PNRR - Tutela del territorio e della risorsa idrica

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato, alla Componente 4 della Missione 2 – Tutela del territorio e della risorsa idrica, un ammontare complessivo di 15,06 miliardi di euro. In particolare, sono stati assegnati all’Investimento 2.1 – Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico un totale di 2,49 miliardi di euro con l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone a rischio. L’investimento 2.1 riguarda misure a favore delle aree colpite da calamità, a cui sono destinati 1,2 miliardi di euro per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo, con interventi selezionati sulla base di piani di investimento elaborati a livello locale e successivamente approvati dal Dipartimento della Protezione Civile entro la fine del 2021.

La Regione Piemonte ha proposto 22 “macro-interventi” attingendo dai quadri dei fabbisogni relativi agli eventi alluvionali nei quali i Settori tecnici territoriali hanno individuato la massima priorità. Gli interventi selezionati si riferiscono nello specifico ai seguenti eventi alluvionali:
   • eventi meteorologici del 19-22 ottobre 2019 – DCM del 14 novembre 2019 e eventi meteorologici del 21-25 novembre 2019 – DCM del 2 dicembre 2019;
   • eventi meteorologici del 2-3 ottobre 2020 – DCM del 22 ottobre 2020.

I macro-interventi relativi ad entrambi gli eventi alluvionali sono stati concepiti per comprendere:

  • a) interventi volti al ripristino della funzionalità delle infrastrutture e degli impianti delle condutture idriche e fognarie, delle comunicazioni, dei trasporti nell'ottica della riduzione del consumo di suolo e nel rispetto della sostenibilità ambientale;
  • b) interventi di contrasto dei cambiamenti climatici lungo le aste dei corsi d’acqua principali e loro affluenti, di mitigazione dei rischi di allagamento, di effetti della dinamica fluvio-torrentizia e dell'erosione dei suoli.

I macro-interventi della categoria a) riguardano le frane che hanno coinvolto la viabilità e le fognature e sono stati ripartiti su aree territoriali provinciali, mentre quelli della categoria b),  che riguardano invece le opere lungo i corsi d’acqua, sono stati ripartiti su bacini idrografici.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha approvato l’elenco dettagliato dei nuovi progetti del Piemonte per un importo complessivo pari a € 59.308.773,06.

 

Nel corso del 2023 la Regione Piemonte ha curato:

  1. l'attivazione di un servizio di assistenza in favore dei Soggetti Attuatori (Comuni, Province e AIPo) per la compilazione delle check-list (v. Modulistica) (c'è link), atte a verificare per ogni fase di avanzamento del progetto diversi aspetti legati alla regolarità della spesa, all'assenza di doppi finanziamenti o di conflitto di interessi, alla parità di genere, ai target e milestone del progetto e al rispetto del principio del DNSH (Do No Significant Harm), ovvero del “non arrecare un danno significativo” all’ambiente;
     
  2. l'approvazione delle modalità di rendicontazione e la redazione di indicazioni operative per il rispetto del principio del DNSH diffuso capillarmente a tutti i soggetti attuatori e ai professionisti incaricati per la redazione dei progetti.

    In materia DNSH, i temi attenzionati sono: la valutazione del rischio alluvioni attraverso le pianificazioni territoriali esistenti; il rispetto del principio dell'economia circolare con l'applicazione delle 5 R "ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare, rigenerare" i materiali presenti in cantiere;  la protezione e il ripristino della biodiversità attraverso lo studio biologico e naturalistico dell'impatto delle opere sulle specie protette ove presenti. Per gli interventi che prevedono scavi, è stato affrontato il tema delle terre e rocce da scavo con la loro caratterizzazione e il possibile riutilizzo per il cantiere medesimo o per altri cantieri. Ai progettisti è stato richiesto di prestare particolare attenzione alla cantierizzazione dell'opera limitando l'utilizzo di acqua e pensando al suo riutilizzo nelle lavorazioni di cantiere e ai mezzi d'opera. Inoltre, i progetti di maggior impatto economico situati lungo i corsi d'acqua sono stati soggetti a verifica di VIA, al fine di indagare eventuali effetti negativi sull'ecosistema.
Anno
2024
Paragrafi

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato, alla Componente 4 della Missione 2 – Tutela del territorio e della risorsa idrica, un ammontare complessivo di 15,06 miliardi di euro. In particolare, sono stati assegnati all’Investimento 2.1 – Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico un totale di 2,49 miliardi di euro con l’obiettivo di portare in sicurezza 1,5 milioni di persone a rischio. L’investimento 2.1 riguarda misure a favore delle aree colpite da calamità, a cui sono destinati 1,2 miliardi di euro per il ripristino delle infrastrutture danneggiate e per la riduzione del rischio residuo, con interventi selezionati sulla base di piani di investimento elaborati a livello locale e successivamente approvati dal Dipartimento della Protezione Civile entro la fine del 2021.

La Regione Piemonte ha proposto 22 “macro-interventi” attingendo dai quadri dei fabbisogni relativi agli eventi alluvionali nei quali i Settori tecnici territoriali hanno individuato la massima priorità. Gli interventi selezionati si riferiscono nello specifico ai seguenti eventi alluvionali:
   • eventi meteorologici del 19-22 ottobre 2019 – DCM del 14 novembre 2019 e eventi meteorologici del 21-25 novembre 2019 – DCM del 2 dicembre 2019;
   • eventi meteorologici del 2-3 ottobre 2020 – DCM del 22 ottobre 2020.

I macro-interventi relativi ad entrambi gli eventi alluvionali sono stati concepiti per comprendere:

  • a) interventi volti al ripristino della funzionalità delle infrastrutture e degli impianti delle condutture idriche e fognarie, delle comunicazioni, dei trasporti nell'ottica della riduzione del consumo di suolo e nel rispetto della sostenibilità ambientale;
  • b) interventi di contrasto dei cambiamenti climatici lungo le aste dei corsi d’acqua principali e loro affluenti, di mitigazione dei rischi di allagamento, di effetti della dinamica fluvio-torrentizia e dell'erosione dei suoli.

I macro-interventi della categoria a) riguardano le frane che hanno coinvolto la viabilità e le fognature e sono stati ripartiti su aree territoriali provinciali, mentre quelli della categoria b),  che riguardano invece le opere lungo i corsi d’acqua, sono stati ripartiti su bacini idrografici.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha approvato l’elenco dettagliato dei nuovi progetti del Piemonte per un importo complessivo pari a € 59.308.773,06.

 

Nel corso del 2023 la Regione Piemonte ha curato:

  1. l'attivazione di un servizio di assistenza in favore dei Soggetti Attuatori (Comuni, Province e AIPo) per la compilazione delle check-list (v. Modulistica) (c'è link), atte a verificare per ogni fase di avanzamento del progetto diversi aspetti legati alla regolarità della spesa, all'assenza di doppi finanziamenti o di conflitto di interessi, alla parità di genere, ai target e milestone del progetto e al rispetto del principio del DNSH (Do No Significant Harm), ovvero del “non arrecare un danno significativo” all’ambiente;
     
  2. l'approvazione delle modalità di rendicontazione e la redazione di indicazioni operative per il rispetto del principio del DNSH diffuso capillarmente a tutti i soggetti attuatori e ai professionisti incaricati per la redazione dei progetti.

