Protocollo di Cooperazione tra Regione Piemonte e Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU)

Anno
2025

Il Protocollo di Cooperazione (Memorandum of Cooperation - MoC) tra Regione Piemonte e Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU) è uno strumento attraverso il quale la Regione intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi dei programmi comunitari tesi alla neutralità climatica dell'aviazione attraverso tecnologie a emissioni zero.

Il settore aerospaziale rappresenta una delle eccellenze scientifiche e produttive consolidate del territorio piemontese, imperniate su un nucleo forte di grandi imprese di riferimento e un sistema di numerose PMI specializzate nel settore dei processi tecnologici e produttivi compatibili con gli standard tecnici più avanzati richiesti dallo specifico mercato.

Oggi le sfide della trasformazione e della transizione ecologica poste dall'Unione Europea per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di neutralità climatica attraverso tecnologie a emissioni zero in tale comparto assumono una rilevanza cruciale per rendere i velivoli maggiormente sostenibili ed efficienti.

Per contribuire al raggiungimento di tali obiettivi, in data 28 novembre 2023 la Regione ha sottoscritto un Protocollo di Cooperazione (Memorandum of Cooperation - MoC) con Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU).

CAJU, istituito nel 2021 nell'ambito del Programma Quadro Horizon Europe (2021-27), rappresenta il più grande partenariato europeo pubblico-privato costituito dalla Commissione Europea, dall'industria aeronautica europea, istituti di ricerca e università, per sostenere gli obiettivi di ricerca e innovazione verso un'aviazione sostenibile a zero emissioni in linea con gli obiettivi del "Green Deal" europeo, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas dei velivoli nonché i livelli di rumore.

La missione del CAJU consiste nello sviluppare collaborazioni a livello europeo, nazionale e regionale individuando e massimizzando le sinergie o le possibilità di finanziamenti complementari derivanti dalle attività comuni e dai diversi programmi, specie quelli che sostengono lo sviluppo di soluzioni innovative e attività di formazione nell’ambito della ricerca, in particolare dell’aviazione sostenibile.

Con la sottoscrizione del Protocollo di Cooperazione, la Regione partecipa agli obiettivi del CAJU, che consistono in:

- stabilire una cooperazione strategica relativa all'obiettivo europeo "Net Zero Aviation", volto al raggiungimento della neutralità climatica dell'aviazione attraverso tecnologie a emissioni zero entro il 2027-2029, al fine di ottimizzare le sinergie tra le parti e allineare obiettivi, priorità e temi della ricerca e innovazione, massimizzando l'impatto delle relative risorse finanziarie e dei risultati derivanti dai progetti di ricerca e sviluppo in ambito aeronautico;

- individuare ulteriori possibilità di finanziamenti da attività e programmi pertinenti a livello europeo, nazionale e regionale, con particolare riguardo a quelli che mirano a sostenere l’applicazione di soluzioni innovative, la formazione di nuove competenze specifiche nel settore dell’aeronautica e sviluppo regionale, tra cui rientra il Programma Regionale FESR 2021-2027.

La roadmap tecnologica

Strumento di cooperazione per perseguire le suddette finalità è la roadmap tecnologica condivisa, allineata agli obiettivi del CAJU, il cui scopo è individuare i relativi pertinenti programmi di investimenti regionali, le priorità e le tecniche di R&I su cui allineare attività, progetti complementari e possibilità di finanziamenti che potranno essere sostenuti nell'ambito dei propri programmi e/o strumenti di finanziamento.

I bandi regionali

La Regione ha dato seguito all'accordo di cooperazione in una prima modalità attraverso la previsione di uno specifico elemento di premialità all’interno dei propri bandi a supporto di R&D per quei progetti coerenti con gli ambiti inclusi nella roadmap tecnologica e nella S3 regionale. Tale elemento di premialità prevede che i partenariati che presentino questa tipologia di progetti non debbano sottostare - diversamente da altri – a un numero massimo di domande presentabile e, soprattutto, prevede l’attribuzione di un punteggio premiale in sede di valutazione di merito.

Informazioni aggiuntive

Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU) 
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sviluppo/sistema-ricerca-innovazione/collaborazione-regione-piemonte-clean-aviation-joint-undertaking-caju

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Mobilità

Piano di protezione civile del nodo idraulico di Ivrea

In attesa della firma dell’“Accordo per l’attuazione delle azioni previste nel Piano Speditivo” – che definisce i compiti, la gestione e la manutenzione delle opere idrauliche nel nodo di Ivrea da parte della Città Metropolitana di Torino, AIPO, Regione Piemonte e i Comuni coinvolti – è stata aggiornata e predisposta una versione finale del “Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea”, con l’obiettivo di arrivare alla sua approvazione definitiva.

Partendo da una estensione dell’area di intervento pianificato della Protezione Civile, con l’inclusione di un più esteso numero di Comuni (Rif. Introduzione di una zona periferica corrispondente ai territori comunali nei quali un evento alluvionale gravante sulle aste fluviali della Dora Baltea e del Torrente Chiusella potrebbe ragionevolmente estendersi, provocando situazioni di pericolo crescente, nonché danni e disagi per la popolazione residente ed i mezzi in transito) nelle operazioni di sorveglianza e controllo del territorio nonché nella gestione della rete viaria, del flusso veicolare e della eventuale confluenza di risorse esterne (materiali, mezzi ed operatori di supporto), la versione ultima del Piano (già concordata con AIPO e Città Metropolitana di Torino ma in fase di analisi ultima da parte dei Comuni del Nodo) si propone di introdurre gli scenari di Pericolosità e Rischio desunti dal PGRA di ADBPO/Regione Piemonte, per la scansione in Fasi e Sotto-fasi operative attraverso il superamento di precise soglie di monitoraggio in presenza ed in remoto e per la esatta localizzazione delle azioni di risposta preventiva.

