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Radiazioni non ionizzanti, fattore sul territorio

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La tutela della salute e salvaguardia della popolazione attraverso la prevenzione e riduzione dell'inquinamento ambientale dovuto alle emissioni elettromagnetiche e la tutela generale dell'ambiente e del paesaggio, sono gli obiettivi della normativa in tema di esposizione a campi elettromagnetici europea e nazionale; a questi si aggiunge la garanzia per i cittadini di accesso ad informazioni complete e tempestive sulle fonti emissive e le loro pressioni ambientali.

Per questi motivi le norme di tutela internazionali e nazionali richiedono di tenere sotto controllo la presenza sul territorio e lo sviluppo delle sorgenti, nonché i livelli di radiazione da esse generati.

Questo controllo avviene soprattutto attraverso strumenti e azioni quali l’implementazione e la gestione di un catasto delle sorgenti, costantemente aggiornato anche attraverso la valutazione dell’impatto delle nuove sorgenti nell’ambito degli iter autorizzativi, e la valutazione dei livelli misurati durante le attività di controllo e monitoraggio sul territorio.

Tutte le informazioni su sorgenti, misure, calcolo delle emissioni e esposizione della popolazione per gli anni dal 1996 ad oggi sono pubblicate sul   Portale CEM - Campi elettromagnetici in Piemonte, a cura di Arpa Piemonte.

Da notare che le informazioni relative agli elettrodotti, che pure dovrebbero essere contenute nell’apposito catasto formalmente istituito, derivano da dati a disposizione di Arpa Piemonte, così come aggiornata grazie alla partecipazione ai procedimenti di Valutazione d’Impatto Ambientale e/o di autorizzazione ambientale per i nuovi elettrodotti, poiché il catasto ufficiale non è ancora ad oggi operativo.

Per quanto riguarda il 2024, l’elemento che ha avuto maggior peso sulle condizioni di esposizione della popolazione è stato il complesso delle modifiche normative relative al tema dei campi elettromagnetici emessi da impianti per telecomunicazioni, avvenute tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024. 

In particolare, con la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, è stato modificato il valore di attenzione, fissato dalla normativa in relazione alle esposizioni prolungate della popolazione: tale valore è stato incrementato da 6 V/m a 15 V/m mediamente sulle 24 ore

Inoltre, a marzo 2024 è stato modificato il Codice delle Comunicazioni Elettroniche, al fine di regolamentare gli incrementi di potenza degli impianti per telecomunicazioni resosi possibili a valle dell’innalzamento del valore di attenzione.

Queste modifiche normative hanno agevolato lo sviluppo delle reti di telecomunicazione a larga banda, particolarmente per gli impianti 4G e 5G, per cui sono significativamente aumentati gli impianti e le potenze in gioco, e di conseguenza i livelli di esposizione.

Informazioni e risorse aggiuntive

Arpa Piemonte Campi elettromagnetici https://www.arpa.piemonte.it/sites/default/files/media/2025-01/opuscolo%20CEM.pdf

LEGGE 30 dicembre 2023, n. 214 Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 https://www.normattiva.it/eli/id/2023/12/30/23G00220/ORIGINAL

DECRETO LEGISLATIVO 24 marzo 2024, n. 48 Disposizioni correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207, di attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018, che modifica il decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, recante il codice delle comunicazioni elettroniche. https://www.normattiva.it/eli/id/2024/04/13/24G00066/CONSOLIDATED/20250527

Deliberazione della Giunta Regionale 2 novembre 2004, n. 19 - 13802 Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 “Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”. Prime indicazioni regionali per gli obblighi di comunicazione e certificazione di cui agli artt. 2 e 13, per gli impianti di telecomunicazione e radiodiffusione https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2004/44/siste/00000270.htm

Arpa Piemonte Raccolta della normativa sui campi elettromagnetici e le radiofrequenze https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/normativa-campi-elettromagnetici-radiofrequenze

  Portale CEM - Campi elettromagnetici in Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_cem/homePage

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2025
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Radiazioni ionizzanti, fattore per il territorio

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Ogni essere vivente sulla Terra è continuamente esposto alla radiazione esterna proveniente dai raggi cosmici e dai nuclidi radioattivi naturalmente presenti nella crosta terrestre; queste radiazioni sono responsabili sia dell’irraggiamento esterno sia dell’irraggiamento interno, nel caso di incorporazione dei radionuclidi, ovvero degli elementi radioattivi, stessi.

L’intensità di queste radiazioni varia a seconda del luogo e dell’ambiente in cui gli esseri viventi si trovano. Si calcola che più dell’80 % dell’esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti derivi da sorgenti naturali, mentre solo il 20 % sia dovuto all’attività umana a causa delle sorgenti artificiali, utilizzate soprattutto per scopi medici.

