anche alla base del mantenimento degli ecosistemi ripariali dove la presenza di una vegetazione complessa e strutturata e di numerose specie animali acquatiche e terricole nelle acque, lungo le rive e nelle pianure alluvionali contribuisce al mantenimento di un buon livello di biodiversità.

L’attenta gestione dei corsi d’acqua è funzionale alla conservazione della biodiversità e al mantenimento dei servizi ecosistemici di valore economico, sanitario e per il benessere umano forniti dai corsi d’acqua.

Il geodatabase GEmMA si propone anche come strumento a supporto della valutazione di differenti scenari d’intervento o di pianificazione sui corsi d’acqua e all’identificazione delle misure maggiormente efficaci da attuare per mantenerne o migliorarne lo stato di qualità.

Il servizio, aggiornato con cadenza annuale e consultabile sul   Geoportale GEmMA, raccoglie i dati relativi all'analisi morfologica dei corsi d'acqua e si configura come supporto all’analisi per il calcolo degli indicatori idromorfologici tra cui:

  • il valore e la classe di qualità morfologica (IQM) come nella sintesi degli indicatori morfologici e l’indice di qualità morfologica;
  • i sub-indici verticali e orizzontali;
  • gli effetti dell'artificialità sulle componenti che costituiscono l'indice IQM, ovvero continuità, morfologia e vegetazione.
     
Valutazione degli indicatori della morfologia dei corsi d'acqua - Fonte Arpa Piemonte
Parametri elementari della morfologia dei corsi d'acqua - Fonte Arpa Piemonte
Sintesi degli indicatori della morfologia dei corsi d'acqua - Fonte Arpa Piemonte
Sub-indici verticali e orizzontali degli indicatori della morfologia dei corsi d'acquaa - Fonte Arpa Piemonte
Componenti di continuità, morfologia e vegetazione che costituiscono l'indice IQM - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

  Dataset GEmMA, GEodatabase Morfologia corsi d'Acqua https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=e460c47636d14c01a26eeba31435a456

Sito di Casale Monferrato

Anno
2024
Sito di interesse nazionale di Casale Monferrato

Il sito di Casale Monferrato comprende il territorio di 48 Comuni, dei quali 45 in Provincia di Alessandria, 2 in provincia di Vercelli e 1 in Provincia di Asti, su di un’area di 738 km2.

Nel Comune di Casale Monferrato aveva sede lo stabilimento Eternit, la cui presenza ed attività ha determinato una ingentissima diffusione di amianto sul territorio.

Le operazioni di bonifica del SIN sono incentrate sul risanamento del territorio dalla presenza di amianto in matrice friabile e compatta.

Gli elementi principali della bonifica del SIN sono:

  • la bonifica dello stabilimento Eternit e delle aree da questo impattate;
  • la bonifica del polverino;
  • la bonifica delle coperture in cemento-amianto degli edifici di proprietà pubblica e privata e di altri manufatti.

Il polverino in particolare, materiale di scarto nella produzione di manufatti in cemento-amianto, è un prodotto friabile costituito da cemento misto a fibre libere o facilmente liberabili e quindi da ritenersi disponibili all’aerodispersione; tale materiale ha trovato impiego nella realtà casalese, dove era reperibile gratuitamente, nei sottotetti quale isolante e, per la tipica consistenza, in cortili e strade come pavimentazione.

Parallelamente alle azioni di bonifica, per l’eliminazione delle fonti di rischio, è aumentata la conoscenza del territorio, mediante autodenuncia, con l’identificazione di ulteriori siti caratterizzati dalla presenza di coperture e polverino.

Il Progetto di Bonifica del sito di Interesse Nazionale di Casale Monferrato prevede l’intervento diretto dell’amministrazione pubblica nel caso delle bonifiche degli “utilizzi impropri” dell’amianto, mentre, per la rimozione delle coperture in cemento amianto, stabilisce che l’intervento venga eseguito a cura dei privati, con erogazione di un contributo forfettario a parziale rimborso per le spese di rimozione e smaltimento.

Monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse a Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Stato di avanzamento della bonifica

E' significativo sottolineare che le bonifiche dei siti di polverino censiti sono prossime al 100%. 
E’ stata anche conclusa la bonifica del tratto del Canale Lanza adiacente all'ex stabilimento Eternit.

A Casale Monferrato il 10 settembre 2016 è stato inaugurato il parco Eternot, nell’area dove sorgeva lo stabilimento.

Monitoraggio ambientale di un cantiere di bonifica del polverino a Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Monitoraggio e controllo

Quale ente attuatore degli interventi è stata individuata l’amministrazione comunale di Casale Monferrato, e inizialmente Arpa Piemonte e ASL 21 (ora ASL AL) erano indicati quali enti competenti per i monitoraggi. Dal 2008 i monitoraggi ambientali vengono effettuati da Arpa Piemonte.

