V2 - Informazione e Comunicazione

Anno
2024

Obiettivo: accompagnare e rinforzare il cambiamento culturale necessario per garantire la transizione verso lo sviluppo sostenibile.

La transizione verso uno sviluppo durevole è una vera e propria missione. E una missione, se non viene comunicata, non raggiunge il suo obiettivo. Occorre, quindi, da un lato, rendere la cittadinanza consapevole del cambio di paradigma necessario da un modello di vita di economia lineare a uno circolare e, dall’altro, effettuare ascolto attivo e garantire la partecipazione del territorio al cambiamento. La comunicazione deve consolidare la prospettiva della sostenibilità e la SRSvS quali quadro di riferimento per lo sviluppo futuro per le comunità del Piemonte, anche utilizzando linguaggi innovativi che consentano di raggiungere ogni interlocutore in grado di contribuire al processo di transizione. Come istituzione di governo del territorio la Regione ha il compito di coinvolgere cittadini e stakeholder ma anche di sensibilizzare gli altri enti, perché adottino e operino secondo pratiche, norme e processi che possano rendere non solo preferibile ma conveniente l’essere sostenibili. Considerata la trasversalità del tema e delle sue competenze, la Regione Piemonte non può non agire come un vero e proprio promotore della cultura della sostenibilità a 360 gradi, integrando possibilità e necessità, creando un circolo virtuoso tra domanda e offerta di servizi pubblici sostenibili e capacità produttive, finalizzato a generare un modello di vita equilibrato e che cresce insieme al territorio. Ma comunicare la sostenibilità significa soprattutto stimolare a viverla. In questo sostenibilità e comunicazione sono perfettamente integrate, complementari e sinergiche, dovendo la comunicazione essere lo strumento principale per svolgere l’attività di engagement (cittadini, imprese, associazioni, scuole, altri Enti ecc.), coinvolgendoli preventivamente nel processo di programmazione, sviluppando la conoscenza e la consapevolezza e di conseguenza il ruolo attivo che gli interlocutori possono esercitare e informandoli successivamente delle opportunità rese disponibili per ciascuna categoria. La comunicazione diventa quindi un supporto strategico e un’azione trasversale della Strategia, sia per il coinvolgimento di tutti gli attori, sia per produrre il cambiamento culturale e di attenzione alla sostenibilità che potenzialmente può determinare la modificazione dei comportamenti di cittadini, istituzioni e imprese e generare un impatto positivo e durevole sul territorio e sul sistema socio-economico piemontese. Compito principale della comunicazione è quello di favorire il dialogo aperto e continuativo con gli stakeholder e di tradurre in messaggi chiari e semplici la visione strategica e le azioni di coordinamento e di governance che la Regione Piemonte sta attuando “verso un presente sostenibile”.

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V1 - Sistema delle Conoscenze

Anno
2024

Obiettivo: consolidare un Sistema di conoscenza comune per leggere la posizione e l’impegno del Piemonte verso lo sviluppo sostenibile e supportare la costruzione di politiche integrate.

La costruzione e il consolidamento di un Sistema della conoscenza integrato deve permettere la lettura della complessità e della trasversalità che caratterizzano i processi di sviluppo sostenibile, attraverso il potenziamento degli strumenti di conoscenza già a disposizione. Partendo dagli strumenti di conoscenza delle dinamiche ambientali, sociali ed economiche piemontesi oggi presenti, la Strategia prevede il loro potenziamento e la loro curvatura in relazione agli obiettivi della sostenibilità. 

Il Sistema di conoscenza, che costituisce il riferimento per leggere e conoscere la posizione e l’impegno del Piemonte verso lo sviluppo sostenibile e supportare la costruzione di politiche integrate, si basa sulla stretta connessione tra Relazione Stato Ambiente, Relazione annuale sull’andamento socio-economico e territoriale e Annuario statistico regionale del Piemonte, nonché sviluppando uno Strumento per il monitoraggio della Strategia, costruito a partire dalla collaborazione della Regione con Ires e Arpa Piemonte. È necessario tradurre i principi e gli obiettivi dei 17 Goals del Millennio nella realtà piemontese conoscendone profondamente dinamiche, criticità, opportunità e valori. 

Se il Piemonte deve rappresentarsi rispetto alla sostenibilità, occorre presentare e strutturare la conoscenza secondo questa chiave di lettura e fare in modo che diventi patrimonio comune di tutti coloro che con le proprie politiche e azioni agiscono sul territorio. La conoscenza non può non far riferimento alle pratiche e conoscenze dei territori.

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Disturbo olfattivo

Tema
Tipo
Paragrafi
Che cosa è l’odore?

