Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

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Anno
2025

L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma. In particolare, con l’AIA la Pubblica Amministrazione impone alle produzioni industriali di avvalersi delle BAT (Best Available Technologies), così come previsto dalla direttiva 2010/75/UE, anche conosciuta come direttiva IED (Industrial Emission Directive; direttiva sull’emissioni industriali, che ha sostituito la direttiva IPPC, Integrated Pollution Prevention and Control, regolamentata in Italia dalla Parte II del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 anche noto come testo unico ambientale). 

In sostanza, l’Unione Europea revisiona regolarmente i rapporti, i cosiddetti BRefs (BAT Reference documents), che restituiscono un quadro dettagliato dei processi industriali impiegati nei settori indicati dalla direttiva con l’elenco delle BAT disponibili per singolo processo industriale. 

Il concetto di Best Available Technologies, BAT, è fondamentale nel determinare gli obblighi degli operatori industriali in relazione alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento per ottenere e mantenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso.

La Commissione europea adotta le conclusioni sulle BAT dopo un processo di scambio di informazioni tra gli Stati membri, le rappresentanze delle imprese interessate, le organizzazioni non governative che promuovono la protezione ambientale e la stessa Commissione.

Queste tecniche sono sviluppate su una scala che ne consente l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente attuabili nell’ambito del pertinente comparto industriale e hanno lo scopo principale di limitare le disparità di trattamento a livello dell’Unione relativamente alle emissioni delle attività industriali.

La legislazione ambientale comunitaria ha da sempre evidenziato il valore strategico dei controlli come completamento del regime amministrativo al quale sono sottoposte le attività e gli impianti a elevato impatto ambientale. Il rilascio dell’autorizzazione ambientale comporta l’attivazione di una serie di controlli al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni e delle condizioni imposte.

Le attività ispettive ordinarie e straordinarie presso le installazioni soggette all’autorizzazione integrata ambientale sono definite a livello regionale in un Piano d'ispezione ambientale, periodicamente aggiornato a cura della Regione.

Con la DGR 44-3272 del 9/05/16, Regione Piemonte prevede che il controllo sistematico del rischio ambientale sia garantito dal Piano d’Ispezione Ambientale che prevede attività ispettive ordinarie presso le installazioni soggette ad AIA, secondo un programma predisposto e aggiornato annualmente da Arpa, nel quale la frequenza delle visite in loco per ciascuna installazione è determinata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali secondo i seguenti principi:
   • gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell'ambiente locale e del rischio di incidenti;
   • il livello di osservanza delle condizioni di autorizzazione;
   • l’eventuale adesione volontaria, da parte del Gestore dell’installazione, al sistema comunitario di ecogestione e audit di cui al regolamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS).

A tal fine, il Piano ha fatto proprio il Sistema per il Supporto alla Programmazione dei Controlli (SSPC) adottato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente basato sull’identificazione di parametri assegnati ad ogni stabilimento e raggruppati in insiemi logici che tengono conto del rischio aziendale intrinseco, potenziale e reale, della vulnerabilità del territorio, nonché delle performance ambientali rilevate in esito ai controlli medesimi.

Per ciascuna installazione soggetta ad AIA viene determinato un indice di rischio complessivo dell’azienda sulla base del quale è possibile effettuare una graduazione degli interventi di controllo sia in termini di frequenza, sia per quanto riguarda gli approfondimenti specifici da condurre nel corso delle verifiche.

 I programmi sono consultabili sul sito di ARPA Piemonte.

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I cambiamenti climatici nelle Valutazioni Ambientali

La Conferenza delle Parti (COP21) del 2015 ha adottato l’Accordo di Parigi, che definisce l’obiettivo di lungo termine per il contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e il perseguimento degli sforzi per limitare l’aumento a 1.5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Sulla base dell’Accordo di Parigi l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica del 55 % rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
In tale ottica l’integrazione degli aspetti legati al cambiamento climatico nelle procedure di valutazione ambientale diviene necessaria sia per dare attuazione alle politiche comunitarie in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti nell’ambito di piani e programmi, sia per intraprendere azioni di adattamento alle conseguenze del cambiamento del clima in atto.
Un elemento che rafforza l’importanza dell’integrazione di tale tema nelle procedure di valutazione ambientale è rappresentato dagli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio di “non arrecare un danno significativo” agli obiettivi ambientali (DNSH, “do no significant harm”). Tale principio è definito ai sensi degli articoli 9-17 del Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. regolamento Tassonomia), relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili.
Il principio DNSH individua sei obiettivi ambientali: la mitigazione dei cambiamenti climatici; l’adattamento ai cambiamenti climatici; l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Per quanto riguarda i due obiettivi climatici, un'attività economica arreca un danno significativo rispettivamente:

  • se porta a significative emissioni di gas serra (GHG);
  • se determina un maggiore impatto negativo sul clima attuale e futuro, sull'attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni.

