ARIA

Introduzione al tema ARIA

L'inquinamento atmosferico costituisce, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il principale rischio sanitario ambientale in Europa, rappresentando una delle più importanti cause di morte prematura e di malattia per i cittadini, con conseguenze anche sull’economia a causa dell’aumento dei costi sanitari da esso indotti. Negli ultimi decenni, sono state registrate diminuzioni delle emissioni inquinanti in atmosfera, ma le normative europee e nazionali richiedono ulteriori sforzi per ridurre le concentrazioni degli inquinanti e mitigare i rischi sanitari e ambientali. L’inquinamento atmosferico è un problema che va oltre i confini geografici e va affrontato con l’integrazione di strategie a livello locale e globale.

A livello globale, è essenziale adottare accordi internazionali e azioni coordinate per ridurre le emissioni e promuovere lo sviluppo sostenibile. È ormai noto il legame tra esposizione agli inquinanti aerodispersi ed effetti avversi per la salute degli esseri umani e degli ecosistemi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) svolge un ruolo cruciale in questo senso, in quanto fornisce linee guida e raccomandazioni per la riduzione dell'inquinamento atmosferico e del suo impatto sulla salute. 
I valori limite indicati dall'OMS possono essere utilizzati come riferimento per la revisione delle normative vigenti. L’ultimo aggiornamento delle linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria (“WHO global air quality guidelines”) risale al 2021 e riguarda nello specifico l’esposizione a PM2.5, PM10, NO2, O3, SO2 e CO.

 A livello europeo, per intervenire sulla qualità dell’aria sono vigenti la Direttiva   2004/107/CE  e la Direttiva  2008/50/CE. La prima stabilisce i valori obiettivo in area ambiente per l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA); la seconda stabilisce i valori limite per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, il particolato, il piombo, il benzene, l’ozono e il monossido di carbonio.  
Recentemente la Commissione europea ha presentato una proposta di aggiornamento e fusione delle due direttive vigenti con l'obiettivo di allineare maggiormente i limiti di qualità dell'aria alle raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. La proposta della Commissione europea introduce anche l'obiettivo "inquinamento zero" per l'aria, da conseguire entro il 2050 e fissa obiettivi intermedi per il 2030, più vicini alle linee guida dell'OMS del 2021. La proposta di nuova direttiva comunitaria si propone inoltre dia rafforzare il monitoraggio, la modellizzazione e i piani per la qualità dell'aria.

In Italia, il   Decreto Legislativo 155/2010 attua le Direttive europee e costituisce il riferimento principale in tema di qualità dell'aria. Il Decreto prevede un sistema di monitoraggio in continuo degli inquinanti, la stima della loro distribuzione spaziale tramite la modellistica e l'adozione di piani d'azione da parte degli enti preposti. Sono inoltre stati sottoscritti importanti accordiprotocolli d’intesa tra vari ministeri ed enti territoriali per il risanamento dello stato della qualità dell'aria ambiente nelle aree metropolitane e in particolare nel bacino padano.
Il Piemonte, come tutte le regioni della Pianura Padana, è circondato dall'arco alpino e non beneficia di una naturale dispersione degli inquinanti, richiede pertanto una maggiore consapevolezza nelle scelte individuali e uno sforzo importante in termini di politiche e normative locali. La Regione Piemonte ha registrato per diversi anni elevati livelli di inquinamento atmosferico, tuttavia, nell’ultimo periodo, sono state messe in atto diverse misure per migliorare la qualità dell'aria, con risultati positivi in alcuni settori.  Gli inquinanti completamente primari rispettano i limiti da diverso tempo, grazie alle azioni intraprese sulle fonti emissive, mentre permangono criticità per quanto riguarda gli altri inquinanti, parzialmente o esclusivamente secondari (PM10, NO2, O3).

La qualità dell'aria e il rispetto dei limiti stabiliti sono monitorati attraverso una rete di rilevamento composta da stazioni fisse, mobili e strumentazione trasportabile. Per avere una valutazione complessiva della qualità dell'aria, in aggiunta ai dati misurati dalle stazioni distribuite sul territorio, vengono utilizzati strumenti modellistici che consentono di stimare le concentrazioni anche nei siti non coperti dalle misurazioni della rete di rilevamento.
Attraverso il Piano Regionale di Qualità dell'Aria (PRQA), Regione Piemonte coordina le politiche regionali per ridurre le emissioni inquinanti, con un focus su settori chiave come l'industria, l'agricoltura, i trasporti, l'energia e il territorio urbanizzato. Le misure del PRQA mirano a far rientrare nei limiti gli inquinanti, preservare la qualità dell'aria e ridurre ulteriormente le concentrazioni in aree dove i livelli sono al di sotto dei valori limite. 
Ad esempio, per specifiche aree e per specifici inquinanti, sono stati sviluppati strumenti di limitazione dell’inquinamento e di divulgazione di dati di qualità dell’aria alla popolazione come il Protocollo antismog, che ha l’obiettivo di prevenire il superamento dei valori limite giornalieri di particolato PM10, e il bollettino Ozono, che fornisce informazioni sulla concentrazione di ozono e suggerimenti per la protezione della salute.

