MAS 2 - Favorire la transizione energetica, l'adattamento e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico

Anno
2024

La transizione energetica contribuisce a ridurre le emissioni climalteranti e le emissioni inquinanti, ad assicurare energia a prezzi ragionevoli, a ridurre le povertà energetiche, a creare nuove opportunità di crescita e occupazione, a garantire una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza
dalle importazioni dai territori limitrofi.

Le priorità di intervento di questa Macro Area Strategica sono pertanto: la riduzione dei consumi, l’aumento dell’efficienza energetica, la sostituzione progressiva delle fonti fossili con fonti rinnovabili, la promozione e facilitazione della conversione dei trasporti e della mobilità in chiave più sostenibile e un cambio di paradigma nell’organizzazione della generazione elettrica e da un modello centralizzato ad un modello di generazione distribuita. Questi assi, unitamente alla ricerca che accompagna trasversalmente molte altre tematiche, sono i caposaldi della transizione energetica ai quali il Piemonte deve tendere.
 

Le "direttrici" della transizione per le politiche energetiche
 

Riduzione dei consumi con interventi prioritari di efficientamento nel settore civile e dei trasporti

Nel settore privato e residenziale, occorrerà valutare i target di efficientamento che verranno raggiunti grazie al “super bonus” e ai nuovi criteri costruttivi obbligatori che impongono l’obbligo di costruire edifici a energia quasi zero. Per il settore industriale/produttivo, che ha già dovuto subire una significativa riduzione dei propri consumi, il target al 2030 prevede il mantenimento del livello raggiunto, pur prevedendosi una ripresa dell’economia all’orizzonte temporale dato da qui al 2030.
 

Costruzione di un mix bilanciato di fonti rinnovabili 

Verrà privilegiata l’energia utile prodotta da fonti elettriche e termiche che non prevedono il ricorso a processi di combustione e che quindi non incidono sulla qualità dell’aria. Ne sono esempio: la fonte solare fotovoltaica e termica, l’idroelettrico, l’eolico e la geotermia, con le cautele derivanti dagli effetti del cambiamento climatico sulle precipitazioni e in relazione alle problematicità nel riempimento degli invasi a fini idroelettrici e di disponibilità della risorsa fisica. Per quanto riguarda l’uso di biomassa di cui il Piemonte dispone si intende intervenire con l’efficientamento dei sistemi di combustione, riducendo progressivamente le quantità totali di biomassa combusta e favorendo nel contempo un processo di qualificazione della risorsa forestale utilizzata, mediante l’organizzazione di una filiera corta.
 

Il passaggio dalla generazione elettrica centralizzata a quella distribuita

in relazione a fonti rinnovabili legate al territorio, fortemente geo-referenziate e in relazione al consumo locale, attraverso l’implementazione del concetto di prosumer, secondo cui, il nuovo cliente finale sarà in grado di autoprodurre l’energia che gli serve e di immagazzinare/stoccare le eccedenze (differendone temporalmente il consumo) per cederle ad altri consumatori attraverso l’adozione di sistemi intelligenti di programmazione locale di autoproduzione e consumo (auto-consumatori che agiscono collettivamente e comunità energetiche) costituirà un altro degli elementi qualificanti del processo di transizione. Si evidenzia come il Piemonte già dal 2018 disponga di una legge regionale (l.r. n. 12/2018) con cui vengono promosse, a titolo sperimentale e in attesa del recepimento della Direttiva RED II, le comunità energetiche.

 

Educazione all'uso responsabile degli smartphones

Anno
2024

Arpa Piemonte negli ultimi anni ha in corso attività di educazione finalizzate alla prevenzione sanitaria, sul tema dell’uso dei telefoni cellulari.
Nel 2023 il lavoro nell’ambito del progetto “Un patentino per lo smartphone”, per il quale è stato messo a punto materiale utilizzabile anche in altri contesti di formazione ed educazione ambientale.
Ad esempio, sono già disponibili sul sito di Arpa Piemonte il decalogo a fumetti sull’uso corretto del cellulare, testo e musica del brano rap per sensibilizzare bambini e ragazzi sviluppato nell’ambito del progetto “Musica d’Ambiente”, alcuni video tratti dagli incontri per il progetto Patentino, che spiegano le attività e i giochi da poter fare con i ragazzi per capire le onde elettromagnetiche.
È inoltre continuata nel 2023 la collaborazione con la sanità regionale per il progetto di formazione di operatori sanitari e sociali nell’ambito delle attività del filone “Primi 1000 giorni”, orientata a creare consapevolezza sull’uso dello smartphone nelle famiglie di bambini da zero a tre anni. Per questo progetto sono stati messi a punto materiali di formazione e divulgazione per le famiglie. 