L’importanza assunta dal cambiamento climatico nelle politiche europee è testimoniata, inoltre, dalla Comunicazione della Commissione 2021/C 373/01 “Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027”. L’immunizzazione o resa a prova di clima è un processo che integra misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento nello sviluppo di progetti infrastrutturali, consentendo agli investitori privati e istituzionali europei di prendere decisioni informate su progetti ritenuti compatibili con l’accordo di Parigi.
A livello nazionale, con decreto n. 434 del 21 dicembre 2023, è stato approvato il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), che costituisce lo strumento di attuazione della Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del 2015 (approvata con decreto direttoriale n. 86 del 16 giugno 2015 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).
Il primo stralcio Strategia Regionale sul cambiamento climatico (D.G.R. n. 66-2411 del 27/11/2020) prevede infine che le valutazioni ambientali siano considerate come strumenti utili a indirizzare le azioni della strategia.
Nell’ambito di questo contesto normativo e delle strategie nazionali e regionali sul tema del cambiamento climatico nelle valutazioni ambientali e sulla base dell’esperienza maturata nelle procedure di VIA di competenza regionale risulta utile, ad orientamento di progettisti e funzionari valutatori, l’individuazione di specifiche azioni di mitigazione e adattamento da tradurre sia in indicazioni per la stesura dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), sia in condizioni ambientali da prescrivere nei provvedimenti finali.
Tale analisi, attualmente in corso di definizione da parte di Regione Piemonte in collaborazione con ARPA Piemonte, ha preso avvio dalle categorie progettuali connesse al comparto neve (allegato B.1.7.c della LR 13/2023), particolarmente sensibili al cambiamento climatico.

Su tale tema, nella sezione “Documenti tecnici” del Portale Sul Clima In Piemonte è attualmente disponibile la relazione tematica “Gli effetti del cambiamento climatico sull’innevamento naturale delle Alpi piemontesi a supporto della Valutazione di Impatto Ambientale delle opere - Sintesi". Si tratta di uno studio climatico, basato sui dati delle stazioni nivometeorologiche di Arpa Piemonte, che fornisce un quadro aggiornato sulle condizioni dell’innevamento naturale in Piemonte e sugli scenari climatici futuri. 
 

Anno
2025
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La Conferenza delle Parti (COP21) del 2015 ha adottato l’Accordo di Parigi, che definisce l’obiettivo di lungo termine per il contenimento dell’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e il perseguimento degli sforzi per limitare l’aumento a 1.5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Sulla base dell’Accordo di Parigi l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica del 55 % rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
In tale ottica l’integrazione degli aspetti legati al cambiamento climatico nelle procedure di valutazione ambientale diviene necessaria sia per dare attuazione alle politiche comunitarie in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti nell’ambito di piani e programmi, sia per intraprendere azioni di adattamento alle conseguenze del cambiamento del clima in atto.
Un elemento che rafforza l’importanza dell’integrazione di tale tema nelle procedure di valutazione ambientale è rappresentato dagli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio di “non arrecare un danno significativo” agli obiettivi ambientali (DNSH, “do no significant harm”). Tale principio è definito ai sensi degli articoli 9-17 del Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. regolamento Tassonomia), relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili.
Il principio DNSH individua sei obiettivi ambientali: la mitigazione dei cambiamenti climatici; l’adattamento ai cambiamenti climatici; l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Per quanto riguarda i due obiettivi climatici, un'attività economica arreca un danno significativo rispettivamente:

  • se porta a significative emissioni di gas serra (GHG);
  • se determina un maggiore impatto negativo sul clima attuale e futuro, sull'attività stessa o sulle persone, sulla natura o sui beni.

L’importanza assunta dal cambiamento climatico nelle politiche europee è testimoniata, inoltre, dalla Comunicazione della Commissione 2021/C 373/01 “Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027”. L’immunizzazione o resa a prova di clima è un processo che integra misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento nello sviluppo di progetti infrastrutturali, consentendo agli investitori privati e istituzionali europei di prendere decisioni informate su progetti ritenuti compatibili con l’accordo di Parigi.
A livello nazionale, con decreto n. 434 del 21 dicembre 2023, è stato approvato il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), che costituisce lo strumento di attuazione della Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del 2015 (approvata con decreto direttoriale n. 86 del 16 giugno 2015 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).
Il primo stralcio Strategia Regionale sul cambiamento climatico (D.G.R. n. 66-2411 del 27/11/2020) prevede infine che le valutazioni ambientali siano considerate come strumenti utili a indirizzare le azioni della strategia.
Nell’ambito di questo contesto normativo e delle strategie nazionali e regionali sul tema del cambiamento climatico nelle valutazioni ambientali e sulla base dell’esperienza maturata nelle procedure di VIA di competenza regionale risulta utile, ad orientamento di progettisti e funzionari valutatori, l’individuazione di specifiche azioni di mitigazione e adattamento da tradurre sia in indicazioni per la stesura dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), sia in condizioni ambientali da prescrivere nei provvedimenti finali.
Tale analisi, attualmente in corso di definizione da parte di Regione Piemonte in collaborazione con ARPA Piemonte, ha preso avvio dalle categorie progettuali connesse al comparto neve (allegato B.1.7.c della LR 13/2023), particolarmente sensibili al cambiamento climatico.

Su tale tema, nella sezione “Documenti tecnici” del Portale Sul Clima In Piemonte è attualmente disponibile la relazione tematica “Gli effetti del cambiamento climatico sull’innevamento naturale delle Alpi piemontesi a supporto della Valutazione di Impatto Ambientale delle opere - Sintesi". Si tratta di uno studio climatico, basato sui dati delle stazioni nivometeorologiche di Arpa Piemonte, che fornisce un quadro aggiornato sulle condizioni dell’innevamento naturale in Piemonte e sugli scenari climatici futuri. 
 

