Redazione RSA

Controllo degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

Anno
2025

Le ispezioni sul Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) sono finalizzate ad accertare la conformità l’attuazione della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti dichiarata dai gestori e la conformità del Sistema ai requisiti e ai contenuti specificati dal D.lgs.105/2015 (Allegato B).

Le attività ispettive prevedono generalmente più accessi in uno stabilimento e possono protrarsi per periodi piuttosto lunghi, in relazione sia alla complessità dello stabilimento, e di conseguenza dell’articolazione del Sistema di Gestione della Sicurezza, sia del livello di implementazione di quest’ultimo. 

Tali ispezioni si concludono con la redazione di una relazione contenente i riscontri effettuati, nonché le raccomandazioni e le prescrizioni per il miglioramento del Sistema di Gestione della Sicurezza adottato dallo stabilimento, a cui il gestore deve rispondere con un cronoprogramma di azioni correttive.

Relativamente agli stabilimenti di soglia superiore, la programmazione delle ispezioni sul Sistema di Gestione della Sicurezza è effettuata dal Comitato Tecnico Regionale (CTR) del Piemonte sulla base dei criteri stabiliti dal Piano Nazionale delle Ispezioni predisposto da ISPRA.

Il Comitato Tecnico Regionale è un organo collegiale presieduto dal Direttore regionale dei Vigili del Fuoco e composto da diversi enti, tra cui Arpa (2 rappresentanti) e Regione (un rappresentante), che si riunisce diverse volte all’anno. Le ispezioni sono svolte da Commissioni nominate dal Presidente del Comitato Tecnico Regionale e composte da rappresentanti di Arpa, Vigili del Fuoco e INAIL. 

Nel 2024 sono state concluse 6 ispezioni ordinarie negli stabilimenti di soglia superiore nell’ambito del secondo ciclo ispettivo, di cui 3 in provincia di Alessandria, 1 nella provincia di Cuneo, 1 in provincia di Novara e 1 nel VCO.

Per quanto riguarda gli stabilimenti di soglia inferiore, la programmazione delle ispezioni ordinarie è effettuata dalla Regione su proposta di Arpa, sulla base dei criteri definiti con DGR 84-5515 del 3 agosto 2017. 

Le ispezioni sono condotte da Arpa, con la collaborazione di funzionari regionali, nelle more del perfezionamento della convenzione tra Regione Piemonte, Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco ed Arpa, prevista dalla Direttiva della Giunta Regionale 84-5515

Nel 2024 sono state concluse 2 ispezioni del Sistema di Gestione della Sicurezza, rispettivamente in 1 stabilimento in provincia di Alessandria e 1 in provincia di Cuneo.

Le istruttorie dei Rapporti di Sicurezza degli stabilimenti di soglia superiore sono finalizzate a valutare l’analisi dei rischi di incidente rilevante connessi con uno stabilimento e l’adeguatezza delle misure tecnico-impiantistiche adottate dal gestore per prevenire e/o mitigare gli incidenti. In particolare, nel corso delle istruttorie sono esaminate le ipotesi incidentali e i relativi scenari (rilasci tossici, incendi, esplosioni, sversamenti di sostanze pericolose per l’ambiente) elaborati dal gestore nel Rapporto di Sicurezza, anche attraverso eventuali valutazioni comparative che prevedono l’utilizzo di software di simulazione, e sono ricercate evidenze in merito alla rispondenza tra l’analisi dei rischi e il reale assetto impiantistico dello stabilimento.

Anche la realizzazione di nuovi stabilimenti di soglia superiore e di modifiche agli stabilimenti esistenti, che comportino aggravio del preesistente livello di rischio, prevedono la redazione di Rapporto di Sicurezza, che devono essere istruiti dal Comitato Tecnico Regionale in due fasi successive, per il rilascio del Nulla Osta di Fattibilità (NOF) e il parere tecnico conclusivo sul progetto particolareggiato.

Le istruttorie del Rapporto di Sicurezza sono svolte da gruppi di lavoro nominati dal Comitato Tecnico Regionale, a cui generalmente partecipano rappresentanti di Arpa e Regione; esse prevedono diversi accessi in stabilimento e possono durare un arco temporale piuttosto lungo, in relazione soprattutto alla complessità dei processi produttivi, alle dimensioni dello stabilimento o alle eventuali problematiche connesse con il contesto territoriale.

I procedimenti si concludono con una relazione articolata recante la proposta di prescrizioni per il miglioramento della sicurezza, che sono formalizzate al gestore da parte del sopracitato Comitato Tecnico Regionale.

Nel 2024 sono proseguite le attività istruttorie dei Rapporti di Sicurezza di 23 stabilimenti, concludendone 4 (3 della provincia di Alessandria e 1 di Novara), a cui si aggiunge la conclusione di altre 3 istruttorie di RdS-NOF relative all’ampliamento di 2 stabilimenti (rispettivamente 1 della Città metropolitana di Torino e 1 della provincia di Alessandria) e di 1 nuovo stabilimento della provincia di Biella, mentre sono in corso altre 2 istruttorie di Rapporti di Sicurezza particolareggiati (1 della provincia di Cuneo e 1 della Città Metropolitana di Torino). 

