Piano Assetto Idrogeologico (PAI)

Anno
2024

La pianificazione di bacino costituisce il riferimento principale per quanto riguarda il tema del dissesto idrogeologico. I dati relativi al dissesto idrogeologico piemontese sono contenuti principalmente nei piani di bacino, livello di pianificazione previsto dalla legge quadro sulla Difesa del suolo (183/1989), oggi sostituita dal (e confluita nel) D.lgs. 152/2006, III parte.

La legge 183 pose le basi per la costituzione delle "Autorità di bacino", dapprima di ambito territoriale nazionale o regionale, oggi sostituite dalle Autorità di Bacino Distrettuale.

Il piano che ha avviato il processo di pianificazione e aggiornamento del quadro del dissesto è il Piano per l’assetto idrogeologico (PAI), il quale perimetra e norma dissesti di versante (frane, conoidi, valanghe) e dissesti idraulici (esondazioni lungo il reticolo idrografico minore) e che riprende e integra, attraverso successive varianti, le fasce fluviali (A, B, C) lungo il reticolo idrografico principale già tracciate dal Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF) del 1998.

Il PAI, approvato nel 2001 e tutt'ora in vigore, definisce un assetto di progetto del corso d’acqua prevedendo anche le “linee B di progetto”, che rappresentano la necessità di protezione di abitati o infrastrutture che diversamente sarebbero interessati dalla piena di riferimento, ovvero quella pari ad un tempo di ritorno di circa 200 anni.
Si configura come un piano–processo in continuo aggiornamento, in quanto impone ai comuni di adeguare il proprio quadro del dissesto attraverso gli strumenti urbanistici, dettagliando alla scala locale le condizioni di pericolosità e rischio.
Per quanto riguarda il rischio idraulico lungo il reticolo idrografico principale, il PAI si aggiorna attraverso successive varianti alle fasce fluviali (oggi definite, appunto,  “aggiornamenti”), condivise tra Regione, Autorità di Bacino e AIPO.

L’individuazione della pericolosità, del rischio, dei dissesti e delle misure di cui sopra hanno rilevanza per la programmazione degli interventi di sistemazione idrogeologica nell’ambito della piattaforma ministeriale Rendis – Repertorio nazionale degli interventi di difesa del suolo.

La Regione Piemonte, in considerazione di quanto sopra e della valenza che gli strumenti urbanistici comunali assumono anche in materia di difesa del suolo e di sicurezza del territorio, fornisce indicazioni e indirizzi specifici in tal senso a partire dal 2001, attraverso disposizioni ad oggi abrogate e sostituite dalla DGR n. 64-7417 del 7/4/2014, attualmente vigente.

Mappatura acustica del territorio piemontese interessato dalle rotte di decollo e atterraggio dell’aeroporto di Milano Malpensa

Capitolo
Rumore, risposte
Anno
2024

Nell’anno 2023 Arpa Piemonte, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, ha realizzato uno studio finalizzato a valutare gli impatti del rumore derivanti delle attività dell’aeroporto di Malpensa sul territorio della provincia di Novara interessato dalle rotte di decollo e atterraggio.

L’indagine è stata svolta su proposta e con il sostegno della Provincia di Novara e ha coinvolto, nello specifico, i comuni di Cerano, Trecate, Galliate, Cameri, Bellinzago Novarese, Marano Ticino, Oleggio, Pombia, Varallo Pombia Castelletto Ticino. 

Al fine di porter stimare con maggior precisione e in un territorio vasto i possibili impatti, si è pensato di effettuare una mappatura acustica utilizzando il modello di calcolo previsionale AEDT (Aviation Environmental Design Tool della FAA Federal Aviation Administration statunitense). Questo modello è attualmente il più riconosciuto in ambito internazionale ed è, inoltre, integrabile con i dati restituiti dal sistema di monitoraggio acustico attualmente in uso presso Arpa Piemonte.

Per i dati di input del modello di calcolo si è utilizzato lo scenario relativo all’anno 2022; in particolare si sono utilizzate le tre settimane di maggior traffico, così come suggerito dal documento SNPA 45/2023 “Linee Guida per la definizione della caratterizzazione acustica dell’intorno aeroportuale”. I movimenti aeroportuali, caratterizzati da tipo di operazione, tipologia e numero degli aeromobili pista e rotta di utilizzo, sono stati forniti, così come da convenzione in essere per la gestione della rete di monitoraggio, dal gestore dell’Aeroporto internazionale di Milano Malpensa (SEA).

La scelta dell’anno 2022 è stata condizionata da due importanti fattori: il primo è l’adozione, a far data dal mese di febbraio, di una rotta di decollo transitante sopra l’abitato di Oleggio utilizzata prevalentemente in periodo di riferimento notturno, il secondo è che nel 2022 si è quasi del tutto annullato il decremento del numero di voli dovuti al blocco dei trasporti causato dalla pandemia da Covid-19.

Dal modello di calcolo sono state ottenute le mappe relative ai seguenti indicatori acustici: 

  • l’indice LVA, principale descrittore del rumore aeroportuale; 
  • indici LDEN e LNIGHT, individuati dalla normativa europea e utilizzati per l’esposizione a lungo termine al rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto;
  • livello di immissione sonora prodotto dal sorvolo degli aeromobili nel periodo diurno e notturno (LAeq,TR), al fine di determinare il contributo acustico apportato dagli aeromobili stessi in riferimento ai limiti di immissione assoluti previsti dai singoli Piani di Classificazione acustica comunali.

