Attività di emergenze regionali o extra regionali legate alla gestione dei rifiuti urbani

Nel corso del 2024 è proseguita l’attività di collaborazione interregionale con la Regione Liguria, consentendo il trattamento di rifiuti urbani liguri in alcuni impianti piemontesi situati nelle province di Alessandria, Asti, e Cuneo. In particolare nel corso del 2024 dalla Liguria sono giunte in Piemonte 92.927 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301) ed ulteriori 4.283 tonnellate di rifiuti urbani ingombranti (codice EER 200307): dopo il trattamento tali rifiuti sono stati inviati in Liguria per lo smaltimento, senza così incidere sulla capacità di trattamento dell’impiantistica regionale.

L’attività condotta nel 2024 è inserita in una più ampia cornice programmatoria interregionale avviata nel 2014 e periodicamente rivista e rinnovata: a fine 2024 è stato approvato il nuovo accordo relativo alle annualità 2025-2027 con un flusso massimo previsto per il 2025 in 115.000 t di rifiuti urbani indifferenziati (EER 200301) e 7.000 t di rifiuti ingombranti (EER 200307). Tali quantitativi potranno essere oggetto di revisione per le due annualità successive.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
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Nel corso del 2024 è proseguita l’attività di collaborazione interregionale con la Regione Liguria, consentendo il trattamento di rifiuti urbani liguri in alcuni impianti piemontesi situati nelle province di Alessandria, Asti, e Cuneo. In particolare nel corso del 2024 dalla Liguria sono giunte in Piemonte 92.927 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301) ed ulteriori 4.283 tonnellate di rifiuti urbani ingombranti (codice EER 200307): dopo il trattamento tali rifiuti sono stati inviati in Liguria per lo smaltimento, senza così incidere sulla capacità di trattamento dell’impiantistica regionale.

L’attività condotta nel 2024 è inserita in una più ampia cornice programmatoria interregionale avviata nel 2014 e periodicamente rivista e rinnovata: a fine 2024 è stato approvato il nuovo accordo relativo alle annualità 2025-2027 con un flusso massimo previsto per il 2025 in 115.000 t di rifiuti urbani indifferenziati (EER 200301) e 7.000 t di rifiuti ingombranti (EER 200307). Tali quantitativi potranno essere oggetto di revisione per le due annualità successive.

Anno
2025

Piano di monitoraggio del PRAE

Il Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) della Regione Piemonte ha tra i suoi obiettivi (art. 4) quello di assicurare il monitoraggio delle attività estrattive. Tale fine verrà perseguito attraverso un Piano di monitoraggio a supporto del PRAE, costruito su un set di indicatori che consentano di valutare lo stato evolutivo del territorio regionale, ovvero i cambiamenti già in atto, nonché quelli che potrebbero avvenire durante il ciclo di vita del PRAE. Gli indicatori costituenti il set possono essere distinti in due categorie:

  1. Indicatori di contesto: forniscono una panoramica del territorio regionale relativamente alle specifiche componenti economiche, sociali, territoriali, paesaggistiche ed ambientali. Gli indicatori di contesto, oltre a misurare la performance dello stato evolutivo, favoriscono l’interpretazione dei cambiamenti rilevabili nei comparti estrattivi, in relazione a scenari economici specifici.
  2. Indicatori di processo: monitorano periodicamente le ricadute generate dai cambiamenti introdotti dal PRAE, che riguardano il sistema economico estrattivo, così come gli impatti, diretti e/o indiretti, che potrebbero influire su persone, attività economiche e ambiente. 

Con frequenza annuale, entro il mese di ottobre la Regione emetterà il rapporto di monitoraggio sull'andamento delle coltivazioni al 31 dicembre dell'anno precedente. Il rapporto risulterà dall’esame di tutte le informazioni riportate dalle aziende estrattive in risposta agli indicatori del Piano di monitoraggio. Il rapporto annuale, relativo alle attività condotte fino al 31 dicembre dell’anno precedente, integra quelli già previsti dal Regolamento regionale 11/R del 2/10/2017 e dalla DGR n. 23-6964 del 1/06/2018 e dovrà essere trasmesso da ogni impresa entro il 30 aprile dell’anno successivo. 

In accordo con l’attività in corso di realizzazione di un nuovo sistema informativo per le attività estrattive, quando esso entrerà in esercizio, il rapporto sarà trasmesso tramite tale sistema. 

L’ufficio regionale di piano ha facoltà di richiedere chiarimenti e integrazioni al rapporto entro trenta giorni dalla trasmissione, e tali chiarimenti e integrazioni devono essere trasmessi entro i successivi trenta giorni. 