Complessivamente nel 2024 si sono svolte 16 sedute del Comitato Tecnico Regionale, nel corso delle quali sono stati discussi circa 40 procedimenti riguardanti sia la conclusione delle attività di controllo (ispezioni sul Comitato Tecnico Regionale e istruttorie sui Rapporti di Sicurezza) sia la successiva fase di verifica dell’attuazione delle prescrizioni impartite dal Comitato Tecnico Regionale stesso.

Possono essere inoltre effettuate attività di vigilanza sugli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante per svolgere accertamenti a seguito di eventi incidentali occorsi o di altre segnalazioni, oppure in stabilimenti non notificati ai sensi della normativa, su richiesta dell’Autorità giudiziaria o altri Enti, oppure a supporto dei dipartimenti territoriali di Arpa. 

Nel 2024 è stato effettuato un sopralluogo di vigilanza a seguito di incidente presso uno stabilimento a rischio di incidente rilevante in provincia di Alessandria.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 26 giugno 2015, n. 105 Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. https://www.normattiva.it/eli/id/2015/07/14/15G00121/CONSOLIDATED/20160802

Deliberazione della Giunta Regionale 3 agosto 2017, n. 84-5515 Approvazione del Piano di ispezioni presso gli stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 in materia di controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. Revoca delle deliberazioni della Giunta regionale n. 11-9288 del 12 maggio 2003 e n. 17-309 del 29 giugno 2000. http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/35/attach/dgr_05515_930_03082017.pdf

 

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Foreste, risposte sul territorio

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La Regione Piemonte opera per la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale in forza delle competenze assegnatele dall'art. 117 della Costituzione.

Considerato il valore ambientale, economico e sociale delle foreste nel corso degli anni è stata sviluppata una articolata normativa di settore e dal 2017 è in corso di attuazione il Piano Forestale Regionale 2017-2027 (PFR), con una validità decennale.

L'argomento Foreste rientra negli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare nell'Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre. 

Considerato il valore ambientale, economico e sociale delle foreste, la Regione Piemonte opera per la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio: nel corso degli anni è stata sviluppata una normativa di settore e dal 2017 è in corso di attuazione il Piano Forestale Regionale (PFR), con una validità decennale. 

Gli interventi più recenti mirano alla semplificazione amministrativa, alla valorizzazione della professionalità degli operatori e a una comunicazione sulla gestione sostenibile delle foreste, rivolta non soltanto agli addetti ai lavori ma che presta attenzione al grande pubblico. 

Consulta l'argomento Foreste nei Fattori che influenzano lo stato della risorsa in Territorio.

Anno
2025
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Controlli integrati delle attività produttive

Anno
2025

Specifici controlli vengono effettuati sulle aziende che operano con una Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), sono queste aziende soggette alla normativa IPPC e il controllo viene effettuato per verificare la congruità alle rispettive autorizzazioni ai requisiti tecnici previsti da BAT o Bref, ovvero le linee guida e/o analisi di comparto che permettono di valutare le performance ambientali dei Soggetti controllati con opportuni indicatori.

I documenti di riferimento sulle BAT sono formalizzati in Decisioni UE e contengono la descrizione delle tecniche, le informazioni per valutarne l’applicabilità, i livelli di emissione, il monitoraggio, etc., cioè tutti quegli elementi su cui dovranno essere definite le condizioni di autorizzazione di ogni singolo impianto.

Ad oggi decisioni pubblicate possono essere consultate su un sito della Commissione Europea.

La legislazione ambientale comunitaria ha da sempre evidenziato il valore strategico dei controlli come completamento del regime amministrativo al quale sono sottoposte le attività e gli impianti a elevato impatto ambientale. Il rilascio dell’autorizzazione ambientale comporta l’attivazione di una serie di controlli al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni e delle condizioni imposte.

Le attività ispettive ordinarie e straordinarie presso le installazioni soggette all’autorizzazione integrata ambientale sono definite a livello regionale in un Piano d'ispezione ambientale, periodicamente aggiornato a cura della Regione.

La Regione Piemonte ha adottato il proprio Piano che definisce le procedure per l'elaborazione dei programmi - predisposti e aggiornati annualmente da Arpa - per le ispezioni ambientali ordinarie.  I programmi sono consultabili sul sito di ARPA Piemonte.

La frequenza delle visite in loco per ciascuna installazione è determinata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali che consideri almeno:

  • gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell'ambiente locale e del rischio di incidenti;
  • il livello di osservanza delle condizioni di autorizzazione;
  • l’eventuale adesione volontaria, da parte del Gestore dell’installazione, al sistema comunitario di ecogestione e audit di cui al regolamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS).

