Imprese in Piemonte, unità locali

Capitolo
Industria
Anno
2024

I dati Istat attribuiscono al Piemonte per il 2021 un numero Unità locali delle imprese attive pari a 81.613 unità, considerando le categorie Ateco B (Estrazioni di minerali), C (Attività manifatturiere), D (Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata), E (Fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento) ed F (Costruzioni).

Nell’ambito di queste categorie, la maggior presenza di unità locali risulta a carico delle Costruzioni (47.089), seguita dalle Attività Manifatturiere (31.737).

Mediamente nel periodo considerato il numero è diminuito del 12% con Estrazioni di minerali e Attività manifatturiere le categorie più colpite (-23,6% e -15,4% rispettivamente). In controtendenza la categoria Fornitura di energia elettrica con + 33,8% rispetto all’anno 2012. 

Da notare il netto incremento delle Costruzioni nel 2021 rispetto agli anni precedenti (anche se ancora non al livello del 2012).

Principali Unità locali delle imprese attive per attività economica Ateco 2007 Anni 2012-2021 - Fonte ISTAY

Il trend del medesimo periodo a livello provinciale mostra che tutte le province sono state interessate da una costante diminuzione nel periodo 2012-2019 e da una lieve ripresa iniziata nel 2020 e proseguita nel 2021.

Principali Unità locali delle imprese attive in Piemonte con suddivisione provinciale anni 2012-2021 - Fonte ISTAT

Industria

Tema
Tipo
Paragrafi
Primi tre mesi 2024

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di Commercio, nel corso del I trimestre 2024 sono nate in Piemonte 7.939 aziende, 190 unità in più rispetto a quanto rilevato nel I trimestre 2023. 

Nello stesso periodo, le imprese che hanno cessato la propria attività sono state 9.873 aziende, al netto delle cancellazioni d’ufficio), ben 486 in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. 

La sintesi tra i due flussi conduce a un saldo negativo per 1.934 unità.

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine marzo 2024 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 420.693 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali.

L’andamento del tessuto imprenditoriale piemontese per forma giuridica conferma una tendenza in atto ormai da diversi anni, con le società di capitale che registrano un’espansione della rispettiva base di imprese e una dinamica decrescente per le altre realtà. 

Il saldo tra le società di capitale nate in Piemonte nel corso del I trimestre 2024 e quelle cessate ha condotto a un tasso di crescita del +0,58%

Oggi le oltre 91mila società di capitale costituiscono il 21,7% del totale delle imprese con sede in Piemonte, a fronte del 15,8% di dieci anni fa.

Nel I trimestre del 2024 quasi tutti i comparti hanno mostrato tassi di crescita negativi. 

Gli altri servizi appaiono sostanzialmente stabili (-0,01%), le costruzioni segnano una flessione dello 0,35%, seguite dal turismo con un -0,42%. 

L’industria in senso stretto registra una contrazione della propria base di imprese dello 0,54% e l’agricoltura cala dello 0,95%. Il dato peggiore appartiene al commercio il cui tasso di crescita si attesta al -1,02%.
 

Anno 2023

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di Commercio, emerge come nel 2023 siano nate 22.679 aziende in Piemonte, 200 unità in meno rispetto a quanto rilevato per il 2022, mentre 22.092 imprese hanno cessato la propria attività (184 in più rispetto al 2022, pari a +1,3%). 

Il saldo è debolmente positivo per 587 unità (1.077 nel 2022).

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2023 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 422.880 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,14%, di intensità inferiore sia rispetto a quanto rilevato per il tessuto imprenditoriale piemontese nel corso del 2022 (+0,25%), sia rispetto al risultato a livello nazionale (+0,70%).

A livello di forma giuridica si evidenzia, in linea con le dinamiche riscontrate a livello nazionale, una sostenuta espansione delle società di capitale (+3,03%) e una contrazione, più o meno accentuata, di tutte le altre realtà.

Oggi le oltre 90mila società di capitale costituiscono il 21,4% del totale delle imprese con sede in Piemonte, a fronte del 15,8% di dieci anni fa.

