Piano Paesaggistico Regionale (Ppr)

Capitolo
Anno
2024

A conclusione di un lungo iter di formazione, volto a garantire la più ampia partecipazione dei soggetti interessati e a realizzare uno strumento sempre più completo, comprensibile ed efficace, il consiglio regionale del Piemonte ha approvato, con D.C.R. 3 luglio 2017, n. 233-35836, il Piano paesaggistico regionale (Ppr), strumento di tutela e promozione del paesaggio piemontese, realizzato d’intesa con il ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo.

Le politiche di pianificazione territoriale e paesaggistica possono essere considerate come vere e proprie politiche di sviluppo regionale e costituiscono un elemento di notevole rilevanza per il consolidamento delle culture e delle economie locali, così come per il rafforzamento della competitività e dell’attrattività della regione rispetto a più ampi contesti europei e internazionali.

Le nuove esigenze e le nuove opportunità legate a tali politiche hanno in particolare trovato riscontro nella Convenzione europea del paesaggio sottoscritta a Firenze nel 2000 da 45 Paesi membri del Consiglio d’Europa nonché, per quanto riguarda l’Italia, nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004).

Nello spirito della Convenzione europea, il Ppr non si limita a riconoscere e proteggere gli ambiti di eccezionale pregio e bellezza, ma si rivolge all’intero territorio regionale, comprensivo dei paesaggi della quotidianità, che rappresentano i contesti di vita e lavoro delle persone contribuendo a determinarne la qualità e che vanno quindi difesi dalle trasformazioni incontrollate, e di quelli compromessi o degradati, dei quali promuove il recupero e la riqualificazione.

L’azione di tutela del Piano, per essere pienamente efficace, necessita del fondamentale contributo degli enti locali; a seguito dell’approvazione, infatti, i Comuni sono chiamati ad avviare il processo di revisione dei propri strumenti urbanistici, al fine di recepire le previsioni del Ppr. Oltre alle essenziali finalità di regolamentazione, il Piano mira a diffondere una maggiore consapevolezza e attenzione nei confronti del paesaggio, inteso come patrimonio comune da proteggere e valorizzare, e ad accrescere la sensibilità dei cittadini verso gli obiettivi di tutela. Anche per questo il Piano affianca aspetti di natura strategica e progettuale a quelli più strettamente normativi.
 

Gli obiettivi del Piano


Il Ppr costituisce atto di pianificazione generale regionale improntato ai principi di sviluppo sostenibile, uso consapevole del territorio, minor consumo del suolo agronaturale, salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di promozione dei valori paesaggistici coerentemente inseriti nei singoli contesti ambientali. Definisce modalità e regole volte a garantire che il paesaggio sia adeguatamente conosciuto, tutelato, valorizzato e regolato. A tale scopo promuove la salvaguardia, la gestione e il recupero dei beni paesaggistici e la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti e integrati.

Dalle cinque strategie del Ppr discendono 26 obiettivi generali, che sono comuni a Piano paesaggistico e Piano territoriale. Le finalità particolari e le strategie operative per gli aspetti paesaggistico-ambientali sono invece in gran parte differenti da quelle territoriali, in relazione ai temi specifici e agli interessi diversificati che Ppr e Ptr si trovano ad affrontare: il quadro degli obiettivi specifici, pur mantenendo un reciproco coordinamento, è pertanto differenziato per i due strumenti.

Il quadro degli obiettivi specifici costituisce il riferimento per gli aspetti di qualità paesaggistica da individuare in ciascun ambito di paesaggio. A tal fine, nell’allegato B alle Norme di attuazione sono riportati gli obiettivi specifici di maggiore rilevanza per la qualità paesaggistica di ciascun ambito, accompagnati dalle azioni strategiche più opportune per le caratteristiche e le dinamiche di ciascuna parte di territorio.
 

Il significato del Piano paesaggistico


Il Piano paesaggistico costituisce strumento di pianificazione sovraordinata e prevalente secondo la legislazione nazionale sul paesaggio, che prevede la redazione di un piano esteso a tutto il territorio regionale da predisporre d’intesa tra Regione e Ministero.