Al fine di valutare quest’ultimo aspetto, sono stati utilizzati i dati geografici in possesso di Arpa Piemonte, consultabili attraverso il Geoportale dell’Agenzia, con particolare riferimento alla mosaicatura dei Piani di Classificazione Acustica dei comuni della provincia di Novara.

Inoltre, per poter avere una più dettagliata informazione circa la percentuale di popolazione esposta ai diversi indicatori acustici, sono stati utilizzati i dati censuari in possesso di Arpa Piemonte, derivanti dal censimento ISTAT 2011, di tutti i comuni posti in prossimità del Ticino e potenzialmente interessati dalle attività aeroportuali dello scalo di Milano Malpensa.

Aeroporto di Malpensa, mappa acustica indicatore LVA - Fonte Arpa Piemonte
Aeroporto di Malpensa, mappa acustica superamenti diurni PZA comunali - Fonte Arpa Piemonte
Aeroporto di Malpensa, mappa acustica superamenti notturni PZA comunali - Fonte Arpa Piemonte

L’analisi dei dati restituiti dal modello ha permesso di appurare che i superamenti interessano esclusivamente le aree di Classe II e I; quest’ultime risultano essere le più impattate e, in particolare, riguardano, in maniera preponderante, le porzioni di territorio che ricadono all’interno del Parco Naturale del Ticino.

Le risultanze modellistiche associate ai dati ISTAT riguardanti numero di residenti desunti dal censimento 2011, hanno permesso di stimare la percentuale di popolazione esposta ai diversi range di superamento; nelle sottostanti tabelle vengono riportati i dati ottenuti distinti per periodo di riferimento diurno e notturno.

Popolazione con superamento dei valori di LAeq,d
Comuni Popolazione con superamento fino a 5 dB(A) (LAeq,d) %
Castelletto sopra Ticino 532 5,32%
Galliate 1 0,01%
Pombia 47 2,15%
Romentino 5 0,09%
Varallo Pombia 9 0,18%
Totale 593 1,58%
Comuni in Provincia di Novara, Popolazione con superamento dei valori di LAeq,d - Fonte Arpa Piemonte
Popolazione con superamento dei valori di LAeq,n
Comuni Popolazione con superamento fino a 5 dB(A) (LAeq,n) % Popolazione con superamento tra 5 e 10 dB(A) (LAeq,n) % Totale %
Bellinzago Novarese 44 0,47% 0,47%
Cameri 5 0,05% 0,05%
Castelletto sopra Ticino 1849 18,48% 517 5,17% 23,65%
Cerano 401 5,96% 47 0,70% 6,66%
Dormelletto 2 0,08% 0,08%
Galliate 4 0,03% 1 0,01% 0,03%
Oleggio 1006 7,37% 31 0,23% 7,60%
Pombia 53 2,43% 0,00% 2,43%
Romentino 5 0,09% 18 0,33% 0,43%
Trecate 42 0,21% 0,21%
Varallo Pombia 119 2,38% 8 0,16% 2,54%
Totale 3530 3,51% 622 0,62% 4,13%
Comuni in Provincia di Novara, Popolazione con superamento dei valori di LAeq,n - Fonte Arpa Piemonte

OpeNoise, una app per la misurazione del rumore con dispositivi mobili

Capitolo
Rumore, risposte
Anno
2024

L'app OpeNoise, sviluppata da Arpa Piemonte per la misurazione del rumore attraverso dispositivi mobili, ha recentemente introdotto una serie di nuove funzionalità che migliorano l'esperienza di utilizzo. 

Queste innovazioni rispondono alle esigenze degli utenti e contribuiscono a rendere OpeNoise Meter uno strumento più potente per lo studio e il monitoraggio dell'inquinamento acustico.

L’applicazione consente la misurazione del livello sonoro e la sua composizione in frequenza. 

Le funzioni attive nella nuova versione aggiornata sono le seguenti:

  • misurazione del livello sonoro istantaneo (1 sec), medio, minimo, massimo
  • acquisizione dello spettro di frequenza (terzi di ottava e FFT);
  • acquisizione dello spettrogramma;
  • memorizzazione dei dati di misura;
  • inserimento dei metadati della misura (novità rispetto alla versione precedente);
  • marcatura delle porzioni di misura (novità rispetto alla versione precedente);
  • visualizzazione delle misure su mappa (novità rispetto alla versione precedente);
  • condivisione delle misure con la comunità (novità rispetto alla versione precedente).

Una delle nuove funzionalità di OpeNoise è la possibilità di inserire metadati direttamente nel file di misura, quali la posizione, l'ora, le sorgenti sonore predominanti e le condizioni meteorologiche. 

Sono state inserite anche due domande sulla percezione del paesaggio sonoro osservato durante la misura.

OpeNoise - Screenshot: pagina inserimento metadati - Fonte Arpa Piemonte

Un'altra innovazione introdotta è la possibilità di marcare specifiche porzioni di una misura. 

Grazie ad un apposito tasto, gli utenti possono evidenziare eventi o fenomeni di particolare interesse, come picchi di rumore, suoni specifici o altre osservazioni rilevanti. 

OpenNoise Screenshot: pagina di misura con marcature - Fonte Arpa Piemonte

OpeNoise ora offre anche la possibilità di visualizzare le misure acustiche su una mappa interattiva. 

Questa caratteristica consente agli utenti di contestualizzare geograficamente i dati raccolti, facilitando l'identificazione di aree critiche o di particolari pattern di inquinamento acustico. 

La visualizzazione su mappa rappresenta uno strumento utile per gli studi di mappatura del rumore e per la pianificazione di interventi mirati.