La dinamica stagnante del tessuto imprenditoriale piemontese rappresenta la sintesi di andamenti settoriali fortemente differenziati. I comparti degli altri servizi e delle costruzioni registrano le performance migliori, mettendo a segno uno sviluppo della rispettiva base di imprese dell’1,38% e 1,28%. Dopo la contrazione registrata nel 2022, torna a registrare una dinamica positiva, seppur di debole intensità, il settore del turismo (+0,15%)

Si confermano, invece, sul terreno negativo le dinamiche rilevate per gli altri comparti. Il risultato peggiore è quello dell’agricoltura, la cui flessione ammonta al –1,90%.
Il dato regionale è frutto, infine, delle dinamiche contrastanti messe a segno dalle diverse realtà provinciali. Torino (+0,45%) e Novara (+0,39%) evidenziano ancora risultati positivi, a differenza del resto del Piemonte.

Le esportazioni

Nel 2023 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato su 64,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 9,1% rispetto al 2022, come risulta dal Registro imprese delle Camere di Commercio piemontesi.

A livello regionale il Piemonte risulta tra le realtà più dinamiche collocandosi, in termini di espansione delle vendite oltre confine, subito dopo Campania (+28,9%), Molise (+21,1%), Calabria (+20,9%) e Abruzzo (+13,6%) ed evidenziando una performance nettamente migliore rispetto a quella delle principali regioni esportatrici italiane.
Il Piemonte si è confermato anche nel 2023 la quarta regione esportatrice con una quota del 10,4% delle esportazioni complessive nazionali, dato un punto superiore rispetto al 2022 (9,4%).

I mezzi di trasporto si confermano il primo settore per l’export regionale, con una quota pari al 25,3% e registrano una crescita del 24,9% rispetto al 2022. Al secondo posto per vendite oltre confine si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si attesta al +7,0% sul 2022. L’alimentare, con oltre 8 miliardi di merci esportate nel 2023, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento del 3,7% delle esportazioni. La chimica segna una sostanziale stabilità -0,3% e i metalli evidenziano una significativa flessione delle vendite all’estero (-12,6%). Il comparto tessile (+12,7%) realizza un aumento superiore a quello medio regionale, mentre la gomma/plastica registra un +7,3%.
Analizzando le destinazioni delle vendite piemontesi all’estero, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti - anche nel 2023 - l’UE a 27, verso cui è diretto 58,3% dell’export regionale, contro il 41,7% destinato ai mercati extra-UE a 27.

Anno
2024

Fondo Unico Nazionale del Turismo (FUNT) - Ostana e Rimella

Anno
2024

Con atto di programmazione del FUNT di conto capitale per l’anno 2022 (adottato con Decreto del Ministero del Turismo prot. n. 7618 del 14,06,2022) è stato stabilito il riparto delle risorse messe a disposizione delle regioni e Province Autonome per l’anno 2022: per la Regione Piemonte tale quota è pari ad Euro 1.513.800,00.

Tale importo è finalizzato alla realizzazione di interventi volti alla valorizzazione di un turismo che stimoli l’impronta ecologica del settore attraverso investimenti di riqualificazione dei territori. Lo scopo è aumentare le potenzialità attrattive in termini turistici o rifunzionalizzare aree pubbliche per accogliere nuove iniziative.

Con Deliberazione della Giunta Regionale 30 settembre 2022, n. 28-5715 si è disposto di presentare al Ministero del Turismo i progetti che si sono posizionati al secondo e al terzo posto della graduatoria approvata con la D.G.R. n. n. 2 - 4762 del 14 marzo 2022 nell’ambito della Misura 2,1 “Attrattività dei Borghi” del PNRR, secondo le seguenti modalità: 

  • Comune di Ostana "Interventi di valorizzazione del borgo di Ostana (CN)", per un totale complessivo di investimento pari a euro 2.000.000,00 di cui ero 1.000.000,00 di risorse FUNT e la restante quota pari a euro 1.000.000,00 come cofinanziamento regionale; 
  • Comune di Rimella "Interventi di valorizzazione del borgo di Rimella (VC)", per un totale complessivo di investimento pari a euro 1.027.600,00 di cui euro 513.800,00 di risorse FUNT e la restante quota pari a euro 513.800,00 come cofinanziamento regionale.

Nel corso dell’anno 2023 sono pervenuti entrambi i progetti di fattibilità tecnico economica ed è stata erogata la quota parte di contributo pari al 50%.

Strutture di ricevimento all'aperto e turismo itinerante

Anno
2024

A dicembre 2022 è stato pubblicato il Regolamento Regionale n. 11/R del 29/12/2022 in attuazione dell’articolo 19 della legge regionale 22 febbraio 2019, n. 5 (disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante) riguardante le nuove norme di riferimento per le attività di campeggio, villaggio turistico, aree per il turismo itinerante.