Per le AIA regionali, autorizzate dalle rispettive provincie di competenza, il criterio di programmazione dei controlli è effettuato su base triennale con dettaglio annuale secondo il Piano di Ispezione Regionale. 

Possono essere definite anche delle priorità in funzione di eventuali necessità sollevate dall’Autorità Competente in fase di programmazione annuale, inoltre, nel caso di “gravi inosservanze” il periodo tra due visite in loco è massimo di sei mesi.
I controlli effettuati permettono di restituire alla Autorità competente un quadro di riferimento completo sul rispetto dell’AIA. 

Gli esiti dei controlli così effettuati garantiscono in generale all’Amministrazione competente le informazioni necessarie per l’adozione dei provvedimenti di competenza nei confronti dei soggetti controllati ovvero per il rinnovo degli atti in scadenza.

Per le AIA nazionali è attiva una convenzione con ISPRA, rinnovata nel 2015 e aggiornata nel 2022, per l’effettuazione dei controlli secondo la programmazione della stessa ISPRA in accordo con Arpa Piemonte che considera il “rischio” associato a ciascuna azienda valutato applicando il sistema SSPC.

Fonte Arpa Piemonte

Nell’anno 2024 sono stati effettuati 245 controlli integrati ordinari su un numero programmato di 254 installazioni, lo scostamento è dovuto a cessata attività o mancato avvio di alcune attività o mancato accesso ad alcuni allevamenti per restrizioni a causa della peste suina africana.

Criticità ambientali rilevate

Sul territorio regionale vi sono situazioni molto diverse fra loro dovute sia alla produzione delle diverse tipologie di impianti che al contesto territoriale.

Le ispezioni “ordinarie” eseguite hanno portato ad effettuare 22 comunicazioni di notizie di reato alle Procure, 33 sanzioni amministrative, l’attivazione di 22 procedure di estinzione di reato mediante la predisposizione di prescrizioni che ha comportato l’ammissione al pagamento in sede amministrativo ai Gestore mediante l’emissione di 14 verbali di accertamento ed ammissione al pagamento della sanzione.

Sono stati effettuati 651 sopralluoghi su 245 ragioni sociali controllate in via ordinaria.

Inoltre, sono state effettuate ulteriori attività di controllo “straordinarie”: ispezioni a seguito di gravi inosservanze, conseguenti al controllo ordinario, e ispezioni straordinarie, effettuate considerando altri vincoli previsti dalla normativa di settore - es. controlli impianti di depurazione per Piano Gestione scarichi, campionamento PFAS - o per criticità locali.

In provincia di Alessandria sono state condotte numerose ispezioni, "ordinarie" e "straordinarie" con particolare riferimento ad impianti chimici e di gestione rifiuti. 

In particolare, si evidenzia l'impegno profuso, analogamente agli anni precedenti, nel controllo delle installazioni IPPC del polo chimico di Spinetta Marengo. 

Per specifici aspetti, alcune verifiche a carattere straordinario, non programmate, hanno comportato il coinvolgimento del gruppo specialistico sui rischi di incidente rilevante.

Diverse ispezioni non programmate sul territorio provinciale sono state attivate in risposta a esposti e segnalazioni pervenute o a seguito di evidenze riscontrate durante le attività ordinarie.

In provincia di Asti nel 2024 non sono state rilevate criticità ambientali significative.

Nel 2024 in provincia di Vercelli sono emerse criticità su una fonderia di seconda fusione di alluminio per gestione non corretta di rifiuti e non conformità degli scarichi acque reflue industriali e su un impianto chimico e di recupero rifiuti liquidi per problematiche legate alla gestione di acque meteoriche e rifiuti liquidi.

In provincia di Novara sono emerse criticità odorigene legate a un impianto di recupero rifiuti pericolosi, un allevamento di suini e uno stabilimento chimico.

In provincia di Biella sono emerse criticità in particolare per un impianto di recupero rifiuti pericolosi e non pericolosi, con mancata ottemperanza delle prescrizioni autorizzative, in particolare con aree di stoccaggio difformi rispetto alle planimetrie autorizzate, verifica di bacini di contenimento dei rifiuti liquidi e gestione non corretta dei rifiuti proveniente da utenze domestiche. 

Nel VCO sono state riscontrate irregolarità in materia di gestione rifiuti e carenze nelle comunicazioni degli esiti degli autocontrolli previsti.

Le criticità nel 2024 in provincia di Cuneo sono state riconducibili di massima a  problematiche odorigene legate in particolare al settore del compostaggio e allevamenti intensivi avicoli e suinicoli, alla cattiva gestione del percolato presso una discarica con annesso impianto di gestione di rifiuti non pericolosi e una serie di violazioni che hanno comportato una reazione chimico-fisica incontrollata presso un gestore di rifiuti pericolosi, cosa che ha portato ad una revisione delle procedure di pre-accettazione e tracciabilità dei rifiuti in ingresso.

