Disturbo olfattivo – Esperienze sul territorio regionale

Le problematiche di disturbo olfattivo affrontate nel corso del 2023 sono state numerose. I Tavoli di confronto attivati ai sensi della DGR 13-4554/2017 "L.R. 43/2000 - Linee guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività ad impatto odorigeno" nel corso del 2023, a livello regionale, sono stati 20, di cui 7 nella Provincia di Torino, 8 sul territorio della Provincia di Cuneo, 1 sul territorio astigiano, 2 nella Provincia di Alessandria, 1 sul territorio della Provincia di Biella, 1 nella Provincia di Novara; alcuni di questi tavoli riguardano problematiche multi-sorgente. In particolare, le indagini condotte nell’ambito di questi Tavoli riguardano 6 aziende zootecniche, 4 aziende di produzione bitumi, 3 impianti di trattamento rifiuti, 2 siti di produzione energia da biomassa, 1 impianto di rendering (trattamento di sottoprodotti di origine animale), 1 lavorazione della gomma, 4 industrie metalmeccaniche, 3 per sorgenti non note. Sono state inoltre eseguite alcune indagini preliminari all’attivazione dei Tavoli di confronto, sulla base di esposti della popolazione residente connessi ad attività di allevamento, lavorazione di sottoprodotti di macellazione e verniciatura. 

A titolo di esempio, si riportano due esperienze maturate sul territorio regionale.

Il primo caso riguarda un polo industriale inserito nel contesto urbano, che nel corso degli ultimi due anni è stato oggetto di numerose segnalazioni di disturbo olfattivo da parte dei cittadini. Nell’ambito di una complessa indagine iniziata nella seconda metà del 2022 e proseguita nel 2023, sono stati eseguiti numerosi sopralluoghi per approfondire e ricercare le possibili sorgenti odorigene, attraverso un monitoraggio della ricaduta emissiva mediante campionamenti ed analisi chimiche presso i recettori, ispezioni e indagini di caratterizzazione chimica delle sorgenti emissive presso gli impianti.

In particolare, sono state svolte tre campagne di campionamento mediante campionatori passivi per analizzare le ricadute delle emissioni in atmosfera di composti organici volatili presso i recettori e confrontarle con le emissioni alle sorgenti; le prime due campagne sono state affiancate da un monitoraggio in continuo dei parametri della qualità dell’aria mediante laboratorio mobile.

Le indagini presso le sorgenti si sono concentrate maggiormente sul comparto verniciatura presente nel polo, in quanto le lavorazioni svolte risultavano, per caratteristiche, tra le possibili cause di odori/inquinamento atmosferico segnalati dai cittadini; visto l’elevato numero di punti di emissione in atmosfera presenti presso il polo industriale, è stato condotto un minuzioso lavoro di verifica delle emissioni ancora attive; su questi camini, si è proceduto alla misurazione delle sostanze organiche volatili emesse con strumento portatile, per eseguire una prima valutazione del possibile impatto generato dall’emissione. Nei casi in cui dalla misurazione strumentale è emerso un riscontro di significatività, si è proceduto al campionamento ed alla successiva analisi di caratterizzazione chimica di laboratorio.

Dagli esiti delle indagini è stata dimostrata l’emissione in atmosfera di diverse molecole odorigene; tra tali sostanze, sono state individuate anche le specie chimiche per le quali è stata rilevata, su alcuni punti di monitoraggio a recettore, la presenza in concentrazione superiore ai valori medi di inquinamento atmosferico.

Gli esiti dell’indagine sono stati elemento di valutazione nell’ambito del procedimento di riesame dell’impianto più significativo del polo industriale ed hanno portato alla richiesta di un intervento adeguamento volto ad un’azione di abbattimento o di contenimento delle emissioni odorigene.

Il secondo caso è riferito ad un impianto di rendering (trattamento di sottoprodotti di origine animale) inserito in un contesto urbano misto industriale/residenziale. La problematica è stata affrontata attraverso l’impiego di diverse tecniche: monitoraggio delle segnalazioni, studio anemologico, indagine svolta presso l’impianto mediante attività di ispezione e campionamento finalizzati al controllo del rispetto dei limiti di emissione in atmosfera e dell’efficienza del presidio di abbattimento. 

L’indagine si è svolta anche attraverso misure interstadio, volte a verificare l’efficienza delle singole fasi di depurazione delle emissioni, ed ha fatto emergere una scarsa efficienza dell’impianto di abbattimento ed una inadeguata gestione, che causavano un fenomeno di accumulo delle sostanze odorigene. 

L’Agenzia ha inoltre svolto uno studio di simulazione della dispersione degli inquinanti emessi dall’impianto basato sugli elementi raccolti durante i sopralluoghi e campionamenti svolti, delineando lo scenario di ricaduta delle emissioni sul territorio circostante. Anche in questo caso, gli esiti della complessa indagine svolta, sono confluiti nell’istruttoria di riesame dell’autorizzazione ambientale dell’insediamento svoltasi nel 2023.
 

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