Ozono

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

L’ozono (O3), tipico inquinante secondario la cui presenza deriva dalla trasformazione di altri composti, di origine antropica o naturale presenti in atmosfera, a differenza degli altri inquinanti raggiunge le concentrazioni più elevate generalmente nelle aree rurali e nelle zone in quota, nei mesi più caldi dell'anno e nelle ore di massimo irraggiamento solare.

Nonostante il 2023 sia stato un anno particolarmente caldo - secondo solo al 2022 nella serie storica 1958-2023, le precipitazioni registrate nei mesi estivi hanno comportato condizioni non così favorevoli allo sviluppo e alla permanenza di elevate concentrazioni di ozono troposferico, come invece avvenuto nel 2022, anno caratterizzato da bassissime precipitazioni.

La concentrazione media misurata nei mesi più caldi dell’anno, da maggio a settembre - vale a dire quelli più critici per questo inquinante, mostra, rispetto all’anno precedente, una riduzione dei valori in tutte le zone prese in considerazione (rurale, suburbana, urbana). La minore criticità nel 2023 è dipesa con buona probabilità dall’andamento delle condizioni meteorologiche del periodo estivo, caratterizzato da un aumento delle precipitazioni, soprattutto nei mesi di maggio e agosto che, nonostante le temperature spesso particolarmente elevate, non hanno favorito la formazione dell’inquinante.
 

O3: trend concentrazione - anni 2003-2023 - Fonte Arpa Piemonte

La normativa vigente (D.Lgs. 155/2010) prevede due obiettivi per la protezione della salute umana: un obiettivo a lungo termine, il cui limite di 120 µg/m³, calcolato come massima media giornaliera sulle 8 ore nell’arco dell’anno civile, non deve essere mai superato e l’altro, valore obiettivo (120 µg/m³), come media su tre anni, che non deve essere superato più di 25 volte per anno civile. 

Anno
2024

PM2.5 Media annuale nel 2023

Capitolo
PM2.5
Anno
2024

Nel corso del 2023, su tutto il territorio regionale è stato rispettato il valore limite per la media annua di 25 µg/m3. Le concentrazioni sono inferiori a 20 µg/m³ in tutta la regione, tranne nella stazione di Torino-Rebaudengo che ha misurato 20 µg/m³ (valore indicato nella Direttiva 2008/50/CE come limite a partire dal 01/01/2020, ma non ancora recepito a livello nazionale). 

PM2.5: concentrazione media annuale per provincia, anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
PM2.5: concentrazione media annuale per zona UE, anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
Particolato PM2.5: concentrazioni medie per l’anno 2023: valori misurati presso le stazioni del SRRQA, posizionate in ordine decrescente di concentrazione. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde) - Fonte Arpa Piemonte

PM10 Numero di superamenti del limite giornaliero nel 2023

Capitolo
PM10
Anno
2024

Nel 2023, in diverse stazioni della rete regionale, sono stati registrati superamenti del valore limite di 50 µg/m³ per la media giornaliera del particolato PM10 in numero maggiore a quanto consentito dalla normativa, ovvero 35 per anno solare. Tali superamenti sono distribuiti principalmente nelle stazioni di traffico urbano delle città di Torino, Asti e Alessandria.

Le province di Cuneo, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola non hanno riportato un numero di superamenti superiore al limite di legge.

Particolato PM10: numero di superamenti del valore limite giornaliero per provincia nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Le stazioni della zona dell’agglomerato di Torino sono quelle che riportano in generale il più elevato numero di superamenti dell’intera rete, con il picco di 66 superamenti registrato nella stazione di traffico urbano di Torino – Grassi. All’interno della stessa zona i valori più bassi sono stati rilevati nelle stazioni di fondo rurale di Baldissero-Parco (0 superamenti) e Druento – la Mandria (6 superamenti). Anche la stazione di fondo suburbano di Leinì (ACEA) – Grande Torino ha misurato solo 17 superamenti, in netto calo rispetto ai 33 del 2022.
Nella zona di Pianura, si confermano critiche le stazioni urbane di traffico di Asti – Baussano, Alessandria - D’Annunzio e Carmagnola-I maggio (TO), mentre tutte le altre rispettano i limiti e presentano una generale riduzione dei valori.
Le stazioni della zona di collina riportano risultati ben al di sotto del limite normativo di 35 superamenti per anno solare.
Nella zona di montagna, anche nel 2023 il limite non è mai stato superato e il numero maggiore di superamenti si è avuto nella stazione di fondo suburbano di Domodossola - Curotti (21 superamenti).

Particolato PM10: numero di superamenti del valore limite giornaliero per zona UE nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il grafico successivo illustra in ordine decrescente il numero dei superamenti registrati nel 2023 presso le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria.