L’odore è la risposta sensoriale del nostro cervello ad una stimolazione determinata da una miscela più o meno complessa di sostanze che vengono in contatto con l’epitelio olfattivo. L’odore dell’aria che respiriamo è stato riconosciuto come una variabile ambientale che può influenzare la qualità della vita ed influire sulle attività economiche quali attività commerciali e turistiche.

Talvolta l’odore può erroneamente essere associato ad una possibile tossicità dell’aria. Tuttavia, bisogna considerare che, se è vero che l’odore per la maggior parte dei casi non è causa di conseguenze sulla salute, è altrettanto documentato in letteratura come, a lungo andare nei soggetti esposti più sensibili possa peggiorare la percezione del proprio stato di salute.

Il tema del monitoraggio, controllo e valutazione dell’impatto olfattivo è oggetto di sempre maggior attenzione per la pubblica amministrazione, sia per gli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni ambientali sia per gli Enti di controllo in relazione alle sempre più numerose segnalazioni e richieste di intervento da parte della popolazione esposta, che rivendica una migliore qualità della vita (Coordinamento Tecnico Operativo SNPA – Reti tematica 05 – Odori – Fascicolo informativo 2022 – II semestre). 

Per un approfondimento sugli effetti dell’odore, sulla valutazione dell’impatto olfattivo e sulle metodologie di monitoraggio delle emissioni odorigene si rimanda al Documento di sintesi SNPA: Delibera 38/2018 “Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene”, in fase di revisione. 

Riferimenti normativi

A livello nazionale, il 28 giugno 2023 è stato emanato il Decreto Direttoriale del MASE n. 309 “Autorizzazione alle emissioni in atmosfera - Indirizzi per l’applicazione dell’art. 272-bis del D.Lgs. 152/2006 in materia di emissioni odorigene di impianti e attività”, che rappresenta il documento di riferimento in materia di prevenzione e limitazione delle emissioni odorigene, in particolar modo per l’espletamento degli iter istruttori di rilascio e rinnovo delle autorizzazioni ambientali, per la valutazione delle ricadute emissive degli impianti e per le modalità di monitoraggio. 

A livello regionale, la Giunta della Regione Piemonte ha approvato, con la Deliberazione n. 13-4554 del 9 gennaio 2017, le “Linee guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività ad impatto odorigeno”. 

Le linee guida piemontesi si applicano agli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale che possano determinare emissioni olfattive e alle attività soggette a Valutazione di Impatto Ambientale o Verifica di assoggettabilità da cui derivino emissioni odorigene; vengono inoltre definite le modalità di gestione di problematiche olfattive dovute ad attività diverse dalle precedenti, a fronte del coinvolgimento di significative porzioni di territorio o di popolazione, dove approcci preliminari per la risoluzione del problema siano risultati inefficaci.
Le linee guida sono completate da documenti che definiscono:

  • una metodologia di monitoraggio sistematico della percezione olfattiva avvertita dalla popolazione (parte II), che include la verifica e la validazione delle segnalazioni;
  • le modalità di campionamenti olfattometrici in campo, per la determinazione dell’impatto odorigeno (parte III);
  • la metodologia di caratterizzazione chimica delle sostanze odorigene (parte IV);
  • i requisiti che devono essere soddisfatti nella redazione di uno studio di impatto olfattivo mediante simulazione modellistica meteodispersiva (parte V). 

La DGR ha definito il percorso per affrontare le problematiche di disturbo olfattivo, coinvolgendo attivamente i soggetti interessati attraverso il Tavolo di confronto, attivato dal Sindaco del Comune interessato dal fenomeno di disturbo. Lo strumento del Tavolo di Confronto consente di affrontare le problematiche di odori attraverso il confronto tra i vari Enti coinvolti (Comuni, ASL, Provincia o Città Metropolitana) e direttamente anche con le imprese coinvolte, per individuare e valutare le possibili soluzioni finalizzate alla riduzione del problema.
 

Informazioni e risorse aggiuntive

Documento di sintesi SNPA Delibera 38/2018 “Metodologie per la valutazione delle emissioni odorigene https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2018/10/Delibera-38-e-allegati.pdf

Decreto Direttoriale del MASE n. 309 “Autorizzazione alle emissioni in atmosfera - Indirizzi per l’applicazione dell’art. 272-bis del D.Lgs. 152/2006 in materia di emissioni odorigene di impianti e attività” https://www.mase.gov.it/pagina/indirizzi-lapplicazione-dellarticolo-272-bis-del-dlgs-1522006-materia-di-emissioni-odorigene 

Deliberazione delle Giunta Regionale del Piemonte n. 13-4554 del 9 gennaio 2017 "Linee guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività ad impatto odorigeno" https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/05/attach/dgr_04553_930_09012017.pdf

Anno
2024

Monossido di carbonio - serie storiche

Anno
2024
Media annua

Torino è la città con la serie storica più lunga a livello regionale per il monossido di carbonio. 
La stazione di traffico di Torino – Rebaudengo è la stazione che presenta le concentrazioni medie annue di CO più elevate della regione; il trend storico a partire dal 1981 mostra come il miglioramento tecnologico nel settore trasporti abbia portato a una riduzione delle emissioni di CO, con conseguente miglioramento dei livelli di concentrazione in atmosfera per questo inquinante.
 