Qualora un’impresa presentasse una nuova istanza di autorizzazione relativa ad ampliamenti previsti dal piano nei poli o nelle cave fuori polo in data antecedente al 30 aprile, il rapporto di monitoraggio relativo all’attività dell’anno precedente dovrà essere trasmesso contestualmente all’istanza in modo da consentirne la valutazione nell’ambito dell’istruttoria. 

Nei 24 mesi successivi all’entrata in vigore del PRAE la Regione, anche consultando tutte le associazioni rappresentative dei portatori di interessi in ambito estrattivo ed avvalendosi delle loro segnalazioni, effettua un monitoraggio degli effetti dell’applicazione delle presenti Norme Tecniche di Attuazione sull’attività complessiva del settore estrattivo, anche con riferimento agli effetti concreti sui singoli procedimenti amministrativi e all’eventuale insorgere di difficoltà applicative o interpretative. Alla luce degli esiti del monitoraggio, la Regione valuterà l’opportunità di procedere a revisioni delle presenti Norme Tecniche di Attuazione, fermi restando i contenuti finalizzati alla tutela dell’ambiente e del territorio e i contenuti strutturali del PRAE. 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
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Il Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) della Regione Piemonte ha tra i suoi obiettivi (art. 4) quello di assicurare il monitoraggio delle attività estrattive. Tale fine verrà perseguito attraverso un Piano di monitoraggio a supporto del PRAE, costruito su un set di indicatori che consentano di valutare lo stato evolutivo del territorio regionale, ovvero i cambiamenti già in atto, nonché quelli che potrebbero avvenire durante il ciclo di vita del PRAE. Gli indicatori costituenti il set possono essere distinti in due categorie:

  1. Indicatori di contesto: forniscono una panoramica del territorio regionale relativamente alle specifiche componenti economiche, sociali, territoriali, paesaggistiche ed ambientali. Gli indicatori di contesto, oltre a misurare la performance dello stato evolutivo, favoriscono l’interpretazione dei cambiamenti rilevabili nei comparti estrattivi, in relazione a scenari economici specifici.
  2. Indicatori di processo: monitorano periodicamente le ricadute generate dai cambiamenti introdotti dal PRAE, che riguardano il sistema economico estrattivo, così come gli impatti, diretti e/o indiretti, che potrebbero influire su persone, attività economiche e ambiente. 

Con frequenza annuale, entro il mese di ottobre la Regione emetterà il rapporto di monitoraggio sull'andamento delle coltivazioni al 31 dicembre dell'anno precedente. Il rapporto risulterà dall’esame di tutte le informazioni riportate dalle aziende estrattive in risposta agli indicatori del Piano di monitoraggio. Il rapporto annuale, relativo alle attività condotte fino al 31 dicembre dell’anno precedente, integra quelli già previsti dal Regolamento regionale 11/R del 2/10/2017 e dalla DGR n. 23-6964 del 1/06/2018 e dovrà essere trasmesso da ogni impresa entro il 30 aprile dell’anno successivo. 

In accordo con l’attività in corso di realizzazione di un nuovo sistema informativo per le attività estrattive, quando esso entrerà in esercizio, il rapporto sarà trasmesso tramite tale sistema. 

L’ufficio regionale di piano ha facoltà di richiedere chiarimenti e integrazioni al rapporto entro trenta giorni dalla trasmissione, e tali chiarimenti e integrazioni devono essere trasmessi entro i successivi trenta giorni. 

Qualora un’impresa presentasse una nuova istanza di autorizzazione relativa ad ampliamenti previsti dal piano nei poli o nelle cave fuori polo in data antecedente al 30 aprile, il rapporto di monitoraggio relativo all’attività dell’anno precedente dovrà essere trasmesso contestualmente all’istanza in modo da consentirne la valutazione nell’ambito dell’istruttoria. 

Nei 24 mesi successivi all’entrata in vigore del PRAE la Regione, anche consultando tutte le associazioni rappresentative dei portatori di interessi in ambito estrattivo ed avvalendosi delle loro segnalazioni, effettua un monitoraggio degli effetti dell’applicazione delle presenti Norme Tecniche di Attuazione sull’attività complessiva del settore estrattivo, anche con riferimento agli effetti concreti sui singoli procedimenti amministrativi e all’eventuale insorgere di difficoltà applicative o interpretative. Alla luce degli esiti del monitoraggio, la Regione valuterà l’opportunità di procedere a revisioni delle presenti Norme Tecniche di Attuazione, fermi restando i contenuti finalizzati alla tutela dell’ambiente e del territorio e i contenuti strutturali del PRAE. 