OpeNoise Screenshot: pagine di visualizzazione misure su mappa - Fonte Arpa Piemonte

Questa funzionalità consente di accedere a un database condiviso di dati, ampliando le informazioni disponibili e favorendo la collaborazione tra ricercatori, autorità locali e cittadini interessati al monitoraggio dell'inquinamento acustico. 

Per migliorare la qualità e l'utilità delle informazioni condivise dagli utenti, prima dell’invio dei dati è prevista un’autovalutazione del grado di competenza nel settore dell’acustica.

Oltre alla condivisione delle misure è prevista la possibilità di inviare il valore di calibrazione del dispositivo al fine di creare un database di riferimento sui guadagni dei differenti modelli di smartphone.

OpeNoise Screenshot: pagina elenco misure e invio dati - Fonte Arpa Piemonte

L’attendibilità di OpeNoise è stata verificata attraverso numerosi test in laboratorio e sul campo condotti su diversi dispositivi, confrontando i risultati con fonometri professionali. Pur con alcune differenze, tutti gli apparecchi analizzati hanno fornito una buona risposta nella gamma di livelli sonori tipica dei rumori ambientali (45 - 100 dBA) e nel range di frequenza 200-5000 Hz.

Si invita però a prestare attenzione prima di considerare attendibili i livelli sonori misurati con l’applicazione è indispensabile effettuare una calibrazione del dispositivo utilizzato, attraverso un confronto con livelli noti, in quanto ogni apparecchio ha una propria risposta al rumore.

Informazioni e risorse aggiuntive

L'app OpeNoise è stata sviluppata da Arpa Piemonte e dall'Istituto Superiore Mario Boella

https://relazione.ambiente.piemonte.it/2024/sites/default/files/doc/MPX/OpeNoise_Extended_AIA-2024_CC-BY-1-8-2.pdf

OpeNoise scaricabile gratuitamente dal Canale di Arpa Piemonte di Google Play è sviluppata per piattaforma Android.

Il codice è open-source con licenza GNU v.2 o superiore, disponibile su GitHub: https://github.com/Arpapiemonte/openoise-meter-android.git

Istituto Superiore Mario Boella http://www.ismb.it/

Rete fissa di monitoraggio acustico

Anno
2024

Arpa Piemonte gestisce una rete fissa di monitoraggio acustico, così composta:

  •  5 centraline per la valutazione della rumorosità nella città di Torino, di cui 2 per il traffico stradale, 2 per la movida e 1 per la caratterizzazione del fondo ambientale nel centro urbano;
  • 4 centraline per la valutazione della rumorosità dell'aeroporto di Milano Malpensa sul territorio piemontese.

Da una analisi dei valori rilevati nelle due stazioni di traffico stradale si è osservato un leggero decremento dei livelli sonori. Non considerando gli anni 2020 e 2021, caratterizzati da condizioni anomale conseguenti alla pandemia da COVID-19, nel 2023 si sono rilevate riduzioni dei livelli medi mensili dell'ordine di 1- 2 dBA rispetto ai precedenti periodi monitorati.

Tale variazione, seppur minima, può costituire un segnale da tenere sotto controllo nei prossimi anni, sebbene il numero limitato di punti di rilievo, riferiti alla sola città di Torino, non consente ad oggi di formulare considerazioni di carattere generale.

Andamento del livello di rumore medio mensile nel periodo notturno (22-06) registrato negli anni 2018-2023 in corrispondenza di una strada urbana ad elevata percorrenza a Torino - Fonte Arpa Piemonte
Andamento del livello di rumore medio mensile nel periodo notturno (22 - 06) registrato negli anni 2018-2023 in corrispondenza di una strada urbana a media percorrenza a Torino - Fonte Arpa Piemonte

I dati sul rumore da movida evidenziano il permanere di una evidente criticità nei centri urbani, in particolar modo nelle aree caratterizzate da un’elevata densità di locali pubblici e di spazi all’aperto attrezzati.

In tali aree il vociare delle persone assembrate nei dehors e sul suolo pubblico può determinare livelli di immissione sonora medi nel periodo notturno (ore 22-06) che superano i 70 dB(A) nella maggior parte dei mesi dell’anno.

Andamento del livello di rumore medio mensile nel periodo notturno (22 - 06) registrato negli anni 2020-2023 in corrispondenza di un’area di movida a Torino (nel 2020 e 2021 si può osservare la riduzione dei livelli dovuta alle restrizioni da COVID-19) - Fonte Arpa Piemonte

Controlli e monitoraggi del rumore

Capitolo
Rumore, risposte
Anno
2024
Attività di Arpa Piemonte

L’attività istituzionale di Arpa viene svolta di norma su richiesta degli enti competenti (Province/Città Metropolitana, Comuni, Autorità Giudiziaria, ecc) e prevede il controllo/monitoraggio dell'inquinamento acustico e il rilascio di pareri tecnici previsionali.

Il controllo del rumore è finalizzato alla verifica della conformità normativa di sorgenti puntuali (attività produttive, professionali e commerciali) all’interno e all'esterno degli ambienti abitativi. 

Il monitoraggio viene realizzato in ambiente esterno ed è riferito generalmente alla valutazione del rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto o alla determinazione del clima acustico presente in un’area. 

I pareri tecnici preventivi sono rilasciati nell’ambito delle procedure autorizzative legate a nuovi insediamenti produttivi e/o infrastrutture di trasporto (Valutazione Previsionale di Impatto Acustico) e a nuovi ricettori sensibili al rumore, quali scuole, ospedali, case di cura o di riposo (Valutazione Previsionale di Clima Acustico).