I radionuclidi naturali si distinguono in due classi: i radionuclidi cosmogenici e i radionuclidi primordiali.

La Terra è colpita continuamente da radiazione che vede la sua fonte principale nel Sole (67 %) e in percentuale minore (33 %) nella galassia.

La radiazione cosmica colpisce gli strati esterni dell’atmosfera terrestre che costituisce uno scudo assai efficace a protezione della vita sulla superficie del Pianeta.

Questi “raggi” hanno energie elevatissime e quando colpiscono l’atmosfera, si genera una cascata di interazioni nucleari che dà a sua volta origine a molte altre particelle secondarie che rivestono un ruolo fondamentale nella produzione dei radionuclidi cosmogenici, isotopi del Berillio, del Sodio, dell’Idrogeno e del Carbonio (Be-7, Na-22, H-3 e C-14).

I radionuclidi primordiali, invece, si sono formati per reazioni di fusione nucleare, di assorbimento di neutroni e di decadimenti beta in una stella originaria, che infine è esplosa come una supernova. Gran parte dei radionuclidi primordiali appartiene alle tre famiglie radioattive naturali seguenti:

  • famiglia del torio che ha per capostipite, cioè per nuclide originario, il Th-232;
  • famiglia dell’uranio che ha per capostipite l’U-238;
  • famiglia dell’attinio che ha per capostipite l’U-235.

In tutte e tre le famiglie è sempre presente un radionuclide allo stato gassoso la cui presenza costituisce, tra l’altro, una delle principali ragioni della diffusione della radioattività ambientale:

  • il radon (Rn-222) nella serie dell’uranio;
  • il toron (Rn-220) in quella del torio;
  • l’attinon (Rn-219) in quella dell’attinio.

In particolare, in alcune zone, l’esposizione al radon nelle abitazioni a causa della presenza dell’uranio nel suolo e nei materiali da costruzione può rappresentare uno dei maggiori problemi di radioprotezione dei giorni nostri.

Le fonti di radioattività artificiale nell’ambiente sono dovute ai test atomici effettuati nella seconda metà del secolo scorso principalmente nell’Oceano Pacifico, negli Stati Uniti e in Russia, e agli incidenti nucleari, in particolare quello di Chernobyl del 1986. Quello di Fukushima del 2011 ha interessato l’Italia in misura estremamente marginale.

In Italia le centrali nucleari e le altre installazioni connesse al ciclo del combustibile non sono più in esercizio e sono in corso le attività di disattivazione delle installazioni e di messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi derivanti dal pregresso esercizio. L’impatto che producono sull’ambiente è pertanto ridotto rispetto al precedente periodo di funzionamento.

Ulteriori fonti di radioattività artificiale nell’ambiente sono un’ampia gamma di attività industriali e mediche che impiegano sorgenti di radiazione che possono comportare un rischio per la popolazione e per l’ambiente: in campo industriale i rivelatori di fumo, i misuratori di spessore e calibri, controlli di radiografia industriale, ecc.; in campo medico strumenti di diagnostica e terapia o di ricerca radiobiologica, marcatura di farmaci, ecc.

Anno
2025
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Rischi industriali, fattore per il territorio

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Il rischio di incidente rilevante

Il rischio industriale è associato alle attività antropiche che comportano la presenza sul territorio di impianti produttivi che, per la natura delle sostanze che utilizzano o detengono, possono costituire fonti di pericolo per l'uomo, ad esempio nel caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate in atmosfera in caso di incidente, e per l’ambiente, legati alla possibile contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera.

Nell’ambito del rischio industriale si collocano i rischi di incidenti rilevanti ovvero eventi, quali "un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuti a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento e che danno luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”. 

Il processo di regolamentazione degli aspetti legati alla prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti è iniziato a seguito del gravissimo incidente avvenuto a Seveso nel 1976 ed attualmente ha come riferimento il Decreto Legislativo n. 105 del 26/06/2015, che recepisce la Direttiva 2012/18/UE (Seveso III).

Lo scopo della normativa “Seveso” è quello di esaminare i sistemi tecnici, organizzativi e di gestione adottati dagli stabilimenti, al fine di individuare le situazioni sulle quali è opportuno intervenire per prevenire il rischio di incidente rilevante, migliorando le condizioni di sicurezza interne ed esterne allo stabilimento quali la sicurezza della popolazione, la protezione ambientale, la sicurezza dei lavoratori e la sicurezza dei processi, nonché di definire le procedure di intervento in caso di incidente e fornire una risposta efficace ed efficiente da parte degli enti preposti alla protezione della popolazione e dell’ambiente.

