V2 - Informazione e Comunicazione

Anno
2025

Obiettivo: accompagnare e rinforzare il cambiamento culturale necessario per garantire la transizione verso lo sviluppo sostenibile.

La transizione verso uno sviluppo durevole è una vera e propria missione. E una missione, se non viene comunicata, non raggiunge il suo obiettivo. Occorre, quindi, da un lato, rendere la cittadinanza consapevole del cambio di paradigma necessario da un modello di vita di economia lineare a uno circolare e, dall’altro, effettuare ascolto attivo e garantire la partecipazione del territorio al cambiamento. La comunicazione deve consolidare la prospettiva della sostenibilità e la SRSvS quali quadro di riferimento per lo sviluppo futuro per le comunità del Piemonte, anche utilizzando linguaggi innovativi che consentano di raggiungere ogni interlocutore in grado di contribuire al processo di transizione. Come istituzione di governo del territorio la Regione ha il compito di coinvolgere cittadini e stakeholder ma anche di sensibilizzare gli altri enti, perché adottino e operino secondo pratiche, norme e processi che possano rendere non solo preferibile ma conveniente l’essere sostenibili. Considerata la trasversalità del tema e delle sue competenze, la Regione Piemonte non può non agire come un vero e proprio promotore della cultura della sostenibilità a 360 gradi, integrando possibilità e necessità, creando un circolo virtuoso tra domanda e offerta di servizi pubblici sostenibili e capacità produttive, finalizzato a generare un modello di vita equilibrato e che cresce insieme al territorio. Ma comunicare la sostenibilità significa soprattutto stimolare a viverla. In questo sostenibilità e comunicazione sono perfettamente integrate, complementari e sinergiche, dovendo la comunicazione essere lo strumento principale per svolgere l’attività di engagement (cittadini, imprese, associazioni, scuole, altri Enti ecc.), coinvolgendoli preventivamente nel processo di programmazione, sviluppando la conoscenza e la consapevolezza e di conseguenza il ruolo attivo che gli interlocutori possono esercitare e informandoli successivamente delle opportunità rese disponibili per ciascuna categoria. La comunicazione diventa quindi un supporto strategico e un’azione trasversale della Strategia, sia per il coinvolgimento di tutti gli attori, sia per produrre il cambiamento culturale e di attenzione alla sostenibilità che potenzialmente può determinare la modificazione dei comportamenti di cittadini, istituzioni e imprese e generare un impatto positivo e durevole sul territorio e sul sistema socio-economico piemontese. Compito principale della comunicazione è quello di favorire il dialogo aperto e continuativo con gli stakeholder e di tradurre in messaggi chiari e semplici la visione strategica e le azioni di coordinamento e di governance che la Regione Piemonte sta attuando “verso un presente sostenibile”.

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v2
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V1 - Sistema delle Conoscenze

Anno
2025

Obiettivo: consolidare un Sistema di conoscenza comune per leggere la posizione e l’impegno del Piemonte verso lo sviluppo sostenibile e supportare la costruzione di politiche integrate.

La costruzione e il consolidamento di un Sistema della conoscenza integrato deve permettere la lettura della complessità e della trasversalità che caratterizzano i processi di sviluppo sostenibile, attraverso il potenziamento degli strumenti di conoscenza già a disposizione. Partendo dagli strumenti di conoscenza delle dinamiche ambientali, sociali ed economiche piemontesi oggi presenti, la Strategia prevede il loro potenziamento e la loro curvatura in relazione agli obiettivi della sostenibilità. 

Il Sistema di conoscenza, che costituisce il riferimento per leggere e conoscere la posizione e l’impegno del Piemonte verso lo sviluppo sostenibile e supportare la costruzione di politiche integrate, si basa sulla stretta connessione tra Relazione Stato Ambiente, Relazione annuale sull’andamento socio-economico e territoriale e Annuario statistico regionale del Piemonte, nonché sviluppando uno Strumento per il monitoraggio della Strategia, costruito a partire dalla collaborazione della Regione con Ires e Arpa Piemonte. È necessario tradurre i principi e gli obiettivi dei 17 Goals del Millennio nella realtà piemontese conoscendone profondamente dinamiche, criticità, opportunità e valori. 