Inoltre, Arpa esegue studi, analisi e attività di ricerca applicata finalizzati alla sperimentazione di nuove tecnologie di rilievo e caratterizzazione del rumore ambientale, di soluzioni tecnologiche di mitigazione acustica e di sviluppo di modelli di calcolo previsionale.

Controlli e monitoraggi 

Il numero complessivo degli interventi di monitoraggi e controlli effettuati da ARPA Piemonte nel 2023 è risultato pari a 227, in diminuzione rispetto all’anno precedente (276) ma in linea con il 2021 (225). 

A fronte dei controlli effettuati sono state riscontrate 40 non conformità, che hanno determinato la contestazione di 30 illeciti amministrativi e di 1 comunicazione di notizia di reato alla Autorità Giudiziaria.

Circa il 38% degli interventi riguarda il territorio della provincia di Torino, senza considerare i controlli sui locali pubblici e gli esercizi commerciali nel comune capoluogo, gestiti direttamente dalla Polizia Municipale a seguito di un protocollo di intesa Città di Torino – Arpa Piemonte. 

Le principali cause di richiesta di intervento sono le attività commerciali e i locali pubblici, a seguire gli impianti tecnologici e gli insediamenti industriali e in misura ancora minore le altre tipologie di sorgenti.

Numero di esposti e numero di attività o infrastrutture controllate per rumore da Arpa Piemonte nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Valutazioni e pareri tecnici

La valutazione preventiva del potenziale impatto di nuovi insediamenti produttivi e/o infrastrutture di trasporto (Valutazione Previsionale di Impatto Acustico) e attività o di nuovi ricettori sensibili al rumore, quali scuole, ospedali, case di cura o di riposo (Valutazione Previsionale di Clima Acustico) è un’altra forma di risposta che vede ARPA Piemonte impegnata ad esprimere quotidianamente pareri tecnici su richiesta delle autorità competenti nell’ambito di procedure di rilascio di titoli autorizzativi edilizi e/o per lo svolgimento delle relative attività.

Il numero dei pareri rilasciati ha raggiunto un massimo nel 2010 (963), subendo successivamente una progressiva leggera riduzione fino al valore di 651, nel 2020, per poi risalire a 900 nel 2023.

Numero di pareri relativi a rumore rilasciati da Arpa Piemonte nel periodo dal 2004 al 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nella distribuzione per dipartimento territoriale, si può osservare che il 40% circa dei pareri è relativo all’ambito territoriale del nord-est (province di Biella, Novara, Verbania, Vercelli). 

Numero di pareri per rumore rilasciati da Arpa Piemonte suddivisi per dipartimento territoriale, Anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

La grande maggioranza delle richieste (87% circa) è relativa alla valutazione previsionale di impatto acustico, obbligatoria per la realizzazione/modifica/potenziamento di attività produttive, commerciali, artigianali, infrastrutture di trasporto, locali pubblici con impianti elettroacustici, ecc., seguita dai pareri sulle attività temporanee (cantieri, manifestazioni), pari a circa il 6% del totale. 

Si registra un numero limitato di valutazioni di clima acustico per nuovi insediamenti sensibili (residenze, scuole, ecc…), pari al 2% circa delle richieste pervenute.

Numero di pareri relativi al rumore rilasciati da Arpa Piemonte per tipologia nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Rumore, risposte

Tema
Tipo
Paragrafi
Politiche europee

La Direttiva 2002/49/CE introduce un approccio comune europeo al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell’esposizione al rumore ambientale e fornisce una base per lo sviluppo di misure comunitarie di contenimento del rumore generato dalle principali sorgenti, in particolare traffico stradale, ferroviario, aeroportuale e industriale.

Ai sensi della Direttiva sono progressivamente attuate le seguenti azioni:

  • la determinazione dell'esposizione al rumore ambientale mediante la mappatura acustica realizzata sulla base di metodi di determinazione comuni;
  • l'informazione del pubblico in merito al rumore ambientale e ai relativi effetti;
  • l'adozione da parte degli Stati membri di piani d'azione, in base ai risultati della mappatura acustica, allo scopo di evitare e ridurre il rumore ambientale laddove necessario nonché di conservare la qualità acustica dell'ambiente quando questa è buona.

Nel 2021 la Commissione europea ha adottato un piano d'azione "Verso l'inquinamento zero per l'aria, l'acqua e il suolo" nell'ambito del Green Deal europeo.

Dato l'impatto negativo del rumore sulla salute umana e l'elevato numero di persone colpite, la riduzione del rumore ambientale è un obiettivo chiave nell'ambito del piano d'azione per l'inquinamento zero. In particolare, l'obiettivo è quello di ridurre entro il 2030 del 30% rispetto al 2017 il numero di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti. Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione europea ha individuato la necessità di:

  • monitorare i progressi compiuti verso una riduzione del 30% del numero di persone cronicamente disturbate dal rumore entro il 2030;
  • migliorare il quadro normativo in materia di rumore per i pneumatici, i veicoli stradali, le ferrovie e gli aeromobili a livello dell'UE e anche a livello internazionale;
  • esaminare i progressi compiuti nel 2022 e valutare se sia necessario fissare obiettivi di riduzione del rumore a livello dell'UE nella direttiva sul rumore ambientale (END);
  • migliorare l'integrazione dei piani d'azione per il rumore nei piani di mobilità urbana sostenibile, beneficiando di un'estensione del trasporto pubblico pulito e della mobilità attiva.
Politiche nazionali

Gli obiettivi e i principi fissati a livello europeo si affiancano a quelli precedentemente stabiliti dal legislatore nazionale attraverso la Legge 447/95, sintetizzabili nei seguenti punti:

  • regolare e disciplinare direttamente la materia dell’inquinamento acustico;
  • assegnare le competenze e le funzioni per la gestione dell’inquinamento acustico, secondo un processo di decentramento amministrativo;
  • affrontare il problema dell’inquinamento acustico in chiave preventiva;
  • inserire l’inquinamento acustico tra le cause di degrado ambientale;
  • porre in relazione il concetto di inquinamento acustico con il valore della salute;
  • fissare limiti massimi di esposizione nell’ambiente esterno e nell’ambiente abitativo per le diverse tipologie di sorgenti sonore;
  • introdurre un meccanismo sanzionatorio;
  • stabilire le procedure per il risanamento acustico.

