Gestione degli eventi metereologici avversi

Evento del 3-4 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

A fronte di intense precipitazioni si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale, principalmente delle province di Torino, Biella e Cuneo.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • il completo isolamento del Comune di Usseglio (TO) per interruzione stradale e delle comunicazioni telefoniche;
  • la condizione di pericolo che ha reso necessaria l’evacuazione cautelativa di circa 70 persone a Venaus (TO) a causa delle nevicate abbondanti e del rischio valanghe;
  • il crollo di un masso sulla S.P. 299 a Piode (VC).

 

Evento del 9-10 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle province di Torino, Vercelli e del Verbano Cusio-Ossola e quello collinare alessandrino, interrompendo in alcuni punti la viabilità della rete stradale secondaria, ed in alcuni casi, quella principale.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • una valanga nella zona dei Bagni di Vinadio (CN) che ha coinvolto domenica 10 marzo, senza fare vittime, un gruppo di escursionisti;
  • la chiusura stradale in Valle Orco a monte di Noasca per nevicata intensa e valanga.

 

Figura 1. Allagamento a Nichelino (TO) nell’evento del 3-4 marzo 2024.
Evento del 30 marzo - 1 aprile 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, in seguito alle intense precipitazioni, si sono determinate situazioni che hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative quali la parziale interruzione del traffico veicolare sulle strade principali e secondarie ed evacuazioni preventive. In particolare è stata segnalata una frana che ha richiesto l’evacuazione di oltre 400 abitanti nel Comune di Valstrona (VCO), una colata superficiale in località Molini di Calasca Castiglione (VCO) che ha parzialmente interrotto la viabilità principale della Valle Anzasca (statale 549) e una seconda colata che si è sviluppata nella mattina di lunedì 1 aprile nel Comune di Valstrona (VCO), determinando il temporaneo isolamento di 450 persone.

 

Evento del 5 settembre 2024 nel Cuneese e Torinese

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle provincia di Torino, interrompendo in alcuni punti la viabilità secondaria, ed in alcuni casi quella principale.

A Mattie, il rio Gerardo ha provocato il crollo di un ponte pedonale a Giordani Alto e di un ponte carrabile in Borgata Combe. A Bussoleno l'ex statale 24 ha subito ingenti danni ed è stata chiusa per un tratto di circa 600 metri.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi
Evento del 3-4 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

A fronte di intense precipitazioni si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale, principalmente delle province di Torino, Biella e Cuneo.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • il completo isolamento del Comune di Usseglio (TO) per interruzione stradale e delle comunicazioni telefoniche;
  • la condizione di pericolo che ha reso necessaria l’evacuazione cautelativa di circa 70 persone a Venaus (TO) a causa delle nevicate abbondanti e del rischio valanghe;
  • il crollo di un masso sulla S.P. 299 a Piode (VC).

 

Evento del 9-10 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle province di Torino, Vercelli e del Verbano Cusio-Ossola e quello collinare alessandrino, interrompendo in alcuni punti la viabilità della rete stradale secondaria, ed in alcuni casi, quella principale.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • una valanga nella zona dei Bagni di Vinadio (CN) che ha coinvolto domenica 10 marzo, senza fare vittime, un gruppo di escursionisti;
  • la chiusura stradale in Valle Orco a monte di Noasca per nevicata intensa e valanga.

 

Figura 1. Allagamento a Nichelino (TO) nell’evento del 3-4 marzo 2024.
Evento del 30 marzo - 1 aprile 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, in seguito alle intense precipitazioni, si sono determinate situazioni che hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative quali la parziale interruzione del traffico veicolare sulle strade principali e secondarie ed evacuazioni preventive. In particolare è stata segnalata una frana che ha richiesto l’evacuazione di oltre 400 abitanti nel Comune di Valstrona (VCO), una colata superficiale in località Molini di Calasca Castiglione (VCO) che ha parzialmente interrotto la viabilità principale della Valle Anzasca (statale 549) e una seconda colata che si è sviluppata nella mattina di lunedì 1 aprile nel Comune di Valstrona (VCO), determinando il temporaneo isolamento di 450 persone.

 

Evento del 5 settembre 2024 nel Cuneese e Torinese

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle provincia di Torino, interrompendo in alcuni punti la viabilità secondaria, ed in alcuni casi quella principale.

A Mattie, il rio Gerardo ha provocato il crollo di un ponte pedonale a Giordani Alto e di un ponte carrabile in Borgata Combe. A Bussoleno l'ex statale 24 ha subito ingenti danni ed è stata chiusa per un tratto di circa 600 metri.