Monossido di carbonio (CO): concentrazioni medie annuali rilevate negli anni 1981-2023, presso la stazione di Torino-Rebaudengo
Massima media di 8 ore giornaliera

In merito ai valori medi delle massime medie sulle 8 ore giornaliere si può notare come dal 2010 al 2023 le zone con concentrazioni più elevate sul territorio piemontese siano quelle dell’agglomerato torinese e di pianura. 

Monossido di carbonio (CO): Trend delle massime medie di 8 ore giornaliere per zona UE dal 2010 al 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Analogamente, è possibile osservare come le stazioni con valori di concentrazione più elevati siano quelle situate in un contesto urbano di traffico, in quanto maggiormente esposte al traffico veicolare, considerato, infatti, il tracciante di riferimento durante tutto il corso dell'anno per questo tipo di inquinante.

Monossido di carbonio (CO): Trend delle massime medie di 8 ore giornaliere per tipo di zona dal 2010 al 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Monossido di carbonio (CO): Trend delle massime medie di 8 ore giornaliere per tipo di stazione dal 2010 al 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Monossido di carbonio - rispetto del valore limite nel 2023

Anno
2024

Per il monossido di carbonio il valore limite è pari a 10 mg/m³ come massima media di 8 ore giornaliera. Le rilevazioni effettuate nel 2023 mostrano che il valore limite è rispettato in tutte stazioni della rete regionale.

Monossido di carbonio (CO): massime medie di 8 ore giornaliere rilevate nel 2023 presso le stazioni della rete regionale - Fonte Arpa Piemonte

Piano Regionale di Qualità dell'Aria (PRQA)

Anno
2024

Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria (PRQA) rappresenta lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente.
All’interno del PRQA sono stati definiti gli “obiettivi ambientali” che si intendono raggiungere nel più breve tempo possibile e le misure ed azioni che verranno messe in campo per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria.
Gli obiettivi ambientali discendono direttamente dalla normativa di settore attualmente in vigore, mentre le misure per il risanamento della qualità dell’aria rappresentano la strategia che la Regione Piemonte ha assunto per raggiungere gli stessi. La conoscenza odierna dello stato di qualità dell’aria su tutto il territorio regionale permette di intervenire in maniera mirata sulle diverse fonti di inquinamento che determinano il superamento dei limiti. Ne consegue che le misure previste dal PRQA riguardano i seguenti ambiti: Trasporti, Energia, Industria e Agricoltura – zootecnia. 
Le misure di Piano sono state reinterpretate ai fini della predisposizione dello scenario di Piano in termini di scenario emissivo, individuandone ambiti d’intervento (comparti emissivi coinvolti), efficacia (percentuale di riduzione dei diversi inquinanti), grado di penetrazione (diffusione nell’ambito del comparto emissivo coinvolto). Gli effetti delle misure sulle varie sorgenti emissive sono stati considerati cumulativamente, ovvero, definita una scala di priorità delle misure, le riduzioni emissive associate a ciascun intervento sono state applicate, per lo stesso comparto e per lo stesso inquinante, alla quota di emissioni restante dopo l’applicazione dell’intervento precedente. L’attuazione del Piano prevede una consistente e diffusa riduzione delle concentrazioni degli inquinanti, che si collocano ampiamente al di sotto dei valori limite previsti dalla normativa; fanno eccezione alcune aree dell’Agglomerato di Torino, nelle quali il valore medio annuale del biossido di azoto si attesta tra la soglia di valutazione superiore e il valore limite. 
Gli effetti sulla qualità dell’aria derivanti dall’applicazione delle misure di Piano, finalizzate a ricondurre le aree ancora critiche nello scenario tendenziale 2030 a livelli di inquinamento inferiori ai valori limite, portano a concludere che, per la situazione dello scenario di Piano al 2030, si registra un generale rispetto dei valori limite per gli inquinanti particolato PM10, particolato PM2,5 e biossido di azoto (NO2) su tutti i comuni della regione. Gli approfondimenti relativi agli scenari modellistici, oltre che nel menzionato documento PRQA, sono disponibili anche al punto A1 dell’allegato A.
All’interno del PRQA sono previste 47 misure che intervengono sui diversi ambiti di interesse per la qualità dell’aria: agricoltura (5), energia (9), industria (5), trasporti (22), riqualificazione urbana (2) e comunicazione (4).
Nel corso del periodo 2022/2023 sono state regolarmente implementate le misure del PRQA già avviate (es. rinnovo parco TPL, investimenti in ambito agricolo per la riduzione delle emissioni di ammoniaca, etc.) ed avviate le nuove entro i termini previste.
Nel grafico seguente è riportato lo stato di attuazione delle misure presenti all’interno del PRQA aggiornato al luglio 2023. Come si può vedere, rispetto all’intero set di misure previste nel PRQA, 37 misure sono già state avviate. 

