Il portale sui campi elettromagnetici in Piemonte

Anno
2024

Il Portale sui campi elettromagnetici in Piemonte costituisce, a partire dal settembre 2013, uno strumento per l’accesso a tutte le informazioni disponibili in Agenzia sul tema: sorgenti, misure, livelli di esposizione, calcolo delle emissioni, indicatori sullo stato dell’ambiente, analisi storiche e permette approfondimenti su temi quali le caratteristiche delle sorgenti, i metodi e gli strumenti di misura, gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici.

Il portale è in continuo aggiornamento, al fine di garantire che tutte le informazioni circa le sorgenti di campo elettromagnetico, le loro emissioni ed i risultati delle misure siano accessibili alla popolazione e agli enti in tempo il più possibile reale.

Oltre ai servizi del portale dedicato, il Geoportale di Arpa Piemonte permette anche l'accesso, tramite la pagina del tema “campi elettromagnetici”, ai geodati consultabili o utilizzabili e scaricabili tramite protocolli WMS e WFS. 

Ad esempio, sono scaricabili ed utilizzabili tutte le informazioni relative alle sorgenti e alle misure.

Un’indicazione dell’efficacia comunicativa di questi servizi può essere ricavata dal numero di richieste di informazioni e del numero di esposti pervenuti al Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici di Arpa Piemonte.

Fonte Arpa Piemonte

Educazione alla sostenibilità

Tema
Tipo
Paragrafi

Tra febbraio e maggio 2023 è stata organizzata la 16ª edizione di Porte aperte scuole con 43 percorsi visita presso 11 sedi regionali. Ai vari incontri hanno preso parte oltre 50 tecnici Arpa, 70 docenti e circa 820 studenti. Sono stati realizzati 23 video pillole di presentazione dei percorsi, raccolti in un’unica playlist.

Nel mese di giugno si è tenuta presso la sede Arpa di Torino, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente si è tenuta una manifestazione per la cittadinanza dedicata a riflettere sulle nostre abitudini e sui nostri consumi per diventare sempre più consapevoli e raccogliere una buona pratica da sperimentare a casa, in ufficio o a scuola e trasformarla in una buona abitudine.

Nell’anno scolastico 2022/23 il progetto di educazione ambientale dedicato all'inquinamento atmosferico Noi e l'Aria ha coinvolto 32 classi distribuite sull’intero territorio regionale. Arpa Piemonte, con i vari istituti, ha organizzato e realizzato:

  • incontri di formazione in presenza e a distanza degli insegnanti, nel corso dei quali è stato illustrato lo strumento pedagogico nei suoi contenuti tecnici e metodologici ed è stato fornito il materiale di supporto;
  • incontri con le classi presso le scuole;
  • visite guidate alle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria;
  • messa a dimora di tre farnie provenienti dal vivaio dei Carabinieri Forestali, geo-localizzate e inserite sul portale nazionale.

In occasione dell’edizione annuale della Settimana del Pianeta Terra, Arpa Piemonte ha pubblicato dal 1 al 8 ottobre 2023 alcuni geo-itinerari sul geoportale istituzionale, arricchendo la propria collezione dei due percorsi a tema geologico, Il Rifugio Gastaldi e il bacino glaciale della Bessanese e gli orridi di Foresto e Chianocco (TO).

Inoltre, sono state organizzate due uscite didattiche con le scuole sulle tracce dell’antico ghiacciaio della valle di Susa e con la cittadinanza il geoitinerario della calce di Superga e del calcare di Gassino.

È stato organizzato il corso “Quando cambia il clima cosa succede alla biodiversità” che si è svolto nell’a.s. 2022/23 su tutte le province piemontesi con 103 docenti iscritti delle scuole secondarie di secondo grado. Il corso si inscrive nella logica e negli obiettivi del Piano “RiGenerazione Scuola per la transizione ecologica e culturale” promosso dal MIUR, così come nella Strategia regionale per la sviluppo sostenibile e del Protocollo regionale per la Green Education a cui Arpa aderisce.

