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Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)

Anno
2025

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2021-2027, sostiene gli investimenti per la crescita e l’occupazione, in coerenza con lo scenario delineato dall’Agenda 2030, dal Green New Deal, da Next Generation EU e dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

La Commissione Europea ha individuato i seguenti obiettivi di policy (OP) sui quali sono declinate le priorità del Programma Regionale (PR) FESR della Regione Piemonte:

  • OP1 - un’Europa più competitiva e intelligente, attraverso la promozione di una trasformazione economica intelligente e innovativa;
  • OP2 - un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio, attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi;
  • OP3 - un’Europa più connessa, attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale;
  • OP4 - un’Europa più sociale e inclusiva, attraverso l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali;
  • OP5 - un’Europa più vicina ai cittadini, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.

Il Programma è quindi articolato in cinque Priorità:

  • Priorità I - RSI, competitività e transizione digitale;
  • Priorità II - Transizione ecologica e resilienza;
  • Priorità III - Mobilità urbana sostenibile;
  • Priorità IV - Infrastrutture per lo sviluppo delle competenze;
  • Priorità V - Coesione e sviluppo territoriale.

Nella sua declinazione regionale, il FESR tiene inoltre conto di due importanti Strategie trasversali:

  • la Smart Specialisation Strategy 2021-2027 (S3), che pone al centro tre componenti trasversali dell’innovazione (trasformazione digitale, transizione ecologica, impatto sociale e territoriale) e orienta le risorse verso sei sistemi prioritari (aerospazio, mobilità, manifattura avanzata, tecnologie, materiali e risorse verdi, food, salute);
  • la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS), che introduce nuove modalità per costruire, orientare e definire le politiche regionali al fine di assicurare il disaccoppiamento tra crescita economica e suo impatto sull’ambiente, la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo delle potenzialità individuali quali presupposti per la crescita.
     
Maggiori informazioni


Il Programma Regionale FESR Piemonte 2021-2027

Le misure attuative del PR FESR 2021-2027

Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Promozione dell’utilizzo dei sottoprodotti

I Sottoprodotti sono i residui/scarti di produzione che, se soddisfano determinate condizioni, possono essere gestiti come beni - e non come rifiuti - ed essere riutilizzati all'interno della stessa filiera o di una filiera produttiva diversa.

La disciplina di sottoprodotto è di fondamentale importanza per la transizione circolare dell'economia, poiché favorisce l'utilizzo attento e razionale delle risorse naturali anche tramite l’incentivazione delle pratiche di simbiosi industriale, dove l’output di un’azienda può essere utilizzato come input da un’azienda terza nel proprio processo di produzione.

Nel corso del 2024 è proseguita l’attività del Gruppo di Lavoro sui sottoprodotti (GDL sottoprodotti) iniziata nel 2023. 

Il Gruppo, al quale nel 2024 si è aggiunta la Camera di Commercio di Torino, conta ora 11 membri:

  • Regione Piemonte
  • Arpa Piemonte
  • Camera di Commercio di Torino
  • Confindustria Piemonte
  • Confapi Piemonte
  • Confartigianato Imprese Piemonte
  • CNA Piemonte
  • Casartigiani Piemonte
  • Ance Piemonte - Valle d’Aosta
  • Confagricoltura Piemonte
  • Coldiretti Piemonte.

Il Gruppo di Lavoro Sottoprodotti nasce per approfondire i residui di produzione e le loro filiere, che presentano potenziali elementi di criticità rispetto alla gestione come sottoprodotto, e per elaborare delle schede di supporto per gli operatori, contenenti indicazioni tecniche gestionali.

Nel corso del 2024 è proseguita l’attività di approfondimento sui residui di produzione e loro filiere che presentano potenziali elementi di criticità rispetto alla gestione come sottoprodotto e di elaborazione delle schede con indicazioni tecniche gestionali al fine di supportare gli operatori nell’applicazione della disciplina dei sottoprodotti.

In particolare  è stata elaborata la Scheda tecnica sottoprodotto n. 5 – Trebbie di birra.

Per maggiori dettagli sui sottoprodotti e sulle attività del Gruppo di Lavoro, si rimanda alla pagina dedicata presente sul sito di Regione Piemonte.

 

Riferimenti normativi

Schede tecniche sottoprodotti:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti/gruppo-lavoro-sui-sottoprodotti

Normativa sui sottoprodotti:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti/normativa-sottoprodotti

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

I Sottoprodotti sono i residui/scarti di produzione che, se soddisfano determinate condizioni, possono essere gestiti come beni - e non come rifiuti - ed essere riutilizzati all'interno della stessa filiera o di una filiera produttiva diversa.