In tale ottica, i Comuni della zona periferica (Cd. Comuni “Extra-Nodo”), pur non essendo direttamente interessati alle manovre sulle opere idrauliche, possono essere coinvolti a collaborare attivamente per facilitare le operazioni di soccorso (Es. Arrivo di Colonne Mobili), lo stoccaggio di materiali e mezzi per l’assistenza della popolazione, la gestione del sovraccarico del traffico veicolare prevedibilmente generato dalla interruzione delle principali arterie stradali e ferroviarie che attraversano l’area del Nodo, ecc.. Ai fini della costruzione del modello di intervento, sono invece stati confermati i due scenari di riferimento del PGRA, unicamente a carico del Reticolo Principale (RP): 

  • TR 20-50 anni, P3 (H): stimato di Alta probabilità e frequenza;
  • TR 100-200 anni, P2 (M): stimato di Media probabilità e frequenza;

come anche gli eventi alluvionali di riferimento: l’alluvione del 13-16 Ottobre 2000 (TR 100-200 anni) e quella del 2-3 Ottobre 2020 (TR 20 anni), quest’ultima molto meno grave della prima ma tuttavia significativa per le criticità registrate sulla rete viaria circostante il Nodo idraulico.

A corredo della bozza, sono inoltre state approntate mappe in formato digitale consultabili dinamicamente su browser web; costituendo così un esempio di accessibilità digitale dinamica delle stesse mappe: in occasione della futura fase finale di pubblicazione e condivisione del Piano con i Comuni e tutti gli altri soggetti esterni; potrà essere previsto un apposito server istituzionale di appoggio http.

Figura 1. Rischio lineare sulla rete viaria dei Comuni del Nodo ed extra-Nodo.
Figura 2. Opere idrauliche nel territorio del Nodo.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In attesa della firma dell’“Accordo per l’attuazione delle azioni previste nel Piano Speditivo” – che definisce i compiti, la gestione e la manutenzione delle opere idrauliche nel nodo di Ivrea da parte della Città Metropolitana di Torino, AIPO, Regione Piemonte e i Comuni coinvolti – è stata aggiornata e predisposta una versione finale del “Piano di Protezione Civile del Nodo Idraulico di Ivrea”, con l’obiettivo di arrivare alla sua approvazione definitiva.

Partendo da una estensione dell’area di intervento pianificato della Protezione Civile, con l’inclusione di un più esteso numero di Comuni (Rif. Introduzione di una zona periferica corrispondente ai territori comunali nei quali un evento alluvionale gravante sulle aste fluviali della Dora Baltea e del Torrente Chiusella potrebbe ragionevolmente estendersi, provocando situazioni di pericolo crescente, nonché danni e disagi per la popolazione residente ed i mezzi in transito) nelle operazioni di sorveglianza e controllo del territorio nonché nella gestione della rete viaria, del flusso veicolare e della eventuale confluenza di risorse esterne (materiali, mezzi ed operatori di supporto), la versione ultima del Piano (già concordata con AIPO e Città Metropolitana di Torino ma in fase di analisi ultima da parte dei Comuni del Nodo) si propone di introdurre gli scenari di Pericolosità e Rischio desunti dal PGRA di ADBPO/Regione Piemonte, per la scansione in Fasi e Sotto-fasi operative attraverso il superamento di precise soglie di monitoraggio in presenza ed in remoto e per la esatta localizzazione delle azioni di risposta preventiva.

In tale ottica, i Comuni della zona periferica (Cd. Comuni “Extra-Nodo”), pur non essendo direttamente interessati alle manovre sulle opere idrauliche, possono essere coinvolti a collaborare attivamente per facilitare le operazioni di soccorso (Es. Arrivo di Colonne Mobili), lo stoccaggio di materiali e mezzi per l’assistenza della popolazione, la gestione del sovraccarico del traffico veicolare prevedibilmente generato dalla interruzione delle principali arterie stradali e ferroviarie che attraversano l’area del Nodo, ecc.. Ai fini della costruzione del modello di intervento, sono invece stati confermati i due scenari di riferimento del PGRA, unicamente a carico del Reticolo Principale (RP): 

  • TR 20-50 anni, P3 (H): stimato di Alta probabilità e frequenza;
  • TR 100-200 anni, P2 (M): stimato di Media probabilità e frequenza;

come anche gli eventi alluvionali di riferimento: l’alluvione del 13-16 Ottobre 2000 (TR 100-200 anni) e quella del 2-3 Ottobre 2020 (TR 20 anni), quest’ultima molto meno grave della prima ma tuttavia significativa per le criticità registrate sulla rete viaria circostante il Nodo idraulico.

A corredo della bozza, sono inoltre state approntate mappe in formato digitale consultabili dinamicamente su browser web; costituendo così un esempio di accessibilità digitale dinamica delle stesse mappe: in occasione della futura fase finale di pubblicazione e condivisione del Piano con i Comuni e tutti gli altri soggetti esterni; potrà essere previsto un apposito server istituzionale di appoggio http.

