Rinnovo parco mezzi per il Trasporto Pubblico Locale (TPL)

Il rinnovo dei mezzi per il trasporto pubblico locale (TPL) rappresenta un investimento cruciale per la tutela dell'ambiente, la salute dei cittadini e la transizione verso un modello di mobilità più sostenibile e resiliente.

I mezzi di trasporto pubblico moderni, specialmente elettrici o ibridi, riducono drasticamente le emissioni inquinanti e il rumore. Grazie a tecnologie avanzate e alla frenata rigenerativa, consumano meno energia. Un parco mezzi rinnovato e confortevole rende il trasporto pubblico più allettante, incoraggiando le persone a lasciare l'auto privata e supportando zone a basse emissioni e mobilità dolce per una mobilità urbana integrata e sostenibile. L’azione rappresenta un aspetto centrale della riforma nazionale del TPL: il Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile (PSNMS), oltre a definire lo stato delle tecnologie per fonti di alimentazione alternative e lo stato della filiera produttiva del materiale rotabile in Italia, individua le scelte strategiche per il rinnovo del parco mezzi su gomma e i criteri per l’utilizzo delle risorse finanziarie per le diverse tipologie di mezzi in base all’alimentazione e alla destinazione d’uso, se urbano o extraurbano.

La Regione è impegnata nel rinnovamento del parco mezzi del TPL attraverso programmi pluriennali che utilizzano diverse fonti di finanziamento: il PSNMS, il Fondo Nazionale Complementare al PNRR e il Fondo Sviluppo e Coesione. Nel 2024, la Regione ha utilizzato i fondi disponibili e programmato investimenti per il periodo 2024-2033 (d.g.r. n. 12-345 del 8 novembre 2024).

Investire nel rinnovamento dei mezzi del trasporto pubblico locale (TPL) è fondamentale per raggiungere una migliore qualità ambientale, in quanto permette di ridurre i consumi energetici, le emissioni inquinanti e il rumore derivante dalle attività di trasporto sul territorio. Questa politica di rinnovo e potenziamento del materiale rotabile, definita attraverso specifici provvedimenti di attuazione dei piani di investimento, contribuisce direttamente alla tutela della salute dei cittadini e accelera la transizione verso un modello di mobilità maggiormente sostenibile e resiliente.

Assicurare l’efficienza e l’efficacia dei servizi di TPL, attraverso un consistente rinnovamento e potenziamento del materiale rotabile, rende il trasporto pubblico più attraente e ne aumenta l’efficacia e l’affidabilità, migliorandone anche la sicurezza, reale e percepita. Questo incoraggia le persone a lasciare l'auto privata, riducendo in modo significativo le emissioni di gas a effetto serra e dei principali inquinanti atmosferici su strada, e in generale i rischi per l’ambiente, sostenendo scelte energetiche a minor impatto in tutto il ciclo di vita dei mezzi. In tal modo, si supportano anche le aree che presentano soluzioni di moderazione del traffico (zone 30) e mobilità dolce per una mobilità urbana integrata e sostenibile.

I moderni mezzi di trasporto pubblico, specialmente elettrici e ibridi, offrono emissioni inquinanti e rumore contenuti, migliorando la qualità dell'aria e la vivibilità urbana. Grazie a tecnologie avanzate, come motori efficienti e la frenata rigenerativa, riducono il consumo energetico recuperando energia in frenata. Alimentati da fonti rinnovabili, i veicoli elettrici mirano a un impatto ambientale minimo, mentre gli ibridi offrono una transizione efficiente. Questa modernizzazione rende il trasporto pubblico più ecologico, attraente e contribuisce alla decarbonizzazione urbana.

La Regione è impegnata nel rinnovamento del parco mezzi del TPL attraverso programmi pluriennali di contribuzione degli investimenti con criteri generali e modalità di attuazione e da definiti, per il periodo 2024-2033, con D.G.R. n. 12-345 del 8 novembre 2024. Il provvedimento approva le disposizioni per gli investimenti nel trasporto pubblico locale su gomma riguardanti l'utilizzo delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile (PSNMS) e del decreto ministeriale n. 223/2020.

Il Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile (PSNMS) definisce lo stato delle tecnologie per le fonti di alimentazione alternative e della filiera produttiva del materiale rotabile in Italia, e, con un ruolo di indirizzo anche per i programmi regionali di contribuzione degli investimenti nel TPL, individua le scelte strategiche per il rinnovo del parco mezzi su gomma e i criteri per l’utilizzo delle risorse finanziarie per le diverse tipologie di mezzi in base all’alimentazione e alla destinazione d’uso, urbana o extraurbana 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il rinnovo dei mezzi per il trasporto pubblico locale (TPL) rappresenta un investimento cruciale per la tutela dell'ambiente, la salute dei cittadini e la transizione verso un modello di mobilità più sostenibile e resiliente.

I mezzi di trasporto pubblico moderni, specialmente elettrici o ibridi, riducono drasticamente le emissioni inquinanti e il rumore. Grazie a tecnologie avanzate e alla frenata rigenerativa, consumano meno energia. Un parco mezzi rinnovato e confortevole rende il trasporto pubblico più allettante, incoraggiando le persone a lasciare l'auto privata e supportando zone a basse emissioni e mobilità dolce per una mobilità urbana integrata e sostenibile. L’azione rappresenta un aspetto centrale della riforma nazionale del TPL: il Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile (PSNMS), oltre a definire lo stato delle tecnologie per fonti di alimentazione alternative e lo stato della filiera produttiva del materiale rotabile in Italia, individua le scelte strategiche per il rinnovo del parco mezzi su gomma e i criteri per l’utilizzo delle risorse finanziarie per le diverse tipologie di mezzi in base all’alimentazione e alla destinazione d’uso, se urbano o extraurbano.

La Regione è impegnata nel rinnovamento del parco mezzi del TPL attraverso programmi pluriennali che utilizzano diverse fonti di finanziamento: il PSNMS, il Fondo Nazionale Complementare al PNRR e il Fondo Sviluppo e Coesione. Nel 2024, la Regione ha utilizzato i fondi disponibili e programmato investimenti per il periodo 2024-2033 (d.g.r. n. 12-345 del 8 novembre 2024).

Investire nel rinnovamento dei mezzi del trasporto pubblico locale (TPL) è fondamentale per raggiungere una migliore qualità ambientale, in quanto permette di ridurre i consumi energetici, le emissioni inquinanti e il rumore derivante dalle attività di trasporto sul territorio. Questa politica di rinnovo e potenziamento del materiale rotabile, definita attraverso specifici provvedimenti di attuazione dei piani di investimento, contribuisce direttamente alla tutela della salute dei cittadini e accelera la transizione verso un modello di mobilità maggiormente sostenibile e resiliente.

Assicurare l’efficienza e l’efficacia dei servizi di TPL, attraverso un consistente rinnovamento e potenziamento del materiale rotabile, rende il trasporto pubblico più attraente e ne aumenta l’efficacia e l’affidabilità, migliorandone anche la sicurezza, reale e percepita. Questo incoraggia le persone a lasciare l'auto privata, riducendo in modo significativo le emissioni di gas a effetto serra e dei principali inquinanti atmosferici su strada, e in generale i rischi per l’ambiente, sostenendo scelte energetiche a minor impatto in tutto il ciclo di vita dei mezzi. In tal modo, si supportano anche le aree che presentano soluzioni di moderazione del traffico (zone 30) e mobilità dolce per una mobilità urbana integrata e sostenibile.