La disciplina di sottoprodotto è di fondamentale importanza per la transizione circolare dell'economia, poiché favorisce l'utilizzo attento e razionale delle risorse naturali anche tramite l’incentivazione delle pratiche di simbiosi industriale, dove l’output di un’azienda può essere utilizzato come input da un’azienda terza nel proprio processo di produzione.

Nel corso del 2024 è proseguita l’attività del Gruppo di Lavoro sui sottoprodotti (GDL sottoprodotti) iniziata nel 2023. 

Il Gruppo, al quale nel 2024 si è aggiunta la Camera di Commercio di Torino, conta ora 11 membri:

  • Regione Piemonte
  • Arpa Piemonte
  • Camera di Commercio di Torino
  • Confindustria Piemonte
  • Confapi Piemonte
  • Confartigianato Imprese Piemonte
  • CNA Piemonte
  • Casartigiani Piemonte
  • Ance Piemonte - Valle d’Aosta
  • Confagricoltura Piemonte
  • Coldiretti Piemonte.

Il Gruppo di Lavoro Sottoprodotti nasce per approfondire i residui di produzione e le loro filiere, che presentano potenziali elementi di criticità rispetto alla gestione come sottoprodotto, e per elaborare delle schede di supporto per gli operatori, contenenti indicazioni tecniche gestionali.

Nel corso del 2024 è proseguita l’attività di approfondimento sui residui di produzione e loro filiere che presentano potenziali elementi di criticità rispetto alla gestione come sottoprodotto e di elaborazione delle schede con indicazioni tecniche gestionali al fine di supportare gli operatori nell’applicazione della disciplina dei sottoprodotti.

In particolare  è stata elaborata la Scheda tecnica sottoprodotto n. 5 – Trebbie di birra.

Per maggiori dettagli sui sottoprodotti e sulle attività del Gruppo di Lavoro, si rimanda alla pagina dedicata presente sul sito di Regione Piemonte.

 

Riferimenti normativi

Schede tecniche sottoprodotti:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti/gruppo-lavoro-sui-sottoprodotti

Normativa sui sottoprodotti:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti/normativa-sottoprodotti

Anno
2025

Sistema delle conoscenze per il contrasto al dissesto idrogeologico

Anno
2025

Le iniziative che vengono intraprese a livello regionale per contrastare le condizioni di dissesto idrogeologico, quali le attività di pianificazione, gli interventi di mitigazione, la gestione dell'emergenza, indipendentemente dalla scala a cui operano e dall'approccio che adottano, richiedono in primo luogo un'adeguata conoscenza del territorio.
Uno dei principali problemi nel governo del territorio è infatti l’attuazione di interventi efficaci o azioni compatibili con le condizioni di debolezza e di instabilità potenziale del territorio stesso, in continua evoluzione sia per gli aspetti naturali sia per gli stessi interventi antropici.

Il sistema delle conoscenze per il contrasto al dissesto idrogeologico di cui è dotata la Regione, in stretta collaborazione con Arpa Piemonte, opera quindi su più fronti ed azioni in linea di massima riconducibili all'acquisizione dei dati, allo sviluppo di data base per la loro raccolta e conservazione, alla realizzazione e gestione di servizi per l'analisi, l'elaborazione, la diffusione, la divulgazione e la formazione.
Attraverso i tavoli tematici ISPRA, attivati nell'ambito della Rete Italiana dei Servizi Geologici (RISG), il tema della conoscenza per il contrasto al dissesto idrogeologico viene condiviso anche a livello nazionale con le altre regioni.

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Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Difesa del suolo

Progettazione comunitaria

Per le attività correlate alla progettazione comunitaria con Valle d’Aosta, Politecnico di Torino, INRAE e Università Savoie Mont Blanc, nel primo trimestre del 2023 è stata presentata una proposta progettuale per un progetto singolo, di durata triennale, denominato BECCA (Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti ClimAtici). Il progetto ha l’obiettivo generale di migliorare il concepimento, la realizzazione e la gestione dei bacini transfrontalieri sulla base della capitalizzazione dei risultati pregressi e delle esigenze emerse in conseguenza al cambiamento climatico, anche mediante approcci ecosistemici e definendo procedure di pianificazione partecipate, al fine di mitigare gli impatti del rischio derivante dal cedimento degli sbarramenti ed aumentare la resilienza della popolazione.
A seguito della selezione operata da parte del Comitato di Sorveglianza, riunitosi il 5 luglio 2023 a Courchevel nell'ambito del bando "Nuove sfide" e "Governance" del Programma Interreg ALCOTRA 2021-2027, il progetto BECCA è stato approvato nell’estate ed ha portato alla sottoscrizione ad agosto della Convenzione di cooperazione transfrontaliera tra i partner.