    In materia DNSH, i temi attenzionati sono: la valutazione del rischio alluvioni attraverso le pianificazioni territoriali esistenti; il rispetto del principio dell'economia circolare con l'applicazione delle 5 R "ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare, rigenerare" i materiali presenti in cantiere;  la protezione e il ripristino della biodiversità attraverso lo studio biologico e naturalistico dell'impatto delle opere sulle specie protette ove presenti. Per gli interventi che prevedono scavi, è stato affrontato il tema delle terre e rocce da scavo con la loro caratterizzazione e il possibile riutilizzo per il cantiere medesimo o per altri cantieri. Ai progettisti è stato richiesto di prestare particolare attenzione alla cantierizzazione dell'opera limitando l'utilizzo di acqua e pensando al suo riutilizzo nelle lavorazioni di cantiere e ai mezzi d'opera. Inoltre, i progetti di maggior impatto economico situati lungo i corsi d'acqua sono stati soggetti a verifica di VIA, al fine di indagare eventuali effetti negativi sull'ecosistema.
Anno
2024

Pronto intervento e fondi alluvionali

La Regione Piemonte, al verificarsi di un evento calamitoso, a seconda della gravità e dell'estensione del territorio coinvolto, può:

Per far fronte alle richieste di pronto intervento e ripristino formulate dagli Enti locali, i Settori Tecnici regionali si mobilitano accertando i danni tramite appositi sopralluoghi, verificandone la rispondenza con i disposti di legge, valutandone l'entità del rischio associato e quantificando l'impegno economico necessario per intervenire sul territorio.

I dati raccolti vengono caricati nel Sistema Informativo di Gestione Emergenze e Territorio (EMETER), un sistema WebGis che favorisce lo scambio di informazioni e migliora il coordinamento tra le istituzioni locali deputate alla salvaguardia e alla tutela del territorio. Questo strumento consente di raccogliere, aggiornare e gestire in modo integrato le informazioni relative alla componente alfanumerica e cartografica dei danni censiti. Il funzionario incaricato del censimento georiferisce il danno, lo associa all'evento calamitoso  (pioggia, grandine, movimento franoso, etc.), lo descrive (secondo le categorie di danno previste dalla nomenclatura "FloodCat"), indica la tipologia e la quantificazione economica dell’intervento ed individua il rischio associato (basso, medio e alto).

Per ogni danno è possibile associare più categorie di intervento: somma urgenza, urgente, definitivo.

Negli ultimi anni il censimento dei danni con EMETER è stato esteso anche alle Amministrazioni provinciali e ad AiPO (Agenzia interregionale per il fiume Po), con specifiche istruzioni per la compilazione dei campi.
Tutte le informazioni e i documenti contenuti in EMETER, compresi eventuali allegati fotografici e ordinanze di somma urgenza, possono essere scaricate attraverso la selezione dei dati con filtri di natura territoriale o temporale.
 

La legge regionale n. 38/1978

Gli interventi finanziabili con la LR 38/78 normalmente si riferiscono a danni puntuali.

Gli interventi vengono tipizzati secondo 3 categorie:

  • interventi di somma urgenza, realizzati entro poco tempo dall'accadimento dell'evento calamitoso;
  • interventi urgenti, di ripristino delle condizioni ex ante e di riduzione del rischio residuo;
  • interventi definitivi, di completamento degli interventi di ripristino.

Gli interventi sono inoltre classificati in base alla tipologia e seguono il seguente criterio di priorità:

  1. puntellamenti, demolizioni e sgomberi ed altri interventi a tutela della pubblica incolumità;
  2. ripristino delle strade comunali, provinciali e vicinali di uso pubblico, essenziali al collegamento degli abitanti ed al funzionamento di importanti attività produttive;
  3. ripristino di acquedotti pubblici, di fognature e di altre opere igieniche nonché interventi atti a prevenire incombenti situazioni di pericolo;
  4. lavori indispensabili ad assicurare la funzionalità delle opere idrauliche di competenza regionale, ove il mancato intervento pregiudichi la pubblica incolumità o la sicurezza di opere pubbliche;
  5. ripristino di edifici, opere ed impianti pubblici rientranti nella competenza regionale, ove ciò sia necessario per la salvaguardia della pubblica incolumità e per garantire la funzionalità dei servizi civili essenziali;
  6. costruzione, installazione e reperimento di ricoveri temporanei per le persone rimaste senza tetto a causa delle calamità;
  7. ripristino dell’agibilità essenziale dei porti lacuali;
  8. indagini, studi e progettazione preliminare inerenti agli interventi a tutela della pubblica incolumità.
     
Richiesta di Stato d'Emergenza - D.Lgs 1/2018

Al verificarsi di un evento alluvionale di particolare rilevanza e intensità, che coinvolga significativamente il territorio arrecando danno al patrimonio pubblico, privato, produttivo e agricolo, il Presidente della Regione può inoltrare al Presidente del Consiglio una richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza, supportata da un "rapporto di evento", redatto dai tecnici regionali con il supporto di Arpa Piemonte e di altri soggetti esterni (Province, AiPO, ANAS, CNR).

Il rapporto è destinato a documentare, in tempi rapidi, l’accaduto, delimitando il territorio coinvolto e fornendo una stima dell'entità dei danni e delle relative risorse finanziarie necessarie per i ripristini; non rappresenta sistematicamente tutte le situazioni di dissesto né riporta cartografie di dettaglio.

Sulla base dell’istruttoria e della relazione del Dipartimento della Protezione Civile che tiene conto delle risultanze dei sopralluoghi e del rapporto di evento, il Presidente del Consiglio può quindi dichiarare lo stato di emergenza, stabilendo un primo stanziamento delle risorse economiche e la durata.

Il Capo della Protezione Civile, previa intesa con la Regione, emana un’ordinanza con la quale nomina il Commissario delegato e fornisce le indicazioni operative per l’attuazione delle azioni e degli interventi necessari per il superamento dell’emergenza.

A fronte del censimento dei danni e della proposta degli interventi (tipologia e quantificazione economica) effettuati tramite EMETER, la Regione redige il quadro del fabbisogno, secondo i quattro ordini di urgenza:

  • spese per soccorso e assistenza alla popolazione;
  • interventi di somma urgenza: ripristino della funzionalità di servizi pubblici e infrastrutture di rete strategiche;
  • prime misure economiche di immediato sostegno ai privati e alle attività economiche e produttive;
  • interventi di riduzione del rischio residuo;
  • ripristino di strutture ed infrastrutture pubbliche e private.

Sulla base delle indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile il piano degli interventi viene redatto anche per stralci e approvato con ordinanze commissariali.
 

