Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Priorità
Anno
2024

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento finalizzato a garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. 

La VAS rappresenta, quindi, un supporto alla pianificazione finalizzato a consentire, durante l’iter decisionale, la ricerca e l’esame di alternative sostenibili e soluzioni efficaci dal punto di vista ambientale e la verifica delle ipotesi programmatiche, mediando e sintetizzando obiettivi di sviluppo socioeconomico e territoriale ed esigenze di sostenibilità ambientale.

La valutazione degli effetti di piani e programmi sull'ambiente è stata introdotta a livello europeo dalla Direttiva 2001/42/CE, recepita in Italia con il d.lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale", oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni. 

A livello regionale il riferimento normativo è la nuova legge regionale n. 13/2023 “Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata”. 

In base alla tipologia e alla localizzazione del piano/programma, la competenza della procedura è assegnata allo Stato, alla Regione o agli Enti locali. 

Sul sito web istituzionale è possibile accedere:  

I soggetti coinvolti e le principali fasi della VAS 

Sotto sottoposti a VAS tutti i piani e i programmi elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o delle destinazioni dei suoli.

I soggetti coinvolti nel processo di VAS sono:

autorità competente: la pubblica amministrazione cui compete l'elaborazione del parere motivato di VAS

  • autorità procedente: la pubblica amministrazione che elabora il piano/programma o, nel caso in cui il piano/programma sia predisposto da un diverso soggetto pubblico o privato, è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano/programma
  • soggetti competenti in materia ambientale: le pubbliche amministrazioni o gli enti pubblici che per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani o programmi
  • proponente: il soggetto pubblico o privato che elabora il piano/programma
  • pubblico: uno o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone.

La valutazione ambientale strategica è un processo che comporta lo svolgimento delle seguenti fasi:

  • fase di screening (verifica di assoggettabilità): processo eventualmente e preliminarmente attivato nei casi previsti dalla legge allo scopo di valutare se un piano o programma, o sua modifica, possa avere effetti significativi sull'ambiente e quindi sia da assoggettare alla procedura di VAS;
  • fase di scoping: preliminare all’elaborazione del Rapporto Ambientale (RA), è una fase di consultazione tra Autorità Procedente e Autorità Competente per definire portata e livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale;
  • redazione del rapporto ambientale: fase nella quale è elaborato il documento contenente tutte le informazioni necessarie per la VAS;
  • consultazioni: i documenti elaborati sono messi a disposizione sia dei soggetti con competenze ambientali (SCA) sia del pubblico;
  • valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni: si conclude con l'espressione del parere motivato da parte dell’Autorità Competente;
  • decisione e informazione: è la fase di approvazione del piano da parte dell'autorità procedente e la relativa pubblicazione;
  • monitoraggio degli effetti ambientali del piano o del programma: è effettuato dall’Autorità Procedente in collaborazione con l’Autorità Competente anche avvalendosi del Sistema delle Agenzie Ambientali e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Rapporto tra VAS e VIA

L’art. 10 del d.lgs. 152/2006 disciplina il coordinamento tra le procedure di VIA e VAS. In particolare, stabilisce che le analisi da prevedere nello Studio di Impatto Ambientale devono tener conto delle eventuali valutazioni effettuate e degli indirizzi definiti nell’ambito delle Valutazioni Ambientali Strategiche di piani/programmi di riferimento per l’opera sottoposta a VIA.

Le grandi opere di trasporto e l'accompagnamento ambientale

Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora siano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso; in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:

  • Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) sia durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti); 
  • Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
  • Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione 
  • Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.

Le recenti Linee Guida SNPA n. 35/2021 "Linee guida per l'accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali" forniscono indicazioni specifiche sul quadro dei compiti e delle azioni necessarie al controllo sistematico dei lavori e della messa in opera delle misure di protezione dell’ambiente oltre che del monitoraggio ambientale.
La legge 132/2016 istitutiva del SNPA prevede infatti un ruolo centrale per ISPRA e le Agenzie nelle fasi di realizzazione delle “opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti” (art. 3 lettera l).

L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali di trasporto in Piemonte

L’attività di accompagnamento ambientale delle Grandi opere di trasporto da parte di Arpa Piemonte procede da anni mediante la supervisione e condivisione dei piani di monitoraggio ambientale e dei sistemi di gestione ambientale realizzati dai proponenti, la verifica della corretta esecuzione dei monitoraggi ambientali in ogni loro fase e per ciascuna matrice interessata dalle attività di cantiere, e la gestione di imprevisti ed eventuali anomalie verificatisi nel corso della realizzazione delle grandi opere. L’accompagnamento comprende anche la condivisione del processo che porta alla progettazione e realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione che opere di interesse nazionale strategico stanno mettendo in atto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e conservazione e tutela di specie e habitat a rischio. 
L’attività di accompagnamento ambientale in Piemonte inizia nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano ad oggi completata. 