Nell’ambito delle finalità previste dal Protocollo per la Green Education la Direzione regionale Istruzione, Formazione e Lavoro ha promosso un percorso di formazione/ricerca sulle scuole eco-attive per gli anni scolastici 21/22 e 22/23, in collaborazione con la Direzione regionale Ambiente, Energia e Territorio e con USR Piemonte, Arpa Piemonte, Forum della Scuola, Cinemambiente, CESEDI/Città Metropolitana, IRES Piemonte, WEEC Italia/Istituto Scholè.

L’esperienza consiste in un approccio a 360°: non solo costruire una scuola fisicamente green, ma attenzione ai curricoli ed ai percorsi educativi così come alle condizioni organizzative e ai climi relazionali, Non solo dirigenti, insegnanti, tecnici, ma studenti e coinvolgimento del territorio e famiglie.

Un processo che non può essere sostenuto solo da singoli insegnanti, ma dall’intera organizzazione/scuola. Un processo che non può essere solo interno alle scuole [cui spetta sicuramente un ruolo speciale e specifico di elaborazione culturale ed educativa] ma che deve coinvolgere un’intera comunità educante sia a livello regionale e di area vasta, che a livello “locale”, per essere sistema e per assicurare un flusso culturale in quantoè nei territori, nelle aziende, nel mondo della ricerca che si pensa e si tenta sostenibilità.

Sono state utilizzate due modalità di innesco del processo: da un lato, un percorso di formazione/ricerca e, dall’altro, un Bando regionale che assegna contributi a sostegno delle scuole che vogliono impegnarsi ad essere scuole eco-attive.

Il Bando ha sostenuto con contributi pari a 5.000 euro 29 scuole che hanno presentato un progetto per qualificarsi come scuole eco-attive.

Sul tema dell'uso consapevole dello smartphone Arpa ha nuovamente partecipato al progetto educativo multidiscipliare regionale “Il patentino per lo smartphone”, in collaborazione con Regione Piemonte, ASL, Ufficio scolastico reginale e Polizia, per la formazione di docenti delle scuole secondarie di primo grado. Arpa Piemonte anche attraverso l'ausilio di strumenti multimediali tratta i seguenti temi: cosa sono i campi elettromagnetici, quali sono gli impatti sulla salute derivanti dall'uso dello smartphone, il consumo sostenibile (ciclo di vita del prodotto e impatti ambientali). 

Arpa ha aderito al progetto di terza missione dell’Università di Torino organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici, che propone una serie di iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza: laboratori, incontri e conferenze, mostre, visite guidate e interventi di riqualificazione del territorio.

Nell’ambito del progetto Arpa ha organizzato, in collaborazione con l'istituto San Francesco di Biella l’evento formativo destinato ai docenti “Il pianeta intonato”, una performance di taglio musical-teatrale, durante la quale si alterneranno canzoni eseguite dal vivo a narrazioni e suggestioni incentrate su aspetti pedagogici e di cura per la Terra.

Arpa ha partecipato a Roma all’Earth Day 2023, dove i mappamondi realizzati dal liceo artistico Alciati, contenenti i pensieri delle bambine e dei bambini vercellesi, sono stati al centro di laboratori tenuti da Arpa Piemonte in favore delle scuole presenti.

Nell'ambito della campagna Street for kids Arpa Piemonte ha collaborato con l'Istituto comprensivo Baricco, presso la scuola Maritano, alla giornata dedicata alle strade scolastiche in Europa, coinvolgendo gli oltre 300 ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado.  Tante le iniziative promosse: il flash mob musicale, insegne stradali reinterpretate, dissuasori per il traffico, una marcia che ha raggiunto la scuola d'infanzia giochi di strada e altro ancora.

Arpa ha partecipato alla notte dei ricercatori 2023, in collaborazione con il Museo Egizio, sul tema: Il tempio di Ellesija a Torino: una storia di roccia e di acqua.

Nell’ambito dell’accordo con i Musei Reali, l’Agenzia ha avviato il progetto “Il mio giardino è un museo” coinvolgendo due scuole dell’infanzia di Torino, promuovendo la conoscenza e l’interesse per gli alberi in ambito urbano.