 

Eventi alluvionali in Piemonte - 2023

Nel corso del 2023 si sono registrati i seguenti eventi:

  • Evento grandinigeno del 6 luglio 2023
    Sono stati finanziati gli interventi di somma urgenza per far fronte ai danni provocati agli edifici pubblici e il conferimento in discarica di diverso materiale danneggiato, rimosso dalle coperture. Con OCDPC n. 1019 del 5/11/2023, sono state individuate le aree di stoccaggio per le tegole rotte e rimosse dalle coperture, per il conferimento in discarica in modo separato.
     
  • Colata detritica a Bardonecchia (TO) del 13 agosto 2023 
    Sono stati finanziati l’autonoma sistemazione degli sfollati e l'assistenza alla popolazione, gli interventi di rimozione e stoccaggio dei detriti prodotti dalla colata e i primi interventi di messa in sicurezza dell’asta del Rochemolles, del Frejus/Merdovine e della Dora di Melezet. Con  OCDPC n. 1038 del 9/11/2023, sono stati affrontati il tema del trattamento dei rifiuti e la programmazione di opere di mitigazione del rischio da colata detritica. Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti, una parte del materiale è stato acquisito da ditte private per il riutilizzo, una parte è stato portato in discarica e una parte è stato collocato su aree di deposito individuate dall'Amministrazione comunale. I rifiuti ingombranti, quali i veicoli demoliti, i mobili, le attrezzature, gli elettrodomestici irrecuperabili delle cantine, sono stati dapprima depositati e poi trasportati in discarica come rifiuti speciali.

Per entrambi gli eventi, la Regione ha contribuito al parziale ristoro dei danni alle vetture danneggiate o demolite.

Anno
2024
Paragrafi

La Regione Piemonte, al verificarsi di un evento calamitoso, a seconda della gravità e dell'estensione del territorio coinvolto, può:

Per far fronte alle richieste di pronto intervento e ripristino formulate dagli Enti locali, i Settori Tecnici regionali si mobilitano accertando i danni tramite appositi sopralluoghi, verificandone la rispondenza con i disposti di legge, valutandone l'entità del rischio associato e quantificando l'impegno economico necessario per intervenire sul territorio.

I dati raccolti vengono caricati nel Sistema Informativo di Gestione Emergenze e Territorio (EMETER), un sistema WebGis che favorisce lo scambio di informazioni e migliora il coordinamento tra le istituzioni locali deputate alla salvaguardia e alla tutela del territorio. Questo strumento consente di raccogliere, aggiornare e gestire in modo integrato le informazioni relative alla componente alfanumerica e cartografica dei danni censiti. Il funzionario incaricato del censimento georiferisce il danno, lo associa all'evento calamitoso  (pioggia, grandine, movimento franoso, etc.), lo descrive (secondo le categorie di danno previste dalla nomenclatura "FloodCat"), indica la tipologia e la quantificazione economica dell’intervento ed individua il rischio associato (basso, medio e alto).

Per ogni danno è possibile associare più categorie di intervento: somma urgenza, urgente, definitivo.

Negli ultimi anni il censimento dei danni con EMETER è stato esteso anche alle Amministrazioni provinciali e ad AiPO (Agenzia interregionale per il fiume Po), con specifiche istruzioni per la compilazione dei campi.
Tutte le informazioni e i documenti contenuti in EMETER, compresi eventuali allegati fotografici e ordinanze di somma urgenza, possono essere scaricate attraverso la selezione dei dati con filtri di natura territoriale o temporale.
 

La legge regionale n. 38/1978

Gli interventi finanziabili con la LR 38/78 normalmente si riferiscono a danni puntuali.

Gli interventi vengono tipizzati secondo 3 categorie:

  • interventi di somma urgenza, realizzati entro poco tempo dall'accadimento dell'evento calamitoso;
  • interventi urgenti, di ripristino delle condizioni ex ante e di riduzione del rischio residuo;
  • interventi definitivi, di completamento degli interventi di ripristino.

Gli interventi sono inoltre classificati in base alla tipologia e seguono il seguente criterio di priorità:

  1. puntellamenti, demolizioni e sgomberi ed altri interventi a tutela della pubblica incolumità;
  2. ripristino delle strade comunali, provinciali e vicinali di uso pubblico, essenziali al collegamento degli abitanti ed al funzionamento di importanti attività produttive;
  3. ripristino di acquedotti pubblici, di fognature e di altre opere igieniche nonché interventi atti a prevenire incombenti situazioni di pericolo;
  4. lavori indispensabili ad assicurare la funzionalità delle opere idrauliche di competenza regionale, ove il mancato intervento pregiudichi la pubblica incolumità o la sicurezza di opere pubbliche;
  5. ripristino di edifici, opere ed impianti pubblici rientranti nella competenza regionale, ove ciò sia necessario per la salvaguardia della pubblica incolumità e per garantire la funzionalità dei servizi civili essenziali;
  6. costruzione, installazione e reperimento di ricoveri temporanei per le persone rimaste senza tetto a causa delle calamità;
  7. ripristino dell’agibilità essenziale dei porti lacuali;
  8. indagini, studi e progettazione preliminare inerenti agli interventi a tutela della pubblica incolumità.
     
Richiesta di Stato d'Emergenza - D.Lgs 1/2018

Al verificarsi di un evento alluvionale di particolare rilevanza e intensità, che coinvolga significativamente il territorio arrecando danno al patrimonio pubblico, privato, produttivo e agricolo, il Presidente della Regione può inoltrare al Presidente del Consiglio una richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza, supportata da un "rapporto di evento", redatto dai tecnici regionali con il supporto di Arpa Piemonte e di altri soggetti esterni (Province, AiPO, ANAS, CNR).

Il rapporto è destinato a documentare, in tempi rapidi, l’accaduto, delimitando il territorio coinvolto e fornendo una stima dell'entità dei danni e delle relative risorse finanziarie necessarie per i ripristini; non rappresenta sistematicamente tutte le situazioni di dissesto né riporta cartografie di dettaglio.

Sulla base dell’istruttoria e della relazione del Dipartimento della Protezione Civile che tiene conto delle risultanze dei sopralluoghi e del rapporto di evento, il Presidente del Consiglio può quindi dichiarare lo stato di emergenza, stabilendo un primo stanziamento delle risorse economiche e la durata.

Il Capo della Protezione Civile, previa intesa con la Regione, emana un’ordinanza con la quale nomina il Commissario delegato e fornisce le indicazioni operative per l’attuazione delle azioni e degli interventi necessari per il superamento dell’emergenza.

A fronte del censimento dei danni e della proposta degli interventi (tipologia e quantificazione economica) effettuati tramite EMETER, la Regione redige il quadro del fabbisogno, secondo i quattro ordini di urgenza:

  • spese per soccorso e assistenza alla popolazione;
  • interventi di somma urgenza: ripristino della funzionalità di servizi pubblici e infrastrutture di rete strategiche;
  • prime misure economiche di immediato sostegno ai privati e alle attività economiche e produttive;
  • interventi di riduzione del rischio residuo;
  • ripristino di strutture ed infrastrutture pubbliche e private.