Informazioni e risorse aggiuntive

Decalogo uso dello smartphone - Galleria Foto Arpa Piemonte https://galleriefotoarpapiemonte.weebly.com/decalogo-uso-dello-smartphone.html

Testo e musica del brano rap https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/educazione-ambientale/musicadambiente/brani-e-basi/cellu-rap 

Video progetto "Un patentino per lo smartphone" https://youtube/rBOjViW3Rzs

Bollettini pollini allergenici

Anno
2024

Il bollettino sulla presenza di pollini allergenici in aria viene emesso con cadenza settimanale sulla base dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio ed è aggiornato ogni mercoledì.

Le tabelle con le concentrazioni polliniche giornaliere, ripartite in quattro classi (assente, bassa, media e alta), sono riferite alle famiglie ritenute particolarmente significative dal punto di vista allergologico nel periodo considerato.

La valutazione corrisponde alla quantità di polline prodotto dalle singole famiglie/genere, e non fornisce il valore soglia scatenante la reazione allergica.

Il bollettino include come unico genere l'Ambrosia, in quanto dotato di elevato potere allergizzante e in rapida diffusione sul territorio regionale. Il bollettino provinciale settimanale si riferisce al livello di concentrazione di pollini rilevata e non a quella prevista.

Dal marzo 2007 ogni bollettino viene integrato con un sintetico commento relativo allo spettro pollinico della settimana di osservazione.

Andamento delle concentrazioni dei pollini allergenici nel 2023 e confronto con le serie storiche

Anno
2024

Utilizzando i dati delle rilevazioni di tutte le stazioni attive nel 2023, è stata realizzata un’analisi sull’andamento delle concentrazioni per le diverse tipologie di pollini e confrontata con le serie storiche disponibili; Alessandria ha una serie storica attiva dal 2011 mentre Cuneo, Novara e Omegna, VCO, hanno serie storiche disponibili a partire dal 2002.

Nel 2023 il monitoraggio pollinico nelle diverse stazioni Arpa non ha subito interruzioni significative.

Di seguito si presentano i dati di maggior interesse emersi da questo approfondimento, effettuato su alcune tra le specie e/o famiglie di maggiore interesse dal punto di vista allergenico.

Fagacee

Questa famiglia, ben rappresentata nei climi temperati e caldi dell'emisfero boreale (Europa, Asia e America), prende nome dal faggio (Fagus) e comprende alberi e arbusti che hanno una notevole importanza forestale e che rappresentano i principali componenti delle foreste temperate.

Il polline delle Fagaceae (quercia, faggio e castagno sono i generi monitorati) compare verso il mese di aprile e raggiunge le massime concentrazioni nei mesi di giugno-luglio. I primi pollini a comparire sono quelli di quercia seguita dal faggio. Solo verso fine giugno fa la sua comparsa il castagno.

Il susseguirsi dei pollini dei tre generi determina una distribuzione delle concentrazioni di questa famiglia con due picchi, il primo in primavera, ed il secondo, più alto, in estate.
Nel 2023 l’andamento delle Fagaceae in tutte e quattro le stazioni piemontesi monitorate segue l’andamento stagionale sopra esposto seppur con valori medi settimanali più elevati rispetto alle medie storiche.

Salicacee

Fanno parte della famiglia delle Salicacee alberi, arbusti e piante perenni legnose o fruticose generalmente caducifoglie; le specie arboree arrivano ai 30 metri di altezza.

Molte specie spontanee sono di difficile riconoscimento in quanto vi è una notevole facilità a formare ibridi con caratteristiche intermedie.

Il monitoraggio di Arpa Piemonte riguarda i due generi, Populus (pioppo) e Salix (salice), il cui periodo di fioritura va da febbraio ad aprile-maggio.

I pioppi e i salici sono considerati “piante pioniere”, capaci di colonizzare il suolo lasciato nudo da un incendio, un’alluvione o l’abbandono di un terreno.