Figura 1. Rischio lineare sulla rete viaria dei Comuni del Nodo ed extra-Nodo.
Figura 2. Opere idrauliche nel territorio del Nodo.
Anno
2025

Documentazione grandi dighe di competenza nazionale

Nel corso dell'anno 2024 è proseguita l’attività di aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile (DPC), atti a stabilire le condizioni di attivazione del Sistema di Protezione Civile, le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative propedeutiche all’elaborazione dei Piani di Emergenza per le Dighe (PED)di competenza nazionale. Allo stato attuale, la totalità delle grandi dighe dislocate interamente in territorio piemontese (n. 59) dispongono di DPC approvati, mentre in relazione a quelle dislocate interamente fuori regione ma aventi comunque effetti sul territorio regionale piemontese (n. 4 liguri e n. 4 valdostane), tutti i DPC valdostani sono stati approvati mentre n. 1 DPC ligure (Rif. Diga di Busalletta in Comune di Busalla) è tuttora ancora in bozza. Discorso a parte meritano le n. 2 dighe della Miorina e di Porto della Torre, la cui dislocazione fisica interessa contemporaneamente sia la Lombardia che il Piemonte, in relazioni alle quali:

  • si è sollecitato l’approntamento, nei confronti di AIPO Lombardia – Uff. Operativo di Varese e Protezione Civile Regionale Lombardia, della bozza del nuovo Documento di Protezione Civile della Traversa della Miorina sul Lago Maggiore, nei Comuni di Golasecca (VA) e Castelletto Sopra Ticino (NO), gestita dal Consorzio del Ticino: ciò in virtù del fatto che peculiarità di tale diga è che, già soggetta ad apposito Protocollo di Sperimentazione per lo Svaso preventivo, coinvolge n. 2 Comuni piemontesi (Rif. Castelletto Sopra Ticino, Varallo Pombia), nei confronti dei quali la Protezione Civile della Regione Piemonte diramerà, così come al Gestore, eventuali Bollettini di Allerta (a partire dal Codice Giallo) in riferimento alla Zona di Allerta I. Diversamente, sarà la Provincia del VCO, in virtù del suddetto Protocollo, a diramare eventuali Bollettini di Allerta emanati da ARPA Piemonte in caso di Codice Giallo in Zona A (come pure in caso di Codici Arancione e Rosso)
     
  • si è addivenuti ad una bozza del Documento di Protezione Civile anche dell’altra diga lombarda di Porto della Torre, nei Comuni di Somma Lombarda (VA) e Varallo Pombia (NO), gestita da Enel e coinvolgente i Comuni piemontesi di Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio e Bellinzago Novarese.

L’Ufficio Tecnico Dighe (UTD) di Torino ha già trasmesso ambedue le bozze di DPC – elaborate anche con l’aiuto dei Settori Regionali Difesa Suolo e Protezione Civile – alla Prefettura di Varese per l’approvazione.

Per quanto riguarda, poi, i Piani di Emergenza Dighe – finalizzati a contrastare le situazioni di pericolo connesse con la propagazione di onde di piena originate da manovre degli organi di scarico e per ipotetico collasso degli sbarramenti – è stata approntata bozza del Piano di Emergenza della Diga di Melezet, in Comune di Bardonecchia (TO) propedeutica all’integrazione – da parte dei Comuni di Bardonecchia, Oulx e Salbertrand – dei rispettivi Piani di protezione civile comunali con una apposita sezione dedicata alle specifiche misure di allertamento, diramazione dell’allarme, informazione, primo soccorso e assistenza alla popolazione esposta. 

Figura 1. Diga di Melezet: vista aerea.

Sono inoltre state avviate le interlocuzioni tecniche finalizzate all’approntamento dei Piani di Laminazione delle dighe di Camposecco , Cingino e Campliccioli nel Comune di Antrona Schieranco (VCO), le cui disposizioni e misure – finalizzate al contrasto degli effetti delle piene nonchè a rendere quanto più compatibili possibile gli interessi dei Gestori con le finalità di protezione civile – potranno rendere comunque necessaria l’attivazione di Piani di Emergenza e andranno recepite nei Documenti di Protezione Civile quali integrazione agli stessi.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Nel corso dell'anno 2024 è proseguita l’attività di aggiornamento dei Documenti di Protezione Civile (DPC), atti a stabilire le condizioni di attivazione del Sistema di Protezione Civile, le comunicazioni e le procedure tecnico-amministrative propedeutiche all’elaborazione dei Piani di Emergenza per le Dighe (PED)di competenza nazionale. Allo stato attuale, la totalità delle grandi dighe dislocate interamente in territorio piemontese (n. 59) dispongono di DPC approvati, mentre in relazione a quelle dislocate interamente fuori regione ma aventi comunque effetti sul territorio regionale piemontese (n. 4 liguri e n. 4 valdostane), tutti i DPC valdostani sono stati approvati mentre n. 1 DPC ligure (Rif. Diga di Busalletta in Comune di Busalla) è tuttora ancora in bozza. Discorso a parte meritano le n. 2 dighe della Miorina e di Porto della Torre, la cui dislocazione fisica interessa contemporaneamente sia la Lombardia che il Piemonte, in relazioni alle quali:

  • si è sollecitato l’approntamento, nei confronti di AIPO Lombardia – Uff. Operativo di Varese e Protezione Civile Regionale Lombardia, della bozza del nuovo Documento di Protezione Civile della Traversa della Miorina sul Lago Maggiore, nei Comuni di Golasecca (VA) e Castelletto Sopra Ticino (NO), gestita dal Consorzio del Ticino: ciò in virtù del fatto che peculiarità di tale diga è che, già soggetta ad apposito Protocollo di Sperimentazione per lo Svaso preventivo, coinvolge n. 2 Comuni piemontesi (Rif. Castelletto Sopra Ticino, Varallo Pombia), nei confronti dei quali la Protezione Civile della Regione Piemonte diramerà, così come al Gestore, eventuali Bollettini di Allerta (a partire dal Codice Giallo) in riferimento alla Zona di Allerta I. Diversamente, sarà la Provincia del VCO, in virtù del suddetto Protocollo, a diramare eventuali Bollettini di Allerta emanati da ARPA Piemonte in caso di Codice Giallo in Zona A (come pure in caso di Codici Arancione e Rosso)
     
  • si è addivenuti ad una bozza del Documento di Protezione Civile anche dell’altra diga lombarda di Porto della Torre, nei Comuni di Somma Lombarda (VA) e Varallo Pombia (NO), gestita da Enel e coinvolgente i Comuni piemontesi di Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio e Bellinzago Novarese.

L’Ufficio Tecnico Dighe (UTD) di Torino ha già trasmesso ambedue le bozze di DPC – elaborate anche con l’aiuto dei Settori Regionali Difesa Suolo e Protezione Civile – alla Prefettura di Varese per l’approvazione.

Per quanto riguarda, poi, i Piani di Emergenza Dighe – finalizzati a contrastare le situazioni di pericolo connesse con la propagazione di onde di piena originate da manovre degli organi di scarico e per ipotetico collasso degli sbarramenti – è stata approntata bozza del Piano di Emergenza della Diga di Melezet, in Comune di Bardonecchia (TO) propedeutica all’integrazione – da parte dei Comuni di Bardonecchia, Oulx e Salbertrand – dei rispettivi Piani di protezione civile comunali con una apposita sezione dedicata alle specifiche misure di allertamento, diramazione dell’allarme, informazione, primo soccorso e assistenza alla popolazione esposta. 

Figura 1. Diga di Melezet: vista aerea.

Sono inoltre state avviate le interlocuzioni tecniche finalizzate all’approntamento dei Piani di Laminazione delle dighe di Camposecco , Cingino e Campliccioli nel Comune di Antrona Schieranco (VCO), le cui disposizioni e misure – finalizzate al contrasto degli effetti delle piene nonchè a rendere quanto più compatibili possibile gli interessi dei Gestori con le finalità di protezione civile – potranno rendere comunque necessaria l’attivazione di Piani di Emergenza e andranno recepite nei Documenti di Protezione Civile quali integrazione agli stessi.

Anno
2025

Progetto europeo BECCA

Il Progetto BECCA - Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti ClimAtici, inquadrato nell’ambito del Interreg VI-A Francia-Italia (ALCOTRA 2021-2027) e che si svolge in collaborazione con il Settore Regionale Difesa del Suolo ed il Politecnico di Torino, ha lo scopo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione del rischio di catastrofi e la resilienza, tenendo conto di approcci basati sugli ecosistemi.

Il Settore Protezione Civile si occupa di sviluppare il WP 5 “Valutazione dei rischi in relazione alla presenza di invasi e adeguamento di piani protezione civile” ed in particolare il sotto punto 5.1 “Misure gestionali per mitigare gli impatti del rischio idraulico”.

L’attività, strettamente connessa con lo sviluppo della Piattaforma del Catalogo regionale dei piani di protezione civile, prevede l’implementazione nella piattaforma delle funzionalità necessarie per la corretta gestione del rischio in esame, con particolare riferimento all’implementazione degli scenari relativi al rischio di rottura diga e al rischio apertura scarichi della diga. Tra i compiti principali vi è quello di garantire il necessario supporto ai tecnici comunali, assistendoli nell’aggiornamento dei piani di protezione civile e nell’utilizzo della nuova piattaforma informatica.

Figura 1. Implementazione del Piano di Emergenza Diga (PED) all’interno del Catalogo regionale dei piani di protezione civile.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Progetto BECCA - Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti ClimAtici, inquadrato nell’ambito del Interreg VI-A Francia-Italia (ALCOTRA 2021-2027) e che si svolge in collaborazione con il Settore Regionale Difesa del Suolo ed il Politecnico di Torino, ha lo scopo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione del rischio di catastrofi e la resilienza, tenendo conto di approcci basati sugli ecosistemi.

Il Settore Protezione Civile si occupa di sviluppare il WP 5 “Valutazione dei rischi in relazione alla presenza di invasi e adeguamento di piani protezione civile” ed in particolare il sotto punto 5.1 “Misure gestionali per mitigare gli impatti del rischio idraulico”.

L’attività, strettamente connessa con lo sviluppo della Piattaforma del Catalogo regionale dei piani di protezione civile, prevede l’implementazione nella piattaforma delle funzionalità necessarie per la corretta gestione del rischio in esame, con particolare riferimento all’implementazione degli scenari relativi al rischio di rottura diga e al rischio apertura scarichi della diga. Tra i compiti principali vi è quello di garantire il necessario supporto ai tecnici comunali, assistendoli nell’aggiornamento dei piani di protezione civile e nell’utilizzo della nuova piattaforma informatica.