Le attività annuali di Arpa Piemonte comprendono sopralluoghi, campioni di aerodispersi per l’analisi in SEM, campioni di aerodispersi per l’analisi in MOCF, campioni e analisi di solidi.

Quando pervengono nuove segnalazioni per la verifica di polverino, sia nei sottotetti sia nei cortili, Arpa Piemonte esegue:

  • sopralluogo conoscitivo;
  • prelievo di campioni e relative analisi finalizzate alla verifica dell’effettiva presenza di amianto;
  • rilievi fotografici a documentazione del sito;
  • compilazione dell’apposita scheda e relativo inserimento nel registro, censimento;
  • georeferenziazione del sito.

A seguito di specifica richiesta del Comune di Casale Monferrato si procede ad effettuare, con cadenza trimestrale, il monitoraggio aria ambiente della discarica monouso per amianto così come disposto dalla Provincia di Alessandria nel provvedimento di autorizzazione dell’impianto.

Dal 2007 è in corso l’effettuazione di un monitoraggio della concentrazione delle fibre di amianto in aria esteso all’area dell’ex USL76 con campagne successive che interessano in totale 167 punti. In ogni punto viene effettuato un prelievo per 2 giorni consecutivi. 

Saltuariamente a seguito di richieste puntuali di qualche amministrazione comunale sono stati aggiunti punti.

Nel 2023 è proseguita la sesta campagna di monitoraggio sul territorio del SIN, iniziata nel 2021, durante la quale nell’anno 2023 sono stati prelevati 70 campioni di materiale aerodisperso in 2 quartieri di Casale M.to e nei comuni di Ticineto, Ozzano M.to, S.Giorgio M.to, Mirabello M.to, Terruggia, Castelletto Merli, Odalengo Piccolo, Solonghello, Camino, Coniolo e Ponzano.

Complessivamente dall’inizio della sesta campagna sono stati prelevati 162 campioni.
Dalle concentrazioni fino ad oggi misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, soglia di allarme assunta come riferimento per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato.

La medesima situazione è stata riscontrata a partire dal 2009 ad oggi, nei pochi casi di ritrovamento di fibre la concentrazione è sempre stata nell’intorno a 0,2 - 0.4 fibre per litro a fronte del ritrovamento di una o due fibre per i pochi campioni positivi.

Vengono riportati i campioni positivi, si tratta di campioni per i quali il conteggio sulla porzione letta è comunque stato di una o due fibre al massimo.
Monitoraggio ambientale della discarica di Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Risorse e informazioni aggiuntive

Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti di Interesse Nazionale - ISPESL -03/11/2010 https://www.inail.it/cs/internet/docs/decalogo_bonifiche_amianto_2010-pdf.pdf?section=attivita

La legislazione nazionale in materia di bonifica dei siti contaminati è dettata dal D.Lgs. 152/06, Parte IV, Titolo V. http://www.normattiva.it/eli/id/2006/04/14/006G0171/CONSOLIDATED

La legislazione nazionale in tema di Amianto https://www.normattiva.it/eli/stato/LEGGE/1992/03/27/257/CONSOLIDATED

Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

Gestione degli esposti relativi alle coperture in cemento-amianto

Con la deliberazione n. 40-5094 del 18 dicembre 2012 “Approvazione del Protocollo regionale per la gestione di esposti / segnalazioni relativi alla presenza di coperture in cemento - amianto negli edifici

la Giunta regionale ha inteso delineare in modo chiaro il procedimento amministrativo e le competenze di Comune, Arpa ed Asl a seguito della presentazione di esposti relativi alla presenza di coperture in cemento-amianto.

La deliberazione precisa che, a seguito della presentazione di un esposto, Arpa e Asl procedano, su richiesta del Comune, a verifiche di carattere tecnico e documentale, allo scopo di fornire all’Amministrazione comunale gli elementi per l’adozione degli eventuali provvedimenti di carattere sanitario.

Anno
2024
Paragrafi

Con la deliberazione n. 40-5094 del 18 dicembre 2012 “Approvazione del Protocollo regionale per la gestione di esposti / segnalazioni relativi alla presenza di coperture in cemento - amianto negli edifici

la Giunta regionale ha inteso delineare in modo chiaro il procedimento amministrativo e le competenze di Comune, Arpa ed Asl a seguito della presentazione di esposti relativi alla presenza di coperture in cemento-amianto.

La deliberazione precisa che, a seguito della presentazione di un esposto, Arpa e Asl procedano, su richiesta del Comune, a verifiche di carattere tecnico e documentale, allo scopo di fornire all’Amministrazione comunale gli elementi per l’adozione degli eventuali provvedimenti di carattere sanitario.

Capitolo
Amianto
Anno
2024