Nel 2023, in tutte le stazioni monitorate si è registrata una brusca diminuzione delle concentrazioni polliniche nell’ultima settimana di marzo, presumibilmente dovuta al forte calo delle temperature. Tutte le stazioni di monitoraggio, ad esclusione di Alessandria, presentano livelli medi settimanali di concentrazione più elevati, rispetto alle serie storiche.

Plantaginacee

E’ una famiglia di piante erbacee che comprende più di 200 specie diffuse nelle regioni temperate di tutto il mondo.

Il genere Plantago deriva la sua denominazione dalla disposizione delle foglie a forma di “pianta di piede”

La Plantago lanceolata (lanciola) è annoverata tra le più diffuse piante spontanee nel mondo. È una specie ad alto rischio allergenico a causa della elevata quantità di polline che è in grado di disperdere nel periodo estivo.

La piantaggine (Plantago major) e la lanciola fioriscono generalmente da aprile ad ottobre. In confronto alle serie storiche, i dati del 2023 mostrano concentrazioni settimanali massime molto più elevate in tutte le stazioni di monitoraggio.

Alternaria

L’Alternaria è un genere di funghi particolarmente diffuso in Italia, che cresce su frutta e verdura in decomposizione ed in ambienti particolarmente umidi (caratterizzati da una temperatura che varia tra i 18° e i 32° ed un tasso di umidità superiore al 65%).

Le sue spore sono una delle principali cause di reazioni allergiche quali asma, congiuntivite, rinite e dermatiti. 

L'insorgenza degli attacchi avviene principalmente tra metà luglio e settembre, periodo nel quale si ha la massima concentrazione di spore nell'aria, anche se, in generale, il rischio allergenico sussiste comunque a temperature superiori ai 18°C.

Nel 2023 anche le concentrazioni di alternaria presentano picchi medi settimanali più elevati rispetto alle serie storiche.

Informazioni e risorse aggiuntive

Bollettino settimanale pollini Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/bollettini/elenco-bollettini-1/bollettino-pollini-allergenici

Wikipedia famiglia delle Fagacee https://it.wikipedia.org/wiki/Fagaceae

Wikipedia famiglia delle Salicacee https://it.wikipedia.org/wiki/Salicaceae

Wikipedia famiglia delle Plantaginacee https://it.wikipedia.org/wiki/Plantagineae

Wikipedia genere Alternaria https://it.wikipedia.org/wiki/Alternaria

Stato quantitativo delle acque sotterranee

Anno
2024

Il livello delle falde è determinato da più fattori che incidono sulla ricarica naturale ed eventualmente artificiale delle stesse come gli apporti diretti dalle precipitazioni, la alimentazione dalle aree di ricarica, la presenza di corsi d’acqua o canali, l’allagamento delle risaie e dei prelievi per i diversi usi.

In periodi di siccità, quando anche i corsi d’acqua superficiali sono in condizioni di magra o secca, i prelievi da falda tendono ad aumentare, amplificando gli effetti negativi sulla falda a causa di maggiori prelievi e concomitante minore ricarica.

Arpa Piemonte rileva, grazie alla rete di monitoraggio piezometrico, la soggiacenza, ovvero la distanza tra il piano campagna e il livello dell'acqua di falda; la misura in continuo di tale parametro fornisce un’informazione diretta dell’oscillazione del livello della falda.

La condizione della soggiacenza dell’acquifero superficiale viene valutata mettendo a confronto i valori di soggiacenza misurati dai nell’anno in corso con la condizione ‘naturale’ di riferimento, calcolata, per ciascun piezometro della rete di monitoraggio, come fluttuazione dei livelli nell’anno medio su lungo termine (2005-2022).

La fascia di fluttuazione che può essere considerata la naturale oscillazione annua media dell’acquifero in quel dato punto della rete è calcolata interpolando i valori del 25° e il 75° percentile dei dati mensili di soggiacenza della serie storica di ciascun piezometro.

Valutazione della soggiacenza dell’acquifero - Fonte Arpa Piemonte
Esempio di boxplot della media mensile 2022 (linea arancione) in relazione alla serie storica 2005-2022. Le linee tratteggiate identificano la fascia di fluttuazione dell’acquifero, i valori della soggiacenza attuale al di sotto della fascia di naturale oscillazione stagionale della falda (75° percentile) definita dalla serie storica evidenziano per il corpo idrico sotterraneo una condizione di criticità dal punto di vista dello stato quantitativo

Ogni area idrogeologica è caratterizzata da peculiari condizioni idrogeologiche e da specifiche modalità di ricarica e tipologie di sfruttamento della risorsa.

