Metalli nel particolato PM10

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Nell’ambito delle attività del Sistema Regionale di Rilevamento di Qualità dell’Aria (SSRQA) sono monitorate le concentrazioni dei metalli tossici, presenti nel particolato PM10, per i quali il Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 ha stabilito un valore limite (piombo) o un valore obiettivo (arsenico, cadmio e nichel). 

La situazione in tutti i punti di misura della rete regionale appare decisamente confortante, in quanto le concentrazioni di tali metalli per l’anno 2023 risultano decisamente inferiori non solo ai valori di riferimento – limite (Pb) o obiettivo (As, Cd, Ni) - ma anche alle rispettive soglie di valutazione inferiore. 

Nel caso di arsenico, cadmio e nichel le concentrazioni medie annue misurate hanno valori di un ordine di grandezza inferiore al valore obiettivo; per il piombo le concentrazioni si posizionano invece in un range di valori aventi fra uno e due ordini di grandezza inferiori al valore limite per la protezione della salute umana.

Arsenico, confronto con il valore obiettivo nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Cadmio, confronto con il valore obiettivo nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Nichel, confronto con il valore obiettivo nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Piombo, confronto con il valore limite nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Anno
2024

Benzene

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Il benzene (C6H6) è l’idrocarburo monociclico capostipite della famiglia di composti organici che vengono definiti aromatici; possiede notevoli proprietà solventi e si presenta come un liquido volatile, incolore e facilmente infiammabile.
Viene prodotto per combustione incompleta di composti ricchi di carbonio; è un costituente naturale del petrolio e dei suoi derivati di raffinazione e da tempo viene impiegato come antidetonante nelle benzine (in sostituzione del piombo tetraetile). In atmosfera la sorgente più rilevante è rappresentata infatti dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei motori alimentati a benzina; proviene inoltre dalle emissioni legate ai cicli di raffinazione, stoccaggio e distribuzione delle benzine, nonché all’impiego nell’industria come solvente (industria manifatturiera) o come materia prima (industria chimica). Solo in minima parte si forma per cause naturali (incendi boschivi, abbruciamento residui agricoli, eruzioni vulcaniche); è presente invece in quantità significative nel fumo di sigaretta. 

Su tutto il territorio regionale, da diversi anni, per il benzene non viene superato il valore limite per la protezione della salute umana, pari a 5 μg/m3 come media annua. 

Anche nel 2023 il valore limite per il benzene non è stato superato in alcun punto di misura della rete regionale.
 

Benzene: stazioni della rete regionale che hanno misurato la media annuale più elevata a livello provinciale. Non risulta presente la provincia di Alessandria, in quanto non sono più presenti punti di misura del parametro - Fonte Arpa Piemonte

Riportiamo di seguito la serie storica del punto di misura di Torino – Consolata che evidenzia la netta diminuzione dei valori nel periodo 1996–2023; a partire dal 2004 fino ad oggi i valori si sono stabilizzati al di sotto del valore limite.

Benzene: trend del valore limite annuale per la stazione di Torino–Consolata
Anno
2024

Monossido di carbonio (CO)

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. La principale sorgente di CO è rappresentata dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei veicoli a benzina. La concentrazione di CO emessa dagli scarichi dei veicoli è strettamente connessa alle condizioni di funzionamento del motore: si registrano concentrazioni più elevate con motore al minimo ed in fase di decelerazione, condizioni tipiche di traffico urbano intenso e rallentato. Le concentrazioni in aria di questo inquinante sono inoltre ben correlate all'intensità del traffico in vicinanza del punto di rilevamento.
Il CO è un inquinante primario, con un tempo di permanenza in atmosfera relativamente lungo e con una bassa reattività chimica.
La popolazione urbana, nelle aree congestionate dal traffico, spesso è esposta a basse concentrazioni di monossido di carbonio per periodi di lunga durata.
 

Anno
2024

Biossido di zolfo (SO₂)

Tema
Tipo
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INDUSTRIE
Paragrafi

Il biossido di zolfo (o anidride solforosa) è un gas solubile in acqua che tende a stratificarsi nelle zone più basse dell’atmosfera in quanto più pesante dell’aria. Deriva dall’ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione che utilizzano sostanze che lo contengono (ad esempio i combustibili fossili). Il biossido di zolfo, reagendo con l’acqua, si ossida ad acido solforico, responsabile in gran parte del fenomeno delle piogge acide.

La riduzione delle emissioni legate al riscaldamento domestico e al traffico veicolare, grazie all’introduzione di limitazioni nel tenore di zolfo nei combustibili e all’incremento dell’utilizzo del metano nella produzione di energia e nel riscaldamento domestico, ha permesso una evidente riduzione delle concentrazioni di SO2 in atmosfera. 

A titolo di esempio della riduzione delle concentrazioni atmosferiche di questo inquinante, si riporta di seguito la massima media giornaliera su base annua registrata dal 1971 al 2023 a Torino – Consolata, la stazione di traffico situata nella zona centrale della città, per la quale è disponibile la serie storica più lunga a livello regionale.
 

Biossido di zolfo: massima media giornaliera su base annuale, rilevata presso la stazione di Torino-Consolata - Fonte Arpa Piemonte
Anno
2024

Riserva della Biosfera - CollinaPo

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, avendo propri rappresentanti sia nella Segreteria tecnica sia nel Comitato Esecutivo della Riserva MaB CollinaPo, ha proseguito a mantenere la rete di rapporti costruita con i Comuni della Riserva e con i referenti del Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), per le attività istituzionali e amministrative proprie della stessa.

