La stagione balneare 2024

Anno
2025

La stagione balneare 2024 ha avuto uno svolgimento regolare e rispetto a quanto avvenuto in passato, non si sono evidenziati valori elevati del parametro Enterococchi intestinali consentendo in molti casi un rientro delle situazioni critiche con conseguente miglioramento dei dati di percentile e delle relative classi di qualità.

Sull'intera rete la stagione si è conclusa con 5 zone in classe Sufficiente e 3 in classe Scarsa.

Classi di qualità delle acque di balneazione quadriennio 2021-2024
Lago o Torrente Eccellente Buona Sufficiente Scarsa Zone monitorate
Lago Maggiore 20 16 2 2 46
Lago Orta 9 4 2 - 15
Lago Mergozzo 2 1 - - 3
Lago Viverone 4 - - - 4
Lago Avigliana 1 1 - - 2
Lago Sirio 3 - - - 3
Lago Candia - 2 - - 2
Torrente Cannobino - - 1 1 2
Torrente S. Bernardino - 1 - - 1
Totali 45 25 5 3 78
Classi di qualità delle acque di balneazione quadriennio 2021-2024 in Piemonte - Fonte Arpa Piemonte

Sulle acque di balneazione che hanno presentato classe Sufficiente e Scarsa secondo la classificazione relativa al quadriennio 2021-2024 proseguiranno le attività di approfondimento tecnico-gestionale degli impatti attraverso i Tavoli Tecnici, con i Comuni, i gestori del Servizio Idrico Integrato, gli EgATO (Enti di Governo per l'Ambito Territoriale Ottimale) e Arpa Piemonte.

Nella maggior parte dei casi, il parametro limitante nell'attribuzione della classe di qualità delle acque di balneazione, è risultato, anche nella stagione balneare 2024, il parametro Enterococchi intestinali.

La problematica dell’aumento dei valori di Enterococchi intestinali è stata affrontata attraverso ulteriori approfondimenti finalizzati alle identificazioni genetiche delle specie di Enterococchi circolanti nel Lago Maggiore e nel Torrente Cannobino, condotti in collaborazione con il Centro Regionale Biologia Ambiente e Salute di La Loggia di ARPA Piemonte.

Tali approfondimenti sono stati realizzati tramite analisi genotipiche. Rispetto alla stagione precedente, è stato ampliato lo spettro di identificazione delle specie di Enterococcus, da 4 (E. faecalis, E. faecium, E. durans, E. casseliflavus) a 6 (le quattro specie già citate più E. gallinarum e E. avium)

I campioni di acque di balneazione sottoposti ad approfondimenti sono stati quelli che all’analisi microbiologica con metodo previsto dalla Normativa, con tecnica MPN (Most Probable Number) avevano una concentrazione di Enterococchi ≥ di 200 MPN/100ml.

Dalle analisi effettuate, è emerso che tutti i DNA estratti sono risultati positivi per il gene 16S rDNA specifico per il genere Enterococcus, di conseguenza non sono stati rilevati falsi positivi rispetto al metodo MPN. 

L’analisi in PCR (Polimerase Chain Reaction) ha rilevato che tutti i campioni analizzati sono risultati positivi per almeno una delle specie di Enterococco ricercate. La specie maggiormente presente è quella dell’E. faecalis (88% nel lago Maggiore, 100% nel torrente Cannobino), mentre quella con minor presenza è E. casselliflavus (12% nel lago Maggiore, 20% nel torrente Cannobino).

Confrontando le percentuali di positività per il lago Maggiore e per il torrente Cannobino per singolo target, si può notare come le percentuali siano pressoché simili per i target E. faecalis, E. avium, E. faecium, con percentuali di positività oltre il 60%. Esse differiscono maggiormente per i target E. gallinarum ed E. durans dove si riscontra una percentuale di positività leggermente maggiore nel lago Maggiore (52% E. gallinarum, 36% E. durans) rispetto al Torrente Cannobino (40% E.  gallinarum, 20% E. durans). Questa proporzionalità è invertita per il target E. casseliflavus (12% del lago Maggiore vs 20% nel torrente Cannobino).

Percentuale di positività degli Enterococchi analizzati nel Lago Maggiore nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Percentuale di positività degli Enterococchi analizzati nel Torrente Cannobino nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte

Dalle analisi di approfondimento effettuate, è emerso che tutti i campioni analizzati sono risultati appartenere al genere Enterococcus, per cui non sono stati rilevati falsi positivi rispetto al metodo analitico, previsto dalla Normativa, utilizzato per le analisi di monitoraggio dei laghi della rete piemontese.

Si è riusciti, quindi, ad ottenere un quadro più completo dei batteri di origine fecale circolanti nelle acque dei laghi che possono influire sulla balneabilità e sul calcolo della classificazione delle acque di balneazione.

In seguito a questi approfondimenti, la Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (CIPAIS), ha proposto al Ministero della Salute di avviare una ricerca specifica sulla rappresentatività del parametro Enterococchi quale indicatore per la valutazione della balneabilità.

Sono in fase di acquisizione da parte del Ministero della Salute le informazioni riguardanti approfondimenti analitici e metodologici, dati di classificazione, dati storici microbiologici, dati meteo che possono aiutare per un inquadramento della tematica.

Zone con classificazione inferiore ad Eccellente o ancora non classificate
Lago o Torrente Zone di balneazione
Lago Maggiore 26
Lago d'Orta 6
Lago di Mergozzo 1
Lago di Viverone 0
Lago di Avigliana grande 1
Lago di Candia 2
Lago Sirio 0
Torrente Cannobino 2
Torrente S.Bernardino 1
TOTALE 33
Zone di balneazione con classificazione inferiore ad eccellente o ancora non classificate nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte

Nei cinque laghi a potenziale rischio di fioriture di cianobatteri (Maggiore, Viverone, Avigliana, Sirio e Candia) è stato condotto, come nei precedenti anni, un monitoraggio specifico al fine di prevenire eventuali rischi per la salute dei bagnanti riconducibili alla presenza di biotossine in concentrazioni superiori ai limiti normativi (> 20 µg/L).

