STATO

Fiumi

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fiume
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Ai sensi della direttiva quadro sulle acque i corpi idrici vengono monitorati secondo specifiche frequenze nell’ambito di un ciclo sessennale di programmazione; alcuni con cadenza annuale, altri una sola volta nei sei anni; al termine del ciclo di monitoraggio viene definita la classificazione ufficiale dei corpi idrici.

Nel 2020 è stato avviato il terzo sessennio di monitoraggio, implementato secondo le norme comunitarie e relativo al periodo 2020-2025.

Le modalità tecniche del monitoraggio sono definite dal Decreto Ministeriale 260/2010.  

I dati del monitoraggio sono utilizzati nell’ambito del terzo Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po

La frequenza e la distribuzione di monitoraggio dei parametri utilizzati per definire la classificazione, rilevanti per misurare gli impatti delle pressioni antropiche sul corpo idrico, derivano anche dalla Analisi delle Pressioni - la cui ultima revisione è avvenuta nel 2019-2020 - che ha individuato le pressioni antropiche più significative sui corpi idrici che potenzialmente sono in grado di pregiudicare il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità.

Tra queste, a livello regionale, risultano più significative le alterazioni morfologiche - relative in particolar modo alle modificazioni della zona ripariale, i prelievi, gli scarichi di acque reflue urbane e l’agricoltura.

L’analisi integrata dei dati di stato e degli impatti ambientali presenti - attraverso l’utilizzo di specifici indicatori quali contaminazione da pesticidi e VOC (composti organici volatili), inquinamento da nutrienti e carico organico - permette di confermare i risultati dell’Analisi delle Pressioni e di verificare l’efficacia delle misure di tutela e miglioramento messe in atto.

Nel sessennio di monitoraggio 2014-2019, il 50% dei 598 Corpi Idrici relativi ai fiumi individuati in Piemonte risulta in una classe di Stato/Potenziale Ecologico Elevato o Buono e il 50% in una classe Sufficiente o inferiore.

Per quanto riguarda lo Stato Chimico, l’89% dei corpi idrici ricade nella classe Buono e l’11% nella classe “Non Buono”.
 

Stato/Potenziale Ecologico dei corpi idrici - FIUMI – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte
Stato Chimico dei corpi idrici in Piemonte - FIUMI – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO 8 novembre 2010, n. 260 Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2011/02/07/011G0035/sg

Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po https://pianoacque.adbpo.it/piano-di-gestione-2021/

Analisi delle pressioni PianoAcque2021 https://www.adbpo.it/PianoAcque2021/PdGPo2021_22dic21/Elaborato_02_PressioniImpatti_22dic21/

Anno
2025
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Gruppo di Redazione

Precipitazioni e portate

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precipitazioni varie
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Lo stato di qualità delle acque superficiali è condizionato, sia dal punto di vista biologico che da quello fisico chimico dalla quantità e dalla distribuzione nell'anno del deflusso negli alvei dei fiumi.

Naturalmente, anche le acque sotterranee dipendono dalle precipitazioni, direttamente quando queste si infiltrano nel sottosuolo e indirettamente da quelle convogliate dal reticolo idrografico.

Informazioni e risorse aggiuntive

Servizio Precipitazioni e portate di Arpa Piemonte
  https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/precport_webapp/index.html

Anno
2025
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Gruppo di Redazione

Clima e scenari di cambiamento climatico

Tema
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clima vari
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In questa sezione si trovano informazioni sull'andamento climatico del 2024 a livello globale, in Italia e in Piemonte, oltre agli scenari climatici applicati al Piemonte con proiezioni fino al 2100.
 

Anno
2025
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Gruppo di Redazione

Eventi estremi

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immagine stilizzata di eventi estremi
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In Piemonte l’anno 2024 è stato il quarto anno più caldo dopo il 2022, il 2023 e il 2015 nella distribuzione storica compresa tra il 1958 e il 2024. 

La temperatura media annuale è risultata pari a circa 11 °C, superiore di 1.1 °C rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, avente una media climatica di circa 9.9°C).

La precipitazione cumulata è stata di 1495.7 mm, con un surplus pluviometrico di 466,2 mm (pari a +45%) nei confronti della media climatica del trentennio 1991-2020, posizionandosi al 2° posto dopo il 1977 tra gli anni più piovosi a partire dal 1958.

Combinando le anomalie standardizzate di temperature e precipitazioni, il 2024 è risultato il più caldo e umido della serie storica.

Gli episodi di foehn annuali sono risultati 71, poco superiori ai 66 medi del periodo 2000-2020.