Al di là degli obblighi normativi, il piano costituisce presa di coscienza da parte di una comunità del valore del proprio territorio; il paesaggio rappresenta infatti l’espressione della forma di un territorio nel quale si identifica la sua popolazione, in relazione alle dinamiche ambientali, naturali, storiche, culturali, frutto delle trasformazioni operate dall’uomo nel tempo, che ne hanno plasmato le caratteristiche percettive dalla sua genesi fino a oggi.

Il piano riconosce questi aspetti e si pone come strumento di conoscenza, di regolazione, di pianificazione e programmazione, per garantire la salvaguardia delle invarianti del territorio, la riqualificazione delle parti compromesse, la crescita di una coscienza comune sull’importanza dell’attenzione nei confronti del territorio, risorsa non riproducibile, in grado di garantire lo sviluppo delle comunità che lo abitano.
 

Le finalità del Piano paesaggistico


Il Ppr è strumento di:

  • Conoscenza: costituisce un “atlante” complessivo che descrive il territorio piemontese; riconosce i valori fondamentali che lo qualificano, i suoi caratteri identitari, le principali criticità presenti; rappresenta una visione unitaria della regione alla luce delle sue componenti costitutive, delle sue principali vocazioni, delle espressioni caratteristiche che contraddistinguono la sua storia;
  • Programmazione: contiene linee strategiche volte alla tutela del paesaggio e al miglior utilizzo del territorio; il Ppr ha sostenuto numerose azioni già attuate (progetti europei, progetti di valorizzazione, progetti di riqualificazione) e, nella sua parte strutturale, contiene principi e assi tematici che consentiranno nei prossimi anni di dare corso a politiche consapevoli di rigenerazione e valorizzazione del territorio, in una logica di sviluppo del Piemonte volta alla qualificazione e salvaguardia delle sue risorse, verso un’economia sostenibile e per il miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti;
  • Pianificazione: i contenuti del Ppr costituiscono elemento fondante per il sistema della pianificazione territoriale provinciale e della città metropolitana, della pianificazione urbanistica dei comuni e delle loro forme associative, nonché riferimento essenziale per la definizione di strumenti di pianificazione settoriale coerenti e compatibili con le caratteristiche del territorio piemontese;
  • Regolazione: contiene nella sua parte prescrittiva misure di tutela volte a tradurre i riconoscimenti di valore in disposizioni normative che incidono direttamente o indirettamente sui processi di trasformazione, finalizzate a garantire il corretto equilibrio tra sviluppo delle comunità e salvaguardia dei principali ambiti di pregio paesaggistico.
     
La visione strategica


Il Ppr affronta i temi della tutela del territorio e della qualità paesaggistica delle trasformazioni sia direttamente attraverso i propri contenuti normativi, sia promuovendo programmi, piani e progetti strategici volti alla valorizzazione integrata del territorio, a regia regionale o promossi da soggetti diversi (pubblici e privati), nonché con la realizzazione di approfondimenti tematici, attraverso la definizione di studi e analisi di accompagnamento al processo di attuazione del Ppr.

Il Ppr sostiene politiche e iniziative di livello sovra locale che mirano a uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio, in particolare relativamente ai seguenti temi:

  • valorizzazione del patrimonio paesaggistico piemontese;
  • implementazione della rete di connessione paesaggistica;
  • contenimento del consumo di suolo;
  • salvaguardia attiva dei paesaggi agrari;
  • definizione di criteri e modalità specifici per la qualificazione dei sistemi urbani e periurbani in termini edilizi, urbanistici e della funzionalità ecosistemica del territorio;
  • implementazione delle infrastrutture verdi e dei servizi ecosistemici;
  • inserimento paesaggistico dei manufatti specialistici e degli impianti tecnologici o di produzione di energia e riqualificazione delle aree dismesse o compromesse.


Il Ppr riconosce quali strumenti di approfondimento di queste tematiche, i seguenti programmi e progetti strategici, già attuati o in corso di attuazione:

  • i progetti relativi ai siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco e delle Riserve della biosfera (MAB);
  • la salvaguardia dei tenimenti storici dell’Ordine Mauriziano;
  • il progetto Corona Verde;
  • i contratti di fiume e di lago;
  • l’implementazione della rete ecologica regionale;
  • i progetti europei finanziati con il programma di cooperazione trasnazionale “Alpine space”;
  • le attività connesse al monitoraggio del consumo di suolo.