Nel 2023 si è avviato operativamente anche il progetto LIFE CLIMAX PO (CLIMate Adaptation for the PO river basin district), nato con l’intento di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione “climaticamente intelligente” delle risorse idriche a scala di distretto idrografico, favorendo l’implementazione della SNAC.
Il progetto CLIMAX PO opererà in cooperazione al Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), in fase di approvazione, per supportare l'implementazione della SNAC a livello distrettuale, tenendo conto delle caratteristiche climatiche locali. 

Presentato a ROMA con il Kick off del 30/03/2023, il progetto ha visto un incontro di progetto svolgersi a Torino nelle date 30/11 e 01/12, coinvolgendo la Regione particolarmente nelle attività correlabili al tema progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali, di cui al Work Package 5 – Water Management.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Per le attività correlate alla progettazione comunitaria con Valle d’Aosta, Politecnico di Torino, INRAE e Università Savoie Mont Blanc, nel primo trimestre del 2023 è stata presentata una proposta progettuale per un progetto singolo, di durata triennale, denominato BECCA (Bacini Ecologicamente sostenibili e sicuri, concepiti per l'adattamento ai Cambiamenti ClimAtici). Il progetto ha l’obiettivo generale di migliorare il concepimento, la realizzazione e la gestione dei bacini transfrontalieri sulla base della capitalizzazione dei risultati pregressi e delle esigenze emerse in conseguenza al cambiamento climatico, anche mediante approcci ecosistemici e definendo procedure di pianificazione partecipate, al fine di mitigare gli impatti del rischio derivante dal cedimento degli sbarramenti ed aumentare la resilienza della popolazione.
A seguito della selezione operata da parte del Comitato di Sorveglianza, riunitosi il 5 luglio 2023 a Courchevel nell'ambito del bando "Nuove sfide" e "Governance" del Programma Interreg ALCOTRA 2021-2027, il progetto BECCA è stato approvato nell’estate ed ha portato alla sottoscrizione ad agosto della Convenzione di cooperazione transfrontaliera tra i partner.

Nel 2023 si è avviato operativamente anche il progetto LIFE CLIMAX PO (CLIMate Adaptation for the PO river basin district), nato con l’intento di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione “climaticamente intelligente” delle risorse idriche a scala di distretto idrografico, favorendo l’implementazione della SNAC.
Il progetto CLIMAX PO opererà in cooperazione al Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), in fase di approvazione, per supportare l'implementazione della SNAC a livello distrettuale, tenendo conto delle caratteristiche climatiche locali. 

Presentato a ROMA con il Kick off del 30/03/2023, il progetto ha visto un incontro di progetto svolgersi a Torino nelle date 30/11 e 01/12, coinvolgendo la Regione particolarmente nelle attività correlabili al tema progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali, di cui al Work Package 5 – Water Management.

Anno
2025

Piano Operativo FSC infrastrutture 2014-2020 - Dighe

Il Cipe, con delibera n. 25 del 10 agosto 2016, ha approvato l’individuazione delle aree tematiche e dei relativi obiettivi strategici su cui impiegare la dotazione finanziaria del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), tra le quali è presente anche l’area “Infrastrutture”.

Le dighe sono infrastrutture che interagiscono con il territorio in modo molto rilevante, sia dal punto di vista idraulico che ambientale. Date le disastrose conseguenze di eventuali incidenti, le norme stabiliscono che le “grandi dighe” siano costantemente controllate, nonché soggette, da parte dei concessionari, a manutenzioni ordinarie o straordinarie e ad interventi di adeguamento/miglioramento nei confronti dei vari standard tecnici di sicurezza.

Nel 2022 è stata richiesta dai gestori, e approvata, una rimodulazione dei finanziamenti (Settore di intervento: 05.02 - “Risorse Idriche” (Ex Asse D) di competenza della Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche) per le dighe alessandrine che portano a ridurre quello assegnato alla diga di Lago Lungo (meno 9 milioni di euro) e ad aumentare quello per le dighe della Lavagnina inferiore e di lago Lavezze (ciascuna 2,5 milioni di euro), inserendo inoltre ex novo la diga Badana (4 milioni di euro).

Nel 2023, per questi stessi impianti sono state approfondite le modalità di intervento che dovranno anche garantire il mantenimento della disponibilità di acqua potabile per l’approvvigionamento della città di Genova e lavorato per l’approntamento dei cantieri e delle strade necessarie.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Cipe, con delibera n. 25 del 10 agosto 2016, ha approvato l’individuazione delle aree tematiche e dei relativi obiettivi strategici su cui impiegare la dotazione finanziaria del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), tra le quali è presente anche l’area “Infrastrutture”.