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V4 - Valutazioni
Anno
2025

VIA - VAS - Strumenti ed indicazioni operative

Sul sito web regionale "Valutazioni ambientali", sezione "Strumenti e indicazioni operative VIA-VAS", è possibile consultare la seguente documentazione:

  • Nuova legge regionale n. 13/2023 - tabella di corrispondenza categorie progettuali: la tabella facilita la lettura delle categorie progettuali per la VIA, evidenziando la corrispondenza tra le categorie progettuali previste dal d.lgs.152/2006, dalla l.r. 40/1998 abrogata e dalla nuova l.r. 13/2023
  • Nuove indicazioni operative per la redazione del Rapporto ambientale nei processi di valutazione ambientale degli strumenti urbanistici (DD 30 novembre 2022, n. 701)
  • Flussi relativi ai procedimenti di Valutazione Ambientale: diagrammi che rappresentano in modo sintetico i procedimenti di valutazione ambientale, alla luce anche delle recenti modifiche normative
  • Analisi procedimenti Task Force PNRR
  • Linee guida di riferimento

I contenuti della sezione sono finalizzati ad esemplificare, mettere a sistema, chiarire e facilitare lo svolgimento dei procedimenti di VIA e di VAS, fermo restando che il riferimento ufficiale e formale è costituito esclusivamente dall’apparato normativo vigente. 

Inoltre, nella Sezione “Studi e indagini di settore” del Portale nazionale delle valutazioni e autorizzazioni ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono consultabili numerosi documenti tecnici di livello internazionale e nazionale a carattere metodologico e/o settoriale utili ai proponenti che devono intraprendere una procedura di VIA o di VAS ma anche a chiunque sia interessato ad approfondire il tema delle valutazioni ambientali nei suoi diversi aspetti. 

Anno
2025
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Redazione RSA
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Sul sito web regionale "Valutazioni ambientali", sezione "Strumenti e indicazioni operative VIA-VAS", è possibile consultare la seguente documentazione:

  • Nuova legge regionale n. 13/2023 - tabella di corrispondenza categorie progettuali: la tabella facilita la lettura delle categorie progettuali per la VIA, evidenziando la corrispondenza tra le categorie progettuali previste dal d.lgs.152/2006, dalla l.r. 40/1998 abrogata e dalla nuova l.r. 13/2023
  • Nuove indicazioni operative per la redazione del Rapporto ambientale nei processi di valutazione ambientale degli strumenti urbanistici (DD 30 novembre 2022, n. 701)
  • Flussi relativi ai procedimenti di Valutazione Ambientale: diagrammi che rappresentano in modo sintetico i procedimenti di valutazione ambientale, alla luce anche delle recenti modifiche normative
  • Analisi procedimenti Task Force PNRR
  • Linee guida di riferimento

I contenuti della sezione sono finalizzati ad esemplificare, mettere a sistema, chiarire e facilitare lo svolgimento dei procedimenti di VIA e di VAS, fermo restando che il riferimento ufficiale e formale è costituito esclusivamente dall’apparato normativo vigente. 

Inoltre, nella Sezione “Studi e indagini di settore” del Portale nazionale delle valutazioni e autorizzazioni ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono consultabili numerosi documenti tecnici di livello internazionale e nazionale a carattere metodologico e/o settoriale utili ai proponenti che devono intraprendere una procedura di VIA o di VAS ma anche a chiunque sia interessato ad approfondire il tema delle valutazioni ambientali nei suoi diversi aspetti. 

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V4 - Valutazioni
Anno
2025

Il monitoraggio ambientale del Piano territoriale Regionale (PTR)

La Regione Piemonte sta portando avanti un lavoro di revisione del Piano Territoriale Regionale (PTR) al fine di adeguarne i contenuti alla luce del mutato quadro socio-economico e delle sopravvenute variazioni delle politiche comunitarie, nazionali e regionali, anche in risposta alle istanze sempre più ineludibili in termini di sviluppo sostenibile e di contrasto ai cambiamenti climatici.
Nell'ambito di tale revisione, con il contributo di Arpa Piemonte e Ires Piemonte, sono stati svolti specifici approfondimenti e raccolti i dati necessari per l’aggiornamento sia del quadro strategico e strutturale del PTR, sia del Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) previsto dalla VAS. 
Nello specifico l’impostazione del monitoraggio si è fondata sugli esiti del monitoraggio ambientale del PTR vigente effettuato da Arpa Piemonte, nonché sul lavoro di ridefinizione degli indicatori del piano di monitoraggio attuale in collaborazione con Arpa Piemonte e con i settori regionali competenti nelle specifiche materie ambientali, al fine di popolarli a livello di Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) e di garantirne, anche sulla base delle banche dati Istat, la coerenza con gli indicatori del piano di monitoraggio della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) e della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS). 
Il Documento programmatico per la revisione del PTR vigente e il relativo Rapporto preliminare di VAS sono stati adottati con d.g.r. n. 1-6558 del 06.03.2023, pubblicata sul BUR n. 10 del 09.03.2023. E' stata effettuata in seguito la fase di consultazione prevista dalla procedura di VAS e sono stati elaborati i documenti di Piano, comprensivi del Rapporto ambientale, del Piano di monitoraggio e della Sintesi non tecnica, attualmente in attesa di adozione da parte della Giunta regionale.

