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Tutti i testi pubblicati nel 2024

V2 - Informazione e Comunicazione

Anno
2025

Obiettivo: accompagnare e rinforzare il cambiamento culturale necessario per garantire la transizione verso lo sviluppo sostenibile.

La transizione verso uno sviluppo durevole è una vera e propria missione. E una missione, se non viene comunicata, non raggiunge il suo obiettivo. Occorre, quindi, da un lato, rendere la cittadinanza consapevole del cambio di paradigma necessario da un modello di vita di economia lineare a uno circolare e, dall’altro, effettuare ascolto attivo e garantire la partecipazione del territorio al cambiamento. La comunicazione deve consolidare la prospettiva della sostenibilità e la SRSvS quali quadro di riferimento per lo sviluppo futuro per le comunità del Piemonte, anche utilizzando linguaggi innovativi che consentano di raggiungere ogni interlocutore in grado di contribuire al processo di transizione. Come istituzione di governo del territorio la Regione ha il compito di coinvolgere cittadini e stakeholder ma anche di sensibilizzare gli altri enti, perché adottino e operino secondo pratiche, norme e processi che possano rendere non solo preferibile ma conveniente l’essere sostenibili. Considerata la trasversalità del tema e delle sue competenze, la Regione Piemonte non può non agire come un vero e proprio promotore della cultura della sostenibilità a 360 gradi, integrando possibilità e necessità, creando un circolo virtuoso tra domanda e offerta di servizi pubblici sostenibili e capacità produttive, finalizzato a generare un modello di vita equilibrato e che cresce insieme al territorio. Ma comunicare la sostenibilità significa soprattutto stimolare a viverla. In questo sostenibilità e comunicazione sono perfettamente integrate, complementari e sinergiche, dovendo la comunicazione essere lo strumento principale per svolgere l’attività di engagement (cittadini, imprese, associazioni, scuole, altri Enti ecc.), coinvolgendoli preventivamente nel processo di programmazione, sviluppando la conoscenza e la consapevolezza e di conseguenza il ruolo attivo che gli interlocutori possono esercitare e informandoli successivamente delle opportunità rese disponibili per ciascuna categoria. La comunicazione diventa quindi un supporto strategico e un’azione trasversale della Strategia, sia per il coinvolgimento di tutti gli attori, sia per produrre il cambiamento culturale e di attenzione alla sostenibilità che potenzialmente può determinare la modificazione dei comportamenti di cittadini, istituzioni e imprese e generare un impatto positivo e durevole sul territorio e sul sistema socio-economico piemontese. Compito principale della comunicazione è quello di favorire il dialogo aperto e continuativo con gli stakeholder e di tradurre in messaggi chiari e semplici la visione strategica e le azioni di coordinamento e di governance che la Regione Piemonte sta attuando “verso un presente sostenibile”.

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v2
Stato del Documento
Gruppo di Redazione

V1 - Sistema delle Conoscenze

Anno
2025

Obiettivo: consolidare un Sistema di conoscenza comune per leggere la posizione e l’impegno del Piemonte verso lo sviluppo sostenibile e supportare la costruzione di politiche integrate.

La costruzione e il consolidamento di un Sistema della conoscenza integrato deve permettere la lettura della complessità e della trasversalità che caratterizzano i processi di sviluppo sostenibile, attraverso il potenziamento degli strumenti di conoscenza già a disposizione. Partendo dagli strumenti di conoscenza delle dinamiche ambientali, sociali ed economiche piemontesi oggi presenti, la Strategia prevede il loro potenziamento e la loro curvatura in relazione agli obiettivi della sostenibilità. 

Il Sistema di conoscenza, che costituisce il riferimento per leggere e conoscere la posizione e l’impegno del Piemonte verso lo sviluppo sostenibile e supportare la costruzione di politiche integrate, si basa sulla stretta connessione tra Relazione Stato Ambiente, Relazione annuale sull’andamento socio-economico e territoriale e Annuario statistico regionale del Piemonte, nonché sviluppando uno Strumento per il monitoraggio della Strategia, costruito a partire dalla collaborazione della Regione con Ires e Arpa Piemonte. È necessario tradurre i principi e gli obiettivi dei 17 Goals del Millennio nella realtà piemontese conoscendone profondamente dinamiche, criticità, opportunità e valori. 

Se il Piemonte deve rappresentarsi rispetto alla sostenibilità, occorre presentare e strutturare la conoscenza secondo questa chiave di lettura e fare in modo che diventi patrimonio comune di tutti coloro che con le proprie politiche e azioni agiscono sul territorio. La conoscenza non può non far riferimento alle pratiche e conoscenze dei territori.

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v1
Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Riserva della Biosfera - CollinaPo

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, avendo propri rappresentanti sia nella Segreteria tecnica sia nel Comitato Esecutivo della Riserva MaB CollinaPo, ha proseguito a mantenere la rete di rapporti costruita con i Comuni della Riserva e con i referenti del Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), per le attività istituzionali e amministrative proprie della stessa.

In particolar modo nella core area della Riserva, quella coincidente con il territorio dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, sono state strette collaborazioni con soggetti diversi, pubblici e privati, per realizzare eventi e progettazioni volte a sostenere le attività outdoor con target specifici:

  • spettacoli culturali all’aria aperta;
  • laboratori di lettura e teatro per bambini all’aria aperta;
  • passeggiate con le tecniche del fitwalking e del walk in balance per agevolare il raggiungimento del benessere psico-fisico anche in presenza di criticità.

Sono state incentivate e sostenute attività di educazione ambientale per istituti scolastici ma anche per famiglie, da svolgere con continuità durante l’anno, per stimolare la frequentazione abituale giornaliera delle aree naturali, quali luoghi fondamentali per mantenere un equilibrio psico-fisico sano e relazionarsi positivamente con l’ambiente e il territorio.