Se il Piemonte deve rappresentarsi rispetto alla sostenibilità, occorre presentare e strutturare la conoscenza secondo questa chiave di lettura e fare in modo che diventi patrimonio comune di tutti coloro che con le proprie politiche e azioni agiscono sul territorio. La conoscenza non può non far riferimento alle pratiche e conoscenze dei territori.

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v1
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Disturbo olfattivo

Tema
Tipo
Paragrafi
Che cosa è l’odore?

L’odore è la risposta sensoriale del nostro cervello ad una stimolazione determinata da una miscela più o meno complessa di sostanze che vengono in contatto con l’epitelio olfattivo. L’odore dell’aria che respiriamo è stato riconosciuto come una variabile ambientale che può influenzare la qualità della vita ed influire sulle attività economiche quali attività commerciali e turistiche.

Benché l'odore rappresenti un indicatore di un possibile inquinamento dell’aria, viene talvolta erroneamente associato ad una possibile tossicità dell’aria. Tuttavia, bisogna considerare che, se è vero che l’odore per la maggior parte dei casi non è causa di conseguenze sulla salute, è altrettanto documentato in letteratura come, a lungo andare, nei soggetti esposti più sensibili possa peggiorare la percezione del proprio stato di salute.

Il tema del monitoraggio, controllo e valutazione dell’impatto olfattivo è oggetto di sempre maggior attenzione per la pubblica amministrazione, sia per gli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni ambientali sia per gli Enti di controllo in relazione alle numerose segnalazioni e richieste di intervento da parte della popolazione esposta, che rivendica una migliore qualità della vita (Coordinamento Tecnico Operativo SNPA – Reti tematica 05 – Odori – Fascicolo informativo 2022 – II semestre). 

Per un approfondimento sugli approcci adeguati ad effettuare un’azione di prevenzione, controllo e valutazione delle emissioni odorigene, si rimanda alla recente pubblicazione SNPA “Emissioni odorigene. Elementi di riferimento e approcci metodologici per il monitoraggio” – Delibera n. 268/25 del 21 gennaio 2025 (Emissioni odorigene: elementi di riferimento e approcci metodologici per il monitoraggio – SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente).

Informazioni e risorse aggiuntive

pubblicazione SNPA “Emissioni odorigene. Elementi di riferimento e approcci metodologici per il monitoraggio” – Delibera n. 268/25 del 21 gennaio 2025 https://www.snpambiente.it/snpa/emissioni-odorigene-elementi-di-riferimento-e-approcci-metodologici-per-il-monitoraggio/

Anno
2025
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Monossido di carbonio - serie storiche

Anno
2025
Media annua

Torino è la città con la serie storica più lunga a livello regionale per il monossido di carbonio. 
La stazione di traffico di Torino – Rebaudengo è la stazione che presenta generalmente le concentrazioni medie annue di CO più elevate della regione; il trend storico a partire dal 1981 mostra come il miglioramento tecnologico nel settore trasporti abbia portato a una riduzione delle emissioni di CO, con conseguente miglioramento dei livelli di concentrazione in atmosfera per questo inquinante.
 

Monossido di carbonio (CO): concentrazioni medie annuali rilevate negli anni 1981-2024, presso la stazione di Torino-Rebaudengo
Massima media di 8 ore giornaliera

In merito ai valori medi delle massime medie sulle 8 ore giornaliere si può notare come dal 2010 al 2024 le zone con concentrazioni più elevate sul territorio piemontese siano quelle dell’agglomerato torinese e di pianura. 

Monossido di carbonio (CO): Trend delle massime medie di 8 ore giornaliere per zona UE dal 2010 al 2024 - Fonte Arpa Piemonte

Analogamente, è possibile osservare come le stazioni con valori di concentrazione più elevati siano quelle situate in un contesto urbano di traffico, in quanto maggiormente esposte al traffico veicolare, considerato, infatti, il tracciante di riferimento durante tutto il corso dell'anno per questo tipo di inquinante.

Monossido di carbonio (CO): Trend delle massime medie di 8 ore giornaliere per tipo di zona dal 2010 al 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Monossido di carbonio (CO): Trend delle massime medie di 8 ore giornaliere per tipo di stazione dal 2010 al 2024 - Fonte Arpa Piemonte
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Aria

Monossido di carbonio - rispetto del valore limite nel 2024

Anno
2025

Per il monossido di carbonio il valore limite è pari a 10 mg/m³ come massima media di 8 ore giornaliera. Le rilevazioni effettuate nel 2024 mostrano che il valore limite è rispettato in tutte stazioni della rete regionale.