Le dighe sono infrastrutture che interagiscono con il territorio in modo molto rilevante, sia dal punto di vista idraulico che ambientale. Date le disastrose conseguenze di eventuali incidenti, le norme stabiliscono che le “grandi dighe” siano costantemente controllate, nonché soggette, da parte dei concessionari, a manutenzioni ordinarie o straordinarie e ad interventi di adeguamento/miglioramento nei confronti dei vari standard tecnici di sicurezza.

Nel 2022 è stata richiesta dai gestori, e approvata, una rimodulazione dei finanziamenti (Settore di intervento: 05.02 - “Risorse Idriche” (Ex Asse D) di competenza della Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche) per le dighe alessandrine che portano a ridurre quello assegnato alla diga di Lago Lungo (meno 9 milioni di euro) e ad aumentare quello per le dighe della Lavagnina inferiore e di lago Lavezze (ciascuna 2,5 milioni di euro), inserendo inoltre ex novo la diga Badana (4 milioni di euro).

Nel 2023, per questi stessi impianti sono state approfondite le modalità di intervento che dovranno anche garantire il mantenimento della disponibilità di acqua potabile per l’approvvigionamento della città di Genova e lavorato per l’approntamento dei cantieri e delle strade necessarie.

Anno
2025

Gruppo di Lavoro interdirezionale “Nuove capacità di invaso”

Il 2022 è stato l’anno idrologico con il peggior afflusso di precipitazioni oltre che l’anno più caldo degli ultimi 65 anni, rendendo drammaticamente evidente la situazione emergenziale relativa alla carenza idrica, che sta causando gravi effetti sulle riserve idropotabili, sull’agricoltura e non solo. I diversi modelli previsionali per il prossimo futuro presentano tutti una situazione in continuo peggioramento, sebbene con diversi indici di gravità.

Considerando la siccità registrata anche nel corso del 2023 sul territorio piemontese e che l’impatto sempre più rilevante del cambiamento climatico, si ripercuote sulla disponibilità idrica per i diversi usi ed inoltre che il Piano di Tutela delle Acque (PTA) prevede una serie coordinata di azioni volte a consentire un consumo idrico sostenibile, tra cui anche la realizzazione di nuove capacità di invaso, avendo rilevato la necessità di elaborare un documento programmatico che provveda alla ricognizione di nuove capacità di invaso e delle potenziali aree di localizzazione sul territorio piemontese, il 08/07/2022 è stato istituito il Gruppo di lavoro interdirezionale “Nuove Capacità di invaso”. Il Gruppo si è riunito circa una volta al mese fino a giugno 2023, occupandosi di avviare anche la collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti con cui si è approvato lo schema di protocollo di intesa per la definizione delle modalità di cooperazione finalizzate alla valutazione e all’identificazione degli interventi e programmi di investimenti necessari per l’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica, in conformità con la normativa relativa al programma InvestEU.
A seguito della firma del protocollo ed entro la fine dell’anno sono state effettuate la valutazione di tutte le banche dati disponibili e la predisposizione di un dossier di Analisi “As Is” che restituisce una rappresentazione delle principali condizioni attuali del sistema idrico regionale.

I lavori proseguiranno nel 2024, fino alla stesura completa del documento programmatico citato.

Il coordinamento tra le strutture regionali e con l’Autorità di Distretto del fiume Po ha portato a:

  • fornire delle proposte regionali tra le quali l'Autorità di Bacino - in accordo con il MIT - ha scelto nel 2023 la “Realizzazione di azioni sinergiche per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della valle di Lanzo e della città Metropolitana di Torino, tra cui la realizzazione di un invaso a scopi plurimi in valle di Lanzo”. Sono state approvate le Disposizioni per la sottoscrizione di un Accordo con Autorità di Distretto del fiume Po, Ente di governo d'Ambito n. 3 ''Torinese'' e SMAT S.p.A., volto a definire la governance per lo sviluppo e la condivisione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) e del Progetto di fattibilità tecnica ed economica dell'intervento (PFTE). L’accordo di collaborazione è stato poi definitivamente formalizzato con Decreto n.111 del 27/12/2023 dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po;
  • approvare “l’elenco degli interventi da proporre al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche per l’inserimento nel Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI)” propedeutico all’inserimento delle proposte nell’applicativo del ministero entro il 30 ottobre.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il 2022 è stato l’anno idrologico con il peggior afflusso di precipitazioni oltre che l’anno più caldo degli ultimi 65 anni, rendendo drammaticamente evidente la situazione emergenziale relativa alla carenza idrica, che sta causando gravi effetti sulle riserve idropotabili, sull’agricoltura e non solo. I diversi modelli previsionali per il prossimo futuro presentano tutti una situazione in continuo peggioramento, sebbene con diversi indici di gravità.