Nel corso del 2024 sono stati controllati tutti gli 81 impianti previsti in provincia di Torino, con almeno un sopralluogo, di questi 2 risultavano in dismissione e due con attività non ancora avviata. Sono stati effettuati inoltre 3 controlli straordinari per dismissione di impianti, alcune verifiche di ottemperanza di prescrizioni e il campionamento in alcuni impianti di trattamento rifiuti dei PFAS nelle acque sotterranee e negli scarichi in acque superficiali.

Le criticità si sono concentrate soprattutto sugli impianti di gestione dei rifiuti, sono stati riscontrati superamenti relativamente ai PFAS allo scarico nelle acque superficiali.

Informazioni e risorse aggiuntive

European Bureau for Research on Industrial Transformation and Emissions, BAT reference documents https://eippcb.jrc.ec.europa.eu/reference/

Regione Piemonte D.G.R. 9 Maggio 2016, n. 44-3272 Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - Titolo III-bis - Piano di ispezione ambientale presso le installazioni soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi dell'art. 29-decies, commi 11-bis e 11-ter. DGR 44-3272 del 9/05/16

SNPA Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli approvato dal Consiglio federale con DOC N. 63/CF del 15/03/2016 https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2018/11/Delibera-63_CF-approvazione-SSPC-con-allegati.pdf .

Arpa Piemonte AIA - Programma triennale di ispezione ambientale https://www.arpa.piemonte.it/scheda-informativa/aia-programma-triennale-ispezione-ambientale

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Monitoraggi e controlli sul territorio

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Le attività di monitoraggio e controllo sul territorio coinvolgono tutte le matrici ambientali e molte attività antropiche sulla base delle diverse normative; sono ordinariamente condotte secondo una pianificazione pluriennale e alimentano la base di conoscenza del territorio.

In caso di emergenze ambientali, Arpa Piemonte interviene per raccogliere le informazioni strutturate e significative utili alla protezione della incolumità e salute della popolazione e dell'ambiente a supporto degli Enti responsabili della risposta in emergenza.

Anno
2025
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Radiazioni ionizzanti, impatti sul territorio

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La valutazione dei possibili effetti delle radiazioni misurate è fatta in via indiretta stimando la dose di radiazioni assorbita da un individuo rappresentativo della esposizione della popolazione in un determinato territorio.

Si valuta quindi la dose efficace che non è una grandezza direttamente misurabile ma una grandezza ricavata, calcolata a partire dai risultati analitici che forniscono i valori di concentrazione di attività, tramite opportuni fattori di ponderazione che tengono conto della via di esposizione, del tipo e della qualità della radiazione nonché dell’organo o tessuto colpito ed è comunque rapportata al corpo intero, anche se ricevuta da un singolo organo bersaglio

La dose efficace all’individuo rappresentativo della popolazione tiene conto delle diverse fonti di esposizione e può avvenire per irraggiamento, inalazione ed ingestione, il suo calcolo tiene conto delle abitudini alimentari e di vita ed è una grandezza proporzionale al rischio indotto dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.

La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre e i raggi cosmici costituiscono la principale fonte di irraggiamento. 

L’irraggiamento dal Cs-137, radionuclide artificiale presente nel suolo piemontese principalmente a seguito dell’incidente di Chernobyl, è almeno di un ordine di grandezza inferiore di quello dovuto alla radioattività naturale. 

La dose da inalazione è dovuta quasi esclusivamente all’esposizione indoor al radon, un gas radioattivo naturale prodotto nella crosta terrestre dal decadimento dell’uranio. 

Anche la dose da ingestione è dominata dal contributo dei radionuclidi naturali: quella dovuta agli alimenti contaminati da Cs-137, e in minima parte da Sr-90, è inferiore a quella dovuto ai radionuclidi naturali di circa due ordini di grandezza.

Il limite di dose efficace fissato dalla normativa è di 1 mSv/anno e si riferisce solo ai radionuclidi artificiali e alle radiazioni prodotte artificialmente.

Inoltre, in conformità ai criteri di base enunciati dalla norma, una pratica si può considerare priva di rilevanza radiologica quando, in tutte le possibili situazioni realisticamente ipotizzabili, la dose efficace a cui si prevede sia esposta una qualsiasi persona del pubblico, a causa di detta pratica, sia pari o inferiore a 10 μSv all’anno.

La dose dovuta alla radioattività naturale non deve quindi essere computata per la valutazione del rispetto di questo limite; sono escluse anche le dosi ricevute a scopo medico, in quanto si suppone che l’utilizzo della radioattività in medicina sia pienamente giustificabile e che i benefici superino eventuali danni se si rispetta il principio di ottimizzazione della dose, che deve sempre essere mantenuta al livello più basso possibile.

