Redazione RSA

Piano Regionale per le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi (AIB)

Anno
2025

I primi strumenti di pianificazione regionale in materia di incendi boschivi risalgono a oltre 30 anni fa: il primo Piano antincendi boschivi fu scritto nel 1975 e da allora è stato costantemente revisionato ed aggiornato, sulla base dei cambiamenti normativi, territoriali, climatici e operativi.

L'obiettivo principale del Piano è quello di minimizzare gli effetti negativi degli incendi boschivi ottimizzando la distribuzione delle risorse di protezione.

L’edizione del Piano vigente ha valenza 2021-2025 e prevede costanti aggiornamenti.

La Regione Piemonte, che coordina la materia per competenza, ha redatto il Piano attraverso la collaborazione di tutte le componenti istituzionali, volontarie e tecnico scientifiche, coinvolgendo quindi il Corpo nazionale Vigili del Fuoco, i Carabinieri forestali, il Corpo Volontari AIB Piemonte, ARPA Piemonte, l’Università di Scienze forestali, IPLA e CSI Piemonte.

L'intenzione condivisa è stata quella di restituire al Sistema regionale antincendi boschivi ed a tutte le strutture che direttamente o indirettamente sono coinvolte dal rischio, uno strumento il più possibile operativo, programmatico e in grado di arricchirsi dallo sviluppo e raggiungimento degli obiettivi proposti.

Ad oggi, il Piano Regionale AIB è previsto dalla Legge-quadro in materia di incendi boschivi (L. 21 novembre 2000, n. 353), che trova la sua declinazione a livello del territorio piemontese nella Legge Regionale n. 15 del 04 ottobre 2018.

Cosa contiene il Piano - in sintesi

L’analisi delle caratteristiche territoriali e climatiche evidenzia il fatto che il Piemonte, storicamente, come le altre regioni dell’arco alpino è più interessato dal fenomeno incendi nel periodo tardo inverno-primaverile. Tale distribuzione risulta strettamente correlata all’andamento meteorologico generale, nonché alle condizioni fenologiche della vegetazione forestale.  Si riscontra un aumento graduale della frequenza di incendio a partire dal mese di dicembre, con un picco in corrispondenza del mese di marzo, ed una netta ricaduta a maggio, in coincidenza con l’avvento delle piogge primaverili e la ripresa della vegetazione.
Un ruolo importante nella predisposizione agli incendi lo giocano i venti di Foehn.

Il massimo estivo si riscontra nel mese di agosto: i cambiamenti climatici in atto stanno ampliando sempre più la “forchetta temporale” dei periodi considerati a maggiore rischio incendi boschivi.

 

Figura 1. Eventi di Foehn durante l'anno, su base mensile

Il Piano descrive l’organizzazione regionale del Sistema antincendi boschivi composto, attraverso la stipula di apposite Convenzioni ed Accordi e sulla base di quanto previsto dalla normativa regionale, da Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e Corpo Volontari antincendi boschivi del Piemonte.

Per meglio orientare la pianificazione antincendi boschivi all’interno della Regione, è stato necessario caratterizzare il fenomeno in relazione alla frequenza e alla dimensione assunta dagli eventi nel passato, analizzando le serie storiche degli incendi boschivi.
L'obiettivo di questo approccio si può riassumere con il criterio di modulare l'intensità di intervento in funzione dell'effettiva incidenza degli incendi su una determinata porzione di territorio e delle loro conseguenze attese.

Un capitolo del Piano è dedicato alla cosiddetta “resilienza delle comunità” e prende in considerazione gli “incendi di interfaccia” ovvero quelli in cui l'area naturale e quella urbano-rurale si incontrano e interferiscono reciprocamente.
Vengono elencate, a tale proposito, indicazioni generali ai fini di:

  • evitare che incendi boschivi si propaghino alle abitazioni/edifici;
  • consentire agli operatori antincendio di intervenire in sicurezza in prossimità delle abitazioni/edifici;
  • mantenere accessibile la viabilità ai mezzi di soccorso e utilizzabile come elemento per intervenire in estinzione o per l’evacuazione in sicurezza di persone e animali.

In questo senso vengono fornite una serie di indicazioni operative, che vanno dalla creazione di fasce di protezione della propria abitazione, alla rimozione/ collocazione/gestione adeguata di tutti gli elementi che possono propagare il fuoco alle strutture (siepi, vegetazione ornamentale, depositi di legna, capanni, bombole di gas, etc.), all’utilizzo e alla corretta manutenzione di materiali costruttivi che impediscano il propagarsi dell’incendio all’interno della struttura.

Un ampio capitolo è dedicato alle attività di prevenzione, ovvero azioni mirate a ridurre le cause e il potenziale innesco d'incendio, nonché interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti.

Nello specifico:

  • prevenzione strutturale, da attuarsi con interventi selvicolturali ed infrastrutturali (opere forestali, consistenza e localizzazione delle vie di accesso, viali tagliafuoco, fonti di approvvigionamento idrico per i mezzi operativi);
  • prevenzione non strutturale, tra cui sono ricomprese le attività di promozione della cultura di protezione civile e delle corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell'ambiente, ecc.
Figura 2. Punto di approvvigionamento idrico a fine anti-incendio
Perché è importante la prevenzione?

Perché assistiamo ad un evidente cambiamento climatico: insieme ad un aumento della vegetazione, quindi del combustibile disponibile, le alte temperature e la siccità creano le condizioni ideali per l’innesco e la propagazione di grandi incendi; con la vegetazione più secca e le zone, solitamente più umide tipo i fondovalle, che perdono efficacia nell’arrestare le fiamme.