Inoltre, in apertura dell’AS 2023/2024 sono stati avviati i seguenti percorsi educativi rivolti alle classi primarie fino alle secondarie di secondo grado:

  • Alla scoperta dei segreti della neve
  • Musica d'ambiente 
  • Consumi sostenibili e greenwashing
  • Dai suoni all'inquinamento acustico 
  • Plastica: usiamola di meno e conosciamola di più
  • Primo incontro con la geologia
  • Panoramica sulla geologia e sui rischi naturali
  • Antartide, permafrost e cambiamenti climatici
     
Anno
2024

Risultati delle attività di controllo e monitoraggio delle potenze degli impianti di telefonia 4G e 5G

Anno
2024

Di seguito vengono illustrate le attività svolte per quanto concerne in specifico il controllo delle potenze degli impianti 5G, ed i principali risultati relativi al 2023.

Il Decreto 2 dicembre 2014 prevede che gli operatori di telefonia mobile mettano a disposizione degli enti di controllo i dati di potenza, registrati con cadenza oraria, effettivamente utilizzata dagli impianti.

In particolare, per gli impianti 5G è stato messo a punto un sistema nazionale di controllo dei dati, nell’ambito di un tavolo tra Sistema Nazionale di Protezione Ambientale ed operatori di telefonia, che ha permesso di standardizzare il flusso dei dati e le verifiche, automatizzando e migliorando così i controlli.

Il sistema di analisi dei dati messo a punto da Arpa Piemonte permette di controllare ogni mese i parametri degli impianti effettivamente presenti sul territorio, con la finalità di verificare che tutti i parametri di installazione e funzionamento rispettino quanto fissato in fase di autorizzazione. In particolare, vengono effettuate verifiche sui valori medi su 24 ore delle potenze, direttamente correlati alla verifica del rispetto del valore di attenzione e dell’obiettivo di qualità fissati dalla normativa vigente di 6 V/m come media su 24 ore e sui valori medi su 6 minuti, correlati alla verifica del rispetto dei limiti.

Analizzando la distribuzione delle potenze medie su 24 ore confrontando quelle dichiarate in fase autorizzativa con quelle effettivamente esercite per circa un migliaio di antenne sul territorio regionale si constata come ad oggi gli impianti 5G impegnino una potenza di esercizio decisamente inferiore a quella autorizzata.

I valori di potenza media su 24 ore effettivamente esercita corrispondono al massimo di tale parametro raggiunto nell’arco del 2023.

Distribuzione delle potenze medie su 24 ore autorizzate ed esercite per circa 1000 antenne 5G - Fonte Arpa Piemonte

Questo fenomeno è dovuto sia alla diffusione ancora relativamente limitata dei terminali 5G, con conseguente scarsa richiesta di attivazione di fasci di radiazione per la fornitura di servizi, sia alle caratteristiche di ottimizzazione della trasmissione dei segnali tipiche del 5G. 

Infatti, da diversi test effettuati tramite misure in campo, è emerso che gli impianti 5G sono in grado di garantire i servizi mobili anche irradiando una potenza molto bassa rispetto a quella di targa dell’apparato.

Le potenze effettivamente esercite dal 5G risultano, per i motivi visti sopra, anche molto più basse di quelle esercite dai sistemi precedenti, ed in particolare il 4G, che è il sistema ad oggi più impattante sul territorio.

Infatti, circa l’80% delle sorgenti 4G esercisce potenze medie superiori a 6W – il 60% circa tra 6W e 20W – mentre il 60% delle antenne 5G utilizza potenze medie inferiori a 6W.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 2 dicembre 2014 Linee guida, relative alla definizione delle modalita' con cui gli operatori forniscono all'ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilita' temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/22/14A09740/sg

SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente – La rete delle agenzie ambientali (Arpa-Appa-Ispra) per l'ambiente https://www.snpambiente.it/

Scarsità di acqua

Anno
2024

La scarsità di acqua, sempre più evidenziata anche nei corsi d’acqua del Piemonte, è dovuta sia a particolari condizioni locali che agli ingenti prelievi per gli usi antropici; oltre a creare difficoltà per gli approvvigionamenti, che quando possibile si orientano verso fonti alternative, ad esempio, ricorrendo alle acque sotterranee, rappresenta un problema per lo stato di salute dell’ecosistema fluviale e del suo equilibrio ecologico.