L’entrata in vigore di tale regolamento sarà a far data dal 13.01.2023 e produrrà l’efficacia operativa della suddetta Legge, in armonia con i principi e le finalità espressi dall’art. 1 e che si sintetizzano nel seguito: 

  • riconoscimento del ruolo strategico del turismo all'aperto per lo sviluppo economico, sociale e occupazionale della Regione;
     
  • incremento della crescita competitiva dell'offerta del sistema turistico regionale, anche ai fini dell'attuazione del riequilibrio territoriale dei flussi turistici e in relazione all'opportunità di indirizzare le presenze verso le aree meno congestionate e i piccoli borghi rappresentativi del territorio piemontese;
     
  • valorizzazione delle risorse ambientali, i beni culturali, i beni e i valori paesaggistici e le tradizioni locali per uno sviluppo turistico sostenibile, con l'obiettivo di ampliare l'offerta integrata di servizi riguardanti arte, natura, ambiente, paesaggio, cultura ed enogastronomia;
     
  • sostegno al ruolo delle imprese operanti nel settore turistico all'aperto, con particolare riguardo alle micro, piccole e medie imprese e migliorarne la qualità dell'organizzazione e dei relativi servizi;
     
  • promozione dei processi di riqualificazione urbanistica, paesaggistica e territoriale dei centri che rivestono una particolare rilevanza sotto il profilo turistico-ricettivo;
     
  • incentivazione del turismo itinerante per vivere la vacanza a stretto contatto con la natura e la cultura dei luoghi visitati, lontano dalle destinazioni di massa e dal turismo stanziale;
     
  • proposta di azioni condivise per agevolare la fruizione dei servizi turistici, con particolare riguardo ai soggetti con ridotte o impedite capacità motorie e sensoriali, in linea con i principi di diritto interno e internazionale in materia di accessibilità, con specifico riferimento alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva dalla legge 3 marzo 2009, n.18;
     
  • disciplina dell'offerta turistica all'aperto in aree e spazi privati in un'ottica di economia condivisa dei servizi offerti.
     

Le principali tematiche regolamentate sono:

  • Gestione dell’attività; 
  • Periodi di apertura e limiti di permanenza 
  • Destinazione urbanistica e criteri di localizzazione 
  • Servizi aggiuntivi 
  • Preparazione, somministrazione e vendita di alimenti e bevande Classificazione 
  • Riserva di denominazione 
  • Segni distintivi 
  • Pubblicità e obblighi informativi 
  • Caratteristiche dei servizi turistici offerti per la denominazione di “posto tappa” 
  • Logo distintivo e comunicazione pubblica per la denominazione aggiuntiva di “posto tappa” 
  • Soluzioni ricettive innovative 

L’articolo 14 del suddetto regolamento, relativo alle norme di carattere transitorio, prevede precisi limiti temporali entro cui le strutture si dovranno adeguare alle nuove disposizioni normative regionali.

In particolare per i requisiti urbanistico-edilizi e paesaggistici di cui all’articolo 4 è stato concesso un anno di tempo dall’entrata in vigore, successivamente prorogata di un altro anno, e pertanto entro il 13.01.2025.

Progetti Europei di cooperazione transfrontaliera

Anno
2024

Nel corso del 2023 sono operativamente terminati i progetti europei, a valere sui Programmi di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia e Italia-Svizzera 2014-2020, di interesse culturale, turistico e sportivo, con una gestione amministrativa-contabile che dovrebbe concludersi nel corso dell’anno 2024.

Nell'ambito del Programma di cooperazione Interreg Italia-Francia, per l’elaborazione dei Piani Integrati Tematici (PITEM), la Regione Piemonte ha coordinato e sviluppato il PITEM MITO (Modelli Integrati transfrontalieri per il Turismo Outdoor) e il PITEM PACE (Patrimonio, Cultura, Economia) che si concentra sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico transfrontaliero attraverso lo sviluppo del turismo e degli sport all’aria aperta.

Nell'ambito del Programma di cooperazione Interreg Italia-Svizzera, la Regione Piemonte ha sviluppato il progetto E-Bike, insieme al capofila Regione Lombardia. Il progetto è a suo tempo nato dall’esigenza di una valorizzazione turistica del territorio con un approccio ambientalmente sostenibile che privilegi l’uso di energie rinnovabili e il consumo di prodotti locali di qualità, promuovendo la filiera del turismo “dolce”. L’agevolazione della mobilità ciclistica assistita viene supportata dall’introduzione di un sistema di servizi specifico (aree noleggio, sosta, ciclofficine, siti di ricarica) e da interventi sulla rete sentieristica a basso impatto, con la creazione di itinerari cicloturistici e la formazione specifica di guide turistiche.