Sulla base delle indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile il piano degli interventi viene redatto anche per stralci e approvato con ordinanze commissariali.
 

 

Eventi alluvionali in Piemonte - 2023

Nel corso del 2023 si sono registrati i seguenti eventi:

  • Evento grandinigeno del 6 luglio 2023
    Sono stati finanziati gli interventi di somma urgenza per far fronte ai danni provocati agli edifici pubblici e il conferimento in discarica di diverso materiale danneggiato, rimosso dalle coperture. Con OCDPC n. 1019 del 5/11/2023, sono state individuate le aree di stoccaggio per le tegole rotte e rimosse dalle coperture, per il conferimento in discarica in modo separato.
     
  • Colata detritica a Bardonecchia (TO) del 13 agosto 2023 
    Sono stati finanziati l’autonoma sistemazione degli sfollati e l'assistenza alla popolazione, gli interventi di rimozione e stoccaggio dei detriti prodotti dalla colata e i primi interventi di messa in sicurezza dell’asta del Rochemolles, del Frejus/Merdovine e della Dora di Melezet. Con  OCDPC n. 1038 del 9/11/2023, sono stati affrontati il tema del trattamento dei rifiuti e la programmazione di opere di mitigazione del rischio da colata detritica. Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti, una parte del materiale è stato acquisito da ditte private per il riutilizzo, una parte è stato portato in discarica e una parte è stato collocato su aree di deposito individuate dall'Amministrazione comunale. I rifiuti ingombranti, quali i veicoli demoliti, i mobili, le attrezzature, gli elettrodomestici irrecuperabili delle cantine, sono stati dapprima depositati e poi trasportati in discarica come rifiuti speciali.

Per entrambi gli eventi, la Regione ha contribuito al parziale ristoro dei danni alle vetture danneggiate o demolite.

Anno
2024

Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDiS)

Il repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo (ReNDiS) è lo strumento tramite il quale le Regioni rendono disponibili al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), all’Autorità di Bacino competente per il territorio regionale e all’Ispra, le informazioni sui progetti di intervento di mitigazione che la Regione intende attuare con i fondi nazionali disponibili a tal fine.

Il DPCM 27 settembre 2021, introduce importanti novità come quella relativa all’attribuzione del punteggio dell’intervento che ora avviene a valle della valutazione a cura dell’Autorità di Distretto (con il precedente DPCM il punteggio veniva attribuito al momento della validazione regionale). Il Decreto fissa, inoltre, i termini per la valutazione da parte dell’Autorità di Distretto ed introduce la classificazione IFFI, o "FLOODCat", per gli interventi dovuti ad eventi calamitosi recenti; richiede una relazione di compatibilità con la pianificazione di bacino in cui siano illustrati gli effetti indotti dall’opera nel contesto fisico-ambientale di riferimento e come le opere previste nel progetto incidano sulla mitigazione o riduzione della pericolosità o del rischio idraulico e idrogeologico. Il DPCM ha introdotto infine la relazione circa l’interazione tra le opere proposte (o individuate) e i fenomeni di degrado degli ecosistemi fluviali e degli habitat riparali, al fine di impedire o minimizzare il deterioramento dei corpi idrici come riportato all’art. 4 della Direttiva Acque (DIR/2000/60/CE).

I principali criteri che sono alla base della formazione della graduatoria sono il numero delle persone esposte al rischio diretto, i beni esposti a rischio grave, la riduzione del numero di persone a rischio a seguito della realizzazione dell’intervento.

Programmazione attivata

Nel corso del 2023 è stata avviata dal MASE la procedura per la definizione della programmazione 2023 di interventi di carattere preventivo a valere sui fondi del Ministero; la Regione, secondo le linee programmatiche comunicate dal Ministero, ha proposto 7 nuovi interventi per complessivi 12,8 M€ così suddivisi:

  • 3,2 M€ per realizzare 2 interventi con caratteristiche "win-win";
  • 9,6 M€ per 5 interventi contro il dissesto idrogeologico. Di questi, 2 interventi sono finalizzati al contenimento delle piene e 3 sono volti alla riduzione del dissesto idrogeologico.

A completamento della programmazione Ministeriale sono state inoltre proposte 6 integrazioni a finanziamenti già accordati, per complessivi 2,6M€. 

La Regione Piemonte con propri fondi ha avviato n. 91 interventi di manutenzione idraulica dei corsi d’acqua del reticolo idrografico minore di competenza regionale per un importo complessivo di 3 M€ che si vanno ad aggiungere alla programmazione di analoga finalità avviata nel 2021. Gli interventi sono finalizzati al ripristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua in specifici punti.

Progetto win-win del torrente Pellice

Finanziato con fondi ministeriali nell’ambito della Piattaforma Rendis web, che ha il duplice obiettivo di rispondere alla Direttiva Alluvioni e alla Direttiva Acque, nell’anno 2023 il progetto Win-Win Pellice ha visto la conclusione dei 9 interventi previsti. Alcuni di questi ha subito dei lievi danni a fronte dell’evento del maggio 2023.

Inoltre, è stata avviata l’attività di coinvolgimento del territorio sulle tematiche della riqualificazione fluviale che prevede:

  • corso di formazione per insegnanti degli istituti attinenti la materia,
  • serate divulgative locali,
  • giornata di formazione per gli ordini professionali,
  • escursioni sul Pellice e sul Po finalizzate a illustrare il tipo di intervento.
     
Anno
2024
Paragrafi

Il repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo (ReNDiS) è lo strumento tramite il quale le Regioni rendono disponibili al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), all’Autorità di Bacino competente per il territorio regionale e all’Ispra, le informazioni sui progetti di intervento di mitigazione che la Regione intende attuare con i fondi nazionali disponibili a tal fine.

Il DPCM 27 settembre 2021, introduce importanti novità come quella relativa all’attribuzione del punteggio dell’intervento che ora avviene a valle della valutazione a cura dell’Autorità di Distretto (con il precedente DPCM il punteggio veniva attribuito al momento della validazione regionale). Il Decreto fissa, inoltre, i termini per la valutazione da parte dell’Autorità di Distretto ed introduce la classificazione IFFI, o "FLOODCat", per gli interventi dovuti ad eventi calamitosi recenti; richiede una relazione di compatibilità con la pianificazione di bacino in cui siano illustrati gli effetti indotti dall’opera nel contesto fisico-ambientale di riferimento e come le opere previste nel progetto incidano sulla mitigazione o riduzione della pericolosità o del rischio idraulico e idrogeologico. Il DPCM ha introdotto infine la relazione circa l’interazione tra le opere proposte (o individuate) e i fenomeni di degrado degli ecosistemi fluviali e degli habitat riparali, al fine di impedire o minimizzare il deterioramento dei corpi idrici come riportato all’art. 4 della Direttiva Acque (DIR/2000/60/CE).