Parallelamente, insieme alle superfici incolte, stanno crescendo anche le aree edificate e la conseguenza di questo nuovo assetto del territorio è un aumento dei punti di contatto tra foreste e aree urbane, dove la probabilità di innesco di nuovi incendi è più alta (incendi di interfaccia).

Aumentano gli incendi incontrollabili e, seppur dotati di sistemi operativi antincendio indubbiamente efficienti, ci troviamo con sempre maggiore frequenza dinnanzi ad eventi estremi, sempre più difficili da arrestare: grandi roghi simultanei, con dimensioni e intensità verso i quali la lotta attiva sta diventando insufficiente poiché, di fronte ad determinate tipologie di incendi, non c’è Canadair che possa intervenire!

La valutazione del pericolo di incendio boschivo e la sua previsione costituiscono importanti strumenti nella gestione operativa del servizio di protezione dagli incendi boschivi. Essi permettono di organizzare il servizio di prevenzione e di avvistamento incendi, ottimizzare la localizzazione del personale e dei mezzi necessari all’estinzione, con un risparmio economico rilevante, migliorando l’efficacia del sistema di prevenzione e lotta attiva. La valutazione del pericolo dà indicazioni sulla probabilità che si verifichino e si diffondano incendi, in un dato territorio, a causa di fattori predisponenti, che sono principalmente i parametri meteorologici che influenzano l’umidità dei combustibili, variabili nel tempo e nello spazio.

Figura 3. Bollettino previsionale del rischio incendi boschivi
Stato del Documento
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Tipo Strumento
Territorio

I servizi informativi del Geoportale di Arpa Piemonte in tema di territorio

Anno
2025
Amianto antropico e naturale

L’applicazione offre un quadro sintetico ma costantemente aggiornato delle attività svolte da Arpa Piemonte sulla mappatura dell’amianto antropico (coperture degli edifici) e dell’amianto presente in ambiente naturale. 

Descrive inoltre la metodologia seguita per lo svolgimento dell’attività avviata nel 2013 e tuttora in corso. 

I dati sono costantemente aggiornati rispetto all’avanzamento quotidiano dell’attività.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=162

Il portale informativo sull'amianto di Arpa Piemonte
Impianti di Biogas

Localizzazione degli impianti di digestione anaerobica, con particolare attenzione al settore zootecnico e agricolo. Ogni impianto è caratterizzato con i dati di potenza elettrica e termica, oltre all’anno di inizio attività, l'aggiornamento dei dati è annuale.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=134

Servizio informativo di Arpa Piemonte sugli impianti di biogas
Campi Elettromagnetici in Piemonte

Il PORTALE CEM intende fornire un quadro, il più completo possibile, sulla tematica dei campi elettromagnetici, in base alle informazioni acquisite nell'arco di 20 anni sul territorio piemontese nell'ambito delle attività di competenza dell'Agenzia.
Si compone di parti testuali e descrittive, affiancate da mappe, grafici e immagini.

Le informazioni sono in continuo aggiornamento e organizzate in base a sezioni tematiche volte a sistematizzare i diversi argomenti trattati.

Il servizio permette la consultazione interattiva dei dati prodotti dall’Agenzia sull’intero territorio regionale nell’ambito delle attività svolte per la tematica dei campi elettromagnetici. Sono mappati sul territorio gli impianti radio, TV e di telefonia mobile, le aree di influenza degli elettrodotti, la valutazione teorica del campo elettrico e i dati di monitoraggio. 

Le informazioni geografiche sono corredate da schede tecniche che approfondiscono l’informazione. I dati sono aggiornati quotidianamente. 

Da quest’anno l’applicazione consente di distinguere gli impianti dedicati alla telefonia mobile a seconda della tecnologia 2G, 3G, 4G e 5G utilizzata. 

Anche le misure di monitoraggio sono state suddivise tra quelle riferite a campagne precedenti il 2015 e quelle successive.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=140

Portale sui campi elettromagnetici di Arpa Piemonte
Monitoraggio radiologico dei siti nucleari in Piemonte

Punti di campionamento e misure delle reti locali dei siti nucleari di Bosco Marengo (AL), Saluggia (VC) e Trino (VC) e relative misure radiometriche. I dati sono aggiornati annualmente.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=141

Il servizio informativo sul monitoraggio e controllo dei siti nucleari di Arpa Piemonte
Discariche attive e in post gestione

Localizzazione e perimetrazione tecnica delle discariche attive e in post gestione in Piemonte.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=144

Servizio informativo sulle discariche attive e in post gestione di Arpa Piemonte
Carta Geologica del Piemonte

La carta costituisce la prima rappresentazione geologica di sintesi della Regione Piemonte ed è fondata su una banca dati in progressivo aggiornamento, omogenea a scala regionale. 

La gestione, l'aggiornamento dei dati e il mantenimento del servizio sono a cura di ARPA Piemonte (responsabile del servizio) e CNR IGG (responsabile della base dati).