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2025
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La Regione Piemonte sta portando avanti un lavoro di revisione del Piano Territoriale Regionale (PTR) al fine di adeguarne i contenuti alla luce del mutato quadro socio-economico e delle sopravvenute variazioni delle politiche comunitarie, nazionali e regionali, anche in risposta alle istanze sempre più ineludibili in termini di sviluppo sostenibile e di contrasto ai cambiamenti climatici.
Nell'ambito di tale revisione, con il contributo di Arpa Piemonte e Ires Piemonte, sono stati svolti specifici approfondimenti e raccolti i dati necessari per l’aggiornamento sia del quadro strategico e strutturale del PTR, sia del Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) previsto dalla VAS. 
Nello specifico l’impostazione del monitoraggio si è fondata sugli esiti del monitoraggio ambientale del PTR vigente effettuato da Arpa Piemonte, nonché sul lavoro di ridefinizione degli indicatori del piano di monitoraggio attuale in collaborazione con Arpa Piemonte e con i settori regionali competenti nelle specifiche materie ambientali, al fine di popolarli a livello di Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) e di garantirne, anche sulla base delle banche dati Istat, la coerenza con gli indicatori del piano di monitoraggio della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) e della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS). 
Il Documento programmatico per la revisione del PTR vigente e il relativo Rapporto preliminare di VAS sono stati adottati con d.g.r. n. 1-6558 del 06.03.2023, pubblicata sul BUR n. 10 del 09.03.2023. E' stata effettuata in seguito la fase di consultazione prevista dalla procedura di VAS e sono stati elaborati i documenti di Piano, comprensivi del Rapporto ambientale, del Piano di monitoraggio e della Sintesi non tecnica, attualmente in attesa di adozione da parte della Giunta regionale.

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2025

Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Priorità
Anno
2025

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento finalizzato a garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. 

La VAS rappresenta, quindi, un supporto alla pianificazione finalizzato a consentire, durante l’iter decisionale, la ricerca e l’esame di alternative sostenibili e soluzioni efficaci dal punto di vista ambientale e la verifica delle ipotesi programmatiche, mediando e sintetizzando obiettivi di sviluppo socioeconomico e territoriale ed esigenze di sostenibilità ambientale.

La valutazione degli effetti di piani e programmi sull'ambiente è stata introdotta a livello europeo dalla Direttiva 2001/42/CE, recepita in Italia con il d.lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale", oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni. 

A livello regionale il riferimento normativo è la legge regionale n. 13/2023 “Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata”. 

In base alla tipologia e alla localizzazione del piano/programma, la competenza della procedura è assegnata allo Stato, alla Regione o agli Enti locali. 

Sul sito web istituzionale è possibile accedere:  

I soggetti coinvolti e le principali fasi della VAS 

Sotto sottoposti a VAS tutti i piani e i programmi elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o delle destinazioni dei suoli.

I soggetti coinvolti nel processo di VAS sono:

  • autorità competente: la pubblica amministrazione cui compete l'elaborazione del parere motivato di VAS
  • autorità procedente: la pubblica amministrazione che elabora il piano/programma o, nel caso in cui il piano/programma sia predisposto da un diverso soggetto pubblico o privato, è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano/programma
  • soggetti competenti in materia ambientale: le pubbliche amministrazioni o gli enti pubblici che per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani o programmi
  • pubblico: uno o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone.

La valutazione ambientale strategica è un processo che comporta lo svolgimento delle seguenti fasi:

  • fase di screening (verifica di assoggettabilità): processo attivato nei casi previsti dalla legge allo scopo di valutare se un piano o programma, o sua modifica, possa avere effetti significativi sull'ambiente e quindi sia da assoggettare alla procedura di VAS;
  • fase di scoping: preliminare all’elaborazione del Rapporto Ambientale (RA), è una fase di consultazione tra Autorità Procedente e Autorità Competente per definire portata e livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale;
  • redazione del rapporto ambientale: fase nella quale è elaborato il documento contenente tutte le informazioni necessarie per la VAS;
  • consultazioni: i documenti elaborati sono messi a disposizione sia dei soggetti con competenze ambientali (SCA) sia del pubblico;
  • valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni: si conclude con l'espressione del parere motivato da parte dell’Autorità Competente;
  • decisione e informazione: è la fase di approvazione del piano da parte dell'autorità procedente e la relativa pubblicazione;
  • monitoraggio degli effetti ambientali del piano o del programma: è effettuato dall’Autorità Procedente in collaborazione con l’Autorità Competente anche avvalendosi del Sistema delle Agenzie Ambientali e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Rapporto tra VAS e VIA

L’art. 10 del d.lgs. 152/2006 disciplina il coordinamento tra le procedure di VIA e VAS. In particolare, stabilisce che le analisi da prevedere nello Studio di Impatto Ambientale devono tener conto delle eventuali valutazioni effettuate e degli indirizzi definiti nell’ambito delle Valutazioni Ambientali Strategiche di piani/programmi di riferimento per l’opera sottoposta a VIA.

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Le grandi opere di trasporto e l'accompagnamento ambientale

Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora siano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso; in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:

  • Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) sia durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti);
  • Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
  • Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione
  • Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.

Le Linee Guida SNPA n. 35/2021 "Linee guida per l'accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali" forniscono indicazioni specifiche sul quadro dei compiti e delle azioni necessarie al controllo sistematico dei lavori e della messa in opera delle misure di protezione dell’ambiente oltre che del monitoraggio ambientale.
La legge 132/2016 istitutiva del SNPA prevede infatti un ruolo centrale per ISPRA e le Agenzie nelle fasi di realizzazione delle “opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti” (art. 3 lettera l).