Le attività in corso attualmente riguardano le seguenti opere:

  • Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
  • Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
  • Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo.

La costante attività di controllo dei dati di monitoraggio, prevista dall’accompagnamento ambientale, garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori siano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.

Anno
2024
Paragrafi

Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora siano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso; in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:

  • Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) sia durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti); 
  • Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
  • Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione 
  • Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.

Le recenti Linee Guida SNPA n. 35/2021 "Linee guida per l'accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali" forniscono indicazioni specifiche sul quadro dei compiti e delle azioni necessarie al controllo sistematico dei lavori e della messa in opera delle misure di protezione dell’ambiente oltre che del monitoraggio ambientale.
La legge 132/2016 istitutiva del SNPA prevede infatti un ruolo centrale per ISPRA e le Agenzie nelle fasi di realizzazione delle “opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti” (art. 3 lettera l).

L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali di trasporto in Piemonte

L’attività di accompagnamento ambientale delle Grandi opere di trasporto da parte di Arpa Piemonte procede da anni mediante la supervisione e condivisione dei piani di monitoraggio ambientale e dei sistemi di gestione ambientale realizzati dai proponenti, la verifica della corretta esecuzione dei monitoraggi ambientali in ogni loro fase e per ciascuna matrice interessata dalle attività di cantiere, e la gestione di imprevisti ed eventuali anomalie verificatisi nel corso della realizzazione delle grandi opere. L’accompagnamento comprende anche la condivisione del processo che porta alla progettazione e realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione che opere di interesse nazionale strategico stanno mettendo in atto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e conservazione e tutela di specie e habitat a rischio. 
L’attività di accompagnamento ambientale in Piemonte inizia nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano ad oggi completata. 

Le attività in corso attualmente riguardano le seguenti opere:

  • Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
  • Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
  • Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo.

La costante attività di controllo dei dati di monitoraggio, prevista dall’accompagnamento ambientale, garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori siano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.

Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2024

Procedure integrate alla VIA

Contestualmente alla VIA possono intervenire altre procedure di valutazione più settoriali, quali ad esempio:

  • la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). Si tratta di una procedura finalizzata a tutelare la salute delle popolazioni esposte agli impatti che piani/programmi/opere possono determinare sull’ambiente del territorio interessato. La VIS si colloca quindi a fianco della VIA, in un’ottica prospettica, con l’obiettivo di integrare gli effetti sulla salute nelle attività di valutazione degli impatti ambientali dell’opera sul territorio. È uno strumento a supporto dei processi decisionali e interviene prima che questi siano realizzati. Il d.lgs. 152/2006 prevede di svolgere una VIS per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie) 
  • la Valutazione di Incidenza (VI). Si tratta di un procedimento previsto dal D.P.R. 357/1997 (art. 5), modificato e integrato dal DPR n. 120 del 2003, in ottemperanza alle prescrizioni cogenti di due Direttive comunitarie, la 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli” (ora 2009/147/CE), che viene attivato qualora un intervento, un progetto o piano sia suscettibile di determinare, direttamente o indirettamente, incidenza significativa su specie e habitat di un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) o di una Zona di Protezione Speciale (ZPS) previsti rispettivamente dalle due Direttive
  • L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale (impianto rientrante fra quelli dell’Allegato VIII della parte seconda del d. lgs. 152/2006) a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma e integra in un unico atto tutte le autorizzazioni necessarie
Anno
2024
Paragrafi

Contestualmente alla VIA possono intervenire altre procedure di valutazione più settoriali, quali ad esempio:

  • la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). Si tratta di una procedura finalizzata a tutelare la salute delle popolazioni esposte agli impatti che piani/programmi/opere possono determinare sull’ambiente del territorio interessato. La VIS si colloca quindi a fianco della VIA, in un’ottica prospettica, con l’obiettivo di integrare gli effetti sulla salute nelle attività di valutazione degli impatti ambientali dell’opera sul territorio. È uno strumento a supporto dei processi decisionali e interviene prima che questi siano realizzati. Il d.lgs. 152/2006 prevede di svolgere una VIS per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie) 
  • la Valutazione di Incidenza (VI). Si tratta di un procedimento previsto dal D.P.R. 357/1997 (art. 5), modificato e integrato dal DPR n. 120 del 2003, in ottemperanza alle prescrizioni cogenti di due Direttive comunitarie, la 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli” (ora 2009/147/CE), che viene attivato qualora un intervento, un progetto o piano sia suscettibile di determinare, direttamente o indirettamente, incidenza significativa su specie e habitat di un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) o di una Zona di Protezione Speciale (ZPS) previsti rispettivamente dalle due Direttive
  • L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale (impianto rientrante fra quelli dell’Allegato VIII della parte seconda del d. lgs. 152/2006) a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma e integra in un unico atto tutte le autorizzazioni necessarie
Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2024

Valutazione d'impatto ambientale (VIA)

Priorità
Anno
2024

Nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sono individuati e analizzati tutti gli impatti che le fasi di realizzazione, esercizio ed eventuale dismissione di un’opera in progetto potrebbero generare sulle componenti ambientali del territorio interferito. La rilevanza degli impatti e la loro mitigabilità non dipendono solo dalla tipologia progettuale ma anche dalla fase di “vita” del progetto considerata (cantiere, esercizio o dismissione) e dalle caratteristiche del territorio in cui si inserisce l’opera.

La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è uno tra i primi strumenti adottati in vista della tutela dell’ambiente e costituisce indubbiamente un tassello fondamentale in vista dello sviluppo sostenibile.

Sul sito web istituzionale è possibile accedere: 

La Valutazione di Impatto Ambientale è una procedura che ha l’obiettivo di individuare, descrivere e valutare, in via preventiva alla realizzazione delle opere, gli effetti diretti e indiretti di un progetto sull’ambiente e sulla salute umana. Essa ha la finalità di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse e della salvaguardia della biodiversità.

La VIA si basa sul principio dell’azione preventiva, in base al quale la migliore politica consiste nell’evitare o minimizzare gli impatti ambientali delle opere prima della loro realizzazione, anziché ostacolare o tentare di mitigarne successivamente gli effetti.
I concetti base della Valutazione di Impatto Ambientale sono stati introdotti in Europa nel 1985 con l’emanazione da parte della Comunità Europea della Direttiva 337/85/CEE.
La direttiva VIA del 1985 è stata modificata cinque volte, nel 1997, nel 2003, nel 2009, nel 2011 e nel 2014.

La Direttiva 2014/52/EU sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è una applicazione dei principi esposti nell'attuale art. 191 del trattato che istituisce la Comunità europea: “La politica della Comunità in materia ambientale è fondata sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché sul principio «chi inquina paga».”

La VIA è stata recepita in Italia con la Legge n. 349 dell’8 luglio 1986, che istituiva il Ministero dell’Ambiente e le norme in materia di danno ambientale. Con il D.P.C.M. 27 dicembre 1988 sono state pubblicate le Norme Tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità.

Con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 viene riorganizzata la legislazione italiana in materia ambientale e si cerca di superare tutte le discrepanze con le direttive europee pertinenti. La VIA viene affrontata nella Parte II che si occupa anche della valutazione ambientale strategica (VAS) e dell’autorizzazione ambientale integrata (AIA). Dalla sua data di entrata in vigore (29 aprile 2006) ad oggi il Codice ha subito numerose modifiche ed integrazioni.

A livello regionale il riferimento normativo è la nuova legge regionale n. 13/2023 “Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata”.

Le procedure di VIA

La Valutazione di impatto Ambientale è una procedura amministrativa di supporto per l'autorità competente (come Ministero, Regione o altri Enti territoriali), finalizzata ad individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali di un'opera, il cui progetto è sottoposto ad approvazione o autorizzazione. La valutazione si basa sia sulle informazioni fornite dal proponente del progetto, sia sulla istruttoria condotta dalle strutture della pubblica amministrazione (anche con il supporto tecnico di Arpa Piemonte), sia sulla partecipazione della cittadinanza e dei gruppi della società civile.
Nella valutazione di impatto ambientale sono valutati e computati impatti ambientali a prescindere che siano diretti o indiretti, a breve o lungo termine, permanenti o temporanei, singoli o cumulativi. Tale valutazione è effettuata considerando i seguenti fattori ambientali, anche in correlazione tra di loro: essere umano, fauna e flora, suolo, acqua, aria, fattori climatici, paesaggio, patrimonio culturale. 