Monossido di carbonio (CO): massime medie di 8 ore giornaliere rilevate nel 2024 presso le stazioni della rete regionale - Fonte Arpa Piemonte
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Aria

Piano Regionale di Qualità dell'Aria (PRQA)

Anno
2025

Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria (PRQA) rappresenta lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente.

Con la deliberazione della Giunta regionale 12 settembre 2024, n. 1-156 è stata adottata la proposta di aggiornamento del Piano regionale di qualità dell'aria (PRQA), in esito alla procedura di VAS, proponendola al Consiglio regionale per l’approvazione, e sono state date disposizioni sulle relative misure di salvaguardia. Il Piano Regionale di Qualità dell'Aria vigente è stato approvato dal Consiglio regionale con DCR n. 18-28783 del 10 dicembre 2024.

Il precedente Piano regionale di qualità dell’aria (PRQA) è stato approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 364-6854 del 25 marzo 2019. 

A seguito dell’adozione del decreto-Legge 12 settembre 2023, n.121 ”Misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale” convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 155 del 6 novembre 2023, si è reso necessario avviare l’aggiornamento del PRQA vigente per adempiere a quanto richiesto dallo Stato in tema di qualità dell’aria, nonché in relazione alle procedure europee di infrazione a carico di alcune regioni italiane, tra cui il Piemonte.

 

Obiettivi del piano


L’aggiornamento costituisce l’occasione per la definizione degli attuali e futuri scenari di riferimento, al fine formulare indicazioni normative e attivare misure finalizzate a: 

  • rientrare nei valori limite nel più breve tempo possibile, anche in sinergia con le misure nazionali, per gli inquinanti che ad oggi superano i valori limite su tutto il territorio regionale o in alcune zone/agglomerati (particolato atmosferico PM10 e PM2,5, biossido di azoto (NO2), ozono troposferico (O3), idrocarburi policiclici aromatici come benzo[a]pirene;
     
  • preservare la qualità dell’aria nelle zone e nell’agglomerato in cui i livelli degli inquinanti siano stabilmente al di sotto di tali valori limite, mantenendo e/o riducendo ulteriormente le concentrazioni degli inquinanti;
     
  • recepire le normative in attuazione della disciplina statale in termini di regole e limitazioni da rispettare;
     
  • porre in atto misure attive in grado di accompagnare le limitazioni in modo da consentire di raggiungere gli obiettivi per la qualità dell’aria, limitando al massimo i disagi per i cittadini.

 

Contenuti del piano


Il PRQA delinea gli scenari emissivi tendenziali al 2025 ed al 2030, considerando anche il contributo dei diversi comparti alle emissioni dei principali inquinanti. 

L’anno di osservazione preso come scenario di base per confrontare i valori e indicatori è il 2023.

Il PRQA delinea un insieme coordinato di misure e azioni tali da prefigurare un rientro nei limiti di qualità dell’aria nel 2025, anno nel quale gli scenari elaborati da ARPA prevedono mediamente il rispetto dei valori limite per gli inquinanti in atmosfera (a parte eventuali situazioni di criticità locale non prevedibili nel dettaglio a scala modellistica). 

In particolare, i principali ambiti individuati sui quali intervenire per ridurre le emissioni in atmosfera sono:

  • mobilità e aree urbane con particolare riferimento alla riduzione delle percorrenze dei veicoli, alla massimizzazione della mobilità dolce e collettiva e all’incentivazione e promozione dello shift modale di persone e all'ottimizzazione della logistica verso una mobilità maggiormente sostenibile;
  • energia e biomassa con particolare riferimento alla transizione energetica da combustibili fossili a fonti rinnovabili e alla combustione non industriale delle biomasse legnose, incentivando e promuovendo interventi di rinnovo e di manutenzione del parco impiantistico e azioni di efficientamento energetico;
  • attività produttive, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni dei processi produttivi;
  • agricoltura e zootecnia con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni di ammoniaca (NH3) derivanti dalla gestione dei reflui zootecnici e dall’utilizzo di fertilizzanti chimici, ed alla riduzione di polveri sottili derivanti dalla combustione all’aperto dei residui vegetali.
     