In particolar modo nella core area della Riserva, quella coincidente con il territorio dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, sono state strette collaborazioni con soggetti diversi, pubblici e privati, per realizzare eventi e progettazioni volte a sostenere le attività outdoor con target specifici:

  • spettacoli culturali all’aria aperta;
  • laboratori di lettura e teatro per bambini all’aria aperta;
  • passeggiate con le tecniche del fitwalking e del walk in balance per agevolare il raggiungimento del benessere psico-fisico anche in presenza di criticità.

Sono state incentivate e sostenute attività di educazione ambientale per istituti scolastici ma anche per famiglie, da svolgere con continuità durante l’anno, per stimolare la frequentazione abituale giornaliera delle aree naturali, quali luoghi fondamentali per mantenere un equilibrio psico-fisico sano e relazionarsi positivamente con l’ambiente e il territorio.

Le iniziative di carattere sportivo sono state incrementate per una maggiore richiesta da parte dell’utenza e delle associazioni di categoria, che stanno riscoprendo l’opportunità di praticare all’aria aperta attività in precedenza svolte esclusivamente al chiuso.

Nell’anno 2022 sono state organizzate diverse iniziative a promozione e sostegno della mobilità sostenibile, come ad esempio la fiera del cicloturismo organizzata nell’area Le Vallere di Moncalieri che ha avuto più di 5.000 partecipanti.

Sono state sostenute numerose collaborazioni con soggetti locali dediti alle attività di partecipazione e solidarietà con finalità sociale e civile, in favore della conservazione dell’ambiente. Le iniziative di pulizia di aree naturali, di piccole manutenzioni degli spazi verdi pubblici, di recupero di aree degradate e di messa a dimora di vegetazione arborea e arbustiva per incrementarne la biodiversità, sono sicuramente aumentate rispetto agli anni passati e hanno visto una maggiore partecipazione, sia da parte delle amministrazioni sia da parte degli utenti. Tanto per citare un paio di esempi, si va da piccole ma costanti attività locali, quali Piazza Ragazzabile – cantiere laboratorio di cittadinanza ed ecologia urbana proposto nel periodo estivo – a grandi progettazioni con importanti ricadute territoriali, come la Foresta condivisa del Po piemontese. Proprio quest’ultima iniziativa ha dato la possibilità di intercettare i finanziamenti stanziati per il contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare a favore delle aree metropolitane, ma anche di coinvolgere Associazioni, Aziende (agricole e non), Comuni e singoli cittadini puntando a un obiettivo facilmente verificabile e duraturo. 

Anno
2024
Paragrafi

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, avendo propri rappresentanti sia nella Segreteria tecnica sia nel Comitato Esecutivo della Riserva MaB CollinaPo, ha proseguito a mantenere la rete di rapporti costruita con i Comuni della Riserva e con i referenti del Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), per le attività istituzionali e amministrative proprie della stessa.

In particolar modo nella core area della Riserva, quella coincidente con il territorio dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, sono state strette collaborazioni con soggetti diversi, pubblici e privati, per realizzare eventi e progettazioni volte a sostenere le attività outdoor con target specifici:

  • spettacoli culturali all’aria aperta;
  • laboratori di lettura e teatro per bambini all’aria aperta;
  • passeggiate con le tecniche del fitwalking e del walk in balance per agevolare il raggiungimento del benessere psico-fisico anche in presenza di criticità.

Sono state incentivate e sostenute attività di educazione ambientale per istituti scolastici ma anche per famiglie, da svolgere con continuità durante l’anno, per stimolare la frequentazione abituale giornaliera delle aree naturali, quali luoghi fondamentali per mantenere un equilibrio psico-fisico sano e relazionarsi positivamente con l’ambiente e il territorio.

Le iniziative di carattere sportivo sono state incrementate per una maggiore richiesta da parte dell’utenza e delle associazioni di categoria, che stanno riscoprendo l’opportunità di praticare all’aria aperta attività in precedenza svolte esclusivamente al chiuso.

Nell’anno 2022 sono state organizzate diverse iniziative a promozione e sostegno della mobilità sostenibile, come ad esempio la fiera del cicloturismo organizzata nell’area Le Vallere di Moncalieri che ha avuto più di 5.000 partecipanti.

Sono state sostenute numerose collaborazioni con soggetti locali dediti alle attività di partecipazione e solidarietà con finalità sociale e civile, in favore della conservazione dell’ambiente. Le iniziative di pulizia di aree naturali, di piccole manutenzioni degli spazi verdi pubblici, di recupero di aree degradate e di messa a dimora di vegetazione arborea e arbustiva per incrementarne la biodiversità, sono sicuramente aumentate rispetto agli anni passati e hanno visto una maggiore partecipazione, sia da parte delle amministrazioni sia da parte degli utenti. Tanto per citare un paio di esempi, si va da piccole ma costanti attività locali, quali Piazza Ragazzabile – cantiere laboratorio di cittadinanza ed ecologia urbana proposto nel periodo estivo – a grandi progettazioni con importanti ricadute territoriali, come la Foresta condivisa del Po piemontese. Proprio quest’ultima iniziativa ha dato la possibilità di intercettare i finanziamenti stanziati per il contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare a favore delle aree metropolitane, ma anche di coinvolgere Associazioni, Aziende (agricole e non), Comuni e singoli cittadini puntando a un obiettivo facilmente verificabile e duraturo. 

Anno
2024

Riserva della Biosfera - Transfontaliera del Monviso

a Riserva interessa un ampio territorio tra Italia e Francia costituito da una core area formata dal Parco naturale del Monviso e dal Parco regionale del Queyras e da una buffer e transition zone composte in totale da 86 comuni in provincia di Cuneo e di Torino e 20 in Francia. Obiettivo della Riserva è attuare una strategia di sviluppo, in stretta collaborazione con gli operatori locali e i soggetti rappresentativi del territorio, che coniughi la gestione degli ecosistemi naturali con iniziative di sviluppo sostenibile in campo energetico, turistico e delle produzioni primarie.