Le iniziative di carattere sportivo sono state incrementate per una maggiore richiesta da parte dell’utenza e delle associazioni di categoria, che stanno riscoprendo l’opportunità di praticare all’aria aperta attività in precedenza svolte esclusivamente al chiuso.

Nell’anno 2022 sono state organizzate diverse iniziative a promozione e sostegno della mobilità sostenibile, come ad esempio la fiera del cicloturismo organizzata nell’area Le Vallere di Moncalieri che ha avuto più di 5.000 partecipanti.

Sono state sostenute numerose collaborazioni con soggetti locali dediti alle attività di partecipazione e solidarietà con finalità sociale e civile, in favore della conservazione dell’ambiente. Le iniziative di pulizia di aree naturali, di piccole manutenzioni degli spazi verdi pubblici, di recupero di aree degradate e di messa a dimora di vegetazione arborea e arbustiva per incrementarne la biodiversità, sono sicuramente aumentate rispetto agli anni passati e hanno visto una maggiore partecipazione, sia da parte delle amministrazioni sia da parte degli utenti. Tanto per citare un paio di esempi, si va da piccole ma costanti attività locali, quali Piazza Ragazzabile – cantiere laboratorio di cittadinanza ed ecologia urbana proposto nel periodo estivo – a grandi progettazioni con importanti ricadute territoriali, come la Foresta condivisa del Po piemontese. Proprio quest’ultima iniziativa ha dato la possibilità di intercettare i finanziamenti stanziati per il contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare a favore delle aree metropolitane, ma anche di coinvolgere Associazioni, Aziende (agricole e non), Comuni e singoli cittadini puntando a un obiettivo facilmente verificabile e duraturo. 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, avendo propri rappresentanti sia nella Segreteria tecnica sia nel Comitato Esecutivo della Riserva MaB CollinaPo, ha proseguito a mantenere la rete di rapporti costruita con i Comuni della Riserva e con i referenti del Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), per le attività istituzionali e amministrative proprie della stessa.

In particolar modo nella core area della Riserva, quella coincidente con il territorio dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, sono state strette collaborazioni con soggetti diversi, pubblici e privati, per realizzare eventi e progettazioni volte a sostenere le attività outdoor con target specifici:

  • spettacoli culturali all’aria aperta;
  • laboratori di lettura e teatro per bambini all’aria aperta;
  • passeggiate con le tecniche del fitwalking e del walk in balance per agevolare il raggiungimento del benessere psico-fisico anche in presenza di criticità.

Sono state incentivate e sostenute attività di educazione ambientale per istituti scolastici ma anche per famiglie, da svolgere con continuità durante l’anno, per stimolare la frequentazione abituale giornaliera delle aree naturali, quali luoghi fondamentali per mantenere un equilibrio psico-fisico sano e relazionarsi positivamente con l’ambiente e il territorio.

Le iniziative di carattere sportivo sono state incrementate per una maggiore richiesta da parte dell’utenza e delle associazioni di categoria, che stanno riscoprendo l’opportunità di praticare all’aria aperta attività in precedenza svolte esclusivamente al chiuso.

Nell’anno 2022 sono state organizzate diverse iniziative a promozione e sostegno della mobilità sostenibile, come ad esempio la fiera del cicloturismo organizzata nell’area Le Vallere di Moncalieri che ha avuto più di 5.000 partecipanti.

Sono state sostenute numerose collaborazioni con soggetti locali dediti alle attività di partecipazione e solidarietà con finalità sociale e civile, in favore della conservazione dell’ambiente. Le iniziative di pulizia di aree naturali, di piccole manutenzioni degli spazi verdi pubblici, di recupero di aree degradate e di messa a dimora di vegetazione arborea e arbustiva per incrementarne la biodiversità, sono sicuramente aumentate rispetto agli anni passati e hanno visto una maggiore partecipazione, sia da parte delle amministrazioni sia da parte degli utenti. Tanto per citare un paio di esempi, si va da piccole ma costanti attività locali, quali Piazza Ragazzabile – cantiere laboratorio di cittadinanza ed ecologia urbana proposto nel periodo estivo – a grandi progettazioni con importanti ricadute territoriali, come la Foresta condivisa del Po piemontese. Proprio quest’ultima iniziativa ha dato la possibilità di intercettare i finanziamenti stanziati per il contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare a favore delle aree metropolitane, ma anche di coinvolgere Associazioni, Aziende (agricole e non), Comuni e singoli cittadini puntando a un obiettivo facilmente verificabile e duraturo. 

Anno
2025

Riserva della Biosfera - Transfontaliera del Monviso

a Riserva interessa un ampio territorio tra Italia e Francia costituito da una core area formata dal Parco naturale del Monviso e dal Parco regionale del Queyras e da una buffer e transition zone composte in totale da 86 comuni in provincia di Cuneo e di Torino e 20 in Francia. Obiettivo della Riserva è attuare una strategia di sviluppo, in stretta collaborazione con gli operatori locali e i soggetti rappresentativi del territorio, che coniughi la gestione degli ecosistemi naturali con iniziative di sviluppo sostenibile in campo energetico, turistico e delle produzioni primarie.