Informazioni e risorse aggiuntive

Rapporti sulla radioattività ambientale di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/radioattivita/reti-monitoraggio/documentazione

DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101 Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117. https://www.normattiva.it/eli/id/2020/08/12/20G00121/CONSOLIDATED/20240530

Cesio 137 - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Cesio-137

Stronzio 90 - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Stronzio-90

Becquerel - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Becquerel

Sievert - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Sievert

Dosimetria - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Dosimetria

In questo sito Dose gamma in aria

Anno
2025
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Progetto 'Campi elettromagnetici e salute: studi di valutazione dell'esposizione e approfondimento sui possibili rischi delle esposizioni a lungo termine’

Anno
2025

Nell'ambito del Programma di promozione di attività di ricerca e di sperimentazione tecnico-scientifica, nonché di coordinamento dell'attività di raccolta, di elaborazione e di diffusione dei dati al fine di approfondire i rischi connessi all'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici a bassa e alta frequenza del Ministero per la Transizione Ecologica, Arpa Piemonte ha lavorato nel 2023, in coordinamento con le altre Agenzie partecipanti, a diverse linee di ricerca:

  • Elaborazione di una metodologia di determinazione di indicatori sintetici di esposizione basata sui dati delle sorgenti di campo elettromagnetico, in particolare stazioni radiobase;
  • Dosimetria ed esposizione personale: messa a punto di un protocollo e realizzazione di campagne di misura con esposimetri indossabili; realizzazione di una app per il monitoraggio su smartphone dei parametri che determinano l’esposizione personale e campagne di acquisizione dei dati tramite citizen science;
  • Indagine Epidemiologica sulle modalità di esposizione in relazione all’uso di cellulare in una coorte di ragazzi della scuola secondaria di primo grado e valutazione della prevalenza di alcuni disturbi del sonno e del comportamento.

Il progetto ha preso avvio a fine 2022, e si protrarrà fino a marzo 2026. Trattandosi di un programma di ricerca molto ampio, sono state attivate collaborazioni con altre Agenzie ambientali regionali – Lazio ed Emilia-Romagna – e con l’Università degli Studi di Torino.
Nel 2023 sono state avviate le attività, acquisiti gli strumenti previsti per le diverse tipologie di rilevazioni, stipulate le convenzioni, ed è stata svolta una tesi di laurea sul tema degli indicatori sintetici di esposizione.

Trattandosi di un progetto a cui partecipano molte Agenzie sul territorio nazionale, con il coordinamento di Ispra, i risultati delle diverse linee di attività costituiranno un utile strumento per fotografare l’esposizione della popolazione italiana alle varie sorgenti di campo elettromagnetico presenti in ambiente di vita, e per poterla correlare agli eventuali effetti a lungo termine sulla salute.

Il progetto prevede anche una fase di diffusione degli esiti delle ricerche, in modo da creare maggiore consapevolezza sul tema nella popolazione e nei decisori politici.

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Radiazioni non ionizzanti, risposte sul territorio

Tema
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Ogni nuova installazione di elettrodotti o di impianti per le telecomunicazioni è valutata preventivamente per verificare il rispetto delle soglie ammesse sia per le caratteristiche dell’impianto che cumulativamente agli altri impianti esistenti; analoghe valutazioni vengono fatte in caso di modifiche tecniche sostanziali, ammodernamenti e potenziamenti.

Si tratta di un’azione di controllo preventivo molto importante, anche perché permette contemporaneamente l’acquisizione, validazione e inserimento in un catasto dei dati tecnici sulle sorgenti di campo elettromagnetico. 

Oltre, quindi, ad una azione finalizzata al contenimento degli impatti nella fase di progetto degli impianti, l’aggiornamento del catasto permette di seguire con precisione gli andamenti relativi all’esposizione della popolazione su tutta la regione e di facilitare le verifiche, basate su rilevazioni strumentali, controllando la rispondenza tra le autorizzazioni e quanto effettivamente installato.

Il 2024 è stato caratterizzato da un consistente incremento nelle pratiche di modifica degli impianti per telefonia, e conseguente attività di valutazione di Arpa con emissione di pareri, a seguito delle modifiche del valore di attenzione e degli iter autorizzativi degli impianti stessi.

Per quanto riguarda invece le misure in campo, nel 2024 il numero di interventi si è mantenuto costante rispetto agli anni precedenti. 

Il mantenimento di un tale numero di interventi è per l’Agenzia sempre più oneroso, in quanto la rilevazione dei segnali dei nuovo standard per telecomunicazioni richiede un continuo aggiornamento sia di formazione degli operatori che sia strumentale, e le situazioni di maggiore pressione, soprattutto in ambito urbano, richiedono valutazioni più approfondite e misure per tempi prolungati.

