Attività di verifica per la corretta gestione degli sbarramenti e degli invasi artificiali

In aggiunta/aggiornamento a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2022, si specifica quanto segue.

Sbarramenti autorizzati alla prosecuzione all'esercizio

Le attività della Regione Piemonte sono rivolte alla vigilanza sulla costruzione e controllo della gestione per gli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico con altezze inferiori ai 15 m e invasi inferiori al milione di metri cubi.
All’interno del Catasto sbarramenti di competenza regionale, risultano censiti in esercizio circa 822 prevalentemente di uso agricolo (590) e poi idroelettrico (110), di dimensioni prevalenti ricadenti nella classe di volumetria tra i 10.000 ed i 30.000 m3 ed altezze dello sbarramento tra 5 e 10 m, di tipologia con sbarramento in terra omogenea (85% del totale) posizionato fuori da un alveo fluviale.

Nel 2023, sono state autorizzate 4 nuove costruzioni e 5 prosecuzioni all’esercizio per sbarramenti per i quali erano stati in precedenza  autorizzati lavori per manutenzioni straordinarie.
 

​Invasi artificiali di nuova realizzazione

Nel corso del 2023 sono stati registrati diversi procedimenti per la creazione di nuovi impianti, gestiti soprattutto a livello provinciale e rivolti all'utilizzo idroelettrico ed al potenziamento dell’innevamento artificiale. Per quanto riguarda i procedimenti di autorizzazione per la costruzione di nuovi invasi e acquisizione dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio degli stessi (art. 8 del D.P.G.R. 12/R del 2004 e L. 241/1990), nel corso del 2023 sono state autorizzate 4 nuove costruzioni.
 

​Invasi artificiali con progetto di gestione del materiale sedimentato approvato

La situazione del 2023 relativa all'approvazione dei progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali è la seguente.

Sono stati rinnovati 4 progetti di gestione relativi a: 

  • 3 dighe nazionali;
  • 1 progetto di asta.

Durante l’anno sono state effettuate una manutenzione annuale ripetitiva, come per il caso di Ceppo Morelli sul torrente Anza, in cui si effettua un'asportazione meccanica e degli svasi conseguenti a collaudi, o manutenzioni straordinarie degli organi di manovra delle paratoie degli scarichi di fondo. Per le dighe di Quarazza (VB) e di Rochemolles (TO) per il blocco delle paratoie dovuti a problemi meccanici o a intasamento degli scarichi si sono verificate fuoriuscite incontrollate del materiale sedimentato che hanno interessato i tratti dei corsi d’acqua di valle e anche  gli impianti di accumulo esistenti.

Il nuovo Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi ha portato la Regione Piemonte, nel corso del 2023, a condurre le valutazioni necessarie ad aggiornare il proprio regolamento regionale in materia.
 

Predisposizione dei piani di emergenza delle grandi dighe

Il Piano di Emergenza Diga (PED) è il documento che, a partire dagli studi idraulici sulla propagazione delle piene artificiali per manovre volontarie degli organi di scarico e per ipotetico collasso dello sbarramento, definisce:

  • gli scenari riguardanti le aree potenzialmente interessate dall'onda di piena; 
  • le strategie operative per fronteggiare una situazione di emergenza, mediante l'allertamento, l'allarme, le misure di salvaguardia anche preventive, l'assistenza ed il soccorso della popolazione;
  • il modello di intervento, che definisce il sistema di coordinamento con l'individuazione dei soggetti interessati per il raggiungimento di tale obiettivo e l'organizzazione dei Centri Operativi.

Prioritario alla redazione dei piani di emergenza è l'aggiornamento dei Documenti di Protezione civile delle Dighe nazionali sulla scorta anche di quanto definito con la D.G.R. n.25-6549 del 2 marzo 2018 che ha fornito indicazioni utili e chiarimenti per le modalità funzionali ed organizzative per il supporto tecnico alle componenti istituzionali ed operative del sistema di protezione civile in materia di rischio idraulico ed idrogeologico.
Sono proseguite infatti le attività propedeutiche all’approvazione, da parte delle Prefetture, dei documenti di protezione civile (DPC) che nello scorso anno hanno terminato l’iter per quanto riguarda le attività proprie del gruppo regionale. Risultano finora approvati dalle competenti Prefetture, 17 DPC-priorità 1 su 18 dighe, 16 DPC-priorità 2 su 18, 16 DPC-priorità 3 su 21.

Anche per le dighe regionali, nel corso dell'anno trascorso, nell'ambito del rinnovo delle autorizzazioni alla prosecuzione dell'esercizio è proseguita la consegna ai proprietari di sbarramenti per l'accumulo idrico del nuovo documento di protezione civile basandosi sulle indicazioni della Direttiva PCM del 08/07/2014.

Anno
2024
Paragrafi

In aggiunta/aggiornamento a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2022, si specifica quanto segue.

Sbarramenti autorizzati alla prosecuzione all'esercizio

Le attività della Regione Piemonte sono rivolte alla vigilanza sulla costruzione e controllo della gestione per gli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico con altezze inferiori ai 15 m e invasi inferiori al milione di metri cubi.
All’interno del Catasto sbarramenti di competenza regionale, risultano censiti in esercizio circa 822 prevalentemente di uso agricolo (590) e poi idroelettrico (110), di dimensioni prevalenti ricadenti nella classe di volumetria tra i 10.000 ed i 30.000 m3 ed altezze dello sbarramento tra 5 e 10 m, di tipologia con sbarramento in terra omogenea (85% del totale) posizionato fuori da un alveo fluviale.

Nel 2023, sono state autorizzate 4 nuove costruzioni e 5 prosecuzioni all’esercizio per sbarramenti per i quali erano stati in precedenza  autorizzati lavori per manutenzioni straordinarie.
 

​Invasi artificiali di nuova realizzazione

Nel corso del 2023 sono stati registrati diversi procedimenti per la creazione di nuovi impianti, gestiti soprattutto a livello provinciale e rivolti all'utilizzo idroelettrico ed al potenziamento dell’innevamento artificiale. Per quanto riguarda i procedimenti di autorizzazione per la costruzione di nuovi invasi e acquisizione dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio degli stessi (art. 8 del D.P.G.R. 12/R del 2004 e L. 241/1990), nel corso del 2023 sono state autorizzate 4 nuove costruzioni.
 