Nel corso del 2022, il Parco del Monviso ha svolto attività di coordinamento unitamente al Parco regionale francese del Queyras e alcune attività di particolare interesse e rilievo nazionale, in particolare:

  • 4a edizione del “MAB UNESCO Monviso Youth Camp”. Nei primi due anni (2018-2019) il Camp ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti (negli anni precedenti 25 ragazzi italiani e francesi tra i 15 e i 18 anni) sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e del Programma MAB UNESCO mediante incontri, dibattiti e azioni concrete sulla sostenibilità ambientale e di coinvolgimento nella gestione della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso quali agenti del cambiamento e della promozione di una società più equa e sostenibile. Il MAB UNESCO Monviso Youth Camp ha avuto un notevole successo a livello nazionale e internazionale, in particolare, è stato presentato come buona pratica rappresentante dell’Italia a EUROMAB 2019 (Dublino, Aprile 2019). Dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 si è svolto, in forma leggermente ridotta, la 3° edizione del Camp. L’Ostello Antagonisti di Melle, in Val Varaita, ha ospitato 15 ragazzi italiani che si sono confrontati sulle tematiche del programma MaB. In base alle proposte emerse dal Camp, si è svolta una giornata di conoscenza del Fiume Po in collaborazione con Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini. Nel 2022 il Camp si è svolto a Briançon, in Francia, con 14 ragazzi che sono stati messi in contatto con diverse realtà pubbliche e private in grado di innescare una riflessione positiva sulle pratiche da attuare e promuovere localmente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
     
  • 6a edizione dei trofei MAB UNESCO: un concorso (che nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso assume un carattere transnazionale) volto a premiare progetti di eco-cittadinanza innovativi che si possano tradurre in buone pratiche replicabili su altri territori. Nel 2022 il concorso, rivolto a tutti gli operatori della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso - aziende, associazioni, persone fisiche o scuole - ha riguardato progetti attinenti a: agricoltura locale e responsabile, vita e lavoro nella Riserva della Biosfera (favorire l’occupazione, la qualità della vita e la sostenibilità, legami sociali, intergenerazionali e transfrontalieri), innovazione nell'ambito dell’energia sostenibile, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e delle conoscenze all'interno della Riserva della Biosfera.
     
  • Rete degli eco-attori. La Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha attivato una rete di eco-attori costituita da operatori socio-economici (imprese o associazioni) riconosciuti per il loro impegno sul territorio della Riserva MAB. L’iniziativa è finanziata dal Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO. Nel corso dell’anno 2022 è proseguita l’animazione territoriale, con la rete di oltre 40 eco-attori attraverso momenti di scambio transfrontalieri, attività di formazione e eventi di promozione delle realtà che ne fanno parte.
     
  • Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini: il centro, nato grazie al finanziamento del Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO, ha proseguito le attività legate alla ricerca scientifica e alla divulgazione dei temi legati ai fiumi montani sia rivolta alle scuole che alla popolazione. Il Centro si pone come punto di riferimento dell’ecologia fluviale, favorendo la collaborazione di numerose università, anche straniere, e promuovendo la conoscenza degli ambienti fluviali.
     
  • Tour del Viso: prosegue la promozione del trekking intorno al Monviso attraverso un sito dedicato e un video di presentazione del Tour in 4 lingue.

Nel 2023, oltre al proseguimento delle attività già avviate, la Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha realizzato una serie di incontri sul territorio, sia con gli amministratori che con gli stakeholders per la stesura del dossier di rinnovo della candidatura presso l’UNESCO e la redazione di un nuovo piano di gestione. 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

a Riserva interessa un ampio territorio tra Italia e Francia costituito da una core area formata dal Parco naturale del Monviso e dal Parco regionale del Queyras e da una buffer e transition zone composte in totale da 86 comuni in provincia di Cuneo e di Torino e 20 in Francia. Obiettivo della Riserva è attuare una strategia di sviluppo, in stretta collaborazione con gli operatori locali e i soggetti rappresentativi del territorio, che coniughi la gestione degli ecosistemi naturali con iniziative di sviluppo sostenibile in campo energetico, turistico e delle produzioni primarie.

Nel corso del 2022, il Parco del Monviso ha svolto attività di coordinamento unitamente al Parco regionale francese del Queyras e alcune attività di particolare interesse e rilievo nazionale, in particolare:

  • 4a edizione del “MAB UNESCO Monviso Youth Camp”. Nei primi due anni (2018-2019) il Camp ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti (negli anni precedenti 25 ragazzi italiani e francesi tra i 15 e i 18 anni) sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e del Programma MAB UNESCO mediante incontri, dibattiti e azioni concrete sulla sostenibilità ambientale e di coinvolgimento nella gestione della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso quali agenti del cambiamento e della promozione di una società più equa e sostenibile. Il MAB UNESCO Monviso Youth Camp ha avuto un notevole successo a livello nazionale e internazionale, in particolare, è stato presentato come buona pratica rappresentante dell’Italia a EUROMAB 2019 (Dublino, Aprile 2019). Dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 si è svolto, in forma leggermente ridotta, la 3° edizione del Camp. L’Ostello Antagonisti di Melle, in Val Varaita, ha ospitato 15 ragazzi italiani che si sono confrontati sulle tematiche del programma MaB. In base alle proposte emerse dal Camp, si è svolta una giornata di conoscenza del Fiume Po in collaborazione con Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini. Nel 2022 il Camp si è svolto a Briançon, in Francia, con 14 ragazzi che sono stati messi in contatto con diverse realtà pubbliche e private in grado di innescare una riflessione positiva sulle pratiche da attuare e promuovere localmente per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
     
  • 6a edizione dei trofei MAB UNESCO: un concorso (che nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso assume un carattere transnazionale) volto a premiare progetti di eco-cittadinanza innovativi che si possano tradurre in buone pratiche replicabili su altri territori. Nel 2022 il concorso, rivolto a tutti gli operatori della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso - aziende, associazioni, persone fisiche o scuole - ha riguardato progetti attinenti a: agricoltura locale e responsabile, vita e lavoro nella Riserva della Biosfera (favorire l’occupazione, la qualità della vita e la sostenibilità, legami sociali, intergenerazionali e transfrontalieri), innovazione nell'ambito dell’energia sostenibile, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e delle conoscenze all'interno della Riserva della Biosfera.
     