La riduzione delle portate modifica i processi di scambio tra falde e acque superficiali   mettendo a repentaglio la continuità longitudinale e laterale del corpo idrico, con possibili alterazioni del naturale assetto morfologico e con severi effetti negativi sulle componenti biologiche degli ecosistemi.

In Piemonte si persegue da tempo una strategia di azione con valenza interregionale per dotarsi di conoscenze utili a fronteggiare le problematiche connesse con le criticità idriche accentuate dai cambiamenti climatici.

A partire dal 2003 si è operato d’intesa con le altre regioni padane, nell’ambito della Cabina di regia dell’Autorità di Bacino del fiume Po, per monitorare l’evolversi dello stato quantitativo delle risorse idriche e nel 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato all’attività unitaria conoscitiva e di controllo del bilancio idrico rivolta alla prevenzione degli eventi di magra eccezionale del bacino del Fiume Po.

Dalla positiva esperienza della Cabina di regia è stato istituito un Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto padano che opera anche a supporto della quantificazione del bilancio idrico e relativi indicatori circa gli scenari di severità della carenza idrica.

Inoltre, allo scopo di disporre di un quadro conoscitivo sull’evoluzione dello stato idrologico dei corsi d’acqua, la situazione meteo-idrometrica e delle falde acquifere è oggetto di un monitoraggio automatico in continuo. Infine, in sede di approvazione della Relazione di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, il Consiglio Regionale del Piemonte ha ulteriormente ribadito l’esigenza di integrare la politica regionale promuovendo le iniziative di risparmio in capo agli utilizzatori come contributo irrinunciabile al raggiungimento degli obiettivi ambientali.

L’anno solare 2023 sull’intero bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, è risultato il secondo più caldo dell’intera serie storica disponibile a partire dal 1958 dopo il 2022, mentre dal punto di vista delle precipitazioni i totali complessivi sono risultati solo lievemente al di sotto della norma climatica del trentennio di riferimento 1991-2020. 
La temperatura media annuale è risultata pari a circa 11°C, con un’anomalia positiva di 1.8°C rispetto alla norma del periodo 1991-2020, maggiormente accentuata nella seconda parte dell’annata.

La precipitazione media, relativa all’intero bacino del fiume Po, chiuso alla confluenza con il Ticino, nel 2023 è stata di 970 mm con una lieve anomalia negativa del 9% rispetto alla norma di riferimento 1991-2020. Tuttavia, le precipitazioni non sono risultate uniformemente distribuite sulla regione, infatti se da una parte i bacini occidentali chiudono l’anno in leggero surplus pluviometrico, nel settore meridionale si registra un deficit medio sull’anno anche del 40%, mentre le pianure e i settori settentrionali registrano deficit di minore entità.

In riferimento agli apporti nevosi dell’inverno 2022-2023 e l’inizio della stagione invernale 2023-2024 l’arco alpino piemontese ha subito un marcato deficit di risorsa nivale, sia in termini di nevicate cumulate che di spessori di neve al suolo. Unica nota positiva per il 2023 è stato il mese di maggio che ha visto un deciso cambio di direzione alle quote più elevate (>2500m), dove gli accumuli nevosi hanno superato i valori di rifermento storico per il mese. 

Tuttavia, un mese non è stato sufficiente a riportare i valori nella norma a causa del grosso deficit pregresso. Nonostante questo, l’abbondante risorsa nivale in quota a fine primavera ha garantito una data di fusione completa del manto nevoso in quota, sostanzialmente in media, posticipata di circa 30-45 giorni rispetto al 2022.

Come riscontrato nell’anno precedente, nel 2023 si sono registrati scostamenti negativi di portata rispetto ai valori storici di riferimento, dovuti principalmente alla presenza di diversi periodi asciutti durante l’anno, ad eccezione delle abbondanti precipitazioni di maggio, ma anche derivanti dallo stato pregresso di siccità dei corsi d’acqua individuato nel 2022. 