I moderni mezzi di trasporto pubblico, specialmente elettrici e ibridi, offrono emissioni inquinanti e rumore contenuti, migliorando la qualità dell'aria e la vivibilità urbana. Grazie a tecnologie avanzate, come motori efficienti e la frenata rigenerativa, riducono il consumo energetico recuperando energia in frenata. Alimentati da fonti rinnovabili, i veicoli elettrici mirano a un impatto ambientale minimo, mentre gli ibridi offrono una transizione efficiente. Questa modernizzazione rende il trasporto pubblico più ecologico, attraente e contribuisce alla decarbonizzazione urbana.

La Regione è impegnata nel rinnovamento del parco mezzi del TPL attraverso programmi pluriennali di contribuzione degli investimenti con criteri generali e modalità di attuazione e da definiti, per il periodo 2024-2033, con D.G.R. n. 12-345 del 8 novembre 2024. Il provvedimento approva le disposizioni per gli investimenti nel trasporto pubblico locale su gomma riguardanti l'utilizzo delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile (PSNMS) e del decreto ministeriale n. 223/2020.

Il Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile (PSNMS) definisce lo stato delle tecnologie per le fonti di alimentazione alternative e della filiera produttiva del materiale rotabile in Italia, e, con un ruolo di indirizzo anche per i programmi regionali di contribuzione degli investimenti nel TPL, individua le scelte strategiche per il rinnovo del parco mezzi su gomma e i criteri per l’utilizzo delle risorse finanziarie per le diverse tipologie di mezzi in base all’alimentazione e alla destinazione d’uso, urbana o extraurbana 

Anno
2025

Alta Formazione: il tema "Green"

La filiera dell'alta formazione comprende corsi di specializzazione post diploma annuali (IFTS) e biennali (ITS), nei quali la componente di formazione on the job è fondamentale e i docenti provengono in buona parte dal mondo del lavoro. La finalità è quella di migliorare l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d'insegnamento e di formazione e favorire il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro, anche mediante meccanismi di anticipazione delle competenze, l'adeguamento dei curricula e l'introduzione e lo sviluppo di programmi di apprendimento basati sul lavoro, l’alternanza e l’apprendistato.

In particolare gli Istituti Tecnici Superiori sono fondazioni di partecipazione che comprendono scuole, enti di formazione, imprese, università, enti locali e centri di ricerca e formano professionisti di alto livello nelle aree tecnologiche, strategiche per lo sviluppo economico e la competitività. 

Direttamente riconducibile al tema della sostenibilità è la Fondazione ITS Energia - “Professionalità per lo sviluppo dei sistemi energetici ecosostenibili” che si propone di contribuire a modificare i modelli costruttivi degli edifici, di produzione degli impianti, di produzione, consumo e risparmio energetico, affiancando le imprese e gli enti locali nell’affrontare nodi complessi che insistono su diversi settori economici e sociali del paese: dalle fonti energetiche alternative all’edilizia sostenibile, dal risparmio energetico alla costruzione e manutenzione di impianti.

Regione Piemonte, nell’ottica di continuare ad offrire il proprio contributo al miglioramento dell’inclusione giovanile nel mondo del lavoro, ha scelto di prorogare l’Avviso pubblico dedicato al finanziamento dei progetti di apprendistato in Alta formazione e ricerca proposti dalle istituzioni universitarie o post-diploma già inserite nella Vetrina regionale dell’offerta formativa pubblica. 

L’Avviso era già attivo negli anni 2022-2024, ed è stato ora prorogato sino al 31 dicembre 2026. 

I progetti consistono nell’assunzione con contratto di apprendistato, da parte delle imprese interessate, di giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni, inseriti in uno dei percorsi proposti dagli istituti universitari/formativi sopracitati. Tramite uno specifico piano formativo individuale redatto in accordo fra l’impresa che assume e l’istituzione formativa, l’apprendista completa il suo percorso svolgendo parte della formazione in azienda ed in parte presso l’istituto, compiendo così attività di ricerca o conseguendo infine un titolo di studio terziario. 

Già nei primi tre anni di validità dell’Avviso si è potuta constatare una sensibilità non trascurabile nei confronti dei principi di sostenibilità ambientale, con la proposta da parte degli istituti e la successiva approvazione da parte di Regione Piemonte di diversi progetti che hanno sviluppato una formazione su questo tema, specifica o implicita.

Questo andamento viene confermato anche con gli ulteriori percorsi attivati nell’ultimo anno e mezzo, tanto dagli atenei quanto dall’Istituto tecnico superiore torinese per la Mobilità sostenibile, che già a partire dal nome testimonia l’impronta dedicata a questa materia. 

tabella percorsi formativi
DENOMINAZIONE OPERATORE SEDE CORSO DENOMINAZIONE CORSO TIPOLOGIA DURATA CORSO N. APPRENDISTI
Università degli Studi di Torino Torino (TO) Green and Sustainability Manager (24/25) Master 1 anno 10
Politecnico di Torino Torino (TO) Studio di veicoli ibridi elettrici per AGRITECH Dottorato 3 anni 1
Università del Piemonte Orientale Vercelli (VC) Corporate Sustainability Impact Master 1 anno 10
Fondazione ITS per la Mobilità sostenibile Aerospazio/meccatronica Pinerolo (TO) Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici – e-mobility (MEET) Istituto Tecnico Superiore 1 anno 15
Fondazione ITS per la Mobilità sostenibile Aerospazio/meccatronica Rivoli (TO) Tecnico superiore per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche – il trasporto e la logistica sostenibili Istituto Tecnico Superiore 1 anno 3
Elenco dei Percorsi formativi fiananziati negli ani 2024-2025 dall'avviso pubblico 2022-2026"Apprendistato di alta formazione e ricerca"
Informazioni aggiuntive 

Fondazione ITS Energia
https://www.its-energiapiemonte.it/

Vetrina regionale apprendistato
https://apprendistato.regione.piemonte.it/altoapprendistato/

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

La filiera dell'alta formazione comprende corsi di specializzazione post diploma annuali (IFTS) e biennali (ITS), nei quali la componente di formazione on the job è fondamentale e i docenti provengono in buona parte dal mondo del lavoro. La finalità è quella di migliorare l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d'insegnamento e di formazione e favorire il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro, anche mediante meccanismi di anticipazione delle competenze, l'adeguamento dei curricula e l'introduzione e lo sviluppo di programmi di apprendimento basati sul lavoro, l’alternanza e l’apprendistato.

In particolare gli Istituti Tecnici Superiori sono fondazioni di partecipazione che comprendono scuole, enti di formazione, imprese, università, enti locali e centri di ricerca e formano professionisti di alto livello nelle aree tecnologiche, strategiche per lo sviluppo economico e la competitività. 

Direttamente riconducibile al tema della sostenibilità è la Fondazione ITS Energia - “Professionalità per lo sviluppo dei sistemi energetici ecosostenibili” che si propone di contribuire a modificare i modelli costruttivi degli edifici, di produzione degli impianti, di produzione, consumo e risparmio energetico, affiancando le imprese e gli enti locali nell’affrontare nodi complessi che insistono su diversi settori economici e sociali del paese: dalle fonti energetiche alternative all’edilizia sostenibile, dal risparmio energetico alla costruzione e manutenzione di impianti.

Regione Piemonte, nell’ottica di continuare ad offrire il proprio contributo al miglioramento dell’inclusione giovanile nel mondo del lavoro, ha scelto di prorogare l’Avviso pubblico dedicato al finanziamento dei progetti di apprendistato in Alta formazione e ricerca proposti dalle istituzioni universitarie o post-diploma già inserite nella Vetrina regionale dell’offerta formativa pubblica. 

L’Avviso era già attivo negli anni 2022-2024, ed è stato ora prorogato sino al 31 dicembre 2026. 

