Siti UNESCO del Piemonte

Da decenni l’UNESCO sostiene il ruolo chiave della cultura nelle politiche di sviluppo, facendo di questo tema una delle proprie missioni istituzionali ed impegnandosi per sensibilizzare i decisori internazionali ad intendere le iniziative e gli investimenti in ambito culturale come essenziali per garantire che i processi di globalizzazione siano di beneficio e non vadano a discapito delle comunità locali, e ad integrare gli aspetti culturali nelle politiche pubbliche, dall’educazione alle scienze, all’ambiente, alla pianificazione urbanistica, al turismo.

L’approccio allo sviluppo incentrato sulla cultura, intesa non come rigido schema di valori a cui aderire o da mantenere, ma come forza dinamica composta da eredità e creatività, è stato assunto in diverse risoluzioni delle Nazioni Unite, fino all’Agenda 2030 nel 2015. Sebbene l’ Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile non abbia individuato per l’ambito culturale un obiettivo specifico, gli conferisce un ruolo trasversale e fondante per il raggiungimento dei vari obiettivi di sostenibilità - dalla dignità del lavoro all’educazione di qualità, dal consumo e dalla produzione responsabile alla pianificazione di città e insediamenti umani sostenibili.

Un’azione di sviluppo che non tenga conto anche degli aspetti culturali non può dirsi sostenibile; al contrario integrare la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale, promuovere ed incoraggiare il dialogo, la creatività e la diversità culturale, sostenere prodotti e saperi locali, oltre a contribuire in maniera diretta allo sviluppo del settore culturale attraverso il sostegno delle industrie creative e apportando benefici in termini di lotta alla povertà e coesione sociale, favorisce anche una crescita calibrata sul contesto locale.

Lo sforzo dell’UNESCO nell’assicurare la continuità di tale approccio è garantito da decenni ed ha condotto nel 2019 alla definizione degli Indicatori tematici per la cultura nell’Agenda 2030 (Culture|2030 Indicators), che intendono fornire uno strumento di sensibilizzazione ulteriore, dimostrando in modo misurabile il contributo che la cultura e l’attuazione delle Convenzioni culturali danno all’implementazione degli obiettivi di sostenibilità.

Esaminando le principali Liste, create in attuazione delle Convenzioni internazionali o dei programmi promossi dall’UNESCO, emerge quanto gli obiettivi di base siano integrabili e come gli strumenti di attuazione consentano di agire a livello locale, ma con valenze che superano i confini territoriali, e di sperimentare modelli di sviluppo che promuovono la diversità culturale e la sostenibilità su ampia scala, considerata la molteplicità di soggetti e valori coinvolti:

  • la Lista del Patrimonio Mondiale (in attuazione della Convenzione sulla protezione del patrimonio Mondiale, culturale e naturale del 1972), da principio incentrata sulla conservazione e la protezione di elementi puntuali, si è più recentemente evoluta verso una lettura attenta alla salvaguardia del contesto e della molteplicità dei valori di un territorio o di un fenomeno, nonché al ruolo centrale delle comunità;
  • la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio immateriale del 2003 e la Convenzione sulla protezione e la promozione delle diversità delle espressioni culturali del 2005 sono intervenute per sancire la necessità di salvaguardare la diversità culturale, secondo il fine ultimo di creare condizioni propizie allo sviluppo sostenibile, rinnovando altresì l’impegno alla sensibilizzazione ed al coinvolgimento dei cittadini, la cui consapevolezza e partecipazione sono la chiave per garantire il raggiungimento di obiettivi condivisi; in particolare, la Lista del Patrimonio Culturale immateriale è stata creata con l’obiettivo di rappresentare la diversità del patrimonio intangibile dell’umanità e ad aumentare la consapevolezza della sua importanza e del suo valore.
  • nel 2004 è stato avviato il programma della Rete delle Città Creative per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato nell’industria culturale e creativa la chiave per lo sviluppo urbano sostenibile;
  • i programmi UNESCO che conferiscono riconoscimenti nel campo delle scienze promuovono su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente (Riserve del programma Uomo e Biosfera) e la diversità geologica (Geoparchi Mondiali) secondo un approccio olistico, focalizzato sulle comunità, che considera in maniera unitaria conservazione, educazione e sviluppo ed integra diversità naturale e culturale.

