Verifica del rispetto dei sistemi idrografici e della stabilità dei versanti nello sfruttamento della risorsa mineraria

L’intervento della Regione nella valutazione complessiva generale del rischio ambientale nell’ambito delle attività estrattive è dettagliatamente illustrato nel relativo capitolo della relazione stato ambiente 2023, cui si rimanda per ogni ulteriore approfondimento.

Già nelle precedenti edizioni della RSA, è stato rilevato come gli aspetti ambientali legati alla geologia del territorio (nel senso più ampio del termine) possano spesso essere influenzati dall’attività di coltivazione mineraria: questa, modificando fisicamente in modo più o meno rilevante il territorio, può avere ricadute anche severe sull’equilibrio idrogeologico o, in altri termini, sui rischi naturali connessi ai sistemi idrografici e dei versanti.

È stato quindi evidenziato come azioni specifiche da adottarsi in fase di coltivazione mineraria e recupero morfologico ambientale del sito estrattivo fossero essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo di uno sfruttamento ambientalmente compatibile della risorsa mineraria.

La LR 45/1989 dalla Regione Piemonte, inoltre, si prefigge di minimizzare gli effetti dell'erosione dei terreni anche ad opera delle acque meteoriche e di ruscellamento: pertanto i pareri “idrogeologici”, resi per quanto di competenza nell’ambito più ampio della legge mineraria, dovrebbero essere il più possibile strumenti efficaci, uniformati e contestualizzati rispetto alla prevenzione dei rischi naturali.

Così, nel corso del 2023, sono proseguite le attività di controllo del buon andamento della coltivazione (mediante sopralluoghi in situ) e di verifica del rispetto delle prescrizioni autorizzative emesse dal Settore Geologico all’interno del parere geologico di cui alla citata LR 45/1989, finalizzate alla prevenzione dei fenomeni di dissesto.

Figura Interferenza tra attività di cava e assetto idrogeologico del versante

Per la redazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) le strutture regionali competenti hanno coinvolto anche il Settore Geologico, con la finalità di rendere lo sfruttamento della risorsa mineraria il più possibile compatibile con il reticolato idrografico e la stabilità dei versanti, in particolare in merito alla stesura di 6 articoli (dal 20 al 25) delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PRAE riferiti ad aspetti in materia di vincolo idrogeologico (stabilità degli scavi, dei riporti, dei depositi di copertura, regimazione, raccolta e allontanamento delle acque meteoriche). 

Nel corso del 2023, il Settore ha partecipato a tutti i passaggi istituzionali necessari all’approvazione del PRAE in ambito di Consiglio Regionale, provvedendo a controdedurre in ordine alle osservazioni fatte dai soggetti pubblici e privati alle parti specificatamente redatte con la finalità di prevenire i rischi naturali e minimizzazione dell’erosione dei suoli. 

Nelle more di una positiva evoluzione dell’iter di approvazione del Piano, è stata avviata una preventiva operazione applicativa di “collaudo” dei contenuti tecnici dei 6 articoli delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA), relativamente alla stabilità degli scavi, dei riporti, dei depositi di copertura e alla regimazione, raccolta e allontanamento delle acque meteoriche nei siti estrattivi.