L’aggregazione di dati di più piezometri, confrontabili per le loro caratteristiche, fornisce un’indicazione sull’andamento della soggiacenza del corpo idrico sotterraneo nel suo insieme. 

La rappresentazione delle variazioni stagionali del livello della falda superficiale, aggregate per GWB, mostra per il 2022 un generale abbassamento del livello in tutte le aree del Piemonte, con valori di soggiacenza al di sotto della fascia di fluttuazione (> 75° percentile): la gradazione di colore mette in evidenza i corpi idrici sotterranei con valori di soggiacenza via via più in discesa

Grado di anomalia della soggiacenza 2022 rispetto alla fascia di fluttuazione dell’anno idrologico medio (serie di riferimento 2005-2021) nelle diverse stagioni - Fonte Arpa Piemonte

Sono stati valutati lo scostamento e la distribuzione della distanza della falda dal piano campagna mediante la spazializzazione della differenza, espressa in percentuale, tra la soggiacenza media del 2022 e quella dell’anno medio storico ricavato dal relativo periodo antecedente (2005-2021). Un aumento di soggiacenza corrisponde a un abbassamento del livello freatico.

Nel 2022 la tendenza all’abbassamento del livello freatico risulta generalizzata, con la presenza di “macro-aree”, nelle porzioni di pianura dell’ovest, sud-ovest e sud-est del Piemonte dove la soggiacenza mostra una tendenza all’aumento, con differenze percentuali piuttosto elevate.  La porzione all’estremità nord invece presenta valori di soggiacenza stazionari rispetto alla media storica, o leggermente in discesa nell’area novarese compresa tra il torrente Terdoppio e il Ticino.

Distribuzione della differenza percentuale tra la soggiacenza media del 2022 e quella dell’anno medio storico ricavato dal periodo 2005-2021 in Piemonte - Fonte Arpa Piemonte
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icona stato quantitativo acque sotterranee

Cartografia delle valanghe - SIVA

Anno
2024

Grazie al "Progetto strategico di sviluppo e completamento della cartografia valanghe sul territorio regionale", nel biennio 2019-2020 è stata completata la cartografia Valanghe del Sistema Informativo Valanghe SIVA sulle zone antropizzate del territorio regionale. 

Il progetto ha dato un grande impulso alla cartografia valanghe, le attività sono proseguite negli anni successivi con l’obiettivo di perfezionare la base dati pubblicata incrementandola e aggiornandola alla luce degli eventi valanghivi di rilievo degli ultimi anni e delle altre informazioni ottenute dai dati storici in archivio e alle preziose indicazioni fornite al Servizio Nivologico dai suoi collaboratori sul territorio. 

Nel corso del 2023 è proseguita l’attività di revisione delle opere di difesa mappate, iniziata nel 2022 in Val di Susa, estendendola al resto del territorio piemontese. L’approfondimento è stato svolto mediante fotointerpretazione e successiva verifica dei casi dubbi con rilevamento sul terreno e indicazioni fornite dai collaboratori esterni: sono state così aggiunte 84 opere di difesa nuove. In parallelo sono state allineate le informazioni presenti nelle schede di approfondimento dei siti valanghivi all’effettiva presenza sul territorio delle opere di difesa riportate.

Un’altra attività importante ha portato all’integrazione degli eventi valanghivi stagionali: 71 siti valanghivi sono stati aggiornati con le date delle valanghe di rilievo e i relativi danni, se presenti, raccolti negli ultimi anni dal personale interno e dai collaboratori sul territorio utilizzando il modello da campo standard, il Modello 7 AINEVA (modello tecnico utilizzato per descrivere eventi valanghivi recenti); esso è consultabile da tutti gli utenti attraverso le “schede di approfondimento” dei siti valanghivi.

In parallelo è proseguita l’attività di verifica e l’associazione degli eventi valanghivi storici riportati nell’inedito studio di Elvise Fontana con la scansione delle descrizioni e l’inserimento dei dati e dei danni di 39 siti valanghivi del comune di Alagna Valsesia, consultabili sempre attraverso le “schede di approfondimento”, cliccando sul link nel campo “Sito ASTV”.  