Anagrafe regionale dei siti contaminati

L’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati, istituita dalla Regione nel 2004, è uno strumento che consente di conoscere lo stato di fatto e pianificare la gestione dei siti contaminati.

I dati dell’anagrafe regionale sono pubblicati e scaricabili sul sito del Geoportale della Regione Piemonte, su dati Piemonte e su Sistema delle Conoscenze Ambientali.

La Regione Piemonte ha avviato, con il supporto di Arpa e del CSI, ente informatico della Regione, il percorso di aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati. L’obiettivo che si pone la nuova anagrafe è quello di creare un vero e proprio sistema informativo dei siti in procedimento di bonifica, permettendo l’inserimento da parte dei soggetti proponenti/progettisti dei dati di ogni singolo sito su apposita piattaforma informatica.

La nuova banca dati regionale dialogherà con la banca dati nazionale MOSAICO recentemente messa a punto da ISPRA, nella quale confluiscono annualmente i dati delle singole anagrafi regionali.

L’Anagrafe dei siti contaminati contiene, tra le altre, informazioni in merito ai procedimenti conclusi e agli interventi di bonifica in corso.

Anno
2024
Paragrafi

L’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati, istituita dalla Regione nel 2004, è uno strumento che consente di conoscere lo stato di fatto e pianificare la gestione dei siti contaminati.

I dati dell’anagrafe regionale sono pubblicati e scaricabili sul sito del Geoportale della Regione Piemonte, su dati Piemonte e su Sistema delle Conoscenze Ambientali.

La Regione Piemonte ha avviato, con il supporto di Arpa e del CSI, ente informatico della Regione, il percorso di aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati. L’obiettivo che si pone la nuova anagrafe è quello di creare un vero e proprio sistema informativo dei siti in procedimento di bonifica, permettendo l’inserimento da parte dei soggetti proponenti/progettisti dei dati di ogni singolo sito su apposita piattaforma informatica.

La nuova banca dati regionale dialogherà con la banca dati nazionale MOSAICO recentemente messa a punto da ISPRA, nella quale confluiscono annualmente i dati delle singole anagrafi regionali.

L’Anagrafe dei siti contaminati contiene, tra le altre, informazioni in merito ai procedimenti conclusi e agli interventi di bonifica in corso.

Anno
2024

La bonifica dei siti “orfani”

I siti per i quali il responsabile della contaminazione non è stato individuato - o non adempie agli obblighi di bonifica - sono definiti “orfani”.

Gli interventi in questa tipologia di siti sono a carico delle Pubbliche Amministrazioni, che possono rivalersi sui responsabili (se individuati). Il procedimento di individuazione dei responsabili della contaminazione è di competenza delle Province/Città Metropolitana.

Una ricognizione della Regione Piemonte, effettuata nel 2021 con il supporto delle Province/Città Metropolitana di Torino, ha evidenziato la presenza di circa 120 siti “orfani”.

Alla fine del 2020 il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani che ha stanziato risorse per gli interventi in questa tipologia di siti. La Regione Piemonte ha quindi intrapreso, con D.G.R. 26 febbraio 2021, n. 7 - 2914 e successiva D.D. 5 marzo 2021, n. 109, il percorso finalizzato alla definizione di un elenco di priorità di intervento.

Con le risorse stanziate dal Ministero, pari a € 6.815.788,93, sono stati individuati 16 interventi nel territorio regionale ritenuti prioritari, che sono attualmente in corso di realizzazione.

I siti orfani sono altresì oggetto di una specifica misura di finanziamento del PNRR, Misura M2C4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani", finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

Con decreto del Ministero della Transizione Ecologica n. 301 del 4 agosto 2022 è stato approvato il Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani. Le risorse messe a disposizione per il territorio regionale piemontese sono pari a 36.675.937,16 euro e saranno utilizzate per la bonifica di 12 siti orfani. Per 11 siti è stato approvato l’accordo con Decreto MASE n. 56 del 02/03/2024, per l’ultimo sito si è in attesa della modifica del Piano d’Azione da parte del Ministero.