I progetti consistono nell’assunzione con contratto di apprendistato, da parte delle imprese interessate, di giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni, inseriti in uno dei percorsi proposti dagli istituti universitari/formativi sopracitati. Tramite uno specifico piano formativo individuale redatto in accordo fra l’impresa che assume e l’istituzione formativa, l’apprendista completa il suo percorso svolgendo parte della formazione in azienda ed in parte presso l’istituto, compiendo così attività di ricerca o conseguendo infine un titolo di studio terziario. 

Già nei primi tre anni di validità dell’Avviso si è potuta constatare una sensibilità non trascurabile nei confronti dei principi di sostenibilità ambientale, con la proposta da parte degli istituti e la successiva approvazione da parte di Regione Piemonte di diversi progetti che hanno sviluppato una formazione su questo tema, specifica o implicita.

Questo andamento viene confermato anche con gli ulteriori percorsi attivati nell’ultimo anno e mezzo, tanto dagli atenei quanto dall’Istituto tecnico superiore torinese per la Mobilità sostenibile, che già a partire dal nome testimonia l’impronta dedicata a questa materia. 

tabella percorsi formativi
DENOMINAZIONE OPERATORE SEDE CORSO DENOMINAZIONE CORSO TIPOLOGIA DURATA CORSO N. APPRENDISTI
Università degli Studi di Torino Torino (TO) Green and Sustainability Manager (24/25) Master 1 anno 10
Politecnico di Torino Torino (TO) Studio di veicoli ibridi elettrici per AGRITECH Dottorato 3 anni 1
Università del Piemonte Orientale Vercelli (VC) Corporate Sustainability Impact Master 1 anno 10
Fondazione ITS per la Mobilità sostenibile Aerospazio/meccatronica Pinerolo (TO) Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici – e-mobility (MEET) Istituto Tecnico Superiore 1 anno 15
Fondazione ITS per la Mobilità sostenibile Aerospazio/meccatronica Rivoli (TO) Tecnico superiore per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche – il trasporto e la logistica sostenibili Istituto Tecnico Superiore 1 anno 3
Elenco dei Percorsi formativi fiananziati negli ani 2024-2025 dall'avviso pubblico 2022-2026"Apprendistato di alta formazione e ricerca"
Informazioni aggiuntive 

Fondazione ITS Energia
https://www.its-energiapiemonte.it/

Vetrina regionale apprendistato
https://apprendistato.regione.piemonte.it/altoapprendistato/

Anno
2025

Il repertorio degli standard formativi

All’interno del repertorio degli standard formativi della Regione Piemonte sono presenti diversi profili regionali e nazionali attinenti all’ambito green:

  • 20 profili professionali regionali distribuiti in ambito agricolo, forestale e legno, energetico ed edilizio;
  • 5 profili IeFP (percorsi finalizzati ad assolvere l’obbligo d’istruzione e formazione), di cui 1 qualifica con 4 indirizzi e 1 diploma professionale
  • 3 figure IFTS (percorsi di specializzazione post diploma)
  • 13 figure ITS (figure professionali nazionali per percorsi post-diploma di alta formazione come da attuazione della legge n.99/2022)
  • 3 obiettivi (insieme di competenze trasversali disponibili per la progettazione dei percorsi formativi). 

Attualmente, il settore standard Formativi e orientamento permanente, ha terminato la revisione dei profili e degli obiettivi che sono inseriti nel Repertorio delle qualificazioni e degli standard formativi della Regione Piemonte e prosegue l’implementazione del Repertorio con profili/obiettivi nuovi. Nell’ambito di tale attività si è inserito il tema della sostenibilità ambientale anche nelle figure non tipicamente green, collegando gli elementi professionalizzanti allo sviluppo sostenibile. Il risultato di questa analisi ha posto in evidenza che ci sono una serie di profili o di semplici competenze con caratteristiche che soddisfano appieno o in parte tale esigenza. Consapevoli dell’importanza e dell’interesse occupazionale che c’è rispetto a tali professioni, è stata condotta un’analisi tra i profili regionali e le figure nazionali contenute nell’Atlante del lavoro per avere spunti utili al fine di implementare il Repertorio di Regione Piemonte o con nuovi profili o per attualizzare alcune competenze di quelli esistenti.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

All’interno del repertorio degli standard formativi della Regione Piemonte sono presenti diversi profili regionali e nazionali attinenti all’ambito green:

  • 20 profili professionali regionali distribuiti in ambito agricolo, forestale e legno, energetico ed edilizio;
  • 5 profili IeFP (percorsi finalizzati ad assolvere l’obbligo d’istruzione e formazione), di cui 1 qualifica con 4 indirizzi e 1 diploma professionale
  • 3 figure IFTS (percorsi di specializzazione post diploma)
  • 13 figure ITS (figure professionali nazionali per percorsi post-diploma di alta formazione come da attuazione della legge n.99/2022)
  • 3 obiettivi (insieme di competenze trasversali disponibili per la progettazione dei percorsi formativi). 

Attualmente, il settore standard Formativi e orientamento permanente, ha terminato la revisione dei profili e degli obiettivi che sono inseriti nel Repertorio delle qualificazioni e degli standard formativi della Regione Piemonte e prosegue l’implementazione del Repertorio con profili/obiettivi nuovi. Nell’ambito di tale attività si è inserito il tema della sostenibilità ambientale anche nelle figure non tipicamente green, collegando gli elementi professionalizzanti allo sviluppo sostenibile. Il risultato di questa analisi ha posto in evidenza che ci sono una serie di profili o di semplici competenze con caratteristiche che soddisfano appieno o in parte tale esigenza. Consapevoli dell’importanza e dell’interesse occupazionale che c’è rispetto a tali professioni, è stata condotta un’analisi tra i profili regionali e le figure nazionali contenute nell’Atlante del lavoro per avere spunti utili al fine di implementare il Repertorio di Regione Piemonte o con nuovi profili o per attualizzare alcune competenze di quelli esistenti.

Anno
2025

Rete ciclabile

Spostarsi con la bicicletta è un’importante alternativa per promuovere un riparto modale degli spostamenti sistematici a favore delle due ruote, riducendo la pressione del traffico veicolare e le esternalità causate dall’uso del mezzo proprio motorizzato e migliorando la salute pubblica anche per gli aspetti di stile di vita sedentario.
Le disposizioni nazionali per lo sviluppo della mobilità ciclistica (l.n. 2/2018) imprimono un forte impulso all'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, sia per le esigenze quotidiane e ricreative che per lo sviluppo dell'attività turistica, che impegnano tutti i livelli amministrativi nello sviluppo della rete ciclabile come componente fondamentale delle politiche di mobilità. 

Lo strumento di riferimento a livello regionale è il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC), parte integrante del Piano regionale della Mobilità delle Persone (PrMoP) e Piano regionale della Logistica (PrLog), con il quale la Regione intende tracciare la via per un Piemonte più sostenibile in cui la bicicletta sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa. Il PRMC interviene su infrastrutture, comportamenti e promuove un maggiore coordinamento dell’azione locale.

La Regione sta sviluppando la rete ciclabile individuata dal PRMC con super ciclabili per pendolari e per la logistica (anche elettrica e cargo e-bike), includendo anche altre forme di micro-mobilità. Nel 2024 è stata approvata la progettazione e sono in corso le procedure per realizzare i primi lotti della Ciclovia Vento (tratto Chivasso-Trino Vercellese). Inoltre, sono stati stanziati fondi FESR 2021-2027 per infrastrutture ciclistiche strategiche per gli enti locali, focalizzandosi su aree urbane e interurbane per favorire il pendolarismo e la competitività delle due ruote, anche potenziando l'intermodalità con i trasporti pubblici.