Figura 1. Implementazione del Piano di Emergenza Diga (PED) all’interno del Catalogo regionale dei piani di protezione civile.
Anno
2025

Catalogo regionale dei piani di protezione civile

In collaborazione con CSI Piemonte, ARPA Piemonte e avvalendosi di Gis3W è proseguito, in continuità con l’anno 2023, lo sviluppo dello strumento informatico denominato “Catalogo regionale dei piani di protezione civile": una piattaforma evoluta, basata sul web, per l’analisi degli scenari di rischio e l’implementazione di piani ed esercitazioni di Protezione Civile.

È sviluppato in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM 6 luglio 2021, n.160) e con le recenti “Indicazioni operative inerenti all’organizzazione informativa dei dati territoriali necessari all’implementazione di una piattaforma informatica integrata a livello nazionale definita Catalogo nazionale dei piani di protezione civile” (Decreto del Capo Dipartimento 29 gennaio 2024, n. 265).

La piattaforma permetterà agli Enti locali una semplice gestione, archiviazione, consultazione e condivisione dei Piani. Potrà inoltre essere federata a livello nazionale, per formare il Catalogo nazionale dei piani di protezione civile.

Figura 1. Schematizzazione del “Catalogo regionale dei piani di protezione civile”.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In collaborazione con CSI Piemonte, ARPA Piemonte e avvalendosi di Gis3W è proseguito, in continuità con l’anno 2023, lo sviluppo dello strumento informatico denominato “Catalogo regionale dei piani di protezione civile": una piattaforma evoluta, basata sul web, per l’analisi degli scenari di rischio e l’implementazione di piani ed esercitazioni di Protezione Civile.

È sviluppato in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM 6 luglio 2021, n.160) e con le recenti “Indicazioni operative inerenti all’organizzazione informativa dei dati territoriali necessari all’implementazione di una piattaforma informatica integrata a livello nazionale definita Catalogo nazionale dei piani di protezione civile” (Decreto del Capo Dipartimento 29 gennaio 2024, n. 265).

La piattaforma permetterà agli Enti locali una semplice gestione, archiviazione, consultazione e condivisione dei Piani. Potrà inoltre essere federata a livello nazionale, per formare il Catalogo nazionale dei piani di protezione civile.

Figura 1. Schematizzazione del “Catalogo regionale dei piani di protezione civile”.
Anno
2025

Impiego di aeromobili per il rilievo del dissesto

A marzo 2024 è stato formalizzato il percorso di regolamentazione per l’impiego degli aeromobili del volontariato di protezione civile. E’ proseguito il lavoro del Tavolo Tecnico Aeromobili costituito da membri del Settore Protezione Civile e da piloti esperti appartenenti alle organizzazioni di volontariato convenzionate con la Regione, per lo sviluppo del servizio. Allo stesso tempo l’Unità di Coordinamento Volo in seno al Tavolo Tecnico ha organizzato e portato a termine con il Gruppo Volo, le missioni assegnate nel corso dell’anno:

  • volo su un edificio a Valdilana (BI) per verificare l’infrastruttura TLC regionale
  • voli sul Presidio Territoriale Idraulico di Oulx (TO) per stabilire un inquadramento territoriale dei punti di osservazione e controllo
  • voli post evento su siti valanghivi nelle Valli Varaita, Maira e Gesso e nelle Alpi Cozie, Graie, Pennine e Lepontine e su un dissesto idrogeologico a Mattie (TO). 

L’utilizzo del servizio da parte di Arpa Piemonte, ha consentito di mettere a punto una procedura per la raccolta di dati geografici a seguito di eventi calamitosi, che si basa sull’acquisizione di immagini aeree a partire da una ripresa video 360° con telecamera fissata a un velivolo e che consente di ottenere strisciate di immagini adatte alla produzione di ortofoto, utili per cartografare e interpretare forme e processi.

Figura 1. Rilievo di tratto torrentizio con drone a Oulx (TO).
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

A marzo 2024 è stato formalizzato il percorso di regolamentazione per l’impiego degli aeromobili del volontariato di protezione civile. E’ proseguito il lavoro del Tavolo Tecnico Aeromobili costituito da membri del Settore Protezione Civile e da piloti esperti appartenenti alle organizzazioni di volontariato convenzionate con la Regione, per lo sviluppo del servizio. Allo stesso tempo l’Unità di Coordinamento Volo in seno al Tavolo Tecnico ha organizzato e portato a termine con il Gruppo Volo, le missioni assegnate nel corso dell’anno:

  • volo su un edificio a Valdilana (BI) per verificare l’infrastruttura TLC regionale
  • voli sul Presidio Territoriale Idraulico di Oulx (TO) per stabilire un inquadramento territoriale dei punti di osservazione e controllo
  • voli post evento su siti valanghivi nelle Valli Varaita, Maira e Gesso e nelle Alpi Cozie, Graie, Pennine e Lepontine e su un dissesto idrogeologico a Mattie (TO). 

L’utilizzo del servizio da parte di Arpa Piemonte, ha consentito di mettere a punto una procedura per la raccolta di dati geografici a seguito di eventi calamitosi, che si basa sull’acquisizione di immagini aeree a partire da una ripresa video 360° con telecamera fissata a un velivolo e che consente di ottenere strisciate di immagini adatte alla produzione di ortofoto, utili per cartografare e interpretare forme e processi.