I principali criteri che sono alla base della formazione della graduatoria sono il numero delle persone esposte al rischio diretto, i beni esposti a rischio grave, la riduzione del numero di persone a rischio a seguito della realizzazione dell’intervento.

Programmazione attivata

Nel corso del 2023 è stata avviata dal MASE la procedura per la definizione della programmazione 2023 di interventi di carattere preventivo a valere sui fondi del Ministero; la Regione, secondo le linee programmatiche comunicate dal Ministero, ha proposto 7 nuovi interventi per complessivi 12,8 M€ così suddivisi:

  • 3,2 M€ per realizzare 2 interventi con caratteristiche "win-win";
  • 9,6 M€ per 5 interventi contro il dissesto idrogeologico. Di questi, 2 interventi sono finalizzati al contenimento delle piene e 3 sono volti alla riduzione del dissesto idrogeologico.

A completamento della programmazione Ministeriale sono state inoltre proposte 6 integrazioni a finanziamenti già accordati, per complessivi 2,6M€. 

La Regione Piemonte con propri fondi ha avviato n. 91 interventi di manutenzione idraulica dei corsi d’acqua del reticolo idrografico minore di competenza regionale per un importo complessivo di 3 M€ che si vanno ad aggiungere alla programmazione di analoga finalità avviata nel 2021. Gli interventi sono finalizzati al ripristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua in specifici punti.

Progetto win-win del torrente Pellice

Finanziato con fondi ministeriali nell’ambito della Piattaforma Rendis web, che ha il duplice obiettivo di rispondere alla Direttiva Alluvioni e alla Direttiva Acque, nell’anno 2023 il progetto Win-Win Pellice ha visto la conclusione dei 9 interventi previsti. Alcuni di questi ha subito dei lievi danni a fronte dell’evento del maggio 2023.

Inoltre, è stata avviata l’attività di coinvolgimento del territorio sulle tematiche della riqualificazione fluviale che prevede:

  • corso di formazione per insegnanti degli istituti attinenti la materia,
  • serate divulgative locali,
  • giornata di formazione per gli ordini professionali,
  • escursioni sul Pellice e sul Po finalizzate a illustrare il tipo di intervento.
     
Anno
2024

Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA)

Anno
2024

La pianificazione di bacino costituisce il riferimento principale per quanto riguarda il tema del dissesto idrogeologico. I dati relativi al dissesto idrogeologico piemontese sono contenuti principalmente nei piani di bacino, livello di pianificazione previsto dalla legge quadro sulla Difesa del suolo (183/1989), oggi sostituita dal (e confluita nel) D.lgs. 152/2006, III parte. 

La legge 183 pose le basi per la costituzione delle "Autorità di bacino", dapprima di ambito territoriale nazionale o regionale, oggi sostituite dalle Autorità di Bacino Distrettuale.

Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), previsto dalla Direttiva europea 2007/60 CE "Alluvioni" e approvato con DPCM 27 ottobre 2016,  si sviluppa attraverso la redazione delle Mappe di pericolosità e di rischio. Le mappe di pericolosità individuano scenari con diversi gradi di pericolosità (L – P1, M – P2, H – P3), mentre le mappe del rischio evidenziano diversi gradi di rischio da R1 a R4 sulla base dei beni, delle persone  e delle infrastrutture esposte e vulnerabili. Inoltre il PGRA evidenzia aree a rischio potenziale significativo (APSFR) alle quali sono associate specifiche Misure previste per il raggiungimento dei 5 obiettivi posti dalla Direttiva Alluvioni. Tra le misure non strutturali ai fini della prevenzione delle situazioni di rischio, vi è quella di associare alle aree allagabili a differente pericolosità, una idonea normativa d'uso, coerente con quella già presente nelle Norme di Attuazione del Piano per l'Assetto idrogeologico del fiume Po (PAI); 

È ad oggi in corso il III Ciclo di pianificazione, che terminerà nel 2027.

L’individuazione della pericolosità, del rischio, dei dissesti e delle misure su citate hanno rilevanza per la programmazione degli interventi di sistemazione idrogeologica nell’ambito della piattaforma ministeriale Rendis – Repertorio nazionale degli interventi di difesa del suolo.

Strategia Regionale per i Cambiamenti Climatici (SRCC)

Anno
2024

La Strategia regionale sul Cambiamento climatico (SRCC), in attuazione della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile (SRSvS), è costruita come uno strumento di orientamento delle diverse politiche regionali che, ciascuna con le proprie specificità, devono contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai nuovi scenari che il nostro territorio affronta e affronterà per via del cambiamento climatico: dalla sanità alla pianificazione del territorio, dall’agricoltura ai trasporti, dalla qualità dell’aria alla gestione della risorsa acqua, etc.

La finalità della Strategia Regionale sul Cambiamento Climatico è quella di indirizzare l’azione amministrativa e politica regionale per contrastare il cambiamento climatico e far fronte alle sue conseguenze, minimizzando gli effetti negativi e, ove possibile, sfruttarne le opportunità.

La Regione persegue, infatti, l’obiettivo del contenimento del cambiamento climatico, sia attraverso la diminuzione delle emissioni di gas climalteranti, sia tramite il sequestro del carbonio (mitigazione) e dell’incremento della resilienza dall’altra, per aumentare la capacità adattativa, ridurre la vulnerabilità e diminuire l’esposizione delle persone, dei beni e del capitale naturale al rischio climatico (adattamento).

Il Documento di indirizzo - Verso la Strategia regionale sul Cambiamento Climatico ha fornito i primi indirizzi per la stesura della SRCC, definendo scopo, struttura, finalità e obiettivi del documento che sancirà in modo inequivocabile l’impegno del Piemonte nel contrasto al cambiamento climatico, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica al 2050 come indicato dalla Commissione Europea. 


 

Il primo stralcio della SRCC è denominato Strategia regionale sul Cambiamento Climatico - 1° STRALCIO ed è articolato secondo le seguenti componenti:

  • la conoscenza oggi e in futuro del cambiamento climatico in Piemonte
  • la metodologia per la definizione delle Misure Tematiche territorializzate
  • la salvaguardia del capitale naturale e le sue funzioni ecosistemiche
  • gli strumenti per la corretta gestione ambientale ed energetica di sistemi, organizzazioni e territori – Carbon Footprint.

L’elaborazione della metodologia per la definizione delle Misure Tematiche e la Salvaguardia del capitale naturale e le sue funzioni ecosistemiche costituiscono il risultato della Borsa di Ricerca per i giovani Talenti (Bando “Talenti della società civile 2019” sostenuto dalla Fondazione Giovanni Goria di Asti) “Conoscenze e ricadute ambientali del cambiamento climatico in Piemonte per la costruzione della Strategia regionale”.

Informazioni e risorse aggiuntive

Deliberazione della Giunta Regionale 3 luglio 2017, n. 24-5295 Disposizioni per la predisposizione e la realizzazione della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici quale attuazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile di cui alla deliberazione CIPE n. 57/2002 e all'articolo 3, comma 2 della legge 221/2015. 