Sul Programma I-CH, Regione Piemonte ha aderito altresì al progetto In bici a pelo d’acqua incentrato sullo sviluppo dell’itinerario cicloturistico transfrontaliero cd. La Via del Mare, adeguatamente collegato e dotato di una serie di servizi, quali le ciclofficine, servizi di noleggio bici e recapito bagagli, strutture ricettive dotate di caratteristiche specifiche (es. locale ricovero bici, trasporto bagagli, miniofficina) tali da poter rientrare nella definizione di Bike Hostel/Hotel Bike Friendly.
 

Progetto Interreg Italia-Francia “MITO”


Nell’ambito del Programma Interreg Italia-Francia (Alcotra) 2014-2020, la Direzione Coordinamento politiche e fondi europei - Turismo e Sport ha coordinato il Progetto POT – Percorsi Outdoor Transfrontalieri (Capofila regione Valle d’Aosta) del PITEM MITO (Capofila Regione Piemonte, Direzione Montagna). Il Progetto POT è un modulo, un intervento cicloturistico a scavalco tra la Valle di Susa, la Maurienne e il Distretto di Brianconne, denominato “ViAlps”, che si interseca con le azioni del PITER Cuore delle Valli; il secondo un intervento escursionistico, “Sentieri (Selvaggi) tra Piemonte e Valle d’Aosta” tra il Canavese e la Valle d’Aosta. La gestione amministrativa-contabile del progetto dovrebbe concludersi nel corso dell’anno 2024.
 

Progetto Interreg Italia-Svizzera “E-Bike”


Nell'ambito del Programma di cooperazione Interreg Italia-Svizzera, con il progetto E-Bike, la Regione Piemonte si è a suo tempo proposta di creare un Cluster per la mobilità ciclabile elettrica, l’infrastrutturazione di due percorsi ciclabili (inseriti all’interno della Rete ciclabile regionale), uno di ciclo-escursionismo che da Domodossola raggiunge la Svizzera attraverso il Passo San Giacomo e l’altro di cicloturismo, che da Domodossola scende lungo il Toce per collegarsi attraverso la Rete ciclabile regionale ad Ivrea e quindi alla Valle d’Aosta. Tra le azioni in comune con i partner un portale condiviso, una cartografia dei percorsi, una serie di ciclo-atelier, corsi di formazione.

Nel corso dell’annualità 2023 è terminata la gestione operativa del progetto, parallelamente quella prettamente amministrativa-contabile dovrebbe concludersi nell’annualità 2024.
Sullo stesso programma gli ulteriori progetti che hanno lavorato sulla ciclabilità sono stati: “In bici a pelo d’acqua”, “Monti e Laghi Bike”, “TvA”, “Saastal Valle Anzasca bike”, “Paes.ch.it”, “Mobster”; per il loro coordinamento esiste un tavolo di confronto tra la Regione e gli attori coinvolti (Atl, Unioni Montane, Associazioni albergatori, sportive).

Bandiere Arancioni (TCI)

Anno
2024

La Bandiera arancione, marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano, è stata pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita. Viene assegnata ai Comuni che, oltre a godere di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità. Il marchio è, inoltre, uno strumento qualificante di valorizzazione del territorio e un elemento distintivo agli occhi dei turisti. Oggi i Comuni certificati sono 281 distribuiti in tutta Italia.
Ideata nel 1998, la Bandiera arancione è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come unica esperienza italiana di successo nel campo del turismo sostenibile.

La collaborazione tra il Touring Club Italiano e la Regione Piemonte ha portato in questi anni all’analisi di oltre 300 Comuni e alla certificazione di 40 località con la Bandiera arancione (Tabella 1), facendo del Piemonte la prima regione più “arancione” d’Italia assieme alla Toscana.

Tabella 1. Elenco delle località piemontesi che hanno ricevuto la bandiera arancione

Borghi sostenibili del Piemonte

Anno
2024

Il progetto Borghi Sostenibili del Piemonte: località per un turismo più responsabile nasce nel 2011 per volontà della Regione Piemonte, e vede Environment Park, esperto di tematiche legate alla sostenibilità e alle buone pratiche energetico-ambientali, come partner tecnico.