La crescita della mobilità ciclistica comporta l’adozione di misure per migliorare la protezione di questi utenti della strada: la Regione, pertanto, sta promuovendo e realizzando percorsi ciclabili sicuri sia in ambito urbano che extraurbano mediante il Bando “Percorsi ciclabili sicuri”. Contestualmente ha destinato risorse per servizi di comunicazione mirati a incoraggiare l'utilizzo della bicicletta.

La Banca dati georeferenziata della rete ciclabile è in continuo aggiornamento e consente agli enti territoriali di scaricare i dati di loro interesse

 

Informazioni e risorse ulteriori
 

Banca dati georeferenziata della rete ciclabile:
https://www.geoportale.piemonte.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/r_piemon:89ff8ac8-6499-454d-bde8-7da6adb475c6


 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Spostarsi con la bicicletta è un’importante alternativa per promuovere un riparto modale degli spostamenti sistematici a favore delle due ruote, riducendo la pressione del traffico veicolare e le esternalità causate dall’uso del mezzo proprio motorizzato e migliorando la salute pubblica anche per gli aspetti di stile di vita sedentario.
Le disposizioni nazionali per lo sviluppo della mobilità ciclistica (l.n. 2/2018) imprimono un forte impulso all'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, sia per le esigenze quotidiane e ricreative che per lo sviluppo dell'attività turistica, che impegnano tutti i livelli amministrativi nello sviluppo della rete ciclabile come componente fondamentale delle politiche di mobilità. 

Lo strumento di riferimento a livello regionale è il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC), parte integrante del Piano regionale della Mobilità delle Persone (PrMoP) e Piano regionale della Logistica (PrLog), con il quale la Regione intende tracciare la via per un Piemonte più sostenibile in cui la bicicletta sia una scelta sicura, piacevole e vantaggiosa. Il PRMC interviene su infrastrutture, comportamenti e promuove un maggiore coordinamento dell’azione locale.

La Regione sta sviluppando la rete ciclabile individuata dal PRMC con super ciclabili per pendolari e per la logistica (anche elettrica e cargo e-bike), includendo anche altre forme di micro-mobilità. Nel 2024 è stata approvata la progettazione e sono in corso le procedure per realizzare i primi lotti della Ciclovia Vento (tratto Chivasso-Trino Vercellese). Inoltre, sono stati stanziati fondi FESR 2021-2027 per infrastrutture ciclistiche strategiche per gli enti locali, focalizzandosi su aree urbane e interurbane per favorire il pendolarismo e la competitività delle due ruote, anche potenziando l'intermodalità con i trasporti pubblici.

La crescita della mobilità ciclistica comporta l’adozione di misure per migliorare la protezione di questi utenti della strada: la Regione, pertanto, sta promuovendo e realizzando percorsi ciclabili sicuri sia in ambito urbano che extraurbano mediante il Bando “Percorsi ciclabili sicuri”. Contestualmente ha destinato risorse per servizi di comunicazione mirati a incoraggiare l'utilizzo della bicicletta.

La Banca dati georeferenziata della rete ciclabile è in continuo aggiornamento e consente agli enti territoriali di scaricare i dati di loro interesse

 

Informazioni e risorse ulteriori
 

Banca dati georeferenziata della rete ciclabile:
https://www.geoportale.piemonte.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/r_piemon:89ff8ac8-6499-454d-bde8-7da6adb475c6


 

Anno
2025

Formazione professionale, Europa e Ambiente

Anno
2025

Le nuove politiche europee, nazionali, regionali e locali hanno oggi come quadro di riferimento l’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, che prevede 17 obiettivi interconnessi e indivisibili per armonizzare la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. 

In linea con questi principi, i Regolamenti UE indirizzano le politiche di coesione 2021/2027 a operare un’autentica e completa transizione dal punto di vista economico, sociale e ambientale. In particolare il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), fondo di riferimento per la formazione professionale in quanto principale strumento dell’UE per investire nel capitale umano e nel miglioramento delle opportunità di formazione ed occupazione, è orientato ad attuare i 20 principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, documento proclamato congiuntamente nel 2017 dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione. In quest’ottica il FSE+ interviene direttamente nell’obiettivo strategico 4 del Regolamento (UE) 2021/1060, ovvero quello di creare un’Europa sociale forte, fatta di persone e del loro benessere, per una prosperità condivisa, fondata su un modello di crescita sostenibile e inclusivo capace di garantire le migliori condizioni per le persone e il pianeta e di offrire opportunità a tutti. Il Fondo contribuisce anche al conseguimento degli altri obiettivi strategici del Regolamento 1060, in particolare quello relativo a un'Europa più verde, tramite il miglioramento dei sistemi di istruzione e di formazione necessari per l'adattamento delle competenze e delle qualifiche e la creazione di nuovi posti di lavoro in settori collegati all'ambiente, al clima, all'energia, all'economia circolare e alla bioeconomia. Tali principi sono alla base delle sfide della Regione Piemonte nell’ambito del Programma regionale (PR) per l’attuazione del FSE+ 2021-2027, approvato dalla Commissione europea con decisione di esecuzione n. C(2022) 5299 final del 18 luglio 2022 e modificato dalla Decisione di esecuzione della CE C(2023)5578 del 10/08/2023, oltre che nella Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, al fine di indirizzare la crescita e sostenere il futuro del proprio territorio e delle sue comunità.

Lo sviluppo sostenibile rappresenta insieme alle pari opportunità e non discriminazione e alla parità tra uomini e donne, uno dei consolidati principi orizzontali d’intervento della Programmazione e anche per il periodo 2021-2027 particolare attenzione è riservata alla promozione dello sviluppo sostenibile, conformemente all’aquis ambientale dell’Unione e al principio “non arrecare un danno significativo” (Do No Significant Harm, DNSH); in proposito è importante segnalare che, come evidenziato già nel PR FSE+ del Piemonte, tutte le tipologie di azioni contemplate dal Programma sono state giudicate compatibili con il principio DNSH, in quanto, considerata la loro natura, non si prevede che abbiano un impatto ambientale negativo significativo.

Le competenze specifiche di sviluppo sostenibile e difesa dell’ambiente (con particolare attenzione alla sostenibilità energetico/ambientale), come esplicitato nel documento “Standard di progettazione dei percorsi”, sono integrate in tutti i percorsi di formazione alle professioni e al lavoro, agendo in tre direzioni:

- a livello trasversale, sulle professioni e sui percorsi formativi a tutti i livelli, integrando su questi il “sapere minimo” che ciascun profilo deve possedere per essere compatibile con i criteri della sostenibilità, affinché possa maturare in tutti i cittadini e lavoratori una sempre maggiore consapevolezza dei propri atteggiamenti, comportamenti e delle conseguenze sull’ambiente e sulla qualità di vita;

- con azioni più estese soprattutto per quanto riguarda i corsi relativi a professioni non direttamente collegate all’ambiente, al fine di valorizzare l’impatto che le specificità/innovazioni della green economy possono avere sui processi produttivi;

- per quanto riguarda le professioni ambientali si assume che le tematiche riguardanti la green economy siano già trattate in maniera esaustiva nelle unità formative che compongono il percorso formativo.

In riferimento alle direzioni indicate, i percorsi formativi prevedono la trattazione del tema dello sviluppo sostenibile legato alla green economy sia rispetto ai temi di carattere più generale sia in relazione alla specificità del profilo professionale, associando l’obiettivo standard dalla Regione Piemonte denominato “Sviluppo sostenibile per la tutela del patrimonio ambientale e per il risparmio energetico”. 

La contestualizzazione all’interno dei percorsi può avvenire anche attraverso l’inserimento di modalità e strumenti specifici, privilegiando modalità innovative e interattive, utilizzo di testimonianze, nonché visite didattiche e materiali multimediali. 