L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali di trasporto in Piemonte

L’attività di accompagnamento ambientale delle Grandi opere di trasporto da parte di Arpa Piemonte procede da anni mediante la supervisione e condivisione dei piani di monitoraggio ambientale e dei sistemi di gestione ambientale realizzati dai proponenti, la verifica della corretta esecuzione dei monitoraggi ambientali in ogni loro fase e per ciascuna matrice interessata dalle attività di cantiere, e la gestione di imprevisti ed eventuali anomalie verificatisi nel corso della realizzazione delle grandi opere. L’accompagnamento comprende anche la condivisione del processo che porta alla progettazione e realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione che opere di interesse nazionale strategico stanno mettendo in atto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e conservazione e tutela di specie e habitat a rischio. 
L’attività di accompagnamento ambientale in Piemonte inizia nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano ad oggi completata. 

Le attività in corso attualmente riguardano le seguenti opere:

  • Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
  • Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
  • Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo.

La costante attività di controllo dei dati di monitoraggio, prevista dall’accompagnamento ambientale, garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori siano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.

Anno
2025
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Il sistema delle Agenzie per l’Ambiente è chiamato a fornire supporto tecnico alle Autorità competenti ed agli Osservatori Ambientali (qualora siano istituiti) e cioè ad eseguire materialmente i controlli di documenti di progetto, di dati di monitoraggio, dei cantieri, delle fasi di lavorazione e dei ripristini ambientali e a relazionare agli stessi.
L’insieme coordinato di tali azioni, processi e metodi viene definito “Accompagnamento ambientale”.
In coerenza con la politica dell'Unione europea in materia ambientale, l’accompagnamento ambientale rappresenta un percorso che consente un diretto confronto tra proponente l’opera e gli enti di controllo preposti, nello spirito dell’auspicato principio di prossimità, per poterne guidare le azioni ed evitare che avvengano danni per l’ambiente, intervenendo prima che accadano.
In particolare, l'accompagnamento di un progetto sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) può essere definito come il monitoraggio e la valutazione degli impatti di un progetto per la verifica, la gestione e la comunicazione circa le “prestazioni ambientali” dello stesso; in questo senso l'accompagnamento ambientale comprende quattro azioni:

  • Monitoraggio: raccogliere informazioni e dati ambientali sia prima dell'inizio dei lavori (monitoraggio dello stato di riferimento) sia durante gli stessi (ottemperanza e monitoraggio degli impatti);
  • Valutazione: verificare la conformità con standard, previsioni o aspettative di valori tipici e le prestazioni ambientali delle attività;
  • Gestione: prendere decisioni e avviare appropriate azioni in risposta alle criticità che emergono dalle attività di monitoraggio e valutazione
  • Comunicazione: informare i portatori di interessi circa i risultati dell'accompagnamento del progetto per la revisione della implementazione del progetto e dell'intero processo di VIA.

Le Linee Guida SNPA n. 35/2021 "Linee guida per l'accompagnamento ambientale di grandi opere infrastrutturali" forniscono indicazioni specifiche sul quadro dei compiti e delle azioni necessarie al controllo sistematico dei lavori e della messa in opera delle misure di protezione dell’ambiente oltre che del monitoraggio ambientale.
La legge 132/2016 istitutiva del SNPA prevede infatti un ruolo centrale per ISPRA e le Agenzie nelle fasi di realizzazione delle “opere infrastrutturali di interesse nazionale e locale, anche attraverso la collaborazione con gli osservatori ambientali eventualmente costituiti” (art. 3 lettera l).

L’attività di Accompagnamento Ambientale delle Grandi Opere infrastrutturali di trasporto in Piemonte

L’attività di accompagnamento ambientale delle Grandi opere di trasporto da parte di Arpa Piemonte procede da anni mediante la supervisione e condivisione dei piani di monitoraggio ambientale e dei sistemi di gestione ambientale realizzati dai proponenti, la verifica della corretta esecuzione dei monitoraggi ambientali in ogni loro fase e per ciascuna matrice interessata dalle attività di cantiere, e la gestione di imprevisti ed eventuali anomalie verificatisi nel corso della realizzazione delle grandi opere. L’accompagnamento comprende anche la condivisione del processo che porta alla progettazione e realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione che opere di interesse nazionale strategico stanno mettendo in atto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e conservazione e tutela di specie e habitat a rischio. 
L’attività di accompagnamento ambientale in Piemonte inizia nel 2001 in occasione della realizzazione della tratta ferroviaria Alta Capacità Torino-Milano ad oggi completata. 

Le attività in corso attualmente riguardano le seguenti opere:

  • Terzo Valico dei Giovi - ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova
  • Nuova linea ferroviaria Torino Lione - sezione internazionale - parte comune italo - francese - sezione transfrontaliera - parte in territorio italiano
  • Completamento del collegamento autostradale Asti – Cuneo.

La costante attività di controllo dei dati di monitoraggio, prevista dall’accompagnamento ambientale, garantisce che eventuali anomalie o trend crescenti dei valori siano da subito evidenziati e verificati mediante controlli in doppio da parte dei tecnici Arpa, così come la verifica delle origini dell’impatto.

