Pollini & Aria

pollini

Arpa Piemonte, attraverso la struttura semplice Epidemiologia Ambientale, svolge attività di coordinamento della rete di monitoraggio dei pollini allergenici e della pubblicazione settimanale del bollettino pollinico.

A livello nazionale Arpa Piemonte aderisce alla rete POLLnet che è la rete di monitoraggio aerobiologico istituzionale del Sistema delle Agenzie Ambientali, e fa parte del Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINAnet). Questa Rete è stata istituita nel 2010 ed è finalizzata:

  • in campo ambientale, ad integrare il monitoraggio della qualità dell'aria, alla stima della biodiversità delle specie vegetali e alla rilevazione di fenomeni legati ai cambiamenti climatici;
  • in campo sanitario, a produrre informazioni di estrema utilità nella diagnostica, nella clinica e nella terapia, contribuendo alla ricerca e alla prevenzione delle patologie allergiche respiratorie.

I pollini sono gli elementi maschili (gametofiti maschili) a cui è affidato il compito di fecondare gli ovuli delle piante superiori (Fanerogame o piante a fiore). 

Le dimensioni dei pollini variano a seconda delle specie di piante, da un minimo di 10 micron come quello delle Urticaceae ad un massimo di 200 micron come quello delle Pinaceae (200 micron equivalgono a 0,2 millimetri).  

Gli allergeni sono contenuti nell'intina, che lo strato più interno della parete del granulo pollinico, e nei granuli di amido.

I fattori che influenzano la presenza di polline in atmosfera sono:

  • le condizioni climatiche del periodo che precede la fioritura perché condizionano la data di inizio del fenomeno;
  • le condizioni meteorologiche (vento, turbolenza dell'aria, pioggia, umidità ed irraggiamento) perché influiscono sulla fluttuazione della concentrazione atmosferica del polline.

L'aerobiologia è un ramo della biologia che si occupa della dispersione, del trasporto e della deposizione di particelle anemofile in atmosfera (particelle viventi e non quali batteri, alghe, funghi, pollini, virus, spore di felci e di muschi, insetti ed altra microfauna, insieme a particelle e gas generati da attività naturali e umane) in modo complementare alle ricerche chimiche e fisiche. L'insieme di queste particelle in sospensione, di varia origine, forma e dimensione, costituiscono l'aerosol atmosferico.

Il contributo che l'aerobiologia può dare, tramite il monitoraggio dei pollini e delle particelle aerodisperse, non è limitato soltanto al campo della medicina ed in particolare dell'allergologia, ma si estende anche ad altri settori quali l'agricoltura, la fitopatologia, la conservazione dei beni culturali, nonché allo studio della biodiversità, del clima e dell'inquinamento atmosferico.

Tuttavia, il suo primo e ancora principale utilizzo è nel campo dell’allergologia al fine di:

  • conoscere la concentrazione di particelle aerodisperse a fini diagnostici e terapeutici;
  • redigere calendari pollinici;
  • sviluppare modelli previsionali di emissione e trasporto dei pollini.