Quest’ultimo aspetto è confermato dal fatto che per alcuni bacini del settore occidentale della regione, quali Dora Riparia, Pellice, Malone, Dora Baltea, Varaita e Stura di Demonte, nonostante siano stati registrati afflussi totali annui superiori alla media storica, i deflussi sono stati inferiori alla media di riferimento, determinando perciò scostamenti negativi di portata. Alla sezione di chiusura del bacino del Po piemontese, sezione di Isola S. Antonio (PV), la portata media annua è risultata il 40% più bassa del valore medio storico.

Anomalia standardizzata (1971-2000) di temperatura e di precipitazione in Piemonte nell’anno solare 2023 a confronto con le annate passate a partire dal 1958 - Fonte Arpa Piemonte

Geodatabase della morfologia dei corsi d’acqua

Anno
2024

Il GEodatabase Morfologia corsi d’Acqua - GEmMA, dedicato alla morfologia fluviale, raccoglie informazioni di carattere morfologico e idrologico sui corsi d’acqua piemontesi.
Le informazioni di carattere geomorfologico sono derivate da rilievi diretti sul terreno, analisi di fotografie aeree multitemporali, cartografie storiche e immagini digitali tridimensionali e descrivono, ad esempio, l’evoluzione del corso d'acqua nel tempo e l’impatto dovuto all'artificializzazione, misurato con un indice di qualità morfologica.

GEmMA nasce come strumento di lavoro e come supporto al calcolo dell'indicatore di qualità morfologica IQM, indice che insieme all'indice di alterazione del regime idrologico IARI valuta lo stato idromorfologico di un corso d'acqua come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque.

La comprensione dei processi idromorfologici in atto e delle tendenze future dell’alveo, sia alla scala di bacino idrografico che di tratto fluviale, è necessaria per la protezione e gestione consapevole dei corsi d’acqua, che siano piccoli torrenti o grandi fiumi.

I processi connessi con i flussi idrici e il trasporto dei sedimenti sono infatti fondamentali per la naturale evoluzione morfologica di un corso d'acqua e sono anche alla base del mantenimento degli ecosistemi ripariali dove la presenza di una vegetazione complessa e strutturata e di numerose specie animali acquatiche e terricole nelle acque, lungo le rive e nelle pianure alluvionali contribuisce al mantenimento di un buon livello di biodiversità.

L’attenta gestione dei corsi d’acqua è funzionale alla conservazione della biodiversità e al mantenimento dei servizi ecosistemici di valore economico, sanitario e per il benessere umano forniti dai corsi d’acqua.

Il geodatabase GEmMA si propone anche come strumento a supporto della valutazione di differenti scenari d’intervento o di pianificazione sui corsi d’acqua e all’identificazione delle misure maggiormente efficaci da attuare per mantenerne o migliorarne lo stato di qualità.

Il servizio, aggiornato con cadenza annuale e consultabile sul   Geoportale GEmMA, raccoglie i dati relativi all'analisi morfologica dei corsi d'acqua e si configura come supporto all’analisi per il calcolo degli indicatori idromorfologici tra cui:

  • il valore e la classe di qualità morfologica (IQM) come nella sintesi degli indicatori morfologici e l’indice di qualità morfologica;
  • i sub-indici verticali e orizzontali;
  • gli effetti dell'artificialità sulle componenti che costituiscono l'indice IQM, ovvero continuità, morfologia e vegetazione.
     
Valutazione degli indicatori della morfologia dei corsi d'acqua - Fonte Arpa Piemonte
Parametri elementari della morfologia dei corsi d'acqua - Fonte Arpa Piemonte
Sintesi degli indicatori della morfologia dei corsi d'acqua - Fonte Arpa Piemonte
Sub-indici verticali e orizzontali degli indicatori della morfologia dei corsi d'acquaa - Fonte Arpa Piemonte
Componenti di continuità, morfologia e vegetazione che costituiscono l'indice IQM - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

  Dataset GEmMA, GEodatabase Morfologia corsi d'Acqua https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=e460c47636d14c01a26eeba31435a456

Sito di Casale Monferrato

Anno
2024
Sito di interesse nazionale di Casale Monferrato

Il sito di Casale Monferrato comprende il territorio di 48 Comuni, dei quali 45 in Provincia di Alessandria, 2 in provincia di Vercelli e 1 in Provincia di Asti, su di un’area di 738 km2.