Inquinamento industriale

Il fattore di potenziale inquinamento del territorio dovuto alle attività industriali è affrontato dalla Unione Europea secondo un approccio di prevenzione e controllo integrato, intervenendo alla fonte delle attività attraverso una più rigorosa definizione del termine “compatibilità ambientale” e di corretta gestione delle risorse naturali, che sono considerate come interdipendenti e da proteggere in modo integrato.

Maggiori dettagli nel capitolo Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

Informazioni e risorse aggiuntive

Disastro di Seveso https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_Seveso

DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2015, n. 105 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. https://www.normattiva.it/eli/id/2015/07/14/15G00121/CONSOLIDATED/20160802

Direttiva 2012/18/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012 , sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, recante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE del Consiglio Testo rilevante ai fini del SEE https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2012/18

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2025
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Rischi naturali, fattori sul Territorio

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Il Piemonte, situato al margine occidentale della pianura padana, è occupato per circa il 49% del suo territorio dai rilievi montuosi delle Alpi e degli Appennini, che lo delimitano su tre lati come un arco. Tale struttura morfologica rende peculiare il clima della regione, che risulta zona di scontro delle masse d'aria continentali provenienti dalla piana del Po, dell'umidità proveniente dal Mediterraneo e delle correnti atlantiche nord-occidentali. I rilievi favoriscono i processi di convezione delle masse umide e la conseguente intensificazione delle precipitazioni che a loro volta determinano processi morfodinamici, classificabili in:

  • Processi sui versanti (frane), che si verificano in ambiente sia montano sia collinare;
  • Processi lungo i corsi d’acqua di ordine inferiore (erosione e trasporto solido), che si verificano anch’essi in ambiente montano e collinare;
  • Processi lungo i corsi d’acqua nei fondivalle e in pianura (erosioni di sponda, tracimazioni, allagamenti), che si verificano prevalentemente in ambiente di pianura.

Nel settore Alpino, particolari condizioni nivo-meteorologiche possono, inoltre, causare un’altra tipologia di processi d’instabilità naturale: le valanghe. Sempre nell'area di alta quota, i rischi naturali possono essere connessi ai processi legati all'evoluzione di ghiacciai e permafrost.

Il territorio regionale è soggetto anche ai terremoti: il contesto tettonico e i regimi geodinamici attivi portano la regione ad essere sede di attività sismica, generalmente modesta dal punto di vista energetico, ma notevole come frequenza. I terremoti nell’area si verificano principalmente lungo due direttrici: la prima segue l’andamento dell'arco alpino occidentale nella sua parte interna, in prossimità del margine di contatto tra i rilievi alpini e la pianura piemontese occidentale; la seconda, caratterizzata da una maggiore dispersione, segue l'allineamento dei massicci cristallini esterni, lungo il Fronte Pennidico. Una diffusa sismicità, seppur con minori frequenze, caratterizza anche i rilievi centrali e sud-orientali della regione, in particolare nell’Appennino settentrionale.

In Piemonte sono presenti particolari tipi di rocce che producono gas radiogeni e altri nei quali vi è probabilità che siano presenti "mineralizzazioni" di amianto naturale.

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2025
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Radiazioni ionizzanti, fattore per le acque

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Le acque potabili sono costantemente controllate per la presenza di radioattività ai sensi del D.Lgs. 28/2016, che recepisce la direttiva 2013/51/EURATOM è specifico per il controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano e stabilisce i limiti alla dose indicativa (dovuta all’ingestione), alla concentrazione di trizio e a quella di radon disciolto.

Il monitoraggio dell’acqua potabile, nell'ambito del monitoraggio ambientale della radioattività, è soggetto ad una particolare attenzione in quanto l’ingente consumo da parte della popolazione può rendere potenzialmente critiche anche situazioni di moderata contaminazione.

Tuttavia, è molto difficile che la radioattività di origine artificiale vada ad inquinare significativamente gli acquiferi di approvvigionamento di acqua potabile: il severo regime autorizzativo e di controllo degli scarichi dei reflui radioattivi, basati su precise formule di scarico che stabiliscono la quantità di radioattività che un dato impianto è autorizzato a rilasciare all’esterno in un anno solare in base alla ricettività ambientale, rende infatti questa eventualità piuttosto remota.

La radioattività di origine naturale può invece essere presente, talvolta in modo significativo, nelle acque potabili, soprattutto di origine sotterranea. 

La presenza di materiale radioattivo nel sito di Saluggia è oggetto di speciale monitoraggio e valutazione per escludere la contaminazione delle acque di falda.

Per una panoramica sui siti nucleari in Piemonte si veda la pagina Siti nucleari in questo sito.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 15 febbraio 2016, n. 28 Attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM del Consiglio, del 22 ottobre 2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/03/07/16G00036/sg

Direttiva 2013/51/Euratom del Consiglio, del 22 ottobre 2013 , che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano.  http://data.europa.eu/eli/dir/2013/51/oj

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