Infine, in ragione di esposti di cittadini o di richieste degli Enti territoriali, vengono eseguite misure di controllo del rispetto dei limiti da parte degli impianti, misure che diventano sempre più onerose con l'adozione di nuove tecnologie di trasmissione e con il moltiplicarsi degli impianti in ambiti complessi come quelli urbani.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 1 agosto 2003, n. 259 Codice delle comunicazioni elettroniche. https://www.normattiva.it/eli/stato/DECRETO_LEGISLATIVO/2003/08/01/259/CONSOLIDATED

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2003/08/28/03A09711/sg

Legge regionale n. 19 del 03 agosto 2004 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2004;19

Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2022 http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2023;3

Programma di attività di ricerca CEM MASE https://www.mase.gov.it/pagina/programma-di-attivita-di-ricerca-cem

Portale sui campi elettromagnetici in Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/portale_cem/

Anno
2025
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Esposizione della popolazione alla radiazione ultravioletta

Anno
2025
Radiazione ultravioletta naturale

A partire dal 2010 Arpa Piemonte ha intrapreso un’attività di monitoraggio sistematico della radiazione solare UV per valutare l’esposizione della popolazione. 

Nel corso degli anni sono state installate 3 stazioni di misura sul territorio regionale, una a Verbania-Pallanza, una a Sestriere e, a fine 2023, una sul tetto della sede del Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici di Ivrea.

Nel grafico sottostante si riportano le distribuzioni dei livelli giornalieri di Indice UV misurati nel 2024 a mezzogiorno nelle 3 stazioni. 

Si evidenzia che i dati misurati a Pallanza a gennaio e febbraio 2024 non sono disponibili a causa di un guasto tecnico, e neanche quelli misurati a Ivrea da aprile ad agosto per operazioni di taratura sul radiometro.  

Si nota che per oltre metà dell’anno a Pallanza e a Sestriere si sono registrati valori di indice UV maggiori o uguali a 3, valori per i quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di adottare specifiche protezioni.

Inoltre, sia a Sestriere sia a Pallanza, per un terzo dell’anno questo indicatore è risultato compreso tra 6 e 11, livelli che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “alti” e “molto alti” e per i quali raccomanda di intensificare le protezioni e di non esporsi nelle ore più calde della giornata. 

Non si possono fare considerazioni analoghe per il radiometro di Ivrea, in quanto non sono stati raccolti dati nel periodo estivo.

Fonte Arpa Piemonte

L’ubicazione delle stazioni è stata scelta in modo da essere rappresentativa dell’esposizione della popolazione in ambienti differenti, ambiente lacustre, montano e urbano.

Inoltre, Sestriere e Verbania sono state scelte in quanto località ad elevato impatto turistico. 

I valori misurati di Indice UV in ogni singola stazione non sono pertanto rappresentativi di quelli presenti nell’intero territorio regionale. 

Generalmente, in condizioni di cielo sereno o di analoga copertura nuvolosa, a Sestriere si registrano valori di Indice UV maggiori rispetto a zone di pianura o collina a causa della maggiore quota e, d’inverno, anche dell’albedo esercitato dalla neve. 

Analogamente a Pallanza, la riflessione della radiazione UV sul Lago Maggiore provoca un aumento dell’indice UV rispetto ad aree distanti da superfici d’acqua.

Generalizzando, sulla base dei modelli previsionali, si può dire che, in condizioni di cielo sereno e in periodo estivo, l’indice UV a Sestriere sia mediamente maggiore del 10% rispetto a città di pianura. 

Ci si rende subito conto che una diminuzione dei valori di Indice UV del 10% non è sufficiente per rendere sicura l’esposizione alla radiazione solare in pianura. 

Anche qui permane pertanto la raccomandazione di proteggersi e di evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata, soprattutto in estate.

Accanto all’attività di monitoraggio dell’indice UV, dal 1° luglio 2009 Arpa Piemonte pubblica le previsioni di UVI su scala regionale, in condizioni di cielo sereno e, per alcune località, anche di copertura nuvolosa prevista.

Le lampade abbronzanti: valutazione della conformità delle apparecchiature alla normativa vigente 

L’esposizione alle lampade per l’abbronzatura artificiale è causa di danni alla pelle, agli occhi e al sistema immunitario. 

L'esposizione alla radiazione UV in generale può provocare effetti immediati, quali l'eritema, ed effetti a lungo termine, come l'invecchiamento precoce della pelle, reazioni infiammatorie dell'occhio, cataratte e tumori della cute.

 La Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha infatti inserito le lampade abbronzati tra gli agenti sicuramente cancerogeni per l’uomo. 

Nonostante la classificazione IARC, attualmente sul nostro territorio queste apparecchiature vengono ancora diffusamente utilizzate.

Al fine di tutelare l’utilizzatore di questi dispositivi, la vigente normativa prevede che tutte le lampade per l’abbronzatura indoor siano conformi alla norma tecnica CEI relativa agli apparecchi per il trattamento della pelle con raggi ultravioletti ed infrarossi.

Arpa Piemonte ha effettuato una prima campagna di misura della radiazione UV emessa dagli apparecchi abbronzanti negli anni 2010 e 2011 e negli anni successivi ha continuato ad effettuare misurazioni su richiesta delle ASL. 

Nel corso del 2024 ha effettuato 13 controlli in 13 centri estetici distribuiti sul territorio regionale, misurando un totale di 43 apparecchi.