Nel Comune di Casale Monferrato aveva sede lo stabilimento Eternit, la cui presenza ed attività ha determinato una ingentissima diffusione di amianto sul territorio.

Le operazioni di bonifica del SIN sono incentrate sul risanamento del territorio dalla presenza di amianto in matrice friabile e compatta.

Gli elementi principali della bonifica del SIN sono:

  • la bonifica dello stabilimento Eternit e delle aree da questo impattate;
  • la bonifica del polverino;
  • la bonifica delle coperture in cemento-amianto degli edifici di proprietà pubblica e privata e di altri manufatti.

Il polverino in particolare, materiale di scarto nella produzione di manufatti in cemento-amianto, è un prodotto friabile costituito da cemento misto a fibre libere o facilmente liberabili e quindi da ritenersi disponibili all’aerodispersione; tale materiale ha trovato impiego nella realtà casalese, dove era reperibile gratuitamente, nei sottotetti quale isolante e, per la tipica consistenza, in cortili e strade come pavimentazione.

Parallelamente alle azioni di bonifica, per l’eliminazione delle fonti di rischio, è aumentata la conoscenza del territorio, mediante autodenuncia, con l’identificazione di ulteriori siti caratterizzati dalla presenza di coperture e polverino.

Il Progetto di Bonifica del sito di Interesse Nazionale di Casale Monferrato prevede l’intervento diretto dell’amministrazione pubblica nel caso delle bonifiche degli “utilizzi impropri” dell’amianto, mentre, per la rimozione delle coperture in cemento amianto, stabilisce che l’intervento venga eseguito a cura dei privati, con erogazione di un contributo forfettario a parziale rimborso per le spese di rimozione e smaltimento.

Monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse a Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Stato di avanzamento della bonifica

E' significativo sottolineare che le bonifiche dei siti di polverino censiti sono prossime al 100%. 
E’ stata anche conclusa la bonifica del tratto del Canale Lanza adiacente all'ex stabilimento Eternit.

A Casale Monferrato il 10 settembre 2016 è stato inaugurato il parco Eternot, nell’area dove sorgeva lo stabilimento.

Monitoraggio ambientale di un cantiere di bonifica del polverino a Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Monitoraggio e controllo

Quale ente attuatore degli interventi è stata individuata l’amministrazione comunale di Casale Monferrato, e inizialmente Arpa Piemonte e ASL 21 (ora ASL AL) erano indicati quali enti competenti per i monitoraggi. Dal 2008 i monitoraggi ambientali vengono effettuati da Arpa Piemonte.

Le attività annuali di Arpa Piemonte comprendono sopralluoghi, campioni di aerodispersi per l’analisi in SEM, campioni di aerodispersi per l’analisi in MOCF, campioni e analisi di solidi.

Quando pervengono nuove segnalazioni per la verifica di polverino, sia nei sottotetti sia nei cortili, Arpa Piemonte esegue:

  • sopralluogo conoscitivo;
  • prelievo di campioni e relative analisi finalizzate alla verifica dell’effettiva presenza di amianto;
  • rilievi fotografici a documentazione del sito;
  • compilazione dell’apposita scheda e relativo inserimento nel registro, censimento;
  • georeferenziazione del sito.

A seguito di specifica richiesta del Comune di Casale Monferrato si procede ad effettuare, con cadenza trimestrale, il monitoraggio aria ambiente della discarica monouso per amianto così come disposto dalla Provincia di Alessandria nel provvedimento di autorizzazione dell’impianto.

Dal 2007 è in corso l’effettuazione di un monitoraggio della concentrazione delle fibre di amianto in aria esteso all’area dell’ex USL76 con campagne successive che interessano in totale 167 punti. In ogni punto viene effettuato un prelievo per 2 giorni consecutivi. 