Deliberazione della Giunta Regionale 27 novembre 2020, n. 66-2411Schema di Deliberazione comunale per l’adesione al Patto dei Sindaci – Europa. PAES congiunto (impegno collettivo)

Deliberazione della Giunta Regionale 18 febbraio 2022, n. 23-4671 L. 221/2015. D.G.R. 24-5295 del 3 luglio 2017. Strategia regionale sul Cambiamento Climatico. Approvazione Primo stralcio e disposizioni sull'elaborazione delle politiche regionali. 

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/cambiamento-climatico

Classificazione dei corpi idrici sotterranei nel sessennio 2014-2019

Anno
2024

Lo Stato Chimico (SC) del sessennio di monitoraggio viene definito sulla base della valutazione dei risultati annuali. Nel caso in cui nel periodo osservato si sia verificata un’oscillazione del giudizio di stato, viene considerato lo stato prevalente (4 su 6), secondo un metodo comune definito a livello di Autorità di Distretto del Po.  

Nel sessennio 2014-2019 la classificazione dei corpi idrici afferenti alla falda superficiale, ha presentato situazioni piuttosto eterogenee, alcuni corpi idrici sotterranei hanno mantenuto la stessa classe di stato chimico per i sei anni mentre altri hanno avuto una oscillazione della classe di stato chimico nel corso del sessennio.

In particolare, alcuni corpi idrici sotterranei sono stati caratterizzato da un primo triennio 2014-2016 in stato chimico Scarso cui è seguito un secondo triennio 2017-2019 in stato chimico Buono.

Questo passaggio può essere dovuto a diverse cause, anche concomitanti, fra le quali occorre sottolineare la variazione nel metodo di determinazione dello Stato Chimico. 

Infatti, nel 2017 è stata adottata dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare una differente interpretazione della normativa vigente, in linea anche con quanto indicato dalle Guidances CIS Europee; i nuovi Valori Soglia e Valori di Fondo Naturali sono stati adottati da Regione Piemonte nel 2021 ma applicati in modo retroattivo ai dati dal 2017.

La variazione del metodo di determinazione dello stato chimico spiega perché alcuni corpi idrici sotterranei abbiano avuto una valutazione di stato chimico buono nel triennio 2017-2019 senza che vi siano state necessariamente variazioni sostanziali nello stato di qualità del corpo idrico.

Sebbene esaminando i risultati del monitoraggio sessennale 2014-2019, la situazione della falda superficiale appaia in parte compromessa, con il 41% dei corpi idrici sotterranei in stato Scarso, tuttavia, nel complesso la percentuale di corpi idrici in stato buono alla fine del sessennio considerato è in aumento rispetto a quella del sessennio precedente.

Stato Chimico GWB falda superficiale – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte

Per quanto concerne le falde profonde la situazione è migliore rispetto alle falde superficiali, in quanto le prime sono più protette dagli impatti delle pressioni e dall’inquinamento in generale.

In particolare, nel sessennio 2014-2019 la percentuale di corpi idrici in stato chimico scarso è pari al 17%, mentre nel sessennio precedente i corpi idrici in stato chimico scarso erano stati percentualmente il doppio.

Figura 9 
Stato Chimico GWB falde profonde – sessennio 2014-2019  

Fonte: Arpa Piemonte

 

Stato Chimico GWB sistemi collinari e montani – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte

I sistemi di circolazione collinari e montani sono stati monitorati a partire dal 2015, quindi si è calcolato lo stato chimico a partire da quell’anno. 

Lo stato chimico 2014-2019 è comunque buono per tutti i corpi idrici sotterranei monitorati.  

Stato Chimico GWB sistemi collinari e montani – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Definizione dei valori di fondo naturale per i metalli nelle acque sotterranee come previsto dalla direttiva 2006/118/CE e dal Decreto Legislativo N. 30 del 16/03/2009 https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/acqua/acque-sotterranee/Web_Verificavaloridifondosotterranee.pdf

Verifica e aggiornamento dei Valori di Fondo Naturale definiti per Nichel e Cromo esavalente nelle acque sotterranee ai sensi della DQA https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/acqua/acque-sotterranee/Web_Verificavaloridifondosotterranee.pdf

DD 750/a1604b/2021 del 24/11/2021 http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2021/51/siste/00000061.htm

Fitosanitari

Anno
2024

Arpa Piemonte ha effettuato uno studio per valutare la vulnerazione ai prodotti fitosanitari dei corpi idrici sotterranei afferenti alla falda superficiale. 

Utilizzando i dati provenienti dal monitoraggio regionale delle acque sotterranee del sessennio 2014-2019, lo  studio, terminato nel 2022, ha permesso diclassificare i corpi idrici in base a una divulnerazione Alta, Media o Bassaai prodotti fitosanitari. .

I corpi idrici maggiormente interessati dalla vulnerazione da Fitofarmaci sono risultati essere GWB-S1 e GWB-S4a con classe di vulnerazione alta, seguono poi GWB-S4b e GWB-S5a con classe di vulnerazione media. 

I restanti hanno classe vulnerazione bassa o non rilevante.

I risultati del lavoro sono stati utilizzati da Regione Piemonte per designare alcune Aree Specifiche per l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari.  

Informazioni e risorse aggiuntive

DCR 258 - 25537 Approvazione delle disposizioni di attuazione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari ai fini della tutela dell’ambiente, della salute e della biodiversità ai sensi degli articoli 14 e 15 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 (Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi) e del Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po. http://serviziweb.csi.it/solverweb/IndexDocumentServlet?id=87970

Arpa Piemonte “Contributo tecnico-scientifico per la valutazione della vulnerazione da prodotti fitosanitari nelle acque sotterranee” http://serviziweb.csi.it/solverweb/IndexDocumentServlet?id=87972

  Aree Specifiche su cui applicare misure di tutela delle acque dall’inquinamento da prodotti fitosanitari https://www.geoportale.piemonte.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/r_piemon:9c8e61b7-77d1-4f44-a560-a7298811a50f

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icona fitosanitari

La stagione balneare 2023

Anno
2024

La stagione balneare 2023 ha avuto uno svolgimento regolare e rispetto alla stagione precedente, non si sono evidenziati valori elevati del parametro Enterococchi intestinali consentendo in molti casi un rientro delle situazioni critiche con conseguente miglioramento dei dati di percentile e delle relative classi di qualità.

Sull'intera rete la stagione si è conclusa con 11 zone in classe Sufficiente e 2 in classe Scarsa.

La stagione balneare 2023 ha visto lo stralcio di una zona in classe Scarsa rilevata al termine del 2022 poiché la zona Barcaccia sul Lago di Candia è stata sottoposta a regime di divieto permanente di balneazione in quanto risultata in classe Scarsa per cinque anni consecutivi

Il parametro limitante nell'attribuzione della classe di qualità delle acque di balneazione è risultato nella quasi totalità dei dei casi e nonostante la stabilizzazione dei dati, il parametro Enterococchi intestinali.