Diversi operatori danno vita al loro interno a iniziative mirate per trattare in modo più ampio questa tematica, in particolare si segnala il progetto Green is now proposto per il secondo anno consecutivo dall’agenzia formativa Cnos-Fap Piemonte, che ha coinvolto tutti gli allievi dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) delle proprie sedi regionali. 

Si tratta di un progetto composito che parla di sostenibilità ad ampio spettro e che mette al centro la persona, la responsabilità individuale e collettiva e la maturazione di uno stile di vita sostenibile, con grandi potenzialità in termini di innovazione didattica e metodologica attraverso momenti formativi e di confronto con le aziende leader del settore, visite tecniche e green labs. Il progetto, sviluppato sotto forma di concorso per renderlo maggiormente stimolante e sollecitare la creatività dei ragazzi, ha visto nel 2024 la premiazione come vincitori degli allievi della sede di Fossano che hanno presentato un interessante progetto legato alla gestione di una serra che, interamente costruita con legno di recupero, è in grado di gestire in automatico l’irrigazione di 4 zone di terreno coltivate attraverso un sistema di rilevamento e di controllo idrico e una piccola cisterna per consentire il recupero dell’acqua piovana. 

In un momento come l’attuale, caratterizzato da un forte e continuo cambiamento delle competenze richieste dalle imprese, la formazione professionale deve necessariamente essere riorientata e organizzata con modalità flessibili e rapidamente attivabili, per risultare effettivamente fruibile sia da coloro che sono alla ricerca di un lavoro, sia dagli occupati che devono aggiornare le proprie competenze e riqualificarsi.

In questo contesto, le ingenti risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare quelle riferite alla priorità di intervento Coesione e Inclusione (Missione 5) con il Programma GOL e il rafforzamento del sistema duale, si sono integrate con le misure già in atto, sia quelle più tradizionali che quelle più innovative, individuando e sfruttando sinergie sotto il profilo politico-strategico e anche operativo.

Oltre alla citata Missione 5, il PNRR, nell’ambito della Missione 1 Componente 3 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura), ha previsto un investimento specifico per valorizzare l’identità di parchi e giardini storici, mediante il finanziamento di attività per la formazione professionale di “Giardinieri d’Arte”, con l’obiettivo di creare occupazione qualificata e assicurare ai giardini di interesse culturale un adeguato livello di cura e manutenzione, anche in vista della loro crescente fruizione culturale e turistica. La Regione Piemonte, al fine di concorrere all’attuazione di tale Investimento, ha approvato uno specifico Avviso (D.D. n. 92 del 6/3/2023) per la programmazione e attuazione degli interventi formativi (che sono stati realizzati entro il 31/12/2024) e il budget a disposizione ha permesso di autorizzare 8 corsi, ciascuno della durata di 600 ore. 

tabella corsi
AGENZIA FORMATIVA SEDE DI SVOLGIMENTO N. ALLIEVI ISCRITTI N. ALLIEVI FORMATI
CIOFS FP PIEMONTE ETS – I edizione Torino 15 13
INFOR ELEA – I edizione San Secondo di Pinerolo (To) 19 14
INFOR ELEA – II edizione San Secondo di Pinerolo (To) 17 12
CONEDIA S.C. Torino 17 16
CIOFS FP PIEMONTE ETS – II edizione Torino 15 12
FORMONT S.C. A R.L. Peveragno (Cuneo) 19 17
AGENZIA SERVIZI FORMATIVI DELLA PROVINCIA DI CUNEO - CONSORZIO Moretta (Cuneo) 15 12
ENAIP PIEMONTE ETS Novara 17 15
I corsi attivati da Regione Piemonte

Sempre nell’ottica dell’innovazione e dell’integrazione delle politiche e delle risorse, la Regione ha avviato nel 2022 la sperimentazione, con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, di un nuovo modello per la programmazione e gestione delle attività di formazione professionale denominato "Accademie di filiera". Le Accademie vanno a integrare e completare l'offerta formativa "più tradizionale" autorizzata e finanziata dalla Regione, con l'obiettivo di potenziare l’offerta formativa pubblica a fronte dei nuovi fabbisogni di competenze determinati dalla trasformazione continua dei processi di produzione e del mercato del lavoro, coinvolgendo direttamente le imprese nel sistema formativo regionale e stabilendo così un raccordo organico e continuo tra lavoro e formazione.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Nodi di interscambio passeggeri

Investire nella creazione e nel miglioramento dei nodi di interscambio è una strategia fondamentale per incentivare l'uso del trasporto pubblico e di modalità di trasporto più sostenibili, contribuendo significativamente alla riduzione dell'impatto ambientale del settore dei trasporti.

Le attuali evoluzioni della mobilità richiedono una riorganizzazione delle stazioni ferroviarie e dei Movicentro regionali per semplificare l'interscambio tra vari mezzi di trasporto pubblici e privati (treni, bus, taxi, bici, auto). In Piemonte, il progetto "Movicentro" identifica stazioni strategiche (capoluoghi, centri urbani TPL, fermate SFM) che hanno ricevuto interventi per migliorare questa integrazione. Oltre ai Movicentro, anche altre stazioni, specialmente in città medie e grandi, offrono connessioni con bus, taxi e parcheggi. 

La Regione collabora con Rete Ferroviaria Italiana per potenziare l’accessibilità e l'attrattiva di questi nodi, aumentare la connettività e l’integrazione tra i diversi modi di trasporto secondo una gerarchia che favorisca prioritariamente spostamenti attivi, pubblici e condivisi e assicuri una migliore risposta in termini di qualità, efficienza, innovazione e sostenibilità alla domanda di mobilità delle persone.

Nel 2024, analisi svolte nell’ambito di tavoli tecnici congiunti hanno portato a una caratterizzazione delle stazioni, considerando non solo l'aspetto ferroviario ma anche la presenza di importanti poli attrattivi. Questo ha evidenziato la necessità di continuare gli incontri tecnici per studiare l'offerta attuale e futura dei trasporti pubblici locali e di altre opzioni di mobilità. L'obiettivo condiviso è trasformare le stazioni in veri e propri hub di mobilità integrata, offrendo ai passeggeri diverse soluzioni per raggiungere la loro destinazione finale dopo il treno.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Investire nella creazione e nel miglioramento dei nodi di interscambio è una strategia fondamentale per incentivare l'uso del trasporto pubblico e di modalità di trasporto più sostenibili, contribuendo significativamente alla riduzione dell'impatto ambientale del settore dei trasporti.

Le attuali evoluzioni della mobilità richiedono una riorganizzazione delle stazioni ferroviarie e dei Movicentro regionali per semplificare l'interscambio tra vari mezzi di trasporto pubblici e privati (treni, bus, taxi, bici, auto). In Piemonte, il progetto "Movicentro" identifica stazioni strategiche (capoluoghi, centri urbani TPL, fermate SFM) che hanno ricevuto interventi per migliorare questa integrazione. Oltre ai Movicentro, anche altre stazioni, specialmente in città medie e grandi, offrono connessioni con bus, taxi e parcheggi. 

La Regione collabora con Rete Ferroviaria Italiana per potenziare l’accessibilità e l'attrattiva di questi nodi, aumentare la connettività e l’integrazione tra i diversi modi di trasporto secondo una gerarchia che favorisca prioritariamente spostamenti attivi, pubblici e condivisi e assicuri una migliore risposta in termini di qualità, efficienza, innovazione e sostenibilità alla domanda di mobilità delle persone.

Nel 2024, analisi svolte nell’ambito di tavoli tecnici congiunti hanno portato a una caratterizzazione delle stazioni, considerando non solo l'aspetto ferroviario ma anche la presenza di importanti poli attrattivi. Questo ha evidenziato la necessità di continuare gli incontri tecnici per studiare l'offerta attuale e futura dei trasporti pubblici locali e di altre opzioni di mobilità. L'obiettivo condiviso è trasformare le stazioni in veri e propri hub di mobilità integrata, offrendo ai passeggeri diverse soluzioni per raggiungere la loro destinazione finale dopo il treno.