Anno
2025

Attività estrattive

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Le attività estrattive sono classificate in due principali categorie ai sensi dell’art 2 del Regio Decreto n. 1443/1927 “Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere”, che specifica l’appartenenza delle varie sostanze minerali alla categoria ‘Miniera’ (prima categoria), oppure ‘Cava’ (seconda categoria).

I dati qui presentati sono aggiornati a quanto comunicato dagli esercenti di attività estrattive nella Regione Piemonte per l’anno 2023, e sono stati estratti dalla BDAE – Banca Dati Attività Estrattive:

  • per quanto concerne i minerali di 1^ categoria, nel 2023 erano attive 17 Concessioni minerarie, rilasciate per la coltivazione di giacimenti di minerali auriferi, talco, olivina, caolino, argille refrattarie, argille per porcellana e terraglia forte, feldspati. I minerali estratti sono impiegati nell’industria cosmetica, nella produzione di plastica, nell’industria siderurgica e per la produzione di materiali ceramici e refrattari. Alcune Concessioni minerarie per la produzione di feldspato riprendono vecchie discariche di ex cave di granito ottimizzando il recupero di materia prima e il riassetto ambientale di aree degradate e instabili.
  • Le attività di cava, relative ai materiali di 2^ categoria, sono suddivise in tre comparti, in funzione del materiale estratto: 

    - Comparto I - aggregati per le costruzioni e le infrastrutture;
    - Comparto II - pietre ornamentali;
    - Comparto III - materiali industriali.

Nella Regione Piemonte nel 2023 risultavano attive 134 cave di materiali del primo comparto, 111 cave di materiali del secondo comparto e 44 del terzo comparto. 

Le cave del primo comparto sono più distribuite sul territorio piemontese, anche in virtù del valore dei materiali relativamente basso, sul quale non può incidere troppo il costo del trasporto. Fanno eccezione alcuni giacimenti caratterizzati da materiali particolarmente pregiati, che possono rifornire impianti o aree collocate a maggiore distanza.

Le cave del secondo comparto sono storicamente concentrate in aree ben delimitate della Provincia del VCO e dell’area tra Torinese e Cuneese, anche se non mancano piccoli giacimenti localizzati in altre aree. I materiali sono particolarmente pregiati e sono spesso destinati ai mercati esteri.

Il terzo comparto comprende cave di argilla, calcari, dolomie, gessi e materiali silicei. Tali materiali sono destinati ad una successiva lavorazione industriale e possono essere destinati al mercato regionale, regionale o all’esportazione.

La tabella seguente riporta le volumetrie estratte nel 2023 ed il numero di cave e miniere presenti in ciascuna Provincia, suddivise per litotipo. Nella seconda parte di ogni tabella le volumetrie sono aggregate per categoria, distinguendo i materiali di prima categoria da quelli di seconda categoria, e poi per comparto per quanto concerne le cave.

Volumetrie estratte nel 2023 ed il numero di cave e miniere presenti in ciascuna Provincia, suddivise per litotipo
Volumetrie estratte nel 2023 ed il numero di cave e miniere presenti in ciascuna Provincia, suddivise per litotipo
Anno
2025
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Criteri e indirizzi in materia di difesa del suolo e pianificazione territoriale e urbanistica

A più di 23 anni dalla data di approvazione del Piano per l’Assetto Idrogeologico – PAI (d.p.c.m. del 24 maggio 2001) si è manifestata l’esigenza di accorpare in un unico documento “Criteri e indirizzi in materia di difesa del suolo e pianificazione territoriale” (di seguito “CRITERI”) le numerose disposizioni regolative in materia di uso del suolo emanate dalla Regione Piemonte già a partire dalla Circolare PGR n. 7/LAP/1996 e della successiva Nota Tecnica Esplicativa del 1999 riguardanti le specifiche tecniche per l’elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici.

A tal fine è stato istituito un gruppo di lavoro interdirezionale composto da rappresentanti della Direzione Ambiente, Energia e Territorio e della Direzione Opere Pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica che hanno lavorato in sinergia predisponendo una bozza di testo che è stata successivamente trasmessa per le osservazioni all’Ordine regionale dei Geologi del Piemonte, all’Ordine degli Architetti e all’Ordine dei Geometri.