Saltuariamente a seguito di richieste puntuali di qualche amministrazione comunale sono stati aggiunti punti.

Nel 2023 è proseguita la sesta campagna di monitoraggio sul territorio del SIN, iniziata nel 2021, durante la quale nell’anno 2023 sono stati prelevati 70 campioni di materiale aerodisperso in 2 quartieri di Casale M.to e nei comuni di Ticineto, Ozzano M.to, S.Giorgio M.to, Mirabello M.to, Terruggia, Castelletto Merli, Odalengo Piccolo, Solonghello, Camino, Coniolo e Ponzano.

Complessivamente dall’inizio della sesta campagna sono stati prelevati 162 campioni.
Dalle concentrazioni fino ad oggi misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, soglia di allarme assunta come riferimento per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato.

La medesima situazione è stata riscontrata a partire dal 2009 ad oggi, nei pochi casi di ritrovamento di fibre la concentrazione è sempre stata nell’intorno a 0,2 - 0.4 fibre per litro a fronte del ritrovamento di una o due fibre per i pochi campioni positivi.

Vengono riportati i campioni positivi, si tratta di campioni per i quali il conteggio sulla porzione letta è comunque stato di una o due fibre al massimo.
Monitoraggio ambientale della discarica di Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Risorse e informazioni aggiuntive

Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti di Interesse Nazionale - ISPESL -03/11/2010 https://www.inail.it/cs/internet/docs/decalogo_bonifiche_amianto_2010-pdf.pdf?section=attivita

La legislazione nazionale in materia di bonifica dei siti contaminati è dettata dal D.Lgs. 152/06, Parte IV, Titolo V. http://www.normattiva.it/eli/id/2006/04/14/006G0171/CONSOLIDATED

La legislazione nazionale in tema di Amianto https://www.normattiva.it/eli/stato/LEGGE/1992/03/27/257/CONSOLIDATED

Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

Gestione degli esposti relativi alle coperture in cemento-amianto

Con la deliberazione n. 40-5094 del 18 dicembre 2012 “Approvazione del Protocollo regionale per la gestione di esposti / segnalazioni relativi alla presenza di coperture in cemento - amianto negli edifici

la Giunta regionale ha inteso delineare in modo chiaro il procedimento amministrativo e le competenze di Comune, Arpa ed Asl a seguito della presentazione di esposti relativi alla presenza di coperture in cemento-amianto.

La deliberazione precisa che, a seguito della presentazione di un esposto, Arpa e Asl procedano, su richiesta del Comune, a verifiche di carattere tecnico e documentale, allo scopo di fornire all’Amministrazione comunale gli elementi per l’adozione degli eventuali provvedimenti di carattere sanitario.

Anno
2024
Paragrafi

Con la deliberazione n. 40-5094 del 18 dicembre 2012 “Approvazione del Protocollo regionale per la gestione di esposti / segnalazioni relativi alla presenza di coperture in cemento - amianto negli edifici

la Giunta regionale ha inteso delineare in modo chiaro il procedimento amministrativo e le competenze di Comune, Arpa ed Asl a seguito della presentazione di esposti relativi alla presenza di coperture in cemento-amianto.

La deliberazione precisa che, a seguito della presentazione di un esposto, Arpa e Asl procedano, su richiesta del Comune, a verifiche di carattere tecnico e documentale, allo scopo di fornire all’Amministrazione comunale gli elementi per l’adozione degli eventuali provvedimenti di carattere sanitario.

Capitolo
Amianto
Anno
2024

Mappatura della presenza di amianto

La mappatura della presenza di amianto comporta l'individuazione e la delimitazione dei siti caratterizzati dalla presenza di amianto nell'ambiente naturale e costruito.

La Regione Piemonte, tramite la collaborazione di Arpa Piemonte, provvede alla mappatura dell’amianto nell’ambiente costruito e naturale, in coerenza con quanto disposto dal Decreto del Ministero dell'Ambiente 18 marzo 2003, n. 101Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93

La mappatura dell’amianto di origine antropica riguarda l’individuazione delle coperture in cemento-amianto.