Anno
2025

Mobility management

Il Mobility management è una strategia partecipativa che mira a trasformare il modo in cui ci muoviamo rendendolo più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, attraverso la gestione intelligente della domanda di mobilità e la promozione di scelte di trasporto consapevoli e responsabili.

Con il Decreto Rilancio (Decreto-legge 19/05/2020 n. 34), al fine di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione del mezzo di trasporto privato individuale, è stato previsto che le imprese e le PA con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, Città metropolitana, capoluogo di Provincia o Comune con oltre 50.000 abitanti adottino, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente che contenga un’analisi delle abitudini di mobilità dei dipendenti e le possibili soluzioni per ottimizzare gli spostamenti casa-lavoro, finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale nominando un Mobility manager. La figura era già prevista nel Decreto del MATT del 1998 ma con soglie di 300 dipendenti per le imprese e 800 addetti per le PA definendo le linee guida per i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS).

Le modalità attuative, con requisiti e competenze del Mobility manager, sono state stabilite dal Decreto 12705/2021, mentre con Decreto dirigenziale n. 209 del 4/08/2021 sono state stabilite le Linee guida per la redazione e l’attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro.

La Legge n° 221/2015 ha istituito la figura del Mobility manager scolastico in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, pertanto, il quadro normativo è in continua evoluzione per la crescente attenzione alla transizione ecologica e alla promozione di forme di mobilità sempre più sostenibili.

Le Politiche regionali di Mobility management, in conformità con le normative nazionali, intendono ridurre in modo strutturale e permanente l'impatto ambientale del traffico privato nelle aree urbane e metropolitane. La Regione ha compiuto significativi progressi nel strutturare e potenziare il sistema di Mobility management e ha offerto servizi pratici quali:

  • l’attività formativa, che rappresenta un'importante opportunità per preparare e aggiornare i Mobility manager, fornendo loro le competenze chiave per ridurre l'impatto ambientale dei trasporti e promuovere una mobilità sistematica maggiormante efficiente e sostenibile a livello regionale;
  • la piattaforma digitale regionale EMMA, a supporto dei Mobility manager nella redazione dei piani di spostamento casa-lavoro o casa-scuola, offrendo strumenti per analizzare la domanda di mobilità, la gestione aziendale e scolastica, il monitoraggio delle iniziative ad esempio di ciclabilità e progettazione di misure di incentivazione per le diverse soluzioni di mobilità sostenibile;
  • la disponibilità di una “Rete regionale di Mobility management”, che mira a favorire la condivisione di informazioni e buone pratiche tra i partecipanti. 
     

Nel 2024, la Regione Piemonte ha portato a compimento diverse iniziative chiave per supportare e sviluppare il Mobility management:

  • un percorso formativo regionale per Mobility manager aziendali e scolastici, strutturato in 4 giornate teoriche (20 ore totali) e 1 giornata laboratoriale, che ha registrato 186 iscrizioni;
  • il completamento della fase sperimentale della piattaforma EMMA per consentire ai Mobility manager d'area di avviare la raccolta e il monitoraggio di dati e promuovere un’attività di pianificazione per i servizi di TPL e di mobilità sostenibile;
  • é stato sviluppato il manuale di "Buone pratiche per il Mobility management: strumenti, misure concrete ed esempi virtuosi" rivolte ai Mobility manager aziendali scolastici e di area aderenti alla Rete regionale di Mobility management.
  • é stata resa disponibile un’area sul sito web “Muoversi in Piemonte” come punto d’accesso centralizzato per permettere agli utenti di trovare ed accedere facilmente alle diverse informazioni e ai servizi regionali dedicati al Mobility management.

 

Informazioni e risorse aggiuntive
 

Politiche regionali di Mobility management:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/politiche-regionali-mobility-management
 

Muoversi in Piemonte – Mobility management:
https://www.muoversinpiemonte.it/mobility-management


 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Mobility management è una strategia partecipativa che mira a trasformare il modo in cui ci muoviamo rendendolo più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, attraverso la gestione intelligente della domanda di mobilità e la promozione di scelte di trasporto consapevoli e responsabili.

Con il Decreto Rilancio (Decreto-legge 19/05/2020 n. 34), al fine di favorire il decongestionamento del traffico nelle aree urbane mediante la riduzione del mezzo di trasporto privato individuale, è stato previsto che le imprese e le PA con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione, Città metropolitana, capoluogo di Provincia o Comune con oltre 50.000 abitanti adottino, entro il 31 dicembre di ogni anno, un piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente che contenga un’analisi delle abitudini di mobilità dei dipendenti e le possibili soluzioni per ottimizzare gli spostamenti casa-lavoro, finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale nominando un Mobility manager. La figura era già prevista nel Decreto del MATT del 1998 ma con soglie di 300 dipendenti per le imprese e 800 addetti per le PA definendo le linee guida per i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS).

Le modalità attuative, con requisiti e competenze del Mobility manager, sono state stabilite dal Decreto 12705/2021, mentre con Decreto dirigenziale n. 209 del 4/08/2021 sono state stabilite le Linee guida per la redazione e l’attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro.

La Legge n° 221/2015 ha istituito la figura del Mobility manager scolastico in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, pertanto, il quadro normativo è in continua evoluzione per la crescente attenzione alla transizione ecologica e alla promozione di forme di mobilità sempre più sostenibili.

Le Politiche regionali di Mobility management, in conformità con le normative nazionali, intendono ridurre in modo strutturale e permanente l'impatto ambientale del traffico privato nelle aree urbane e metropolitane. La Regione ha compiuto significativi progressi nel strutturare e potenziare il sistema di Mobility management e ha offerto servizi pratici quali:

  • l’attività formativa, che rappresenta un'importante opportunità per preparare e aggiornare i Mobility manager, fornendo loro le competenze chiave per ridurre l'impatto ambientale dei trasporti e promuovere una mobilità sistematica maggiormante efficiente e sostenibile a livello regionale;
  • la piattaforma digitale regionale EMMA, a supporto dei Mobility manager nella redazione dei piani di spostamento casa-lavoro o casa-scuola, offrendo strumenti per analizzare la domanda di mobilità, la gestione aziendale e scolastica, il monitoraggio delle iniziative ad esempio di ciclabilità e progettazione di misure di incentivazione per le diverse soluzioni di mobilità sostenibile;
  • la disponibilità di una “Rete regionale di Mobility management”, che mira a favorire la condivisione di informazioni e buone pratiche tra i partecipanti. 
     

Nel 2024, la Regione Piemonte ha portato a compimento diverse iniziative chiave per supportare e sviluppare il Mobility management:

  • un percorso formativo regionale per Mobility manager aziendali e scolastici, strutturato in 4 giornate teoriche (20 ore totali) e 1 giornata laboratoriale, che ha registrato 186 iscrizioni;
  • il completamento della fase sperimentale della piattaforma EMMA per consentire ai Mobility manager d'area di avviare la raccolta e il monitoraggio di dati e promuovere un’attività di pianificazione per i servizi di TPL e di mobilità sostenibile;
  • é stato sviluppato il manuale di "Buone pratiche per il Mobility management: strumenti, misure concrete ed esempi virtuosi" rivolte ai Mobility manager aziendali scolastici e di area aderenti alla Rete regionale di Mobility management.
  • é stata resa disponibile un’area sul sito web “Muoversi in Piemonte” come punto d’accesso centralizzato per permettere agli utenti di trovare ed accedere facilmente alle diverse informazioni e ai servizi regionali dedicati al Mobility management.