Il grafico evidenzia il completamento dell’avvio delle misure negli ambiti energia ed agricoltura. Le misure degli ambiti industria, riqualificazione urbanistica e comunicazione sono state quasi completamente avviate. 

Le Disposizioni Straordinarie in materia di qualità dell’aria

La Regione Piemonte ha approvato le Disposizioni Straordinarie in materia di tutela della qualità dell'aria (“Disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell'aria ad integrazione e potenziamento delle misure di limitazione delle emissioni, strutturali e temporanee, di cui alla DGR n. 14-1996 del 25 settembre 2020, e dei vigenti protocolli operativi”)al fine di prevedere l’anticipo del rientro al 2025.
Le nuove misure sono state definite considerando che gli interventi di riduzione delle emissioni in atmosfera, finalizzati a ridurre le concentrazioni di PM10 in una determinata stazione di monitoraggio che supera i valori limite non possono limitarsi territorialmente - se vogliono essere efficaci - ai confini amministrativi del comune in cui si trova la stazione stessa. Allo stesso tempo, il fatto che una stazione di qualità dell’aria inserita in un determinato contesto urbano non superi i limiti di qualità dell’aria, non esclude la possibilità che le emissioni generate in quel contesto territoriale non possano influire sui territorio contigui.
Le misure, interessando 947 comuni su 1.181 comuni piemontesi, si attuano su gran parte del territorio regionale, suddiviso nelle seguenti zone di qualità dell’aria:

  • l’Agglomerato di Torino – Zona IT0118, che comprende Torino e 32 comuni circostanti;
  • la Zona di Pianura – Zona IT0119, con 268 comuni;
  • la Zona di Collina – Zona IT0120, con 646 comuni;

Di seguito sono riportate le misure previste all’interno delle Disposizioni Straordinarie attualmente attuate,

1.1 Estensione temporale o spaziale delle misure di carattere strutturale o temporaneo contenute nei piani d’azione in corso di realizzazione
1.2 Anticipazione dell’adozione delle misure temporanee, in un’ottica di realizzazione dell’azione prima che avvenga il superamento dei limiti di concentrazione
1.3 Introduzione di ulteriori limitazioni per i veicoli a motore
1.4 Estensione di divieti riguardanti le combustioni all’aperto in particolare in ambito agricolo e forestale 
1.5 Introduzione di ulteriori limitazioni riguardanti le pratiche agricole, con particolare riferimento alla fertilizzazione delle colture
1.6 Introduzione di ulteriori limitazioni riguardanti i combustibili ed i generatori di calore per il riscaldamento domestico 
1.7 Azioni finalizzate al miglioramento del sistema dei controlli

Il dettaglio delle misure in corso di attuazione è il seguente:

  • Bandi pubblici a valere sulle risorse FESR 2021-2027: nuovi incentivi finalizzati alla sostituzione di veicoli con mezzi più ecologici a valere sulla nuova programmazione 2021-2027; nuove misure sulla mobilità sostenibile (già inserite sul FESR 2014-2020 ma non finanziate causa emergenza Covid-19) quali rinnovo dei mezzi TPL e realizzazione di infrastrutture di ricarica elettrica per il TPL; misure per promuovere l’efficienza energetica mediante la ristrutturazione degli alloggi sociali e degli edifici pubblici, con priorità per le ristrutturazioni radicali, le tecnologie innovative e gli standard più avanzati, a valere sulla programmazione FESR 2021- 2027; misure per promuovere le tecnologie rinnovabili innovative per l’autoconsumo, con priorità per il riscaldamento e il raffrescamento di edifici pubblici e dell’edilizia sociale, a valere sulla programmazione FESR 2021-2027; misure per promuovere le tecnologie rinnovabili innovative nei processi industriali nelle PMI. 
  • Bandi pubblici a valere sulle risorse PNRR 2023-2027: progettualità proposta congiuntamente dalle Regioni del Bacino Padano quali finanziamento di azioni volte al miglioramento della qualità dell’aria nell’ambito del bacino Padano e misure di accompagnamento, e altre progettualità presentate da Regione Piemonte quali rinnovo del TPL su gomma, rinnovo del TPL su ferrovia, progetto di mobilità attiva, progetto di implementazione di una rete di infrastrutture di ricarica e per i combustibili alternativi sul territorio regionale.
     Fondi stanziati per l’attuazione delle misure per il periodo 2018-2023

Le risorse stanziate per l’attuazione delle misure che concorrono al miglioramento della qualità dell’aria in Piemonte (POR-FESR, Complemento di Sviluppo Rurale, Piano Strategico per la mobilità sostenibile, PNRR, fondo complementare al PNRR, programma FSC, risorse statali e regionali) ammontano a oltre 1.400 milioni di euro.