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=308

https://webgis.arpa.piemonte.it/agportal/apps/webappviewer/index.html?id=6ea1e38603d6469298333c2efbc76c72

Portale GeoPiemonte MAP 2021 di Arpa Piemonte
R!skGEST - Geoportale Trasfrontaliero sui Rischi Naturali

Il Geoportale nasce a fine 2009 nell'ambito del progetto strategico ALCOLTRA RISKNAT con l'obiettivo di garantire un punto di accesso e condivisione dell’informazione geografica sui rischi naturali nell’area di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia-Svizzera.

https://webgis.arpa.piemonte.it/riskportal/apps/sites/#/home

Geoportale Trasfrontaliero sui Rischi Naturali di Arpa Piemonte - Enti contributori
Itinerari Geologici

Gli itinerari vengono presentati secondo la modalità del racconto, declinata in un contesto geografico, che offre una narrazione strutturata e dal forte impatto comunicativo di contenuti informativi attraverso strumenti digitali. 

Nello caso specifico sono state allestite mappe e cartografie, corredate di testi, immagini e filmati, che conducono l'utente passo passo alla scoperta di alcuni importanti siti che offrono uno spaccato dell'evoluzione geologica antica e recente del Piemonte.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=319

Portale Itinerari geologici di Arpa Piemonte
Il Portale del consumo suolo

A partire dal 2019 Arpa Piemonte in collaborazione con ISPRA ha sviluppato il nuovo Portale nazionale sul consumo di Suolo in Italia.

Il portale mette a disposizione dati, cartografie, indicatori a scala nazionale, regionale e per singolo comune riferiti al periodo di osservazione 2012 - 2019.

Nello stesso portale sono inoltre presentati in forma semplificata e divulgativa i principali aspetti ambientali connessi al suolo, ai fenomeni di trasformazione e consumo, ai servizi ecosistemici ad esso correlati. 

Il portale realizzato con la tecnica e gli strumenti del racconto guida l’utente nella scoperta e comprensione della materia attraverso un percorso organizzato in sezioni che integrano testi, immagini, video, mappe e animazioni.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=280

Portale sul consumo di suolo di Arpa Piemonte e ISPRA
Piani di classificazione acustica

Il servizio rende fruibile a tutti i soggetti interessati la consultazione dei Piani di classificazione acustica redatti dai Comuni delle province di Torino, Novara e Asti. 

Si tratta di un dato di rilevante importanza sia per la regolamentazione dell’inquinamento acustico che per la pianificazione del territorio. 

Attraverso l’applicazione è possibile consultare i limiti massimi del rumore consentito nell’ambiente esterno e di conseguenza i vincoli imposti per lo sviluppo e la trasformazione del territorio in modo acusticamente sostenibile. 

L’applicazione è nata con un primo nucleo di piani del territorio della provincia di Torino per poi estendersi a quello della provincia di Novara, cuneo e Asti, con la prospettiva di coprire l'intero territorio regionale.

https://relazione.ambiente.piemonte.it/fif/webapp.php?id=148

Servizio informativo di Arpa Piemonte sui piani di zonizzazione acustica
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Piano Regionale di Protezione Civile

Sono proseguite, in continuità con l’anno 2023, le attività di redazione del Piano Regionale di Protezione Civile, in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM 6 luglio 2021, n.160). L’attività si è nuovamente concentrata sull’implementazione della banca dati geografica del territorio piemontese, di fondamentale importanza per la redazione dei capitoli relativi all’inquadramento del territorio, all’individuazione dei rischi e alla definizione dei relativi scenari.

I dati sono stati organizzati in modo coerente con le indicazioni del Dipartimento relative al ‘Catalogo Nazionale dei Piani di Protezione Civile’. Inoltre questi dati sono utili per l’utilizzo della Piattaforma del Catalogo regionale dei piani di protezione civile da parte dei singoli comuni in un’ottica di redazione dei Piani di Protezione Civile. Particolare attenzione è stata posta nel censimento degli edifici strategici e rilevanti presenti sul territorio regionale.

Figura 1. Censimento degli edifici strategici e rilevanti presenti sul territorio regionale.
Anno
2025
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Sono proseguite, in continuità con l’anno 2023, le attività di redazione del Piano Regionale di Protezione Civile, in coerenza con gli “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali” predisposti dal Dipartimento di Protezione Civile (DirPCM 6 luglio 2021, n.160). L’attività si è nuovamente concentrata sull’implementazione della banca dati geografica del territorio piemontese, di fondamentale importanza per la redazione dei capitoli relativi all’inquadramento del territorio, all’individuazione dei rischi e alla definizione dei relativi scenari.

I dati sono stati organizzati in modo coerente con le indicazioni del Dipartimento relative al ‘Catalogo Nazionale dei Piani di Protezione Civile’. Inoltre questi dati sono utili per l’utilizzo della Piattaforma del Catalogo regionale dei piani di protezione civile da parte dei singoli comuni in un’ottica di redazione dei Piani di Protezione Civile. Particolare attenzione è stata posta nel censimento degli edifici strategici e rilevanti presenti sul territorio regionale.

Figura 1. Censimento degli edifici strategici e rilevanti presenti sul territorio regionale.
Anno
2025

Legge Regionale di Protezione civile – Avanzamento dei lavori

A distanza di ormai quasi 20 anni dall'approvazione della legge regionale di protezione civile (l.r. 7/2003) e alla luce delle nuove disposizioni statali in materia, introdotte dal Codice della protezione civile (d.lgs. 1/2018), si è reso necessario aggiornare e adeguare la normativa regionale vigente, anche in virtù dell'approvazione della Dir.PCM 30 aprile 2021, che presuppone il disegno di una nuova “governance” regionale - l’obiettivo di revisione della Legge ha un’orizzonte temporale pluriennale.