Anno
2024
Paragrafi

I siti per i quali il responsabile della contaminazione non è stato individuato - o non adempie agli obblighi di bonifica - sono definiti “orfani”.

Gli interventi in questa tipologia di siti sono a carico delle Pubbliche Amministrazioni, che possono rivalersi sui responsabili (se individuati). Il procedimento di individuazione dei responsabili della contaminazione è di competenza delle Province/Città Metropolitana.

Una ricognizione della Regione Piemonte, effettuata nel 2021 con il supporto delle Province/Città Metropolitana di Torino, ha evidenziato la presenza di circa 120 siti “orfani”.

Alla fine del 2020 il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani che ha stanziato risorse per gli interventi in questa tipologia di siti. La Regione Piemonte ha quindi intrapreso, con D.G.R. 26 febbraio 2021, n. 7 - 2914 e successiva D.D. 5 marzo 2021, n. 109, il percorso finalizzato alla definizione di un elenco di priorità di intervento.

Con le risorse stanziate dal Ministero, pari a € 6.815.788,93, sono stati individuati 16 interventi nel territorio regionale ritenuti prioritari, che sono attualmente in corso di realizzazione.

I siti orfani sono altresì oggetto di una specifica misura di finanziamento del PNRR, Misura M2C4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani", finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

Con decreto del Ministero della Transizione Ecologica n. 301 del 4 agosto 2022 è stato approvato il Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani. Le risorse messe a disposizione per il territorio regionale piemontese sono pari a 36.675.937,16 euro e saranno utilizzate per la bonifica di 12 siti orfani. Per 11 siti è stato approvato l’accordo con Decreto MASE n. 56 del 02/03/2024, per l’ultimo sito si è in attesa della modifica del Piano d’Azione da parte del Ministero.

Anno
2024

Ozono - superamenti della soglie di informazione e di allarme

Capitolo
Ozono
Anno
2024

La normativa prevede, per le concentrazioni medie orarie, una soglia per l’informazione alla popolazione pari a 180 µg/m³ ed una soglia di allarme pari a 240 µg/m³.
Su tutto il territorio regionale, nel corso degli anni, si è assistito ad una riduzione del numero dei superamenti, tranne per il 2022 che ha registrato picchi importanti nell’agglomerato di Torino. Il 2023 invece si è riassestato su valori simili al 2021.
 

Ozono: trend del numero medio di giorni di superamento della soglia di informazione (2012-2023) - Fonte Arpa Piemonte

Dal confronto fra i superamenti della soglia di informazione registrati negli ultimi tre anni in ciascuna stazione emerge nettamente la differenza tra l’andamento del 2023 e quello del 2022, con valori nel 2023 decisamente più bassi e molto simili al 2021.
Nel 2023 la soglia di informazione (180 μg/m3 come massima media oraria) è stata superata in 13 delle 31 stazioni in cui il parametro viene misurato, contro le 28 stazioni del 2022 e le 8 del 2021. Tuttavia, nel 2023 la soglia di informazione è stata superata per un numero complessivo di ore decisamente inferiore rispetto al 2021 (33 ore nel 2023, 61 nel 2021). Si evidenzia che nel 2022 le ore di superamento erano state ben 571.
La soglia di allarme (240 µg/m3 su tre ore consecutive) non è mai stata superata nel corso del 2023, così come nel 2022 e 2021.

Ozono: numero di superamenti annuali della soglia di informazione registrati nel 2021, 2022 e 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Variante di aggiornamento al Piano Territoriale Regionale (PTR)

A marzo del 2023, la Giunta regionale ha adottato il Documento programmatico, comprensivo delle informazioni necessarie per il processo di VAS, dando così avvio alla predisposizione degli elaborati per la revisione del Piano territoriale regionale.

Il Documento programmatico ha sviluppato e approfondito i contenuti del Documento preliminare per la revisione del Piano “Programmare e pianificare il territorio per il rilancio del Piemonte” che, a dieci anni dall’entrata in vigore del Piano vigente, illustrava le ragioni e i temi fondamentali dell’aggiornamento.