Aggiornamento sullo stato delle misure pianificate al fine di risolvere l'inquinamento dovuto al PM10

Nel seguito si evidenziano le misure di pianificazione e le misure economiche, previste a partire dal 2024.
Piano regionale di qualità dell’aria (PRQA)
Le misure del PRQA pianificate e non ancora avviate sono le seguenti:

  • 7 relativa all’ambito Trasporti;
  • 1 relativa all’ambito Riqualificazione Urbanistica;
  • 1 relativa all’ambito Industria;
  • 1 relativa all’ambito Comunicazione

Tali misure all’interno del PRQA hanno come anno di riferimento per la completa attuazione il 2030. Rispetto alle misure sopra richiamate, nella tabella seguente si specifica lo stato delle misure di pianificazione ancora da avviare/attuare e le eventuali motivazioni che hanno vincolato l’anticipazione rispetto ai tempi previsti dal PRQA.

Misure Stato della pianificazione
TR.02 Logistica in ambito urbano Interventi strutturali che hanno un cronoprogramma non modificabile o che sono correlati alla totale implementazione di altre misure, Sono in corso di predisposizione le pianificazioni di settore a livello regionale, di città metropolitana e comunale
TR.11 Rimodulazione delle accise carburant Necessaria una modifica delle norme nazionali
TR.12 Rimodulazione della tassa automobilistica Necessaria una modifica delle norme nazionali
TR.14 Introduzione della Congestion Charge Necessaria una modifica delle norme nazionali. Vincolata all’attuazione della TR.09
TR.16 Gestione delle tariffe dei parcheggi Tempistica di avvio non immediatamente realizzabile anche a seguito degli effetti del periodo COVID. Sono in corso sperimentazioni sull’applicazione del Mobility as a service che porteranno a definire anche la politica di gestione delle tariffe dei parcheggi al fine di stimolare l’intermodalità.
TR.19 Adozione di criteri ambientali per la ripartizione dei fondi destinati al Trasporto Pubblico Locale (TPL) Sono ancora in corso i Programmi di rinnovo veicoli e la definizione dei contratti di servizio. Sono stati inseriti criteri ambientali nei criteri di ripartizione dei fondi destinati al TPL su gomma (Programma 2019-2023) e alcuni parametri di monitoraggio emissivo nelle proroghe ai contratti di servizio del TPL su gomma. E’ anche in fase di attuazione una campagna di monitoraggio delle emissioni del TPL su gomma con strumentazione PEMS (Portable Emissions Measurement Systems)
TR.22 Limitazione alla circolazione e all’uso dei mezzi off-road Interventi che hanno un cronoprogramma non modificabile o che sono correlati alla totale implementazione di altre misure. Sono in corso di predisposizione le pianificazioni di settore a livello regionale, di città metropolitana e comunale
RU.01 Sostituzione edilizia degli edifici Interventi che hanno un cronoprogramma non modificabile o che sono correlati alla totale implementazione di altre misure.
CO.04 Promozione della partecipazione attiva del cittadino e definizione di strumenti per la gestione di conflitti ambientali Attività di partecipazione attiva della popolazione sono previste nel progetto PREPAIR. E’ inoltre in fase di costruzione la strategia di comunicazione regionale sulle tematiche ambientali.
EI.05 Riduzione dell’emissione di polveri nell’attività di cantiere Necessaria una modifica delle norme nazionali per applicare i CAM anche ai cantieri privati. Nei Criteri ambientali Minimi1 sono contenute le Prestazioni ambientali del cantiere che prevedono specifiche procedure per l’organizzazione e gestione sostenibile del cantiere, tra le quali anche la riduzione delle polveri.
Misure di pianificazione ancora da avviare/attuare

Misure strategiche pianificate per le annualità 2024-2026


Programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva 
Regione Piemonte ha avviato richiesta formale al MASE per aumentare la dotazione finanziaria del programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva per l’annualità 2024-2025 per ulteriori 5 milioni di euro. Questo perché si è preso atto che al termine del bando (30 giugno 2023) non solo sono state esaurite tutte le risorse assegnate (3.300.000,00 euro) ma le richieste da parte dei beneficiari sono state ampiamente superiori alla dotazione finanziaria. Ciò dimostra che tale tipologia di interventi è di estremo interesse per gli ambiti urbani.

Incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale (TPL) per i lavoratori e studenti
Stante il successo della misura per l’incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale per i lavoratori e studenti e in vista delle imminenti limitazioni alla circolazione del traffico anche dei veicoli euro 5 diesel (come previsto dalle Disposizioni Straordinarie), è in via di definizione con il MASE, un’analoga misura per incentivare l’utilizzo del TPL per i proprietari di veicoli di classe ambientale euro 3, 4 e 5 e i loro famigliari attraverso percentuali di cofinanziamento differenziate. In questa misura, prevista di durata triennale, è previsto anche il monitoraggio dell’utilizzo degli abbonamenti cofinanziati. Si prevede un ammontare di risorse di oltre 20 milioni di euro nei tre anni (2024-2026).

Bando ZTL
Il progetto è finanziato con il programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio delle regioni del bacino padano approvato con decreto direttoriale del MITE n.412 del 18/12/2020 (fondo previsto dal d.l. 14 agosto 2020, n. 104), per un ammontare pari a € 3.068.420,00. Il progetto prevede di incrementare e/o realizzare sistemi di controllo coinvolgendo le aree del centro abitato dei comuni piemontesi sviluppando anche una piattaforma di controllo del traffico per motivi ambientali. La piattaforma e i sistemi di controllo comunali saranno connessi con la Centrale regionale di controllo del traffico per garantire un monitoraggio e una regia generale della situazione di enforcement della limitazione della circolazione veicolare, misure strutturali e temporanee, stabilite dalla DGR n. 8-199 in attuazione della misura TR13 “Limitazione della circolazione in ambito urbano per veicoli alimentati a gasolio” del PRQA, dando così un sistema efficace per l'attuazione sistematica delle ordinanze sindacali.
La piattaforma potrà erogare le funzionalità richieste dalle amministrazioni comunali anche in un'ottica di fornire al cittadino un servizio unificato e migliorato e, in particolare:

  • modulo funzionale per la raccolta dei flussi dati e l'integrazione con i sistemi di controllo periferici (telecamere installate dai comuni sulle strade di competenza) ovvero con sistemi di tracciamento in tempo reale a bordo del veicolo, per l'analisi e l'elaborazione dei dati;
  • modulo centralizzato per il confronto con le black-list predisposte dal Ministero dei Trasporti e con i perimetri delle aree soggette a limitazioni ambientali e la contestuale esposizione di servizi verso i sistemi gestionali delle singole amministrazioni comunali aderenti;
  • modulo centralizzato per la predisposizione e la gestione di un data base del parco veicolare circolante (se compatibile con la normativa vigente) e per la gestione armonizzata delle aree a livello regionale, in tema di rilascio permessi e procedure di sanzionamento;
  • modulo di gestione che consente alle amministrazioni comunali di personalizzare gli scenari di funzionamento del sistema sulla base delle specifiche esigenze e di scenari predefiniti;
  • cruscotto di monitoraggio del funzionamento e di KPI e sistema di reportistica per Regione Piemonte e per le amministrazioni locali;
  • modulo informativo per i cittadini per la registrazione e la consultazione via web dei dati dei veicoli e del rispetto delle regole e dei limiti alla circolazione;
  • modulo centralizzato per l’integrazione dei dati provenienti da Aree già operative per quei comuni aderenti che in passato hanno già attuato questo tipo di intervento sul proprio territorio.

In aprile 2022 si è svolta una manifestazione di interesse che ha riscosso riscontri positivi da numerose amministrazioni locali. A seguito degli incontri di approfondimento della fase progettuale finalizzata alla definizione delle aree e alla loro perimetrazione, oltre che al dimensionamento della tecnologia necessaria, risultando oggi 10 Comuni aderenti (Alba, Alessandria, Carignano, Caselle Torinese, Chivasso, Galliate, Leinì, Macugnaga, Novara, Torino) con una richiesta di risorse pari a circa 7,8 milioni euro. Il campione regionale risulta sicuramente significativo e valido, trattandosi di Amministrazioni di dimensioni territoriali, popolosità (circa 1,3 milioni di abitanti residenti coinvolti, oltre 2,5 milioni di veicoli oggetto di controllo che transitano nell’area metropolitana e nei centri urbani) e distribuzione territoriale tale da essere rappresentativa del territorio. Si evidenzia che per l’attuazione del progetto, a seguito di interlocuzioni con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che non hanno determinato una posizione condivisa, è stato necessario porre un quesito specifico all’authority italiana AGID al fine di definire le modalità di attuazione del progetto, in particolare per quanto concerne il riuso e lo scambio dati presente nelle banche dati nazionali.