​Invasi artificiali con progetto di gestione del materiale sedimentato approvato

La situazione del 2023 relativa all'approvazione dei progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali è la seguente.

Sono stati rinnovati 4 progetti di gestione relativi a: 

  • 3 dighe nazionali;
  • 1 progetto di asta.

Durante l’anno sono state effettuate una manutenzione annuale ripetitiva, come per il caso di Ceppo Morelli sul torrente Anza, in cui si effettua un'asportazione meccanica e degli svasi conseguenti a collaudi, o manutenzioni straordinarie degli organi di manovra delle paratoie degli scarichi di fondo. Per le dighe di Quarazza (VB) e di Rochemolles (TO) per il blocco delle paratoie dovuti a problemi meccanici o a intasamento degli scarichi si sono verificate fuoriuscite incontrollate del materiale sedimentato che hanno interessato i tratti dei corsi d’acqua di valle e anche  gli impianti di accumulo esistenti.

Il nuovo Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi ha portato la Regione Piemonte, nel corso del 2023, a condurre le valutazioni necessarie ad aggiornare il proprio regolamento regionale in materia.
 

Predisposizione dei piani di emergenza delle grandi dighe

Il Piano di Emergenza Diga (PED) è il documento che, a partire dagli studi idraulici sulla propagazione delle piene artificiali per manovre volontarie degli organi di scarico e per ipotetico collasso dello sbarramento, definisce:

  • gli scenari riguardanti le aree potenzialmente interessate dall'onda di piena; 
  • le strategie operative per fronteggiare una situazione di emergenza, mediante l'allertamento, l'allarme, le misure di salvaguardia anche preventive, l'assistenza ed il soccorso della popolazione;
  • il modello di intervento, che definisce il sistema di coordinamento con l'individuazione dei soggetti interessati per il raggiungimento di tale obiettivo e l'organizzazione dei Centri Operativi.

Prioritario alla redazione dei piani di emergenza è l'aggiornamento dei Documenti di Protezione civile delle Dighe nazionali sulla scorta anche di quanto definito con la D.G.R. n.25-6549 del 2 marzo 2018 che ha fornito indicazioni utili e chiarimenti per le modalità funzionali ed organizzative per il supporto tecnico alle componenti istituzionali ed operative del sistema di protezione civile in materia di rischio idraulico ed idrogeologico.
Sono proseguite infatti le attività propedeutiche all’approvazione, da parte delle Prefetture, dei documenti di protezione civile (DPC) che nello scorso anno hanno terminato l’iter per quanto riguarda le attività proprie del gruppo regionale. Risultano finora approvati dalle competenti Prefetture, 17 DPC-priorità 1 su 18 dighe, 16 DPC-priorità 2 su 18, 16 DPC-priorità 3 su 21.

Anche per le dighe regionali, nel corso dell'anno trascorso, nell'ambito del rinnovo delle autorizzazioni alla prosecuzione dell'esercizio è proseguita la consegna ai proprietari di sbarramenti per l'accumulo idrico del nuovo documento di protezione civile basandosi sulle indicazioni della Direttiva PCM del 08/07/2014.

Anno
2024

Gestione di sbarramenti e invasi artificiali

Anno
2024

La Regione Piemonte è l'autorità tutoria per la vigilanza sulla corretta gestione, per la sicurezza dei territori di valle, degli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico di propria competenza, ovvero quelli con volume inferiore a 1 milione di metri cubi e altezze inferiori a 15 metri.
La Regione inoltre è competente per la predisposizione o approvazione di diversi documenti riferiti alla gestione ordinaria o in emergenza e alla pianificazione di protezione civile per sbarramenti artificiali anche di competenza nazionale cioè con volumi ed altezze superiori.

Nuovo regolamento regionale

Dal 2022 il D.P.G.R. 9 marzo 2022 n.2/R ha abrogato e sostituito il precedente regolamento, il quale dettava le regole per la costruzione, la conduzione, la vigilanza e il monitoraggio degli sbarramenti idrici regionali.

Il nuovo regolamento definisce tre classi di rischio potenziale – basso, medio e alto – consentendo così una notevole semplificazione degli adempimenti da parte dei proprietari delle opere a rischio basso e permettendo di focalizzare l’azione di vigilanza, ora suddivisa fra il settore regionale Difesa del suolo e le cinque strutture tecniche regionali, sugli sbarramenti a rischio maggiore.
L’assegnazione dei circa 840 sbarramenti censiti alle suddette classi di rischio è avvenuta con un lavoro di analisi e valutazione puntuale su ciascuna opera, ed è stata formalizzata dalla determinazione direttoriale n. 3716 del 1/12/2022.

Gli invasi a rischio basso sono risultati essere circa 400, quelli a rischio medio circa 240 e quelli a rischio alto circa 200.
Nel corso del 2023, in collaborazione con i settori tecnici decentrati, le verifiche sopralluogo sono state finalizzate anche alla verifica delle assegnazioni alle classi di rischio medio e alto fatte nel 2022.

Il servizio elicotteristico

La Regione Piemonte stipula appositi Contratti con società elicotteristiche private, per concorrere alle attività di spegnimento aereo degli incendi boschivi, affiancando i grandi velivoli inviati dal Dipartimento nazionale di protezione civile (es. Canadair).

Il servizio elicotteristico regionale, comprende attività di:

  • supporto nello spegnimento e nella bonifica degli incendi boschivi;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte connesso alla prevenzione e alla lotta attiva agli incendi boschivi, anche con propria attrezzatura;
     
  • ricognizione del territorio regionale, compresa l'individuazione e la perimetrazione delle aree percorse da incendi e riprese fotografiche e televisive;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale connesso alle attività di protezione civile, anche con propria attrezzatura;
     
  • esercitazione, addestramento e dimostrative del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte, per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, compreso il trasporto di materiali e di personale;
     
  • prevenzione e monitoraggio dei rischi naturali.
Anno
2024
Paragrafi

La Regione Piemonte stipula appositi Contratti con società elicotteristiche private, per concorrere alle attività di spegnimento aereo degli incendi boschivi, affiancando i grandi velivoli inviati dal Dipartimento nazionale di protezione civile (es. Canadair).