  • Rete degli eco-attori. La Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha attivato una rete di eco-attori costituita da operatori socio-economici (imprese o associazioni) riconosciuti per il loro impegno sul territorio della Riserva MAB. L’iniziativa è finanziata dal Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO. Nel corso dell’anno 2022 è proseguita l’animazione territoriale, con la rete di oltre 40 eco-attori attraverso momenti di scambio transfrontalieri, attività di formazione e eventi di promozione delle realtà che ne fanno parte.
     
  • Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini: il centro, nato grazie al finanziamento del Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO, ha proseguito le attività legate alla ricerca scientifica e alla divulgazione dei temi legati ai fiumi montani sia rivolta alle scuole che alla popolazione. Il Centro si pone come punto di riferimento dell’ecologia fluviale, favorendo la collaborazione di numerose università, anche straniere, e promuovendo la conoscenza degli ambienti fluviali.
     
  • Tour del Viso: prosegue la promozione del trekking intorno al Monviso attraverso un sito dedicato e un video di presentazione del Tour in 4 lingue.

Nel 2023, oltre al proseguimento delle attività già avviate, la Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha realizzato una serie di incontri sul territorio, sia con gli amministratori che con gli stakeholders per la stesura del dossier di rinnovo della candidatura presso l’UNESCO e la redazione di un nuovo piano di gestione. 

Anno
2025

Riserva della Biosfera - Area Ticino, Val Grande, Verbano

La Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano nasce nel 2018 dall’estensione della precedente (dal 2002) Riserva MAB Valle del Ticino ed abbraccia, nel suo perimetro di circa 332.000 ettari a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ben 214 Comuni, 5 province, 4 enti parco, 18 aree protette e ben 48 siti della rete Natura 2000.

Quest’area custodisce al suo interno un patrimonio culturale, identitario e paesaggistico unico in una cornice di ecosistemi naturali, semi-naturali e di agroecosistemi di qualità che rappresenta un’isola ancora verde all’interno di uno dei territori più antropizzati del mondo: la Pianura Padana.

La Riserva ha messo in campo numerose iniziative volte a diffondere buone pratiche in materia di sostenibilità - specie quelle connesse alla valorizzazione ambientale, alla gestione virtuosa degli ecosistemi naturali, alla conservazione delle pratiche agricole tradizionali e alla salvaguardia della biodiversità. Altro fronte importante di attività ha riguardato il sostegno ai progetti del territorio relativi ad attività strategiche nell’ambito della sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonché la promozione di progettualità di valorizzazione territoriale, del turismo di prossimità e di iniziative finalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e identitario dell’area MAB.

Tra queste iniziative, si annoverano le seguenti:

  • la prosecuzione del progetto “Aretè - acqua in rete”, laboratorio di esportazione buone pratiche in area transition della Riserva, consistenti in interventi di valorizzazione, salvaguardia del reticolo irriguo per migliorare la circolazione dell’acqua e la diversificazione eco-sistemica, la creazione/riqualificazione di aree umide, l’incremento delle superfici gestite a marcita o prato allagato, la realizzazione di tessere agroambientali, il ripristino delle bose, la riqualificazione boschi igrofili, interventi di miglioramento forestale etc.;
     
  •  la sottoscrizione il 19 marzo 2021 di un accordo di collaborazione con la Riserva di Biosfera dello Shouf in Libano, con cui si condividono ampi temi quali la tutela delle aree umide e la valorizzazione delle produzioni agricole locali;
     
  • la realizzazione del corso online per amministratori locali e portatori di interesse territoriali sui temi MAB UNESCO in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del programma MAB attraverso il webinar intitolato “Appartenere ad un territorio MAB UNESCO quale scelta etica e opportunità territoriale: la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano”. Il webinar, svoltosi il 25 e 26 novembre 2021 con l’obiettivo di condividere iniziative con potenziali ricadute positive sulle attività del territorio, è disponibile online sulla pagina youTube della Riserva MAB;
     
  • la distribuzione di una cartellonistica identificativa unitaria per l’area MAB nell’ambito di incontri sul territorio dedicati alle amministrazioni comunali al fine di sensibilizzarle sugli obiettivi del programma MAB e aggiornarle sulle attività in corso;
     
  • l’invio bisettimanale di una newsletter dedicata agli attori e ai portatori di interesse della Riserva MAB, volta a segnalare opportunità relative a bandi e contributi, approfondimenti sul territorio, buone pratiche, eventi, progetti ed iniziative aventi come tema conduttore la sostenibilità;
     
  • l’implementazione del processo di governance della Riserva MAB al fine di accrescere il coinvolgimento degli attori territoriali e garantirne la rappresentatività in sede di definizione del Piano d’Azione della Riserva della Biosfera che ha portato nel corso dell’anno alla approvazione da parte dei 4 Parchi del modello di Governance ed attualmente sono in corso gli incontri per definire i rappresentanti dei vari territori che formeranno l’Assemblea Direttiva della riserva.
     