Nel corso di questa stagione balneare, sui laghi della Provincia di Torino si sono verificate fioriture algali consistenti, anche se non sempre determinate da specie produttrici di tossine. In ogni caso la ricerca delle microcistine attivata per concentrazioni di specie algali potenzialmente produttrici di tossine, ha sempre rilevato concentrazioni inferiori ai valori soglia.

La stagione balneare 2024 restituisce un quadro complessivo che conferma la presenza di criticità microbiologiche puntuali, prevalentemente sul lago Maggiore.

Informazioni e risorse aggiuntive

Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche sede di Verbania https://www.irsa.cnr.it/wp/?page_id=376

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Acqua

Rete di monitoraggio e classificazione delle acque di balneazione

Anno
2025

In Piemonte le zone sottoposte a monitoraggio sono passate da 78 a 77, di cui 74 su laghi e 3 su fiumi. Infatti, a partire dalla stagione balneare 2025, la zona di balneazione “Villa Taranto” del Comune di Verbania, non sarà più adibita a uso balneare e di conseguenza non sarà più compresa nella rete di monitoraggio.

La rete e i dati sulla balneabilità delle acque in Piemonte sono consultabili sul portale di Arpa Piemonte    La balneazione in Piemonte.

All’interno del portale è disponibile il bollettino delle acque di balneazione, comprensivo di una sezione “Note in tempo reale sugli esiti dei monitoraggi” in cui verranno descritti tutti gli approfondimenti che si verificheranno durante la stagione balneare.

I laghi interessati sono 7: Maggiore, Orta, Viverone, Candia, Mergozzo, Grande di Avigliana e Sirio. I fiumi invece sono 2: torrente Cannobino e torrente San Bernardino, entrambi affluenti del lago Maggiore.

Le acque di balneazione sono individuate dalla Direzione Sanità della Regione Piemonte che ogni anno pubblica una Determinazione Dirigenziale prima dell’inizio della stagione balneare con l’elenco aggiornato e la presenza di eventuali situazioni particolari che possano determinare un divieto di balneazione temporaneo.

La procedura di monitoraggio prevede la ricerca di due tipologie di batteri fecali: Escherichia coli e Enterococchi intestinali. 

Inoltre, nelle sole acque di balneazione soggette a rischio di proliferazione di alghe fitoplanctoniche, viene effettuato il monitoraggio dei cianobatteri, una tipologia di alghe microscopiche che possono determinare, in alcuni casi, tossicità delle acque.

Il monitoraggio viene effettuato almeno una volta al mese durante la stagione balneare, che in Piemonte normalmente va dal 15 maggio al 30 settembre. 

Le zone di balneazione su cui si sono verificate criticità nelle stagioni precedenti possono essere soggette a controlli più ravvicinati nel periodo di massimo afflusso di bagnanti.

I valori misurati di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali sono quindi confrontati con i limiti previsti dalla normativa.

Parametro Corpo idrico Valore
Enterococchi intestinali Acque interne 500 n*/100 ml
Escherichia coli Acque interne 1000 n*/100 ml
Limiti previsti dall’allegato A del D.M. 30/03/2010 per un singolo campione di acque di balneazione
*n= UFC per EN ISO 9308-1 (E.coli) e EN ISO 7899-2 (Enterococchi) o MPN per EN ISO 9308-3 (E. coli) E en iso 7899-1 (Enterococchi)

Nel caso i valori rilevati superino i limiti previsti dalla normativa, Arpa Piemonte avvisa il Comune competente in modo che questo possa emettere una ordinanza di divieto temporaneo di balneazione.

Successivamente viene effettuato un campionamento suppletivo entro 72 ore per verificare se l’inquinamento sia rientrato. In caso affermativo il Comune viene avvisato che può revocare l’ordinanza di divieto e l’episodio viene classificato come inquinamento di breve durata. 

Se, invece, l’inquinamento persiste, il divieto temporaneo resta in vigore fino al primo campione suppletivo o routinario con valori inferiori ai limiti.

In caso di inquinamento di breve durata, entro 7 giorni dalla fine dell’inquinamento, viene eseguito un ulteriore campione, che, qualora risulti conforme per entrambi i parametri microbiologici, andrà a sostituire il campione routinario non conforme ai fini della classificazione.

Il monitoraggio dei cianobatteri è più complesso e può prevedere:

  • misura della densità cellulare;
  • ricerca delle microcistine (MC);
  • osservazione diretta per la presenza di evidenze macroscopiche (schiume algali, colorazione dell’acqua, patine galleggianti, ecc).

A seconda della situazione possono essere previsti avvisi al pubblico o ordinanze specifiche che in alcuni casi possono comportare anche il divieto temporaneo di balneazione.

Per approfondimenti sul monitoraggio cianobatterico si può consultare il  Rapporto Istisan 14/20 , in particolare il paragrafo B2 "Piano di sorveglianza".

Obiettivi di qualità delle acque di balneazione

Oltre a verificare che le acque siano balneabili al momento del prelievo, i valori di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali sono anche utilizzati per assegnare alle acque di balneazione un valore di qualità a lungo termine previsto dalla Direttiva europea

La classificazione viene aggiornata ogni anno sulla base dei risultati analitici dell’ultimo quadriennio di monitoraggio e le classi di qualità previste sono quattro: “scarsa”, “sufficiente”, “buona” ed “eccellente”. 

Le acque idonee alla balneazione devono avere una classe di qualità almeno “Sufficiente”.