Il servizio elicotteristico regionale, comprende attività di:

  • supporto nello spegnimento e nella bonifica degli incendi boschivi;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte connesso alla prevenzione e alla lotta attiva agli incendi boschivi, anche con propria attrezzatura;
     
  • ricognizione del territorio regionale, compresa l'individuazione e la perimetrazione delle aree percorse da incendi e riprese fotografiche e televisive;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale connesso alle attività di protezione civile, anche con propria attrezzatura;
     
  • esercitazione, addestramento e dimostrative del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte, per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, compreso il trasporto di materiali e di personale;
     
  • prevenzione e monitoraggio dei rischi naturali.
Anno
2024

Convenzione con il Corpo di Volontari AntIncendi Boschivi (AIB)

Il Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte Odv è diffuso capillarmente su tutto il territorio montano e pedemontano piemontese, attraverso le proprie squadre, ed opera sul territorio regionale nell’ambito della Convenzione con la Regione, stipulata in applicazione della Legge 4 ottobre 2018, n. 15.

I Volontari intervengono in tutte le attività di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.

Il modello organizzativo del Corpo Volontari A.I.B. resta unico in tutta Italia per l’originalità, la dimensione e la competenza territoriale; frutto della volontà di superare il modello associativo, coniugando i compiti di tutela e rappresentanza, con una più efficace gestione della linea operativa sul territorio.

Il ruolo dei Volontari A.I.B. viene valorizzato dalla Regione Piemonte attraverso l’individuazione di adeguati strumenti operativi e gestionali, l’innalzamento del livello tecnico e professionale degli operatori con appositi corsi di formazione/addestramento in materia di antincendio boschivo e sicurezza, la fornitura di strumenti di intervento e di protezione individuale, mezzi e materiali specifici.

Il Corpo A.I.B. affianca altresì la Regione Piemonte nell’opera di sensibilizzazione e d’informazione verso l’opinione pubblica sul tema degli incendi boschivi.

Figura 1. Dislocazione delle Squadre di Volontari AIB sul territorio piemontese
Anno
2024
Paragrafi

Il Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte Odv è diffuso capillarmente su tutto il territorio montano e pedemontano piemontese, attraverso le proprie squadre, ed opera sul territorio regionale nell’ambito della Convenzione con la Regione, stipulata in applicazione della Legge 4 ottobre 2018, n. 15.

I Volontari intervengono in tutte le attività di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.

Il modello organizzativo del Corpo Volontari A.I.B. resta unico in tutta Italia per l’originalità, la dimensione e la competenza territoriale; frutto della volontà di superare il modello associativo, coniugando i compiti di tutela e rappresentanza, con una più efficace gestione della linea operativa sul territorio.

Il ruolo dei Volontari A.I.B. viene valorizzato dalla Regione Piemonte attraverso l’individuazione di adeguati strumenti operativi e gestionali, l’innalzamento del livello tecnico e professionale degli operatori con appositi corsi di formazione/addestramento in materia di antincendio boschivo e sicurezza, la fornitura di strumenti di intervento e di protezione individuale, mezzi e materiali specifici.

Il Corpo A.I.B. affianca altresì la Regione Piemonte nell’opera di sensibilizzazione e d’informazione verso l’opinione pubblica sul tema degli incendi boschivi.

Figura 1. Dislocazione delle Squadre di Volontari AIB sul territorio piemontese
Anno
2024

Convenzione con il Corpo dei Carabinieri Forestali

La Regione Piemonte, attraverso una specifica Convenzione, si avvale dell’Arma dei Carabinieri per le attività di elevata specializzazione a tutela dell’ambiente e del territorio, attraverso l'impiego delle Unità Carabinieri Forestale, per lo svolgimento di funzioni e compiti nell’ambito delle competenze regionali.

Specificamente per quanto riguarda la materia incendi boschivi, la Convenzione vigente prevede il supporto dell’Arma dei Carabinieri, tra le altre, nelle seguenti attività:

  • perimetrazioni delle superfici percorse dal fuoco,
  • attività di sorveglianza sui territori regionali a rischio di incendio boschivo e di prevenzione dei comportamenti pericolosi.
Figura 1. Caserme dei Carabinieri presenti in Piemonte
Anno
2024
Paragrafi

La Regione Piemonte, attraverso una specifica Convenzione, si avvale dell’Arma dei Carabinieri per le attività di elevata specializzazione a tutela dell’ambiente e del territorio, attraverso l'impiego delle Unità Carabinieri Forestale, per lo svolgimento di funzioni e compiti nell’ambito delle competenze regionali.

Specificamente per quanto riguarda la materia incendi boschivi, la Convenzione vigente prevede il supporto dell’Arma dei Carabinieri, tra le altre, nelle seguenti attività:

  • perimetrazioni delle superfici percorse dal fuoco,
  • attività di sorveglianza sui territori regionali a rischio di incendio boschivo e di prevenzione dei comportamenti pericolosi.
Figura 1. Caserme dei Carabinieri presenti in Piemonte
Anno
2024

Accordo con i Vigili del Fuoco

Attraverso uno specifico Accordo, la Regione Piemonte ha affidato ai Vigili del Fuoco, nel quadro del concorso del Corpo Nazionale VV. F. alla lotta attiva agli incendi boschivi, le seguenti attività:

  • la gestione ed il coordinamento tecnico operativo della Sala Operativa Unificata Permanente,
  • la direzione delle operazioni di spegnimento aereo degli incendi boschivi, attraverso l’impiego dei mezzi statali e regionali,
  • effettuata tramite l’impiego di personale DOS VV.F. (Direttori delle operazioni di spegnimento),
  • il coordinamento delle operazioni a terra in accordo con i Coordinatori del Volontariato AIB, secondo il modello DOS-ICS (Incident Command System).
     
Flotta Canadair del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

La flotta aerea di Stato per il concorso in attività di spegnimento degli incendi boschivi è dislocata sul territorio nazionale sulla base di una programmazione effettuata dal COAU (Dipartimento nazionale di protezione civile - Centro Operativo Aereo Unificato) ad inizio stagione AIB.