Capitolo
Eventi estremi
Anno
2025

Presidi territoriali idraulici

In riferimento allo stato di attuazione dei presidi territoriali idraulici di cui alla Dir.PCM 24 febbraio 2004, sono proseguiti i momenti di confronto tra uffici regionali in merito all'organizzazione delle attività a supporto del servizio di piena e di pronto intervento idraulico sui corsi d'acqua di competenza regionale.

Tale confronto ha riguardato, in particolare, il supporto logistico con coinvolgimento del volontariato, a beneficio degli Enti Locali e dei Settori Tecnici regionali.

Sui “punti critici” afferenti ai Presidi sono iniziate attività territoriali mediante l’effettuazione di rilievi con drone in disponibilità al Settore Regionale di Protezione Civile.

Figura 1. Proposta di Governance
Figura 2. Procedure operative

L’attività continuerà nel 2025, in collaborazione con i Settori Tecnici regionali al fine di migliorare le fasi di monitoraggio e sorveglianza in occasione del preannuncio di eventi meteoidrologici avversi, che possono mettere a rischio aree già critiche del territorio.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In riferimento allo stato di attuazione dei presidi territoriali idraulici di cui alla Dir.PCM 24 febbraio 2004, sono proseguiti i momenti di confronto tra uffici regionali in merito all'organizzazione delle attività a supporto del servizio di piena e di pronto intervento idraulico sui corsi d'acqua di competenza regionale.

Tale confronto ha riguardato, in particolare, il supporto logistico con coinvolgimento del volontariato, a beneficio degli Enti Locali e dei Settori Tecnici regionali.

Sui “punti critici” afferenti ai Presidi sono iniziate attività territoriali mediante l’effettuazione di rilievi con drone in disponibilità al Settore Regionale di Protezione Civile.

Figura 1. Proposta di Governance
Figura 2. Procedure operative

L’attività continuerà nel 2025, in collaborazione con i Settori Tecnici regionali al fine di migliorare le fasi di monitoraggio e sorveglianza in occasione del preannuncio di eventi meteoidrologici avversi, che possono mettere a rischio aree già critiche del territorio.

Anno
2025

Il Sistema Protezione Civile

Anno
2025

La protezione civile è un sistema che ha lo scopo di tutelare l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti, degli animali e dell’ambiente dalle conseguenze degli eventi calamitosi, mediante azioni di previsione, prevenzione, gestione dell’emergenza e superamento dell’emergenza.

Il Decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 definisce il "Servizio Nazionale della Protezione Civile" come struttura articolata in diversi livelli amministrativi (comunale, provinciale, regionale e nazionale). Questo servizio si basa anche sulla partecipazione della cittadinanza, che deve necessariamente conoscere i rischi ai quali il proprio territorio è soggetto e adottare, conseguentemente, comportamenti adeguati di salvaguardia.

L’Italia è tra i Paesi al mondo maggiormente esposti ai rischi naturali e derivanti dalle attività dell’uomo. Ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri la presenza di risorse umane, conoscenze, mezzi, capacità operative, organizzative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi e in modo coordinato in caso di emergenza, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere, eventuali disastri. Per questo motivo in Italia la protezione civile non è un compito assegnato a una singola amministrazione ma è una funzione attribuita a un sistema integrato.

La protezione civile opera secondo il principio di sussidiarietà per cui qualora le criticità determinate da un evento calamitoso non possano essere fronteggiate da un’amministrazione perché eccedono la sua capacità di risposta, questa si rivolge al livello amministrativo sovraordinato per ricevere supporto nella gestione dell’emergenza: quando l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune si mobilitano la Provincia, la Prefettura e la Regione, fino al coinvolgimento dello Stato in caso di emergenza nazionale.

Ai fini dello svolgimento delle attività di protezione civile gli eventi emergenziali - di origine naturale o derivanti dalle attività dell'uomo - si distinguono in:

  • emergenze connesse con eventi calamitosi che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
     
  • emergenze connesse con eventi calamitosi che per loro natura o estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni e devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo;
     
  • emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi che in ragione della loro intensità o estensione devono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi.
Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Territorio

Dose efficace all’individuo rappresentativo della popolazione

Anno
2025

La dose da radiazioni ionizzanti per la popolazione calcolata per il 2024 è stata in linea con quella degli anni scorsi.

La radioattività naturale, infatti, si mantiene costante e la radioattività artificiale non ha subito grossi cambiamenti negli ultimi anni. 

La popolazione è quindi sottoposta a livelli costanti di radioattività negli anni. Con il termine dose efficace si intende la dose rapportata al corpo intero, anche se ricevuta da un singolo organo bersaglio. 

La dose efficace all’individuo rappresentativo della popolazione deriva da diverse fonti di esposizione e può avvenire per irraggiamento, inalazione ed ingestione.

Le dosi per l’individuo rappresentativo della popolazione adulta piemontese maggiore di 17 anni, comprensiva dei vari contributi è illustrata di seguito.