Nel caso che la classe scenda a “Scarsa” le acque saranno utilizzabili ai fini balneari solo a fronte dell’attivazione da parte dei Comuni di adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause dell’inquinamento. Se lo stato “Scarso” permane per cinque anni consecutivi il divieto di balneazione diviene permanente. 

La Regione autorizza l’attività balneare in deroga, nell’attesa che la classificazione quadriennale esca dallo stato “Scarso”, a condizione che il monitoraggio di routine certifichi che i valori dei due parametri restino sempre sotto i limiti previsti.

Parametri Classi di Qualità
Eccellente Buona Sufficiente Scarsa
Enterococchi intestinali 200* 400* 330** > 330**
Escherichia coli 500* 1000* 900** > 900**
Limiti inferiori delle classi di qualità delle acque di balneazione
MPN o ufc/100 ml, (*) Basato sulla valutazione del 95° percentile, (**) Basato sulla valutazione del 90° percentile
Informazioni e risorse aggiuntive

  Portale di Arpa Piemonte "La balneazione in Piemonte" https://webgis.arpa.piemonte.it/balneazione-piemonte/home

Regione Piemonte Sorveglianza acque di piscina e di balneazione https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/sorveglianza-acque-piscina-balneazione

Organizzazione Mondiale della Sanità Guidelines on recreational water quality: Volume 1 coastal and fresh waters https://www.who.int/publications/i/item/9789240031302

Direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 febbraio 2006 , relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32006L0007&qid=1644661927554

Decreto legislativo 30 maggio 2008 , n. 116 Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=25984

Decreto 30 marzo 2010 Definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché' modalita' e specifiche tecniche per l'attuazione del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, di recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualita' delle acque di balneazione. https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=33787

Ministero della Salute Decreto 19 aprile 2018 Modifica del decreto 30 marzo 2010, recante: «Definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché' modalita' e specifiche tecniche per l'attuazione del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, di recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualita' delle acque di balneazione»   https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=65365

Rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità:

Bathing water EU rules to ensure clean and high-quality bathing water across Europe https://ec.europa.eu/environment/water/water-bathing/index_en.html

Il Portale Acque del Ministero della Salute  https://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/homeBalneazione.do

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Bandi per il finanziamento dell’attività delle CLV

Dal 2021 la Regione Piemonte, attraverso un bando pubblicato sul BUR e sul sito istituzionale nella sezione Bandi, sostiene le attività delle Commissioni Locali Valanghe (CLV) concedendo dei contributi a fondo perduto alle Unioni Montane (UM) dotate di CLV.

Le risorse economiche, variabili di anno in anno, sono messe a disposizione dal Fondo Regionale per la Montagna.

Nell’anno 2021 è stato pubblicato il bando per l’acquisto, da parte delle UM, di strumentazione tecnica per svolgere rilevamenti nivologici e di dotazione di dispositivi di sicurezza per l’autosoccorso in valanga dei membri delle CLV; 10 sono state le UM che hanno presentato domanda entro i termini previsti e che hanno ricevuto i contributi per un totale di circa 45 mila euro.

Nel corso del 2022 è stato pubblicato il bando per affidare incarichi di consulenza a professionisti di comprovata esperienza idonea alla redazione del regolamento interno della CLV, con particolare riferimento alla produzione di documentazione progettuale concernente l’individuazione delle aree del territorio esposte a rischio di valanga (infrastrutture, centri abitati, abitazioni isolate, edifici strategici) e dei relativi scenari, con procedure di valutazione e gestione delle criticità da attuare nelle diverse fasi operative. Le UM che hanno partecipato al Bando sono state 10 e Regione ha erogato contributi per circa 64 mila euro.

Il bando pubblicato nel 2023 ha previsto il finanziamento per l’iscrizione a corsi di formazione AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) in ambito nivologico, l’acquisto di dispositivi di telecomunicazione in emergenza, di dotazione di sicurezza degli operatori in ambiente innevato e di sistemi di monitoraggio e tele-rilevamento per l’acquisizione di informazioni e dati relativi a parametri nivo-meteorologici a supporto della valutazione locale del pericolo di valanghe (tra cui aste nivometriche a misura manuale). Hanno partecipato al bando 10 UM per un contributo richiesto di 92 mila euro circa.

Nel 2024 la Regione ha messo a disposizione delle Unioni Montane, tramite bando, l’importo di 68.800,00 euro per l’acquisto di sistemi di monitoraggio e di tele-rilevamento per l’acquisizione di informazioni e dati relativi a parametri nivo-meteorologici a supporto della valutazione locale del pericolo di valanghe; il bando prevedeva anche la possibilità di acquisto di dispositivi di sicurezza degli operatori in ambiente innevato e di copertura dei costi di partecipazione a corsi di formazione AINEVA per il personale delle CLV. Sono state ammesse in graduatoria 11 Unioni Montane, di cui solo 9 sono state finanziate per esaurimento delle risorse disponibili.

Figura 1. Rilievi nivologici
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Dal 2021 la Regione Piemonte, attraverso un bando pubblicato sul BUR e sul sito istituzionale nella sezione Bandi, sostiene le attività delle Commissioni Locali Valanghe (CLV) concedendo dei contributi a fondo perduto alle Unioni Montane (UM) dotate di CLV.

Le risorse economiche, variabili di anno in anno, sono messe a disposizione dal Fondo Regionale per la Montagna.

Nell’anno 2021 è stato pubblicato il bando per l’acquisto, da parte delle UM, di strumentazione tecnica per svolgere rilevamenti nivologici e di dotazione di dispositivi di sicurezza per l’autosoccorso in valanga dei membri delle CLV; 10 sono state le UM che hanno presentato domanda entro i termini previsti e che hanno ricevuto i contributi per un totale di circa 45 mila euro.