  • il coinvolgimento della componente giovanile della Riserva in linea con gli obiettivi MAB, a partire dalle attività di educazione ambientale presso gli enti parco e le scuole del territorio fino al supporto alle attività del Ticino Val Grande Verbano Youth Team, gruppo di giovani tra i 18 e i 35 anni appassionati delle tematiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale in area MAB. Nel corso dell’anno il Ministero della Transizione ecologica ha concesso alla riserva un finanziamento di 156.626,77 € sulla base della previsione di un Bando proposto nel 2021 a cui la riserva aveva partecipato. Con questo finanziamento gli istituti scolastici interessati hanno realizzato programmi destinati alle scuole di infanzia e primarie e secondarie di primo grado su temi ambientali.
     

Inoltre sono stati progettati e in parte realizzati progetti che hanno prestato particolare attenzione all'implementazione dei collegamenti ecologici lungo il corsi d’acqua artificiali (fasce tampone) e a valorizzare la rete di mobilità dolce.

   • la concessione di patrocini e lettere di supporto a progettualità virtuose in area MAB;

   • la partecipazione agli incontri del Network Nazionale delle Riserve MAB.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

La Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano nasce nel 2018 dall’estensione della precedente (dal 2002) Riserva MAB Valle del Ticino ed abbraccia, nel suo perimetro di circa 332.000 ettari a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ben 214 Comuni, 5 province, 4 enti parco, 18 aree protette e ben 48 siti della rete Natura 2000.

Quest’area custodisce al suo interno un patrimonio culturale, identitario e paesaggistico unico in una cornice di ecosistemi naturali, semi-naturali e di agroecosistemi di qualità che rappresenta un’isola ancora verde all’interno di uno dei territori più antropizzati del mondo: la Pianura Padana.

La Riserva ha messo in campo numerose iniziative volte a diffondere buone pratiche in materia di sostenibilità - specie quelle connesse alla valorizzazione ambientale, alla gestione virtuosa degli ecosistemi naturali, alla conservazione delle pratiche agricole tradizionali e alla salvaguardia della biodiversità. Altro fronte importante di attività ha riguardato il sostegno ai progetti del territorio relativi ad attività strategiche nell’ambito della sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonché la promozione di progettualità di valorizzazione territoriale, del turismo di prossimità e di iniziative finalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e identitario dell’area MAB.

Tra queste iniziative, si annoverano le seguenti:

  • la prosecuzione del progetto “Aretè - acqua in rete”, laboratorio di esportazione buone pratiche in area transition della Riserva, consistenti in interventi di valorizzazione, salvaguardia del reticolo irriguo per migliorare la circolazione dell’acqua e la diversificazione eco-sistemica, la creazione/riqualificazione di aree umide, l’incremento delle superfici gestite a marcita o prato allagato, la realizzazione di tessere agroambientali, il ripristino delle bose, la riqualificazione boschi igrofili, interventi di miglioramento forestale etc.;
     
  •  la sottoscrizione il 19 marzo 2021 di un accordo di collaborazione con la Riserva di Biosfera dello Shouf in Libano, con cui si condividono ampi temi quali la tutela delle aree umide e la valorizzazione delle produzioni agricole locali;
     
  • la realizzazione del corso online per amministratori locali e portatori di interesse territoriali sui temi MAB UNESCO in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del programma MAB attraverso il webinar intitolato “Appartenere ad un territorio MAB UNESCO quale scelta etica e opportunità territoriale: la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano”. Il webinar, svoltosi il 25 e 26 novembre 2021 con l’obiettivo di condividere iniziative con potenziali ricadute positive sulle attività del territorio, è disponibile online sulla pagina youTube della Riserva MAB;
     
  • la distribuzione di una cartellonistica identificativa unitaria per l’area MAB nell’ambito di incontri sul territorio dedicati alle amministrazioni comunali al fine di sensibilizzarle sugli obiettivi del programma MAB e aggiornarle sulle attività in corso;
     
  • l’invio bisettimanale di una newsletter dedicata agli attori e ai portatori di interesse della Riserva MAB, volta a segnalare opportunità relative a bandi e contributi, approfondimenti sul territorio, buone pratiche, eventi, progetti ed iniziative aventi come tema conduttore la sostenibilità;
     
  • l’implementazione del processo di governance della Riserva MAB al fine di accrescere il coinvolgimento degli attori territoriali e garantirne la rappresentatività in sede di definizione del Piano d’Azione della Riserva della Biosfera che ha portato nel corso dell’anno alla approvazione da parte dei 4 Parchi del modello di Governance ed attualmente sono in corso gli incontri per definire i rappresentanti dei vari territori che formeranno l’Assemblea Direttiva della riserva.
     
  • il coinvolgimento della componente giovanile della Riserva in linea con gli obiettivi MAB, a partire dalle attività di educazione ambientale presso gli enti parco e le scuole del territorio fino al supporto alle attività del Ticino Val Grande Verbano Youth Team, gruppo di giovani tra i 18 e i 35 anni appassionati delle tematiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale in area MAB. Nel corso dell’anno il Ministero della Transizione ecologica ha concesso alla riserva un finanziamento di 156.626,77 € sulla base della previsione di un Bando proposto nel 2021 a cui la riserva aveva partecipato. Con questo finanziamento gli istituti scolastici interessati hanno realizzato programmi destinati alle scuole di infanzia e primarie e secondarie di primo grado su temi ambientali.
     

Inoltre sono stati progettati e in parte realizzati progetti che hanno prestato particolare attenzione all'implementazione dei collegamenti ecologici lungo il corsi d’acqua artificiali (fasce tampone) e a valorizzare la rete di mobilità dolce.

   • la concessione di patrocini e lettere di supporto a progettualità virtuose in area MAB;

   • la partecipazione agli incontri del Network Nazionale delle Riserve MAB.