Sulla base della condivisione nel 2023 di una prima proposta di Disegno di Legge regionale, le Province piemontesi e la Città Metropolitana di Torino hanno a loro volta presentato, il 15 marzo 2024, un documento unitario contenente osservazioni sotto forma di specifici emendamenti alla proposta di legge regionale. Tali osservazioni che riguardano il ruolo degli uffici provinciali, con particolare riferimento alle forme di compartecipazione in attività di pianificazione e di gestione dell’emergenza, richiedono una nuova fase di approfondimento e confronto in sede politica in quanto gli emendamenti proposti, oltre ad incidere sul sistema di “governance” del territorio delineato nel testo regionale, pongono il tema impegnativo delle risorse finanziarie.

Parallelamente alla discussione su alcuni aspetti del documento in esame, si è avviata la redazione dei regolamenti attuativi della futura legge regionale, dei quali è stata predisposta, alla fine del 2024, una prima versione in bozza.

Anno
2025
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Redazione RSA
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A distanza di ormai quasi 20 anni dall'approvazione della legge regionale di protezione civile (l.r. 7/2003) e alla luce delle nuove disposizioni statali in materia, introdotte dal Codice della protezione civile (d.lgs. 1/2018), si è reso necessario aggiornare e adeguare la normativa regionale vigente, anche in virtù dell'approvazione della Dir.PCM 30 aprile 2021, che presuppone il disegno di una nuova “governance” regionale - l’obiettivo di revisione della Legge ha un’orizzonte temporale pluriennale.

Sulla base della condivisione nel 2023 di una prima proposta di Disegno di Legge regionale, le Province piemontesi e la Città Metropolitana di Torino hanno a loro volta presentato, il 15 marzo 2024, un documento unitario contenente osservazioni sotto forma di specifici emendamenti alla proposta di legge regionale. Tali osservazioni che riguardano il ruolo degli uffici provinciali, con particolare riferimento alle forme di compartecipazione in attività di pianificazione e di gestione dell’emergenza, richiedono una nuova fase di approfondimento e confronto in sede politica in quanto gli emendamenti proposti, oltre ad incidere sul sistema di “governance” del territorio delineato nel testo regionale, pongono il tema impegnativo delle risorse finanziarie.

Parallelamente alla discussione su alcuni aspetti del documento in esame, si è avviata la redazione dei regolamenti attuativi della futura legge regionale, dei quali è stata predisposta, alla fine del 2024, una prima versione in bozza.

Anno
2025

Attività della Sala Operativa Regionale (SOR)

Ai fini del mantenimento in efficienza dello Strumento di gestione della Sala Operativa in emergenza, sono state ottimizzare alcune prestazioni dell’applicativo per renderlo interoperabile con altri strumenti e risolvere alcuni malfunzionamenti. E’ stato perseguito un sempre più affinato sistema di interoperabilità tra gli applicativi in uso presso la Sala Operativa Regionale (SOR).

È continuata l’attività formativa che ha portato all’iscrizione al Bot di Faster di oltre 1000 operatori del volontariato piemontese e un centinaio di dipendenti degli uffici tecnici regionali e provinciali. Gli strumenti presenti in SOR sono stati testati nell’esercitazione di Rochemolles tenutasi nelle giornate del 2-3 ottobre 2024. E’ proseguita l’attività di coinvolgimento delle amministrazioni locali per l’utilizzo dell’applicazione “Piemonte-Fop” con la quale è possibile per un’amministrazione dichiarare la propria operatività nel corso di eventi calamitosi. Alla fine del 2024 risultavano 526 i comuni che hanno aderito all’iniziativa.

Nel quadro delle operazioni di gestione della Sala Operativa, si sono regolarmente svolte le prove di collegamento radio in collaborazione con Enti istituzionali, attività queste, dirette a verificare l'efficienza e la funzionalità della rete radio regionale EMERCOM.NET (strumento fondamentale per le operazioni in emergenza), con il coinvolgimento del Volontariato di Protezione Civile. Le Sale Operative Provinciali e la Sala Operativa Regionale hanno beneficiato, nel corso del 2024, di un importante sviluppo del sistema di ascolto e gestione delle comunicazioni radio (dispatcher radio).

Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ha stabilito nel corso del mese di dicembre 2024 le modalità con le quali utilizzare IT-Alert, sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica, tramite tecnologia Cell Broadcast, messaggi sulle precipitazioni intense. È stata avviata una sperimentazione, articolata in quattro fasi, con la quale permettere l’uso in condizioni standard dello strumento entro febbraio 2026.

Sempre nell’ambito del sistema di allarme pubblico IT-Alert, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale il 22 gennaio 2024 ha organizzato, insieme alle Regioni italiane, ciascuna impegnata sul proprio territorio, un test generale di funzionamento del sistema con la diramazione, in aree campione, di un messaggio alla popolazione. Veniva richiesto in quella occasione di seguire, dalla SOR, la campagna di comunicazione massiva IT-Alert sul rischio nucleare e ai cittadini che ricevevano il messaggio di compilare un questionario per dare riscontro sull’esperienza vissuta. Analoga sperimentazione, ma questa volta sul rischio di collasso diga, è stata fatta in occasione dell’Esercitazione di Rochemolles, il 3 ottobre 2024.

Nell'ambito dei rapporti di collaborazione con altre amministrazioni o enti sono stati organizzati momenti di confronto con visite alla SOR e illustrate le attività che vengono svolte dal Settore Protezione Civile della Regione Piemonte in emergenza e in ordinario.