Particolato PM10: numero di superamenti del valore limite giornaliero in ordine decrescente nelle stazioni della rete regionale nel 2023. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde) - Fonte Arpa Piemonte

Il maggior numero di superamenti del valore limite giornaliero e le concentrazioni medie più elevate sono stati riscontrati presso le stazioni urbane, in modo particolare quelle di traffico, poste nella parte centrale e pianeggiante della regione, dove è maggiore l’accumulo degli inquinanti - quale il materiale particolato - caratterizzati da lunghi tempi di permanenza in atmosfera. 
Facendo riferimento alle solo stazioni di monitoraggio presenti nei capoluoghi di provincia si evidenzia che:
•    il 31% delle stazioni ha superato il limite giornaliero (50 µg/mc) per più di 35 giorni/anno;
•    1 stazione ha rispettato il riferimento dell’OMS che indica una soglia pari a tre giorni l’anno (di superamento del limite di 50 µg/mc);
•    il 69% delle stazioni presenti nei capoluoghi ha presentato un numero di superamenti fino a 35 volte.

PM10 Media annuale nel 2023

Capitolo
PM10
Anno
2024

Il valore limite di concentrazione media annuale (40 µg/m3) nel 2023 non è stato superato in nessuna stazione della rete regionale. Si tratta del sesto anno consecutivo in cui tale limite è rispettato su tutto il territorio. Le zone di pianura del torinese, cuneese, astigiano, alessandrino e quelle al confine con la Lombardia risultano essere quelle con le concentrazioni relativamente più elevate. 

PM10, concentrazione media annuale per Provincia- anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
PM10, concentrazione media annuale per Zona UE- anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il confronto fra i valori medi annui registrati nel 2023 presso le stazioni di monitoraggiomostra che le concentrazioni più elevate sono state rilevate presso le stazioni di traffico delle maggiori aree urbane, quali ad esempio Torino – Grassi (35 µg/m³), Torino – Rebaudengo (33 µg/m³), Torino - Consolata (32 µg/m³), Asti - Baussano (31 µg/m³) e Alessandria – D’Annunzio (30 µg/m³). Per quanto riguarda le stazioni di fondo urbano, i valori di media annuale più elevati si sono osservati nelle stazioni di Alessandria-Volta, Torino-Lingotto e Torino-Rubino (27 µg/m³) mentre per le stazioni di fondo suburbano, la maggiore concentrazione media annua è stata misurata a Cavallermaggiore-Galilei (27 µg/m³).

PM10: concentrazioni medie per l’anno 2023: valori misurati presso le stazioni del SRRQA, posizionate in ordine decrescente di concentrazione. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde). Al nome della stazione è associata una codifica indicante sia la tipologia della stazione sia la zona di appartenenza: TU = Urbana di Traffico, FS = Suburbana di Fondo, FU = Urbana di Fondo, RF = Rurale di Fondo - Fonte Arpa Piemonte

PM10

Tema
Tipo
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nuvole e sole
Paragrafi

Il particolato PM10, originato direttamente come tale da varie sorgenti (traffico, riscaldamento, attività produttive, ecc.…) e indirettamente dalla trasformazione di composti gassosi (precursori), è l’inquinante ad oggi considerato di maggiore impatto nelle aree urbane. Tale inquinante è composto dalle particelle solide e liquide disperse in atmosfera con diametro inferiore ai 10 µm.

Anno
2024

NO₂ Minima e massima media annuale nel 2023

Anno
2024

I valori di NO2 misurati nel 2023 sono stati generalmente confrontabili con quelli rilevati nel 2022.
La principale fonte di biossido di azoto è rappresentata dal settore dei trasporti, seguito da quello del riscaldamento civile. Infatti, per quanto riguarda i dati del 2023, i valori più elevati di NO2 sono stati misurati prevalentemente nelle stazioni di traffico. Nei grafici seguenti sono riportate le medie annuali misurate nelle stazioni della rete regionale, suddivise per provincia e per Zona UE. 
 

NO2, minima e massima media annua per provincia - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
NO2, minima e massima media annua per zona UE - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

NO₂ Media annuale - serie storica

Anno
2024

Nel grafico sottostante sono riportati i box plot delle distribuzioni delle concentrazioni medie annuali misurate da tutte le stazioni della rete regionale nel periodo 2003-2023. 

Biossido di azoto: boxplot dei valori medi annuali delle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria dal 2003 al 2023 Il pallino rosso rappresenta il valore medio di ciascun anno, la linea rossa continua il limite stabilito dal D.Lgs. 155/2010 per la media - Fonte Arpa Piemonte

L’analisi della serie storica per le stazioni della rete regionale mostra una generale tendenza alla riduzione delle concentrazioni medie annue di biossido di azoto nel corso degli anni. In particolare, dal 2018 nessuna stazione di fondo raggiunge il valore limite per la media annuale, mentre tra le stazioni di traffico resta critica, anche nel 2023, Torino - Rebaudengo. Negli ultimi anni il trend di decrescita si è stabilizzato e le oscillazioni annuali delle distribuzioni sembrano essere dovute principalmente alla variazione delle condizioni meteorologiche. 