Arpa Piemonte ha seguito l’evolversi degli eventi meteorologici, avvenuti nel corso del 2024 attraverso il Centro Funzionale Regionale, che ha garantito l’attività di previsione e monitoraggio dei fenomeni ad essi associati, a supporto del sistema di Protezione Civile Regionale. 
 

Le catastrofi naturali dovute a condizioni meteorologiche avverse secondo l’WMO sono in costante aumento e trovano riscontro nei più rilevanti database dei disastri naturali.

Gli eventi meteorologici estremi che interessano il territorio italiano si verificano periodicamente, ad intervalli più o meno regolari, con intensità e durata differente. 

Da sempre, questi fenomeni modellano il territorio, modificano il paesaggio e determinano danni anche ingenti alle infrastrutture, colpendo componenti del nostro sistema socio-economico diventate sempre più essenziali. 

Questo comporta un incremento dei costi connessi agli eventi estremi a causa dell’aumentata vulnerabilità.

Gli eventi meteorologici estremi possono essere definiti con metriche diverse, connesse ad esempio alle energie in gioco, che identificano un fenomeno estremo nel suo complesso, in relazione a tutti gli altri eventi meteorologici. 

Per limitarci alla meteorologia delle nostre latitudini, una tromba d’aria può essere considerata un evento estremo, anche se, nell’ambito della categoria “trombe d’aria”, potrebbe essere classificata come una di relativamente debole intensità. 

Più frequentemente si associa il concetto di “estremo” al verificarsi di un evento raro, in cui un parametro meteorologico (la pioggia, la temperatura, il vento…) supera un valore della sua distribuzione corrispondente a frequenze basse, ossia che si verificano raramente (solitamente dal 5% all’1% di tutti i casi osservati).

In altri casi, come nelle alluvioni o negli episodi di siccità, non sono i valori dei singoli parametri ad assumere un valore estremo, ma è piuttosto l’effetto cumulato nel tempo a risultare importante, o la sovrapposizione simultanea di più effetti diversi o, ancora, il superamento di un valore non estremo di per sé ma importante per gli effetti che può avere, ad esempio, per un particolare ecosistema.

Nell’accezione comune un evento meteorologico viene considerato “estremo” quando determina impatti rilevanti sul territorio, sull’ambiente o sulla salute

In generale la relazione tra eventi meteorologici estremi e disastri naturali non è lineare perché intervengono altri valori quali la suscettibilità, la vulnerabilità, la capacità di far fronte all’evento e di mettere in atto azioni di contrasto che limitino i danni. 

Spesso però in occasione dei disastri o nelle catastrofi naturali connesse agli eventi meteorologici, c’è qualche parametro meteorologico, o un valore cumulato di tale parametro nonché qualche indicatore che integra più parametri, che supera una “soglia”, quasi sempre legata agli eventi rari. 

Il superamento di una “soglia” è quindi spesso condizione necessaria, anche se non sufficiente, affinché si verifichi un evento in grado di generare impatti significativi.

Questo dato, unito al miglioramento della capacità di misurare i parametri meteorologici anche durante gli eventi estremi, di conoscerli e, in parte, di prevederli, ha consentito di sviluppare negli ultimi anni sistemi di allertamento a breve termine e di preavviso a più lunga scadenza, che, se associati ad azioni di prevenzione e contrasto da adottare a scala locale consentono una decisa mitigazione dei danni.

In Piemonte, ad esempio, l’implementazione di un sistema di allertamento per rischio idrogeologico codificato ha consentito la salvaguardia dell’incolumità delle persone nell’alluvione che ha colpito la regione nell’ottobre del 2000 rispetto a quella del 1994, a parità di precipitazione caduta e territorio coinvolto.

L’estate del 2003, la più calda in assoluto dell’ultimo secolo in quasi tutta Europa, ha insegnato come una buona previsione delle condizioni di disagio, e un sistema sanitario e socioassistenziale preparato, possono limitare gli impatti sulla salute della popolazione più fragile. 

Gli episodi di siccità prolungata che ha vissuto l’intero Nord Italia negli anni 2001, 2003 e 2006 hanno determinato la consapevolezza sociale e politica, della necessità di gestire, preservare e valorizzare la risorsa idrica, limitata e non equamente distribuita nello spazio e nel tempo.