Le disposizioni nazionali sono state oggetto di un processo di armonizzazione con quelle comunitarie, attraverso l’emanazione del D.lgs. 42/2017.

Politiche regionali

L’attuazione di quanto previsto dalla Legge 447/95 è demandata ad una serie di regolamenti statali e disposizioni a livello regionale.

In Piemonte è stata approvata la Legge Regionale 52/00, corredata da una serie di delibere della Giunta Regionale, con l’obiettivo di:

  • stabilire nel dettaglio le competenze di regione, province/città metropolitana e comuni;
  • fissare i criteri tecnici per la predisposizione dei piani di classificazione acustica dei comuni e le relative procedure di approvazione;
  • definire i criteri tecnici per la predisposizione delle documentazioni previsionali di impatto e clima acustico, necessarie all’atto del rilascio/attestazione dei titoli autorizzativi per attività potenzialmente rumorose e per insediamenti sensibili;
  • stabilire i criteri per il rilascio delle autorizzazioni in deroga ai limiti da parte dei comuni.    
Anno
2024

Piattaforma FloodCat

La piattaforma informatica ad accesso riservato FloodCat (Flood Catalogue), nel più ampio contesto dell’implementazione della Direttiva Alluvioni 2007/60/CE (Floods Directive), è stata sviluppata con il supporto di ISPRA e del CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale) e si pone come scopo quello di fornire una rappresentazione unitaria ed omogenea degli eventi alluvionali che si verificano sul territorio nazionale e delle conseguenze avverse ad essi associate.

Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPCN) ha messo a disposizione delle Autorità competenti (Regioni, Province Autonome e Autorità di distretto) la piattaforma, che consente di inserire, validare, visualizzare e analizzare una serie di informazioni relative alla collocazione spaziale e temporale degli eventi alluvionali del passato, nonché alle conseguenze avverse ad essi associati ed è conforme con i “floods reporting schemes” previsti per la redazione della “Valutazione Preliminare del Rischio” ai sensi dell’art. 4 della Direttiva Alluvioni.

Al fine di garantire l’acquisizione di dati utili a valutare i principali meccanismi dell’esondazione e l’impatto sul territorio, determinanti per la ricostruzione delle aree allagate e per la validazione dei modelli idraulici, le Regioni devono avviare, compatibilmente con le attività di emergenza, il rilevamento degli effetti al suolo dell’evento alluvionale.

Sul FloodCat devono essere caricati tutti gli eventi che, ai fini dell’attività di protezione civile, sono classificati di tipo C (livello nazionale), di tipo B (livello provinciale e regionale), di tipo A (livello comunale), tutti gli altri eventi certificati e comunque tutti gli eventi che hanno comportato almeno una vittima.

FloodCat si basa su tre oggetti principali: Evento, Fenomeno e Danno (fig.1).

  • Evento: è caratterizzato dall’avere un’unica origine (ad es. fluviale, pluviale, marina) e dall’aver interessato una specifica Unità di Gestione, che per il Piemonte è ITN008. Ciascun Evento è descritto mediante uno o più Fenomeni.
     
  • Fenomeno: è contraddistinto da un’unica caratteristica (ad es. flash flood, colata detritica, piena da fusione nivale) e più meccanismi (ad es. superamento della capacità di contenimento in alveo, superamento della capacità di contenimento delle opere di difesa). A ciascun meccanismo si possono associare uno o più Danni.
     
  • Danno: rappresenta la descrizione dell’impatto sugli elementi esposti, classificati mediante una o più categorie (ad es. edifici civili, impianti industriali) e relative sottocategorie (case monofamiliari, impianti IPPC). Ad ogni Danno, georiferito, deve essere associata una descrizione, il valore in euro, la classe relativa all’impatto (da non significativo a molto alto), la categoria e la sottocategoria (ad es. per i danni alle abitazioni private, la categoria è “Edifici e beni privati” e la sottocategoria è “Edifici pubblici/privati ad uso abitativo (residenziale, ad es.centri abitati, condomini, case monofamiliari, edilizia popolare, garage, scantinati).
Figura 1. Gli oggetti di FloodCat: Evento, Fenomeno e Danno

Il reporting verso l’Unione Europea viene effettuato ogni 6 anni.
Allo stato attuale, si sta procedendo all’elaborazione dei dati relativi al II ciclo di Gestione che va dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2024 e sono disponibili i dati relativi a:

  • colata detritica di Formazza del giugno 2019
  • colata detritica di Formazza dell’agosto 2019
  • alluvione di ottobre 2019 
  • alluvione di novembre 2019
  • evento pluvio-torrentizio della collina torinese del giugno 2020
  • alluvione di ottobre 2021.
Figura 2. Eventi di FloodCat validati, relativi al 2° ciclo di Gestione
Anno
2024
Paragrafi

La piattaforma informatica ad accesso riservato FloodCat (Flood Catalogue), nel più ampio contesto dell’implementazione della Direttiva Alluvioni 2007/60/CE (Floods Directive), è stata sviluppata con il supporto di ISPRA e del CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale) e si pone come scopo quello di fornire una rappresentazione unitaria ed omogenea degli eventi alluvionali che si verificano sul territorio nazionale e delle conseguenze avverse ad essi associate.

Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPCN) ha messo a disposizione delle Autorità competenti (Regioni, Province Autonome e Autorità di distretto) la piattaforma, che consente di inserire, validare, visualizzare e analizzare una serie di informazioni relative alla collocazione spaziale e temporale degli eventi alluvionali del passato, nonché alle conseguenze avverse ad essi associati ed è conforme con i “floods reporting schemes” previsti per la redazione della “Valutazione Preliminare del Rischio” ai sensi dell’art. 4 della Direttiva Alluvioni.

Al fine di garantire l’acquisizione di dati utili a valutare i principali meccanismi dell’esondazione e l’impatto sul territorio, determinanti per la ricostruzione delle aree allagate e per la validazione dei modelli idraulici, le Regioni devono avviare, compatibilmente con le attività di emergenza, il rilevamento degli effetti al suolo dell’evento alluvionale.

Sul FloodCat devono essere caricati tutti gli eventi che, ai fini dell’attività di protezione civile, sono classificati di tipo C (livello nazionale), di tipo B (livello provinciale e regionale), di tipo A (livello comunale), tutti gli altri eventi certificati e comunque tutti gli eventi che hanno comportato almeno una vittima.

FloodCat si basa su tre oggetti principali: Evento, Fenomeno e Danno (fig.1).

  • Evento: è caratterizzato dall’avere un’unica origine (ad es. fluviale, pluviale, marina) e dall’aver interessato una specifica Unità di Gestione, che per il Piemonte è ITN008. Ciascun Evento è descritto mediante uno o più Fenomeni.
     
  • Fenomeno: è contraddistinto da un’unica caratteristica (ad es. flash flood, colata detritica, piena da fusione nivale) e più meccanismi (ad es. superamento della capacità di contenimento in alveo, superamento della capacità di contenimento delle opere di difesa). A ciascun meccanismo si possono associare uno o più Danni.
     
  • Danno: rappresenta la descrizione dell’impatto sugli elementi esposti, classificati mediante una o più categorie (ad es. edifici civili, impianti industriali) e relative sottocategorie (case monofamiliari, impianti IPPC). Ad ogni Danno, georiferito, deve essere associata una descrizione, il valore in euro, la classe relativa all’impatto (da non significativo a molto alto), la categoria e la sottocategoria (ad es. per i danni alle abitazioni private, la categoria è “Edifici e beni privati” e la sottocategoria è “Edifici pubblici/privati ad uso abitativo (residenziale, ad es.centri abitati, condomini, case monofamiliari, edilizia popolare, garage, scantinati).
Figura 1. Gli oggetti di FloodCat: Evento, Fenomeno e Danno

Il reporting verso l’Unione Europea viene effettuato ogni 6 anni.
Allo stato attuale, si sta procedendo all’elaborazione dei dati relativi al II ciclo di Gestione che va dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2024 e sono disponibili i dati relativi a:

  • colata detritica di Formazza del giugno 2019
  • colata detritica di Formazza dell’agosto 2019
  • alluvione di ottobre 2019 
  • alluvione di novembre 2019
  • evento pluvio-torrentizio della collina torinese del giugno 2020
  • alluvione di ottobre 2021.
Figura 2. Eventi di FloodCat validati, relativi al 2° ciclo di Gestione
Anno
2024

Rilocalizzazione degli immobili in aree a rischio

Nel corso del 2023, sono stati concessi contributi a n. 4 Comuni per la somma di  203.757,19 € per la rilocalizzazione preventiva degli immobili ad uso abitativo ricadenti in aree a rischio idrogeologico.

È stato realizzato un database che identifica e georiferisce gli edifici residenziali oggetto di rilocalizzazione, con la collaborazione di alcune ricercatrici nell’ambito del Progetto “Planned relocatIon as adapTation in a cHAnging ClimAte" (ITHACA), appartenenti all’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) di Vienna e al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).

Il DB consente di:

  • georiferire gli edifici residenziali oggetto di rilocalizzazione preventiva ai sensi delle varie DGR;
  • permettere un rapido inquadramento dei dati di maggior interesse dell’istanza;
  • consentire una veloce consultazione dei principali atti connessi alla rilocalizzazione medesima.

Iniziato a maggio 2022, il progetto ITHACA è finanziato dalla Commissione Europea tramite il programma Horizon 2020 EXCELLENT SCIENCE - Marie Skłodowska-Curie Actions e si focalizza sull’analisi dell’attuazione delle disposizioni vigenti, sulla rilocalizzazione preventiva come misura di riduzione del rischio alluvionale in Europa e studia, inoltre, il modo in cui le relative politiche ed istituzioni possano essere innovate per sostenerne l’impiego strategico nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il caso studio principale la Regione Piemonte: l'unica, all'interno del bacino del Po, ad aver maturato una significativa esperienza nella rilocalizzazione in via preventiva di immobili ad uso abitativo ed ubicati in aree a rischio idraulico e idrogeologico.

Il progetto si concluderà a ottobre 2024.

Anno
2024
Paragrafi

Nel corso del 2023, sono stati concessi contributi a n. 4 Comuni per la somma di  203.757,19 € per la rilocalizzazione preventiva degli immobili ad uso abitativo ricadenti in aree a rischio idrogeologico.