Considerando la siccità registrata anche nel corso del 2023 sul territorio piemontese e che l’impatto sempre più rilevante del cambiamento climatico, si ripercuote sulla disponibilità idrica per i diversi usi ed inoltre che il Piano di Tutela delle Acque (PTA) prevede una serie coordinata di azioni volte a consentire un consumo idrico sostenibile, tra cui anche la realizzazione di nuove capacità di invaso, avendo rilevato la necessità di elaborare un documento programmatico che provveda alla ricognizione di nuove capacità di invaso e delle potenziali aree di localizzazione sul territorio piemontese, il 08/07/2022 è stato istituito il Gruppo di lavoro interdirezionale “Nuove Capacità di invaso”. Il Gruppo si è riunito circa una volta al mese fino a giugno 2023, occupandosi di avviare anche la collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti con cui si è approvato lo schema di protocollo di intesa per la definizione delle modalità di cooperazione finalizzate alla valutazione e all’identificazione degli interventi e programmi di investimenti necessari per l’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica, in conformità con la normativa relativa al programma InvestEU.
A seguito della firma del protocollo ed entro la fine dell’anno sono state effettuate la valutazione di tutte le banche dati disponibili e la predisposizione di un dossier di Analisi “As Is” che restituisce una rappresentazione delle principali condizioni attuali del sistema idrico regionale.

I lavori proseguiranno nel 2024, fino alla stesura completa del documento programmatico citato.

Il coordinamento tra le strutture regionali e con l’Autorità di Distretto del fiume Po ha portato a:

  • fornire delle proposte regionali tra le quali l'Autorità di Bacino - in accordo con il MIT - ha scelto nel 2023 la “Realizzazione di azioni sinergiche per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della valle di Lanzo e della città Metropolitana di Torino, tra cui la realizzazione di un invaso a scopi plurimi in valle di Lanzo”. Sono state approvate le Disposizioni per la sottoscrizione di un Accordo con Autorità di Distretto del fiume Po, Ente di governo d'Ambito n. 3 ''Torinese'' e SMAT S.p.A., volto a definire la governance per lo sviluppo e la condivisione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) e del Progetto di fattibilità tecnica ed economica dell'intervento (PFTE). L’accordo di collaborazione è stato poi definitivamente formalizzato con Decreto n.111 del 27/12/2023 dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po;
  • approvare “l’elenco degli interventi da proporre al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche per l’inserimento nel Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI)” propedeutico all’inserimento delle proposte nell’applicativo del ministero entro il 30 ottobre.
Anno
2025

Attività di verifica per la corretta gestione degli sbarramenti e degli invasi artificiali

In aggiunta/aggiornamento a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2022, si specifica quanto segue.

Sbarramenti autorizzati alla prosecuzione all'esercizio

Le attività della Regione Piemonte sono rivolte alla vigilanza sulla costruzione e controllo della gestione per gli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico con altezze inferiori ai 15 m e invasi inferiori al milione di metri cubi.
All’interno del Catasto sbarramenti di competenza regionale, risultano censiti in esercizio circa 822 prevalentemente di uso agricolo (590) e poi idroelettrico (110), di dimensioni prevalenti ricadenti nella classe di volumetria tra i 10.000 ed i 30.000 m3 ed altezze dello sbarramento tra 5 e 10 m, di tipologia con sbarramento in terra omogenea (85% del totale) posizionato fuori da un alveo fluviale.

Nel 2023, sono state autorizzate 4 nuove costruzioni e 5 prosecuzioni all’esercizio per sbarramenti per i quali erano stati in precedenza  autorizzati lavori per manutenzioni straordinarie.
 

​Invasi artificiali di nuova realizzazione

Nel corso del 2023 sono stati registrati diversi procedimenti per la creazione di nuovi impianti, gestiti soprattutto a livello provinciale e rivolti all'utilizzo idroelettrico ed al potenziamento dell’innevamento artificiale. Per quanto riguarda i procedimenti di autorizzazione per la costruzione di nuovi invasi e acquisizione dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio degli stessi (art. 8 del D.P.G.R. 12/R del 2004 e L. 241/1990), nel corso del 2023 sono state autorizzate 4 nuove costruzioni.
 

​Invasi artificiali con progetto di gestione del materiale sedimentato approvato

La situazione del 2023 relativa all'approvazione dei progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali è la seguente.

Sono stati rinnovati 4 progetti di gestione relativi a: 

  • 3 dighe nazionali;
  • 1 progetto di asta.