Complessivamente sono stati aggiunte:

  • 39 scansioni dell’inedito documento di Elvise Fontana, in Valle Sesia; 
  • 57 fotografie di valanghe; 
  • 71 Modelli 7 AINEVA;
  • 84 opere di difesa nuove.

I risultati dell'intero lavoro, iniziato negli anni '90, online ormai da più di vent'anni, sono accessibili in consultazione mediante un visualizzatore 2d, oppure attraverso il servizio interoperabile WMS, utile per visualizzare il dato in un software GIS. È anche possibile scaricare i dati attraverso il servizio WFS; in download diretto è possibile ottenere in formato shapefile tutte le geometrie della regione o raggruppate per provincia, le tematizzazioni e la legenda completa, per meglio comprendere i temi rappresentati.

Ulteriori approfondimenti sono disponibili nel metadato del Geoportale ARPA Piemonte e sul sito dell’AINEVA nella sezione Pubblicazioni.

Rendiconti nivometrici

Per maggiori dettagli e approfondimenti relativi alla stagione 2022-2023 consultare la pubblicazione del Rendiconto stagionale sul sito di Arpa Piemonte.

Incidenti da valanga

Anno
2024

La stagione invernale 2022-23 è stata caratterizzata da un numero più elevato di incidenti rispetto alla stagione precedente, questo perché l’inverno 2021-22 era stato caratterizzato da un periodo relativamente più breve per le escursioni in ambiente innevato a causa dello scarso innevamento e della precoce fusione del manto nevoso.

La stagione invernale 2022-23 si colloca al sesto posto per numero di incidenti negli ultimi 40 anni al pari delle stagioni 1985-86, 2010-11 e 2016-17.

Nella stagione invernale 2022-23 sono stati registrati 9 incidenti da valanga distribuiti tra
gennaio e aprile con un numero maggiore a marzo (4 casi) e aprile (3 casi). 

Per quanto concerne la distribuzione spaziale degli incidenti registrati sull’arco alpino piemontese si nota una frequenza maggiore sui settori occidentali e sudoccidentali: 3 incidenti nel settore delle Alte Valli Susa e Chisone, 2 nel settore della Val Varaita e Po, 1 nel settore delle Valli Maira e Grana e 1 nel settore della Valle Stura. Gli unici due incidenti registrati sui settori settentrionali sono avvenuti nel settore delle Alpi Lepontine nord. 

Distribuzione spaziale degli incidenti sull’arco alpino piemontese nell'inverno 2022-2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il totale delle persone travolte ammonta a ben 32 contro le 11 persone della stagione invernale precedente.

Il numero di travolti risente di una incidente che ha coinvolto 11 persone.

Sul totale dei travolti 24 sono rimasti illesi contro le 6 persone dell’inverno precedente, 7 sono rimaste ferite contro le 4 dell’inverno precedente e 1 persona è deceduta analogamente a quanto è successo nell’inverno precedente.

Questi numeri elevati pongono la stagione invernale 2022-23 al terzo posto per numero di travolti e al quarto posto per numero di feriti sulla serie storica quarantennale.

Tabella riassuntiva degli incidenti da valanga in Piemonte 2023
Data 22/01/2023 19/02/2023 09/03/2023 09/03/2023 10/03/2023 12/03/2023 02/04/2023 24/04/2023 24/04/2023
Valle Comune Formazza Formazza Chisone Pragelato Maira Marmora Po Paesana
Provincia VB TO CN CN TO CN VB TO CN
ID Corni Nefelgiù Passo Banchetta Bric dell' Oliveto Testa di Garitta Nuova Monte Sises Punta Tre Vescovi Punta Marani Truc Peyron Coolidge
Quota distacco 2750 2380 2420 2300 2500 2720 2590 3080 2900
Esposizione E N NO NO NO E E NE N
Pendenza 37 35 38 35 38 42 35 38 45
Tipo di valanga lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni lastroni
Dimensione valanga grande piccola piccola media media media media media media
Grado pericolo 3 2 3 3 3 2 3 2 2
Nazionalità IT/DE IT SE CH US IT IT IT FR/UK
Categoria 1 2 1 2 3 1 1 1 1
Travolti 4 2 2 3 1 11 3 2 4
Illesi 4 1 1 2 0 11 2 2 1
Feriti 0 1 0 1 1 0 1 0 3
Morti 0 0 1 0 0 0 0 0 0
Tabella riassuntiva con le caratteristiche salienti degli incidenti da valanga avvenuti in Piemonte nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Quattro incidenti sono avvenuti quando il grado di pericolo era 2-Moderato e 5 incidenti
sono avvenuti in corrispondenza del 3-Marcato. Interessante notare che gli incidenti sono distribuiti equamente a quote medie comprese tra 2000 m e 2500 m e a quote medio-elevate tra 2500 m e 3000 m.