Il contributo della radioattività artificiale risulta molto piccolo. 

I valori di dose efficace sono largamente dominati dal radon indoor.

I dati forniti da Arpa Piemonte sono stati calcolati sulla base degli esiti dei monitoraggi svolti sul territorio piemontese.

Dose efficace annuale all’individuo rappresentativo della popolazione piemontese adulta per l’anno 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Il limite di 1 mSv/anno fissato dalla normativa si riferisce solamente alle fonti di esposizione artificiali, escludendo le fonti naturali e la diagnostica medica, riportata nel grafico ma non considerata nella dose totale

La dose efficace alla popolazione adulta piemontese si è attestata su livelli stabili ormai da parecchi anni. 

Ciò è dovuto al fatto che le fonti di esposizione di origine naturale sono costanti e che la radioattività artificiale, depositatasi sulla nostra regione con l’incidente di Chernobyl, si è stabilizzata su concentrazioni tendenzialmente costanti, la cui leggera diminuzione per decadimento naturale è percepibile solo nell’arco di più anni. 

Informazioni e risorse aggiuntive

Becquerel - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Becquerel

Sievert - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Sievert

Dosimetria - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Dosimetria

Stato del Documento
Pubblicabile
Gruppo di Redazione
Redazione RSA

Attività condotte nelle fasi emergenziali post-sisma e a supporto della ricostruzione nei territori colpiti

Implementazione del sistema Erikus-ric

Su richiesta dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione dei comuni dell'isola d'Ischia colpiti dall’evento sismico del 2017, finalizzato allo sviluppo di specifiche funzionalità necessarie per la gestione della delicata fase di ricostruzione (per approfondimenti si rimanda al video Erikus–ric), a seguito della frana del novembre 2022 che ha colpito l’isola di Ischia la Regione e Arpa Piemonte hanno collaborato con il Dipartimento di Protezione Civile e la Struttura Commissariale per l’organizzazione della compagna rilevamento danni con la scheda Aedei (Scheda di valutazione speditiva dell’impatto e rilevamento del Danno per edifici ordinari in emergenza Meteo-Idro-Geo). In particolare è stato adattato il sistema Erikus per l’archiviazione di tutti i dati della scheda Aedei, ed è stato predisposto un web gis per la compilazione online della scheda Aedei.
 

Archiviazione dei dati relativi agli edifici sottoposti a tutela

Nel sistema Erikus sono stati archiviati i dati relativi agli edifici soggetti a tutela per valenza culturale ricadenti nei comuni piemontesi della zona sismica 3S e 3, come prosecuzione delle attività informative e formative avviate nel 2019, in collaborazione con il Segretariato regionale del Mibact di Piemonte e Lombardia. Questa attività, condotta anche nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro con l’Istituto Buniva di Pinerolo, ha comportato una raccolta di dati sui beni culturali nella zona sismica 3, utilizzando la app predisposta da Arpa Piemonte su G3W-Suite.

 

Attività formative ed esercitative

Il sistema Erikus è stato utilizzato anche come strumento didattico innovativo, nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro tra gli Istituti scolastici e gli Uffici della Regione Piemonte, che ha portato all’ulteriore acquisizione di dati geometrici e costruttivi dell’edificato in specifiche aree. La collaborazione, già sperimentata con vari istituti superiori a partire dall’anno scolastico 2017-2018, è proseguita negli anni successivi con il coinvolgimento complessivo di oltre 550 studenti.

Nel corso del 2024, la Regione ha organizzato alcune esercitazioni per la raccolta dati sull’edificato svolte in Piemonte con i rilevatori Aedes, sia sul campo che da remoto.

Il 7 settembre 2024 la Regione ha collaborato con il Comune di Dogliani nell’organizzazione di un’esercitazione relativa ad uno scenario alluvionale in cui è stata attivata la funzione censimento danni all’interno del COC (Centro Operativo Comunale) ed è stato utilizzato il sistema Erikus per la gestione delle segnalazioni di danni sugli edifici.

Nei giorni del 2 e 3 ottobre 2024 la Regione Piemonte ha organizzato l’esercitazione Rochemolles 2024 relativa alla simulazione del collasso della diga di Rochemolles. Il Sistema Erikus è stato utilizzato per la gestione della funzione censimento danni del COC e dai rilevatori per la compilazione delle schede Aedei. Durante l’esercitazione si è testato lo scambio dati con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la collaborazione con i volontari che hanno fatto delle riprese con i droni sulle aree interessate per una migliore definizione dei danni.

Il 9 ottobre 2024 la Regione Piemonte ha collaborato con la Provincia autonoma di Trento per l’organizzazione di un’esercitazione di protezione civile dove i rilevatori Aedes hanno utilizzato il sistema Erikus per la compilazione delle schede Aedes.

