Per dare un’idea della dimensione del fenomeno “disturbo olfattivo”, la seguente figura rappresenta i dati riferiti al numero di contatti raccolti su tutto il Piemonte da Arpa attraverso l’Ufficio per le relazioni con il pubblico (URP); i dati comprendono segnalazioni, esposti, richieste di informazioni, richieste di accesso agli atti ed informazioni sullo stato di avanzamento di una pratica. I dati sono riportati dal 2012, anno in cui per monitorare meglio le tipologie di richieste e segnalazioni, l’URP ha inserito all’interno della voce “aria” la sottovoce “puzze”. Dall’analisi dei dati raccolti nel 2024 emerge un numero contatti totali sul tema odori pari a 406, su 783 relativi alla tematica aria, con un totale di 4944 relativi alle diverse matrici ambientali.
A livello regionale, le problematiche legate ai disturbi olfattivi non sono riconducibili unicamente agli impianti tradizionalmente associati a tali fenomeni, come quelli per il trattamento dei rifiuti, dei sottoprodotti di origine animale, gli allevamenti e i depuratori di acque reflue urbane. Anche altre tipologie di impianti possono contribuire in modo significativo, tra cui quelli per la lavorazione dei bitumi, le industrie farmaceutiche, la produzione di manufatti in gomma o materiali plastici, le fonderie e le aziende del settore metalmeccanico o automobilistico.