Il documento affronta gli aspetti procedurali e tecnici per l'analisi del dissesto, della pericolosità e del rischio e per la valutazione delle previsioni urbanistiche sostenibili rispetto al danno atteso ed è integrato da sette Annessi: 

  • I – Analisi geologiche
  • II – Componente idraulica
  • III – Componente sismica
  • IV – Invarianza idraulica
  • V – Criteri per la definizione del quadro del dissesto relativo ai comuni che non hanno ancora provveduto ad adeguare il proprio strumento urbanistico al PAI
  • VI – disposizioni relative all’aggiornamento del quadro del dissesto a seguito di eventi alluvionali
  • VII – Schede dei dissesti.

Il testo è inoltre integrato con il progetto di informatizzazione degli strumenti urbanistici denominato "Urbanistica senza carta" - USC (d.g.r. 29 dicembre 2020, n. 1-2681 e smi) e costituisce provvedimento attuativo della legge urbanistica regionale n. 56/1977 disciplinandone gli aspetti di natura procedurale e i contenuti degli elaborati necessari per conseguire l’adeguamento alla normativa sovraordinata in materia di difesa del suolo e sismica.

Nel complesso, nel testo dei “CRITERI” vengono confermate buona parte delle indicazioni e delle modalità di indagine e restituzione già previste dalle disposizioni regionali previgenti, ora coordinate nell'ambito del sopra citato progetto "Urbanistica senza carta" - USC, al fine di garantire una continuità dell'azione svolta nell'ambito della prevenzione del rischio idrogeologico, sia da parte delle amministrazioni comunali, dei professionisti incaricati e degli uffici regionali, operando al contempo l'attualizzazione e la semplificazione di precedenti atti.

Nel corso del 2024 si è proceduto alla stesura definitiva del testo e dei suoi allegati, aggiornandoli alle nuove disposizioni emanate dall’Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po.

Il testo è stato approvato dalla Conferenza permanente Regione-Autonomie locali nel marzo 2025, è stato successivamente approvato con d.g.r. n. 8-905 del 24 marzo 2025, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (BUR) n. 13 del 27/03/2025, ed è entrato in vigore dalla data della sua pubblicazione sul BUR, fatti salvi i procedimenti già avviati a quella data.

Le principali novità del testo sono state illustrate già in occasione del convegno del 4 novembre 2024 sul trentennale dell’alluvione del novembre 1994 organizzato dall’Università di Torino e dall’Ordine dei Geologi del Piemonte.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
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A più di 23 anni dalla data di approvazione del Piano per l’Assetto Idrogeologico – PAI (d.p.c.m. del 24 maggio 2001) si è manifestata l’esigenza di accorpare in un unico documento “Criteri e indirizzi in materia di difesa del suolo e pianificazione territoriale” (di seguito “CRITERI”) le numerose disposizioni regolative in materia di uso del suolo emanate dalla Regione Piemonte già a partire dalla Circolare PGR n. 7/LAP/1996 e della successiva Nota Tecnica Esplicativa del 1999 riguardanti le specifiche tecniche per l’elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici.

A tal fine è stato istituito un gruppo di lavoro interdirezionale composto da rappresentanti della Direzione Ambiente, Energia e Territorio e della Direzione Opere Pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica che hanno lavorato in sinergia predisponendo una bozza di testo che è stata successivamente trasmessa per le osservazioni all’Ordine regionale dei Geologi del Piemonte, all’Ordine degli Architetti e all’Ordine dei Geometri.

Il documento affronta gli aspetti procedurali e tecnici per l'analisi del dissesto, della pericolosità e del rischio e per la valutazione delle previsioni urbanistiche sostenibili rispetto al danno atteso ed è integrato da sette Annessi: 

  • I – Analisi geologiche
  • II – Componente idraulica
  • III – Componente sismica
  • IV – Invarianza idraulica
  • V – Criteri per la definizione del quadro del dissesto relativo ai comuni che non hanno ancora provveduto ad adeguare il proprio strumento urbanistico al PAI
  • VI – disposizioni relative all’aggiornamento del quadro del dissesto a seguito di eventi alluvionali
  • VII – Schede dei dissesti.

Il testo è inoltre integrato con il progetto di informatizzazione degli strumenti urbanistici denominato "Urbanistica senza carta" - USC (d.g.r. 29 dicembre 2020, n. 1-2681 e smi) e costituisce provvedimento attuativo della legge urbanistica regionale n. 56/1977 disciplinandone gli aspetti di natura procedurale e i contenuti degli elaborati necessari per conseguire l’adeguamento alla normativa sovraordinata in materia di difesa del suolo e sismica.