L’obiettivo di tali indagini è verificare la conformità delle apparecchiature alle prescrizioni riportate nella norma tecnica sopra citata, con particolare riferimento al limite di 0.3W/m2 sull’irradianza efficace eritemale emessa dalle lampade. 

L’irradianza eritemale è un parametro indicativo dell’efficacia della radiazione UV a causare l’eritema. Il valore limite fissato corrisponde ad un indice UV uguale a 12, valore riscontrabile ai tropici in piena estate, a mezzogiorno e in condizioni di cielo sereno.

Nel grafico sottostante vengono riportati i valori di irradianza eritemale misurati all’interno degli apparecchi indagati ad una distanza di trattamento dalle lampade coerente con l’ingombro umano.

I dati sono divisi tra dispositivi abbronzanti a bassa (20 apparecchi misurati) e ad alta pressione (23 apparecchi misurati). 

Dai dati emerge che il 53% degli apparecchi controllati rispetta il limite di irradianza eritemale pari a 0,3W/m2, con una percentuale maggiore di apparecchi ad alta pressione (61%) rispetto a quelli a bassa pressione (45%). 

Quindi poco meno della metà degli apparecchi controllati supera il limite sull’irradianza eritemale.

Rispetto ai risultati derivati dalla prima campagna di misura del 2010-2011, precedente all’entrata in vigore dell'attuale normativa, in cui il 78% degli apparecchi ad alta pressione e il 100% di quelli a bassa non rispettavano il limite sull’irradianza eritemale, la situazione è migliorata, ma rimangono numerosi casi di non conformità. 

Pertanto, in numerosi casi gli utilizzatori si espongono a livelli di radiazione ultravioletta maggiori rispetto a quelli massimi prescritti nelle norme con conseguente aumento del rischio sanitario derivante dalle sovraesposizioni.

Informazioni e risorse aggiuntive

Raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’adozione di specifiche protezioni contro le radiazioni UV http://www.who.int/uv/publications/globalindex/en/index.html

Bollettini di previsione UVI di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/bollettino/bollettino-previsione-uvi

Approfondimenti sulla radiazione ottica sul sito di Arpa Piemonte http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/radiazione-ottica

Lista delle classificazioni IARC https://monographs.iarc.who.int/agents-classified-by-the-iarc/

Regolamentazione e commercializzazione delle sostanze cancerogene https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/possibile-sostanze-inserite-nella-lista-1-dello-iarc-siano-cancerogene-non-siano-sempre-vietate

IARC Publications Website - Exposure to Artificial UV Radiation and Skin Cancer https://publications.iarc.fr/Book-And-Report-Series/Iarc-Working-Group-Reports/Exposure-To-Artificial-UV-Radiation-And-Skin-Cancer-2006

Decreto 12 maggio 2011, n. 110 Regolamento di attuazione dell'articolo 10, comma 1, della legge 4 gennaio 1990, n. 1, relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l'attività di estetista. https://www.normattiva.it/eli/id/2011/07/15/011G0151/CONSOLIDATED/20240510

Norma tecnica CEI EN 60335-2-27 (2005) “Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Parte 2: Norme particolari per gli apparecchi per il trattamento della pelle con raggi ultravioletti ed infrarossi” https://mycatalogo.ceinorme.it/cei/item/000007753?sso=y

Facta S; Saudino S; Bonino A.; Anglesio L.; d’Amore G. UV Emissions from Artificial Tanning Devices and Their Compliance with the European Technical Standard - Health Physics. 04(4):385-393, April 2013 http://journals.lww.com/health-physics/Fulltext/2013/04000/UV_Emissions_from_Artificial_Tanning_Devices_and.5.aspx 

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Popolazione esposta ai campi elettrici da impianti di telecomunicazione

Anno
2025

Nel corso del 2024 è terminato il lavoro di messa a punto di un metodo per il popolamento di un indicatore di esposizione aggiornato e condiviso a livello nazionale.

Tale metodo prevede di stimare l’esposizione della popolazione residente nelle aree urbane al campo elettrico generato dalle stazioni radiobase per telefonia cellulare. fattore di interesse in relazione sia alla definizione dell’effettivo impatto di tali sorgenti sul territorio, sia ai possibili effetti sulla salute, da indagare anche tramite studi epidemiologici.

La stima dell’esposizione tramite misure ha una significatività limitata nel tempo e nello spazio, per cui non costituisce un metodo ottimale in relazione alle finalità degli studi epidemiologici, che richiedono di poter caratterizzare i livelli di esposizione in aree ampie e per periodi prolungati (anche indietro nel tempo rispetto a quando gli effetti sulla salute vengono registrati). 

Per i motivi sopra illustrati, un indicatore basato sul calcolo dell’esposizione a partire dai dati tecnici delle sorgenti (contenuti in un catasto), costituisce uno strumento più flessibile e adattabile a differenti obiettivi.