Rispetto agli obiettivi e alle strategie operative nazionali e regionali, relative alla sostenibilità e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, il PTR assume un ruolo basilare e costituisce un contributo rilevante nel definire direttive e indirizzi per un uso consapevole e sostenibile del territorio e nell’affrontare le cause, le conseguenze e gli impatti del cambiamento climatico.
In particolare la pianificazione territoriale impone un considerevole "salto di scala", affiancando l’approccio globale richiesto dalla mitigazione per l’abbattimento delle emissioni climalteranti ad uno urbano e localizzato per l’adattamento.

Questi concetti vengono racchiusi dalla nozione globale di governance multilivello: “la coordinazione orizzontale fra i diversi settori e servizi è fondamentale nel processo di integrazione e non meno importante è la coordinazione verticale fra i diversi attori e livelli istituzionali” (LIFE MASTER ADAPT, 2017).

Nel corso del 2023 è stata quindi predisposta la proposta di variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR) vigente, del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica, redatti ai sensi del D.lgs. 152/2006, al fine della formale adozione da parte della Giunta regionale avvenuta con la D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024.

I principali contenuti  della proposta di variante si possono così riassumere:

  • la realizzazione di un nuovo modello di pianificazione, capace di adattarsi a contesti in continuo mutamento, di integrare nuovi principi che gradualmente si affermano a livello globale, attento alle esigenze delle comunità coinvolte, in grado di interpretare e favorire le iniziative delle imprese e il mondo del lavoro;
     
  • l'integrazione del quadro strategico in termini di obiettivi generali e specifici in funzione del mutato contesto e per l’attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) e della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici (SRCC);
     
  • l'aggiornamento del Quadro di riferimento strutturale (Qrs): riaffermazione del sistema policentrico e puntuali modifiche alle perimetrazioni degli Ait in relazione all’istituzione della Città metropolitana, alla ridefinizione di alcune realtà comunali e sulla base del confronto con le Province e di mutate condizioni relazionali;
     
  • l'aggiornamento del quadro normativo, per riconoscere maggior ruolo alla pianificazione intermedia (provinciale, metropolitana, intercomunale), integrare le nuove istanze provenienti delle discipline settoriali, incrementare il ruolo di indirizzo del Piano per la pianificazione locale al fine di garantire l’attuazione delle politiche di sviluppo del territorio e di sostenibilità.

Sulla base dei pareri e delle osservazioni che perverranno a seguito della pubblicazione degli elaborati della variante e a conclusione della procedura di valutazione ambientale, saranno predisposti gli elaborati definitivi da sottoporre al Consiglio regionale per l’approvazione.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Aggiornamento del Piano Territoriale Regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/territorio/aggiornamento-piano-territoriale-regionale

D.G.R. n. 1-6558 del 6 marzo 2023 - Adozione del Documento Programmatico:
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/10/siste/00000196.htm

D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024 - Adozione della variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR), del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2024/24/attach/dgr_08689_1050_03062024.pdf

Anno
2024
Paragrafi

A marzo del 2023, la Giunta regionale ha adottato il Documento programmatico, comprensivo delle informazioni necessarie per il processo di VAS, dando così avvio alla predisposizione degli elaborati per la revisione del Piano territoriale regionale.

Il Documento programmatico ha sviluppato e approfondito i contenuti del Documento preliminare per la revisione del Piano “Programmare e pianificare il territorio per il rilancio del Piemonte” che, a dieci anni dall’entrata in vigore del Piano vigente, illustrava le ragioni e i temi fondamentali dell’aggiornamento.

Rispetto agli obiettivi e alle strategie operative nazionali e regionali, relative alla sostenibilità e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, il PTR assume un ruolo basilare e costituisce un contributo rilevante nel definire direttive e indirizzi per un uso consapevole e sostenibile del territorio e nell’affrontare le cause, le conseguenze e gli impatti del cambiamento climatico.
In particolare la pianificazione territoriale impone un considerevole "salto di scala", affiancando l’approccio globale richiesto dalla mitigazione per l’abbattimento delle emissioni climalteranti ad uno urbano e localizzato per l’adattamento.