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V4 - Valutazioni
Anno
2025

Procedure integrate alla VIA

Contestualmente alla VIA possono intervenire altre procedure di valutazione più settoriali, quali ad esempio:

  • la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS): elaborato predisposto dal proponente sulla base delle linee guida adottate con decreto del Ministro della salute, che si avvale dell'Istituto superiore di sanità, al fine di stimare gli impatti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione e l'esercizio del progetto può procurare sulla salute della popolazione; il d.lgs. 152/2006 prevede di svolgere una VIS per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie);
  • la Valutazione di Incidenza (VI): procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o su un'area geografica proposta come sito della rete Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso;
  • L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale (impianto rientrante fra quelli dell’Allegato VIII della parte seconda del d. lgs. 152/2006) a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma e integra in un unico atto tutte le autorizzazioni necessarie.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
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Contestualmente alla VIA possono intervenire altre procedure di valutazione più settoriali, quali ad esempio:

  • la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS): elaborato predisposto dal proponente sulla base delle linee guida adottate con decreto del Ministro della salute, che si avvale dell'Istituto superiore di sanità, al fine di stimare gli impatti complessivi, diretti e indiretti, che la realizzazione e l'esercizio del progetto può procurare sulla salute della popolazione; il d.lgs. 152/2006 prevede di svolgere una VIS per i nuovi impianti che rientrano in una specifica categoria (es. grandi impianti di combustione, raffinerie);
  • la Valutazione di Incidenza (VI): procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o su un'area geografica proposta come sito della rete Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso;
  • L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto industriale (impianto rientrante fra quelli dell’Allegato VIII della parte seconda del d. lgs. 152/2006) a condizione che sia conforme ai requisiti stabiliti dalla norma e integra in un unico atto tutte le autorizzazioni necessarie.
Priorità
V4 - Valutazioni
Anno
2025

Valutazione d'impatto ambientale (VIA)

Priorità
Anno
2025

Nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sono individuati e analizzati tutti gli impatti che le fasi di realizzazione, esercizio ed eventuale dismissione di un’opera in progetto potrebbero generare sulle componenti ambientali del territorio interferito. La rilevanza degli impatti e la loro mitigabilità non dipendono solo dalla tipologia progettuale ma anche dalla fase di “vita” del progetto considerata (cantiere, esercizio o dismissione) e dalle caratteristiche del territorio in cui si inserisce l’opera.

La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è uno tra i primi strumenti adottati in vista della tutela dell’ambiente e costituisce indubbiamente un tassello fondamentale in vista dello sviluppo sostenibile.

Sul sito web istituzionale è possibile accedere: 

La Valutazione di Impatto Ambientale è una procedura che ha l’obiettivo di individuare, descrivere e valutare, in via preventiva alla realizzazione delle opere, gli effetti diretti e indiretti di un progetto sull’ambiente e sulla salute umana. Essa ha la finalità di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse e della salvaguardia della biodiversità.

La VIA si basa sul principio dell’azione preventiva, in base al quale la migliore politica consiste nell’evitare o minimizzare gli impatti ambientali delle opere prima della loro realizzazione, anziché ostacolare o tentare di mitigarne successivamente gli effetti.
I concetti base della Valutazione di Impatto Ambientale sono stati introdotti in Europa nel 1985 con l’emanazione da parte della Comunità Europea della Direttiva 337/85/CEE.
La direttiva VIA del 1985 è stata modificata cinque volte, nel 1997, nel 2003, nel 2009, nel 2011 e nel 2014.

La Direttiva 2014/52/EU sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è una applicazione dei principi esposti nell'attuale art. 191 del trattato che istituisce la Comunità europea: “La politica della Comunità in materia ambientale è fondata sui principi della precauzione e dell'azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all'ambiente, nonché sul principio «chi inquina paga».”

La VIA è stata recepita in Italia con la Legge n. 349 dell’8 luglio 1986, che istituiva il Ministero dell’Ambiente e le norme in materia di danno ambientale. Con il D.P.C.M. 27 dicembre 1988 sono state pubblicate le Norme Tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità.

Con il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 viene riorganizzata la legislazione italiana in materia ambientale e si cerca di superare tutte le discrepanze con le direttive europee pertinenti. La VIA viene affrontata nella Parte II che si occupa anche della valutazione ambientale strategica (VAS) e dell’autorizzazione ambientale integrata (AIA). Dalla sua data di entrata in vigore (29 aprile 2006) ad oggi il Codice ha subito numerose modifiche ed integrazioni.

A livello regionale il riferimento normativo è la legge regionale n. 13/2023 “Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata”.

Le procedure di VIA

La Valutazione di impatto Ambientale è un processo finalizzato ad individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali di un'opera, il cui progetto è sottoposto ad approvazione o autorizzazione. La valutazione si basa sia sulle informazioni fornite dal proponente del progetto, sia sulla istruttoria condotta dalle strutture della pubblica amministrazione (anche con il supporto tecnico di Arpa Piemonte), sia sulla partecipazione della cittadinanza e dei gruppi della società civile.
Nella valutazione di impatto ambientale sono valutati impatti ambientali diretti o indiretti, a breve o lungo termine, permanenti o temporanei, singoli o cumulativi. Tale valutazione è effettuata considerando i seguenti fattori ambientali, anche in correlazione tra di loro: popolazione e salute umana, biodiversità, territorio, suolo, acqua, aria e clima, beni materiali, patrimonio culturale, paesaggio. Negli impatti ambientali rientrano gli effetti derivanti dalla vulnerabilità del progetto a rischio di gravi incidenti o calamità pertinenti il progetto medesimo.