 

Informazioni e risorse aggiuntive
 

Politiche regionali di Mobility management:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/politiche-regionali-mobility-management
 

Muoversi in Piemonte – Mobility management:
https://www.muoversinpiemonte.it/mobility-management


 

Anno
2025

Ferrobonus - Dalla strada alla ferrovia

Il "Ferrobonus" è un'iniziativa nazionale che mira a ridurre l'inquinamento atmosferico incentivando il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia. Offre incentivi alle aziende di trasporto combinato strada-rotaia, promuovendo l'intermodalità e quindi sistemi maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale per il trasporto delle merci. Il Piemonte insieme alle altre regioni che partecipano alla Cabina di Regia per la logistica del Nord-Ovest (Liguria e Lombardia) ha istituito, a partire dal 2018, un Ferrobonus regionale integrativo dell’incentivo nazionale per sostenere il trasporto ferroviario delle merci e renderlo più competitivo rispetto al trasporto su strada. 

Questo incentivo è destinato alle aziende che utilizzano servizi di trasporto ferroviario intermodale o trasbordato e agli operatori del trasporto combinato che commissionano treni completi, impegnandosi a mantenere e incrementare i volumi di traffico in termini di treni*chilometro.

La Regione ha rinnovato nel 2024 l’Intesa Operativa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la gestione coordinata del Ferrobonus regionale con quello nazionale e stanziato nuovamente fondi per sostenere economicamente le aziende di trasporto merci che scelgono di utilizzare il vettore ferroviario anziché la strada per le annualità 2024 e 2025.



Informazioni e risorse aggiuntive

Ferrobonus regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/interporti-logistica-trasporto-merci/ferrobonus-regionale

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Valutazioni ambientali
Paragrafi

Il "Ferrobonus" è un'iniziativa nazionale che mira a ridurre l'inquinamento atmosferico incentivando il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia. Offre incentivi alle aziende di trasporto combinato strada-rotaia, promuovendo l'intermodalità e quindi sistemi maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale per il trasporto delle merci. Il Piemonte insieme alle altre regioni che partecipano alla Cabina di Regia per la logistica del Nord-Ovest (Liguria e Lombardia) ha istituito, a partire dal 2018, un Ferrobonus regionale integrativo dell’incentivo nazionale per sostenere il trasporto ferroviario delle merci e renderlo più competitivo rispetto al trasporto su strada. 

Questo incentivo è destinato alle aziende che utilizzano servizi di trasporto ferroviario intermodale o trasbordato e agli operatori del trasporto combinato che commissionano treni completi, impegnandosi a mantenere e incrementare i volumi di traffico in termini di treni*chilometro.

La Regione ha rinnovato nel 2024 l’Intesa Operativa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la gestione coordinata del Ferrobonus regionale con quello nazionale e stanziato nuovamente fondi per sostenere economicamente le aziende di trasporto merci che scelgono di utilizzare il vettore ferroviario anziché la strada per le annualità 2024 e 2025.



Informazioni e risorse aggiuntive

Ferrobonus regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/mobilita-trasporti/interporti-logistica-trasporto-merci/ferrobonus-regionale

 

Anno
2025

Bando AcqueVive

Riqualificazione dei corpi idrici piemontesi - Premio della Commissione Europea per il Bando AcqueVive

L’analisi delle pressioni condotta in occasione della stesura del PdG Po - 2015, evidenziò come l’alterazione delle caratteristiche morfologiche rappresentava la maggiore pressione esercitata sui corsi d’acqua piemontesi, coinvolgendo circa il 64 % dei corpi idrici fluviali monitorati. Sponde di fiumi, torrenti, rii e laghi presentano infatti una diffusa artificializzazione delle sponde, opere trasversali, riduzione della fascia boscata perifluviale.

Nel programma di misure del PdG Po sono pertanto inserite misure di riqualificazione morfologica riconducibili al miglioramento della vegetazione ed al ripristino della naturalità dell’alveo, nel rispetto delle concomitanti esigenze di riduzione del rischio idraulico per abitati ed infrastrutture.

La Regione Piemonte ha deciso di finanziare gli interventi di riqualificazione morfologica ricorrendo all’applicazione dell’articolo 21 del regolamento 15/R del 2004 che prevede la destinazione di una quota parte dell'introito dei proventi relativi all'uso dell'acqua pubblica al finanziamento delle attività di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, dando così attuazione al principio “l’acqua paga l’acqua”.

Nel marzo 2018, per la prima volta, sono stati definiti gli obiettivi che si intendevano raggiungere, le condizioni ed i criteri per finanziare progetti di riqualificazione tramite bando pubblico rivolto ai Comuni, alla Città Metropolitana di Torino e alle Province, agli Enti Parco e ai gestori dei siti Rete Natura 2000. 

Per affrontare le criticità di natura morfologica sono stati ritenuti ammissibili al finanziamento interventi coerenti con le Key Type Measures (KTM), le misure chiave che l’Unione Europea ha definito per la pianificazione sulle acque, che concorrono al ripristino della naturalità di alveo e sponde fluviali e lacustri. 

Il primo bando, pubblicato nell’aprile 2018, ha visto la presentazione di 11 progetti e il finanziamento di 7 di questi. Da allora fino al 2024 sono stati erogati quasi 16,5 milioni di € per finanziare 74 progetti proposti e realizzati da Enti Pubblici del territorio, i cui risultati operativi sono riportati nella Tabella 1, a cui si aggiungono 29 scale di risalita per la fauna ittica che creano un continuum fluviale di 233 km.

L’esito dell’iniziativa ha permesso di migliorare la vegetazione perifluviale, contrastando l’erosione delle sponde con inserimento di specie vegetali autoctone che favoriscono l’ombreggiatura delle acque e del suolo e assorbono gli inquinanti di derivazione agricola. 

É stata finanziata la rimozione degli ostacoli che impediscono la circolazione della fauna ittica e la creazione di aree per la riproduzione dei pesci autoctoni. 

Ad oggi dei 74 finanziati, già 42 sono conclusi e rendicontati. Il Bando AcqueVive 2025 si è appena chiuso e sono in atto le istruttorie per la valutazione dei progetti presentati.

Anno N. arboree N. arbustive e arboree piccole Area intervento (mq) Nuove fasce tampone (mq) Nuove foreste (mq)
2018 22.048 24.872 280.139 116.873 137.984
2019 1.145 1.580 93.610 1.476 4.370
2020 2.910 18.858 96.976 21.753 50.973
2021 5.146 32.104 1.091.945 28.728 1.149.518
2022 13.039 8.329 309.807 2.351 83.531
2023 7.864 1.990 403.116 In realizzazione In realizzazione
2024 3.289 10.832 133.526 In realizzazione In realizzazione
Totale 55.441 98.565 2.409.119 171.181 1.426.376
I risultati del bando Acquevive

Nel marzo del 2025 la Commissione Europea ha riconosciuto il valore di questo meccanismo innovativo di finanziamento per l’applicazione del principio “l’acqua paga l’acqua” e dei suoi risultati reali attribuendo alla Regione Piemonte un premio nell’ambito dell’EU Mission “Restore our Ocean and Waters by 2030, che pone l’accento sulla protezione degli ecosistemi acquatici, la riduzione dell’inquinamento e la resilienza al cambiamento climatico.