A ciascun Ambito sono attribuite Misure, che perseguono il raggiungimento della riduzione delle emissioni di inquinanti e possono essere specifiche, trasversali e complementari

L’attuazione delle misure individuate può comportare l’introduzione di limiti o regole di comportamento oppure l’impiego di risorse finanziarie per realizzare interventi funzionali al raggiungimento degli obiettivi.

L’Ambito mobilità e aree urbane è costituito dalle misure nel seguito specificate (6 misure e 36 azioni):

  • Attuazione della pianificazione di settore;
  • Promozione del trasporto pubblico;
  • Riduzione dei veicoli inquinanti in circolazione e delle loro percorrenze e promozione della multimodalità;
  • Potenziamento dei controlli;
  • Interventi per la rigenerazione e riqualificazione urbana e l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilita sostenibile e attiva;
  • Azioni di sistema.

L’ambito energia e biomasse è costituito dalle misure nel seguito specificate (3 misure e 21 azioni):

  • Efficientamento edifici e infrastrutture pubbliche;
  • Interventi di riduzione emissioni impianti a biomassa;
  • Interventi di installazione di impianti a FER in sostituzione di impianti a combustibili fossili.

L’ambito attività produttive è costituito dalle misure nel seguito specificate (3 misure e 7 azioni):

  • Interventi per favorire la sostenibilità ambientale dei processi produttivi;
  • Verso l'inquinamento zero dalla produzione al consumo;
  • Azioni di sistema.
     

L’ambito agricoltura e zootecnia è costituito dalle misure nel seguito specificate (5 misure e 10 azioni):

  • Interventi per l’abbattimento delle emissioni di ammoniaca;
  • Potenziamento dei controlli;
  • Limitazioni sulla combustione all’aperto di residui vegetali;
  • Incentivazione delle attività e recupero dei materiali vegetali;
  • Azioni di sistema.


Il Piano è composto inoltre dalle Norme di Attuazione che stabiliscono gli indirizzi per il raggiungimento degli obiettivi, anche relativamente alle eventuali limitazioni che potranno rendersi necessarie in caso di situazioni di criticità. 

Le Norme prevedono le misure strutturali necessarie per il raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici nel più breve tempo possibile e precisano che in caso di mancato raggiungimento dei limiti entro il 2025, si procederà a un aggiornamento delle misure del PRQA al fine di implementare specifiche azioni, localizzate sulle aree di superamento residue e finalizzate alla riduzione delle emissioni e delle concentrazioni di PM10 e NO2.

Le Norme di attuazione sono strutturate in prescrizioni (P), direttive (D) e indirizzi (I) e hanno ad oggetto, in particolare:

  • le limitazioni alla circolazione veicolare;
  • le misure locali e ulteriori misure finalizzate al contenimento del numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10;
  • l’ampliamento della forestazione urbana e periurbana;
  • il trasporto pubblico locale e regionale;
  • indicazioni per la pianificazione del servizio di TPL, ai fini della riduzione delle emissioni inquinanti;
  • misure in tema di utilizzo di fonti di energia rinnovabile;
  • la regolamentazione degli impianti di combustione a biomassa solida per riscaldamento ad uso civile;
  • l’implementazione del Catasto Impianti Termici e controlli;
  • la gestione ed utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e dei digestati;
  • le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per gli allevamenti.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Piano Regionale di Qualità dell'Aria (PRQA):
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/piano-regionale-qualita-dellaria-prqa

 

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Tipo Strumento
Aria

Metalli nel particolato PM10

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Nell’ambito delle attività del Sistema Regionale di Rilevamento di Qualità dell’Aria (SSRQA) sono monitorate le concentrazioni dei metalli tossici, presenti nel particolato PM10, per i quali il Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 ha stabilito un valore limite (piombo) o un valore obiettivo (arsenico, cadmio e nichel). 

La situazione in tutti i punti di misura della rete regionale appare decisamente confortante, in quanto le concentrazioni di tali metalli per l’anno 2024 risultano decisamente inferiori non solo ai valori di riferimento – limite (Pb) o obiettivo (As, Cd, Ni) - ma anche alle rispettive soglie di valutazione inferiore. 

Nel caso di arsenico, cadmio e nichel le concentrazioni medie annue misurate hanno valori di un ordine di grandezza inferiore al valore obiettivo; per il piombo le concentrazioni si posizionano invece in un range di valori aventi fra uno e due ordini di grandezza inferiori al valore limite per la protezione della salute umana.