Nel complesso, nel testo dei “CRITERI” vengono confermate buona parte delle indicazioni e delle modalità di indagine e restituzione già previste dalle disposizioni regionali previgenti, ora coordinate nell'ambito del sopra citato progetto "Urbanistica senza carta" - USC, al fine di garantire una continuità dell'azione svolta nell'ambito della prevenzione del rischio idrogeologico, sia da parte delle amministrazioni comunali, dei professionisti incaricati e degli uffici regionali, operando al contempo l'attualizzazione e la semplificazione di precedenti atti.

Nel corso del 2024 si è proceduto alla stesura definitiva del testo e dei suoi allegati, aggiornandoli alle nuove disposizioni emanate dall’Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po.

Il testo è stato approvato dalla Conferenza permanente Regione-Autonomie locali nel marzo 2025, è stato successivamente approvato con d.g.r. n. 8-905 del 24 marzo 2025, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (BUR) n. 13 del 27/03/2025, ed è entrato in vigore dalla data della sua pubblicazione sul BUR, fatti salvi i procedimenti già avviati a quella data.

Le principali novità del testo sono state illustrate già in occasione del convegno del 4 novembre 2024 sul trentennale dell’alluvione del novembre 1994 organizzato dall’Università di Torino e dall’Ordine dei Geologi del Piemonte.

Anno
2025

Moria del kiwi e siccità

Anno
2025
Relazione integrativa relativa ai danni causati nel 2023
 

Con riferimento agli eventi avvenuti nel corso dell’anno 2023, durante l’anno 2024, sono state delimitate le zone danneggiate:

  • dal fenomeno denominato «moria del kiwi»
  • dal prolungamento dell'evento siccitoso del 2022 

Nel corso dell’anno 2023, le produzioni piemontesi di kiwi e le piante di actinidia hanno subito danni eccezionali a causa del fenomeno denominato «moria del kiwi», dovuto a una serie concomitante di eventi climatici avversi e di attacchi di agenti patogeni. Inoltre, il territorio piemontese, ha sofferto, dalla fine del 2021 al dicembre 2023 di una scarsità del tutto anomala di precipitazioni che ha inibito la costituzione delle naturali riserve di acqua, rappresentate in primo luogo dai nevai alpini e dalla ricarica delle falde idriche sotterranee, necessarie per far fronte al fabbisogno irriguo nel periodo di fine primavera ed inizio estate.

L’articolo 3 del d.l. n. 63/2024 “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale” ha consentito alle imprese agricole che hanno subito danni a causa della «moria del kiwi», manifestatosi nell’anno 2023 e che non hanno beneficiato di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici, di poter accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva di cui al medesimo articolo 5, commi 2 e 3, del decreto legislativo n. 102/2004. 

Con la D.G.R. n. 3-8272 del 5 marzo 2024, in merito al fenomeno siccitoso dell’anno 2023, è stato richiesto il riconoscimento della deroga alle disposizioni di cui al comma 4, articolo 5, del d.lgs. 102/2004 e in occasione delle riunione della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Unificata, del 6 giugno 2024 è stata richiesta la modifica dell’articolo 3, al fine di poter riconoscere in deroga al d.lgs. n. 102/2004 anche i danni subiti dalle imprese agricole dalla siccità 2023. 

Pertanto, ai sensi del d.Lgs. n. 102/2004 e s.m.i., la Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha avviato la procedura di delimitazione dei territori danneggiati e di quantificazione dei danni alle produzioni aziendali, che ha comportato la seguente stima di danni: 

  • in merito alla moria del kiwi, l’importo totale stimato di danni totali a livello regionale è pari a euro 24.122.613,76:

    - per la provincia di ALESSANDRIA euro 13.632,64;
    - per la Provincia di ASTI euro 5.178,88;
    - per la provincia di BIELLA euro 506.235,52;
    - per la Provincia di CUNEO euro 17.143.616;
    - per la provincia di NOVARA euro 72.732,80;
    - per la Città Metropolitana di TORINO euro 4.252.545,92;
    - per la provincia di VERCELLI euro 2.128.672.
     
  • in merito al fenomeno siccitoso 2023, l'importo totale stimato di danni totali a livello regionale è pari a euro 23.049.091,65:

    - per la provincia di ALESSANDRIA euro 3.887.589;
    - per la Provincia di ASTI euro 14.100.499,25;
    - per la provincia di BIELLA euro 528.000;
    - per la Provincia di CUNEO euro 4.187.860,50;
    - per la provincia di NOVARA euro 62.562,50;
    - per la Città Metropolitana di TORINO euro 282.580,40.