Sperimentazioni Mobility as a service (MAAS)
Da giugno a settembre 2022, duecentocinquanta piemontesi sono stati protagonisti per 4 mesi della prima sperimentazione in Italia promossa da un’amministrazione regionale del MaaS – Mobility as a Service, Mobility as a Service, l’innovativo sistema che permetterà di trasformare la mobilità in un servizio on demand includendo il trasporto pubblico e quello privato, dai bus ai treni, dai monopattini ai taxi, dal car al bike sharing, alla sosta parcheggi e molto altro.
I partecipanti, che hanno aderito grazie alle call di aziende e atenei o attraverso candidature spontanee, hanno utilizzato a Torino diversi servizi di mobilità tramite l’applicazione BIPforMaaS – disponibile sia per iOS sia per Android – che permette con un’unica app di pianificare, prenotare, utilizzare e pagare direttamente i servizi già pienamente integrati nell’app (monopattini, taxi, servizi ferroviari regionali, sosta), mentre altri (car sharing, car rental e scooter sharing) sono stati utilizzati tramite l’acquisto di voucher con carta di credito, Satispay e altre forme di pagamento, successivamente spendibili sui servizi dei vari operatori.
L’iniziativa ha previsto per i partecipanti anche un cashback pari al 50% dell’importo dei propri spostamenti effettuati nel mese precedente, accreditato direttamente sul wallet dell’app, fino a un massimo di 15€ al mese, da spendere per i viaggi successivi.
Lo scopo della sperimentazione è, da un lato, quello di offrire ai cittadini un’esperienza di mobilità totalmente innovativa, testandola sul campo e in un contesto reale, attraverso uno strumento unico di accesso al sistema di mobilità regionale. Dall’altro lato, sono state raccolte informazioni utili1 per comprendere come si spostano i piemontesi e individuare le leve che possono essere adottate dall’amministrazione regionale e dagli enti locali per incentivare il cambiamento nelle abitudini dei piemontesi verso una mobilità più sostenibile.

Proposta di Linee Guida per la Comunità MaaS regionale
Il 27 giugno 2023 si è tenuto un evento per lanciare una consultazione pubblica su una prima Proposta di Linee Guida per la Comunità MaaS regionale, per raccogliere i contributi di tutti gli stakeholders interessati attivamente a costruire una community MaaS in Piemonte, secondo un processo aperto all’ascolto. L’iniziativa rappresenta la prima occasione, nel panorama nazionale, di un dialogo tra pubblico e privato sul tema della governance di un ecosistema MaaS. Il risultato atteso è la condivisione di un’unica strategia di innovazione e di miglioramento del nostro sistema regionale dei trasporti, a beneficio dei cittadini, delle imprese e della sostenibilità.

 

Fondi pianificati per il periodo 2024-2035

Nella tabella seguente si riportano i fondi già allocati e da allocare, con fonte di finanziamento nazionale, e relativi al periodo 2024-2035. 

Ambito di intervento Fondi pianificati Periodo Provenienza del finanziamento
Bando ZTL Programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva Incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale (TPL) per i lavoratori e studenti 32.800.000,00 € 2024- 2026 Finanziamento nazionale
Trasporti e mobilità sostenibile, efficienza energetica e biomassa, adattamento degli ambiti urbani a forme di mobilità sostenibile e attiva, agricoltura (risorse da assegnare) 93.745.000,00 € 2026- 2030 Finanziamento nazionale
Trasporti e mobilità sostenibile, efficienza energetica e biomassa, adattamento degli ambiti urbani a forme di mobilità sostenibile e attiva, agricoltura 73.560.000,00 € 2031- 2035 Finanziamento nazionale
Metropolitana di Torino (Linea 2) 1.684.811.205,00 € 2024- 2026 Finanziamento nazionale
Interventi sulla rete ferroviaria nelle zone IT0118, IT0119 e IT0120 2.843.198.000,00 € 2024- 2026 Finanziamento nazionale
Rinnovo parco TPL 64.292.195,00 € 2024 -2033 Finanziamento nazionale
Sharing mobility 1.525.823,39 € 2024 Finanziamento nazionale
TOTALE 4.793.932.223,39 €
Fondi pianificati per l’attuazione delle misure per il periodo 2024-2035
Valori di concentrazione nelle stazioni delle zone IT0118, IT0119 e IT0120 attuali e con l’applicazione delle riduzioni emissive derivanti dall’applicazione delle misure. I nomi stazione in rosso rappresentato le stazioni da traffico