Nel corso del 2022 è stato pubblicato il bando per affidare incarichi di consulenza a professionisti di comprovata esperienza idonea alla redazione del regolamento interno della CLV, con particolare riferimento alla produzione di documentazione progettuale concernente l’individuazione delle aree del territorio esposte a rischio di valanga (infrastrutture, centri abitati, abitazioni isolate, edifici strategici) e dei relativi scenari, con procedure di valutazione e gestione delle criticità da attuare nelle diverse fasi operative. Le UM che hanno partecipato al Bando sono state 10 e Regione ha erogato contributi per circa 64 mila euro.

Il bando pubblicato nel 2023 ha previsto il finanziamento per l’iscrizione a corsi di formazione AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) in ambito nivologico, l’acquisto di dispositivi di telecomunicazione in emergenza, di dotazione di sicurezza degli operatori in ambiente innevato e di sistemi di monitoraggio e tele-rilevamento per l’acquisizione di informazioni e dati relativi a parametri nivo-meteorologici a supporto della valutazione locale del pericolo di valanghe (tra cui aste nivometriche a misura manuale). Hanno partecipato al bando 10 UM per un contributo richiesto di 92 mila euro circa.

Nel 2024 la Regione ha messo a disposizione delle Unioni Montane, tramite bando, l’importo di 68.800,00 euro per l’acquisto di sistemi di monitoraggio e di tele-rilevamento per l’acquisizione di informazioni e dati relativi a parametri nivo-meteorologici a supporto della valutazione locale del pericolo di valanghe; il bando prevedeva anche la possibilità di acquisto di dispositivi di sicurezza degli operatori in ambiente innevato e di copertura dei costi di partecipazione a corsi di formazione AINEVA per il personale delle CLV. Sono state ammesse in graduatoria 11 Unioni Montane, di cui solo 9 sono state finanziate per esaurimento delle risorse disponibili.

Figura 1. Rilievi nivologici
Anno
2025

Le Commissioni Locali Valanghe (CLV)

Anno
2025

Le Unioni Montane (UM), anche associate per ambiti territoriali ottimali secondo apposite convenzioni, costituiscono Commissioni Locali Valanghe (CLV) per l'esercizio di attività di sorveglianza dei fenomeni nivologici, in qualità di organi tecnici consultivi dei Sindaci per la gestione di situazioni di rischio da valanghe in territorio antropizzato (centri o nuclei abitati, opere pubbliche ed impianti o infrastrutture di interesse pubblico).
Le CLV sono previste dall’art. 19 “Difesa dalle valanghe” della l.r. 14/2019; quelle istituite dalle UM piemontesi sono in totale 17 e coprono la quasi totalità del territorio montano regionale.

Ai componenti delle CLV, che operano su base volontaria, è richiesto il possesso di specifici titoli riconosciuti dall'Associazione Interregionale Neve e Valanghe (AINEVA), sulle tematiche inerenti ai fenomeni nivologici e valanghivi ed alle problematiche valanghive di protezione civile. L’attività delle CLV si armonizza quindi con il sistema d’allertamento regionale e con la pianificazione d’emergenza di protezione civile comunale ed intercomunale, sotto il coordinamento delle strutture tecniche regionali preposte.

Le attività svolte a favore delle CLV sono sviluppate in coordinamento con le Regioni e le Province autonome dell'arco alpino italiano attraverso l’AINEVA, che cura anche la formazione e l'aggiornamento tecnico degli operatori del settore.

Il DPGR del 18/12/2020 n. 7/R prevede all’art. 12 (Dotazione tecnica) che la Regione contribuisca al finanziamento dell’acquisto, da parte delle UM, della strumentazione tecnica specifica per rilevamenti nivologici e della dotazione di sicurezza per l’autosoccorso degli operatori; l’art. 13 (Disposizioni finanziarie) prevede che “Il finanziamento per il sostegno della Regione alle attività delle CLV trova copertura nelle risorse del fondo regionale per la montagna, secondo quanto previsto dall’articolo 11 della LR n. 14/2019 e dall'articolo 6 del Regolamento 25/06/2020, n.3/R”.

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Territorio

I geoparchi

Un geoparco è un ente che gestisce e valorizza il patrimonio geologico, promuovendone la visibilità e la fruizione tramite il geoturismo, in modo da favorire lo sviluppo economico del suo territorio. I visitatori possono approfondire le proprie conoscenze sull’ambiente locale, sia in autonomia che attraverso visite guidate.
I geoparchi non sono solo “musei a cielo aperto”: secondo le direttive dell’UNESCO, sono anche veri e propri laboratori per lo sviluppo sostenibile, che promuovono il patrimonio geologico e la sostenibilità delle comunità locali, con un approccio olistico. In accordo con questa visione, gli UNESCO Global Geoparks diffondono la conoscenza sulla geodiversità e la consapevolezza della sua importanza, promuovendo al contempo le migliori pratiche di conservazione, educazione, uso turistico del patrimonio geologico.

In Piemonte è presente il Sesia Val Grande Geopark, riconosciuto dall’ UNESCO come appartenente alla rete degli “Unesco Global Geopark”, per il quale la Legge regionale 06/10/2023, n. 23 contribuisce attraverso apposite risorse alla sua valorizzazione.

Il Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark si sviluppa nel settore nord occidentale delle Alpi piemontesi al confine con la Svizzera. Il suo territorio, che comprende circa 90 comuni, è molto vasto (oltre 2000 km2) e articolato e risente dei condizionamenti geologici imposti dalla struttura delle Alpi e dell’azione di diversi agenti di modellamento, che hanno dato forma alla catena alpina e al territorio pedemontano.
Dal punto di vista geologico, il geoparco piemontese comprende un’associazione di rocce provenienti da più ambienti, posti a diverse profondità nel nostro pianeta: dalle rocce eruttive della caldera dell’antico Supervulcano del Sesia ai plutoni dei graniti dei laghi formatisi nella crosta intermedia; dai complessi gabbrici stratificati della crosta profonda fino alle peridotiti del mantello, ora affioranti in superficie lungo la Val Sesia e la valle del Toce (fig. 1).