 

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Redazione RSA

Bandi regionali per danni causati dalle predazioni da grandi carnivori al patrimonio zootecnico

Anno
2025

La presenza del lupo risulta ormai stabilmente diffusa sul territorio regionale, come attestato dalla pubblicazione di giugno 2022 Il lupo in Regione Piemonte 2020/2021. Relazione tecnica dell'attività di monitoraggio nazionale nell'ambito del Piano di Azione del lupo ai sensi della Convenzione ISPRA MITE e nell'ambito del Progetto LIFE 18 NAT/IT/000972 WOLFALPS EU.

La presenza di predatori, in generale, è fonte di preoccupazione soprattutto per le problematiche legate al settore zootecnico, in relazione ai danni da predazione: si è ritenuto pertanto opportuno prevedere il risarcimento dei danni agli allevatori, tenuto conto dell'importanza per l'economia regionale della presenza degli allevamenti in aree marginali, collegata strettamente alla produzione ed al commercio di prodotti agroalimentari tipici (fra i quali, ad esempio, i formaggi DOP), nonché del ruolo di presidio sul territorio legato a tale attività.

Fino al 2020 era vigente un sistema di assicurazione cofinanziato dalla Regione, ma a partire da tale anno il sostegno agli allevatori si è concretizzato nell’attivazione diretta di bandi a contributo regionale per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da grandi carnivori al patrimonio zootecnico piemontese (ovini, caprini, bovini, equini o altre specie di interesse zootecnico). Questi bandi prevedono il rimborso diretto agli allevatori che hanno denunciato la predazione, pari al 100% del valore commerciale del capo. Vengono, inoltre, riconosciuti i danni indiretti da predazione per le spese veterinarie e farmaceutiche degli animali feriti e il risarcimento delle perdite di produzione.

Sono inoltre previsti anche aiuti agli apicoltori piemontesi censiti nella Banca dati nazionale che non si sono avvalsi di copertura assicurativa e che hanno subito danni da orso, l’ultimo in ordine di tempo tra i grandi carnivori italiani ad aver confermato la propria presenza (seppure finora sporadica) sul territorio piemontese.

Anche se la finalità primaria di questi bandi è il sostegno agli allevatori, va considerato l’effetto positivo che hanno sulla mitigazione dell’inevitabile conflitto che si registra sul territorio tra questi e la sempre più diffusa presenza dei predatori, in un’ottica che implica necessariamente l’adozione di politiche volte alla convivenza.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bandi regionali su bandi.piemonte:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/danni-causati-dalle-predazioni-grandi-carnivori-al-patrimonio-zootecnico-piemontese-bando-22024

 

I pascoli e l'alpicoltura in Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/zootecnia-pascoli-apicoltura/pascoli-lalpicoltura-piemonte

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Agricoltura

Informazioni storiche sulla qualità dell’aria

Anno
2025
Valutazione modellistica annuale dello stato di qualità dell’aria

Sul   Geoportale di Arpa Piemonte è attivo un servizio che mostra la distribuzione spaziale degli indicatori normati dei principali inquinanti atmosferici (PM10, PM25, NO2, O3) sul territorio regionale per diversi anni (dal 2007 al 2015).

I dati sono aggiornati annualmente e sono prodotti nell’ambito delle Valutazioni annuali della Qualità dell’Aria effettuate da ARPA Piemonte con il proprio sistema modellistico di qualità dell’aria. 

I dati sono rappresentati sia sulla griglia di simulazione del sistema modellistico, sia con aggregazione su base comunale.

Valutazione modellistica annuale degli indicatori di qualità dell’aria - Fonte Arpa Piemonte
Indicatori annuali per stazione di rilevamento

Sul   Geoportale di Arpa Piemonte è attivo un servizio che espone gli indicatori annuali normati dei principali inquinanti atmosferici (PM10, PM25, NO2, O3, benzo(a)pirene) calcolati a partire dai dati orari e giornalieri misurati in Piemonte dal Sistema Regionale di Rilevamento per la misura della qualità dell'aria. 

Accesso ai dati misurati dal sistema regionale di rilevamento

E' possibile la consultazione e lo scarico dei dati misurati da tutte le stazioni del sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria sul sito Aria Ambiente - La qualità dell'aria in Piemonte

I dati sono scaricabili per periodo, inquinante e stazione, stazione e periodo, a partire dal 1° gennaio 2000 fino alla data di consultazione.

Il periodo massimo di estrazione è limitato ad un anno.

