Il biossido di azoto è tra gli ossidi di azoto quello di maggiore interesse per la protezione della salute umana; tale inquinante - di origine sia primaria sia secondaria e con un ruolo importante nelle reazioni fotochimiche nonché di precursore degli ioni nitrato presenti nel particolato - ha tra le principali fonti emissive il traffico veicolare e la produzione di energia termica.
Nel 2023 il biossido di azoto prosegue sul territorio regionale il lento trend discendente in atto negli ultimi 30 anni ed interrotto nel 2017 a causa di una meteorologia particolarmente sfavorevole alla dispersione degli inquinanti.
A partire dal 2019 non si sono più registrati superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana (200 µg/m³ da non superarsi per più di 18 volte nel corso dell’anno) in nessuna postazione di monitoraggio presente sul territorio regionale.
Il valore limite annuale per la protezione della salute umana - pari a 40 µg/m3 e calcolato come media su un anno civile, è stato rispettato su tutto il territorio regionale tranne che nella stazione di traffico di Torino - Rebaudengo (44 µg/m³). Tale stazione è collocata in un contesto caratterizzato da un intenso traffico veicolare e da una notevole antropizzazione del territorio.