Tutto ciò parla degli sconvolgenti  processi geologici che hanno preceduto e poi determinato la formazione della catena alpina.

Una geodiversità che racconta una storia di oltre 300 milioni di anni, in cui le forme delle montagne, delle valli e della zona pedemontana parlano anche dei cambiamenti climatici (passati e presenti) e dei loro effetti sul paesaggio, dalle glaciazioni al riscaldamento globale.

Le attività del Geoparco nel 2024 hanno affermato il suo ruolo fondamentale per la valorizzazione della geodiversità: dalla diffusione della consapevolezza della sua importanza a livello regionale, con un ruolo guida nella preparazione del percorso formativo UNESCO 2024-25 per le scuole piemontesi di ogni ordine e grado, iniziato a novembre 2024 presso il Campus ONU di Torino sul tema “Il Patrimonio Naturalistico UNESCO” (fig. 2), alla promozione del patrimonio geologico dell’Alto Piemonte a livello nazionale, con 2 presentazioni, una conferenza ad invito ed un gruppo di lavoro sui geoparchi al Congresso Congiunto SGI-SIMP 2024 di Bari, 2-4 settembre 2024, e internazionale, con la proposta di un workshop tematico e una presentazione su “The geodiversity of the Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark (NW Alps, Italy) as shown in the Geosites Inventory of the Piemonte Region (Regional Law 23/2023)” alla 17 Conferenza Europea dei Geoparchi (EGN2024) a Keflavik, Islanda dal 2 al 5 ottobre 2024. In occasione della conferenza al Geoparco Sesia Val Grande è stato anche consegnato il certificato di rivalidazione UNESCO per il periodo 2024-2027 (fig. 3), con il quale si riconosce la bontà delle attività svolte nel triennio precedente e la loro conformità con gli standard qualitativi UNESCO per la rete dei geoparchi.

Figura 1. Carta geologica del Sesia Val Grande Global Geopark
Figura 2. Cerimonia inaugurale del percorso formativo UNESCO 2024-25 sui geoparchi, presso il Campus ONU di Torino
Figura 3. Cerimonia di consegna dei certificati di rivalidazione UNESCO 2024-27 ai Geoparchi, durante la conferenza EGN2025 a Keflavik, Islanda.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Un geoparco è un ente che gestisce e valorizza il patrimonio geologico, promuovendone la visibilità e la fruizione tramite il geoturismo, in modo da favorire lo sviluppo economico del suo territorio. I visitatori possono approfondire le proprie conoscenze sull’ambiente locale, sia in autonomia che attraverso visite guidate.
I geoparchi non sono solo “musei a cielo aperto”: secondo le direttive dell’UNESCO, sono anche veri e propri laboratori per lo sviluppo sostenibile, che promuovono il patrimonio geologico e la sostenibilità delle comunità locali, con un approccio olistico. In accordo con questa visione, gli UNESCO Global Geoparks diffondono la conoscenza sulla geodiversità e la consapevolezza della sua importanza, promuovendo al contempo le migliori pratiche di conservazione, educazione, uso turistico del patrimonio geologico.

In Piemonte è presente il Sesia Val Grande Geopark, riconosciuto dall’ UNESCO come appartenente alla rete degli “Unesco Global Geopark”, per il quale la Legge regionale 06/10/2023, n. 23 contribuisce attraverso apposite risorse alla sua valorizzazione.

Il Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark si sviluppa nel settore nord occidentale delle Alpi piemontesi al confine con la Svizzera. Il suo territorio, che comprende circa 90 comuni, è molto vasto (oltre 2000 km2) e articolato e risente dei condizionamenti geologici imposti dalla struttura delle Alpi e dell’azione di diversi agenti di modellamento, che hanno dato forma alla catena alpina e al territorio pedemontano.
Dal punto di vista geologico, il geoparco piemontese comprende un’associazione di rocce provenienti da più ambienti, posti a diverse profondità nel nostro pianeta: dalle rocce eruttive della caldera dell’antico Supervulcano del Sesia ai plutoni dei graniti dei laghi formatisi nella crosta intermedia; dai complessi gabbrici stratificati della crosta profonda fino alle peridotiti del mantello, ora affioranti in superficie lungo la Val Sesia e la valle del Toce (fig. 1).

Tutto ciò parla degli sconvolgenti  processi geologici che hanno preceduto e poi determinato la formazione della catena alpina.

Una geodiversità che racconta una storia di oltre 300 milioni di anni, in cui le forme delle montagne, delle valli e della zona pedemontana parlano anche dei cambiamenti climatici (passati e presenti) e dei loro effetti sul paesaggio, dalle glaciazioni al riscaldamento globale.

Le attività del Geoparco nel 2024 hanno affermato il suo ruolo fondamentale per la valorizzazione della geodiversità: dalla diffusione della consapevolezza della sua importanza a livello regionale, con un ruolo guida nella preparazione del percorso formativo UNESCO 2024-25 per le scuole piemontesi di ogni ordine e grado, iniziato a novembre 2024 presso il Campus ONU di Torino sul tema “Il Patrimonio Naturalistico UNESCO” (fig. 2), alla promozione del patrimonio geologico dell’Alto Piemonte a livello nazionale, con 2 presentazioni, una conferenza ad invito ed un gruppo di lavoro sui geoparchi al Congresso Congiunto SGI-SIMP 2024 di Bari, 2-4 settembre 2024, e internazionale, con la proposta di un workshop tematico e una presentazione su “The geodiversity of the Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark (NW Alps, Italy) as shown in the Geosites Inventory of the Piemonte Region (Regional Law 23/2023)” alla 17 Conferenza Europea dei Geoparchi (EGN2024) a Keflavik, Islanda dal 2 al 5 ottobre 2024. In occasione della conferenza al Geoparco Sesia Val Grande è stato anche consegnato il certificato di rivalidazione UNESCO per il periodo 2024-2027 (fig. 3), con il quale si riconosce la bontà delle attività svolte nel triennio precedente e la loro conformità con gli standard qualitativi UNESCO per la rete dei geoparchi.