Informazioni e risorse aggiuntive

  Qualità dell'aria - valutazione modellistica annuale https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/aria_modellistica_webapp/index.html

Aria Ambiente - La qualità dell'aria in Piemonte https://aria.ambiente.piemonte.it/qualita-aria/dati

DECRETO LEGISLATIVO 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa. https://www.normattiva.it/eli/id/2010/09/15/010G0177/CONSOLIDATED

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Informazioni sulla qualità dell’aria in tempo reale

Anno
2025
Livelli del semaforo del protocollo antismog

La Regione Piemonte ha introdotto ad inizio 2021 disposizioni straordinarie per la qualità dell'aria, ad integrazione e potenziamento delle misure di limitazione delle emissioni, strutturali e temporanee già in vigore. 

Tra le azioni intraprese, un semaforo per l'adozione preventiva dei provvedimenti di limitazione del traffico veicolare, in modo da contrastare l'eventuale verificarsi dei superamenti del valore limite giornaliero di PM10.

Il   Geoportale di Arpa Piemonte pubblica le mappe dei comuni con il livello del semaforo attivo per il giorno in corso e per i giorni successivi.

Aria+Piemonte Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog - Fonte Arpa Piemonte

Nella sezione bollettini del sito di Arpa Piemonte viene pubblicato in forma tabellare un bollettino che riporta, per ogni comune, sia il livello del semaforo attivo nel giorno in corso, sia lo storico dei livelli emessi a partire dall’entrata in vigore della misura.
L'aggiornamento delle limitazioni avviene il lunedì, il mercoledì ed il venerdì dal 15 settembre al 15 aprile.

Dati osservati di qualità dell’aria

I servizi web di Arpa Piemonte e della Regione Piemonte forniscono informazioni giornaliere sullo stato di qualità dell’aria osservato negli ultimi trenta sul territorio regionale tramite le stazioni fisse del sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria.

Le informazioni riguardano gli inquinanti a maggiore criticità in Piemonte, ovvero:

  • il particolato PM10, di cui viene visualizzata la concentrazione media giornaliera (il valore limite è 50 μg/m³)
  • il biossido di azoto NO₂, di cui viene visualizzato il valore della massima media oraria (il valore limite è 200 μg/m³)
  • l’ozono O₃ di cui viene visualizzato il valore della massima media mobile su otto ore (il valore obbiettivo è 120 μg/m³)

Le informazioni sono aggiornate quotidianamente nel corso della mattinata.

Valutazioni quotidiane e previsioni di qualità dell’aria

Il servizio di Arpa Piemonte e il servizio di Regione Piemonte espongono quotidianamente le mappe con le concentrazioni giornaliere di PM10, NO₂, O₃ stimate su ogni comune piemontese:

  • come previsione per il giorno in corso ed i due giorni successivi;
  • come analisi dello stato di qualità dell’aria per i trenta giorni precedenti al giorno in corso.

Le previsioni sono il risultato dell'applicazione di un sistema modellistico di trasformazione chimica, trasporto e dispersione degli inquinanti, messo a punto da ARPA Piemonte. 

I dati di concentrazione vengono aggregati per ottenere un valore di concentrazione univoco per ciascun territorio comunale. 

Le analisi sono ottenute ogni giorno integrando i risultati prodotti dal sistema modellistico ed i dati osservati dalle stazioni del Sistema Regionale di Rilevamento.

I bollettini previsionali giornalieri sono consultabili sul sito di Arpa Piemonte.

Le informazioni sono aggiornate quotidianamente nel corso della mattinata.

Aria+Piemonte Stime comunali - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

D.G.R. 26 Febbraio 2021, n. 9-2916 Disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualita' dell'aria ad integrazione e potenziamento delle misure di limitazione delle emissioni, strutturali e temporanee, di cui alla D.G.R. n. 14-1996 del 25 settembre 2020, e dei vigenti protocolli operativi. https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2021/09/siste/00000104.htm

  Geoportale di Arpa Piemonte Aria+Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/aria_piemonte/

Arpa Piemonte Livelli semaforo antismog https://www.arpa.piemonte.it/bollettino/livelli-semaforo-antismog

Aria La qualità dell'aria in Piemonte https://aria.ambiente.piemonte.it

Arpa Piemonte Il sistema modellistico di valutazione e previsione https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/sistema-modellistico-valutazione-previsione

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Pubblicabile
Gruppo di Redazione
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Attività produttive con Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

Anno
2025

Su tutto il territorio piemontese a fine 2024 sono presenti 613 installazioni sottoposte al regime autorizzativo AIA di cui 11 autorizzazioni AIA nazionali, 15 di nuovo inserimento neo-autorizzate e 8 discariche in gestione post-operativa ex AIA. 

Fonte Arpa Piemonte
Attività istruttoria

Nell’anno 2024 sono stati redatti da Arpa Piemonte 266 pareri inerenti procedimenti di rilascio, rinnovo, modifica sostanziale delle AIA.  

Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Consiglio Federale SNPA del 15 marzo 2016 – Doc 63: SSPC Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli AIA https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2018/11/Delibera-63_CF-approvazione-SSPC-con-allegati.pdf

Stato del Documento
Pubblicabile
Gruppo di Redazione
Redazione RSA

Produzione di contributi tecnici per il superamento di criticità ambientali

Anno
2025
Attività tecnico scientifica di Arpa Piemonte

Nel corso del 2024 è stato definito un format generico di Piano di Monitoraggio e Controllo da allegare al parere di competenza nei procedimenti di riesame/rilascio/rinnovo AIA.

L’obiettivo era quello dell’uniforme applicazione dei controlli di parte privata e di parte pubblica su tutto il territorio regionale e la restituzione dei dati dei report annuali da parte dei gestori per allinearsi alle Linee Guida SNPA 48/23 sul PMC e 49/23 sui BAT-AEL.

Il 2024 ha visto anche un impegno notevole dal punto di vista istruttorio su base regionale sui procedimenti di riesame AIA riferiti alle BATc già pubblicate e/o in scadenza nel 2024, tra le quali quelle relative ai sistemi di trattamento emissioni della chimica e dei macelli, nonché il contributo al raccordo dei controlli degli allevamenti AIA nell’ambito del PSA (Piano Stralcio Agricoltura del 27/06/2023) con pubblicazione della Linea Guida Controlli del giugno 2024.

Inoltre, Arpa Piemonte ha partecipato attivamente al processo di scrittura in fase ascendente dei BREF LVIC con validazione dei questionari di due impianti AIA del territorio di Serravalle Scrivia (AL) e di Trecate (NO)

Arpa Piemonte nel contesto di tavoli del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale ha continuato a collaborare alla formazione del personale delle Agenzie e divulgazione in merito ai seguenti documenti:

  • “Linea Guida per lo sviluppo del PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO ai fini dell’aggiornamento rispetto alla direttiva IED 2010/75/UE recepita con D.Lgs. 46/2014 del documento "Il contenuto minimo del piano di monitoraggio e controllo" elaborato dal Gruppo di consultazione APAT/ARPA/APPA su IPPC nel 2007 (LG 48/23).
  • “Linea di indirizzo per l’applicazione dei BAT-AEL” che evidenzia le differenze tra le modalità di campionamento e analisi definite dai BAT-AEL e la vigente normativa di settore (D.Lgs. 152/06, Parte Terza e Parte Quinta), e suggerisce criteri di campionamento e analisi utili ad evitare la duplicazione dei campionamenti per le installazioni nelle quali è previsto il monitoraggio di parametri soggetti al rispetto dei BAT-AEL e di Valori Limite alle Emissioni definiti dalla norma settoriale di cui al D.Lgs. 152/2006 e l’applicazione uniforme sul territorio nazionale dei BAT-AEL in modo tale da consentire una omogenea raccolta di dati utile per elaborare e confrontare l’impatto delle installazioni ricadenti nella medesima categoria anche al fine di orientare politiche nazionali e/o regionali di settore (LG 49/23)
  • “Procedura di coinvolgimento del SNPA nel processo ascendente del Bref”: la Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED), prevede che per definire le BAT e limitare le disparità a livello dell’Unione relativamente al livello di emissioni delle attività industriali, è opportuno elaborare “documenti di riferimento sulle BAT”, da riesaminare e, ove necessario, aggiornare periodicamente attraverso uno scambio di informazioni tra le parti interessate. La procedura riporta le modalità di espressione dei contributi di SNPA eventualmente richiesti dalle AA.CC. (LG 47/23) 

Linee guida per l’applicazione dei livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) https://www.snpambiente.it/pubblicazioni/linee-guida-snpa/linee-guida-per-lo-sviluppo-del-piano-di-monitoraggio-e-controllo-revisione-2022/

Linee guida per lo sviluppo del piano di monitoraggio e controllo D.lgs. n.152 del 03/04/2006 e s.m.i. art. 29-sexies, comma 6. Aggiornamento alla prima edizione APAT 2007 con recepimento della direttiva 2010/75/EU. SO VI/04-02-SNPA. Revisione 2022 https://www.snpambiente.it/snpa/linee-guida-per-lapplicazione-dei-livelli-di-emissione-associati-alle-migliori-tecniche-disponibili-bat-ael/

Linee Guida SNPA https://www.snpambiente.it/category/pubblicazioni/linee-guida-snpa/

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