Normalmente i Canadair CL415 che possono operare in Piemonte partono dalle basi permanenti posizionate presso gli aeroporti di Genova, Roma Ciampino e Lamezia Terme.
Nel periodo della campagna AIB invernale, a partire dal 2018 è stato previsto un elicottero Erickson S64F presso l’aeroporto di Cuneo Levaldigi e dal 2019 è stato dislocato un secondo elicottero Erickson S64F presso l’aeroporto di Biella.

In caso di necessità, il COAU può valutare un ulteriore potenziamento del dispositivo di spegnimento con mezzi aerei dello Stato o una sua diversa distribuzione territoriale.

Figura 1. Distaccamenti dei Vigili del Fuoco in Piemonte
Anno
2024
Paragrafi

Attraverso uno specifico Accordo, la Regione Piemonte ha affidato ai Vigili del Fuoco, nel quadro del concorso del Corpo Nazionale VV. F. alla lotta attiva agli incendi boschivi, le seguenti attività:

  • la gestione ed il coordinamento tecnico operativo della Sala Operativa Unificata Permanente,
  • la direzione delle operazioni di spegnimento aereo degli incendi boschivi, attraverso l’impiego dei mezzi statali e regionali,
  • effettuata tramite l’impiego di personale DOS VV.F. (Direttori delle operazioni di spegnimento),
  • il coordinamento delle operazioni a terra in accordo con i Coordinatori del Volontariato AIB, secondo il modello DOS-ICS (Incident Command System).
     
Flotta Canadair del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

La flotta aerea di Stato per il concorso in attività di spegnimento degli incendi boschivi è dislocata sul territorio nazionale sulla base di una programmazione effettuata dal COAU (Dipartimento nazionale di protezione civile - Centro Operativo Aereo Unificato) ad inizio stagione AIB.

Normalmente i Canadair CL415 che possono operare in Piemonte partono dalle basi permanenti posizionate presso gli aeroporti di Genova, Roma Ciampino e Lamezia Terme.
Nel periodo della campagna AIB invernale, a partire dal 2018 è stato previsto un elicottero Erickson S64F presso l’aeroporto di Cuneo Levaldigi e dal 2019 è stato dislocato un secondo elicottero Erickson S64F presso l’aeroporto di Biella.

In caso di necessità, il COAU può valutare un ulteriore potenziamento del dispositivo di spegnimento con mezzi aerei dello Stato o una sua diversa distribuzione territoriale.

Figura 1. Distaccamenti dei Vigili del Fuoco in Piemonte
Anno
2024

Piano Regionale per le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi (AIB)

Anno
2024

I primi strumenti di pianificazione regionale in materia di incendi boschivi risalgono a oltre 30 anni fa: il primo Piano antincendi boschivi fu scritto nel 1975 e da allora è stato costantemente revisionato ed aggiornato, sulla base dei cambiamenti normativi, territoriali, climatici e operativi.

L'obiettivo principale del Piano è quello di minimizzare gli effetti negativi degli incendi boschivi ottimizzando la distribuzione delle risorse di protezione.

L’edizione del Piano vigente ha valenza 2021-2025 e prevede costanti aggiornamenti.

La Regione Piemonte, che coordina la materia per competenza, ha redatto il Piano attraverso la collaborazione di tutte le componenti istituzionali, volontarie e tecnico scientifiche, coinvolgendo quindi il Corpo nazionale Vigili del Fuoco, i Carabinieri forestali, il Corpo Volontari AIB Piemonte, ARPA Piemonte, l’Università di Scienze forestali, IPLA e CSI Piemonte.

L'intenzione condivisa è stata quella di restituire al Sistema regionale antincendi boschivi ed a tutte le strutture che direttamente o indirettamente sono coinvolte dal rischio, uno strumento il più possibile operativo, programmatico e in grado di arricchirsi dallo sviluppo e raggiungimento degli obiettivi proposti.

Ad oggi, il Piano Regionale AIB è previsto dalla Legge-quadro in materia di incendi boschivi (L. 21 novembre 2000, n. 353), che trova la sua declinazione a livello del territorio piemontese nella Legge Regionale n. 15 del 04 ottobre 2018.

Cosa contiene il Piano - in sintesi

L’analisi delle caratteristiche territoriali e climatiche evidenzia il fatto che il Piemonte, storicamente, come le altre regioni dell’arco alpino è più interessato dal fenomeno incendi nel periodo tardo inverno-primaverile. Tale distribuzione risulta strettamente correlata all’andamento meteorologico generale, nonché alle condizioni fenologiche della vegetazione forestale.  Si riscontra un aumento graduale della frequenza di incendio a partire dal mese di dicembre, con un picco in corrispondenza del mese di marzo, ed una netta ricaduta a maggio, in coincidenza con l’avvento delle piogge primaverili e la ripresa della vegetazione.
Un ruolo importante nella predisposizione agli incendi lo giocano i venti di Foehn.

Il massimo estivo si riscontra nel mese di agosto: i cambiamenti climatici in atto stanno ampliando sempre più la “forchetta temporale” dei periodi considerati a maggiore rischio incendi boschivi.

 

Figura 1. Eventi di Foehn durante l'anno, su base mensile

Il Piano descrive l’organizzazione regionale del Sistema antincendi boschivi composto, attraverso la stipula di apposite Convenzioni ed Accordi e sulla base di quanto previsto dalla normativa regionale, da Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e Corpo Volontari antincendi boschivi del Piemonte.

Per meglio orientare la pianificazione antincendi boschivi all’interno della Regione, è stato necessario caratterizzare il fenomeno in relazione alla frequenza e alla dimensione assunta dagli eventi nel passato, analizzando le serie storiche degli incendi boschivi.
L'obiettivo di questo approccio si può riassumere con il criterio di modulare l'intensità di intervento in funzione dell'effettiva incidenza degli incendi su una determinata porzione di territorio e delle loro conseguenze attese.

Un capitolo del Piano è dedicato alla cosiddetta “resilienza delle comunità” e prende in considerazione gli “incendi di interfaccia” ovvero quelli in cui l'area naturale e quella urbano-rurale si incontrano e interferiscono reciprocamente.
Vengono elencate, a tale proposito, indicazioni generali ai fini di:

  • evitare che incendi boschivi si propaghino alle abitazioni/edifici;
  • consentire agli operatori antincendio di intervenire in sicurezza in prossimità delle abitazioni/edifici;
  • mantenere accessibile la viabilità ai mezzi di soccorso e utilizzabile come elemento per intervenire in estinzione o per l’evacuazione in sicurezza di persone e animali.