Distribuzione della popolazione della città di Torino esposta a campo elettrico da stazioni radiobase prima e dopo l’incremento dei limiti - Fonte Arpa Piemonte

Il calcolo teorico delle emissioni di sorgenti per telecomunicazioni costituisce quindi un’utile sorgente di informazione sui livelli di emissione, da sovrapporre poi ai dati sulla popolazione possibilmente esposta nelle aree di interesse.

L’indicatore ottenuto in questo modo, rappresentando la percentuale di popolazione esposta a determinati valori di campo elettrico, è in grado di fornire un’informazione sintetica, utile per tutti gli obiettivi sopra descritti.

Il lavoro portato avanti nel 2024 è stato orientato all’analisi dei fattori che, nella procedura per il popolamento dell’indicatore, possono influire sulla rappresentatività del dato ottenuto rispetto alle reali condizioni di esposizione. 

Il primo popolamento è stato quello effettuato per la città di Torino, per la quale nella figura seguente sono rappresentate le distribuzioni della percentuale di popolazione esposta prima e dopo le modifiche normative sui limiti di esposizione avvenute nella primavera del 2024. 

Il dato riportato è quello dei massimi valori di esposizione potenzialmente raggiungibili.

In termini di variazione del valore più probabile dei livelli di campo elettrico a cui la popolazione può essere esposta, si può vedere come questo sia passato dall’intervallo 2-3 V/m a quello 3-4 V/m.

Percentuale di popolazione delle diverse circoscrizioni della città di Torino esposta a intervalli di valori di campo elettrico - Fonte Arpa Piemonte

L’indicatore è poi stato calcolato anche per le città di Novara e Cuneo. 

I risultati, a confronto tra le 3 aree urbane, sono riportati nell’immagine seguente, in termini di numero di persone esposte. 

I dati riportati si riferiscono al secondo semestre 2024/inizio 2025, e pertanto fotografano la situazione di esposizione potenziale a seguito dell'incremento dei limiti di esposizione. 

Le distribuzioni sono simili, seppure con numeri molto diversi, nelle aree di Torino e Novara, mentre la situazione della città di Cuneo è caratterizzata dall'assenza di una classe prevalente di esposizione.

Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

In questo sito: Risultati delle attività di controllo e monitoraggio delle potenze degli impianti di telefonia 5G

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2003/08/28/03A09711/sg

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Popolazione esposta ai campi magnetici da elettrodotti ad alta e altissima tensione

Anno
2025

La percentuale di popolazione esposta al campo magnetico generato da elettrodotti nel 2024 è stata determinata tramite valutazione e calcolo su base statistica a partire dai dati degli elettrodotti. 

l dato sui livelli di campo magnetico è poi stato intersecato con le informazioni ISTAT sulla popolazione.

il risultato viene fornito in termini di intervallo di valori di campo in cui il valore effettivo di esposizione è ricompreso con una certa probabilità.

Le classi di esposizione prese in considerazione sono le seguenti: non significativa (<0.5µT), limitata (0.5 – 3µT), media (3 – 10µT), elevata (>10µT).

L’informazione circa il numero di persone esposte, nelle classi sopra indicate, è disponibile a scala comunale sul   Portale CEM  di Arpa Piemonte.

Dalla mappa del geoportale è possibile vedere come, oltre ai comuni dell’area urbana di Torino e ai capoluoghi di provincia, siano presenti anche piccoli comuni con un numero significativo di persone esposte, in particolare in corrispondenza di alcune valli montane, dove la caratteristica orografica ha forzato la coesistenza dei corridoi di passaggio di linee ad alta tensione (sovente linee di importazione dell’energia dall’estero) con le aree abitate. 

Un’altra zona del Piemonte dove si concentra un numero di persone esposte maggiore rispetto alle altre aree è il Novarese, al confine con la Lombardia: qui transitano effettivamente molte direttrici di alimentazione energetica di una regione fortemente produttiva.

La mappa del geoportale è interrogabile cliccando sul comune, e l’informazione ottenuta è quella relativa al numero di persone esposte a determinati livelli di campo magnetico.

Immagine tratta dal Geoportale di Arpa Piemonte, con il risultato dell’interrogazione relativa all’esposizione della popolazione residente nel Comune di Settimo Torinese al campo magnetico generato da linee ad alta tensione - Fonte Arpa Piemonte

Si può osservare come la maggior parte della popolazione residente nelle aree in prossimità degli elettrodotti sia collocabile nella classe di esposizione limitata oppure tra i non esposti.

Esistono però nella nostra regione alcuni casi di criticità, legati alla specificità del territorio, tali che oltre il 7% della popolazione è residente in aree di classe di esposizione media ed elevata dovute al fatto che, a differenza di altre regioni italiane, il Piemonte è caratterizzato da flussi di importazione di energia dall’estero e di transito verso altre regioni concentrati in pochi corridoi di passaggio di molte linee ad alta tensione. 

Classificazione del livello di esposizione della popolazione residente nelle sezioni di censimento intersecate da linee ad alta e altissima tensione – Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

  Portale CEM di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/portale_cem/

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