Per un’analisi di maggiore dettaglio, viene riportato di seguito un focus su tre stazioni della città Metropolitana di Torino: Torino-Consolata, Torino-Rebaudengo e Torino-Lingotto. Si può osservare come il trend storico evidenzi un costante decremento dei valori medi per tutte e tre le stazioni e come la sola stazione di Torino Rebaudengo superi il limite normativo.

Biossido di azoto: trend del valore limite annuale nelle stazioni di Torino-Consolata, Torino-Rebaudengo e Torino–Lingotto (periodo 1991-2023) - Fonte Arpa Piemonte

Dall’analisi del trend dei valori medi annuali suddivisi per tipologia di zona (rurale, suburbana ed urbana) e per tipologia di stazione (fondo e traffico), si osserva come, pur in un contesto di costante riduzione delle concentrazioni nel corso degli anni, le criticità maggiori siano associate alle zone urbane e alle zone di traffico. 

Biossido di azoto: trend del valore medio annuale per tipo di zona - Fonte Arpa Piemonte
Biossido di azoto: trend del valore medio annuale per tipo di stazione - Fonte Arpa Piemonte

Nel grafico seguente sono messi a confronto i livelli annuali di NO2 misurati in due stazioni della rete di Torino - città metropolitana di pianura, con quelli rilevati in due stazioni di Biella, piccola città pedemontana. 
Si sottolinea che la stazione urbana di traffico di Biella-Lamarmora è rappresentativa di una situazione locale in zona pedemontana e non dell’insieme delle stazioni di traffico.
 

Biossido di azoto, andamento della media annua a Torino e a Biella - anni 2003-2023 - Fonte Arpa Piemonte

NO₂ Media annuale nel 2023

Anno
2024

Le concentrazioni medie annue misurate presso le stazioni di monitoraggio evidenziano valori più elevati nell’agglomerato urbano torinese, nei maggiori centri urbani, lungo i principali assi di comunicazione e al confine tra il novarese e la Lombardia. 
Nel grafico sono riportate, in ordine decrescente, le concentrazioni medie annuali rilevate nel 2023 dalle stazioni appartenenti alla rete regionale. Il valore limite di 40 µg/m³ per la media annua è stato rispettato su tutto il territorio regionale tranne che nella stazione di traffico di Torino - Rebaudengo (44 µg/m³). Il confronto con i valori registrati presso le altre stazioni di monitoraggio mostra, nel resto della regione, valori di media annua ampiamente inferiori al valore limite, sia nelle stazioni di traffico  - con le concentrazioni maggiori a Torino – Consolata (35 µg/m³), Collegno – Francia (31 µg/m³) e Carmagnola – I maggio (30 µg/m³), sia in quelle di fondo.

Biossido di azoto: concentrazioni medie per l’anno 2023: valori misurati presso le stazioni del SRRQA, posizionate in ordine decrescente di concentrazione. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde) - Fonte Arpa Piemonte

Nei grafici seguenti sono riportate le medie annuali misurate nel 2023 nelle stazioni della rete regionale suddivise per zone UE e per ambito provinciale.

Biossido di azoto, medie annuali misurate nelle stazioni della rete regionale suddivise per zone UE- anno 2023 (% dati=>85%) - Fonte Arpa Piemonte
Biossido di azoto, medie annuali misurate nelle stazioni della rete regionale suddivise per provincia- anno 2023 (% dati=>85%) - Fonte Arpa Piemonte

Biossido di azoto (NO₂)

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Tipo
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nuvole e sole
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Il biossido di azoto è tra gli  ossidi di azoto quello di maggiore interesse per la protezione della salute umana; tale inquinante - di origine sia primaria sia secondaria e con un ruolo importante nelle reazioni fotochimiche nonché di precursore degli ioni nitrato presenti nel particolato - ha tra le principali fonti emissive il traffico veicolare e la produzione di energia termica.
Nel 2023 il biossido di azoto prosegue sul territorio regionale il lento trend discendente in atto negli ultimi 30 anni ed interrotto nel 2017 a causa di una meteorologia particolarmente sfavorevole alla dispersione degli inquinanti. 
A partire dal 2019 non si sono più registrati superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana (200 µg/m³ da non superarsi per più di 18 volte nel corso dell’anno) in nessuna postazione di monitoraggio presente sul territorio regionale.
Il valore limite annuale per la protezione della salute umana - pari a 40 µg/m3 e calcolato come media su un anno civile, è stato rispettato su tutto il territorio regionale tranne che nella stazione di traffico di Torino - Rebaudengo (44 µg/m³). Tale stazione è collocata in un contesto caratterizzato da un intenso traffico veicolare e da una notevole antropizzazione del territorio.
 

Anno
2024