È stato realizzato un database che identifica e georiferisce gli edifici residenziali oggetto di rilocalizzazione, con la collaborazione di alcune ricercatrici nell’ambito del Progetto “Planned relocatIon as adapTation in a cHAnging ClimAte" (ITHACA), appartenenti all’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) di Vienna e al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).

Il DB consente di:

  • georiferire gli edifici residenziali oggetto di rilocalizzazione preventiva ai sensi delle varie DGR;
  • permettere un rapido inquadramento dei dati di maggior interesse dell’istanza;
  • consentire una veloce consultazione dei principali atti connessi alla rilocalizzazione medesima.

Iniziato a maggio 2022, il progetto ITHACA è finanziato dalla Commissione Europea tramite il programma Horizon 2020 EXCELLENT SCIENCE - Marie Skłodowska-Curie Actions e si focalizza sull’analisi dell’attuazione delle disposizioni vigenti, sulla rilocalizzazione preventiva come misura di riduzione del rischio alluvionale in Europa e studia, inoltre, il modo in cui le relative politiche ed istituzioni possano essere innovate per sostenerne l’impiego strategico nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il caso studio principale la Regione Piemonte: l'unica, all'interno del bacino del Po, ad aver maturato una significativa esperienza nella rilocalizzazione in via preventiva di immobili ad uso abitativo ed ubicati in aree a rischio idraulico e idrogeologico.

Il progetto si concluderà a ottobre 2024.

Anno
2024

Varianti alle fasce fluviali nel 2023

Variante locale alle fasce fluviali nel comune di Carignano (To) sul fiume Po

Decreto di approvazione dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 94 del 21/11/2023

La variante dà priorità ad un tratto del fiume Po nel Comune di Carignano (in prossimità del centro abitato di Carignano) nel quale è prevista la costruzione di un nuovo ponte, lungo la S.P. 12.

L’aggiornamento delle fasce fluviali e dell’assetto di progetto del PAI è stato ritenuto prioritario per consentire un’idonea progettazione degli interventi di adeguamento del ponte e della viabilità di accesso. In particolare, la realizzazione del nuovo ponte è prevista all’interno del Piano di messa in sicurezza e/o ricostruzione dei ponti sul Po presenti in Piemonte.
L’intervento è inserito nel programma finanziato dal D.M. M.I.T. n.1 del 03/01/2020 con uno stanziamento di € 16.800.000,00 e rappresenta un’importante opportunità per l’adeguamento della viabilità del territorio. In recepimento alle nuove conoscenze ad oggi disponibili, derivanti dagli approfondimenti modellistici condotti nell’ambito della progettazione del nuovo ponte e dai sopralluoghi effettuati dalla Regione Piemonte, questa variante aggiorna la delimitazione delle fasce fluviali del PAI Po e la perimetrazione delle aree allagabili del PGRA (limitatamente agli scenari P2 e P1) nel tratto di fiume Po nel comune di Carignano.

In funzione dei risultati conseguiti, è stato approfondito l’assetto di progetto con la precisazione di interventi integrativi e di adeguamento, al fine di conseguire un assetto morfologico ed idraulico del corso d’acqua coerente con l’obiettivo di mitigare le condizioni di pericolosità idraulica compatibilmente con l’uso del suolo presente.

Figura 1. Fasce fluviali Carignano - Le linee nere corrispondono alle fasce vigenti, quelle rosse alle fasce in variante
Variante delle fasce fluviali del torrente Lemina

Decreto di adozione dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 66 dell’8/08/2023

La variante ha aggiornato la delimitazione delle fasce fluviali del PAI e le perimetrazioni delle aree allagabili del PGRA del torrente Lemina nel tratto compreso tra Pinerolo (ponte Via Francesco Raviolo) e la confluenza nel torrente Chisola, nel comune di La Loggia. La base conoscitiva di riferimento è riconducibile allo “Studio finalizzato al completamento e aggiornamento delle analisi idrauliche sulle modalità di propagazione delle piene lungo l’asta del Torrente Lemina e all’aggiornamento dell’assetto di progetto e delle fasce fluviali” redatto dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po nel 2021.

I risultati dello Studio, integrati anche dalle informazioni relative all’evento alluvionale del 2016, costituiscono il riferimento principale per la predisposizione della Variante che interessa il corso d’acqua, sia per quanto riguarda l’aggiornamento della delimitazione delle fasce fluviali, che per le aree soggette a diverse pericolosità per fenomeni di inondazione contenute nel PGRA.

I comuni interessati, ricadenti nella Provincia di Torino sono, da monte verso valle: Pinerolo, Buriasco, Macello, Cercenasco, Vigone, Virle Piemonte, Castagnole Piemonte, Osasio, Carignano, Piobesi Torinese, Vinovo e La Loggia.

Figura 2. Fasce fluviali Torrente Lemina - Le linee nere corrispondono alle fasce vigenti, quelle rosse alle fasce in variante
Anno
2024
Paragrafi
Variante locale alle fasce fluviali nel comune di Carignano (To) sul fiume Po

Decreto di approvazione dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 94 del 21/11/2023

La variante dà priorità ad un tratto del fiume Po nel Comune di Carignano (in prossimità del centro abitato di Carignano) nel quale è prevista la costruzione di un nuovo ponte, lungo la S.P. 12.