Anno
2025

Infrastrutture verdi

Le Infrastrutture Verdi, secondo la definizione dell’Unione Europea, sono:

"una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano".
- EU Green Infrastructure Strategy Bruxelles, 6.5.2013 COM(2013)

Nell'UE le infrastrutture verdi comprendono, oltre ai siti Natura 2000 e alle aree protette, ecosistemi sani ed aree ad elevato valore naturalistico al di fuori delle aree protette, elementi del paesaggio naturale, elementi artificiali, zone multifunzionali, aree in cui mettere in atto misure per migliorare la qualità ecologica generale e la permeabilità del paesaggio, elementi urbani che ospitano la biodiversità e che permettono agli ecosistemi di funzionare ed erogare i propri servizi.
(Commissione Europea, KH-32-10-314-ITC)

Obiettivi principali delle infrastrutture verdi:

  • rafforzare la funzionalità degli ecosistemi aumentando la loro resilienza affinché forniscano costantemente beni e servizi;
  • arginare la perdita di biodiversità aumentando la connettività tra aree naturali esistenti, migliorando la permeabilità del paesaggio;
  • mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità della vita dell’uomo (nel campo della sanità, del turismo, di opportunità di green economy, della conservazione del patrimonio storico e culturale).

La Strategia europea delle Infrastrutture Verdi nasce dall'acquisita consapevolezza che la società umana dipende dai benefici prodotti dalla natura, cioè dai Servizi Ecosistemici, definiti dal Millennium Ecosystem Assessment (2005) come “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”.
Il concetto di “servizio ecosistemico” è di fondamentale importanza per comprendere le molteplici interazioni fra uomo e ambiente. In particolare, questo concetto si basa sull’assunzione che il benessere umano sia indissolubilmente connesso alla presenza di ecosistemi in salute.

Il Millennium Ecosystem Assessment li classifica in quattro categorie:

  1. Supporto alla vita (Supporting): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici; forniscono i “servizi basilari” come l’habitat, la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti e la produzione primaria.
  2. Regolazione (Regulating): oltre al mantenimento della salute e del funzionamento degli ecosistemi, le funzioni regolative raccolgono molti altri servizi che comportano benefici diretti e indiretti per l’uomo come la regolazione del clima e delle maree, il riciclo dei rifiuti, la depurazione dell’acqua, l’impollinazione, l’immagazzinamento della CO2, la prevenzione dell’erosione.
  3. Approvvigionamento (Provisioning): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi di fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono; sono associati alla creazione di prodotti tangibili, come cibo, acqua potabile, fibre, sostanze biochimiche e risorse genetiche.
  4. Culturali (Cultural): riguardano lo sviluppo sociale, intellettuale e spirituale; come esseri umani, riceviamo dalla natura anche benefici non materiali, come arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.

Le Infrastrutture Verdi consentono ad ecosistemi sani di rafforzare la propria funzionalità affinché forniscano costantemente beni e servizi, aumentando la resilienza e riducendo le vulnerabilità dei paesaggi, e sono in grado di produrre Servizi Ecosistemici anche all’interno dei paesaggi antropici (agricoli e/o urbani).

Gli ecosistemi naturali sono multifunzionali e possono fornire un’ampia gamma di servizi contemporaneamente.
La portata e il flusso di questi benefici dipendono in gran parte dalla biodiversità e dalle condizioni dell’ecosistema: ogni ambito territoriale è caratterizzato da processi e funzioni ecologiche che forniscono benefici insostituibili (diretti o indiretti) alle popolazioni e concorrono a mantenere la funzionalità e la qualità ecologica dei sistemi paesistico-ambientali.

I benefici che questi processi erogano naturalmente, spesso per il solo fatto di esistere, sono un supporto insostituibile alla qualità di vita delle popolazioni e sono fattori di base per uno sviluppo economico durevole.
Una buona dotazione di servizi ecosistemici aumenta la “ricchezza” pro-capite in termini di Capitale naturale, riduce la vulnerabilità, migliora la salute e la resilienza dei territori. La qualità della vita e le attività economiche dipendono, in larga misura dagli ecosistemi e dai benefici e servizi che questi forniscono.

Tutti questi benefici vengono però usati come se la loro offerta fosse pressoché illimitata e trattati come beni gratuiti il cui vero valore non è pienamente riconosciuto e apprezzato. 

Un tentativo per superare il mancato riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici viene dalla L. n. 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. All’art. 70 è prevista, infatti, l’introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA), definito quale remunerazione di una quota di valore aggiunto derivante, secondo meccanismi di carattere negoziale, dalla trasformazione dei servizi ecosistemici e ambientali in prodotti di mercato, nella logica della transazione diretta tra consumatore e produttore, ferma restando la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.

Le Infrastrutture Verdi, infine, si compongono di Nature Based Solutions (NBS): soluzioni ispirate e basate sulla ricostruzione di processi della natura, come per esempio la capacità di immagazzinare carbonio o di regolare il flusso dell’acqua; si caratterizzano a seconda del paesaggio e dei Servizi Ecosistemici erogati; sono convenienti in termini di costi e al contempo forniscono contemporaneamente vantaggi ambientali, sociali ed economici e aiutano a costruire resilienza dei territori. 
Componente fondamentale delle NBS è la vegetazione.
Alle NBS viene affidato il compito di disegnare gli spazi verdi del futuro, generare connessioni sociali e valori culturali che questi spazi sono in grado di creare e trasmettere attraverso la loro resilienza e la capacità di fornire servizi. Non è sufficiente, infatti, l’uso di elementi naturali o piante, ma è necessario l’innesco di processi naturali, il più possibile spontanei, grazie a scelte progettuali adatte ai luoghi, costruite in modo da “copiare” e innescare processi spontanei con il minor apporto possibile di energia. Sono, quindi, tecniche sostenibili, durevoli nel tempo, efficaci per l’adattamento ai Cambiamenti Climatici, per la transizione ecologica e, al contrario delle infrastrutture grigie che cominciano a degradarsi appena ultimate, le NBS ben progettate e realizzate, nel tempo si sviluppano e migliorano in aspetto e prestazioni.