Il d.lgs. 152/2006 (Parte II – Titolo III) descrive le diverse tipologie di procedimenti afferenti alla Valutazione di impatto ambientale.
In particolare, la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA è definita come la procedura che deve essere attivata per “valutare, ove previsto, se progetti possono avere un impatto significativo e negativo sull’ambiente” e se devono essere sottoposti alla fase di VIA. Quindi può rappresentare una fase propedeutica alla VIA vera e propria. La normativa di riferimento stabilisce per quale tipologia di progetti è prevista la verifica di assoggettabilità alla VIA (nota anche come “screening”).
La normativa di riferimento stabilisce anche i casi in cui è obbligatoriamente prevista la procedura di valutazione di impatto ambientale. Rispetto allo screening, la VIA prevede un maggior livello di dettaglio delle informazioni che devono essere prodotte all’autorità competente.
Prima di attivarsi per la presentazione dell’istanza di Valutazione, il proponente deve elaborare lo studio di impatto ambientale (SIA), che rappresenta il documento principale riguardante gli aspetti ambientali e gli impatti del progetto. Il contenuto minimo per il SIA prevede:

  • una descrizione del progetto, comprese informazioni su ubicazione, dimensioni e caratteristiche;
  • una descrizione dei probabili effetti significativi del progetto sull'ambiente, sia in fase di realizzazione sia in fase di esercizio e di dismissione;
  • una descrizione delle misure previste per evitare, prevenire o ridurre e, possibilmente, compensare i probabili impatti ambientali significativi e negativi;
  • una descrizione delle alternative ragionevoli prese in esame dal proponente, adeguate al progetto ed alle sue caratteristiche specifiche, compresa l'alternativa zero, con indicazione delle ragioni principali alla base dell'opzione scelta, prendendo in considerazione gli impatti ambientali;
  • il progetto di monitoraggio dei potenziali impatti ambientali significativi e negativi derivanti dalla realizzazione e dall'esercizio del progetto.

Tutte le informazioni devono essere riassunte in una sintesi non tecnica per l’informazione del pubblico meno esperto. 

Nell’ambito delle Valutazioni Ambientali è importante favorire anche l’integrazione degli aspetti del cambiamento climatico, sia per garantire la mitigazione degli effetti dell'attuazione di piani e programmi e della realizzazione di opere, sia per individuare adeguate misure di adattamento. A tale proposito, la Strategia regionale sul Cambiamento climatico prevede una sezione dedicata al tema delle valutazioni ambientali nell’ambito degli “strumenti utili per indirizzare le azioni”.

Informazioni utili per l'integrazione del tema del cambiamento climatico nelle valutazioni ambientali sono disponibili nel "Portale sul Clima in Piemonte" di Arpa Piemonte.

Informazioni e risorse aggiuntive

Normativa in materia di VIA  https://www.regione.piemonte.it/web/normativa?tema=62

 

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Mobility as a Service – MaaS

Mobility as a Service (MaaS) è un concetto globale di mobilità che prevede l'integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato accessibili grazie ad un unico canale digitale; gli utenti, grazie al MaaS, possono viaggiare sfruttando l'intermodalità. Il suo effettivo impatto ambientale positivo dipende da diversi fattori, tra cui le specifiche modalità di trasporto integrate nella piattaforma, gli incentivi offerti agli utenti e le politiche di mobilità urbana implementate dalle autorità locali. Un MaaS ben progettato e implementato, che dia priorità alle opzioni di trasporto pubblico e condiviso, ha un grande potenziale per contribuire a città più vivibili e sostenibili.

La Regione ha aderito al “Mobility as a Service for Italy”, iniziativa che rientra nella più ampia strategia “Italia digitale 2026” e include 3 linee di intervento:

  • sperimentare il MaaS nei territori;
  • creare una piattaforma aperta per i dati di mobilità;
  • potenziare la dimensione digitale del trasporto pubblico locale.

Il progetto nazionale è finanziato dal PNRR (Misura 1.4.6. “Mobility As A Service For Italy" – Maas4italy) e prevede 3 fasi: la prima finanzia la sperimentazione in 3 città pilota, la seconda fase ha esteso ad altre 3 città metropolitane e la terza ha previsto la selezione di 7 territori, tra i quali figura il Piemonte. I territori selezionati dovranno produrre i rapporti sperimentali entro il 31 marzo 2025 e portare avanti la sperimentazione fino al 31 marzo 2026. La conclusione delle attività di progetto è prevista entro il 30 giugno 2026.

Tramite il progetto MaaS4Piemonte si stanno sperimentando strumenti di incentivo come il “cashback” e il “welcome bonus”, per incoraggiare l'uso dei mezzi pubblici invece dell'auto privata. 

Parallelamente alla sperimentazione regionale, è in corso un progetto simile nel Comune di Torino (MaaS ToMove). I risultati di entrambe le sperimentazioni forniranno dati importanti per lo sviluppo della futura piattaforma SmartBIP, che includerà modelli di tariffazione e tariffe come il “pay-per-use” e la “best fare”. L'obiettivo finale, al termine del periodo di sperimentazione, è unire i due progetti in un unico sistema MaaS regionale che comprenda anche Torino.