Il d.lgs. 152/2006 (Parte II – Titolo III) descrive le diverse tipologie di procedimenti afferenti alla Valutazione di impatto ambientale.
In particolare, la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA è definita come la procedura che deve essere attivata per “valutare, ove previsto, se progetti possono avere un impatto significativo e negativo sull’ambiente” e se devono essere sottoposti alla fase di VIA. Quindi rappresenta una fase propedeutica alla VIA vera e propria. La normativa di riferimento stabilisce per quale tipologia di progetti è prevista la verifica di assoggettabilità alla VIA (nota anche come “screening”).
La normativa di riferimento stabilisce anche i casi in cui è obbligatoriamente prevista la procedura di valutazione di impatto ambientale. Rispetto allo screening, la VIA prevede un maggior livello di dettaglio delle informazioni che devono essere prodotte all’autorità competente.
Prima di attivarsi per la presentazione dell’istanza di Verifica o di Valutazione, il proponente deve elaborare lo studio di impatto ambientale (SIA), che rappresenta il documento principale riguardante gli aspetti ambientali e gli impatti del progetto. Il contenuto minimo per il SIA prevede:

  • una descrizione del progetto e delle sue caratteristiche, analizzando la zona in cui sarà localizzato;
  • la descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare gli impatti negativi rilevanti;
  • l’indicazione dei dati necessari all’individuazione e valutazione dei principali impatti sull’ambiente e sul patrimonio culturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione sia in fase di esercizio dell’opera;
  • la descrizione delle principali alternative prese in esame, compresa l’opzione zero, illustrando le motivazioni della scelta progettuale per quanto attiene l’impatto ambientale;
  • il piano di monitoraggio degli impatti che saranno prodotti.


Tutte le informazioni devono essere riassunte in una sintesi non tecnica per l’informazione del pubblico meno esperto. 

Nell’ambito delle Valutazioni Ambientali è importante favorire anche l’integrazione degli aspetti del cambiamento climatico, sia per garantire la mitigazione degli effetti dell'attuazione di piani e programmi e della realizzazione di opere, sia per individuare adeguate misure di adattamento. A tale proposito, la Strategia regionale sul Cambiamento climatico prevede una sezione dedicata al tema delle valutazioni ambientali nell’ambito degli “strumenti utili per indirizzare le azioni”.

Informazioni e risorse aggiuntive

Normativa in materia di VIA  https://www.regione.piemonte.it/web/normativa?tema=62

 

Mobility as a Service – MaaS

Il MaaS è un concetto globale di mobilità che prevede l'integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato accessibili grazie ad un unico canale digitale. Attraverso piattaforme digitali di intermediazione, che combinano varie funzionalità e garantiscono diverse alternative di viaggio – dal trasporto pubblico al car sharing, dal bike sharing ai taxi – gli utenti possono pianificare, prenotare e pagare più servizi in base alle proprie esigenze facendo però un’unica esperienza di viaggio intermodale.

La Regione Piemonte è attiva sul MaaS sin dal 2019, anno dell’avvio del progetto BIPforMaaS, che, tra i molti obiettivi raggiunti, ha permesso di approfondire la conoscenza del MaaS e di elaborare un modello di ecosistema adatto alla realtà piemontese, che prevede un approccio “open platform” in cui operatori MaaS di mercato beneficiano degli strumenti e delle regole del MaaS ecosystem per condurre il proprio business in regime di tutela per tutti gli attori e con l’obiettivo di raggiungere obiettivi sociali definiti dalla PA.

La sperimentazione è stata avviata dalla Regione Piemonte nell’ambito del progetto strategico BIPforMaaS, con il coordinamento della sua società in-house 5T Srl, in collaborazione con Città di Torino, Città metropolitana di Torino e Agenzia per la Mobilità Piemontese e anche grazie all’adesione di alcune importanti realtà quali Politecnico e Università di Torino, Fondazione Links, Fondazione Torino Wireless, OGR Tech, InfraTO, Torino City Lab, Toolbox Coworking, UltraSpazio e Ithaca.

Nell’anno 2023, con Decreto 150/2023 PNRR della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Regione Piemonte è  stata ammessa a finanziamento nell’ambito dell’Avviso per la presentazione delle proposte a valere sul “PNRR - Missione 1 - Componente 1 - Sub-Investimento 1.4.6. “MOBILITY AS A SERVICE FOR ITALY” - MAAS4ITALY - 7 TERRITORI”, finanziato dall’Unione Europea con l’iniziativa NextGenerationEU.