In questo senso vengono fornite una serie di indicazioni operative, che vanno dalla creazione di fasce di protezione della propria abitazione, alla rimozione/ collocazione/gestione adeguata di tutti gli elementi che possono propagare il fuoco alle strutture (siepi, vegetazione ornamentale, depositi di legna, capanni, bombole di gas, etc.), all’utilizzo e alla corretta manutenzione di materiali costruttivi che impediscano il propagarsi dell’incendio all’interno della struttura.

Un ampio capitolo è dedicato alle attività di prevenzione, ovvero azioni mirate a ridurre le cause e il potenziale innesco d'incendio, nonché interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti.

Nello specifico:

  • prevenzione strutturale, da attuarsi con interventi selvicolturali ed infrastrutturali (opere forestali, consistenza e localizzazione delle vie di accesso, viali tagliafuoco, fonti di approvvigionamento idrico per i mezzi operativi);
  • prevenzione non strutturale, tra cui sono ricomprese le attività di promozione della cultura di protezione civile e delle corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell'ambiente, ecc.
Figura 2. Punto di approvvigionamento idrico a fine anti-incendio
Perché è importante la prevenzione?

Perché assistiamo ad un evidente cambiamento climatico: insieme ad un aumento della vegetazione, quindi del combustibile disponibile, le alte temperature e la siccità creano le condizioni ideali per l’innesco e la propagazione di grandi incendi; con la vegetazione più secca e le zone, solitamente più umide tipo i fondovalle, che perdono efficacia nell’arrestare le fiamme.

Parallelamente, insieme alle superfici incolte, stanno crescendo anche le aree edificate e la conseguenza di questo nuovo assetto del territorio è un aumento dei punti di contatto tra foreste e aree urbane, dove la probabilità di innesco di nuovi incendi è più alta (incendi di interfaccia).

Aumentano gli incendi incontrollabili e, seppur dotati di sistemi operativi antincendio indubbiamente efficienti, ci troviamo con sempre maggiore frequenza dinnanzi ad eventi estremi, sempre più difficili da arrestare: grandi roghi simultanei, con dimensioni e intensità verso i quali la lotta attiva sta diventando insufficiente poiché, di fronte ad determinate tipologie di incendi, non c’è Canadair che possa intervenire!

La valutazione del pericolo di incendio boschivo e la sua previsione costituiscono importanti strumenti nella gestione operativa del servizio di protezione dagli incendi boschivi. Essi permettono di organizzare il servizio di prevenzione e di avvistamento incendi, ottimizzare la localizzazione del personale e dei mezzi necessari all’estinzione, con un risparmio economico rilevante, migliorando l’efficacia del sistema di prevenzione e lotta attiva. La valutazione del pericolo dà indicazioni sulla probabilità che si verifichino e si diffondano incendi, in un dato territorio, a causa di fattori predisponenti, che sono principalmente i parametri meteorologici che influenzano l’umidità dei combustibili, variabili nel tempo e nello spazio.

Figura 3. Bollettino previsionale del rischio incendi boschivi

I servizi informativi del Geoportale di Arpa Piemonte in tema di territorio

Anno
2024
Amianto antropico e naturale

L’applicazione offre un quadro sintetico ma costantemente aggiornato delle attività svolte da Arpa Piemonte sulla mappatura dell’amianto antropico (coperture degli edifici) e dell’amianto presente in ambiente naturale. 

Descrive inoltre la metodologia seguita per lo svolgimento dell’attività avviata nel 2013 e tuttora in corso. 

I dati sono costantemente aggiornati rispetto all’avanzamento quotidiano dell’attività.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=162

Il portale informativo sull'amianto di Arpa Piemonte
Impianti di Biogas

Localizzazione degli impianti di digestione anaerobica, con particolare attenzione al settore zootecnico e agricolo. Ogni impianto è caratterizzato con i dati di potenza elettrica e termica, oltre all’anno di inizio attività, l'aggiornamento dei dati è annuale.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=134

Servizio informativo di Arpa Piemonte sugli impianti di biogas
Campi Elettromagnetici in Piemonte

Il PORTALE CEM intende fornire un quadro, il più completo possibile, sulla tematica dei campi elettromagnetici, in base alle informazioni acquisite nell'arco di 20 anni sul territorio piemontese nell'ambito delle attività di competenza dell'Agenzia.
Si compone di parti testuali e descrittive, affiancate da mappe, grafici e immagini.

Le informazioni sono in continuo aggiornamento e organizzate in base a sezioni tematiche volte a sistematizzare i diversi argomenti trattati.

Il servizio permette la consultazione interattiva dei dati prodotti dall’Agenzia sull’intero territorio regionale nell’ambito delle attività svolte per la tematica dei campi elettromagnetici. Sono mappati sul territorio gli impianti radio, TV e di telefonia mobile, le aree di influenza degli elettrodotti, la valutazione teorica del campo elettrico e i dati di monitoraggio. 

Le informazioni geografiche sono corredate da schede tecniche che approfondiscono l’informazione. I dati sono aggiornati quotidianamente. 

Da quest’anno l’applicazione consente di distinguere gli impianti dedicati alla telefonia mobile a seconda della tecnologia 2G, 3G, 4G e 5G utilizzata. 

Anche le misure di monitoraggio sono state suddivise tra quelle riferite a campagne precedenti il 2015 e quelle successive.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=140

Portale sui campi elettromagnetici di Arpa Piemonte
Monitoraggio radiologico dei siti nucleari in Piemonte

Punti di campionamento e misure delle reti locali dei siti nucleari di Bosco Marengo (AL), Saluggia (VC) e Trino (VC) e relative misure radiometriche. I dati sono aggiornati annualmente.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=141

Il servizio informativo sul monitoraggio e controllo dei siti nucleari di Arpa Piemonte
Discariche attive e in post gestione

Localizzazione e perimetrazione tecnica delle discariche attive e in post gestione in Piemonte.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=144

Servizio informativo sulle discariche attive e in post gestione di Arpa Piemonte
Carta Geologica del Piemonte

La carta costituisce la prima rappresentazione geologica di sintesi della Regione Piemonte ed è fondata su una banca dati in progressivo aggiornamento, omogenea a scala regionale. 

