La SRSvS pone al centro di questa priorità il tema dell’accesso, della quantità e della qualità della conoscenza quale elemento discriminante per:
- l’esercizio attivo dei diritti di cittadinanza;
- la diffusione dei diritti individuali e collettivi;
- lo sviluppo individuale e collettivo.
Un fattore chiave di successo per garantire che gli adulti siano in grado di dedicarsi al miglioramento delle competenze e alla riqualificazione professionale nelle fasi successive della vita è acquisire una solida dotazione di competenze di base e trasversali nel corso dell’istruzione e della formazione iniziali, in particolare tra i gruppi svantaggiati.
Nel 2019 il 10,2% dei giovani ha abbandonato il percorso scolastico o formativo con un livello massimo di istruzione secondaria inferiore e non ha più partecipato ad attività di istruzione e formazione. Queste cifre rischiano di peggiorare a causa dell’attuale crisi. Occorre pertanto intensificare gli sforzi per aumentare la partecipazione degli adulti alla formazione e migliorare i livelli di conseguimento di risultati nel corso delle attività di istruzione e formazione iniziali.
L’Europa pone come obiettivi al 2030 che almeno l’80% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni posseggano competenze digitali di base, condizione preliminare per l’inclusione e la partecipazione al mercato del lavoro e alla società in un’Europa digitalmente trasformata, e che l’abbandono scolastico precoce venga ulteriormente ridotto e la partecipazione all’istruzione
secondaria superiore venga incrementata.
In relazione a questi obiettivi la conoscenza deve essere considerata bene comune, la cui salvaguardia richiede di sviluppare una responsabilità collettiva e un processo che consenta di arrivare a nuove rappresentazioni comprensibili e comprensive di questioni rilevanti per un nuovo paradigma dello sviluppo e consenta agli individui di esserne partecipi.
In questa prospettiva, la dimensione educativa riguarda l’adozione di stili di vita sani (attività motoria e sportiva, cultura alimentare) e la partecipazione e il perseguimento delle pari opportunità di accesso al sistema culturale regionale, nonché la sua salvaguardia.
La sfida è dunque promuovere un’idea di apprendimento diffuso, come pratica sociale, come processo attivo che avviene all’interno di un framework partecipativo.