Il Pilot MaaS della Regione Piemonte, sviluppato in collaborazione con la società in-house 5T Srl e in coordinamento con la sperimentazione del MaaS To Move del Comune di Torino, intende contribuire allo sviluppo di nuovi sistemi per la mobilità su ampia scala basati sul paradigma MaaS, al fine di raggiungere obiettivi che vanno dallo shift modale verso una mobilità più sostenibile per l’ambiente, l’uso del suolo, la sicurezza del viaggiatore, il tipo di energia impiegata ed in generale la qualità della vita urbana, fino al miglioramento nonché rapidità dell’accessibilità e la redistribuzione dei servizi in ottica sociale, per garantire un tasso di inclusività a totale beneficio degli utenti e dei soggetti preposti alla governance del sistema.

Anno
2024
Paragrafi

Il MaaS è un concetto globale di mobilità che prevede l'integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato accessibili grazie ad un unico canale digitale. Attraverso piattaforme digitali di intermediazione, che combinano varie funzionalità e garantiscono diverse alternative di viaggio – dal trasporto pubblico al car sharing, dal bike sharing ai taxi – gli utenti possono pianificare, prenotare e pagare più servizi in base alle proprie esigenze facendo però un’unica esperienza di viaggio intermodale.

La Regione Piemonte è attiva sul MaaS sin dal 2019, anno dell’avvio del progetto BIPforMaaS, che, tra i molti obiettivi raggiunti, ha permesso di approfondire la conoscenza del MaaS e di elaborare un modello di ecosistema adatto alla realtà piemontese, che prevede un approccio “open platform” in cui operatori MaaS di mercato beneficiano degli strumenti e delle regole del MaaS ecosystem per condurre il proprio business in regime di tutela per tutti gli attori e con l’obiettivo di raggiungere obiettivi sociali definiti dalla PA.

La sperimentazione è stata avviata dalla Regione Piemonte nell’ambito del progetto strategico BIPforMaaS, con il coordinamento della sua società in-house 5T Srl, in collaborazione con Città di Torino, Città metropolitana di Torino e Agenzia per la Mobilità Piemontese e anche grazie all’adesione di alcune importanti realtà quali Politecnico e Università di Torino, Fondazione Links, Fondazione Torino Wireless, OGR Tech, InfraTO, Torino City Lab, Toolbox Coworking, UltraSpazio e Ithaca.

Nell’anno 2023, con Decreto 150/2023 PNRR della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Regione Piemonte è  stata ammessa a finanziamento nell’ambito dell’Avviso per la presentazione delle proposte a valere sul “PNRR - Missione 1 - Componente 1 - Sub-Investimento 1.4.6. “MOBILITY AS A SERVICE FOR ITALY” - MAAS4ITALY - 7 TERRITORI”, finanziato dall’Unione Europea con l’iniziativa NextGenerationEU.

Il Pilot MaaS della Regione Piemonte, sviluppato in collaborazione con la società in-house 5T Srl e in coordinamento con la sperimentazione del MaaS To Move del Comune di Torino, intende contribuire allo sviluppo di nuovi sistemi per la mobilità su ampia scala basati sul paradigma MaaS, al fine di raggiungere obiettivi che vanno dallo shift modale verso una mobilità più sostenibile per l’ambiente, l’uso del suolo, la sicurezza del viaggiatore, il tipo di energia impiegata ed in generale la qualità della vita urbana, fino al miglioramento nonché rapidità dell’accessibilità e la redistribuzione dei servizi in ottica sociale, per garantire un tasso di inclusività a totale beneficio degli utenti e dei soggetti preposti alla governance del sistema.

Anno
2024

Piattaforma regionale EMMA

Nel corso dell’anno 2023 Regione Piemonte ha sostenuto l’iniziativa di supporto ai Mobility manager aziendali o scolastici ed in particolare ha gestito e ulteriormente sviluppato la Piattaforma digitale regionale “EMMA” per la redazione dei Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) o Casa-Studio (PSCS) con accesso gratuito per tutte le Aziende/imprese, Enti/organizzazioni pubbliche e Scuole del Piemonte che hanno il dovere di adempiere alla normativa prevista (Legge 28 dicembre 2015, n. 221 e in particolare l'art. 5,comma 6, Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ed in particolare l'art. 229, comma 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). 
Le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni o le Scuole che non rientrano tra quelle di cui al Decreto 12 maggio 2021 possono comunque procedere facoltativamente all'adozione del PSCL o PSCS del proprio personale dipendente o degli studenti e possono accedere gratuitamente alla Piattaforma “Emma”.