Il progetto si inserisce nell’ambito delle strategie della Regione Piemonte per la promozione di località e destinazioni turistiche sostenibili, valorizzando e premiando le iniziative in ambito di tutela dell’ambiente e turismo responsabile intraprese dai Comuni del territorio.


L’iniziativa prevede il rilascio di un marchio che valuta oltre 20 criteri tra cui la tutela delle risorse idriche, il risparmio energetico, la valorizzazione del patrimonio architettonico e naturalistico e la qualità ambientale del sistema ricettivo. I Borghi Sostenibili sono attualmente 24 (comuni al di sotto dei 10.000 abitanti); in testa alla classifica c’è la provincia di Cuneo con 10 Borghi, segue la provincia di Torino con cinque. Il progetto nel 2014 si è aggiudicato il premio Smart City.

Per maggiori informazioni scarica la guida “Borghi Sostenibili del Piemonte: località per un turismo più responsabile”:

 

Itinerario cicloturistico della Via Francigena

All’interno del Progetto interregionale Via Francigena, che prevede un itinerario escursionistico, viene affiancato anche un itinerario cicloturistico. In particolare, in attuazione all’intervento n. 33, il Ministero per i beni e le attività culturali ha stipulato un Accordo con le Regioni, finalizzato a realizzare un percorso di livello nazionale omogeneo, per qualità del tracciato, unitarietà di immagine e di servizi, tale da poter essere promosso anche a livello internazionale per uniformità e standard.

Sono stati individuati alcuni nodi critici sui quali, per il Piemonte, il Comune di Carema e il Comune di Vercelli (Via Francigena Valle d’Aosta) e l’Unione Montana Valle Susa (Via Francigena Valle di Susa) hanno presentato al Ministero gli Studi di fattibilità tecnica economica che beneficeranno di futuri finanziamenti a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. Per il tratto della Valle di Susa si aggiungono anche un finanziamento da parte di Regione Piemonte e un mutuo del Credito sportivo.

Con Decreto rep. 749 del 21.09.2021 dell’Autorità responsabile del Piano Sviluppo e Coesione (FSC) in cui è confluito il Piano Stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 ex delibera Cipe 3/2016, viene attuata una nuova ricognizione degli interventi facenti capo a Regioni ed Enti Locali ricompresi nel complessivo intervento n. 33 denominato “Via Francigena” ad integrazione del precedente Decreto rep. n. 558 del 20.12.2019. Per il tratto piemontese sono stati confermati 3 interventi finalizzati alla messa in sicurezza del tracciato situati nel Comune di Carema, di Vercelli e in Valle di Susa. Il totale delle risorse stanziate è di euro 1.650.000,00 e come da previsione dell’Accordo, si sono concluse le procedure ad evidenza pubblica funzionali alla realizzazione degli interventi entro il 31.12.2022, mentre la conclusione dei lavori viene fissata entro il 31.10.2025. Con DGR n. 21-4295 del 10.12.2021 si dispone che il Turismo sia individuato come soggetto deputato al coordinamento a livello regionale e che gli Enti territoriali identificati come beneficiari del finanziamento possano assumere il ruolo di stazione appaltante.

Anno
2024
Paragrafi

All’interno del Progetto interregionale Via Francigena, che prevede un itinerario escursionistico, viene affiancato anche un itinerario cicloturistico. In particolare, in attuazione all’intervento n. 33, il Ministero per i beni e le attività culturali ha stipulato un Accordo con le Regioni, finalizzato a realizzare un percorso di livello nazionale omogeneo, per qualità del tracciato, unitarietà di immagine e di servizi, tale da poter essere promosso anche a livello internazionale per uniformità e standard.

Sono stati individuati alcuni nodi critici sui quali, per il Piemonte, il Comune di Carema e il Comune di Vercelli (Via Francigena Valle d’Aosta) e l’Unione Montana Valle Susa (Via Francigena Valle di Susa) hanno presentato al Ministero gli Studi di fattibilità tecnica economica che beneficeranno di futuri finanziamenti a valere sulle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. Per il tratto della Valle di Susa si aggiungono anche un finanziamento da parte di Regione Piemonte e un mutuo del Credito sportivo.