Inoltre, Regione Piemonte svolge la sua funzione di governo e controllo della qualità dell'aria attuando l’attività di zonizzazione, classificazione, valutazione e pianificazione della qualità in coerenza con il D.lgs 155/2010. In particolare, attuando: 

  • Reporting annuale dei dati di qualità dell’aria e delle misure di Piano;
  • Sviluppo degli strumenti a supporto della Valutazione delle Qualità dell’aria (la Rete di Rilevamento Qualità Aria, l’Inventario Regionale Emissioni in Atmosfera e la modellistica di qualità dell’aria); 
  • Programmazione regionale e predisposizione strumenti, normative e indirizzi regionali in materia di risanamento atmosferico (misure di piano);
  • Attività di comunicazione ed informazione in materia di risanamento atmosferico (cittadini e stakeholder).

Arpa Piemonte, tramite il Dipartimento Rischi Naturali e Ambientali, fornisce supporto continuo alla Direzione Ambiente, Tutela e Governo del Territorio della Regione Piemonte per tutti gli adempimenti normativi e a tutte le Amministrazioni Provinciali. Nello specifico si occupa di:

  • Effettuare misurazioni dei principali inquinanti atmosferici, gestendo la strumentazione e valutando i dati prodotti;
  • Effettuare elaborazioni modellistiche finalizzate alla produzione di servizi previsionali e diagnostici; 
  • Provvedere alla divulgazione dei dati attraverso la redazione dello Stato dell’Ambiente, la pubblicazione sul sito istituzionale di relazioni tecniche e report;
  • Fornire alle Autorità Competenti pareri tecnico/scientifici nelle fasi istruttorie, autorizzative e gestionali dei procedimenti legati alle emissioni in atmosfera e nell’ambito della valutazione integrata di territori sottoposti a particolari pressioni ambientali;
  • Effettuare controlli diretti e indiretti sulle emissioni in atmosfera, convogliate e diffuse, generate da stabilimenti in cui sono presenti impianti autorizzati.
Agenda 2030

Lo stato della qualità dell’aria rientra a pieno titolo tra i temi oggetto delle valutazioni delle Organizzazioni sovranazionali; in particolare con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU (Sustainable Development Goals SDGs) che mettono in relazione la sostenibilità con lo sviluppo economico, ecologico e sociale, al fine di promuovere sia la sostenibilità della vita sia la conservazione dell’ambiente.

Nelle principali aree urbane, nelle quali la densità di popolazione e le attività ad essa legate raggiungono livelli elevati, si misurano le maggiori concentrazioni di inquinanti che possono determinare situazioni di pericolo per la salute; la loro rimozione rientra nell’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili“ e in particolare nel Target 11.6 “Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria […]”.
Per perseguire gli obiettivi definiti dall’Agenda 2030, Regione Piemonte ha messo a punto la propria Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS), ed in particolare il documento di indirizzo denominato “Verso la Strategia regionale sul Cambiamento Climatico”, che evidenzia   come il Piano Regionale di Qualità dell’Aria sia uno degli esempi di strumento di programmazione regionale che promuove in modo sinergico, accanto agli obiettivi suoi propri, anche quelli  di contrasto  ai cambiamenti climatici.

Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite
Informazioni e risorse aggiuntive

Aggiornamento 2021 delle Linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria https://www.who.int/publications/i/item/9789240034228

  Direttiva europea sulla Qualità dell'Aria http://data.europa.eu/eli/dir/2008/50/oj

  Direttiva europea su inquinanti specifici http://data.europa.eu/eli/dir/2004/107/oj

  Normativa italiana sulla Qualità dell'Aria https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/09/15/010G0177/sg

Il Piano Regionale della Qualità dell'Aria di Regione Piemonte (PRQA) https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/piano-regionale-qualita-dellaria-prqa

Il Protocollo Antismog di Regione Piemonte https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/misure-semaforo-anti-smog

Gli obiettivi dell'Agenda 2030 https://unric.org/it/agenda-2030/

Strategia Regionale sul Cambiamento Climatico https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-02/010601_allegato_dgr_220217_h.pdf