Gli obiettivi della piattaforma EMMA sono:

  • Semplificare il compito dei Mobility Manager;
  • Rendere disponibili le informazioni raccolte in un formato uniforme;
  • Fornire suggerimenti e strumenti per la progettazione e realizzazione delle soluzioni di mobilità di volta in volta più adeguate;
  • Rendere maggiormente efficiente ed aggiornata l'azione di pianificazione e programmazione dei trasporti da parte degli organi preposti.
Anno
2024
Paragrafi

Nel corso dell’anno 2023 Regione Piemonte ha sostenuto l’iniziativa di supporto ai Mobility manager aziendali o scolastici ed in particolare ha gestito e ulteriormente sviluppato la Piattaforma digitale regionale “EMMA” per la redazione dei Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) o Casa-Studio (PSCS) con accesso gratuito per tutte le Aziende/imprese, Enti/organizzazioni pubbliche e Scuole del Piemonte che hanno il dovere di adempiere alla normativa prevista (Legge 28 dicembre 2015, n. 221 e in particolare l'art. 5,comma 6, Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ed in particolare l'art. 229, comma 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). 
Le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni o le Scuole che non rientrano tra quelle di cui al Decreto 12 maggio 2021 possono comunque procedere facoltativamente all'adozione del PSCL o PSCS del proprio personale dipendente o degli studenti e possono accedere gratuitamente alla Piattaforma “Emma”.

Gli obiettivi della piattaforma EMMA sono:

  • Semplificare il compito dei Mobility Manager;
  • Rendere disponibili le informazioni raccolte in un formato uniforme;
  • Fornire suggerimenti e strumenti per la progettazione e realizzazione delle soluzioni di mobilità di volta in volta più adeguate;
  • Rendere maggiormente efficiente ed aggiornata l'azione di pianificazione e programmazione dei trasporti da parte degli organi preposti.
Anno
2024

Percorso formativo per Mobilty manager aziendale e scolastico

Regione Piemonte in collaborazione con 5T Srl, ha offerto percorsi formativi gratuiti per tutti coloro che necessariamente dovessero adeguarsi alla normativa nazionale espressa dal Decreto n.34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) o che intendessero volontariamente attivare politiche di mobilità sostenibile.
Nell’ambito del Progetto Life PrepAir attraverso l’Azione C13.1 “Corsi per mobility manager pubblici e privati”, ha coordinato in modo da affinare gli argomenti della formazione, attivare programmi e periodi formativi e gestire eventuali particolari richieste ed osservazioni, con l’obiettivo di offrire una formazione “on the job” e supportare i neo-mobility manager nell’implementazione del loro Piani di spostamento casa-lavoro (PSCL), nella realizzazione del piano di comunicazione e nell’individuazione delle modalità di monitoraggio .
Il corso è stato rivolto a 3 categorie di partecipanti in modalità online:

  • Imprese
  • Pubbliche Amministrazioni
  • Scuole di ogni ordine e grado.

Consentendo agli attuali e futuri mobility manager di poter accedere alla Piattaforma “EMMA” per adempiere ai compiti previsti dalla normativa, con la finalità di efficientare le azioni di pianificazione e programmazione dei servizi ed infrastrutture per la mobilità pubblica e privata ed in particolare per la mobilità sostenibile.

Il percorso formativo, organizzato sotto forma di seminario interattivo su piattaforma web, offerto suddiviso per bacini geografici di appartenenza si è composto di 4 moduli formativi della durata di 6 ore ciascuno.
In totale nel corso dell’anno 2022 sono stati formati da Regione Piemonte 296 mobility manager ed ad ognuno è stato inviato un attestato di frequenza al percorso formativo regionale.

 

Anno
2024
Paragrafi

Regione Piemonte in collaborazione con 5T Srl, ha offerto percorsi formativi gratuiti per tutti coloro che necessariamente dovessero adeguarsi alla normativa nazionale espressa dal Decreto n.34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) o che intendessero volontariamente attivare politiche di mobilità sostenibile.
Nell’ambito del Progetto Life PrepAir attraverso l’Azione C13.1 “Corsi per mobility manager pubblici e privati”, ha coordinato in modo da affinare gli argomenti della formazione, attivare programmi e periodi formativi e gestire eventuali particolari richieste ed osservazioni, con l’obiettivo di offrire una formazione “on the job” e supportare i neo-mobility manager nell’implementazione del loro Piani di spostamento casa-lavoro (PSCL), nella realizzazione del piano di comunicazione e nell’individuazione delle modalità di monitoraggio .
Il corso è stato rivolto a 3 categorie di partecipanti in modalità online:

  • Imprese
  • Pubbliche Amministrazioni
  • Scuole di ogni ordine e grado.