Con Decreto rep. 749 del 21.09.2021 dell’Autorità responsabile del Piano Sviluppo e Coesione (FSC) in cui è confluito il Piano Stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 ex delibera Cipe 3/2016, viene attuata una nuova ricognizione degli interventi facenti capo a Regioni ed Enti Locali ricompresi nel complessivo intervento n. 33 denominato “Via Francigena” ad integrazione del precedente Decreto rep. n. 558 del 20.12.2019. Per il tratto piemontese sono stati confermati 3 interventi finalizzati alla messa in sicurezza del tracciato situati nel Comune di Carema, di Vercelli e in Valle di Susa. Il totale delle risorse stanziate è di euro 1.650.000,00 e come da previsione dell’Accordo, si sono concluse le procedure ad evidenza pubblica funzionali alla realizzazione degli interventi entro il 31.12.2022, mentre la conclusione dei lavori viene fissata entro il 31.10.2025. Con DGR n. 21-4295 del 10.12.2021 si dispone che il Turismo sia individuato come soggetto deputato al coordinamento a livello regionale e che gli Enti territoriali identificati come beneficiari del finanziamento possano assumere il ruolo di stazione appaltante.

Anno
2024

Ciclovia turistica VenTo

Dopo la sigla del primo protocollo d’intesa tra MIT, il Ministero per i beni e le attività culturali (MIBACT) e le Regioni interessate (28 luglio 2016), per la progettazione e realizzazione della ciclovia turistica VEnTO da Venezia a Torino, si è siglato un ulteriore accordo tra le 4 Regioni interessate e il Politecnico di Milano, sancendone il ruolo di coordinatore scientifico per la progettazione (ottobre 2016). Successivamente, tramite Regione Lombardia (capofila di progetto) è stata affidata la redazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica dell’intero percorso, finanziato dal Ministero e consegnato il 30 aprile 2019, mentre il 2 agosto 2019 si concludeva la conferenza dei servizi preliminare per la valutazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica.

Il 18 aprile 2019 era stato approvato un nuovo protocollo d’intesa tra il MIT e le Regioni interessate (per equiparare tutte le ciclovie strategiche di interesse nazionale).

Successivamente, ciascuna regione, su indicazione del MIT, ha individuato un lotto prioritario di intervento su cui si procederà alla progettazione definitiva/esecutiva e quindi alla realizzazione (in base alle risorse stanziate per ciascuna). La Regione Piemonte ha individuato il tratto Chivasso-Trino Vercellese, facendo coincidere il tratto iniziale (Chivasso-Borgo Revel) con la Ciclostrada del Canale Cavour.
Dopo numerosi incontri la Regione Piemonte ha affidato ad AIPO la successiva progettazione, realizzazione e gestione del Progetto Vento (essendo il tracciato per la maggioranza della sua estensione su tratti arginali del fiume Po), come hanno fatto anche la Regione Lombardia ed Emilia-Romagna. È stata anche modificata la legge istitutiva di AIPO andando ad ampliarne le competenze e I ruoli dello stesso.

Ad oggi il tratto da Chivasso (TO) a Trino Vercellese (VC) di 43Km ha il progetto definitivo in itinere, con un finanziamento di 4,8 M€ per la ciclovia a cui si aggiungono 2,9 M€ per la costruzione del nuovo ponte stradale sulla Dora Baltea di 1,5 Km, il cui progetto esecutivo in itinere è gestito dalla Città Metropolitana di Torino; il tratto di superamento della centrale nucleare di Trino (VC) di 2,5 Km è coperto da un finanziamento di 0,5 M€ derivanti dagli oneri di compensazione ambientale per la dismissione della centrale nucleare ed ha il progetto esecutivo in itinere, mentre l’ultimo tratto da Trino Vercellese (VC) a Valenza (AL) di 38 Km ha un finanziamento di 9,3 M€ derivanti dal PNRR (D.M. 4/2022) con il progetto definitivo in itinere.

La fine dei lavori è prevista per il 2026.

Anno
2024
Paragrafi

Dopo la sigla del primo protocollo d’intesa tra MIT, il Ministero per i beni e le attività culturali (MIBACT) e le Regioni interessate (28 luglio 2016), per la progettazione e realizzazione della ciclovia turistica VEnTO da Venezia a Torino, si è siglato un ulteriore accordo tra le 4 Regioni interessate e il Politecnico di Milano, sancendone il ruolo di coordinatore scientifico per la progettazione (ottobre 2016). Successivamente, tramite Regione Lombardia (capofila di progetto) è stata affidata la redazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica dell’intero percorso, finanziato dal Ministero e consegnato il 30 aprile 2019, mentre il 2 agosto 2019 si concludeva la conferenza dei servizi preliminare per la valutazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica.