Questi concetti vengono racchiusi dalla nozione globale di governance multilivello: “la coordinazione orizzontale fra i diversi settori e servizi è fondamentale nel processo di integrazione e non meno importante è la coordinazione verticale fra i diversi attori e livelli istituzionali” (LIFE MASTER ADAPT, 2017).

Nel corso del 2023 è stata quindi predisposta la proposta di variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR) vigente, del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica, redatti ai sensi del D.lgs. 152/2006, al fine della formale adozione da parte della Giunta regionale avvenuta con la D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024.

I principali contenuti  della proposta di variante si possono così riassumere:

  • la realizzazione di un nuovo modello di pianificazione, capace di adattarsi a contesti in continuo mutamento, di integrare nuovi principi che gradualmente si affermano a livello globale, attento alle esigenze delle comunità coinvolte, in grado di interpretare e favorire le iniziative delle imprese e il mondo del lavoro;
     
  • l'integrazione del quadro strategico in termini di obiettivi generali e specifici in funzione del mutato contesto e per l’attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) e della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici (SRCC);
     
  • l'aggiornamento del Quadro di riferimento strutturale (Qrs): riaffermazione del sistema policentrico e puntuali modifiche alle perimetrazioni degli Ait in relazione all’istituzione della Città metropolitana, alla ridefinizione di alcune realtà comunali e sulla base del confronto con le Province e di mutate condizioni relazionali;
     
  • l'aggiornamento del quadro normativo, per riconoscere maggior ruolo alla pianificazione intermedia (provinciale, metropolitana, intercomunale), integrare le nuove istanze provenienti delle discipline settoriali, incrementare il ruolo di indirizzo del Piano per la pianificazione locale al fine di garantire l’attuazione delle politiche di sviluppo del territorio e di sostenibilità.

Sulla base dei pareri e delle osservazioni che perverranno a seguito della pubblicazione degli elaborati della variante e a conclusione della procedura di valutazione ambientale, saranno predisposti gli elaborati definitivi da sottoporre al Consiglio regionale per l’approvazione.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Aggiornamento del Piano Territoriale Regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/territorio/aggiornamento-piano-territoriale-regionale

D.G.R. n. 1-6558 del 6 marzo 2023 - Adozione del Documento Programmatico:
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/10/siste/00000196.htm

D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024 - Adozione della variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR), del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2024/24/attach/dgr_08689_1050_03062024.pdf

Anno
2024

Aggiornamento del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS 2023)

Il PRRS vigente, del 2018, è in corso di aggiornamento e comprenderà, nella sua prossima redazione, anche la programmazione in materia di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (EER 190805).

La pianificazione relativa ai rifiuti speciali non reca interventi o progetti puntuali: in questo ambito il sistema normativo nazionale attribuisce alle Regioni competenze limitate, per cui il Piano regionale non può avere una connotazione vincolante rispetto alla volontà di un soggetto privato di realizzare un impianto di gestione dei rifiuti speciali.

Il Piano regionale rappresenta però un significativo elemento di impulso per tutti gli Enti e i soggetti che concorrono al conseguimento degli obiettivi individuati, a partire dall’analisi dello stato di fatto e dei fabbisogni evidenziati.

Gli obiettivi della pianificazione, sia quella vigente che quella in corso di aggiornamento, sono identici e prevedono sempre al primo posto quello di ridurre la produzione e la pericolosità di questa categoria di rifiuti. Rispetto alla programmazione vigente cambieranno invece i valori target previsti, essendo correlati a periodi differenti.

In analogia con il Piano dei rifiuti urbani (PRUBAI), anche quello dei rifiuti speciali è organizzato in obiettivi generali, specifici e azioni correlate.