Consentendo agli attuali e futuri mobility manager di poter accedere alla Piattaforma “EMMA” per adempiere ai compiti previsti dalla normativa, con la finalità di efficientare le azioni di pianificazione e programmazione dei servizi ed infrastrutture per la mobilità pubblica e privata ed in particolare per la mobilità sostenibile.

Il percorso formativo, organizzato sotto forma di seminario interattivo su piattaforma web, offerto suddiviso per bacini geografici di appartenenza si è composto di 4 moduli formativi della durata di 6 ore ciascuno.
In totale nel corso dell’anno 2022 sono stati formati da Regione Piemonte 296 mobility manager ed ad ognuno è stato inviato un attestato di frequenza al percorso formativo regionale.

 

Anno
2024

Mobility management

Anno
2024

Il “Mobility management” è una pratica che riguarda la promozione della mobilità sostenibile nonché la gestione della domanda di trasporto privato mediante il cambiamento degli atteggiamenti e del comportamento degli utenti.
In Italia il mobility management è stato introdotto nel marzo 1998 ed attualmente si prevede l’obbligo per enti pubblici e aziende private, con più di 100 dipendenti per sede, ubicate in città ad elevato rischio di inquinamento atmosferico, di nominare un responsabile della mobilità aziendale, il Mobility Manager.
Il Mobility Manager è dunque una figura specializzata nel governo della domanda di mobilità e nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente ed ha l’obbligo di produrre annualmente un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL)  finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale e ad una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico.
Il PSCL  costituisce infatti lo strumento di pianificazione degli spostamenti sistematici casa-lavoro del personale dipendente.

Piano Regionale della Mobilità ciclistica - PRMC

Anno
2024

Previsto dalla recente Legge Nazionale n.2 dell’11 Gennaio 2018 “disposizione per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la rete nazionale di percorribilità ciclistica”, il PRMC (art. 5) è lo strumento di pianificazione e programmazione di settore che la Regione predispone e approva con cadenza triennale per conseguire le finalità della legge e in coerenza con il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (Nazionale) che:

  • Individua la rete che ricade nel suo territorio
  • Definisce gli indirizzi relativi alla predisposizione delle reti ciclabili in ambito urbano ed extraurbano
  • Individua il sistema delle aree di sosta e le azioni per promuovere l’intermodalità
  • Prevede la realizzazione di azioni di comunicazione, educazione e formazione

Il PRCM deve concorrere al raggiungimento degli obiettivi Regionali:

  • Aumentare l’utilizzo della bicicletta in sicurezza per scopi quotidiani e per scopi turistici sia per gli spostamenti urbani che intercomunali riducendo il ricorso ai mezzi motorizzati privati.
  • Rendere il territorio percorribile in bicicletta in maniera più sicura da parte di tutti i tipi di utenti, migliorandone l’attrattività e la sostenibilità.

Con D.G.R. n. 35 – 6638 del 21 marzo 2023, in attuazione della legge 2/2018 e del Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana ed extraurbana 22-24 (PGMC), di cui al D.M. del 23/08/2022 ed in coerenza con il "Piano regionale della Mobilità delle Persone (PrMoP) e Piano regionale della Logistica (PrLog). Le Azioni al 2030", adottato con D.G.R. n. 14-6571 del 6 marzo 2023, è stata approvata la seguente documentazione tecnica regionale, quale strumento di supporto delle azioni previste nel PRMC:

  • Allegato A – Linee guida progettuali, che aggiorna e sostituisce le Norme tecniche per le Piste Ciclabili approvate con la suddetta D.G.R. n. 85-19500 del 26.05.1997;
  •  Allegato B – Schede ciclovie regionali, che aggiorna e sostituisce il “Progetto di Rete Regionale», approvato con la succitata D.G.R. n. 83-8992 del 16.05.2019, proponendo ulteriori itinerari relativi alla mobilità sistematica e turistica, in raccordo con le ciclovie strategiche nazionali individuate dal sopra richiamato PGMC di cui al D.M. 3.8.2022;
  • Allegato C – Linee Guida Comunicazione che definiscono gli indirizzi di cui al Brand “Piemonta in bici”, approvato con D.G.R. n. 9-3849 del 01.10.2021;
  • Allegato D – Monitoraggio;
  • Allegato E – Proposta di Attributi Minimi per il Tracciamento Cartografico;

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Mobilità Ciclistica sul sito di Regione Piemonte:
Mobilità ciclistica https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/mobilita-ciclistica/mobilita-ciclistica


 

Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT)

Anno
2024

Il Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT), approvato dal Consiglio regionale con D.C.R. n. 256-2458 del 16.01.2018, ragiona su un orizzonte temporale di lungo periodo e fissa le linee guida per lo sviluppo del settore nonchè gli obiettivi da raggiungere al 2050.