Il 18 aprile 2019 era stato approvato un nuovo protocollo d’intesa tra il MIT e le Regioni interessate (per equiparare tutte le ciclovie strategiche di interesse nazionale).

Successivamente, ciascuna regione, su indicazione del MIT, ha individuato un lotto prioritario di intervento su cui si procederà alla progettazione definitiva/esecutiva e quindi alla realizzazione (in base alle risorse stanziate per ciascuna). La Regione Piemonte ha individuato il tratto Chivasso-Trino Vercellese, facendo coincidere il tratto iniziale (Chivasso-Borgo Revel) con la Ciclostrada del Canale Cavour.
Dopo numerosi incontri la Regione Piemonte ha affidato ad AIPO la successiva progettazione, realizzazione e gestione del Progetto Vento (essendo il tracciato per la maggioranza della sua estensione su tratti arginali del fiume Po), come hanno fatto anche la Regione Lombardia ed Emilia-Romagna. È stata anche modificata la legge istitutiva di AIPO andando ad ampliarne le competenze e I ruoli dello stesso.

Ad oggi il tratto da Chivasso (TO) a Trino Vercellese (VC) di 43Km ha il progetto definitivo in itinere, con un finanziamento di 4,8 M€ per la ciclovia a cui si aggiungono 2,9 M€ per la costruzione del nuovo ponte stradale sulla Dora Baltea di 1,5 Km, il cui progetto esecutivo in itinere è gestito dalla Città Metropolitana di Torino; il tratto di superamento della centrale nucleare di Trino (VC) di 2,5 Km è coperto da un finanziamento di 0,5 M€ derivanti dagli oneri di compensazione ambientale per la dismissione della centrale nucleare ed ha il progetto esecutivo in itinere, mentre l’ultimo tratto da Trino Vercellese (VC) a Valenza (AL) di 38 Km ha un finanziamento di 9,3 M€ derivanti dal PNRR (D.M. 4/2022) con il progetto definitivo in itinere.

La fine dei lavori è prevista per il 2026.

Anno
2024

Rete ciclabile di interesse Regionale

Il “Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale”, approvato con D.G.R. 27 luglio 2015, n. 22-1903, rappresenta il documento di riferimento per la successiva pianificazione e programmazione regionale in materia di mobilità ciclabile.

La Rete dei percorsi ciclabili di interesse regionale, viste anche le numerose richieste avanzate dai territori, è stata sottoposta a una fase di revisione approvata con D.G.R. 16 maggio 2019, n. 83-8992, grazie a un lavoro ricognitivo sui territori, alla collaborazione con il Settore Sistema Informativo Territoriale Ambientale della Direzione Ambiente, Energia e Territorio e il tavolo tecnico interdirezionale, a FIAB. Base di partenza sono stati gli studi di fattibilità finanziati a valere sulla L.R. 4/00, il Piano annuale di attuazione 2015 e il Bando “Percorsi ciclabili sicuri” della Direzione Opere Pubbliche, Difesa Del Suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica.

L’aggiornamento della Rete ciclabile di interesse regionale ha costituito la base di partenza per la stesura del “Programma Regionale della mobilità ciclabile” (documento richiesto alle singole Regioni dalla L. 2/2018 che detta disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica) il cui appalto del servizio di assistenza tecnica e specialistica è stato gestito dalla Direzione Opere Pubbliche, Difesa Del Suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica, e sta portando il Programma ad approvazione VAS.

Il lavoro di progettazione è stato svolto ad integrazione con il processo del Piano regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT) ed ha portato, con il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC, presentato a luglio 2022), alla redazione del complesso documento che si compone di numerosi elaborati quali il quadro conoscitivo sullo stato attuale, le linee guida progettuali, le linee guida per la valutazione e il monitoraggio e la definizione di un brand regionale per la ciclabilità, processo che ha visto il Turismo coinvolto nelle varie fasi di lavoro.

Nell’ambito del “Piano regionale della mobilità e dei Trasporti” e “Programma regionale della mobilità ciclabile”, il Turismo è componente del Nucleo Tecnico costituito a supporto della redazione dei piani di settore attuativi del PRMT, il PrMoP – Piano regionale della Mobilità delle Persone e il PrLog – Piano regionale della Logistica (redatti dalla Direzione Trasporti). Nel marzo 2023 la Giunta Regionale ha adottato i piani, approvato il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica per la fase di Valutazione Ambientale Strategica con un confronto sui documenti di prima fase (Analisi di contesto e descrizione dell'assetto attuale di reti, nodi e servizi di trasporto) che costituiscono la base conoscitiva per redigere il Documento tecnico preliminare per la Vas (scoping) e per avviare il dibattito con il territorio, attività propedeutiche alla successiva definizione delle misure di piano. 