Figura 1. Rilievo di tratto torrentizio con drone a Oulx (TO).
Anno
2025

Regolamentazione delle strutture ricettive all'aperto e il turismo itinerante

Anno
2025

Il Regolamento Regionale n. 11/R del 29/12/2022 in attuazione dell’articolo 19 della legge regionale 22 febbraio 2019, n. 5 (disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante) riguarda le nuove norme di riferimento per le attività di campeggio, villaggio turistico, aree per il turismo itinerante.

Tale regolamento è entrata in vigore dal 13.01.2023 e ha prodotto l’efficacia operativa della suddetta Legge, in armonia con i principi e le finalità espressi dall’art. 1 e che si sintetizzano nel seguito: 

  • riconoscimento del ruolo strategico del turismo all'aperto per lo sviluppo economico, sociale e occupazionale della Regione;
  • incremento della crescita competitiva dell'offerta del sistema turistico regionale, anche ai fini dell'attuazione del riequilibrio territoriale dei flussi turistici e in relazione all'opportunità di indirizzare le presenze verso le aree meno congestionate e i piccoli borghi rappresentativi del territorio piemontese;
  • valorizzazione delle risorse ambientali, i beni culturali, i beni e i valori paesaggistici e le tradizioni locali per uno sviluppo turistico sostenibile, con l'obiettivo di ampliare l'offerta integrata di servizi riguardanti arte, natura, ambiente, paesaggio, cultura ed enogastronomia;
  • sostegno al ruolo delle imprese operanti nel settore turistico all'aperto, con particolare riguardo alle micro, piccole e medie imprese e migliorarne la qualità dell'organizzazione e dei relativi servizi;
  • promozione dei processi di riqualificazione urbanistica, paesaggistica e territoriale dei centri che rivestono una particolare rilevanza sotto il profilo turistico-ricettivo;
  • incentivazione del turismo itinerante per vivere la vacanza a stretto contatto con la natura e la cultura dei luoghi visitati, lontano dalle destinazioni di massa e dal turismo stanziale;
  • proposta di azioni condivise per agevolare la fruizione dei servizi turistici, con particolare riguardo ai soggetti con ridotte o impedite capacità motorie e sensoriali, in linea con i principi di diritto interno e internazionale in materia di accessibilità, con specifico riferimento alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva dalla legge 3 marzo 2009, n.18 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità);
  • disciplina dell'offerta turistica all'aperto in aree e spazi privati in un'ottica di economia condivisa dei servizi offerti.

Le principali tematiche regolamentate sono:

  • Gestione dell’attività;
  • Periodi di apertura e limiti di permanenza
  • Destinazione urbanistica e criteri di localizzazione
  • Servizi aggiuntivi
  • Preparazione, somministrazione e vendita di alimenti e bevande Classificazione
  • Riserva di denominazione
  • Segni distintivi
  • Pubblicità e obblighi informativi
  • Caratteristiche dei servizi turistici offerti per la denominazione di “posto tappa”
  • Logo distintivo e comunicazione pubblica per la denominazione aggiuntiva di “posto tappa”
  • Soluzioni ricettive innovative 

L’articolo 14 del suddetto regolamento, relativo alle norme di carattere transitorio, prevede precisi limiti temporali entro cui le strutture si dovranno adeguare alle nuove disposizioni normative regionali.

In particolare per i requisiti urbanistico-edilizi e paesaggistici di cui all’articolo 4 è stato concesso un anno di tempo dall’entrata in vigore, successivamente prorogata di un altro anno, e pertanto entro il 13.01.2025.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

Fondo Unico Nazionale del Turismo (FUNT) annualità 2023 – Provincia di Alessandria e Città Metropolitana

Anno
2025

Con atto di programmazione del FUNT di conto capitale per l’anno 2023 (adottato dal Ministero del Turismo con decreto prot. n. 8912/23 del 5 maggio 2023), è stata stabilito il riparto delle risorse finanziari messe a disposizione delle Regioni e provincie autonome per l’anno 2023: alla Regione Piemonte sono stati assegnate risorse FUNT pari a euro 2.102.500,00 e risorse di pari importo da parte della Regione Piemonte, per un totale complessivo destinato al sostegno di tali progetti pari a euro 4.205.000,00.

In tale contesto, il Settore “Offerta Turistica” ha individuato, in linea con gli obiettivi e le finalità stabilite dal combinato disposto degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto del Ministro del Turismo, prot. n. 8912/23 del 5 maggio 2023, quale tema portante delle proposte di finanziamento, "la realizzazione di investimenti per percorsi turistici e infrastrutture con un impatto positivo sul turismo, tali da favorire l'integrazione della filiera e quella territoriale, nonché idonee a rendere strutturale la crescita economica legata al turismo di un territorio".

Con D.G.R. n. 25-7567 del 16/10/2023, sono state elaborate le proposte degli interventi da finanziare.