Figura 1. Carta geologica del Sesia Val Grande Global Geopark
Figura 2. Cerimonia inaugurale del percorso formativo UNESCO 2024-25 sui geoparchi, presso il Campus ONU di Torino
Figura 3. Cerimonia di consegna dei certificati di rivalidazione UNESCO 2024-27 ai Geoparchi, durante la conferenza EGN2025 a Keflavik, Islanda.
Anno
2025

I geositi

I geositi rappresentano la geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici caratteristici di una data area. La varietà degli ambienti geologici risulta essere essenziale anche per la biodiversità in generale, in quanto tale varietà risulta determinante per l’integrità e la tipizzazione degli ecosistemi.

Secondo la definizione riportata da ISPRA, un geosito può essere definito come qualsiasi "località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione".

Il Piemonte è caratterizzato da una straordinaria geodiversità, con la presenza di rocce che rappresentano i più disparati ambienti geologici e di ambienti quaternari di considerevole rilevanza. Sono pertanto presenti numerosissimi geositi, già catalogati dall’Inventario Nazionale dei Geositi.

Con l'obiettivo di riordinare il quadro dei geositi regionali, la Regione Piemonte ha promulgato le Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico (legge regionale 06/10/2023, n. 23).

Nel corso dell'anno 2024 la legge è stata applicata sia attraverso l’approvazione del regolamento sia creando un primo elenco di geositi finalizzato alla istituzione del catasto.

Si è inoltre costituito un gruppo di lavoro formato da più settori della Regione Piemonte, dal Museo Regionale di Scienze Naturali, da UNITO e da Arpa Piemonte. Il gruppo ha svolto numerosi sopralluoghi al fine di omogeneizzare i criteri di compilazione della scheda di rilevamento e dei criteri per l'identificazione dei geositi. Tra i geositi visitati si citano il GSSP della Val Lemme a Carrosio, la valle Botto nell’astigiano, le Cave di Candoglia e i Graniti di Ornavasso in Ossola-VCO.

In sintesi, i criteri individuati sono i seguenti:

  • rappresentatività delle tematiche e della geodiversità piemontese su scala regionale;
  • interesse scientifico di rilevanza almeno regionale;
  • valorizzazione dei siti geologici tramite percorsi per il pubblico e per attività didattico-scientifiche.
  • accessibilità e tutela, garantite da condizioni fisiche e amministrative idonee alla conservazione nel tempo.

Inoltre, Arpa Piemonte ha sviluppato un data model sulla cui base è stato progettato il database per la raccolta delle informazioni contenute nelle schede, con lo sviluppo di una prima versione di applicazione per la gestione dei dati delle schede dei geositi basata su tecnologia web e data base PostgreSQL.

A conclusione delle attività del 2024, sono stati selezionati 30 geositi, rientranti nel primo elenco regionale, rappresentativi di diversi ambiti scientifico-disciplinari, tra i quali geomorfologico, glaciologico, mineralogico, paleontologico, vulcanologico, sedimentologico, idrogeologico, geo-storico, geo-turistico.

Figura 1. Distribuzione dei geositi nel territorio piemontese distinti per ambito e sotto-ambito di classificazione (base GeoPiemonte Map 2021).

L’elenco include due geositi di rilevanza internazionale, riconosciuti dalla IUGS (International Union of Geological Sciences): il Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) che segna il confine Oligocene-Miocene a Carrosio, e il limite crosta-mantello (discontinuità di Mohorovičić) a Premosello. 

Figura 2. Discontinuità di Mohorovich (limite crosta-mantello) nel Geosito di Premosello-Chiovenda

Il riconoscimento del geosito di Premosello come IUGS Geological Heritage Site nell’agosto 2024 è maturato nell’ambito della partecipazione di Arpa al tavolo Ispra-RISG (Rete italiana dei servizi geologici regionali) sul patrimonio geologico, a partire dal momento della sua istituzione. 

Le attività hanno dato vita a preziose occasioni di divulgazione e confronto, aperte anche al pubblico. Tra queste, merita una menzione la conferenza "I geositi e il patrimonio geologico della Regione Piemonte", tenutasi il 10 ottobre 2024 presso il Museo Regionale di Scienze Naturali. L'evento ha avuto lo scopo di illustrare al pubblico la ricchezza del patrimonio geologico del Piemonte e le eccellenze geologiche dei primi geositi, ed è stato promosso tra i geoeventi presentati da Arpa Piemonte nell’ambito della XII Edizione della Settimana del Pianeta Terra, l'iniziativa nazionale dedicata alla divulgazione delle geoscienze, svoltasi dal 6 al 13 ottobre 2024.

Figura 3. Eventi organizzati per la Settimana del Pianeta Terra 2024, tra cui la conferenza del 10 ottobre sui geositi
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

I geositi rappresentano la geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici caratteristici di una data area. La varietà degli ambienti geologici risulta essere essenziale anche per la biodiversità in generale, in quanto tale varietà risulta determinante per l’integrità e la tipizzazione degli ecosistemi.

Secondo la definizione riportata da ISPRA, un geosito può essere definito come qualsiasi "località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione".

