Il cambiamento climatico in Italia

Secondo le stime ISPRA, in Italia il 2024 è stato l'anno più caldo di sempre, con un’anomalia termica pari a +1.52°C rispetto alla media calcolata sul periodo di riferimento 1991 -2020.

Il rapporto dettagliato di ISPRA, che contiene il quadro complessivo a livello nazionale, sarà disponibile a partire dal mese di luglio 2025 sul sito del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente

Al momento, sono pubblicati i rapporti sull'andamento meteo-climatico dell’anno 2024 in alcune regioni italiane, curate dagli appositi servizi delle Agenzie regionali per l’ambiente, disponibili in sintesi in questo approfondimento di ISPRA, o in forma completa sui siti delle relative Agenzie. 

Si riporta qui di seguito un breve stralcio della sintesi di ISPRA.

In Piemonte, il 2024 è risultato il secondo anno più piovoso nella distribuzione storica compresa tra il 1958 e il 2024, con una precipitazione media di 1496 mm, con un’anomalia positiva del 45% rispetto alla norma del periodo 1991-2020. 

I fenomeni precipitativi si sono concentrati prevalentemente tra febbraio e ottobre: ottobre è risultato il mese più piovoso dell’anno, mentre marzo ha registrato la maggiore anomalia pluviometrica positiva, pari a +322%, raggiungendo il primo posto nella classifica dei mesi di marzo più piovosi. 

Sul periodo invernale, merita una citazione il fatto che per il secondo anno solare consecutivo non si è verificata neppure una nevicata di rilievo a Torino città e neanche sulla pianura piemontese, considerata nella sua globalità. 

Durante i mesi estivi, nonostante un temporaneo calo di precipitazioni, si sono tuttavia verificati diversi eventi molto intensi e localizzati, con temporali a supercella che hanno causato danni ingenti. 

Per quanto riguarda le temperature, il 2024 è stato l’anno più caldo e umido degli ultimi 70 anni. 

La temperatura media annuale è stata di circa 11°C, + 1.1 °C rispetto al 1991-2020; agosto è stato il mese più caldo del 2024, gennaio il più freddo.  

Per le ondate di calore, in tutti i capoluoghi la prima ondata si è verificata nel mese di luglio. 

I periodi in ondata più prolungati si sono registrati ad Alessandria (19 giorni, dal 27/07 al 14/08) e Vercelli (20 giorni, dal 26/07 al 14/08): quest’ultima costituisce l’ondata di calore più lunga tra tutti i capoluoghi registratasi tra luglio e agosto.

Per maggiori approfondimenti si rimanda alla notizia sul sito di Arpa Piemonte e alla sezione "Il cambiamento climatico in Piemonte", sempre sul sito.

In Lombardia le precipitazioni complessive del 2024 mostrano un’anomalia del +47% rispetto alla media climatologica 1991-2020, con picchi del +58% a Milano e Mantova. L’abbondanza di precipitazioni ha avuto effetti significativi sulle riserve idriche: a marzo i laghi lombardi hanno raggiunto il massimo riempimento dal 2006, e sulle Alpi, tra le Orobie e l’Alta Valtellina, l’altezza della neve ha superato ad alta quota i 4 metri, stabilendo nuovi record per gli ultimi 30 anni. 

In netto contrasto, novembre è risultato uno dei mesi più asciutti dal 1991, contribuendo a un periodo conclusivo dell’anno caratterizzato da precipitazioni molto scarse.  

Tra gli eventi meteorologici più significativi dell’anno si evidenziano l’alluvione del 15 maggio che ha colpito l’Est Milanese e il Lodigiano, l'evento a Varese tra il 6 e l’8 luglio, infine, le forti piogge che hanno interessato gran parte della regione tra l’8 e il 12 settembre, con locali esondazioni di fiumi e danni tra le province di Milano, Lecco, Bergamo e Brescia.

Per maggiori approfondimenti, si rimanda alla notizia sul sito di Arpa Lombardia.

In Veneto il 2024 è stato l’anno più caldo degli ultimi 30, caratterizzato da significative anomalie termiche: il 2024 è stato l’anno con più alto numero di ondate di calore e notti tropicali, queste ultime pari al quadruplo della media della serie in pianura. 

Anche gli eventi meteo avversi rilevati nel territorio sono aumentati: 54 rispetto alla media degli ultimi 10 anni pari a 49. 

Gli aspetti principali che hanno caratterizzato l’anno dal punto di vista meteo-climatico nella regione sono sintetizzati in un'infografica

Per maggiori approfondimenti, si rimanda alla notizia sul sito di Arpa Veneto.

In Liguria è stato un anno caldo e piovoso, ma senza valori estremi. 

Per approfondimenti si rimanda al sito di Arpa Liguria.

In Emilia-Romagna, il 2024 è stato caratterizzato dal susseguirsi di numerosi episodi meteorologici significativi. 

Oltre ai due eventi eccezionali del 17-19 settembre e del 19-20 ottobre si evidenziano le intense precipitazioni che hanno colpito le aree centro-occidentali della regione tra il 26 febbraio e il 4 marzo, le nevicate a quote collinari il 20 di aprile, i temporali di insolita intensità del 14-16 maggio, il tornado che ha colpito il cimitero di Gualtieri (RE) il 16 maggio, e le precipitazioni di estrema intensità che hanno colpito l’Appennino reggiano e modenese tra il 23 e il 27 giugno. 

Per approfondimenti si segnalano la notizia sul sito di Arpae Emilia-Romagna, il focus sull’inverno più caldo dal 1961, i rapporti di evento per gli eventi intensi di settembre e di ottobre e un articolo della rivista Ecoscienza sulla recente accelerazione dei cambiamenti climatici.

Per completezza, in attesa del rapporto nazionale di ISPRA, si riportano qui due fonti in cui trovare informazioni, sempre a scala nazionale, sull’andamento meteo-climatico dell’anno 2024. 

Entrambi i documenti sono stati sviluppati a partire dai dati ufficiali della rete nazionale, di cui fanno parte le osservazioni delle singole Agenzie regionali.