Arsenico, confronto con il valore obiettivo nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Cadmio, confronto con il valore obiettivo nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Nichel, confronto con il valore obiettivo nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Piombo, confronto con il valore limite nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
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Benzene

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Il benzene (C6H6) è l’idrocarburo monociclico capostipite della famiglia di composti organici che vengono definiti aromatici; possiede notevoli proprietà solventi e si presenta come un liquido volatile, incolore e facilmente infiammabile.
Viene prodotto per combustione incompleta di composti ricchi di carbonio; è un costituente naturale del petrolio e dei suoi derivati di raffinazione e da tempo viene impiegato come antidetonante nelle benzine (in sostituzione del piombo tetraetile). In atmosfera la sorgente più rilevante è rappresentata infatti dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei motori alimentati a benzina; proviene inoltre dalle emissioni legate ai cicli di raffinazione, stoccaggio e distribuzione delle benzine, nonché all’impiego nell’industria come solvente (industria manifatturiera) o come materia prima (industria chimica). Solo in minima parte si forma per cause naturali (incendi boschivi, abbruciamento residui agricoli, eruzioni vulcaniche); è presente invece in quantità significative nel fumo di sigaretta. 

Su tutto il territorio regionale, da diversi anni, per il benzene non viene superato il valore limite per la protezione della salute umana, pari a 5 μg/m3 come media annua. 

Anche nel 2024 il valore limite per il benzene non è stato superato in alcun punto di misura della rete regionale.
 

Stazioni della rete regionale che hanno misurato la media annuale più elevata a livello provinciale. Non risulta presente la provincia di Alessandria, in quanto non sono più presenti punti di misura del parametro - Fonte Arpa Piemonte

Riportiamo di seguito la serie storica del punto di misura di Torino – Consolata che evidenzia la netta diminuzione dei valori nel periodo 1996–2024; a partire dal 2004 fino ad oggi i valori si sono stabilizzati al di sotto del valore limite.

Benzene: trend del valore limite annuale per la stazione di Torino–Consolata
Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
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Monossido di carbonio (CO)

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore e incolore che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. La principale sorgente di CO è rappresentata dal traffico veicolare, in particolare dai gas di scarico dei veicoli a benzina. La concentrazione di CO emessa dagli scarichi dei veicoli è strettamente connessa alle condizioni di funzionamento del motore: si registrano concentrazioni più elevate con motore al minimo ed in fase di decelerazione, condizioni tipiche di traffico urbano intenso e rallentato. Le concentrazioni in aria di questo inquinante sono inoltre ben correlate all'intensità del traffico in vicinanza del punto di rilevamento.
Il CO è un inquinante primario, con un tempo di permanenza in atmosfera relativamente lungo e con una bassa reattività chimica.
La popolazione urbana, nelle aree congestionate dal traffico, spesso è esposta a basse concentrazioni di monossido di carbonio per periodi di lunga durata.
 

Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
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Biossido di zolfo (SO₂)

Tema
Tipo
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INDUSTRIE
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Il biossido di zolfo (o anidride solforosa) è un gas solubile in acqua che tende a stratificarsi nelle zone più basse dell’atmosfera in quanto più pesante dell’aria. Deriva dall’ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione che utilizzano sostanze che lo contengono (ad esempio i combustibili fossili). Il biossido di zolfo, reagendo con l’acqua, si ossida ad acido solforico, responsabile in gran parte del fenomeno delle piogge acide.

La riduzione delle emissioni legate al riscaldamento domestico e al traffico veicolare, grazie all’introduzione di limitazioni nel tenore di zolfo nei combustibili e all’incremento dell’utilizzo del metano nella produzione di energia e nel riscaldamento domestico, ha permesso una evidente riduzione delle concentrazioni di SO2 in atmosfera. 

A titolo di esempio della riduzione delle concentrazioni atmosferiche di questo inquinante, si riporta di seguito la massima media giornaliera su base annua registrata dal 1971 al 2024 a Torino – Consolata, la stazione di traffico situata nella zona centrale della città, per la quale è disponibile la serie storica più lunga a livello regionale.
 

Biossido di zolfo: massima media giornaliera su base annuale, rilevata presso la stazione di Torino-Consolata - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Per una descrizione più approfondita dell'inquinante si rimanda alla pagina dedicata di Arpa Piemonte - Inquinanti atmosferici https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/inquinanti-atmosferici

Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 - Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2010-08-13;155

Anno
2025
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