Il Piemonte è caratterizzato da una straordinaria geodiversità, con la presenza di rocce che rappresentano i più disparati ambienti geologici e di ambienti quaternari di considerevole rilevanza. Sono pertanto presenti numerosissimi geositi, già catalogati dall’Inventario Nazionale dei Geositi.

Con l'obiettivo di riordinare il quadro dei geositi regionali, la Regione Piemonte ha promulgato le Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico (legge regionale 06/10/2023, n. 23).

Nel corso dell'anno 2024 la legge è stata applicata sia attraverso l’approvazione del regolamento sia creando un primo elenco di geositi finalizzato alla istituzione del catasto.

Si è inoltre costituito un gruppo di lavoro formato da più settori della Regione Piemonte, dal Museo Regionale di Scienze Naturali, da UNITO e da Arpa Piemonte. Il gruppo ha svolto numerosi sopralluoghi al fine di omogeneizzare i criteri di compilazione della scheda di rilevamento e dei criteri per l'identificazione dei geositi. Tra i geositi visitati si citano il GSSP della Val Lemme a Carrosio, la valle Botto nell’astigiano, le Cave di Candoglia e i Graniti di Ornavasso in Ossola-VCO.

In sintesi, i criteri individuati sono i seguenti:

  • rappresentatività delle tematiche e della geodiversità piemontese su scala regionale;
  • interesse scientifico di rilevanza almeno regionale;
  • valorizzazione dei siti geologici tramite percorsi per il pubblico e per attività didattico-scientifiche.
  • accessibilità e tutela, garantite da condizioni fisiche e amministrative idonee alla conservazione nel tempo.

Inoltre, Arpa Piemonte ha sviluppato un data model sulla cui base è stato progettato il database per la raccolta delle informazioni contenute nelle schede, con lo sviluppo di una prima versione di applicazione per la gestione dei dati delle schede dei geositi basata su tecnologia web e data base PostgreSQL.

A conclusione delle attività del 2024, sono stati selezionati 30 geositi, rientranti nel primo elenco regionale, rappresentativi di diversi ambiti scientifico-disciplinari, tra i quali geomorfologico, glaciologico, mineralogico, paleontologico, vulcanologico, sedimentologico, idrogeologico, geo-storico, geo-turistico.

Figura 1. Distribuzione dei geositi nel territorio piemontese distinti per ambito e sotto-ambito di classificazione (base GeoPiemonte Map 2021).

L’elenco include due geositi di rilevanza internazionale, riconosciuti dalla IUGS (International Union of Geological Sciences): il Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) che segna il confine Oligocene-Miocene a Carrosio, e il limite crosta-mantello (discontinuità di Mohorovičić) a Premosello. 

Figura 2. Discontinuità di Mohorovich (limite crosta-mantello) nel Geosito di Premosello-Chiovenda

Il riconoscimento del geosito di Premosello come IUGS Geological Heritage Site nell’agosto 2024 è maturato nell’ambito della partecipazione di Arpa al tavolo Ispra-RISG (Rete italiana dei servizi geologici regionali) sul patrimonio geologico, a partire dal momento della sua istituzione. 

Le attività hanno dato vita a preziose occasioni di divulgazione e confronto, aperte anche al pubblico. Tra queste, merita una menzione la conferenza "I geositi e il patrimonio geologico della Regione Piemonte", tenutasi il 10 ottobre 2024 presso il Museo Regionale di Scienze Naturali. L'evento ha avuto lo scopo di illustrare al pubblico la ricchezza del patrimonio geologico del Piemonte e le eccellenze geologiche dei primi geositi, ed è stato promosso tra i geoeventi presentati da Arpa Piemonte nell’ambito della XII Edizione della Settimana del Pianeta Terra, l'iniziativa nazionale dedicata alla divulgazione delle geoscienze, svoltasi dal 6 al 13 ottobre 2024.

Figura 3. Eventi organizzati per la Settimana del Pianeta Terra 2024, tra cui la conferenza del 10 ottobre sui geositi
Anno
2025

Legge Regionale 23/2023 - Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico

Anno
2025

Nell’ottobre 2023 è stata promulgata la L.R. 06/10/2023 n. 23 - Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico, una legge che, sulla falsa riga di analoghi dispositivi vigenti in altre regioni, intende riordinare la materia creando un unico catasto dei geositi regionali, sulla base di un'attenta analisi tecnica.

Il Piemonte non risultava infatti dotato di un catasto unico ed anche quello nazionale, riportato nel geoportale di ISPRA, necessitava di una revisione.

La LR 23/2023 ha inoltre abrogato la legge regionale sui massi erratici e prevede azioni a favore della valorizzazione dei geositi, di una migliore divulgazione scientifica e della promozione del territorio. La legge prevede, infine, delle risorse per i Geoparchi piemontesi, consentendo attività di promozione e valorizzazione degli stessi in linea con le raccomandazioni dell’UNESCO.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

Mappatura delle coperture in cemento amianto

Anno
2025

Dal 2013 Arpa Piemonte e Regione Piemonte sono impegnate nella mappatura delle coperture potenzialmente contenenti amianto.

L'attività è stata avviata attraverso una prima mappatura speditiva realizzata attraverso tecniche di telerilevamento, basate sull’uso combinato delle bande del visibile e dell’infrarosso vicino, delle ortoimmagini prodotte dalla Regione Piemonte con voli del 2009 e 2010.

Nel 2020 la mappatura speditiva fino ad allora realizzata per il riconoscimento e la classificazione delle coperture in cemento amianto è stata integrata con nuovi metodi di analisi di immagine basati su deep learning con reti neurali. Per l’addestramento del modello su base multitemporale sono state utilizzate tutte le ortoimmagini disponibili su scala regionale nel periodo di riferimento ed in particolare le riprese del volo regionale ICE del 2010, le riprese AGEA 2015, 2018 e le allora più recenti immagini disponibili sul territorio regionale del servizio Google Maps (date variabili 2018-2020, "Map data © 2018,2019,2020 Google").