Il premio nell’ambito dell’EU Mission “Restore our Ocean and Waters by 2030”
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi
Riqualificazione dei corpi idrici piemontesi - Premio della Commissione Europea per il Bando AcqueVive

L’analisi delle pressioni condotta in occasione della stesura del PdG Po - 2015, evidenziò come l’alterazione delle caratteristiche morfologiche rappresentava la maggiore pressione esercitata sui corsi d’acqua piemontesi, coinvolgendo circa il 64 % dei corpi idrici fluviali monitorati. Sponde di fiumi, torrenti, rii e laghi presentano infatti una diffusa artificializzazione delle sponde, opere trasversali, riduzione della fascia boscata perifluviale.

Nel programma di misure del PdG Po sono pertanto inserite misure di riqualificazione morfologica riconducibili al miglioramento della vegetazione ed al ripristino della naturalità dell’alveo, nel rispetto delle concomitanti esigenze di riduzione del rischio idraulico per abitati ed infrastrutture.

La Regione Piemonte ha deciso di finanziare gli interventi di riqualificazione morfologica ricorrendo all’applicazione dell’articolo 21 del regolamento 15/R del 2004 che prevede la destinazione di una quota parte dell'introito dei proventi relativi all'uso dell'acqua pubblica al finanziamento delle attività di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, dando così attuazione al principio “l’acqua paga l’acqua”.

Nel marzo 2018, per la prima volta, sono stati definiti gli obiettivi che si intendevano raggiungere, le condizioni ed i criteri per finanziare progetti di riqualificazione tramite bando pubblico rivolto ai Comuni, alla Città Metropolitana di Torino e alle Province, agli Enti Parco e ai gestori dei siti Rete Natura 2000. 

Per affrontare le criticità di natura morfologica sono stati ritenuti ammissibili al finanziamento interventi coerenti con le Key Type Measures (KTM), le misure chiave che l’Unione Europea ha definito per la pianificazione sulle acque, che concorrono al ripristino della naturalità di alveo e sponde fluviali e lacustri. 

Il primo bando, pubblicato nell’aprile 2018, ha visto la presentazione di 11 progetti e il finanziamento di 7 di questi. Da allora fino al 2024 sono stati erogati quasi 16,5 milioni di € per finanziare 74 progetti proposti e realizzati da Enti Pubblici del territorio, i cui risultati operativi sono riportati nella Tabella 1, a cui si aggiungono 29 scale di risalita per la fauna ittica che creano un continuum fluviale di 233 km.

L’esito dell’iniziativa ha permesso di migliorare la vegetazione perifluviale, contrastando l’erosione delle sponde con inserimento di specie vegetali autoctone che favoriscono l’ombreggiatura delle acque e del suolo e assorbono gli inquinanti di derivazione agricola. 

É stata finanziata la rimozione degli ostacoli che impediscono la circolazione della fauna ittica e la creazione di aree per la riproduzione dei pesci autoctoni. 

Ad oggi dei 74 finanziati, già 42 sono conclusi e rendicontati. Il Bando AcqueVive 2025 si è appena chiuso e sono in atto le istruttorie per la valutazione dei progetti presentati.

Anno N. arboree N. arbustive e arboree piccole Area intervento (mq) Nuove fasce tampone (mq) Nuove foreste (mq)
2018 22.048 24.872 280.139 116.873 137.984
2019 1.145 1.580 93.610 1.476 4.370
2020 2.910 18.858 96.976 21.753 50.973
2021 5.146 32.104 1.091.945 28.728 1.149.518
2022 13.039 8.329 309.807 2.351 83.531
2023 7.864 1.990 403.116 In realizzazione In realizzazione
2024 3.289 10.832 133.526 In realizzazione In realizzazione
Totale 55.441 98.565 2.409.119 171.181 1.426.376
I risultati del bando Acquevive

Nel marzo del 2025 la Commissione Europea ha riconosciuto il valore di questo meccanismo innovativo di finanziamento per l’applicazione del principio “l’acqua paga l’acqua” e dei suoi risultati reali attribuendo alla Regione Piemonte un premio nell’ambito dell’EU Mission “Restore our Ocean and Waters by 2030, che pone l’accento sulla protezione degli ecosistemi acquatici, la riduzione dell’inquinamento e la resilienza al cambiamento climatico.

Il premio nell’ambito dell’EU Mission “Restore our Ocean and Waters by 2030”
Anno
2025

Incentivazione per rinnovo delle flotte delle imprese piemontesi

Il Bando contributi per rinnovo delle flotte delle imprese piemontesi 2025 ha l’obiettivo di velocizzare il rinnovo del parco veicolare piemontese circolante più obsoleto e inquinante a partire dai veicoli di proprietà delle MPMI.

Il rinnovo del parco veicolare inquinante, unitamente al cofinanziamento dei mezzi di spostamento più ecosostenibili è infatti una misura tra le più efficaci per conseguire rapidi risultati di riduzione delle emissioni derivanti dal settore traffico.

L’azione, che mira a velocizzare la sostituzione dei mezzi obsoleti e inquinanti, in linea con il Piano di qualità dell'aria regionale si sviluppa in tre linee principali:

  • Linea 1 – Acquisto di veicoli a basso impatto ambientale con rottamazione (dotazione finanziaria 5,5 milioni di euro)
    Questa linea supporta l’acquisto di veicoli commerciali nuovi a basso impatto ambientale, con la contestuale rottamazione di veicoli più inquinanti.
     
  • Linea 2 – Noleggio a lungo termine o leasing di veicoli commerciali con rottamazione (dotazione finanziaria 8 milioni di euro)
    Questa linea è dedicata a supportare il noleggio o leasing di veicoli commerciali con motorizzazioni elettriche o Euro 6 D, anche in questo caso con rottamazione di veicoli obsoleti.
     
  • Linea 3 – Conversione dei veicoli commerciali (dotazione finanziaria 460.000 euro)
    Questa linea sostiene la conversione di veicoli diesel Euro 3/3, 4/4 e 5/5 in veicoli a trazione alternativa (elettrica, ibrida, metano, idrogeno).



 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bando contributi per rinnovo delle flotte delle imprese piemontesi 2025:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/bando-contributi-rinnovo-flotte-imprese-piemontesi-2025

 


 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Bando contributi per rinnovo delle flotte delle imprese piemontesi 2025 ha l’obiettivo di velocizzare il rinnovo del parco veicolare piemontese circolante più obsoleto e inquinante a partire dai veicoli di proprietà delle MPMI.

Il rinnovo del parco veicolare inquinante, unitamente al cofinanziamento dei mezzi di spostamento più ecosostenibili è infatti una misura tra le più efficaci per conseguire rapidi risultati di riduzione delle emissioni derivanti dal settore traffico.

L’azione, che mira a velocizzare la sostituzione dei mezzi obsoleti e inquinanti, in linea con il Piano di qualità dell'aria regionale si sviluppa in tre linee principali:

  • Linea 1 – Acquisto di veicoli a basso impatto ambientale con rottamazione (dotazione finanziaria 5,5 milioni di euro)
    Questa linea supporta l’acquisto di veicoli commerciali nuovi a basso impatto ambientale, con la contestuale rottamazione di veicoli più inquinanti.
     
  • Linea 2 – Noleggio a lungo termine o leasing di veicoli commerciali con rottamazione (dotazione finanziaria 8 milioni di euro)
    Questa linea è dedicata a supportare il noleggio o leasing di veicoli commerciali con motorizzazioni elettriche o Euro 6 D, anche in questo caso con rottamazione di veicoli obsoleti.
     
  • Linea 3 – Conversione dei veicoli commerciali (dotazione finanziaria 460.000 euro)
    Questa linea sostiene la conversione di veicoli diesel Euro 3/3, 4/4 e 5/5 in veicoli a trazione alternativa (elettrica, ibrida, metano, idrogeno).



 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bando contributi per rinnovo delle flotte delle imprese piemontesi 2025:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/bando-contributi-rinnovo-flotte-imprese-piemontesi-2025

 


 

Anno
2025