 Non sono stati registrati incidenti sotto i 2000 m mentre 1 solo caso su 9 è avvenuto sopra i 3000 m di quota. In linea con le precedenti, anche nella stagione invernale 2022-23 la maggior parte degli incidenti, 6 casi su 9, sono avvenuti su esposizioni comprese tra N ed E mentre i restanti 3 incidenti sono avvenuti su pendii rivolti a NW. Questo a causa dell’intensa ventilazione da ovest nord-ovest che ha interessato un considerevole numero di giornate, determinando la formazione di accumuli sui versanti sottovento. 

Le inclinazioni dei pendii valanghivi più rappresentate, sono quelle tra 35° e 40° e tra i 40° e 45°. Fatta eccezione per un incidente avvenuto in fuoripista, la quasi totalità ha interessato scialpinisti: di questi 6 casi su 8 in salita, in un caso a piedi e con gli sci sullo zaino, e 2 casi in discesa.

Un caso particolare ritenuto significativo, visto il gruppo numeroso coinvolto nel distacco, è stato quello accaduto il 12 marzo a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN). Un numeroso gruppo di snowboardisti alle ore 12 e 30 risale la porzione finale dell’itinerario che porta al Colle delle Vigne che separa la Punta Tre Vescovi dall’Enciastraia. 

Giunti al ripiano a circa 2600 m di quota vedono il Colle Puriac tracciato e piuttosto affollato con 3 o 4 scialpinisti che stanno già scendendo distanziati. Poco sotto al colle il gruppo decide di abbandonare la traccia di salita puntando ad una ripida insellatura sulla cresta rocciosa per approfittare del pendio non ancora tracciato. Dopo alcune inversioni il gruppo determina il distacco di una valanga a lastroni di dimensioni medio-grandi.

Localizzazione dell’incidente con disegnato il perimetro della valanga avvenuta il 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN) - Fonte Arpa Piemonte

La zona di distacco si trova circa 15-20 m a monte del gruppo e la lunghezza del fronte è di circa 120 m con un’altezza al distacco di 60-70 cm e un dislivello coperto di circa 200 m. La valanga coinvolge 11 delle 25 persone che componevano il gruppo, cinque delle quali risultano semisepolte con la testa fuori.
Un travolto viene trascinato e completamente sepolto fino alla zona di accumulo fermandosi non lontano da tre componenti del gruppo non coinvolti. I semisepolti si liberano da soli e la persona completamente sepolta viene individuata velocemente mediante vista siccome aveva una ciaspola che emergeva dalla neve e liberato dai compagni. Viene allertato il soccorso che interviene a bonificare la valanga, già preventivamente bonificata dal gruppo.

Panoramica della zona dell’incidente avvenuto il 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN), prima del distacco - Fonte Arpa Piemonte
Panoramica della zona dell’incidente avvenuto il 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN) dopo il distacco (destra) - Fonte Arpa Piemonte

Il giorno dell’incidente il grado di pericolo nel settore dove è avvenuto il distacco, era 2-Moderato a tutte le quote. Il problema valanghivo messo in evidenza nella zona dell’incidente (in quota oltre i 2300m) era la neve ventata con i pendii più critici tra i NW e i SE. 

Le nevicate più significative registrate in zona risalgono al 28 febbraio e 1° marzo quando, in due giorni, le stazioni automatiche di Argentera (1680 m), del Colle della Lombarda (2305 m) e della Gardetta (2337 m) hanno registrato circa 35 cm di nuova neve. Una debole nevicata è stata inoltre registrata il 10 marzo solo sulle creste di confine con valori molto contenuti.

A partire dal 7 marzo si è intensificata la ventilazione che è rimasta sostenuta nei giorni successivi con valori molto forti, l’anemometro di Colle della Lombarda ha registrato raffiche superiori a 70 km/h nelle giornate del 10 e 11 marzo.