Tutte le attività si sono svolte con la collaborazione del gruppo Erikus dei volontari del Coordinamento Regionale ed utilizzando l’app predisposta da Arpa Piemonte su G3W-Suite.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi
Implementazione del sistema Erikus-ric

Su richiesta dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione dei comuni dell'isola d'Ischia colpiti dall’evento sismico del 2017, finalizzato allo sviluppo di specifiche funzionalità necessarie per la gestione della delicata fase di ricostruzione (per approfondimenti si rimanda al video Erikus–ric), a seguito della frana del novembre 2022 che ha colpito l’isola di Ischia la Regione e Arpa Piemonte hanno collaborato con il Dipartimento di Protezione Civile e la Struttura Commissariale per l’organizzazione della compagna rilevamento danni con la scheda Aedei (Scheda di valutazione speditiva dell’impatto e rilevamento del Danno per edifici ordinari in emergenza Meteo-Idro-Geo). In particolare è stato adattato il sistema Erikus per l’archiviazione di tutti i dati della scheda Aedei, ed è stato predisposto un web gis per la compilazione online della scheda Aedei.
 

Archiviazione dei dati relativi agli edifici sottoposti a tutela

Nel sistema Erikus sono stati archiviati i dati relativi agli edifici soggetti a tutela per valenza culturale ricadenti nei comuni piemontesi della zona sismica 3S e 3, come prosecuzione delle attività informative e formative avviate nel 2019, in collaborazione con il Segretariato regionale del Mibact di Piemonte e Lombardia. Questa attività, condotta anche nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro con l’Istituto Buniva di Pinerolo, ha comportato una raccolta di dati sui beni culturali nella zona sismica 3, utilizzando la app predisposta da Arpa Piemonte su G3W-Suite.

 

Attività formative ed esercitative

Il sistema Erikus è stato utilizzato anche come strumento didattico innovativo, nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro tra gli Istituti scolastici e gli Uffici della Regione Piemonte, che ha portato all’ulteriore acquisizione di dati geometrici e costruttivi dell’edificato in specifiche aree. La collaborazione, già sperimentata con vari istituti superiori a partire dall’anno scolastico 2017-2018, è proseguita negli anni successivi con il coinvolgimento complessivo di oltre 550 studenti.

Nel corso del 2024, la Regione ha organizzato alcune esercitazioni per la raccolta dati sull’edificato svolte in Piemonte con i rilevatori Aedes, sia sul campo che da remoto.

Il 7 settembre 2024 la Regione ha collaborato con il Comune di Dogliani nell’organizzazione di un’esercitazione relativa ad uno scenario alluvionale in cui è stata attivata la funzione censimento danni all’interno del COC (Centro Operativo Comunale) ed è stato utilizzato il sistema Erikus per la gestione delle segnalazioni di danni sugli edifici.

Nei giorni del 2 e 3 ottobre 2024 la Regione Piemonte ha organizzato l’esercitazione Rochemolles 2024 relativa alla simulazione del collasso della diga di Rochemolles. Il Sistema Erikus è stato utilizzato per la gestione della funzione censimento danni del COC e dai rilevatori per la compilazione delle schede Aedei. Durante l’esercitazione si è testato lo scambio dati con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la collaborazione con i volontari che hanno fatto delle riprese con i droni sulle aree interessate per una migliore definizione dei danni.

Il 9 ottobre 2024 la Regione Piemonte ha collaborato con la Provincia autonoma di Trento per l’organizzazione di un’esercitazione di protezione civile dove i rilevatori Aedes hanno utilizzato il sistema Erikus per la compilazione delle schede Aedes.

Tutte le attività si sono svolte con la collaborazione del gruppo Erikus dei volontari del Coordinamento Regionale ed utilizzando l’app predisposta da Arpa Piemonte su G3W-Suite.

Anno
2025

Sistema Erikus - Supporto delle fasi emergenziali post evento sismico e delle politiche di prevenzione

Anno
2025

Il Sistema Erikus, sviluppato nel 2016 da Regione ed Arpa Piemonte in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile per la gestione delle istanze di sopralluogo presentate dai cittadini a seguito di un evento sismico e basato sul software libero QGIS, è stato ormai consolidato e testato in diverse situazioni  emergenziali o esercitative.

Per maggiori informazioni, è possibile consultare la pagina dedicata sul sito di Regione Piemonte.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Territorio

Studi di microzonazione sismica a livello comunale e interventi strutturali su edifici pubblici di importanza strategica

Come già evidenziato nelle precedenti edizioni della Relazione sullo Stato dell'Ambiente, la Regione Piemonte gestisce e coordina i contributi previsti dal Piano Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico, avviato in base alle disposizione dell’art. 11 della L. 77 del 24 giugno 2009.