Come si evince dalla tabella, la media annua viene rispettata in tutte le stazioni, come si può riscontrare anche dai valori di concentrazione relativi all’anno 2022 riportati all’inizio del documento. 
Considerando che RIAT+ simula solamente la media annua e dovendo valutare anche il rispetto del limite giornaliero, si è utilizzato il valore di media annua 28 mg/m3 come valore che statisticamente garantisce la conformità con i 35 giorni di sforamento concessi dalla normativa (rif. Pag10 del documento “Preliminary assessment of the Air Quality Plans, Final Report”1. Fonte Progetto PREPAIR). I risultati ottenuti con RIAT+ in modalità scenario aggregato vanno tuttavia intesi come risultati di screening sui valori medi annuali, rimandando a simulazioni di dettaglio con modelli di chimica e trasporto le analisi ad un dettaglio spaziale e, soprattutto temporale, più elevato (analisi di episodi acuti di superamento). 
Lo scenario al 2024, stimato per le “Disposizioni Straordinarie” (rif. punto A2 dell’allegato A), delineerebbe un eventuale superamento della media giornaliera solo per 5 stazioni orientate al traffico. Tuttavia si ipotizza che le riduzioni emissive derivanti dalle ulteriori misure pianificate e da attuare a partire dal 2024 (Bando ZTL, “Programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva” e “Incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico locale (TPL) per i lavoratori e studenti”), che andranno ad agire principalmente negli ambiti urbani, potranno consentire un ulteriore riduzione delle concentrazioni. 

Metalli nel particolato PM10

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Nell’ambito delle attività del Sistema Regionale di Rilevamento di Qualità dell’Aria (SSRQA) sono monitorate le concentrazioni dei metalli tossici, presenti nel particolato PM10, per i quali il Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 ha stabilito un valore limite (piombo) o un valore obiettivo (arsenico, cadmio e nichel). 

La situazione in tutti i punti di misura della rete regionale appare decisamente confortante, in quanto le concentrazioni di tali metalli per l’anno 2023 risultano decisamente inferiori non solo ai valori di riferimento – limite (Pb) o obiettivo (As, Cd, Ni) - ma anche alle rispettive soglie di valutazione inferiore. 

Nel caso di arsenico, cadmio e nichel le concentrazioni medie annue misurate hanno valori di un ordine di grandezza inferiore al valore obiettivo; per il piombo le concentrazioni si posizionano invece in un range di valori aventi fra uno e due ordini di grandezza inferiori al valore limite per la protezione della salute umana.

Arsenico, confronto con il valore obiettivo nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Cadmio, confronto con il valore obiettivo nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Nichel, confronto con il valore obiettivo nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Piombo, confronto con il valore limite nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Anno
2024

Benzene

Tema
Tipo
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nuvole e sole
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Il benzene (C6H6) è l’idrocarburo monociclico capostipite della famiglia di composti organici che vengono definiti aromatici; possiede notevoli proprietà solventi e si presenta come un liquido volatile, incolore e facilmente infiammabile.
Viene prodotto per combustione incompleta di composti ricchi di carbonio; è un costituente naturale del petrolio e dei suoi derivati di raffinazione e da tempo viene impiegato come antidetonante nelle benzine (in sostituzione del piombo tetraetile). In atmosfera la sorgente più rilevante è rappresentata infatti dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei motori alimentati a benzina; proviene inoltre dalle emissioni legate ai cicli di raffinazione, stoccaggio e distribuzione delle benzine, nonché all’impiego nell’industria come solvente (industria manifatturiera) o come materia prima (industria chimica). Solo in minima parte si forma per cause naturali (incendi boschivi, abbruciamento residui agricoli, eruzioni vulcaniche); è presente invece in quantità significative nel fumo di sigaretta. 

Su tutto il territorio regionale, da diversi anni, per il benzene non viene superato il valore limite per la protezione della salute umana, pari a 5 μg/m3 come media annua. 

Anche nel 2023 il valore limite per il benzene non è stato superato in alcun punto di misura della rete regionale.
 

Benzene: stazioni della rete regionale che hanno misurato la media annuale più elevata a livello provinciale. Non risulta presente la provincia di Alessandria, in quanto non sono più presenti punti di misura del parametro - Fonte Arpa Piemonte

Riportiamo di seguito la serie storica del punto di misura di Torino – Consolata che evidenzia la netta diminuzione dei valori nel periodo 1996–2023; a partire dal 2004 fino ad oggi i valori si sono stabilizzati al di sotto del valore limite.

Benzene: trend del valore limite annuale per la stazione di Torino–Consolata
Anno
2024

Monossido di carbonio (CO)

Tema
Tipo
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nuvole e sole
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Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. La principale sorgente di CO è rappresentata dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei veicoli a benzina. La concentrazione di CO emessa dagli scarichi dei veicoli è strettamente connessa alle condizioni di funzionamento del motore: si registrano concentrazioni più elevate con motore al minimo ed in fase di decelerazione, condizioni tipiche di traffico urbano intenso e rallentato. Le concentrazioni in aria di questo inquinante sono inoltre ben correlate all'intensità del traffico in vicinanza del punto di rilevamento.
Il CO è un inquinante primario, con un tempo di permanenza in atmosfera relativamente lungo e con una bassa reattività chimica.
La popolazione urbana, nelle aree congestionate dal traffico, spesso è esposta a basse concentrazioni di monossido di carbonio per periodi di lunga durata.
 

Anno
2024