L’aggiornamento delle fasce fluviali e dell’assetto di progetto del PAI è stato ritenuto prioritario per consentire un’idonea progettazione degli interventi di adeguamento del ponte e della viabilità di accesso. In particolare, la realizzazione del nuovo ponte è prevista all’interno del Piano di messa in sicurezza e/o ricostruzione dei ponti sul Po presenti in Piemonte.
L’intervento è inserito nel programma finanziato dal D.M. M.I.T. n.1 del 03/01/2020 con uno stanziamento di € 16.800.000,00 e rappresenta un’importante opportunità per l’adeguamento della viabilità del territorio. In recepimento alle nuove conoscenze ad oggi disponibili, derivanti dagli approfondimenti modellistici condotti nell’ambito della progettazione del nuovo ponte e dai sopralluoghi effettuati dalla Regione Piemonte, questa variante aggiorna la delimitazione delle fasce fluviali del PAI Po e la perimetrazione delle aree allagabili del PGRA (limitatamente agli scenari P2 e P1) nel tratto di fiume Po nel comune di Carignano.

In funzione dei risultati conseguiti, è stato approfondito l’assetto di progetto con la precisazione di interventi integrativi e di adeguamento, al fine di conseguire un assetto morfologico ed idraulico del corso d’acqua coerente con l’obiettivo di mitigare le condizioni di pericolosità idraulica compatibilmente con l’uso del suolo presente.

Figura 1. Fasce fluviali Carignano - Le linee nere corrispondono alle fasce vigenti, quelle rosse alle fasce in variante
Variante delle fasce fluviali del torrente Lemina

Decreto di adozione dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 66 dell’8/08/2023

La variante ha aggiornato la delimitazione delle fasce fluviali del PAI e le perimetrazioni delle aree allagabili del PGRA del torrente Lemina nel tratto compreso tra Pinerolo (ponte Via Francesco Raviolo) e la confluenza nel torrente Chisola, nel comune di La Loggia. La base conoscitiva di riferimento è riconducibile allo “Studio finalizzato al completamento e aggiornamento delle analisi idrauliche sulle modalità di propagazione delle piene lungo l’asta del Torrente Lemina e all’aggiornamento dell’assetto di progetto e delle fasce fluviali” redatto dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po nel 2021.

I risultati dello Studio, integrati anche dalle informazioni relative all’evento alluvionale del 2016, costituiscono il riferimento principale per la predisposizione della Variante che interessa il corso d’acqua, sia per quanto riguarda l’aggiornamento della delimitazione delle fasce fluviali, che per le aree soggette a diverse pericolosità per fenomeni di inondazione contenute nel PGRA.

I comuni interessati, ricadenti nella Provincia di Torino sono, da monte verso valle: Pinerolo, Buriasco, Macello, Cercenasco, Vigone, Virle Piemonte, Castagnole Piemonte, Osasio, Carignano, Piobesi Torinese, Vinovo e La Loggia.

Figura 2. Fasce fluviali Torrente Lemina - Le linee nere corrispondono alle fasce vigenti, quelle rosse alle fasce in variante
Anno
2024

Rumore

Tema
Tipo
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icona rumore
Paragrafi

Testo tratto da Agenzia Europea dell'Ambiente

Il traffico veicolare è la principale fonte di inquinamento acustico in Europa, secondo quanto indicato dal nuovo rapporto dell’AEA «Il rumore in Europa - 2020».

Le proiezioni per il prossimo decennio prevedono una crescita dei livelli di rumore sia nelle zone urbane che in quelle rurali a causa dello sviluppo urbano e dell’aumento della domanda di mobilità. Il traffico ferroviario e aereo e le attività industriali completano l’elenco delle altre principali fonti di inquinamento acustico ambientale.

Il rapporto fornisce un aggiornamento sulle tendenze in materia di inquinamento acustico per il periodo 2012-2017, così come una panoramica delle proiezioni future del rumore e degli effetti sulla salute in Europa, sulla base dei nuovi orientamenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sugli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione al rumore. 

Sulla base della precedente valutazione dell’AEA sul rumore in Europa del 2014, il rapporto esamina anche le azioni intraprese per gestire e ridurre l’esposizione al rumore ed esamina i progressi compiuti nel perseguimento degli obiettivi dell’UE in materia di inquinamento acustico stabiliti dalla legislazione dell’UE, tra cui la Direttiva sul rumore ambientale e il 7º Programma di azione ambientale (PAA) dell’UE.

Si stima che 113 milioni di persone siano esposte a livelli di rumore da traffico a lungo termine diurno, serale e notturno di almeno 55 decibel [dB(A)] che si protraggono nel lungo termine. Nella maggior parte dei paesi europei, oltre il 50 % degli abitanti delle aree urbane è esposto a livelli di rumore stradale pari o superiori a 55 dB nelle ore diurne, serali e notturne. 

L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene probabile che tale livello di rumore produca effetti sulla salute.

L’UE classifica come elevata l’esposizione a lungo termine a livelli di rumore superiori a 55 decibel.

Informazioni e risorse aggiuntive

Notizia dell'Agenzia Europea dell'Ambiente "Atteso un aumento del numero di persone esposte a inquinamento acustico nocivo in Europa" https://www.eea.europa.eu/it/highlights/atteso-un-aumento-del-numero 

OMS – Linee Guida sul Rumore Ambientale per la Regione Europea (2018) https://www.who.int/europe/publications/i/item/9789289053563

Agenzia Europea per l'Ambiente Noise in Europe – 2020 https://www.eea.europa.eu/highlights/number-of-europeans-exposed-to

Agenzia Europea per l'Ambiente Italy noise fact sheet 2021 https://tableau-public.discomap.eea.europa.eu/views/Clean_Noise_Tableau_2021_parameter/Introduction

Anno
2024