Sono ad oggi in fase completamento le attività relative sia al primo finanziamento (2010-2016) sia al secondo finanziamento (2019-2021), e sono in corso quelle relative al terzo finanziamento (2022-2023).

Per quanto riguarda le azioni non strutturali (Studi di Microzonazione Sismica ed associata analisi della Condizione Limite per l’Emergenza – CLE), la Regione Piemonte sin dall’avvio del Piano Nazionale contribuisce con un cofinanziamento pari al 25% dei fondi statali.

Nel corso del 2023 e del 2024 gli studi Microzonazione Sismica (MS), finanziati con i  contributi delle annualità 2019-2021 e relativi a 11 Comuni, sono stati completati.
In totale risultano quindi 70 i Comuni in Piemonte con studi di MS di livello 1 ed associata analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE), oltre ad 1 Comune con studi di MS di livello 2, realizzati secondo gli standard definiti a livello nazionale.
Nel 2023 è stato avviato il terzo finanziamento del Piano relativo alle annualità 2022-2023 e sono state approvate e nel 2024 sono state assegnate le risorse per la realizzazione delle azioni previste.

Per quanto riguarda gli studi di MS le risorse sono state assegnate a 13 Comuni.

Relativamente ai contributi destinati agli interventi di miglioramento sismico degli edifici strategici sul territorio regionale, con l’Ordinanza del Capo di Dipartimento della Protezione Civile n. 978/2023 è stato finanziato l’Ospedale di Susa.

Figura 1. Comuni finanziati per studi di MS e CLE: evidenziati in verde gli studi realizzati e in completamento, in giallo i Comuni potenzialmente interessati dai contributi, in rosso quelli in corso.

Nell’ambito dei finanziamenti del Piano Nazionale è stato affidato all’Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, lo studio per la realizzazione degli abachi regionalizzati per la valutazione delle amplificazioni stratigrafiche, attualmente in fase di conclusione, che potranno essere utilizzati per studi di microzonazione sismica di livello 2 sul territorio regionale.

Relativamente ai contributi destinati agli interventi di miglioramento sismico degli edifici strategici sul territorio regionale, con l’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 978/2023 sono stati finanziati gli interventi sul Municipio di Vinadio e sulla scuola elementare di Angrogna, a seguito della rinuncia del finanziamento da parte dell’ASL TO 3 per l’Ospedale di Susa.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Come già evidenziato nelle precedenti edizioni della Relazione sullo Stato dell'Ambiente, la Regione Piemonte gestisce e coordina i contributi previsti dal Piano Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico, avviato in base alle disposizione dell’art. 11 della L. 77 del 24 giugno 2009.

Sono ad oggi in fase completamento le attività relative sia al primo finanziamento (2010-2016) sia al secondo finanziamento (2019-2021), e sono in corso quelle relative al terzo finanziamento (2022-2023).

Per quanto riguarda le azioni non strutturali (Studi di Microzonazione Sismica ed associata analisi della Condizione Limite per l’Emergenza – CLE), la Regione Piemonte sin dall’avvio del Piano Nazionale contribuisce con un cofinanziamento pari al 25% dei fondi statali.

Nel corso del 2023 e del 2024 gli studi Microzonazione Sismica (MS), finanziati con i  contributi delle annualità 2019-2021 e relativi a 11 Comuni, sono stati completati.
In totale risultano quindi 70 i Comuni in Piemonte con studi di MS di livello 1 ed associata analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE), oltre ad 1 Comune con studi di MS di livello 2, realizzati secondo gli standard definiti a livello nazionale.
Nel 2023 è stato avviato il terzo finanziamento del Piano relativo alle annualità 2022-2023 e sono state approvate e nel 2024 sono state assegnate le risorse per la realizzazione delle azioni previste.

Per quanto riguarda gli studi di MS le risorse sono state assegnate a 13 Comuni.

Relativamente ai contributi destinati agli interventi di miglioramento sismico degli edifici strategici sul territorio regionale, con l’Ordinanza del Capo di Dipartimento della Protezione Civile n. 978/2023 è stato finanziato l’Ospedale di Susa.

Figura 1. Comuni finanziati per studi di MS e CLE: evidenziati in verde gli studi realizzati e in completamento, in giallo i Comuni potenzialmente interessati dai contributi, in rosso quelli in corso.

Nell’ambito dei finanziamenti del Piano Nazionale è stato affidato all’Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, lo studio per la realizzazione degli abachi regionalizzati per la valutazione delle amplificazioni stratigrafiche, attualmente in fase di conclusione, che potranno essere utilizzati per studi di microzonazione sismica di livello 2 sul territorio regionale.