La tendenza all’aumento dei valori del parametro Enterococchi intestinali è stata affrontata nel corso di questa stagione balneare sia attraverso misure gestionali sia attraverso approfondimenti finalizzati alle identificazioni biochimiche ed all’isolamento delle specie di Enterococchi circolanti nel Lago Maggiore condotti in collaborazione con il CNR IRSA di Verbania.

Gli esiti di tali approfondimenti sono in corso di elaborazione e verranno pubblicati successivamente.

Classi di qualità delle acque di balneazione quadriennio 2020-2023
Lago o Torrente Eccellente Buona Sufficiente Scarsa Zone monitorate
Lago Maggiore 20 18 7 1 46
Lago Orta 11 2 2 - 15
Lago Mergozzo 1 1 1 - 3
Lago Viverone 4 - - - 4
Lago Avigliana 1 1 - - 2
Lago Sirio 3 - - - 3
Lago Candia - 1 1 - 2
Torrente Cannobino - 1 - 1 2
Torrente S. Bernardino - 1 - - 1
Totali 40 25 11 2 78
Classi di qualità delle acque di balneazione quadriennio 2020-2023 in Piemonte - Fonte Arpa Piemonte

Sulle acque di balneazione che hanno presentato classe Sufficiente e Scarsa secondo la classificazione relativa al quadriennio 2020-2023 si proseguiranno le attività di approfondimento tecnico-gestionale degli impatti attraverso i Tavoli Tecnici, con i Comuni, i gestori del Servizio Idrico Integrato, gli EgATO (Enti di Governo per l'Ambito Territoriale Ottimale) e Arpa Piemonte.

Zone con classificazione inferiore ad Eccellente o ancora non classificate
Lago o Torrente Zone di balneazione
Lago Maggiore 26
Lago d'Orta 4
Lago di Mergozzo 2
Lago di Viverone 0
Lago di Avigliana grande 1
Lago di Candia 2
Lago Sirio 0
Torrente Cannobino 2
Torrente S.Bernardino 1
TOTALE 38
Zone di balneazione con classificazione inferiore ad eccellente o ancora non classificate nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nei cinque laghi a potenziale rischio di fioriture di cianobatteri (Maggiore, Viverone, Avigliana, Sirio e Candia) è stato condotto, come nei precedenti anni, un monitoraggio specifico al fine di prevenire eventuali rischi per la salute dei bagnanti riconducibili alla presenza di biotossine in concentrazioni superiori ai limiti normativi (> 20 µg/L).

Nel corso di questa stagione balneare si sono verificate fioriture algali consistenti, anche se non sempre determinate da specie produttrici di tossine, su tutti i laghi monitorati. In ogni caso la ricerca delle microcistine attivata per concentrazioni di specie algali potenzialmente produttrici di tossine, ha sempre rilevato concentrazioni inferiori ai valori soglia.

La stagione balneare 2023 restituisce un quadro complessivo che conferma la presenza di criticità puntuali sui laghi Maggiore e Candia e tuttavia si presentano alcuni segnali di miglioramento in particolare per quanto riguarda il trend dei valori del parametro Enterococchi intestinali da continuare ad indagare per evitare l’ulteriore peggioramento delle classi di qualità per il prossimo quadriennio.

Informazioni e risorse aggiuntive

Istituto di Ricerca Sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche sede di Verbania https://www.irsa.cnr.it/wp/?page_id=376

Rete di monitoraggio e classificazione delle acque di balneazione

Anno
2024

In Piemonte sono attualmente state individuate 79 acque di balneazione, di cui 76 su laghi e 3 su fiumi.

La rete e i dati sulla balneabilità delle acque in Piemonte sono consultabili sul portale di Arpa Piemonte   "La balneazione in Piemonte".

I laghi interessati sono 7: Maggiore, Orta, Viverone, Candia, Mergozzo, Grande di Avigliana e Sirio. I fiumi invece sono 2: torrente Cannobino e torrente San Bernardino, entrambi affluenti del lago Maggiore.

Le acque di balneazione sono individuate dalla Direzione Sanità della Regione Piemonte che ogni anno pubblica una Determinazione Dirigenziale prima dell’inizio della stagione balneare con l’elenco aggiornato e la presenza di eventuali situazioni particolari che possano determinare un divieto di balneazione temporaneo.

La procedura di monitoraggio prevede la ricerca di due tipologie di batteri fecali: Escherichia coli e Enterococchi intestinali. 

Inoltre, solo nelle acque di balneazione soggette a rischio di proliferazione di alghe fitoplanctoniche, viene effettuato il monitoraggio dei cianobatteri, una tipologia di alghe microscopiche che possono determinare in alcuni casi tossicità delle acque.

Il monitoraggio viene effettuato almeno una volta al mese durante la stagione balneare, che in Piemonte normalmente va dal 15 maggio al 30 settembre. 

Le zone di balneazione su cui si sono verificate criticità nelle stagioni precedenti possono essere soggette a controlli più ravvicinati nel periodo di massimo afflusso di bagnanti.

I valori misurati di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali sono quindi confrontati con i limiti previsti dalla normativa.

Parametro Corpo idrico Valore
Enterococchi intestinali Acque interne 500 n*/100 ml
Escherichia coli Acque interne 1000 n*/100 ml
Limiti previsti dall’allegato A del D.M. 30/03/2010 per un singolo campione di acque di balneazione
*n= UFC per EN ISO 9308-1 (E.coli) e EN ISO 7899-2 (Enterococchi) o MPN per EN ISO 9308-3 (E. coli) E en iso 7899-1 (Enterococchi)

Nel caso i valori rilevati superino i limiti previsti dalla normativa, Arpa Piemonte avvisa il Comune competente in modo che questo possa emettere una ordinanza di divieto temporaneo di balneazione.

Successivamente viene effettuato un campionamento suppletivo entro 72 ore per verificare se l’inquinamento sia rientrato. In caso affermativo il Comune viene avvisato che può revocare l’ordinanza di divieto e l’episodio viene classificato come inquinamento di breve durata. 

Se invece l’inquinamento persiste il divieto temporaneo resta in vigore fino al primo campione suppletivo o routinario con valori inferiori ai limiti.

In caso di inquinamento di breve durata, entro 7 giorni dalla fine dell’inquinamento, viene eseguito un ulteriore campione, che, se risulta conforme per entrambi i parametri microbiologici, andrà a sostituire il campione routinario non conforme ai fini della classificazione.

Il monitoraggio dei cianobatteri è più complesso e può prevedere:

  • misura della densità cellulare;
  • ricerca delle microcistine (MC) o altre cianotossine (CTX);
  • osservazione diretta per la presenza di evidenze macroscopiche (schiume algali, colorazione dell’acqua, patine galleggianti, ecc).

A seconda della situazione possono essere previsti avvisi al pubblico o ordinanze specifiche che in alcuni casi comportano anche il divieto temporaneo di balneazione.