La mappatura della presenza di amianto di origine naturale si attua tramite una classificazione del territorio, ove minerali di amianto siano stati accertati o siano potenzialmente presenti.

In esito alle attività, si dispone di una classificazione del territorio regionale alla scala 1:100.000 delle rocce con presenza accertata o potenziale di minerali di amianto ed alla produzione di alcuni fogli alla scala 1:50.000 / 1:25.000.

E’ stata inoltre prodotta una classificazione delle aree sulla base delle probabilità di riscontro di amianto.

La mappatura dell’amianto di origine antropica e dell’amianto di origine naturale è consultabile e scaricabile nel geoportale Arpa Piemonte:

Il documento Amianto naturale in Piemonte. Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria nato in esito allo svolgimento delle attività di mappatura della presenza naturale di amianto, raccoglie le testimonianze della ricerca mineraria di amianto in Piemonte.

Anno
2024
Paragrafi

La mappatura della presenza di amianto comporta l'individuazione e la delimitazione dei siti caratterizzati dalla presenza di amianto nell'ambiente naturale e costruito.

La Regione Piemonte, tramite la collaborazione di Arpa Piemonte, provvede alla mappatura dell’amianto nell’ambiente costruito e naturale, in coerenza con quanto disposto dal Decreto del Ministero dell'Ambiente 18 marzo 2003, n. 101Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93

La mappatura dell’amianto di origine antropica riguarda l’individuazione delle coperture in cemento-amianto.

La mappatura della presenza di amianto di origine naturale si attua tramite una classificazione del territorio, ove minerali di amianto siano stati accertati o siano potenzialmente presenti.

In esito alle attività, si dispone di una classificazione del territorio regionale alla scala 1:100.000 delle rocce con presenza accertata o potenziale di minerali di amianto ed alla produzione di alcuni fogli alla scala 1:50.000 / 1:25.000.

E’ stata inoltre prodotta una classificazione delle aree sulla base delle probabilità di riscontro di amianto.

La mappatura dell’amianto di origine antropica e dell’amianto di origine naturale è consultabile e scaricabile nel geoportale Arpa Piemonte:

Il documento Amianto naturale in Piemonte. Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria nato in esito allo svolgimento delle attività di mappatura della presenza naturale di amianto, raccoglie le testimonianze della ricerca mineraria di amianto in Piemonte.

Capitolo
Amianto
Anno
2024

Piano Regionale Amianto

Capitolo
Anno
2024

In Piemonte è vigente il Piano Regionale Amianto 2016-2020 , approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 124-7279 del 1 marzo 2016, al cui interno sono riportate indicazioni ed obiettivi che l’Amministrazione intende raggiungere nel periodo di validità quinquennale.

Il Piano Regionale Amianto si pone come strumento che definisce gli obiettivi da perseguire per un concreto risanamento del territorio piemontese e per far sì che ove vi è presenza di amianto la gestione delle problematiche conseguenti sia effettuata nel rispetto di adeguati livelli di cautela e competenza. Più precisamente, tra gli obiettivi si cita:

  • la salvaguardia e la tutela della salute rispetto all'inquinamento da fibre di amianto nei luoghi di vita e di lavoro;
  • la rimozione dei fattori di rischio indotti dall'amianto mediante la bonifica di siti, impianti, edifici e manufatti in cui sia stata rilevata la presenza di amianto;
  • il sostegno alla ricerca e alla sperimentazione nel campo della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie amianto correlate;
  • il sostegno alle persone affette da malattie amianto correlate;
  • la ricerca e la sperimentazione di tecniche per la bonifica degli amianti e il recupero dei siti contaminati;
  • la promozione di iniziative di educazione e informazione finalizzate a ridurre il rischio amianto.

Il Piano tratta gli aspetti sanitari ed ambientali, spazia dalla ricognizione della presenza di amianto - tramite la mappatura - alla bonifica, allo smaltimento, alla formazione delle figure che operano in materia di amianto. 

È stato recentemente intrapreso il percorso di aggiornamento del Piano regionale amianto.