Nel corso del 2022, il Parco del Monviso ha svolto attività di coordinamento unitamente al Parco regionale francese del Queyras e alcune attività di particolare interesse e rilievo nazionale, in particolare:

  • 4a edizione del “MAB UNESCO Monviso Youth Camp”. Nei primi due anni (2018-2019) il Camp ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti (negli anni precedenti 25 ragazzi italiani e francesi tra i 15 e i 18 anni) sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e del Programma MAB UNESCO mediante incontri, dibattiti e azioni concrete sulla sostenibilità ambientale e di coinvolgimento nella gestione della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso quali agenti del cambiamento e della promozione di una società più equa e sostenibile. Il MAB UNESCO Monviso Youth Camp ha avuto un notevole successo a livello nazionale e internazionale, in particolare, è stato presentato come buona pratica rappresentante dell’Italia a EUROMAB 2019 (Dublino, Aprile 2019). Dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 si è svolto, in forma leggermente ridotta, la 3° edizione del Camp. L’Ostello Antagonisti di Melle, in Val Varaita, ha ospitato 15 ragazzi italiani che si sono confrontati sulle tematiche del programma MaB. In base alle proposte emerse dal Camp, si è svolta una giornata di conoscenza del Fiume Po in collaborazione con Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini. Nel 2022 il Camp si è svolto a Briançon, in Francia, con 14 ragazzi che sono stati messi in contatto con diverse realtà pubbliche e private in grado di innescare una riflessione positiva sulle pratiche da attuare e promuovere localmente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
     
  • 6a edizione dei trofei MAB UNESCO: un concorso (che nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso assume un carattere transnazionale) volto a premiare progetti di eco-cittadinanza innovativi che si possano tradurre in buone pratiche replicabili su altri territori. Nel 2022 il concorso, rivolto a tutti gli operatori della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso - aziende, associazioni, persone fisiche o scuole - ha riguardato progetti attinenti a: agricoltura locale e responsabile, vita e lavoro nella Riserva della Biosfera (favorire l’occupazione, la qualità della vita e la sostenibilità, legami sociali, intergenerazionali e transfrontalieri), innovazione nell'ambito dell’energia sostenibile, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e delle conoscenze all'interno della Riserva della Biosfera.
     
  • Rete degli eco-attori. La Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha attivato una rete di eco-attori costituita da operatori socio-economici (imprese o associazioni) riconosciuti per il loro impegno sul territorio della Riserva MAB. L’iniziativa è finanziata dal Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO. Nel corso dell’anno 2022 è proseguita l’animazione territoriale, con la rete di oltre 40 eco-attori attraverso momenti di scambio transfrontalieri, attività di formazione e eventi di promozione delle realtà che ne fanno parte.
     
  • Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini: il centro, nato grazie al finanziamento del Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO, ha proseguito le attività legate alla ricerca scientifica e alla divulgazione dei temi legati ai fiumi montani sia rivolta alle scuole che alla popolazione. Il Centro si pone come punto di riferimento dell’ecologia fluviale, favorendo la collaborazione di numerose università, anche straniere, e promuovendo la conoscenza degli ambienti fluviali.
     
  • Tour del Viso: prosegue la promozione del trekking intorno al Monviso attraverso un sito dedicato e un video di presentazione del Tour in 4 lingue.

Nel 2023, oltre al proseguimento delle attività già avviate, la Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha realizzato una serie di incontri sul territorio, sia con gli amministratori che con gli stakeholders per la stesura del dossier di rinnovo della candidatura presso l’UNESCO e la redazione di un nuovo piano di gestione. 

Anno
2024
Paragrafi

a Riserva interessa un ampio territorio tra Italia e Francia costituito da una core area formata dal Parco naturale del Monviso e dal Parco regionale del Queyras e da una buffer e transition zone composte in totale da 86 comuni in provincia di Cuneo e di Torino e 20 in Francia. Obiettivo della Riserva è attuare una strategia di sviluppo, in stretta collaborazione con gli operatori locali e i soggetti rappresentativi del territorio, che coniughi la gestione degli ecosistemi naturali con iniziative di sviluppo sostenibile in campo energetico, turistico e delle produzioni primarie.

Nel corso del 2022, il Parco del Monviso ha svolto attività di coordinamento unitamente al Parco regionale francese del Queyras e alcune attività di particolare interesse e rilievo nazionale, in particolare:

  • 4a edizione del “MAB UNESCO Monviso Youth Camp”. Nei primi due anni (2018-2019) il Camp ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti (negli anni precedenti 25 ragazzi italiani e francesi tra i 15 e i 18 anni) sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e del Programma MAB UNESCO mediante incontri, dibattiti e azioni concrete sulla sostenibilità ambientale e di coinvolgimento nella gestione della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso quali agenti del cambiamento e della promozione di una società più equa e sostenibile. Il MAB UNESCO Monviso Youth Camp ha avuto un notevole successo a livello nazionale e internazionale, in particolare, è stato presentato come buona pratica rappresentante dell’Italia a EUROMAB 2019 (Dublino, Aprile 2019). Dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 si è svolto, in forma leggermente ridotta, la 3° edizione del Camp. L’Ostello Antagonisti di Melle, in Val Varaita, ha ospitato 15 ragazzi italiani che si sono confrontati sulle tematiche del programma MaB. In base alle proposte emerse dal Camp, si è svolta una giornata di conoscenza del Fiume Po in collaborazione con Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini. Nel 2022 il Camp si è svolto a Briançon, in Francia, con 14 ragazzi che sono stati messi in contatto con diverse realtà pubbliche e private in grado di innescare una riflessione positiva sulle pratiche da attuare e promuovere localmente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
     