Fasi previste dal protocollo di monitoraggio dei cianobatteri
Obiettivi di qualità delle acque di balneazione

Oltre a verificare che le acque siano balneabili al momento del prelievo, i valori di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali sono anche utilizzati per assegnare alle acque di balneazione un valore di qualità a lungo termine previsto dalla Direttiva europea

La classificazione viene aggiornata ogni anno sulla base dei risultati analitici dell’ultimo quadriennio di monitoraggio e le classi di qualità previste sono quattro: “scarsa”, “sufficiente”, “buona” ed “eccellente”. 

Le acque idonee alla balneazione devono avere una classe di qualità almeno “Sufficiente”.

Nel caso che la classe scenda a “Scarsa” le acque sono temporaneamente vietate alla balneazione e se lo stato “Scarso” permane per cinque anni consecutivi il divieto di balneazione diviene permanente. 

Possono essere concesse deroghe solo se le cause di inquinamento sono nel frattempo state individuate e rimosse. 

In quel caso la Regione può autorizzare comunque l’attività balneare nell’attesa che la classificazione quadriennale esca dallo stato “Scarso” a condizione che il monitoraggio di routine certifichi che i valori dei due parametri restino sempre sotto i limiti previsti.

Parametri Classi di Qualità
Eccellente Buona Sufficiente Scarsa
Enterococchi intestinali 200* 400* 330** > 330**
Escherichia coli 500* 1000* 900** > 900**
Limiti inferiori delle classi di qualità delle acque di balneazione
MPN o ufc/100 ml, (*) Basato sulla valutazione del 95° percentile, (**) Basato sulla valutazione del 90° percentile
Informazioni e risorse aggiuntive

  Portale di Arpa Piemonte "La balneazione in Piemonte" https://webgis.arpa.piemonte.it/balneazione-piemonte/home

Regione Piemonte Sorveglianza acque di piscina e di balneazione https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/sorveglianza-acque-piscina-balneazione

Organizzazione Mondiale della Sanità Guidelines on recreational water quality: Volume 1 coastal and fresh waters https://www.who.int/publications/i/item/9789240031302

Direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 febbraio 2006 , relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32006L0007&qid=1644661927554

Decreto legislativo 30 maggio 2008 , n. 116 Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=25984

Decreto 30 marzo 2010 Definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché' modalita' e specifiche tecniche per l'attuazione del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, di recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualita' delle acque di balneazione. https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=33787

Ministero della Salute Decreto 19 aprile 2018 Modifica del decreto 30 marzo 2010, recante: «Definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché' modalita' e specifiche tecniche per l'attuazione del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, di recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualita' delle acque di balneazione»   https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=65365

Rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità:

Bathing water EU rules to ensure clean and high-quality bathing water across Europe https://ec.europa.eu/environment/water/water-bathing/index_en.html

Il Portale Acque del Ministero della Salute  https://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/homeBalneazione.do

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balneazione

Bandi per il finanziamento dell’attività delle CLV

Dal 2021 la Regione Piemonte, attraverso un bando pubblicato sul BUR e sul sito istituzionale nella sezione Bandi, sostiene le attività delle Commissioni Locali Valanghe (CLV) concedendo dei contributi a fondo perduto alle Unioni Montane (UM) dotate di CLV.

Le risorse economiche, variabili di anno in anno, sono messe a disposizione dal Fondo Regionale per la Montagna.

Nell’anno 2021 è stato pubblicato il bando per l’acquisto, da parte delle UM, di strumentazione tecnica per svolgere rilevamenti nivologici e di dotazione di dispositivi di sicurezza per l’autosoccorso in valanga dei membri delle CLV; 10 sono state le UM che hanno presentato domanda entro i termini previsti e che hanno ricevuto i contributi per un totale di circa 45 mila euro.

Nel corso del 2022 è stato pubblicato il bando per affidare incarichi di consulenza a professionisti di comprovata esperienza idonea alla redazione del regolamento interno della CLV, con particolare riferimento alla produzione di documentazione progettuale concernente l’individuazione delle aree del territorio esposte a rischio di valanga (infrastrutture, centri abitati, abitazioni isolate, edifici strategici) e dei relativi scenari, con procedure di valutazione e gestione delle criticità da attuare nelle diverse fasi operative. Le UM che hanno partecipato al Bando sono state 10 e Regione ha erogato contributi per circa 64 mila euro.

Il bando pubblicato nel 2023 ha previsto il finanziamento per l’iscrizione a corsi di formazione AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) in ambito nivologico, l’acquisto di dispositivi di telecomunicazione in emergenza, di dotazione di sicurezza degli operatori in ambiente innevato e di sistemi di monitoraggio e tele-rilevamento per l’acquisizione di informazioni e dati relativi a parametri nivo-meteorologici a supporto della valutazione locale del pericolo di valanghe (tra cui aste nivometriche a misura manuale). Hanno partecipato al bando 10 UM per un contributo richiesto di 92 mila euro circa.

Figura 1. Rilievi nivologici
Anno
2024
Paragrafi

Dal 2021 la Regione Piemonte, attraverso un bando pubblicato sul BUR e sul sito istituzionale nella sezione Bandi, sostiene le attività delle Commissioni Locali Valanghe (CLV) concedendo dei contributi a fondo perduto alle Unioni Montane (UM) dotate di CLV.

Le risorse economiche, variabili di anno in anno, sono messe a disposizione dal Fondo Regionale per la Montagna.

Nell’anno 2021 è stato pubblicato il bando per l’acquisto, da parte delle UM, di strumentazione tecnica per svolgere rilevamenti nivologici e di dotazione di dispositivi di sicurezza per l’autosoccorso in valanga dei membri delle CLV; 10 sono state le UM che hanno presentato domanda entro i termini previsti e che hanno ricevuto i contributi per un totale di circa 45 mila euro.

Nel corso del 2022 è stato pubblicato il bando per affidare incarichi di consulenza a professionisti di comprovata esperienza idonea alla redazione del regolamento interno della CLV, con particolare riferimento alla produzione di documentazione progettuale concernente l’individuazione delle aree del territorio esposte a rischio di valanga (infrastrutture, centri abitati, abitazioni isolate, edifici strategici) e dei relativi scenari, con procedure di valutazione e gestione delle criticità da attuare nelle diverse fasi operative. Le UM che hanno partecipato al Bando sono state 10 e Regione ha erogato contributi per circa 64 mila euro.

Il bando pubblicato nel 2023 ha previsto il finanziamento per l’iscrizione a corsi di formazione AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) in ambito nivologico, l’acquisto di dispositivi di telecomunicazione in emergenza, di dotazione di sicurezza degli operatori in ambiente innevato e di sistemi di monitoraggio e tele-rilevamento per l’acquisizione di informazioni e dati relativi a parametri nivo-meteorologici a supporto della valutazione locale del pericolo di valanghe (tra cui aste nivometriche a misura manuale). Hanno partecipato al bando 10 UM per un contributo richiesto di 92 mila euro circa.

Figura 1. Rilievi nivologici
Anno
2024