Relativamente ai contributi destinati agli interventi di miglioramento sismico degli edifici strategici sul territorio regionale, con l’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 978/2023 sono stati finanziati gli interventi sul Municipio di Vinadio e sulla scuola elementare di Angrogna, a seguito della rinuncia del finanziamento da parte dell’ASL TO 3 per l’Ospedale di Susa.

Anno
2025

Piano Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico

Anno
2025

A seguito del terremoto dell’Aquila del 2009, insieme alla ricostruzione, è stato avviato un Piano nazionale per la Prevenzione del rischio sismico attraverso il finanziamento di azioni e interventi solo marginalmente sviluppati negli anni precedenti quali: studi di microzonazione sismica (MS) per la scelta dei luoghi idonei dove costruire ed interventi per il miglioramento sismico di edifici, in modo particolare gli edifici pubblici di importanza strategica.

Per meglio integrare le conoscenze sulla pericolosità sismica locale con il sistema di gestione della protezione civile a scala comunale, oltre alla microzonazione sismica viene richiesta anche una analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) dell’insediamento urbano finalizzata a valutare, in condizioni critiche di evento simico di particolare intensità, l’operatività delle funzioni strategiche essenziali per l’emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale.

Il Piano, coordinato dal Dipartimento di Protezione Civile, prevede contributi destinati ai territori caratterizzati da maggior pericolosità sismica, stabilita da studi a carattere nazionale, e viene attuato per singole annualità attraverso specifiche Ordinanze che regolano le modalità di gestione delle attività. 
Le Regioni partecipano all’attuazione del Piano attraverso tavoli di coordinamento permanenti e gestiscono a scala locale la distribuzione delle risorse, che vengono assegnate a ciascuna regione in relazione al rischio sismico atteso, determinato a partire dalla pericolosità sismica di base e da parametri rappresentativi del danno atteso, ed in particolare dalla popolazione esposta.

Secondo quanto stabilito dalle Ordinanze i Comuni del Piemonte che possono usufruire dei contributi sono 140 e risultano concentrati in massima parte nella Provincia di Cuneo e nell’area della Città metropolitana di Torino e, subordinatamente, nella Provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Difesa del suolo

Verifica del rispetto dei sistemi idrografici e della stabilità dei versanti nello sfruttamento della risorsa mineraria

L’intervento della Regione nella valutazione complessiva generale del rischio ambientale nell’ambito delle attività estrattive è dettagliatamente illustrato nel relativo capitolo della relazione stato ambiente 2024, cui si rimanda per ogni ulteriore approfondimento.

Già nelle precedenti edizioni della RSA, è stato rilevato come gli aspetti ambientali legati alla geologia del territorio (nel senso più ampio del termine) possano spesso essere influenzati dall’attività di coltivazione mineraria: questa, modificando fisicamente in modo più o meno rilevante il territorio, può avere ricadute anche severe sull’equilibrio idrogeologico o, in altri termini, sui rischi naturali connessi ai sistemi idrografici e dei versanti.

È stato quindi evidenziato come azioni specifiche da adottarsi in fase di coltivazione mineraria e recupero morfologico ambientale del sito estrattivo fossero essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo di uno sfruttamento ambientalmente compatibile della risorsa mineraria.

La l.r. 45/1989 dalla Regione Piemonte, inoltre, si prefigge di minimizzare gli effetti dell'erosione dei terreni anche ad opera delle acque meteoriche e di ruscellamento: pertanto i pareri “idrogeologici”, resi nell’ambito più ampio della legge mineraria, dovrebbero essere il più possibile strumenti efficaci, uniformati e contestualizzati rispetto alla prevenzione dei rischi naturali.

Così, nel corso del 2024, sono proseguite le attività di controllo del buon andamento della coltivazione (mediante sopralluoghi in situ) e di verifica del rispetto delle prescrizioni autorizzative emesse dal Settore Geologico all’interno del parere geologico di cui alla citata LR 45/1989, finalizzate alla prevenzione dei fenomeni di dissesto.

Figura 1. Interferenza tra attività di cava e assetto idrogeologico del versante

Per la redazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) le strutture regionali competenti hanno coinvolto anche il Settore Geologico, con la finalità di rendere lo sfruttamento della risorsa mineraria il più possibile compatibile con il reticolato idrografico e la stabilità dei versanti, in particolare in merito alla stesura di 6 articoli (dal 20 al 25) delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PRAE riferiti ad aspetti in materia di vincolo idrogeologico (stabilità degli scavi, dei riporti, dei depositi di copertura, regimazione, raccolta e allontanamento delle acque meteoriche). 