Sulla base della mappatura speditiva sono stati organizzati i sopralluoghi e le verifiche in situ da parte dei tecnici di Arpa Piemonte finalizzati ad accertare i casi di presenza id cemento amianto.

I risultati delle verifiche sono pubblicati dal 2014 sul Portale amianto in Piemonte, sezione "amianto antropico", e sono aggiornati quotidianamente, man mano che procedono i controlli.

 

Home page portale amianto in Piemonte - Fonte Geoportale Arpa Piemonte

Allo scopo di offrire ai cittadini il quadro conoscitivo più esaustivo dell'indagine condotta in Piemonte, da oggi la sezione dell'"amianto antropico" è stata arricchita della mappatura speditiva che si va ad aggiungere all'informazione fino ad ora presente sul geoportale ovvero i risultati dei controlli in situ.

Nella mappa sono dunque rappresentati anche i casi individuati da telerilevamento, grazie anche all'integrazione con innovative tecniche di deep learning con reti neurali.

Siti sui quali verificare la presenza di amianto nelle coperture - Fonte Arpa Piemonte

Ad inizio 2024 rimangono circa 17.000 casi individuati dalla mappatura speditiva che richiedono una validazione mediante verifica in sito, mentre i controlli già effettuati sono oltre 68.000.

Per i punti individuati da telerilevamento e ancora da sottoporre a verifica, si fa presente che si riferiscono allo stato di fatto del 2018 e pertanto nel periodo successivo potrebbero essere stati bonificati.

Non appena sarà disponibile il nuovo volo 2024, vista la capacità delle reti neurali di apprendere e analizzare in modo massivo grandi moli di dati attraverso la sola lettura di immagini, è intenzione dell'Agenzia ripetere l'esperienza dell’impiego integrato del remote sensing e delle nuove tecnologie di deep learning per procedere ad un nuovo aggiornamento della mappatura.

L'avanzamento delle verifiche eseguite dall'Arpa è disponibile in tempo reale nel Portale amianto in Piemonte, nella sezione "Amianto antropico - indicatori".

Indicatori dell'avanzamento della mappatura dell'amianto antropico - Fonte Arpa Piemonte

Dalla sezione "Open data" del portale dell'amianto è possibile accedere anche allo scarico dei dati, alla metadocumentazione e ai servizi interoperabili pubblicati secondo i protocolli WMS e WFS.

Mappatura dei manufatti diversi dalle coperture

Per quanto riguarda la mappatura di manufatti diversi dalle coperture, lo strumento di rilevazione è costituito dalle comunicazioni previste dall'art. 9 della L.R. 30/2008 e specificate dalla D.G.R. 29 dicembre 2016, n. 58-4532.

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Pubblicabile
Gruppo di Redazione
Redazione RSA

VETTORI DI SOSTENIBILITÀ

Anno
2025

Per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità è necessario innescare processi di natura sociale e organizzativa adeguati. I vettori di sostenibilità sono quegli strumenti che sostengono tali processi e  sono da considerarsi come leve fondamentali per avviare, guidare, gestire e monitorare l’integrazione della sostenibilità nelle politiche, piani e progetti, in linea con il processo trasformativo innescato a livello nazionale e internazionale dall’Agenda 2030. 

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Gruppo di Redazione

MAS 5 – Sostenere lo sviluppo e il benessere fisico e psicologico delle persone

Anno
2025

Questa Macroarea si pone l’obiettivo di garantire una vita dignitosa alla popolazione piemontese, affinché tutti possano realizzare il proprio potenziale, in un ambiente sano. La crescita inclusiva e la coesione sociale e territoriale costituiscono i due pilastri fondamentali della programmazione – europea, nazionale e regionale - e sottolineano che lo sviluppo sostenibile è indissolubilmente legato alla riduzione strutturale delle asimmetrie e delle disuguaglianze, fra le aree geografiche e fra le persone.
Questi obiettivi sono particolarmente stringenti in un contesto che a causa della pandemia ha visto acuirsi la crisi economica, con il suo portato di povertà, diseguaglianze, in atto da un decennio.

In Italia la crisi pandemica, prefigurata da diversi osservatori (Istat, Caritas, Action Aid), ha colpito un tessuto socio-economico che ancora non aveva superato gli effetti della crisi economica del 2008. Sono particolarmente a rischio di povertà estrema famiglie monoreddito con figli minorenni, con basso livello di istruzione e mono-genitoriali, nonché gli anziani ed è associato a tassi di disoccupazione o inoccupazione alti. È in particolar modo per questi gruppi socio-economici che diversi strumenti, messi a punto, prospettano strategie, politiche e azioni mirate e trasversali per garantire una crescita sostenibile di lungo periodo, riattivare la mobilità sociale migliorando la qualità della vita.

Emerge la consapevolezza che, se è compito del sistema di welfare pubblico fornire le garanzie di accesso ai diritti fondamentali (lavoro, servizi pubblici, alloggio, salute), allo stesso tempo, è essenziale condividere le politiche dirette a rinvigorire la crescita e restituire opportunità ai singoli (con politiche di tutela del reddito, misure di integrazione sociale, politiche del lavoro, dell’istruzione, sanitarie e abitative) attraverso un sistema di welfare territoriale che coinvolga anche la società civile e il Terzo settore.

In questa nuova prospettiva è necessario mettere in campo politiche integrate (sociali, del lavoro e sviluppo economico) multiattoriali che coinvolgano tutti gli attori pubblici e la società civile, pensando alla coesione sociale come grande driver di sviluppo territoriale e alla crescita, come una sfida da realizzare attraverso la riduzione delle diseguaglianze sociali.

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Gruppo di Redazione