La realizzazione degli interventi selvicolturali, secondo le previsioni della legge forestale regionale, è preventivamente soggetta a comunicazione semplice o ad autorizzazione regionale.
Gli interessati (Cittadini, Imprese Forestali, Enti pubblici, Tecnici Forestali) possono presentare le istanze di taglio direttamente attraverso l’utilizzo dell’applicativo web dedicato oppure con l’assistenza di uno dei 90 Sportelli Forestali e Punti Informativi Forestali attivi sul territorio regionale o presso il Punto Informativo Forestale Mobile (PIFM), allestito su camper, attivo per un anno a partire dal mese di novembre 2023.
Nel corso dell’ultima stagione silvana (1 settembre 2022 – 31 agosto 2023), sulla base delle segnalazioni d’intervento presentate, sono stati tagliati 4.902 ettari, con un prelievo di circa 383.400 metri cubi di materiale legnoso. Rispetto alle stagioni silvane precedenti si riscontra un aumento significativo delle quantità utilizzate (tabella 3).
Nel periodo compreso tra settembre 2011 e agosto 2023, pari a 12 stagioni silvane, sono stati tagliati circa 42.500 ha (con una media di circa 3.500 ettari/anno).
Nel periodo considerato sono state presentate oltre 49.900 istanze di taglio, circa 4.150 all’anno. Le comunicazioni semplici rappresentano oltre il 97% del totale delle istanze.
In base alle valutazioni effettuate nel Piano Forestale Regionale, considerando la sola superficie forestale accessibile in quanto servita da viabilità, si stima che il volume annuo legnoso potenzialmente utilizzabile, con uno scenario quindicennale, ammonti a circa 1,4 milioni m3/anno, equivalente al prelievo di 5,8 m3/ha/anno; si tratta di una entità pari all’incremento legnoso medio, che quindi non intaccherebbe il capitale boschivo in piedi. I volumi di taglio che derivano dalle comunicazioni ai sensi del Regolamento Forestale regionale si attestano su un prelievo annuo di circa 0,5 m3/ha/anno, quindi molto inferiore a quello massimo ipotizzabile con una gestione forestale sostenibile.
I dati dell'ultima stagione silvana (2022-2023) evidenziano che poco meno della metà delle istanze sono state presentate nei territori della Provincia di Cuneo e della Città Metropolitana di Torino (tab. 2).
La Provincia di Cuneo e della Città Metropolitana di Torino mantengono anche il primato relativo alle superfici tagliate (tab. 3).
L’analisi della superficie utilizzata in relazione alla forma di governo indicano una leggera prevalenza per gli interventi nelle fustaie rispetto ai cedui (castagneti, robinieti e altri cedui), circa un quarto degli interventi ha riguardato popolamenti caratterizzati dal governo misto (tab. 4).
Per quanto riguarda i prelievi medi ad ettaro, questi sono più elevati per le ceduazioni e in particolare per i tagli nel castagneto, dove si evidenzia l'elevata biomassa disponibile dovuta all'abbandono dei cedui a regime (tab. 5).
Le specie maggiormente utilizzate sono, in ordine, il castagno, il faggio, la robinia e il larice: queste rappresentano le specie caratterizzanti oltre i due terzi della superficie tagliata e sono, peraltro, le specie più rappresentate sul territorio regionale.
L'analisi territoriale secondo la classificazione altimetrica ISTAT indica che circa metà della superficie tagliata è in montagna (50%), seguita da collina (24%) e pianura (26%).
Il 25% della superficie tagliata ricade in Aree naturali protette, dato in linea con il fatto che in tali aree è sempre obbligatorio inviare la segnalazione di taglio.
Per maggiori approfondimenti si rimanda al sito ufficiale della Regione Piemonte - Foreste e alla sezione del Cruscotto di conoscenze del patrimonio naturale piemontese dedicata ai tagli boschivi.