La gestione, l'aggiornamento dei dati e il mantenimento del servizio sono a cura di ARPA Piemonte (responsabile del servizio) e CNR IGG (responsabile della base dati).

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=308

https://webgis.arpa.piemonte.it/agportal/apps/webappviewer/index.html?id=6ea1e38603d6469298333c2efbc76c72

Portale GeoPiemonte MAP 2021 di Arpa Piemonte
R!skGEST - Geoportale Trasfrontaliero sui Rischi Naturali

Il Geoportale nasce a fine 2009 nell'ambito del progetto strategico ALCOLTRA RISKNAT con l'obiettivo di garantire un punto di accesso e condivisione dell’informazione geografica sui rischi naturali nell’area di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia-Svizzera.

https://webgis.arpa.piemonte.it/riskportal/apps/sites/#/home

Geoportale Trasfrontaliero sui Rischi Naturali di Arpa Piemonte - Enti contributori
Itinerari Geologici

Gli itinerari vengono presentati secondo la modalità del racconto, declinata in un contesto geografico, che offre una narrazione strutturata e dal forte impatto comunicativo di contenuti informativi attraverso strumenti digitali. 

Nello caso specifico sono state allestite mappe e cartografie, corredate di testi, immagini e filmati, che conducono l'utente passo passo alla scoperta di alcuni importanti siti che offrono uno spaccato dell'evoluzione geologica antica e recente del Piemonte.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=319

Portale Itinerari geologici di Arpa Piemonte
Il Portale del consumo suolo

A partire dal 2019 Arpa Piemonte in collaborazione con ISPRA ha sviluppato il nuovo Portale nazionale sul consumo di Suolo in Italia.

Il portale mette a disposizione dati, cartografie, indicatori a scala nazionale, regionale e per singolo comune riferiti al periodo di osservazione 2012 - 2019.

Nello stesso portale sono inoltre presentati in forma semplificata e divulgativa i principali aspetti ambientali connessi al suolo, ai fenomeni di trasformazione e consumo, ai servizi ecosistemici ad esso correlati. 

Il portale realizzato con la tecnica e gli strumenti del racconto guida l’utente nella scoperta e comprensione della materia attraverso un percorso organizzato in sezioni che integrano testi, immagini, video, mappe e animazioni.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=280

Portale sul consumo di suolo di Arpa Piemonte e ISPRA
Piani di classificazione acustica

Il servizio rende fruibile a tutti i soggetti interessati la consultazione dei Piani di classificazione acustica redatti dai Comuni delle province di Torino, Novara e Asti. 

Si tratta di un dato di rilevante importanza sia per la regolamentazione dell’inquinamento acustico che per la pianificazione del territorio. 

Attraverso l’applicazione è possibile consultare i limiti massimi del rumore consentito nell’ambiente esterno e di conseguenza i vincoli imposti per lo sviluppo e la trasformazione del territorio in modo acusticamente sostenibile. 

L’applicazione è nata con un primo nucleo di piani del territorio della provincia di Torino per poi estendersi a quello della provincia di Novara, cuneo e Asti, con la prospettiva di coprire l'intero territorio regionale.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=148

Servizio informativo di Arpa Piemonte sui piani di zonizzazione acustica

Piani speditivi di emergenza

Piano speditivo per Borgosesia (VC)

È stata predisposta un'apposita pianificazione speditiva riguardante la manutenzione e la gestione dell’argine demaniale in sponda sinistra del Fiume Sesia a difesa della Frazione Isola, in Comune di Borgosesia, provincia di Vercelli.

La località è attraversata da un canale, gestito da privati, che deriva a monte dal Fiume Sesia acqua per produzione di energia elettrica. Nel tratto iniziale, oltre all’argine, è stata realizzata una paratoia (P1), con la funzione di dare continuità alle quote di sommità dell’argine: in caso di evento di piena del Fiume Sesia la paratoia deve essere chiusa per evitare il transito di acqua nel canale e conseguenti possibili esondazioni nella Frazione.
Nel corso dell’evento di piena del 2-3 ottobre 2020 la paratoia non è stata chiusa, pertanto le acque del Fiume Sesia hanno continuato a defluire nel canale di derivazione allagando parte dell’abitato della frazione, provocando danni a beni mobili ed immobili di proprietà di persone fisiche e giuridiche residenti e/o operanti nel rione.

La Regione, in qualità di Autorità idraulica competente sul tratto di Fiume Sesia, in corrispondenza all’abitato di Borgosesia circa la gestione di una ulteriore paratoia (P2) posta all’intersezione con l’argine di difesa spondale, è stata chiamata a stabilire le modalità di gestione – e quindi di manovra – della paratoia, in presenza di una allerta o di determinate condizioni di deflusso riconducibili a letture/misure idrometriche e, in ogni caso, a garanzia di protezione della popolazione residente e delle imprese operanti.

È stata pertanto predisposta una bozza di Piano speditivo atta ad individuare, anche in forma tabellare, le azioni da compiere a cura di ciascun soggetto coinvolto (Rif. Comune di Borgosesia, Provincia di Vercelli, Gestore idrolettrico, Settore Tecnico BI-VC, ecc.) al verificarsi di predeterminati scenari di emergenza e condizioni di criticità. Vista la presenza di un idrometro di ARPA Piemonte immediatamente a monte di Loc. Isola e quindi la possibilità di correlare i livelli idrici ivi raggiungibili (Rif. n. 2 Paratoie) a quanto direttamente osservabile in tempo reale dal suddetto idrometro, si è ritenuto opportuno correlare alcune delle Sotto-fasi del Piano speditivo proprio a quanto misurato in corso di evento dell'idrometro, riservando invece al carattere previsionale del Bollettino di Allerta Meteoidrologica l’innesco delle Sotto-fasi iniziali del Piano, corrispondenti alla sua attivazione.