Durante l’anno si è dato corso all’utilizzo della procedura di allerta diga per le tipologie “rischio diga” e “rischio idraulico a valle”, a partire dalla fase di Allerta/Vigilanza Rinforzata, che prevede, fra l’altro, la definizione di un modello di gruppo di spedizione contenente i destinatari delle allerte quale canone da replicare per ciascuna diga e tipologia di rischio, l’aggiornamento del modulo regionale che accompagna, nelle comunicazioni di allerta, quello del Gestore della diga e la ridefinizione parziale del ruolo del Settore Difesa del Suolo quale componente esperto nella verifica delle condizioni di rischio. Parte delle attività legate allo sviluppo della procedura diga ha richiesto un confronto con il Settore Difesa del Suolo e con i gestori degli invasi.

Relativamente alla piattaforma di diramazione delle allerta (“WCM”), è continuata l’attività di razionalizzazione dei contatti e dei gruppi di spedizione secondo criteri di omogeneità (omogenizzazione della sintassi, eliminazione di contatti non più in uso, loro sostituzione ed aggiornamento); particolare attenzione in tal senso è stata data ai destinatari degli avvisi da inoltrare in caso di comunicazioni per “emergenze diga”. Si è provveduto a rivolgere alcune giornate di formazione ai funzionari delle società di gestione degli invasi in merito all’utilizzo della piattaforma “WCM”. Nel corso dell’anno si è provveduto a migrare la rubrica utilizzata nel servizio di reperibilità da ambiente “Gmail” ad ambiente “Zimbra”. 

Figura 1. Attività nella Sala Operativa Regionale (SOR)
Anno
2025
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Ai fini del mantenimento in efficienza dello Strumento di gestione della Sala Operativa in emergenza, sono state ottimizzare alcune prestazioni dell’applicativo per renderlo interoperabile con altri strumenti e risolvere alcuni malfunzionamenti. E’ stato perseguito un sempre più affinato sistema di interoperabilità tra gli applicativi in uso presso la Sala Operativa Regionale (SOR).

È continuata l’attività formativa che ha portato all’iscrizione al Bot di Faster di oltre 1000 operatori del volontariato piemontese e un centinaio di dipendenti degli uffici tecnici regionali e provinciali. Gli strumenti presenti in SOR sono stati testati nell’esercitazione di Rochemolles tenutasi nelle giornate del 2-3 ottobre 2024. E’ proseguita l’attività di coinvolgimento delle amministrazioni locali per l’utilizzo dell’applicazione “Piemonte-Fop” con la quale è possibile per un’amministrazione dichiarare la propria operatività nel corso di eventi calamitosi. Alla fine del 2024 risultavano 526 i comuni che hanno aderito all’iniziativa.

Nel quadro delle operazioni di gestione della Sala Operativa, si sono regolarmente svolte le prove di collegamento radio in collaborazione con Enti istituzionali, attività queste, dirette a verificare l'efficienza e la funzionalità della rete radio regionale EMERCOM.NET (strumento fondamentale per le operazioni in emergenza), con il coinvolgimento del Volontariato di Protezione Civile. Le Sale Operative Provinciali e la Sala Operativa Regionale hanno beneficiato, nel corso del 2024, di un importante sviluppo del sistema di ascolto e gestione delle comunicazioni radio (dispatcher radio).

Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ha stabilito nel corso del mese di dicembre 2024 le modalità con le quali utilizzare IT-Alert, sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica, tramite tecnologia Cell Broadcast, messaggi sulle precipitazioni intense. È stata avviata una sperimentazione, articolata in quattro fasi, con la quale permettere l’uso in condizioni standard dello strumento entro febbraio 2026.

Sempre nell’ambito del sistema di allarme pubblico IT-Alert, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale il 22 gennaio 2024 ha organizzato, insieme alle Regioni italiane, ciascuna impegnata sul proprio territorio, un test generale di funzionamento del sistema con la diramazione, in aree campione, di un messaggio alla popolazione. Veniva richiesto in quella occasione di seguire, dalla SOR, la campagna di comunicazione massiva IT-Alert sul rischio nucleare e ai cittadini che ricevevano il messaggio di compilare un questionario per dare riscontro sull’esperienza vissuta. Analoga sperimentazione, ma questa volta sul rischio di collasso diga, è stata fatta in occasione dell’Esercitazione di Rochemolles, il 3 ottobre 2024.

Nell'ambito dei rapporti di collaborazione con altre amministrazioni o enti sono stati organizzati momenti di confronto con visite alla SOR e illustrate le attività che vengono svolte dal Settore Protezione Civile della Regione Piemonte in emergenza e in ordinario.

Durante l’anno si è dato corso all’utilizzo della procedura di allerta diga per le tipologie “rischio diga” e “rischio idraulico a valle”, a partire dalla fase di Allerta/Vigilanza Rinforzata, che prevede, fra l’altro, la definizione di un modello di gruppo di spedizione contenente i destinatari delle allerte quale canone da replicare per ciascuna diga e tipologia di rischio, l’aggiornamento del modulo regionale che accompagna, nelle comunicazioni di allerta, quello del Gestore della diga e la ridefinizione parziale del ruolo del Settore Difesa del Suolo quale componente esperto nella verifica delle condizioni di rischio. Parte delle attività legate allo sviluppo della procedura diga ha richiesto un confronto con il Settore Difesa del Suolo e con i gestori degli invasi.