     

Con cinque siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale (Residenze Sabaude, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Siti Palafitticoli Preistorici dell'Arco Alpino, Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, Ivrea Città Industriale del XX secolo), quattro elementi nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale (Arte dei suonatori di corno da caccia, Arte della costruzione in pietra a secco, Alpinismo e Cerca e cavatura del tartufo), tre aree riconosciute come Riserve della Biosfera nell’ambito del Programma Uomo e Biosfera (Ticino Val Grande Verbano, Monviso, Collina Po) ed una nella Rete dei Geoparchi Mondiali (Geoparco Sesia Val Grande), tre Città creative (Torino per il Design, Alba per la Gastronomia, Biella per l’Artigianato e l’arte popolare) e numerose candidature in corso, gran parte del territorio e delle comunità piemontesi sono interessate da riconoscimenti connessi all’attuazione delle Convenzioni o dei programmi UNESCO. 
 

Sul territorio sono anche presenti due Cattedre UNESCO (Sviluppo sostenibile e gestione del territorio presso l’Università degli Studi di Torino e Nuovi paradigmi e strumenti per la gestione del paesaggio bio-culturale presso il Politecnico di Torino).

La Regione riconosce la valenza strategica delle designazioni conferite dall’UNESCO, impegnandosi nel loro sostegno, in quanto eccellenze da non intendersi come destinazioni per un turismo di consumo, quanto piuttosto come occasioni per costruire modelli di salvaguardia di saperi e risorse culturali e naturali, di fruizione e sviluppo economico integrato, attento al dialogo con le comunità e alle relazioni con tematiche di grande scala, quali il cambiamento climatico e i fenomeni migratori.
Per sviluppare tale potenziale, come previsto dalla legge regionale 1 agosto 2018, n. 11 “Disposizioni coordinate in materia di cultura”, è stato istituito il Tavolo di lavoro Distretto Piemonte UNESCO, di cui fanno parte i rappresentanti di tutti i soggetti che gestiscono i riconoscimenti UNESCO piemontesi, finalizzato a promuovere la partecipazione nell’ambito della programmazione dell’attività regionale, il coordinamento e lo scambio di conoscenze ed informazioni, l'integrazione di progetti, lo sviluppo di attività multidisciplinari e l'ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie, per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Nella stessa ottica, l’amministrazione ha individuato nei riconoscimenti UNESCO un ambito strategico per l’assegnazione e l’impiego di risorse europee di investimento finalizzate al recupero e all’ampliamento della fruizione del patrimonio culturale per la promozione di modelli di crescita sostenibile dei territori. 

Anche la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile identifica i riconoscimenti UNESCO come strumenti di gestione del territorio e delle comunità, veri e propri “laboratori di sostenibilità” e strumenti concreti per la territorializzazione degli obiettivi delle Macro Aree Strategiche di Intervento. In particolare la valorizzazione di tali esperienze concorre agli obiettivi della MAS1 (Accompagnare la transizione del sistema produttivo piemontese verso un modello in grado di coniugare competitività e sostenibilità) e della MAS3 (Curare il patrimonio culturale e ambientale e la resilienza dei territori).


Il riconoscimento conferito dall'UNESCO non si limita pertanto ad uno sterile marchio utilizzato a fini promozionali, ma conferisce un ruolo attivo e specifico di azione e coinvolgimento territoriale, di sensibilizzazione e riflessione, come dimostrano alcune recenti esperienze:

  1. il sito Patrimonio Mondiale di Ivrea Città Industriale ha condotto un adeguamento del Piano di Gestione ai criteri di sostenibilità posti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU e dal documento UNESCO Culture 2030 Indicators. Tale attività si accompagna a un primo bilancio dell’attuazione del Piano di Gestione e all'implementazione del processo di Community Development.
  2. b) la Riserva della Biosfera Monviso ha avviato la procedura per il mantenimento del riconoscimento UNESCO attraverso la compilazione del report di revisione periodica volto a dimostrare l'adempimento alle funzioni previste per una Riserva della Biosfera, ovvero: trovare un equilibrio che duri nel tempo tra conservazione della biodiversità, promozione di uno sviluppo sostenibile e salvaguardia dei valori culturali connessi; conservare la diversità biologica, delle risorse genetiche, delle specie, degli ecosistemi e dei paesaggi, e la diversità culturale; sviluppare progetti centrati principalmente sulle popolazioni locali, secondo modelli di gestione “sostenibile” del territorio; supportare progetti di dimostrazione, informazione, educazione ambientale, ricerca e monitoraggio collegati ai bisogni di conservazione e sviluppo sostenibile locale, nazionale e globale.
  3. c) il sito Patrimonio Mondiale Paesaggi vitivinicoli del Piemonte ha avviato la procedura di aggiornamento del Piano di Gestione e del sistema di monitoraggio , la cui ultima stesura risale al periodo di candidatura, ovvero al 2013, attraverso una metodologia partecipata che intende analizzare i diversi parametri coinvolti (agricoltura, paesaggio, turismo sostenibile, energia, acqua, risorse culturali, comunità locali, clima...) per delineare le linee strategiche di azione per il prossimo decennale.