Le restanti sotto-fasi sono invece state legate ai previsti Livelli deducibili dal Bollettino di Previsione Piene in riferimento all’asta del F. Sesia, lungo il quale l’idrometro è dislocato.

Stante, poi, l’eventualità che in corso d’evento l’idrometro possa non funzionare e quindi non fornire le letture idrometriche propedeutiche alla necessaria attivazione delle Sotto-fasi corrispondenti, è stata prevista anche la possibilità che la pianificazione speditiva approntata possa essere innescata da un’osservazione in loco di n. 2 aste graduate (da posizionarsi in corrispondenza delle n. 2 paratoie), sulle quali tracciare i livelli raggiungibili dal pelo idrico e corrispondenti al raggiungimento dei rispettivi livelli di guardia e di pericolo costituenti riferimenti per l’idrometro a monte.

Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea

Nel percorso verso una definitiva approvazione del “Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea”  è stata approntata una rivisitazione in bozza del suddetto Piano.

Partendo da una estensione dell’area di intervento, con l’inclusione di un più esteso numero di Comuni (Rif. Introduzione di una zona periferica corrispondente ai territori comunali nei quali un evento alluvionale gravante sulle aste fluviali della Dora Baltea e del Torrente Chiusella potrebbe ragionevolmente estendersi, provocando situazioni di pericolo crescente, nonché danni e disagi per la popolazione residente ed i mezzi in transito) nelle operazione di sorveglianza e controllo del territorio, la nuova bozza si propone di:

  • valutare i precursori di evento anche in funzione del breve intervallo di tempo che separa l’attivazione progressiva di ciascuna sottofase;
  • definire una più corretta gestione della rete viaria e del flusso veicolare e l’organizzazione logistica delle risorse di protezione civile eventualmente confluenti dall’esterno;
  • considerare gli scenari di evento alluvionale storicamente avvenuti, quali utili riferimenti per la previsione di criticità e danni attesi sul territorio;
  • introdurre gli scenari di Pericolosità e Rischio desunti dal PGRA di ADBPO/Regione Piemonte, per la scansione in Fasi e SottoFasi operative attraverso il superamento di precise soglie di allerta;
  • regolamentare la gestione in prevenzione ed in emergenza delle opere di protezione idraulica.

L’attuale versione di Piano (in fase di analisi da parte dei soggetti coinvolti) prevede un numero più ampio di Comuni da coinvolgere nelle operazione di sorveglianza e monitoraggio del territorio, nonché per la collaborazione ad una più corretta gestione della rete viaria, del flusso veicolare e della eventuale confluenza di risorse esterne (materiali, mezzi ed operatori di supporto). Pertanto i Comuni della zona periferica (Cd. Comuni “Extra-Nodo”), pur non essendo direttamente interessati alle manovre sulle opere idrauliche, possono essere coinvolti a collaborare attivamente per facilitare le operazioni di soccorso (Es. Arrivo di Colonne Mobili), lo stoccaggio di materiali e mezzi per l’assistenza della popolazione, la gestione del sovraccarico del traffico veicolare prevedibilmente generato dalla interruzione delle principali arterie stradali e ferroviarie che attraversano l’area del Nodo, ecc.

Ai fini della costruzione del modello di intervento, sono invece stati confermati i due scenari di riferimento del PGRA, ed relativi tempi di ritorno (TR), unicamente a carico del Reticolo Principale (RP):

  • TR 20-50 anni, P3 (H): stimato di Alta probabilità e frequenza
  • TR 100-200 anni, P2 (M): stimato di Media probabilità e frequenza

come anche gli eventi alluvionali di riferimento: l’alluvione del 13-16 Ottobre 2000 (TR 100-200 anni) e quella del 2-3 Ottobre 2020 (TR 20 anni), quest’ultima molto meno grave della prima ma tuttavia significativa per le criticità registrate sulla rete viaria circostante il Nodo idraulico.
 

Figura 1. Area del Nodo Idraulico di Ivrea - Comuni del Nodo (soggetti a convenzione) e Comuni Extra-Nodo
Figura 2. Scenari di pericolosità - P3 (Frequente - H) e P2 (Media - M)
Anno
2024
Paragrafi
Piano speditivo per Borgosesia (VC)

È stata predisposta un'apposita pianificazione speditiva riguardante la manutenzione e la gestione dell’argine demaniale in sponda sinistra del Fiume Sesia a difesa della Frazione Isola, in Comune di Borgosesia, provincia di Vercelli.

La località è attraversata da un canale, gestito da privati, che deriva a monte dal Fiume Sesia acqua per produzione di energia elettrica. Nel tratto iniziale, oltre all’argine, è stata realizzata una paratoia (P1), con la funzione di dare continuità alle quote di sommità dell’argine: in caso di evento di piena del Fiume Sesia la paratoia deve essere chiusa per evitare il transito di acqua nel canale e conseguenti possibili esondazioni nella Frazione.
Nel corso dell’evento di piena del 2-3 ottobre 2020 la paratoia non è stata chiusa, pertanto le acque del Fiume Sesia hanno continuato a defluire nel canale di derivazione allagando parte dell’abitato della frazione, provocando danni a beni mobili ed immobili di proprietà di persone fisiche e giuridiche residenti e/o operanti nel rione.

La Regione, in qualità di Autorità idraulica competente sul tratto di Fiume Sesia, in corrispondenza all’abitato di Borgosesia circa la gestione di una ulteriore paratoia (P2) posta all’intersezione con l’argine di difesa spondale, è stata chiamata a stabilire le modalità di gestione – e quindi di manovra – della paratoia, in presenza di una allerta o di determinate condizioni di deflusso riconducibili a letture/misure idrometriche e, in ogni caso, a garanzia di protezione della popolazione residente e delle imprese operanti.

È stata pertanto predisposta una bozza di Piano speditivo atta ad individuare, anche in forma tabellare, le azioni da compiere a cura di ciascun soggetto coinvolto (Rif. Comune di Borgosesia, Provincia di Vercelli, Gestore idrolettrico, Settore Tecnico BI-VC, ecc.) al verificarsi di predeterminati scenari di emergenza e condizioni di criticità. Vista la presenza di un idrometro di ARPA Piemonte immediatamente a monte di Loc. Isola e quindi la possibilità di correlare i livelli idrici ivi raggiungibili (Rif. n. 2 Paratoie) a quanto direttamente osservabile in tempo reale dal suddetto idrometro, si è ritenuto opportuno correlare alcune delle Sotto-fasi del Piano speditivo proprio a quanto misurato in corso di evento dell'idrometro, riservando invece al carattere previsionale del Bollettino di Allerta Meteoidrologica l’innesco delle Sotto-fasi iniziali del Piano, corrispondenti alla sua attivazione.