Nel Bollettino valanghe, in riferimento al settore dell’incidente, veniva indicato “Gli accumuli di neve ventata possono a volte distaccarsi in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali, tuttavia raggiungere per lo più piccole dimensioni. Sono possibili valanghe di neve asciutta a lastroni, anche di medie dimensioni. Ciò specialmente sui pendii ripidi nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche e nei canaloni”. Nella sezione manto nevoso viene riportato ”Il vento proveniente da nord ovest ha causato il trasporto della neve fresca e, in parte, anche della neve vecchia. Soprattutto nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche e nei canaloni si sono formati accumuli di neve ventata in parte instabili.”

La zona del distacco tre giorni dopo la valanga del 12 marzo 2023 a Rocca tre Vescovi nel comune di Argentera (CN). Da notare come l’effetto del vento e del caldo, con pioggia in quota, abbia reso quasi invisibile la porzione del distacco verso sinistra - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Valanghe  https://www.arpa.piemonte.it/temi/neve-ghiacciai/valanghe?pid=19

Attività valanghiva significativa

Anno
2024

Nel corso della stagione invernate 2022-23 l’attività valanghiva spontanea non è stata particolarmente rilevante e si è limitata a territori limitati in periodi circoscritti. 

La maggior parte delle valanghe spontanee so-no state osservate nei mesi di marzo e maggio e sono state associate a nevicate che hanno preceduto un periodo mite. 

Il 9 gennaio in alta Val di Susa si stacca una valanga nel comune di Bardonecchia. La zona del distacco, a circa 2700 m di quota, si trova su un ripido pendio rivolto a sud tra il Colle del Frejus e la Punta del Frejus.

 La valanga viene filmata alle 15 circa dagli impianti del Melezet data la sua dimensione molto grande e la notevole componente nubiforme. 

Dopo i pendii superiori molto aperti si incanala e termina la sua corsa circa 700 m di dislivello più a valle. La stazione automatica del Sommeiller (2981 m) ha misurato circa 30 cm di nuova neve il giorno prima della valanga subito seguita da una forte ventilazione da ovest, nordovest che ha determinato sulla stazione evidenti erosioni della neve al suolo.

Neve fresca e vento hanno quindi determinato sovraccarico della neve nella zona del distacco ed essendo ancora asciutta la valanga ha determinato la componente nubiforme.
 

Panoramica sulla valanga del 09/01/2023 nel comune di Bardonecchia. Le frecce gialle indicano la zona del distacco, quella blu la componente nubiforme nella zona di scorrimento della valanga. Si notino le nubi lenticolari, segnale dell’intensa ventilazione in quota presente al momento del distacco - Fonte Arpa Piemonte

A metà marzo viene osservata dal Parco Alpi Cozie un’intensa attività valanghiva spontanea in Val Troncea (Pragelato, TO) con valanghe di grandi dimensioni che hanno aggiunto il fondovalle a seguito della nevicata che è risultata molto umida fino in quota.

Dall’8 al 12 marzo la stazione automatica di Sestriere Banchetta (2458 m) ha misurato una cumulata di neve fresca superiore a 30 cm seguita da un brusco rialzo termico con temperature positive anche di notte tra il 12 e il 13 marzo con, eventi di pioggia che localmente hanno superato i 2200 m.

Il 12 marzo viene osservato il distacco della “valanga del Vallonetto”, avvenuto il giorno precedente, ovvero dal vallone che separa il Monte Banchetta dal Monte Rognosa in sinistra idrografica del Torrente Chisone.

Il fronte del distacco è risultato molto ampio (circa 900 m). 

Si è trattato di un distacco avvenuto tra i 2600-2800 m su pendii rivolti prevalentemente a est – nordest, di una valanga a lastroni di superficie di neve umida che ha raggiunto il torrente Chisone.

Panoramica sulla valanga del 12/03/2023 in Val Troncea, è visibile la linea del distacco - Fonte Arpa Piemonte
Dettaglio di una parte della zona di distacco sulla valanga del 12/03/2023 in Val Troncea. - Fonte Arpa Piemonte
Dettaglio della zona di accumulo nei pressi del torrente Chisone della valanga del 12/03/2023 in Val Troncea - Fonte Arpa Piemonte

Il giorno seguente si sono distaccate diverse valanghe di grosse dimensioni di neve umida a debole coe-sione lungo tutta la Val Troncea.