  • 6a edizione dei trofei MAB UNESCO: un concorso (che nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso assume un carattere transnazionale) volto a premiare progetti di eco-cittadinanza innovativi che si possano tradurre in buone pratiche replicabili su altri territori. Nel 2022 il concorso, rivolto a tutti gli operatori della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso - aziende, associazioni, persone fisiche o scuole - ha riguardato progetti attinenti a: agricoltura locale e responsabile, vita e lavoro nella Riserva della Biosfera (favorire l’occupazione, la qualità della vita e la sostenibilità, legami sociali, intergenerazionali e transfrontalieri), innovazione nell'ambito dell’energia sostenibile, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e delle conoscenze all'interno della Riserva della Biosfera.
     
  • Rete degli eco-attori. La Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha attivato una rete di eco-attori costituita da operatori socio-economici (imprese o associazioni) riconosciuti per il loro impegno sul territorio della Riserva MAB. L’iniziativa è finanziata dal Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO. Nel corso dell’anno 2022 è proseguita l’animazione territoriale, con la rete di oltre 40 eco-attori attraverso momenti di scambio transfrontalieri, attività di formazione e eventi di promozione delle realtà che ne fanno parte.
     
  • Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini: il centro, nato grazie al finanziamento del Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO, ha proseguito le attività legate alla ricerca scientifica e alla divulgazione dei temi legati ai fiumi montani sia rivolta alle scuole che alla popolazione. Il Centro si pone come punto di riferimento dell’ecologia fluviale, favorendo la collaborazione di numerose università, anche straniere, e promuovendo la conoscenza degli ambienti fluviali.
     
  • Tour del Viso: prosegue la promozione del trekking intorno al Monviso attraverso un sito dedicato e un video di presentazione del Tour in 4 lingue.

Nel 2023, oltre al proseguimento delle attività già avviate, la Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha realizzato una serie di incontri sul territorio, sia con gli amministratori che con gli stakeholders per la stesura del dossier di rinnovo della candidatura presso l’UNESCO e la redazione di un nuovo piano di gestione. 

Anno
2024

Riserva della Biosfera - Area Ticino, Val Grande, Verbano

La Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano nasce nel 2018 dall’estensione della precedente (dal 2002) Riserva MAB Valle del Ticino ed abbraccia, nel suo perimetro di circa 332.000 ettari a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ben 214 Comuni, 5 province, 4 enti parco, 18 aree protette e ben 48 siti della rete Natura 2000.

Quest’area custodisce al suo interno un patrimonio culturale, identitario e paesaggistico unico in una cornice di ecosistemi naturali, semi-naturali e di agroecosistemi di qualità che rappresenta un’isola ancora verde all’interno di uno dei territori più antropizzati del mondo: la Pianura Padana.

La Riserva ha messo in campo numerose iniziative volte a diffondere buone pratiche in materia di sostenibilità - specie quelle connesse alla valorizzazione ambientale, alla gestione virtuosa degli ecosistemi naturali, alla conservazione delle pratiche agricole tradizionali e alla salvaguardia della biodiversità. Altro fronte importante di attività ha riguardato il sostegno ai progetti del territorio relativi ad attività strategiche nell’ambito della sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonché la promozione di progettualità di valorizzazione territoriale, del turismo di prossimità e di iniziative finalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e identitario dell’area MAB.

Tra queste iniziative, si annoverano le seguenti:

  • la prosecuzione del progetto “Aretè - acqua in rete”, laboratorio di esportazione buone pratiche in area transition della Riserva, consistenti in interventi di valorizzazione, salvaguardia del reticolo irriguo per migliorare la circolazione dell’acqua e la diversificazione eco-sistemica, la creazione/riqualificazione di aree umide, l’incremento delle superfici gestite a marcita o prato allagato, la realizzazione di tessere agroambientali, il ripristino delle bose, la riqualificazione boschi igrofili, interventi di miglioramento forestale etc.;
     
  •  la sottoscrizione il 19 marzo 2021 di un accordo di collaborazione con la Riserva di Biosfera dello Shouf in Libano, con cui si condividono ampi temi quali la tutela delle aree umide e la valorizzazione delle produzioni agricole locali;
     
  • la realizzazione del corso online per amministratori locali e portatori di interesse territoriali sui temi MAB UNESCO in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del programma MAB attraverso il webinar intitolato “Appartenere ad un territorio MAB UNESCO quale scelta etica e opportunità territoriale: la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano”. Il webinar, svoltosi il 25 e 26 novembre 2021 con l’obiettivo di condividere iniziative con potenziali ricadute positive sulle attività del territorio, è disponibile online sulla pagina youTube della Riserva MAB;
     
  • la distribuzione di una cartellonistica identificativa unitaria per l’area MAB nell’ambito di incontri sul territorio dedicati alle amministrazioni comunali al fine di sensibilizzarle sugli obiettivi del programma MAB e aggiornarle sulle attività in corso;
     
  • l’invio bisettimanale di una newsletter dedicata agli attori e ai portatori di interesse della Riserva MAB, volta a segnalare opportunità relative a bandi e contributi, approfondimenti sul territorio, buone pratiche, eventi, progetti ed iniziative aventi come tema conduttore la sostenibilità;
     
  • l’implementazione del processo di governance della Riserva MAB al fine di accrescere il coinvolgimento degli attori territoriali e garantirne la rappresentatività in sede di definizione del Piano d’Azione della Riserva della Biosfera che ha portato nel corso dell’anno alla approvazione da parte dei 4 Parchi del modello di Governance ed attualmente sono in corso gli incontri per definire i rappresentanti dei vari territori che formeranno l’Assemblea Direttiva della riserva.
     