Al link di seguito indicato è possibile consultare un Abaco delle Nature Based Solutions.
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-12/GBI_GUIDA_appr7_Abaco.pdf

 

I progetti europei sul tema infrastrutture verdi

 

Il Progetto LOS_DAMA! - Landscape and Open Space Development in Alpine Metropolitan Areas (2016 – 2019), finanziato dal Programma Alpine Space, si è posto l’obiettivo di comprendere, gestire e valorizzare i paesaggi periurbani e il loro patrimonio naturale e culturale quale parte integrante della rete di infrastrutture verdi dell’intero territorio di Spazio Alpino.  

Il progetto pilota della Regione Piemonte si è focalizzato sulla governance dei paesaggi periurbani della Corona Verde nella città metropolitana di Torino.

In questa occasione è stata impostata e testata una metodologia di analisi e valutazione ambientale e paesaggistica idonea a mettere in luce i problemi (Vulnerabilità), le opportunità (Resilienza) del territorio e le risposte possibili in termini di benefici (Servizi Ecosistemici) erogati dalle Infrastrutture Verdi e Blu. Il tutto in un processo partecipativo finalizzato a dare concretezza e continuità alle strategie, affiancato dalla valutazione economica dei benefici indotti dalle proposte di scenario scaturite dall’incontro tra tecnici e stakeholders.

In questi termini, le Infrastrutture Verdi giocano un ruolo cruciale nel mantenimento degli equilibri e nel funzionamento del paesaggio, e rappresentano soluzioni sostenibili su cui fondare un modello operativo e nuove economie in grado di dare una risposta alle sfide del futuro.

La metodologia si avvale delle conoscenze derivate dell’economia ambientale, disciplina che permette di far dialogare le istanze ambientali e quelle economiche, in grado di originare output effettivamente sostenibili e concretamente attuabili. Per questo LOS_DAMA! ha previsto un processo di confronto e coinvolgimento continuo degli stakeholders locali, passaggio di assoluta importanza per la costruzione di mappe dei valori condivisi del territorio, alla base della definizione delle missioni di pianificazione.

Blue Green City - Blue and Green Infrastructure for Sustainable Cities (2019 – 2023), finanziato dal Programma di cooperazione territoriale Interreg Europe, si è posto lobiettivo di promuovere le Infrastrutture verdi e blu come componente essenziale e parte integrante della strategia di tutela del patrimonio naturale locale e regionale, evidenziando la necessità che le Infrastrutture verdi e blu diventino parte integrante della pianificazione territoriale. 


Fra i risultati del progetto Blue Green City, in ottica di contribuire a migliorare lo strumento programmatico regionale del PR-FESR e di favorire l'integrazione delle Infrastrutture verdi e blu nella pianificazione territoriale regionale, sono state realizzate le Linee Guida per la pianificazione sostenibile delle Infrastrutture Verdi e Blu  per le aree urbane e periurbane della regione, un manuale per supportare policy maker, tecnici pubblici e privati nella pianificazione delle IVB e nella scelta delle Nature Based Solutions (NBS) e le Raccomandazioni per il Programma Regionale a valere sui fondi FESR 2021-2027 al fine di definire obiettivi, contenuti e criteri dei bandi per il finanziamento delle IVB e delle NBS. 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Le Infrastrutture Verdi, secondo la definizione dell’Unione Europea, sono:

"una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano".
- EU Green Infrastructure Strategy Bruxelles, 6.5.2013 COM(2013)

Nell'UE le infrastrutture verdi comprendono, oltre ai siti Natura 2000 e alle aree protette, ecosistemi sani ed aree ad elevato valore naturalistico al di fuori delle aree protette, elementi del paesaggio naturale, elementi artificiali, zone multifunzionali, aree in cui mettere in atto misure per migliorare la qualità ecologica generale e la permeabilità del paesaggio, elementi urbani che ospitano la biodiversità e che permettono agli ecosistemi di funzionare ed erogare i propri servizi.
(Commissione Europea, KH-32-10-314-ITC)

Obiettivi principali delle infrastrutture verdi:

  • rafforzare la funzionalità degli ecosistemi aumentando la loro resilienza affinché forniscano costantemente beni e servizi;
  • arginare la perdita di biodiversità aumentando la connettività tra aree naturali esistenti, migliorando la permeabilità del paesaggio;
  • mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità della vita dell’uomo (nel campo della sanità, del turismo, di opportunità di green economy, della conservazione del patrimonio storico e culturale).

La Strategia europea delle Infrastrutture Verdi nasce dall'acquisita consapevolezza che la società umana dipende dai benefici prodotti dalla natura, cioè dai Servizi Ecosistemici, definiti dal Millennium Ecosystem Assessment (2005) come “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”.
Il concetto di “servizio ecosistemico” è di fondamentale importanza per comprendere le molteplici interazioni fra uomo e ambiente. In particolare, questo concetto si basa sull’assunzione che il benessere umano sia indissolubilmente connesso alla presenza di ecosistemi in salute.