Relativamente alla piattaforma di diramazione delle allerta (“WCM”), è continuata l’attività di razionalizzazione dei contatti e dei gruppi di spedizione secondo criteri di omogeneità (omogenizzazione della sintassi, eliminazione di contatti non più in uso, loro sostituzione ed aggiornamento); particolare attenzione in tal senso è stata data ai destinatari degli avvisi da inoltrare in caso di comunicazioni per “emergenze diga”. Si è provveduto a rivolgere alcune giornate di formazione ai funzionari delle società di gestione degli invasi in merito all’utilizzo della piattaforma “WCM”. Nel corso dell’anno si è provveduto a migrare la rubrica utilizzata nel servizio di reperibilità da ambiente “Gmail” ad ambiente “Zimbra”. 

Figura 1. Attività nella Sala Operativa Regionale (SOR)
Anno
2025

Esercitazione di Rochemolles

Nel corso dell’evento, organizzato a partire dalla necessità di verificare le comunicazioni delle fasi di allerta per rischio diga e rischio idraulico di valle del gestore Enel Green Power della diga di Rochemolles, sono state esercitate alcune attività che la Direzione Regionale “Opere Pubbliche” svolge in occasione dell’occorrenza di eventi calamitosi. Tali attività, principalmente dedicate alla gestione della fase previsionale, emergenziale e post emergenziale sono state:

  • Dichiarazione della Fase Operativa in corso d’evento da parte delle amministrazioni comunali, come richiesto nel “Sistema di Allertamento e la risposta del sistema regionale di protezione civile”. L’attività ha coinvolto 28 comuni della Val di Susa e ha previsto l’impiego dello strumento “Piemonte Fop”.
  • Utilizzo di “Faster” (bot di Telegram) per la comunicazione tra la Sala Operativa insediata presso il Comune di Bardonecchia e le squadre di volontari in campo.
  • Verifica delle Aree di Emergenza contenute nei Piani Comunali di Protezione Civile.
  • Rilevamento dei danni con scheda “AeDEI” (Agibilità e Danno nell’Emergenza Idrogeologica) ad opera di Funzionari della Regione Piemonte, Ingegneri Volontari e Volontari del Coordinamento Regionale.
  • Impiego di Aeromobili del Volontariato di Protezione Civile in attività di sorveglianza aerea pre-evento, rilievo aereo post-evento e gestione dello streaming video proveniente dalle squadre droni verso la Sala Operativa.

L’esercitazione ha coinvolto 267 persone in totale tra partecipanti appartenenti a Regione Piemonte, Comuni della Val di Susa, Volontariato di Protezione Civile, altri Enti ed organizzatori.

Figura 1. Sala operativa allestita a Bardonecchia (TO).
Figura 2. Campo base allestito presso la Diga di Rochemolles a Bardonecchia (TO).
Anno
2025
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Redazione RSA
Paragrafi

Nel corso dell’evento, organizzato a partire dalla necessità di verificare le comunicazioni delle fasi di allerta per rischio diga e rischio idraulico di valle del gestore Enel Green Power della diga di Rochemolles, sono state esercitate alcune attività che la Direzione Regionale “Opere Pubbliche” svolge in occasione dell’occorrenza di eventi calamitosi. Tali attività, principalmente dedicate alla gestione della fase previsionale, emergenziale e post emergenziale sono state:

  • Dichiarazione della Fase Operativa in corso d’evento da parte delle amministrazioni comunali, come richiesto nel “Sistema di Allertamento e la risposta del sistema regionale di protezione civile”. L’attività ha coinvolto 28 comuni della Val di Susa e ha previsto l’impiego dello strumento “Piemonte Fop”.
  • Utilizzo di “Faster” (bot di Telegram) per la comunicazione tra la Sala Operativa insediata presso il Comune di Bardonecchia e le squadre di volontari in campo.
  • Verifica delle Aree di Emergenza contenute nei Piani Comunali di Protezione Civile.
  • Rilevamento dei danni con scheda “AeDEI” (Agibilità e Danno nell’Emergenza Idrogeologica) ad opera di Funzionari della Regione Piemonte, Ingegneri Volontari e Volontari del Coordinamento Regionale.
  • Impiego di Aeromobili del Volontariato di Protezione Civile in attività di sorveglianza aerea pre-evento, rilievo aereo post-evento e gestione dello streaming video proveniente dalle squadre droni verso la Sala Operativa.

L’esercitazione ha coinvolto 267 persone in totale tra partecipanti appartenenti a Regione Piemonte, Comuni della Val di Susa, Volontariato di Protezione Civile, altri Enti ed organizzatori.

Figura 1. Sala operativa allestita a Bardonecchia (TO).
Figura 2. Campo base allestito presso la Diga di Rochemolles a Bardonecchia (TO).
Anno
2025

Gestione degli eventi metereologici avversi

Evento del 3-4 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

A fronte di intense precipitazioni si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale, principalmente delle province di Torino, Biella e Cuneo.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • il completo isolamento del Comune di Usseglio (TO) per interruzione stradale e delle comunicazioni telefoniche;
  • la condizione di pericolo che ha reso necessaria l’evacuazione cautelativa di circa 70 persone a Venaus (TO) a causa delle nevicate abbondanti e del rischio valanghe;
  • il crollo di un masso sulla S.P. 299 a Piode (VC).