  • il coinvolgimento della componente giovanile della Riserva in linea con gli obiettivi MAB, a partire dalle attività di educazione ambientale presso gli enti parco e le scuole del territorio fino al supporto alle attività del Ticino Val Grande Verbano Youth Team, gruppo di giovani tra i 18 e i 35 anni appassionati delle tematiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale in area MAB. Nel corso dell’anno il Ministero della Transizione ecologica ha concesso alla riserva un finanziamento di 156.626,77 € sulla base della previsione di un Bando proposto nel 2021 a cui la riserva aveva partecipato. Con questo finanziamento gli istituti scolastici interessati hanno realizzato programmi destinati alle scuole di infanzia e primarie e secondarie di primo grado su temi ambientali.
     

Inoltre sono stati progettati e in parte realizzati progetti che hanno prestato particolare attenzione all'implementazione dei collegamenti ecologici lungo il corsi d’acqua artificiali (fasce tampone) e a valorizzare la rete di mobilità dolce.

   • la concessione di patrocini e lettere di supporto a progettualità virtuose in area MAB;

   • la partecipazione agli incontri del Network Nazionale delle Riserve MAB.

Anno
2024
Paragrafi

La Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano nasce nel 2018 dall’estensione della precedente (dal 2002) Riserva MAB Valle del Ticino ed abbraccia, nel suo perimetro di circa 332.000 ettari a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ben 214 Comuni, 5 province, 4 enti parco, 18 aree protette e ben 48 siti della rete Natura 2000.

Quest’area custodisce al suo interno un patrimonio culturale, identitario e paesaggistico unico in una cornice di ecosistemi naturali, semi-naturali e di agroecosistemi di qualità che rappresenta un’isola ancora verde all’interno di uno dei territori più antropizzati del mondo: la Pianura Padana.

La Riserva ha messo in campo numerose iniziative volte a diffondere buone pratiche in materia di sostenibilità - specie quelle connesse alla valorizzazione ambientale, alla gestione virtuosa degli ecosistemi naturali, alla conservazione delle pratiche agricole tradizionali e alla salvaguardia della biodiversità. Altro fronte importante di attività ha riguardato il sostegno ai progetti del territorio relativi ad attività strategiche nell’ambito della sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonché la promozione di progettualità di valorizzazione territoriale, del turismo di prossimità e di iniziative finalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e identitario dell’area MAB.

Tra queste iniziative, si annoverano le seguenti:

  • la prosecuzione del progetto “Aretè - acqua in rete”, laboratorio di esportazione buone pratiche in area transition della Riserva, consistenti in interventi di valorizzazione, salvaguardia del reticolo irriguo per migliorare la circolazione dell’acqua e la diversificazione eco-sistemica, la creazione/riqualificazione di aree umide, l’incremento delle superfici gestite a marcita o prato allagato, la realizzazione di tessere agroambientali, il ripristino delle bose, la riqualificazione boschi igrofili, interventi di miglioramento forestale etc.;
     
  •  la sottoscrizione il 19 marzo 2021 di un accordo di collaborazione con la Riserva di Biosfera dello Shouf in Libano, con cui si condividono ampi temi quali la tutela delle aree umide e la valorizzazione delle produzioni agricole locali;
     
  • la realizzazione del corso online per amministratori locali e portatori di interesse territoriali sui temi MAB UNESCO in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del programma MAB attraverso il webinar intitolato “Appartenere ad un territorio MAB UNESCO quale scelta etica e opportunità territoriale: la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano”. Il webinar, svoltosi il 25 e 26 novembre 2021 con l’obiettivo di condividere iniziative con potenziali ricadute positive sulle attività del territorio, è disponibile online sulla pagina youTube della Riserva MAB;
     
  • la distribuzione di una cartellonistica identificativa unitaria per l’area MAB nell’ambito di incontri sul territorio dedicati alle amministrazioni comunali al fine di sensibilizzarle sugli obiettivi del programma MAB e aggiornarle sulle attività in corso;
     
  • l’invio bisettimanale di una newsletter dedicata agli attori e ai portatori di interesse della Riserva MAB, volta a segnalare opportunità relative a bandi e contributi, approfondimenti sul territorio, buone pratiche, eventi, progetti ed iniziative aventi come tema conduttore la sostenibilità;
     
  • l’implementazione del processo di governance della Riserva MAB al fine di accrescere il coinvolgimento degli attori territoriali e garantirne la rappresentatività in sede di definizione del Piano d’Azione della Riserva della Biosfera che ha portato nel corso dell’anno alla approvazione da parte dei 4 Parchi del modello di Governance ed attualmente sono in corso gli incontri per definire i rappresentanti dei vari territori che formeranno l’Assemblea Direttiva della riserva.
     
  • il coinvolgimento della componente giovanile della Riserva in linea con gli obiettivi MAB, a partire dalle attività di educazione ambientale presso gli enti parco e le scuole del territorio fino al supporto alle attività del Ticino Val Grande Verbano Youth Team, gruppo di giovani tra i 18 e i 35 anni appassionati delle tematiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale in area MAB. Nel corso dell’anno il Ministero della Transizione ecologica ha concesso alla riserva un finanziamento di 156.626,77 € sulla base della previsione di un Bando proposto nel 2021 a cui la riserva aveva partecipato. Con questo finanziamento gli istituti scolastici interessati hanno realizzato programmi destinati alle scuole di infanzia e primarie e secondarie di primo grado su temi ambientali.
     