La materia, per la sua complessità, prevede un’analisi dettagliata delle diverse filiere di rifiuti e, per ciascuna di esse, determinati obiettivi specifici. Tra le filiere prese in esame spicca per importanza quella dei rifiuti da costruzione e demolizione, dato l’ingente quantitativo prodotto (52% del totale dei rifiuti speciali), le altre filiere esaminate sono quelle di:

  • veicoli fuori uso,
  • pneumatici fuori uso,
  • rifiuti costituiti da oli minerali usati,
  • rifiuti sanitari,
  • rifiuti contenenti amianto,
  • RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche),
  • pile e accumulatori,
  • rifiuti da imballaggio,
  • rifiuti contenenti PCB.
     
Informazioni e risorse aggiuntive


Progetto di Aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS2023):
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti/progetto-aggiornamento-piano-regionale-gestione-dei-rifiuti-speciali-prrs2023

Anno
2024
Paragrafi

Il PRRS vigente, del 2018, è in corso di aggiornamento e comprenderà, nella sua prossima redazione, anche la programmazione in materia di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (EER 190805).

La pianificazione relativa ai rifiuti speciali non reca interventi o progetti puntuali: in questo ambito il sistema normativo nazionale attribuisce alle Regioni competenze limitate, per cui il Piano regionale non può avere una connotazione vincolante rispetto alla volontà di un soggetto privato di realizzare un impianto di gestione dei rifiuti speciali.

Il Piano regionale rappresenta però un significativo elemento di impulso per tutti gli Enti e i soggetti che concorrono al conseguimento degli obiettivi individuati, a partire dall’analisi dello stato di fatto e dei fabbisogni evidenziati.

Gli obiettivi della pianificazione, sia quella vigente che quella in corso di aggiornamento, sono identici e prevedono sempre al primo posto quello di ridurre la produzione e la pericolosità di questa categoria di rifiuti. Rispetto alla programmazione vigente cambieranno invece i valori target previsti, essendo correlati a periodi differenti.

In analogia con il Piano dei rifiuti urbani (PRUBAI), anche quello dei rifiuti speciali è organizzato in obiettivi generali, specifici e azioni correlate.

La materia, per la sua complessità, prevede un’analisi dettagliata delle diverse filiere di rifiuti e, per ciascuna di esse, determinati obiettivi specifici. Tra le filiere prese in esame spicca per importanza quella dei rifiuti da costruzione e demolizione, dato l’ingente quantitativo prodotto (52% del totale dei rifiuti speciali), le altre filiere esaminate sono quelle di:

  • veicoli fuori uso,
  • pneumatici fuori uso,
  • rifiuti costituiti da oli minerali usati,
  • rifiuti sanitari,
  • rifiuti contenenti amianto,
  • RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche),
  • pile e accumulatori,
  • rifiuti da imballaggio,
  • rifiuti contenenti PCB.
     
Informazioni e risorse aggiuntive


Progetto di Aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS2023):
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti/progetto-aggiornamento-piano-regionale-gestione-dei-rifiuti-speciali-prrs2023

Anno
2024

Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS)

Anno
2024

A gennaio 2018 Il Consiglio Regionale ha approvato il Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali.

Con l’adozione del Piano, la Regione ha fatto propri i principi europei di transizione verso un’economia circolare di gestione dei rifiuti speciali promuovendo la reimmissione dei materiali trattati nei cicli produttivi.

Il Piano fornisce le indicazioni strategiche per la gestione di un servizio fondamentale per la sostenibilità ambientale della gestione dei rifiuti e del sistema impiantistico presente sul territorio, al fine di rispondere ai seguenti obiettivi generali:

  • ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali;
  • favorire il riciclaggio, ossia il recupero di materia;
  • prevedere il ricorso al recupero energetico, solo ove non sia possibile il recupero di materia;
  • minimizzare l’uso della discarica;
  • favorire la realizzazione di un sistema impiantistico territoriale che consenta di ottemperare al principio di prossimità, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo rifiuti;
  • promuovere, per quanto di competenza lo sviluppo di una “green economy” regionale.

Inoltre, si dettano i criteri per l’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, e dei luoghi adatti allo smaltimento dei rifiuti.