 

Informazioni e risorse aggiuntive
 

Progetto MaaS regionale - MaaS4Piemonte:
https://muoversinpiemonte.it/maasforpiemonte


 

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Mobility as a Service (MaaS) è un concetto globale di mobilità che prevede l'integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato accessibili grazie ad un unico canale digitale; gli utenti, grazie al MaaS, possono viaggiare sfruttando l'intermodalità. Il suo effettivo impatto ambientale positivo dipende da diversi fattori, tra cui le specifiche modalità di trasporto integrate nella piattaforma, gli incentivi offerti agli utenti e le politiche di mobilità urbana implementate dalle autorità locali. Un MaaS ben progettato e implementato, che dia priorità alle opzioni di trasporto pubblico e condiviso, ha un grande potenziale per contribuire a città più vivibili e sostenibili.

La Regione ha aderito al “Mobility as a Service for Italy”, iniziativa che rientra nella più ampia strategia “Italia digitale 2026” e include 3 linee di intervento:

  • sperimentare il MaaS nei territori;
  • creare una piattaforma aperta per i dati di mobilità;
  • potenziare la dimensione digitale del trasporto pubblico locale.

Il progetto nazionale è finanziato dal PNRR (Misura 1.4.6. “Mobility As A Service For Italy" – Maas4italy) e prevede 3 fasi: la prima finanzia la sperimentazione in 3 città pilota, la seconda fase ha esteso ad altre 3 città metropolitane e la terza ha previsto la selezione di 7 territori, tra i quali figura il Piemonte. I territori selezionati dovranno produrre i rapporti sperimentali entro il 31 marzo 2025 e portare avanti la sperimentazione fino al 31 marzo 2026. La conclusione delle attività di progetto è prevista entro il 30 giugno 2026.

Tramite il progetto MaaS4Piemonte si stanno sperimentando strumenti di incentivo come il “cashback” e il “welcome bonus”, per incoraggiare l'uso dei mezzi pubblici invece dell'auto privata. 

Parallelamente alla sperimentazione regionale, è in corso un progetto simile nel Comune di Torino (MaaS ToMove). I risultati di entrambe le sperimentazioni forniranno dati importanti per lo sviluppo della futura piattaforma SmartBIP, che includerà modelli di tariffazione e tariffe come il “pay-per-use” e la “best fare”. L'obiettivo finale, al termine del periodo di sperimentazione, è unire i due progetti in un unico sistema MaaS regionale che comprenda anche Torino.

 

Informazioni e risorse aggiuntive
 

Progetto MaaS regionale - MaaS4Piemonte:
https://muoversinpiemonte.it/maasforpiemonte


 

Anno
2025

Piattaforma regionale EMMA

Nel corso dell’anno 2023 Regione Piemonte ha sostenuto l’iniziativa di supporto ai Mobility manager aziendali o scolastici ed in particolare ha gestito e ulteriormente sviluppato la Piattaforma digitale regionale “EMMA” per la redazione dei Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) o Casa-Studio (PSCS) con accesso gratuito per tutte le Aziende/imprese, Enti/organizzazioni pubbliche e Scuole del Piemonte che hanno il dovere di adempiere alla normativa prevista (Legge 28 dicembre 2015, n. 221 e in particolare l'art. 5,comma 6, Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ed in particolare l'art. 229, comma 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). 
Le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni o le Scuole che non rientrano tra quelle di cui al Decreto 12 maggio 2021 possono comunque procedere facoltativamente all'adozione del PSCL o PSCS del proprio personale dipendente o degli studenti e possono accedere gratuitamente alla Piattaforma “Emma”.

Gli obiettivi della piattaforma EMMA sono:

  • Semplificare il compito dei Mobility Manager;
  • Rendere disponibili le informazioni raccolte in un formato uniforme;
  • Fornire suggerimenti e strumenti per la progettazione e realizzazione delle soluzioni di mobilità di volta in volta più adeguate;
  • Rendere maggiormente efficiente ed aggiornata l'azione di pianificazione e programmazione dei trasporti da parte degli organi preposti.
Anno
2025
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Nel corso dell’anno 2023 Regione Piemonte ha sostenuto l’iniziativa di supporto ai Mobility manager aziendali o scolastici ed in particolare ha gestito e ulteriormente sviluppato la Piattaforma digitale regionale “EMMA” per la redazione dei Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) o Casa-Studio (PSCS) con accesso gratuito per tutte le Aziende/imprese, Enti/organizzazioni pubbliche e Scuole del Piemonte che hanno il dovere di adempiere alla normativa prevista (Legge 28 dicembre 2015, n. 221 e in particolare l'art. 5,comma 6, Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ed in particolare l'art. 229, comma 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77). 
Le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni o le Scuole che non rientrano tra quelle di cui al Decreto 12 maggio 2021 possono comunque procedere facoltativamente all'adozione del PSCL o PSCS del proprio personale dipendente o degli studenti e possono accedere gratuitamente alla Piattaforma “Emma”.

Gli obiettivi della piattaforma EMMA sono:

  • Semplificare il compito dei Mobility Manager;
  • Rendere disponibili le informazioni raccolte in un formato uniforme;
  • Fornire suggerimenti e strumenti per la progettazione e realizzazione delle soluzioni di mobilità di volta in volta più adeguate;
  • Rendere maggiormente efficiente ed aggiornata l'azione di pianificazione e programmazione dei trasporti da parte degli organi preposti.
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