Inoltre sono stati progettati e in parte realizzati progetti che hanno prestato particolare attenzione all'implementazione dei collegamenti ecologici lungo il corsi d’acqua artificiali (fasce tampone) e a valorizzare la rete di mobilità dolce.

   • la concessione di patrocini e lettere di supporto a progettualità virtuose in area MAB;

   • la partecipazione agli incontri del Network Nazionale delle Riserve MAB.

Anno
2024

Infrastrutture verdi

Le Infrastrutture Verdi, secondo la definizione dell’Unione Europea, sono:

"una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano".
(EU Green Infrastructure Strategy Bruxelles, 6.5.2013 COM(2013) 249 final)

Nell'UE le infrastrutture verdi comprendono, oltre ai siti Natura 2000 e alle aree protette, ecosistemi sani ed aree ad elevato valore naturalistico al di fuori delle aree protette, elementi del paesaggio naturale, elementi artificiali, zone multifunzionali, aree in cui mettere in atto misure per migliorare la qualità ecologica generale e la permeabilità del paesaggio, elementi urbani che ospitano la biodiversità e che permettono agli ecosistemi di funzionare ed erogare i propri servizi.
(Commissione Europea KH-32-10-314-ITC)

Obiettivi principali delle infrastrutture verdi:

  • rafforzare la funzionalità degli ecosistemi aumentando la loro resilienza affinché forniscano costantemente beni e servizi;
  • arginare la perdita di biodiversità aumentando la connettività tra aree naturali esistenti, migliorando la permeabilità del paesaggio;
  • mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità della vita dell’uomo (nel campo della sanità, del turismo, di opportunità di green economy, della conservazione del patrimonio storico e culturale).

La Strategia europea delle Infrastrutture Verdi nasce dall'acquisita consapevolezza che la società umana dipende dai benefici prodotti dalla natura, cioè dai Servizi Ecosistemici, definiti dal Millennium Ecosystem Assessment (2005) come “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”.
Il concetto di “servizio ecosistemico” è di fondamentale importanza per comprendere le molteplici interazioni fra uomo e ambiente. In particolare, questo concetto si basa sull’assunzione che il benessere umano sia indissolubilmente connesso alla presenza di ecosistemi in salute.

Il Millennium Ecosystem Assessment li classifica in quattro categorie:

  1. Supporto alla vita (Supporting): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici; forniscono i “servizi basilari” come l’habitat, la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti e la produzione primaria.
  2. Regolazione (Regulating): oltre al mantenimento della salute e del funzionamento degli ecosistemi, le funzioni regolative raccolgono molti altri servizi che comportano benefici diretti e indiretti per l’uomo come la regolazione del clima e delle maree, il riciclo dei rifiuti, la depurazione dell’acqua, l’impollinazione, l’immagazzinamento della CO2, la prevenzione dell’erosione.
  3. Approvvigionamento (Provisioning): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi di fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono; sono associati alla creazione di prodotti tangibili, come cibo, acqua potabile, fibre, sostanze biochimiche e risorse genetiche.
  4. Culturali (Cultural): riguardano lo sviluppo sociale, intellettuale e spirituale; come esseri umani, riceviamo dalla natura anche benefici non materiali, come arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.

Le Infrastrutture Verdi consentono ad ecosistemi sani di rafforzare la propria funzionalità affinché forniscano costantemente beni e servizi, aumentando la resilienza e riducendo le vulnerabilità dei paesaggi, e sono in grado di produrre Servizi Ecosistemici anche all’interno dei paesaggi antropici (agricoli e/o urbani).

Gli ecosistemi naturali sono multifunzionali e possono fornire un’ampia gamma di servizi contemporaneamente.
La portata e il flusso di questi benefici dipendono in gran parte dalla biodiversità e dalle condizioni dell’ecosistema: ogni ambito territoriale è caratterizzato da processi e funzioni ecologiche che forniscono benefici insostituibili (diretti o indiretti) alle popolazioni e concorrono a mantenere la funzionalità e la qualità ecologica dei sistemi paesistico-ambientali.

I benefici che questi processi erogano naturalmente, spesso per il solo fatto di esistere, sono un supporto insostituibile alla qualità di vita delle popolazioni e sono fattori di base per uno sviluppo economico durevole.
Una buona dotazione di servizi ecosistemici aumenta la “ricchezza” pro-capite in termini di Capitale naturale, riduce la vulnerabilità, migliora la salute e la resilienza dei territori. La qualità della vita e le attività economiche dipendono, in larga misura dagli ecosistemi e dai benefici e servizi che questi forniscono.

Tutti questi benefici vengono però usati come se la loro offerta fosse pressoché illimitata e trattati come beni gratuiti il cui vero valore non è pienamente riconosciuto e apprezzato. 

Un tentativo per superare il mancato riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici viene dalla L. n. 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. All’art. 70 è prevista, infatti, l’introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA), definito quale remunerazione di una quota di valore aggiunto derivante, secondo meccanismi di carattere negoziale, dalla trasformazione dei servizi ecosistemici e ambientali in prodotti di mercato, nella logica della transazione diretta tra consumatore e produttore, ferma restando la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.