Durante l’anno sono state effettuate una manutenzione annuale ripetitiva, come per il caso di Ceppo Morelli sul torrente Anza, in cui si effettua un'asportazione meccanica e degli svasi conseguenti a collaudi, o manutenzioni straordinarie degli organi di manovra delle paratoie degli scarichi di fondo. Per le dighe di Quarazza (VB) e di Rochemolles (TO) per il blocco delle paratoie dovuti a problemi meccanici o a intasamento degli scarichi si sono verificate fuoriuscite incontrollate del materiale sedimentato che hanno interessato i tratti dei corsi d’acqua di valle e anche  gli impianti di accumulo esistenti.

Il nuovo Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi ha portato la Regione Piemonte, nel corso del 2023, a condurre le valutazioni necessarie ad aggiornare il proprio regolamento regionale in materia.
 

Predisposizione dei piani di emergenza delle grandi dighe

Il Piano di Emergenza Diga (PED) è il documento che, a partire dagli studi idraulici sulla propagazione delle piene artificiali per manovre volontarie degli organi di scarico e per ipotetico collasso dello sbarramento, definisce:

  • gli scenari riguardanti le aree potenzialmente interessate dall'onda di piena; 
  • le strategie operative per fronteggiare una situazione di emergenza, mediante l'allertamento, l'allarme, le misure di salvaguardia anche preventive, l'assistenza ed il soccorso della popolazione;
  • il modello di intervento, che definisce il sistema di coordinamento con l'individuazione dei soggetti interessati per il raggiungimento di tale obiettivo e l'organizzazione dei Centri Operativi.

Prioritario alla redazione dei piani di emergenza è l'aggiornamento dei Documenti di Protezione civile delle Dighe nazionali sulla scorta anche di quanto definito con la D.G.R. n.25-6549 del 2 marzo 2018 che ha fornito indicazioni utili e chiarimenti per le modalità funzionali ed organizzative per il supporto tecnico alle componenti istituzionali ed operative del sistema di protezione civile in materia di rischio idraulico ed idrogeologico.
Sono proseguite infatti le attività propedeutiche all’approvazione, da parte delle Prefetture, dei documenti di protezione civile (DPC) che nello scorso anno hanno terminato l’iter per quanto riguarda le attività proprie del gruppo regionale. Risultano finora approvati dalle competenti Prefetture, 17 DPC-priorità 1 su 18 dighe, 16 DPC-priorità 2 su 18, 16 DPC-priorità 3 su 21.

Anche per le dighe regionali, nel corso dell'anno trascorso, nell'ambito del rinnovo delle autorizzazioni alla prosecuzione dell'esercizio è proseguita la consegna ai proprietari di sbarramenti per l'accumulo idrico del nuovo documento di protezione civile basandosi sulle indicazioni della Direttiva PCM del 08/07/2014.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

In aggiunta/aggiornamento a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2022, si specifica quanto segue.

Sbarramenti autorizzati alla prosecuzione all'esercizio

Le attività della Regione Piemonte sono rivolte alla vigilanza sulla costruzione e controllo della gestione per gli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico con altezze inferiori ai 15 m e invasi inferiori al milione di metri cubi.
All’interno del Catasto sbarramenti di competenza regionale, risultano censiti in esercizio circa 822 prevalentemente di uso agricolo (590) e poi idroelettrico (110), di dimensioni prevalenti ricadenti nella classe di volumetria tra i 10.000 ed i 30.000 m3 ed altezze dello sbarramento tra 5 e 10 m, di tipologia con sbarramento in terra omogenea (85% del totale) posizionato fuori da un alveo fluviale.

Nel 2023, sono state autorizzate 4 nuove costruzioni e 5 prosecuzioni all’esercizio per sbarramenti per i quali erano stati in precedenza  autorizzati lavori per manutenzioni straordinarie.
 

​Invasi artificiali di nuova realizzazione

Nel corso del 2023 sono stati registrati diversi procedimenti per la creazione di nuovi impianti, gestiti soprattutto a livello provinciale e rivolti all'utilizzo idroelettrico ed al potenziamento dell’innevamento artificiale. Per quanto riguarda i procedimenti di autorizzazione per la costruzione di nuovi invasi e acquisizione dei titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all'esercizio degli stessi (art. 8 del D.P.G.R. 12/R del 2004 e L. 241/1990), nel corso del 2023 sono state autorizzate 4 nuove costruzioni.
 

​Invasi artificiali con progetto di gestione del materiale sedimentato approvato

La situazione del 2023 relativa all'approvazione dei progetti di gestione del materiale sedimentato negli invasi artificiali è la seguente.

Sono stati rinnovati 4 progetti di gestione relativi a: 

  • 3 dighe nazionali;
  • 1 progetto di asta.