Parallelamente a livello nazionale, sempre in attuazione alla L. 2/18, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha lavorato alla stesura del Piano Generale della Mobilità ciclistica 2022-2024 (PGMC), che ha portato alla configurazione dello schema di rete delle ciclovie di interesse nazionale oltre alla definizione di una strategia nazionale. Questo processo, basato su un approccio partecipativo tra il MIT e il Coordinamento tecnico della commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e Province autonome, è stato complesso e ha richiesto ingenti sforzi alle singole regioni che hanno il compito di raccordare il proprio schema di rete con quello proposto a livello nazionale, realizzando un sistema integrato tra dimensione nazionale, regionale e locale.

Anno
2024
Paragrafi

Il “Progetto di Rete ciclabile di interesse regionale”, approvato con D.G.R. 27 luglio 2015, n. 22-1903, rappresenta il documento di riferimento per la successiva pianificazione e programmazione regionale in materia di mobilità ciclabile.

La Rete dei percorsi ciclabili di interesse regionale, viste anche le numerose richieste avanzate dai territori, è stata sottoposta a una fase di revisione approvata con D.G.R. 16 maggio 2019, n. 83-8992, grazie a un lavoro ricognitivo sui territori, alla collaborazione con il Settore Sistema Informativo Territoriale Ambientale della Direzione Ambiente, Energia e Territorio e il tavolo tecnico interdirezionale, a FIAB. Base di partenza sono stati gli studi di fattibilità finanziati a valere sulla L.R. 4/00, il Piano annuale di attuazione 2015 e il Bando “Percorsi ciclabili sicuri” della Direzione Opere Pubbliche, Difesa Del Suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica.

L’aggiornamento della Rete ciclabile di interesse regionale ha costituito la base di partenza per la stesura del “Programma Regionale della mobilità ciclabile” (documento richiesto alle singole Regioni dalla L. 2/2018 che detta disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica) il cui appalto del servizio di assistenza tecnica e specialistica è stato gestito dalla Direzione Opere Pubbliche, Difesa Del Suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica, e sta portando il Programma ad approvazione VAS.

Il lavoro di progettazione è stato svolto ad integrazione con il processo del Piano regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT) ed ha portato, con il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC, presentato a luglio 2022), alla redazione del complesso documento che si compone di numerosi elaborati quali il quadro conoscitivo sullo stato attuale, le linee guida progettuali, le linee guida per la valutazione e il monitoraggio e la definizione di un brand regionale per la ciclabilità, processo che ha visto il Turismo coinvolto nelle varie fasi di lavoro.

Nell’ambito del “Piano regionale della mobilità e dei Trasporti” e “Programma regionale della mobilità ciclabile”, il Turismo è componente del Nucleo Tecnico costituito a supporto della redazione dei piani di settore attuativi del PRMT, il PrMoP – Piano regionale della Mobilità delle Persone e il PrLog – Piano regionale della Logistica (redatti dalla Direzione Trasporti). Nel marzo 2023 la Giunta Regionale ha adottato i piani, approvato il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica per la fase di Valutazione Ambientale Strategica con un confronto sui documenti di prima fase (Analisi di contesto e descrizione dell'assetto attuale di reti, nodi e servizi di trasporto) che costituiscono la base conoscitiva per redigere il Documento tecnico preliminare per la Vas (scoping) e per avviare il dibattito con il territorio, attività propedeutiche alla successiva definizione delle misure di piano. 

Parallelamente a livello nazionale, sempre in attuazione alla L. 2/18, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha lavorato alla stesura del Piano Generale della Mobilità ciclistica 2022-2024 (PGMC), che ha portato alla configurazione dello schema di rete delle ciclovie di interesse nazionale oltre alla definizione di una strategia nazionale. Questo processo, basato su un approccio partecipativo tra il MIT e il Coordinamento tecnico della commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e Province autonome, è stato complesso e ha richiesto ingenti sforzi alle singole regioni che hanno il compito di raccordare il proprio schema di rete con quello proposto a livello nazionale, realizzando un sistema integrato tra dimensione nazionale, regionale e locale.

Anno
2024