Nelle more di una positiva evoluzione dell’iter di approvazione del Piano, è stata avviata una preventiva operazione applicativa di “collaudo” dei contenuti tecnici dei 6 articoli delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA), relativamente alla stabilità degli scavi, dei riporti, dei depositi di copertura e alla regimazione, raccolta e allontanamento delle acque meteoriche nei siti estrattivi.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

L’intervento della Regione nella valutazione complessiva generale del rischio ambientale nell’ambito delle attività estrattive è dettagliatamente illustrato nel relativo capitolo della relazione stato ambiente 2024, cui si rimanda per ogni ulteriore approfondimento.

Già nelle precedenti edizioni della RSA, è stato rilevato come gli aspetti ambientali legati alla geologia del territorio (nel senso più ampio del termine) possano spesso essere influenzati dall’attività di coltivazione mineraria: questa, modificando fisicamente in modo più o meno rilevante il territorio, può avere ricadute anche severe sull’equilibrio idrogeologico o, in altri termini, sui rischi naturali connessi ai sistemi idrografici e dei versanti.

È stato quindi evidenziato come azioni specifiche da adottarsi in fase di coltivazione mineraria e recupero morfologico ambientale del sito estrattivo fossero essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo di uno sfruttamento ambientalmente compatibile della risorsa mineraria.

La l.r. 45/1989 dalla Regione Piemonte, inoltre, si prefigge di minimizzare gli effetti dell'erosione dei terreni anche ad opera delle acque meteoriche e di ruscellamento: pertanto i pareri “idrogeologici”, resi nell’ambito più ampio della legge mineraria, dovrebbero essere il più possibile strumenti efficaci, uniformati e contestualizzati rispetto alla prevenzione dei rischi naturali.

Così, nel corso del 2024, sono proseguite le attività di controllo del buon andamento della coltivazione (mediante sopralluoghi in situ) e di verifica del rispetto delle prescrizioni autorizzative emesse dal Settore Geologico all’interno del parere geologico di cui alla citata LR 45/1989, finalizzate alla prevenzione dei fenomeni di dissesto.

Figura 1. Interferenza tra attività di cava e assetto idrogeologico del versante

Per la redazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) le strutture regionali competenti hanno coinvolto anche il Settore Geologico, con la finalità di rendere lo sfruttamento della risorsa mineraria il più possibile compatibile con il reticolato idrografico e la stabilità dei versanti, in particolare in merito alla stesura di 6 articoli (dal 20 al 25) delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PRAE riferiti ad aspetti in materia di vincolo idrogeologico (stabilità degli scavi, dei riporti, dei depositi di copertura, regimazione, raccolta e allontanamento delle acque meteoriche). 

Nelle more di una positiva evoluzione dell’iter di approvazione del Piano, è stata avviata una preventiva operazione applicativa di “collaudo” dei contenuti tecnici dei 6 articoli delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA), relativamente alla stabilità degli scavi, dei riporti, dei depositi di copertura e alla regimazione, raccolta e allontanamento delle acque meteoriche nei siti estrattivi.

Anno
2025

Piani di sicurezza dell’acqua

Tema
Tipo
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Paragrafi
Obiettivi

I Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA o WSP, Water Safety Plans) costituiscono un sistema integrato di prevenzione e controllo basato sull’analisi di rischio sito-specifica estesa all’intera filiera idro-potabile, che, formulato dall’OMS nel 2004 e trasposto in seguito sul piano normativo, segna un passo fondamentale per rafforzare la qualità delle acque a tutela della salute umana.

L’introduzione dei PSA, secondo le linee guida dell’ISS-Ministero della Salute, persegue importanti obiettivi tra cui:

  • prevenire efficacemente emergenze idro-potabili dovute a parametri non oggetto di ordinario monitoraggio, considerando ogni plausibile evento pericoloso nelle sorgenti, nelle captazioni e nell’intera filiera idro-potabile, proiettato nello scenario dei cambiamenti ambientali e climatici in atto;
  • aumentare la capacità di intercettare precocemente eventi di contaminazioni grazie a sistemi on-line e early-warning;
  • ridefinire le zone di protezione delle aree di captazione delle acque;
  • potenziare la condivisione di informazioni e dati, come espressione della dovuta diligenza, tra le istituzioni che in diversi ambiti di competenza, operano monitoraggi e protezione del territorio e della salute;
  • consentire una partecipazione dei cittadini più consapevole e attiva, migliorando la comunicazione in situazioni ordinarie e critiche.
Chi se ne occupa

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è in prima linea per identificare e promuovere adeguate strategie per prevenire il rischio d’insorgenza di malattie dovute a fattori ambientali e per trasferire le evidenze scientifiche nei programmi e nelle politiche di sanità pubblica.

Le attività condotte in questo ambito riguardano la qualità dell’acqua, del suolo, dell’aria e degli ambienti indoor, la gestione dei rifiuti, gli effetti di inquinanti emergenti e dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi, l’esposizione umana ad agenti ambientali e i loro meccanismi di tossicità, gli effetti sulla salute dell’esposizione a fattori di rischio ambientali.