Durante l’anno sono state effettuate una manutenzione annuale ripetitiva, come per il caso di Ceppo Morelli sul torrente Anza, in cui si effettua un'asportazione meccanica e degli svasi conseguenti a collaudi, o manutenzioni straordinarie degli organi di manovra delle paratoie degli scarichi di fondo. Per le dighe di Quarazza (VB) e di Rochemolles (TO) per il blocco delle paratoie dovuti a problemi meccanici o a intasamento degli scarichi si sono verificate fuoriuscite incontrollate del materiale sedimentato che hanno interessato i tratti dei corsi d’acqua di valle e anche  gli impianti di accumulo esistenti.

Il nuovo Regolamento recante criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi ha portato la Regione Piemonte, nel corso del 2023, a condurre le valutazioni necessarie ad aggiornare il proprio regolamento regionale in materia.
 

Predisposizione dei piani di emergenza delle grandi dighe

Il Piano di Emergenza Diga (PED) è il documento che, a partire dagli studi idraulici sulla propagazione delle piene artificiali per manovre volontarie degli organi di scarico e per ipotetico collasso dello sbarramento, definisce:

  • gli scenari riguardanti le aree potenzialmente interessate dall'onda di piena; 
  • le strategie operative per fronteggiare una situazione di emergenza, mediante l'allertamento, l'allarme, le misure di salvaguardia anche preventive, l'assistenza ed il soccorso della popolazione;
  • il modello di intervento, che definisce il sistema di coordinamento con l'individuazione dei soggetti interessati per il raggiungimento di tale obiettivo e l'organizzazione dei Centri Operativi.

Prioritario alla redazione dei piani di emergenza è l'aggiornamento dei Documenti di Protezione civile delle Dighe nazionali sulla scorta anche di quanto definito con la D.G.R. n.25-6549 del 2 marzo 2018 che ha fornito indicazioni utili e chiarimenti per le modalità funzionali ed organizzative per il supporto tecnico alle componenti istituzionali ed operative del sistema di protezione civile in materia di rischio idraulico ed idrogeologico.
Sono proseguite infatti le attività propedeutiche all’approvazione, da parte delle Prefetture, dei documenti di protezione civile (DPC) che nello scorso anno hanno terminato l’iter per quanto riguarda le attività proprie del gruppo regionale. Risultano finora approvati dalle competenti Prefetture, 17 DPC-priorità 1 su 18 dighe, 16 DPC-priorità 2 su 18, 16 DPC-priorità 3 su 21.

Anche per le dighe regionali, nel corso dell'anno trascorso, nell'ambito del rinnovo delle autorizzazioni alla prosecuzione dell'esercizio è proseguita la consegna ai proprietari di sbarramenti per l'accumulo idrico del nuovo documento di protezione civile basandosi sulle indicazioni della Direttiva PCM del 08/07/2014.

Anno
2025

Gestione di sbarramenti e invasi artificiali

Anno
2025

La Regione Piemonte è l'autorità tutoria per la vigilanza sulla corretta gestione, per la sicurezza dei territori di valle, degli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico di propria competenza, ovvero quelli con volume inferiore a 1 milione di metri cubi e altezze inferiori a 15 metri.
La Regione inoltre è competente per la predisposizione o approvazione di diversi documenti riferiti alla gestione ordinaria o in emergenza e alla pianificazione di protezione civile per sbarramenti artificiali anche di competenza nazionale cioè con volumi ed altezze superiori.

Nuovo regolamento regionale

Dal 2022 il D.P.G.R. 9 marzo 2022 n.2/R ha abrogato e sostituito il precedente regolamento, il quale dettava le regole per la costruzione, la conduzione, la vigilanza e il monitoraggio degli sbarramenti idrici regionali.

Il nuovo regolamento definisce tre classi di rischio potenziale – basso, medio e alto – consentendo così una notevole semplificazione degli adempimenti da parte dei proprietari delle opere a rischio basso e permettendo di focalizzare l’azione di vigilanza, ora suddivisa fra il settore regionale Difesa del suolo e le cinque strutture tecniche regionali, sugli sbarramenti a rischio maggiore.
L’assegnazione dei circa 840 sbarramenti censiti alle suddette classi di rischio è avvenuta con un lavoro di analisi e valutazione puntuale su ciascuna opera, ed è stata formalizzata dalla determinazione direttoriale n. 3716 del 1/12/2022.