Tra i progetti elaborati, si segnalano i seguenti in quanto relativi al sostegno ed alla valorizzazione di un turismo “lento” e sostenibile:

  • concessione di un contributo alle due province attraversate dal nuovo itinerario europeo ciclo-escursionistico della via Micaelica denominato "Cammino di San Michele", percorso devozionale che vede coinvolti diversi paesi europei, sulle tracce dell'antico pellegrinaggio che collega i luoghi di devozione dell'Arcangelo Michele; tale intervento, al fine di arricchire l'offerta di percorsi religiosi nel territorio regionale, consente la futura richiesta del suo inserimento nel “Catalogo dei cammini religiosi italiani" da realizzarsi ai sensi del Decreto del Ministero del Turismo prot. n. 5745/23 del 23/03/2023; l'intervento sarà strutturato come segue:
    • Provincia di Alessandria per interventi di infrastrutturazione del percorso con il coinvolgimento di circa 30 Comuni del territorio, per un totale complessivo di investimento non superiore ad euro 1.500.000,00 di cui euro 750.000,00 di risorse FUNT e la restante quota come cofinanziamento regionale;
    • Città Metropolitana di Torino per interventi di infrastrutturazione del percorso, per un totale complessivo di investimento non superiore ad euro 205.000,00 di cui euro 102.500,00 di risorse FUNT e la restante quota come cofinanziamento regionale;

Con DD n. 139 del 27/05/2024 è stato approvato l'Allegato 1, contenente le disposizioni finalizzate a disciplinare le modalità per la realizzazione e rendicontazione degli interventi finanziati ed è stata impegnata la spesa. Successivamente sono stati sottoscritti i relativi Accordi tra i Beneficiari e la Regione Piemonte. In data 03/12/2024 la Provincia di Alessandria ha approvato il progetto in fase unica ed attualmnete ha in corso le procedure di affidamento. La Città Metropolitana sta perfezionando il progetto a livello di Fattibilità Tecnica ed Economica.

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Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico, ambientale e paesaggistico

Anno
2025

La legge Regionale 9/2021 ha inteso riconoscere e valorizzare le strade storiche di montagna di interesse turistico allo scopo di favorire il turismo. 

A partire da un censimento delle stesse, ed attraverso il sostegno a progetti di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria, promozione e valorizzazione (rivolto anche ai relativi manufatti ed edifici storici presenti lungo i percorsi individuati) si è inteso promuovere un turismo sostenibile, all’aria aperta e a contatto con la natura nonché conservare la memoria storica e culturale di tali tragitti.

Progetti di valorizzazione delle strade storiche di montagna – Anno 2022

Nell’anno 2022, con i provvedimenti nel seguito elencati, si è dato un primo avvio all’attuazione della legge stessa: 

  • Con Decreto del presidente della Giunta Regionale 30.09.2022 n. 6/R è stato approvato il relativo regolamento regionale.
  • Con Deliberazione G.R. 25-5983 del 12.09.2022 è stata data attuazione (nelle more dell’avvio delle procedure di riconoscimento delle strade storiche di montagna di interesse turistico), all’iniziativa a titolarità regionale volta all’individuazione delle prime linee di intervento del programma di investimenti prioritari per l’anno 2022 provvedendo a:
    • individuare i criteri e le modalità attuative
    • destinare 850.000,00 euro.
  • Con Atto DD 370/A2108A/2022 del 01.12.2022, e relativa rettifica di cui all’atto DD 427/A2108A/2022, si è provveduto ad impegnare la somma a favore dei seguenti promotori-capofila per le seguenti strade:
  • Comune di Canosio -strada dell’Altopiano della Gardetta;
  • Ente di Gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime - Ciclovia del Duca;
  • Comune di Limone Piemonte – strada Alta via del Sale;
  • Unione Montana Alta Val di Susa:
    • Strada Susa-Meana di Susa- Colle Finestre- Prà Catinat-Depot di Fenestrelle (SP172), l
    • Strada dell’Assietta
    • Strada Fenil, Pramand, Foens, Jafferau, Galleria Seguret “dei Saraceni”
    • Strada Bardonecchia- Rochemolles Colle del Sommelier
    • Strada dei Monti della Luna
    • Strada della Val Argentera;
  • Comune di Formazza: strada Cascata del Toce – Riale – Passo San Giacomo;
  • Comune di Aurano: Strada Cadorna: tratto Colle – Passo Folungo – Pian Vadà e salita Monte Spalavera;
  • Comune di Cannero Riviera :Strada Cadorna: tratto Pian Cavallo – Cima Morissolo;
  • Comune di Ornavasso: Strada Cadorna: tratto Ornavasso – Forte di Bara – Punta di Migiandone;
  • Comune di Mergozzo : Strada Cadorna: Prato Michelaccio / Mulattiera – Montorfano;
  • Comune di Andorno Micca : Sentiero Rosazza al Colle Gragliasca;
  • Comune di Alagna Valsesia : via regia lungo l’antica via d’Aosta.

Nel corso del 2023, al ricevimento dei progetti di fattibilità, si è provveduto ad erogare il relativo contributo.

Gli interventi sono stati in gran parte completati nel corso degli anni 2023 e 2024; per interventi di notevole entità economica e/o inerenti strade poste ad alta quota e quindi soggette a particolari condizioni climatiche, si è concessa una proroga: entro il termine del corrente anno 2025, salvo imprevisti, è prevista la conclusione di tutti gli interventi.

Progetti di valorizzazione delle strade storiche di montagna – Anno 2023

Con D.G.R. n. 34-7852 del 04 dicembre 2023 è stata data attuazione all’iniziativa "Valorizzazione delle strade storiche di montagna d'interesse turistico. Realizzazione dei progetti di valorizzazione delle strade storiche di montagna" nell’ambito del Censimento regionale di cui alla D.D. n. 352 del 25 ottobre 2023. Spesa complessiva di euro 500.000,00 stanziata sul capitolo 242350, Missione 07, Programma 01.