Le attività di ricerca convergono verso un approccio valutativo integrato che comprende l’ambiente fisico, sociale, economico, ecologico e culturale del contesto territoriale al fine di promuovere la salute umana e la sostenibilità ambientale secondo gli obiettivi integrati dell’Agenda 2030.

Cosa sono

Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale per la Salute per la qualità dell'acqua potabile raccomandano i piani di sicurezza dell'acqua come il mezzo più efficace per garantire in modo coerente la sicurezza e l'accettabilità di una fornitura di acqua potabile.

I WSP richiedono una valutazione del rischio che comprenda tutte le fasi dell'approvvigionamento idrico, dalla captazione al consumatore, seguita dall'attuazione e dal monitoraggio delle misure di controllo della gestione del rischio, con particolare attenzione ai rischi ad alta priorità. Laddove i rischi non possono essere affrontati immediatamente, l'approccio WSP consente di attuare sistematicamente miglioramenti incrementali nel corso del tempo. 
I WSP devono essere attuati in un contesto di salute pubblica, rispondendo a obiettivi chiari basati sulla salute e controllando la qualità attraverso una sorveglianza indipendente.

I WSP sono adattabili a tutti i tipi e dimensioni di approvvigionamento idrico e possono essere applicati efficacemente in tutti i contesti socioeconomici. L'approccio alla pianificazione della sicurezza idrica è sempre più adottato a livello globale come migliore pratica per la fornitura di acqua potabile sicura.

Formazione

Sul sito della Organizzazione Mondiale per la Salute, sono disponibili due serie di corsi di formazione sulla pianificazione della sicurezza dell'acqua:

  1. Pianificazione della sicurezza idrica: introduzione ai principi e alle fasi della WSP.
    Fornisce una rapida panoramica della pianificazione della sicurezza dell'acqua, compreso l'utilizzo del quadro WSP per sostenere l'equità e la resilienza climatica (circa 2 ore).
  2. Formazione sull'audit del piano di sicurezza dell'acqua. 
    Copre il "cosa, perché, chi, quando" dell'audit, compreso come individuare e utilizzare i vari strumenti disponibili per supportare il processo di audit del WSP (circa 4,5 ore in totale).

Queste formazioni, condotte in collaborazione tra la sede centrale dell'OMS e gli uffici regionali del Sud-Est asiatico e del Pacifico occidentale per un evento, sono state concepite in modo tale che la comunità WSP globale possa trarre beneficio dalla visione di questi corsi.

Informazioni e risorse aggiuntive

ECOSCIENZA Numero 6 • Anno 2016 26 ACQUE WSP, DAL PIEMONTE UN POSSIBILE MODELLO NAZIONALE https://relazione.ambiente.piemonte.it/2024/sites/default/files/doc/WSP, DAL PIEMONTE UN possibile modello nazionale 2016.pdf

Ministero della Salute I Piani di Sicurezza dell'Acqua https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4529&area=acque_potabili&menu=controlli

Rapporto ISTISAN 21/27 - Piano di sicurezza dell’acqua del sistema acquedottistico della Città di Torino (Aree 2, 7 e 10). https://www.iss.it/rapporti-istisan/-/asset_publisher/Ga8fOpve0fNN/content/rapporto-istisan-21-27-piano-di-sicurezza-dell-acqua-del-sistema-acquedottistico-della-citt%C3%A0-di-torino-aree-2-7-e-10-.-luca-lucentini-camilla-marchiafava-daniela-mattei-mario-cerroni-valentina-fuscoletti-enrico-veschetti-camilla-burdizzo-sara-steffen

Istituto Superiore di Sanità Linee guida nazionali per l’implementazione dei Piani di sicurezza dell’Acqua, Rapporto ISTISAN 22/33 https://www.iss.it/-/rapporto-istisan-22/33-linee-guida-nazionali-per-l-implementazione-dei-piani-di-sicurezza-dell-acqua.-gruppo-nazionale-di-lavoro-per-la-redazione-delle-linee-guida-nazionali-per-l-implementazione-dei-psa

Istituto Superiore di Sanità Linee guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello dei Water Safety Plan (Piani di Sicurezza dell’Acqua - PSA) Rapporto ISTISAN 14/21 https://www.iss.it/documents/20126/45616/14_21_web.pdf

International Water Association https://iwa-network.org 

6th International Conference for Water Safety, https://watersafety2024.org/welcome/ 

Organizzazione Mondiale per la Salute https://www.who.int/

WHO Water safety planning training videos https://www.who.int/teams/environment-climate-change-and-health/water-sanitation-and-health/water-safety-and-quality/water-safety-planning/water-safety-planning-training-videos 

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