Il Piano integrale, attualmente in corso di aggiornamento, è disponibile alla sezione "Allegati" della pagina Rifiuti Speciali sul sito di Regione Piemonte.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Deliberazione del Consiglio regionale 16 gennaio 2018, n. 253-2215 - Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (PRRS):
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/04/suppo1/00000001.htm

 

Ozono - valore obiettivo per la protezione della salute umana

Capitolo
Ozono
Anno
2024
Valore obiettivo per la protezione della salute umana nel 2023 (media su tre anni)

Il numero di superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana riscontrati presso le stazioni della rete regionale e mediati su tre anni, evidenzia come l’indicatore sia ancora superato su tutto il territorio regionale, tranne che nella stazione di quota di Baceno – Alpe Devero.
 

Ozono: numero di superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana per l’anno 2023: valori misurati presso le stazioni del SRRQA, posizionate in ordine decrescente per il numero di superamenti - Fonte Arpa Piemonte
Ozono: superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana – Massimi e minimi per provincia (media su tre anni) - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Valore obiettivo per la protezione della salute umana – serie storiche (media su tre anni)

Il valore obiettivo per la protezione della salute umana, tra i riferimenti definiti dalla normativa, è quello che meglio descrive situazioni di inquinamento e di esposizione della popolazione mediate nel tempo; L’andamento negli anni di questo indicatore, mediato per tipologia di zona, viene mostrato nel grafico seguente: l’ozono, fra gli inquinanti critici, è l’unico a non mostrare un netto trend di riduzione nel corso degli anni.
 

Ozono: trend del numero medio di superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana per tipo di zona (2005-2023) - Fonte Arpa Piemonte

L.R. 1/2018 - Governance del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani

Anno
2024

La Legge Regionale 10 gennaio 2018 n. 1 “Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alle leggi regionali 2000, n. 44 e 24 maggio 2012, n. 7”,  e s.m.i. disciplina:

  • gli strumenti di pianificazione regionale;
  • l’’organizzazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani;
  • l’organizzazione della gestione dei rifiuti speciali;
  • il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti;
  • il sistema sanzionatorio e/o di penalità in materia di produzione dei rifiuti e di tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti.

Nel corso del 2023 la Regione ha supportato e stimolato nel loro compito i soggetti preposti alla riorganizzazione della governance del servizio di integrato di gestione dei rifiuti urbani, in particolare i Consorzi di gestione rifiuti,  al fine di pervenire alla costituzione della Conferenza d’Ambito regionale.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Legge Regionale del 10 gennaio 2018, n. 1:
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=1&LEGGEANNO=2018

Istituzione dell'Autorità Rifiuti Piemonte

Il 3 luglio 2023, in attuazione della Legge Regionale 1/2018, è stato approvato il documento recante le "Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale", che fornisce indicazioni operative per il subentro della Conferenza nelle Associazioni di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e per l'effettivo esercizio delle funzioni di ambito regionale.

Nel mese di settembre del 2023 è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi. Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata proprio con la LR 1/2018.

L’Autorità Rifiuti Piemonte ha personalità giuridica di diritto pubblico, a cui sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani - assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità - e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e controllo da quelle di erogazione dei servizi.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Legge Regionale del 10 gennaio 2018, n. 1:
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=1&LEGGEANNO=2018

DGR 3 luglio 2023, n. 16-7151 "Legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1. DGR n. 10-3952 del 22 ottobre 2021. Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale":
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/27/attach/dgr_07151_1050_03072023.pdf

Anno
2024
Paragrafi

Il 3 luglio 2023, in attuazione della Legge Regionale 1/2018, è stato approvato il documento recante le "Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale", che fornisce indicazioni operative per il subentro della Conferenza nelle Associazioni di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e per l'effettivo esercizio delle funzioni di ambito regionale.

Nel mese di settembre del 2023 è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi. Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata proprio con la LR 1/2018.

L’Autorità Rifiuti Piemonte ha personalità giuridica di diritto pubblico, a cui sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani - assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità - e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e controllo da quelle di erogazione dei servizi.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Legge Regionale del 10 gennaio 2018, n. 1:
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=1&LEGGEANNO=2018

DGR 3 luglio 2023, n. 16-7151 "Legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1. DGR n. 10-3952 del 22 ottobre 2021. Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale":
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/27/attach/dgr_07151_1050_03072023.pdf

Anno
2024