Il PRMT è attuato dal Il Piano regionale della Mobilità delle Persone (PrMoP) e Piano regionale della Logistica (PrLog). Le Azioni al 2030 che, approvato dalla Giunta regionale con la D.G.R. n. 6-7459 del 25 settembre 2023 ai sensi delle leggi regionali n.1/2000 e n.8/2008 e comprensivo del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica previsto dalla Legge n.2/2018, definisce le azioni di medio termine funzionali al raggiungimento dei suoi obiettivi al 2030. 

Gli obiettivi del piano trasporti sono priorità strategica della Strategia regionale di Sviluppo Sostenibile, MAS 2 - Favorire la transizione energetica, l’adattamento e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, 2.C - Promuovere e facilitare la conversione dei trasporti e della mobilità in chiave più sostenibile 

Il PrMoP e il PrLog, nell’intento di coordinare in modo esaustivo le politiche regionali che influenzano la mobilità e i trasporti, si compone di un quadro strutturato di:

  • 7 Linee strategiche d’intervento (Ls) che indirizzano l’attuazione e individuano le criticità sulle quali occorre intervenire affrontando la materia della mobilità e dei trasporti da punti di vista differenti;
  • 30 Macroazioni (M) che rappresentano gli obiettivi da conseguire per garantire l’efficacia e l’efficienza di reti, nodi e servizi, agendo anche sul coordinamento delle politiche pubbliche regionali e per modificare il comportamento delle persone; 
  • 83 Azioni che discendono dalle Macroazioni e rappresentano le risposte a quanto emerso in fase di analisi e segnalato in fase di consultazione indirizzando la programmazione verso gli obiettivi di piano.

Le azioni del PrMoP e il PrLog operano in modo sinergico, tra loro e con le altre politiche regionali, e a scale diverse in una logica di pianificazione gerarchica e integrata che tiene conto del comune assetto infrastrutturale e degli sviluppi dell’innovazione tecnologica, delle politiche per la mobilità sostenibile e per la sicurezza stradale.

In relazione alle attività connesse all’attuazione del nuovo Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti e più specificatamente correlate a vulnerabilità, messa in sicurezza e rafforzamento delle Reti ferroviarie e dei nodi intermodali e/o di interscambio, nonché alla resilienza, la gestione e la accessibilità delle reti stradali e delle infrastrutture di trasporto, è stata confermata la presenza di un rappresentante del Settore Protezione Civile all'interno del Nucleo Tecnico, per il proseguo dello sviluppo delle sinergie con le Strutture Regionali interessate e nella prospettata ottica di confronto dinamico e discussione condivisa finalizzate ad integrare le politiche regionali mediante il metodo partecipato.

Con riferimento alla Linea strategica di intervento LsA1 – Protezione del contesto di interesse per il Settore, alla Macro-azione MA1,1 – Sviluppare una rete sicura e resiliente e alle Azioni che vedono la Protezione Civile Regionale direttamente coinvolta:

  • Azione 3 - Classificazione tecnico funzionale, valutazione del rischio e risoluzione delle criticità della rete stradale,
  • Azione 4 - Studiare la vulnerabilità e rafforzare la resilienza delle reti;

le attività di aggiornamento del Piano Territoriale Regionale potranno contribuire a definire gli ambiti di rischio (zone di analisi definite dalle mappe di rischio), le infrastrutture strategiche dell’area di interesse, le polarità ritenute fondamentali per il territorio per le quali deve essere garantito un costante e adeguato livello di accessibilità (Rif. Centri di gestione delle emergenze, strutture ospedaliere).

L’approntamento dei Piani di Protezione Civile ai diversi livelli territoriali potrà contribuire a definire gli edifici e le opere infrastrutturali strategiche.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


E’ possibile consultare la versione integrale del PrMoP e il PrLog e i suoi Allegati al seguente link:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/pianificazione-della-mobilita-dei-trasporti/piano-regionale-della-mobilita-dei-trasporti