Un nuovo aumento dell’attività valanghiva spontanea si è registrato nel mese di maggio in seguito alle nevi-cate più rilevanti della stagione e dal successivo periodo più mite. La maggior parte delle valanghe sono state osservate ad inizio mese, nuovamente sui settori occidentali e meridionali.

Un primo periodo di instabilità si è osservato a inizio maggio quando, dopo un periodo particolarmente mi-te, tra il 30 aprile e il 1 maggio si sono registrate precipitazioni nevose in quota.  

Il 2 maggio, salendo verso la Sella d’Asti a fianco del Pic d’Asti in Val Varaita (Pontechianale - CN), sono state osservate valanghe di medie e grandi dimensioni di superficie di neve umida che si sono staccate dai versanti assolati in prossimità di affioramenti rocciosi. Le zone del distacco sono state prevalentemente a quote elevate (sopra i 3000 m) e ad esposizione prevalentemente sudovest. Nella stessa giornata in Valle Gesso, in direzione del Passo dei Detriti (Valdieri - CN) sono state osservate tipologie simili di valanghe. Anche in questo caso valanghe generalmente di medie dimensioni a debole coesione di neve umida da pendii esposti ad ovest a quote elevate, sopra i 3000m. 

L’attività valanghiva più intensa è stata osservata anche in questo caso sulle Alpi Cozie Nord di confine dove, dopo un periodo piuttosto mite con temperature sempre positive anche di notte tra il 27 e le prime ore del 30 maggio, sono stati registrati nuovi apporti di neve fresca di circa 30 cm (stazione automatica di Sestriere Banchetta - 2480 m). 

Sempre il 2 maggio gli agenti del Parco Alpi Cozie hanno osservato numerose valanghe anche di dimensioni molto grandi sia a debole coesione che a lastroni dalla Punta Rognosa (Sestriere, TO) e dai canali nord, nordest che scendono dai pendii tra il Querrellet e il Passo San Giacomo con una quota di distacco compresa tra i 2500-2800m. Nella stessa giornata in alta Val Troncea, su pendii simili per quota, esposizione e morfologia, si sono staccate numerose valanghe prevalentemente a debole coesione di neve umida da ogni canale ed incisione tra il Monte Barifreddo e il Monte Appenna raggiungendo in alcuni punti il Torrente Chisone. 

Le valanghe dalla Punta Rognosa - Fonte Arpa Piemonte
Le valanghe in alta Val Troncea - Fonte Arpa Piemonte

Valanghe di grandi dimensioni di neve umida sia a debole coesione che a lastroni sono state osservate anche il 3 maggio in occasione del rilievo nivologico in Valle Argentera (Cesana Torinese, TO); le valanghe hanno interessato la maggior parte dei pendii ripidi esposti a nordest con zone di distacco comprese tra i 2500 e i 3000 m di quota.

Un secondo periodo di instabilità nel mese di maggio si è osservato tra il 18 e il 21 quando le intense precipitazioni e che hanno interessato la regione hanno determinato nevicate umide fino a 3000m ed eventi di pioggia su neve alle quote inferiori. La stazione automatica del Rifugio Gastaldi (2659m) ha misurato una cumulata di neve fresca di 118 cm e temperature di poco negative anche di notte a dimostrazione della quota delle nevicate molto elevata.

Il manto nevoso intriso di acqua a quote medio elevate è stato per alcuni giorni piuttosto instabile soprattutto su pendii molto ripidi.

Il 22 maggio, nonostante la scarsa visibilità e le cattive condizioni metereologiche, il gestore del Rifugio Ciriè ha fotografato uno dei tanti scaricamenti di neve bagnata che sono precipitati dai salti di roccia sopra il Pian della Mussa (Balme, TO).

Scaricamento di neve ripreso dal rifugio Ciriè non lontano dal Canale delle Capre, sopra il Pian della Mussa (Balme, TO) - Fonte Arpa Piemonte

Lo stesso giorno vengono ripresi scaricamenti sia in alta e media Val Chisone che sulle Alpi Marittime, in particolare in Valle Gesso dove le nevicate sono state più copiose.

Scaricamenti in Val Chisone in prossimità del Rifugio Selleries, da notare il limite della nevicata e le zone di accumulo sui prati al di sotto di tale limite - Fonte Arpa Piemonte
Gli scaricamenti di neve in Valle Gesso in prossimità del Rifugio Remondino - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Valanghe  https://www.arpa.piemonte.it/temi/neve-ghiacciai/valanghe?pid=19