Le restanti sotto-fasi sono invece state legate ai previsti Livelli deducibili dal Bollettino di Previsione Piene in riferimento all’asta del F. Sesia, lungo il quale l’idrometro è dislocato.

Stante, poi, l’eventualità che in corso d’evento l’idrometro possa non funzionare e quindi non fornire le letture idrometriche propedeutiche alla necessaria attivazione delle Sotto-fasi corrispondenti, è stata prevista anche la possibilità che la pianificazione speditiva approntata possa essere innescata da un’osservazione in loco di n. 2 aste graduate (da posizionarsi in corrispondenza delle n. 2 paratoie), sulle quali tracciare i livelli raggiungibili dal pelo idrico e corrispondenti al raggiungimento dei rispettivi livelli di guardia e di pericolo costituenti riferimenti per l’idrometro a monte.

Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea

Nel percorso verso una definitiva approvazione del “Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea”  è stata approntata una rivisitazione in bozza del suddetto Piano.

Partendo da una estensione dell’area di intervento, con l’inclusione di un più esteso numero di Comuni (Rif. Introduzione di una zona periferica corrispondente ai territori comunali nei quali un evento alluvionale gravante sulle aste fluviali della Dora Baltea e del Torrente Chiusella potrebbe ragionevolmente estendersi, provocando situazioni di pericolo crescente, nonché danni e disagi per la popolazione residente ed i mezzi in transito) nelle operazione di sorveglianza e controllo del territorio, la nuova bozza si propone di:

  • valutare i precursori di evento anche in funzione del breve intervallo di tempo che separa l’attivazione progressiva di ciascuna sottofase;
  • definire una più corretta gestione della rete viaria e del flusso veicolare e l’organizzazione logistica delle risorse di protezione civile eventualmente confluenti dall’esterno;
  • considerare gli scenari di evento alluvionale storicamente avvenuti, quali utili riferimenti per la previsione di criticità e danni attesi sul territorio;
  • introdurre gli scenari di Pericolosità e Rischio desunti dal PGRA di ADBPO/Regione Piemonte, per la scansione in Fasi e SottoFasi operative attraverso il superamento di precise soglie di allerta;
  • regolamentare la gestione in prevenzione ed in emergenza delle opere di protezione idraulica.

L’attuale versione di Piano (in fase di analisi da parte dei soggetti coinvolti) prevede un numero più ampio di Comuni da coinvolgere nelle operazione di sorveglianza e monitoraggio del territorio, nonché per la collaborazione ad una più corretta gestione della rete viaria, del flusso veicolare e della eventuale confluenza di risorse esterne (materiali, mezzi ed operatori di supporto). Pertanto i Comuni della zona periferica (Cd. Comuni “Extra-Nodo”), pur non essendo direttamente interessati alle manovre sulle opere idrauliche, possono essere coinvolti a collaborare attivamente per facilitare le operazioni di soccorso (Es. Arrivo di Colonne Mobili), lo stoccaggio di materiali e mezzi per l’assistenza della popolazione, la gestione del sovraccarico del traffico veicolare prevedibilmente generato dalla interruzione delle principali arterie stradali e ferroviarie che attraversano l’area del Nodo, ecc.

Ai fini della costruzione del modello di intervento, sono invece stati confermati i due scenari di riferimento del PGRA, ed relativi tempi di ritorno (TR), unicamente a carico del Reticolo Principale (RP):

  • TR 20-50 anni, P3 (H): stimato di Alta probabilità e frequenza
  • TR 100-200 anni, P2 (M): stimato di Media probabilità e frequenza

come anche gli eventi alluvionali di riferimento: l’alluvione del 13-16 Ottobre 2000 (TR 100-200 anni) e quella del 2-3 Ottobre 2020 (TR 20 anni), quest’ultima molto meno grave della prima ma tuttavia significativa per le criticità registrate sulla rete viaria circostante il Nodo idraulico.
 

Figura 1. Area del Nodo Idraulico di Ivrea - Comuni del Nodo (soggetti a convenzione) e Comuni Extra-Nodo
Figura 2. Scenari di pericolosità - P3 (Frequente - H) e P2 (Media - M)
Anno
2024

Piano Regionale di Protezione Civile

È stata avviata la redazione del Piano regionale di protezione civile, in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM n.160 del 6 luglio 2021).

L’attività si è concentrata sull’implementazione della banca dati geografica del territorio piemontese, di fondamentale importanza per la redazione dei capitoli inerenti l’inquadramento del territorio, l’individuazione dei rischi e la definizione dei relativi scenari. I dati sono stati organizzati in modo coerente con le indicazioni del Dipartimento relative al ‘Catalogo Nazionale dei Piani di Protezione Civile’ e saranno inoltre inseriti all’interno della Piattaforma Piani Comunali, facilitando la redazione dei Piani di Protezione Civile da parte dei singoli comuni.

Figura 1. Strutture sanitarie presenti in Piemonte
Figura 2. Strutture scolastiche nella città di Torino
Anno
2024
Paragrafi

È stata avviata la redazione del Piano regionale di protezione civile, in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM n.160 del 6 luglio 2021).

L’attività si è concentrata sull’implementazione della banca dati geografica del territorio piemontese, di fondamentale importanza per la redazione dei capitoli inerenti l’inquadramento del territorio, l’individuazione dei rischi e la definizione dei relativi scenari. I dati sono stati organizzati in modo coerente con le indicazioni del Dipartimento relative al ‘Catalogo Nazionale dei Piani di Protezione Civile’ e saranno inoltre inseriti all’interno della Piattaforma Piani Comunali, facilitando la redazione dei Piani di Protezione Civile da parte dei singoli comuni.

Figura 1. Strutture sanitarie presenti in Piemonte
Figura 2. Strutture scolastiche nella città di Torino
Anno
2024