 

Evento del 9-10 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle province di Torino, Vercelli e del Verbano Cusio-Ossola e quello collinare alessandrino, interrompendo in alcuni punti la viabilità della rete stradale secondaria, ed in alcuni casi, quella principale.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • una valanga nella zona dei Bagni di Vinadio (CN) che ha coinvolto domenica 10 marzo, senza fare vittime, un gruppo di escursionisti;
  • la chiusura stradale in Valle Orco a monte di Noasca per nevicata intensa e valanga.

 

Figura 1. Allagamento a Nichelino (TO) nell’evento del 3-4 marzo 2024.
Evento del 30 marzo - 1 aprile 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, in seguito alle intense precipitazioni, si sono determinate situazioni che hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative quali la parziale interruzione del traffico veicolare sulle strade principali e secondarie ed evacuazioni preventive. In particolare è stata segnalata una frana che ha richiesto l’evacuazione di oltre 400 abitanti nel Comune di Valstrona (VCO), una colata superficiale in località Molini di Calasca Castiglione (VCO) che ha parzialmente interrotto la viabilità principale della Valle Anzasca (statale 549) e una seconda colata che si è sviluppata nella mattina di lunedì 1 aprile nel Comune di Valstrona (VCO), determinando il temporaneo isolamento di 450 persone.

 

Evento del 5 settembre 2024 nel Cuneese e Torinese

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle provincia di Torino, interrompendo in alcuni punti la viabilità secondaria, ed in alcuni casi quella principale.

A Mattie, il rio Gerardo ha provocato il crollo di un ponte pedonale a Giordani Alto e di un ponte carrabile in Borgata Combe. A Bussoleno l'ex statale 24 ha subito ingenti danni ed è stata chiusa per un tratto di circa 600 metri.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi
Evento del 3-4 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

A fronte di intense precipitazioni si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale, principalmente delle province di Torino, Biella e Cuneo.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • il completo isolamento del Comune di Usseglio (TO) per interruzione stradale e delle comunicazioni telefoniche;
  • la condizione di pericolo che ha reso necessaria l’evacuazione cautelativa di circa 70 persone a Venaus (TO) a causa delle nevicate abbondanti e del rischio valanghe;
  • il crollo di un masso sulla S.P. 299 a Piode (VC).

 

Evento del 9-10 marzo 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle province di Torino, Vercelli e del Verbano Cusio-Ossola e quello collinare alessandrino, interrompendo in alcuni punti la viabilità della rete stradale secondaria, ed in alcuni casi, quella principale.

Tra le situazioni più rilevanti segnalate in Sala Operativa Regionale si citano:

  • una valanga nella zona dei Bagni di Vinadio (CN) che ha coinvolto domenica 10 marzo, senza fare vittime, un gruppo di escursionisti;
  • la chiusura stradale in Valle Orco a monte di Noasca per nevicata intensa e valanga.

 

Figura 1. Allagamento a Nichelino (TO) nell’evento del 3-4 marzo 2024.
Evento del 30 marzo - 1 aprile 2024 nel Cuneese, Torinese e Ossola

In generale, in seguito alle intense precipitazioni, si sono determinate situazioni che hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative quali la parziale interruzione del traffico veicolare sulle strade principali e secondarie ed evacuazioni preventive. In particolare è stata segnalata una frana che ha richiesto l’evacuazione di oltre 400 abitanti nel Comune di Valstrona (VCO), una colata superficiale in località Molini di Calasca Castiglione (VCO) che ha parzialmente interrotto la viabilità principale della Valle Anzasca (statale 549) e una seconda colata che si è sviluppata nella mattina di lunedì 1 aprile nel Comune di Valstrona (VCO), determinando il temporaneo isolamento di 450 persone.

 

Evento del 5 settembre 2024 nel Cuneese e Torinese

In generale, a fronte delle precipitazioni, si sono generati fenomeni di allagamento ad opera della rete idrografica secondaria che hanno coinvolto i territori limitrofi ai corsi d’acqua e che, dove hanno interagito con i centri abitati e le infrastrutture viarie, hanno richiesto, in via preventiva, l’adozione di misure cautelative e talvolta determinato, con i loro effetti, interruzioni della viabilità secondaria e, marginalmente, di quella principale. Pochi e localizzati fenomeni franosi, perlopiù superficiali, hanno coinvolto il settore montano prossimo alla pianura delle provincia di Torino, interrompendo in alcuni punti la viabilità secondaria, ed in alcuni casi quella principale.

A Mattie, il rio Gerardo ha provocato il crollo di un ponte pedonale a Giordani Alto e di un ponte carrabile in Borgata Combe. A Bussoleno l'ex statale 24 ha subito ingenti danni ed è stata chiusa per un tratto di circa 600 metri.

Capitolo
Eventi estremi
Anno
2025

Presidi territoriali idraulici

In riferimento allo stato di attuazione dei presidi territoriali idraulici di cui alla Dir.PCM 24 febbraio 2004, sono proseguiti i momenti di confronto tra uffici regionali in merito all'organizzazione delle attività a supporto del servizio di piena e di pronto intervento idraulico sui corsi d'acqua di competenza regionale.

Tale confronto ha riguardato, in particolare, il supporto logistico con coinvolgimento del volontariato, a beneficio degli Enti Locali e dei Settori Tecnici regionali.

Sui “punti critici” afferenti ai Presidi sono iniziate attività territoriali mediante l’effettuazione di rilievi con drone in disponibilità al Settore Regionale di Protezione Civile.