Le Infrastrutture Verdi, infine, si compongono di Nature Based Solutions (NBS): soluzioni ispirate e basate sulla ricostruzione di processi della natura, come per esempio la capacità di immagazzinare carbonio o di regolare il flusso dell’acqua; si caratterizzano a seconda del paesaggio e dei Servizi Ecosistemici erogati; sono convenienti in termini di costi e al contempo forniscono contemporaneamente vantaggi ambientali, sociali ed economici e aiutano a costruire resilienza dei territori. 
Componente fondamentale delle NBS è la vegetazione.
Alle NBS viene affidato il compito di disegnare gli spazi verdi del futuro, generare connessioni sociali e valori culturali che questi spazi sono in grado di creare e trasmettere attraverso la loro resilienza e la capacità di fornire servizi. Non è sufficiente, infatti, l’uso di elementi naturali o piante, ma è necessario l’innesco di processi naturali, il più possibile spontanei, grazie a scelte progettuali adatte ai luoghi, costruite in modo da “copiare” e innescare processi spontanei con il minor apporto possibile di energia. Sono, quindi, tecniche sostenibili, durevoli nel tempo, efficaci per l’adattamento ai Cambiamenti Climatici, per la transizione ecologica e, al contrario delle infrastrutture grigie che cominciano a degradarsi appena ultimate, le NBS ben progettate e realizzate, nel tempo si sviluppano e migliorano in aspetto e prestazioni.

Al link di seguito indicato  è possibile consultare un Abaco delle Nature based Solutions.
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-12/GBI_GUIDA_appr7_Abaco.pdf

Anno
2024
Paragrafi

Le Infrastrutture Verdi, secondo la definizione dell’Unione Europea, sono:

"una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano".
(EU Green Infrastructure Strategy Bruxelles, 6.5.2013 COM(2013) 249 final)

Nell'UE le infrastrutture verdi comprendono, oltre ai siti Natura 2000 e alle aree protette, ecosistemi sani ed aree ad elevato valore naturalistico al di fuori delle aree protette, elementi del paesaggio naturale, elementi artificiali, zone multifunzionali, aree in cui mettere in atto misure per migliorare la qualità ecologica generale e la permeabilità del paesaggio, elementi urbani che ospitano la biodiversità e che permettono agli ecosistemi di funzionare ed erogare i propri servizi.
(Commissione Europea KH-32-10-314-ITC)

Obiettivi principali delle infrastrutture verdi:

  • rafforzare la funzionalità degli ecosistemi aumentando la loro resilienza affinché forniscano costantemente beni e servizi;
  • arginare la perdita di biodiversità aumentando la connettività tra aree naturali esistenti, migliorando la permeabilità del paesaggio;
  • mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità della vita dell’uomo (nel campo della sanità, del turismo, di opportunità di green economy, della conservazione del patrimonio storico e culturale).

La Strategia europea delle Infrastrutture Verdi nasce dall'acquisita consapevolezza che la società umana dipende dai benefici prodotti dalla natura, cioè dai Servizi Ecosistemici, definiti dal Millennium Ecosystem Assessment (2005) come “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”.
Il concetto di “servizio ecosistemico” è di fondamentale importanza per comprendere le molteplici interazioni fra uomo e ambiente. In particolare, questo concetto si basa sull’assunzione che il benessere umano sia indissolubilmente connesso alla presenza di ecosistemi in salute.

Il Millennium Ecosystem Assessment li classifica in quattro categorie:

  1. Supporto alla vita (Supporting): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici; forniscono i “servizi basilari” come l’habitat, la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti e la produzione primaria.
  2. Regolazione (Regulating): oltre al mantenimento della salute e del funzionamento degli ecosistemi, le funzioni regolative raccolgono molti altri servizi che comportano benefici diretti e indiretti per l’uomo come la regolazione del clima e delle maree, il riciclo dei rifiuti, la depurazione dell’acqua, l’impollinazione, l’immagazzinamento della CO2, la prevenzione dell’erosione.
  3. Approvvigionamento (Provisioning): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi di fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono; sono associati alla creazione di prodotti tangibili, come cibo, acqua potabile, fibre, sostanze biochimiche e risorse genetiche.
  4. Culturali (Cultural): riguardano lo sviluppo sociale, intellettuale e spirituale; come esseri umani, riceviamo dalla natura anche benefici non materiali, come arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.

Le Infrastrutture Verdi consentono ad ecosistemi sani di rafforzare la propria funzionalità affinché forniscano costantemente beni e servizi, aumentando la resilienza e riducendo le vulnerabilità dei paesaggi, e sono in grado di produrre Servizi Ecosistemici anche all’interno dei paesaggi antropici (agricoli e/o urbani).

Gli ecosistemi naturali sono multifunzionali e possono fornire un’ampia gamma di servizi contemporaneamente.
La portata e il flusso di questi benefici dipendono in gran parte dalla biodiversità e dalle condizioni dell’ecosistema: ogni ambito territoriale è caratterizzato da processi e funzioni ecologiche che forniscono benefici insostituibili (diretti o indiretti) alle popolazioni e concorrono a mantenere la funzionalità e la qualità ecologica dei sistemi paesistico-ambientali.

I benefici che questi processi erogano naturalmente, spesso per il solo fatto di esistere, sono un supporto insostituibile alla qualità di vita delle popolazioni e sono fattori di base per uno sviluppo economico durevole.
Una buona dotazione di servizi ecosistemici aumenta la “ricchezza” pro-capite in termini di Capitale naturale, riduce la vulnerabilità, migliora la salute e la resilienza dei territori. La qualità della vita e le attività economiche dipendono, in larga misura dagli ecosistemi e dai benefici e servizi che questi forniscono.

Tutti questi benefici vengono però usati come se la loro offerta fosse pressoché illimitata e trattati come beni gratuiti il cui vero valore non è pienamente riconosciuto e apprezzato. 