In ragione delle sue caratteristiche geografiche e climatiche il Piemonte è frequentemente colpito da eventi alluvionali

Dal 1800 al 2018 gli eventi principali sono stati oltre 120, con una frequenza media di uno ogni 18 - 20 mesi circa.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Anno
2025
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Neve

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Icona nevicata
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Il servizio nivologico regionale, affidato ad Arpa Piemonte, garantisce fin dal 1983 la raccolta e l’elaborazione dei dati nivometeorologici sul territorio regionale al fine di fornire un quadro aggiornato sulle caratteristiche dell’innevamento nell’ambiente alpino del Piemonte, compresi l'analisi di eventi valanghivi significativi e bollettini di allerta.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Anno
2025
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Nebbia

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nebbia
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Nell’anno 2024 gli episodi di nebbia ordinaria (con visibilità inferiore a 1 km) sono stati quasi in perfetto accordo con la climatologia recente del periodo 2004-2023, con 120 giorni annuali e 121 attesi dalla norma climatica.  Ma tra essi gli episodi di nebbia fitta (con visibilità inferiore a 100 m) sono stati 27, quasi un terzo superiori ai 21 calcolati dalla media climatica. 

Giorni di nebbia ordinaria e fitta registrati in Piemonte nell’anno 2023
 Giorni nebbia ordinaria nel 2024 (visibilità 1 km) Climatologia giorni nebbia ordinaria (visibilità 1 km) Giorni nebbia fitta nel 2024 (visibilità 100 metri) Climatologia giorni nebbia fitta (visibilità 100 metri)
Gennaio 21 19 6 5
Febbraio 18 16 2 4
Marzo 14 9 0 1
Aprile 4 5 0 0
Maggio 3 3 0 0
Giugno 3 1 0 0
Luglio 0 2 0 0
Agosto 2 1 1 0
Settembre 4 6 0 0
Ottobre 14 19 3 3
Novembre 24 19 11 4
Dicembre 13 21 4 4
Anno 120 121 27 21
Giorni di nebbia ordinaria e fitta registrati in Piemonte nell’anno 2024, comparati con le medie del periodo 2004-2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nel 2024, Il mese più ricco di eventi nebbiosi è stato novembre con 24 giorni di nebbia ordinaria e 11 episodi giornalieri di nebbia fitta, pari al 40% circa del valore totale annuo.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Anno
2025
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Vento

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nuvole e vento
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Nel 2024 nei capoluoghi di provincia la velocità media annua del vento è variata da 1.2 m/s, registrati a Boves, fino a 2.1 m/s ad Alessandria e a Oropa (BI), mentre la massima raffica (28.4 m/s) è stata misurata a Oropa (BI) il 22 gennaio, durante un evento di foehn. 

Velocità media (m/s) e massima raffica (m/s) misurate nei capoluoghi di provincia
Località Velocità media (m/s) Massima raffica (m/s) Data massima raffica
Alessandria 2 22.1 12/07/2024
Asti 1.5 19.9 18/04/2024
Boves (CN) 1.2 19.1 07/08/2024
Novara 1.5 16.7 16/04/2024
Oropa (BI) 2.1 28.4 22/01/2024
Pallanza (VB) 1.7 24.2 23/03/2024
Torino Alenia 1.8 21.3 16/04/2024
Vercelli 1.4 20.4 18/04/2024
Velocità media (m/s) e massima raffica (m/s) misurate nei capoluoghi di provincia nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte

Gli episodi di foehn nel 2024 sono stati 71, superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020; durante gli episodi di foehn la ventilazione sostenuta favorisce la dispersione delle sostanze inquinanti.

Numero di giorni di foehn per mese 2024
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
2024 15 9 8 9 2 3 1 0 9 2 5 8
Media 2000-2020 9 7 8 4 5 3 4 4 4 5 5 8
Numero di giorni di foehn per mese in Piemonte nel 2024 comparati con le medie del periodo 2000-2020- Fonte Arpa Piemonte

Il mese con più episodi è stato gennaio mentre ad agosto non si sono verificate giornate con foehn.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Anno
2025
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Precipitazioni

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cielo e pioggia
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L'andamento delle precipitazioni e le anomalie delle precipitazioni rispetto al periodo di riferimento 1991-2020 sono indicatori climatici di base particolarmente significativi. Nei contenuti dedicati sono disponibili approfondimenti sull’andamento registrato nel 2024 e sull’analisi della serie storica. 

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Anno
2025
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Temperature

Tema
Tipo
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nuvole e termometro
Paragrafi

L'andamento delle temperature e le anomalie delle temperature rispetto al periodo di riferimento 1991-2020 sono indicatori climatici di base particolarmente significativi. Nei contenuti dedicati sono disponibili approfondimenti sull’andamento registrato nel 2024 e sull’analisi della serie storica. 

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Rapporti di analisi climatica https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/rapporti-analisi-climatica

Anno
2025
Stato del Documento
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