Figura 1. Proposta di Governance
Figura 2. Procedure operative

L’attività continuerà nel 2025, in collaborazione con i Settori Tecnici regionali al fine di migliorare le fasi di monitoraggio e sorveglianza in occasione del preannuncio di eventi meteoidrologici avversi, che possono mettere a rischio aree già critiche del territorio.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In riferimento allo stato di attuazione dei presidi territoriali idraulici di cui alla Dir.PCM 24 febbraio 2004, sono proseguiti i momenti di confronto tra uffici regionali in merito all'organizzazione delle attività a supporto del servizio di piena e di pronto intervento idraulico sui corsi d'acqua di competenza regionale.

Tale confronto ha riguardato, in particolare, il supporto logistico con coinvolgimento del volontariato, a beneficio degli Enti Locali e dei Settori Tecnici regionali.

Sui “punti critici” afferenti ai Presidi sono iniziate attività territoriali mediante l’effettuazione di rilievi con drone in disponibilità al Settore Regionale di Protezione Civile.

Figura 1. Proposta di Governance
Figura 2. Procedure operative

L’attività continuerà nel 2025, in collaborazione con i Settori Tecnici regionali al fine di migliorare le fasi di monitoraggio e sorveglianza in occasione del preannuncio di eventi meteoidrologici avversi, che possono mettere a rischio aree già critiche del territorio.

Anno
2025

Il Sistema Protezione Civile

Anno
2025

La protezione civile è un sistema che ha lo scopo di tutelare l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti, degli animali e dell’ambiente dalle conseguenze degli eventi calamitosi, mediante azioni di previsione, prevenzione, gestione dell’emergenza e superamento dell’emergenza.

Il Decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 definisce il "Servizio Nazionale della Protezione Civile" come struttura articolata in diversi livelli amministrativi (comunale, provinciale, regionale e nazionale). Questo servizio si basa anche sulla partecipazione della cittadinanza, che deve necessariamente conoscere i rischi ai quali il proprio territorio è soggetto e adottare, conseguentemente, comportamenti adeguati di salvaguardia.

L’Italia è tra i Paesi al mondo maggiormente esposti ai rischi naturali e derivanti dalle attività dell’uomo. Ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri la presenza di risorse umane, conoscenze, mezzi, capacità operative, organizzative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi e in modo coordinato in caso di emergenza, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere, eventuali disastri. Per questo motivo in Italia la protezione civile non è un compito assegnato a una singola amministrazione ma è una funzione attribuita a un sistema integrato.

La protezione civile opera secondo il principio di sussidiarietà per cui qualora le criticità determinate da un evento calamitoso non possano essere fronteggiate da un’amministrazione perché eccedono la sua capacità di risposta, questa si rivolge al livello amministrativo sovraordinato per ricevere supporto nella gestione dell’emergenza: quando l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune si mobilitano la Provincia, la Prefettura e la Regione, fino al coinvolgimento dello Stato in caso di emergenza nazionale.

Ai fini dello svolgimento delle attività di protezione civile gli eventi emergenziali - di origine naturale o derivanti dalle attività dell'uomo - si distinguono in:

  • emergenze connesse con eventi calamitosi che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
     
  • emergenze connesse con eventi calamitosi che per loro natura o estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni e devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo;
     
  • emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi che in ragione della loro intensità o estensione devono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi.
Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Territorio

Dose efficace all’individuo rappresentativo della popolazione

Anno
2025

La dose da radiazioni ionizzanti per la popolazione calcolata per il 2024 è stata in linea con quella degli anni scorsi.

La radioattività naturale, infatti, si mantiene costante e la radioattività artificiale non ha subito grossi cambiamenti negli ultimi anni. 

La popolazione è quindi sottoposta a livelli costanti di radioattività negli anni. Con il termine dose efficace si intende la dose rapportata al corpo intero, anche se ricevuta da un singolo organo bersaglio. 

La dose efficace all’individuo rappresentativo della popolazione deriva da diverse fonti di esposizione e può avvenire per irraggiamento, inalazione ed ingestione.

Le dosi per l’individuo rappresentativo della popolazione adulta piemontese maggiore di 17 anni, comprensiva dei vari contributi è illustrata di seguito.

Il contributo della radioattività artificiale risulta molto piccolo. 

I valori di dose efficace sono largamente dominati dal radon indoor.

I dati forniti da Arpa Piemonte sono stati calcolati sulla base degli esiti dei monitoraggi svolti sul territorio piemontese.

Dose efficace annuale all’individuo rappresentativo della popolazione piemontese adulta per l’anno 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Il limite di 1 mSv/anno fissato dalla normativa si riferisce solamente alle fonti di esposizione artificiali, escludendo le fonti naturali e la diagnostica medica, riportata nel grafico ma non considerata nella dose totale

La dose efficace alla popolazione adulta piemontese si è attestata su livelli stabili ormai da parecchi anni. 

Ciò è dovuto al fatto che le fonti di esposizione di origine naturale sono costanti e che la radioattività artificiale, depositatasi sulla nostra regione con l’incidente di Chernobyl, si è stabilizzata su concentrazioni tendenzialmente costanti, la cui leggera diminuzione per decadimento naturale è percepibile solo nell’arco di più anni. 

Informazioni e risorse aggiuntive

Becquerel - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Becquerel

Sievert - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Sievert

Dosimetria - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Dosimetria

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Pubblicabile
Gruppo di Redazione
Redazione RSA