Gli invasi a rischio basso sono risultati essere circa 400, quelli a rischio medio circa 240 e quelli a rischio alto circa 200.
Nel corso del 2023, in collaborazione con i settori tecnici decentrati, le verifiche sopralluogo sono state finalizzate anche alla verifica delle assegnazioni alle classi di rischio medio e alto fatte nel 2022.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Acqua

Il servizio elicotteristico

La Regione Piemonte stipula appositi Contratti con società elicotteristiche private, per concorrere alle attività di spegnimento aereo degli incendi boschivi, affiancando i grandi velivoli inviati dal Dipartimento nazionale di protezione civile (es. Canadair).

Il servizio elicotteristico regionale, comprende attività di:

  • supporto nello spegnimento e nella bonifica degli incendi boschivi;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte connesso alla prevenzione e alla lotta attiva agli incendi boschivi, anche con propria attrezzatura;
     
  • ricognizione del territorio regionale, compresa l'individuazione e la perimetrazione delle aree percorse da incendi e riprese fotografiche e televisive;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale connesso alle attività di protezione civile, anche con propria attrezzatura;
     
  • esercitazione, addestramento e dimostrative del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte, per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, compreso il trasporto di materiali e di personale;
     
  • prevenzione e monitoraggio dei rischi naturali.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

La Regione Piemonte stipula appositi Contratti con società elicotteristiche private, per concorrere alle attività di spegnimento aereo degli incendi boschivi, affiancando i grandi velivoli inviati dal Dipartimento nazionale di protezione civile (es. Canadair).

Il servizio elicotteristico regionale, comprende attività di:

  • supporto nello spegnimento e nella bonifica degli incendi boschivi;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte connesso alla prevenzione e alla lotta attiva agli incendi boschivi, anche con propria attrezzatura;
     
  • ricognizione del territorio regionale, compresa l'individuazione e la perimetrazione delle aree percorse da incendi e riprese fotografiche e televisive;
     
  • trasporto di personale operativo e direzionale connesso alle attività di protezione civile, anche con propria attrezzatura;
     
  • esercitazione, addestramento e dimostrative del Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte, per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi, compreso il trasporto di materiali e di personale;
     
  • prevenzione e monitoraggio dei rischi naturali.
Anno
2025

Convenzione con il Corpo di Volontari AntIncendi Boschivi (AIB)

Il Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte Odv è diffuso capillarmente su tutto il territorio montano e pedemontano piemontese, attraverso le proprie squadre, ed opera sul territorio regionale nell’ambito della Convenzione con la Regione, stipulata in applicazione della Legge 4 ottobre 2018, n. 15.

I Volontari intervengono in tutte le attività di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.

Il modello organizzativo del Corpo Volontari A.I.B. resta unico in tutta Italia per l’originalità, la dimensione e la competenza territoriale; frutto della volontà di superare il modello associativo, coniugando i compiti di tutela e rappresentanza, con una più efficace gestione della linea operativa sul territorio.

Il ruolo dei Volontari A.I.B. viene valorizzato dalla Regione Piemonte attraverso l’individuazione di adeguati strumenti operativi e gestionali, l’innalzamento del livello tecnico e professionale degli operatori con appositi corsi di formazione/addestramento in materia di antincendio boschivo e sicurezza, la fornitura di strumenti di intervento e di protezione individuale, mezzi e materiali specifici.

Il Corpo A.I.B. affianca altresì la Regione Piemonte nell’opera di sensibilizzazione e d’informazione verso l’opinione pubblica sul tema degli incendi boschivi.

Figura 1. Dislocazione delle Squadre di Volontari AIB sul territorio piemontese
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte Odv è diffuso capillarmente su tutto il territorio montano e pedemontano piemontese, attraverso le proprie squadre, ed opera sul territorio regionale nell’ambito della Convenzione con la Regione, stipulata in applicazione della Legge 4 ottobre 2018, n. 15.

I Volontari intervengono in tutte le attività di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.

Il modello organizzativo del Corpo Volontari A.I.B. resta unico in tutta Italia per l’originalità, la dimensione e la competenza territoriale; frutto della volontà di superare il modello associativo, coniugando i compiti di tutela e rappresentanza, con una più efficace gestione della linea operativa sul territorio.

Il ruolo dei Volontari A.I.B. viene valorizzato dalla Regione Piemonte attraverso l’individuazione di adeguati strumenti operativi e gestionali, l’innalzamento del livello tecnico e professionale degli operatori con appositi corsi di formazione/addestramento in materia di antincendio boschivo e sicurezza, la fornitura di strumenti di intervento e di protezione individuale, mezzi e materiali specifici.

Il Corpo A.I.B. affianca altresì la Regione Piemonte nell’opera di sensibilizzazione e d’informazione verso l’opinione pubblica sul tema degli incendi boschivi.

Figura 1. Dislocazione delle Squadre di Volontari AIB sul territorio piemontese
Anno
2025