Un tentativo per superare il mancato riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici viene dalla L. n. 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. All’art. 70 è prevista, infatti, l’introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA), definito quale remunerazione di una quota di valore aggiunto derivante, secondo meccanismi di carattere negoziale, dalla trasformazione dei servizi ecosistemici e ambientali in prodotti di mercato, nella logica della transazione diretta tra consumatore e produttore, ferma restando la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.

Le Infrastrutture Verdi, infine, si compongono di Nature Based Solutions (NBS): soluzioni ispirate e basate sulla ricostruzione di processi della natura, come per esempio la capacità di immagazzinare carbonio o di regolare il flusso dell’acqua; si caratterizzano a seconda del paesaggio e dei Servizi Ecosistemici erogati; sono convenienti in termini di costi e al contempo forniscono contemporaneamente vantaggi ambientali, sociali ed economici e aiutano a costruire resilienza dei territori. 
Componente fondamentale delle NBS è la vegetazione.
Alle NBS viene affidato il compito di disegnare gli spazi verdi del futuro, generare connessioni sociali e valori culturali che questi spazi sono in grado di creare e trasmettere attraverso la loro resilienza e la capacità di fornire servizi. Non è sufficiente, infatti, l’uso di elementi naturali o piante, ma è necessario l’innesco di processi naturali, il più possibile spontanei, grazie a scelte progettuali adatte ai luoghi, costruite in modo da “copiare” e innescare processi spontanei con il minor apporto possibile di energia. Sono, quindi, tecniche sostenibili, durevoli nel tempo, efficaci per l’adattamento ai Cambiamenti Climatici, per la transizione ecologica e, al contrario delle infrastrutture grigie che cominciano a degradarsi appena ultimate, le NBS ben progettate e realizzate, nel tempo si sviluppano e migliorano in aspetto e prestazioni.

Al link di seguito indicato  è possibile consultare un Abaco delle Nature based Solutions.
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-12/GBI_GUIDA_appr7_Abaco.pdf

Capitolo
PAESAGGIO
Anno
2024

Corona Verde: il progetto strategico

Corona Verde è il progetto strategico regionale che mette a sistema la Corona di Delizie delle Residenze Reali sabaude con la Cintura Verde dei Parchi, dei fiumi e dalle aree rurali dell’area metropolitana torinese. Il territorio interessato dal progetto si estende su 93 Comuni, 84 dei quali, insieme a altri 18 soggetti tra pubblici e privati, hanno firmato un Protocollo di Intesa finalizzato alla costruzione di un’infrastruttura verde.

Corona Verde ha promosso la realizzazione e la gestione sostenibile di un’infrastruttura verde attorno alla città di Torino per recuperare un rapporto più equilibrato tra Città e Natura, migliorare la qualità di vita degli abitanti e promuovere processi di sviluppo locale sostenibile e si propone di:

  • tutelare e riqualificare le componenti ecosistemiche di pregio del territorio;
  • potenziare la rete fruitiva connettendo le risorse naturalistiche e storico-culturali di maggiore interesse;
  • valorizzare l’agricoltura periurbana per gestire e mantenere il sistema degli spazi aperti e dei paesaggi rurali tradizionali;
  • ridisegnare i bordi e le porte urbane per salvaguardare le aree non costruite; contrastare il consumo di suolo.
     
Informazioni e risorse aggiuntive

Corona Verde:
https://www.coronaverde.it/wp/

Anno
2024
Paragrafi

Corona Verde è il progetto strategico regionale che mette a sistema la Corona di Delizie delle Residenze Reali sabaude con la Cintura Verde dei Parchi, dei fiumi e dalle aree rurali dell’area metropolitana torinese. Il territorio interessato dal progetto si estende su 93 Comuni, 84 dei quali, insieme a altri 18 soggetti tra pubblici e privati, hanno firmato un Protocollo di Intesa finalizzato alla costruzione di un’infrastruttura verde.

Corona Verde ha promosso la realizzazione e la gestione sostenibile di un’infrastruttura verde attorno alla città di Torino per recuperare un rapporto più equilibrato tra Città e Natura, migliorare la qualità di vita degli abitanti e promuovere processi di sviluppo locale sostenibile e si propone di:

  • tutelare e riqualificare le componenti ecosistemiche di pregio del territorio;
  • potenziare la rete fruitiva connettendo le risorse naturalistiche e storico-culturali di maggiore interesse;
  • valorizzare l’agricoltura periurbana per gestire e mantenere il sistema degli spazi aperti e dei paesaggi rurali tradizionali;
  • ridisegnare i bordi e le porte urbane per salvaguardare le aree non costruite; contrastare il consumo di suolo.
     
Informazioni e risorse aggiuntive

Corona Verde:
https://www.coronaverde.it/wp/

Anno
2024

UNESCO - Programma Man And Biosphere (MAB)

Anno
2024

In Piemonte sono presenti tre Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nell’ambito del Programma Man and Biosphere, si tratta di zone di pregio ambientale che rappresentano un modello di eccellenza nel rapporto equilibrato tra uomo e natura dove si sperimentano, con il coinvolgimento delle comunità locali, modelli di sviluppo “consapevoli” orientati a coniugare lo sviluppo economico e sociale con l’attenzione alla conservazione delle risorse naturali delle aree interessate, in particolare della biodiversità.

In coerenza con le loro finalità istituzionali, alcuni Enti di gestione delle Aree protette, insieme ad un vasto parternariato locale, hanno promosso l’istituzione delle Riserve della Biosfera e ottenuto dall’UNESCO il prestigioso riconoscimento.
 

Informazioni e risorse aggiuntive

 

Programma UNESCO Man and Biosphere:
https://www.unesco.it/it/iniziative-dellunesco/mab/