Ai sensi della D.D. n. 352 del 25 ottobre 2023, le strade regionali censite sono state ripartite per ogni ATL come di seguito indicato:

  • "A.T.L. Turismo Torino e Provincia" (Provincia di Torino) per una lunghezza totale di strade censite pari a circa 346 km;
  • "A.T.L. del Cuneese" (Provincia di Cuneo) per una lunghezza totale di strade censite pari a circa 339 km;
  • "A.T.L. Alexala" (Provincia di Alessandria) per una lunghezza totale di strade censite pari a circa 299 km;
  • "A.T.L. Terre dell'Alto Piemonte Biella Novara Valsesia Vercelli" (Provincia di Vercelli e Provincia di Biella) per una lunghezza totale di strade censite paria circa 107 km;
  • "A.T.L. Distretto Turistico dei Laghi" (Provincia VCO) per una lunghezza totale di strade censite pari a circa 58 km;

    Il suddetto censimento non contempla il territorio riferito alla "A.T.L. Langhe Monferrato Roero" (Provincia di Asti), in quanto non è pervenuta alcuna candidatura da parte dei comuni ivi inclusi.

Di conseguenza, i beneficiari della presente deliberazione sono le Agenzie di accoglienza e promozione turistica locale (A.T.L.) di cui alla legge regionale n. 14/2016, che in accordo con gli enti territoriali proprietari delle strade di interesse storico inserite nel suddetto Censimento hanno individuato gli interventi meritevoli di contributo utili alla valorizzazione degli ambiti turistici di competenza. 

Il settore ha proseguito pertanto l’attività avviata nel corso dell’annualità precedente, in collaborazione con le ATL, e durante l’anno 2024 sono stati erogati parte dei contributi spettanti.

Gli interventi sono in corso e termineranno presumibilmente entro la fine del 2025.

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Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

Informazione e educazione alla sostenibilità

Anno
2025

La disponibilità di informazioni ha un ruolo chiave nella percezione del rischio da parte dei cittadini, nonché nella gestione e pianificazione sul territorio da parte degli enti preposti.

Arpa Piemonte pubblica sul proprio   Geoportale servizi dedicati ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni, dai quali è possibile ricavare informazioni continuamente aggiornate sulle sorgenti di campo elettromagnetico e sui livelli di campo misurati e calcolati con periodicità da quotidiana ad annuale a seconda della rapidità di variazione dei parametri di interesse, è possibile reperire informazioni su tutto il territorio regionale, anche con informazioni aggregate per comune o per periodo.

Nel 2024 è stata aggiornata la sezione relativa all’esposizione della popolazione), al fine di fornire un’indicazione il più possibile immediata delle eventuali modifiche nei livelli di esposizione della popolazione legate alla evoluzione delle normative, avvenute specie ad inizio anno 2024.

Oltre ai servizi del Geoportale, nel 2024 è stata aggiornata una pagina di domande e risposte sul sito della Agenzia, nelle quali si cerca di rispondere ai principali interrogativi sul 5G. 

Ulteriori informazioni sull’esposizione ai sistemi 5G sono state anche messe a disposizione in una mappa mentale.

Un’indicazione dell’efficacia comunicativa di questi servizi può essere ricavata osservando l’andamento negli anni del numero di richieste di informazioni e del numero di esposti pervenuti al Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici di Arpa Piemonte. 

Il numero di richieste di informazioni è andato crescendo negli anni 2010-2012, mentre è nettamente diminuito dal 2013 in occasione della pubblicazione dei nuovi servizi del Geoportale, per poi stabilizzarsi negli ultimi anni. 

Questa diminuzione è quindi presumibilmente collegata al fatto che le informazioni sono ora più facilmente reperibili e consultabili.

Analoga considerazione può essere fatta esaminando l'andamento del numero di esposti; questi, stabili intorno alla sessantina ogni anno tra il 2010 e il 2016, hanno registrato una lenta diminuzione negli ultimi 8 anni, tanto che al primo trimestre 2024 risulta pervenuto un solo esposto.

Educazione e informazione sanitaria

Arpa Piemonte sta lavorando da anni nella informazione sull’uso dei telefoni cellulari.

In particolare, col progetto “Un patentino per lo smartphone” per il quale è stato messo a punto materiale utilizzabile anche in altri contesti di formazione o educazione.

Sono disponibili il decalogo a fumetti sull’uso corretto del cellulare e alcuni video tratti dagli incontri per il progetto Patentino, che spiegano le attività e i giochi da poter fare con i ragazzi per capire le onde elettromagnetiche.

E’ inoltre continuata nel 2023 la collaborazione con la sanità regionale per il progetto di formazione di operatori sanitari e sociali nell’ambito delle attività del filone “Primi 1000 giorni”, orientata a creare consapevolezza sull’uso dello smartphone nelle famiglie di bambini da zero a tre anni. 

Per questo progetto sono stati messi a punto materiali di formazione e divulgazione per le famiglie.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte   Portale campi elettromagnetici https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_cem/homePage

Arpa Piemonte Domande e risposte sui campi elettromagnetici https://www.arpa.piemonte.it/ricerca/faq?field_tema_target_id=75

Arpa piemonte Mappa mentale sul 5G  https://www.mindomo.com/mindmap/patentino_webinar2_5g-16cab945e05a41ff9638fe30c81af7f1 

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Redazione RSA