Il Millennium Ecosystem Assessment li classifica in quattro categorie:

  1. Supporto alla vita (Supporting): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici; forniscono i “servizi basilari” come l’habitat, la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti e la produzione primaria.
  2. Regolazione (Regulating): oltre al mantenimento della salute e del funzionamento degli ecosistemi, le funzioni regolative raccolgono molti altri servizi che comportano benefici diretti e indiretti per l’uomo come la regolazione del clima e delle maree, il riciclo dei rifiuti, la depurazione dell’acqua, l’impollinazione, l’immagazzinamento della CO2, la prevenzione dell’erosione.
  3. Approvvigionamento (Provisioning): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi di fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono; sono associati alla creazione di prodotti tangibili, come cibo, acqua potabile, fibre, sostanze biochimiche e risorse genetiche.
  4. Culturali (Cultural): riguardano lo sviluppo sociale, intellettuale e spirituale; come esseri umani, riceviamo dalla natura anche benefici non materiali, come arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.

Le Infrastrutture Verdi consentono ad ecosistemi sani di rafforzare la propria funzionalità affinché forniscano costantemente beni e servizi, aumentando la resilienza e riducendo le vulnerabilità dei paesaggi, e sono in grado di produrre Servizi Ecosistemici anche all’interno dei paesaggi antropici (agricoli e/o urbani).

Gli ecosistemi naturali sono multifunzionali e possono fornire un’ampia gamma di servizi contemporaneamente.
La portata e il flusso di questi benefici dipendono in gran parte dalla biodiversità e dalle condizioni dell’ecosistema: ogni ambito territoriale è caratterizzato da processi e funzioni ecologiche che forniscono benefici insostituibili (diretti o indiretti) alle popolazioni e concorrono a mantenere la funzionalità e la qualità ecologica dei sistemi paesistico-ambientali.

I benefici che questi processi erogano naturalmente, spesso per il solo fatto di esistere, sono un supporto insostituibile alla qualità di vita delle popolazioni e sono fattori di base per uno sviluppo economico durevole.
Una buona dotazione di servizi ecosistemici aumenta la “ricchezza” pro-capite in termini di Capitale naturale, riduce la vulnerabilità, migliora la salute e la resilienza dei territori. La qualità della vita e le attività economiche dipendono, in larga misura dagli ecosistemi e dai benefici e servizi che questi forniscono.

Tutti questi benefici vengono però usati come se la loro offerta fosse pressoché illimitata e trattati come beni gratuiti il cui vero valore non è pienamente riconosciuto e apprezzato. 

Un tentativo per superare il mancato riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici viene dalla L. n. 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. All’art. 70 è prevista, infatti, l’introduzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA), definito quale remunerazione di una quota di valore aggiunto derivante, secondo meccanismi di carattere negoziale, dalla trasformazione dei servizi ecosistemici e ambientali in prodotti di mercato, nella logica della transazione diretta tra consumatore e produttore, ferma restando la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.

Le Infrastrutture Verdi, infine, si compongono di Nature Based Solutions (NBS): soluzioni ispirate e basate sulla ricostruzione di processi della natura, come per esempio la capacità di immagazzinare carbonio o di regolare il flusso dell’acqua; si caratterizzano a seconda del paesaggio e dei Servizi Ecosistemici erogati; sono convenienti in termini di costi e al contempo forniscono contemporaneamente vantaggi ambientali, sociali ed economici e aiutano a costruire resilienza dei territori. 
Componente fondamentale delle NBS è la vegetazione.
Alle NBS viene affidato il compito di disegnare gli spazi verdi del futuro, generare connessioni sociali e valori culturali che questi spazi sono in grado di creare e trasmettere attraverso la loro resilienza e la capacità di fornire servizi. Non è sufficiente, infatti, l’uso di elementi naturali o piante, ma è necessario l’innesco di processi naturali, il più possibile spontanei, grazie a scelte progettuali adatte ai luoghi, costruite in modo da “copiare” e innescare processi spontanei con il minor apporto possibile di energia. Sono, quindi, tecniche sostenibili, durevoli nel tempo, efficaci per l’adattamento ai Cambiamenti Climatici, per la transizione ecologica e, al contrario delle infrastrutture grigie che cominciano a degradarsi appena ultimate, le NBS ben progettate e realizzate, nel tempo si sviluppano e migliorano in aspetto e prestazioni.

Al link di seguito indicato è possibile consultare un Abaco delle Nature Based Solutions.
https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2022-12/GBI_GUIDA_appr7_Abaco.pdf

 

I progetti europei sul tema infrastrutture verdi

 

Il Progetto LOS_DAMA! - Landscape and Open Space Development in Alpine Metropolitan Areas (2016 – 2019), finanziato dal Programma Alpine Space, si è posto l’obiettivo di comprendere, gestire e valorizzare i paesaggi periurbani e il loro patrimonio naturale e culturale quale parte integrante della rete di infrastrutture verdi dell’intero territorio di Spazio Alpino.  

Il progetto pilota della Regione Piemonte si è focalizzato sulla governance dei paesaggi periurbani della Corona Verde nella città metropolitana di Torino.

In questa occasione è stata impostata e testata una metodologia di analisi e valutazione ambientale e paesaggistica idonea a mettere in luce i problemi (Vulnerabilità), le opportunità (Resilienza) del territorio e le risposte possibili in termini di benefici (Servizi Ecosistemici) erogati dalle Infrastrutture Verdi e Blu. Il tutto in un processo partecipativo finalizzato a dare concretezza e continuità alle strategie, affiancato dalla valutazione economica dei benefici indotti dalle proposte di scenario scaturite dall’incontro tra tecnici e stakeholders.

In questi termini, le Infrastrutture Verdi giocano un ruolo cruciale nel mantenimento degli equilibri e nel funzionamento del paesaggio, e rappresentano soluzioni sostenibili su cui fondare un modello operativo e nuove economie in grado di dare una risposta alle sfide del futuro.

La metodologia si avvale delle conoscenze derivate dell’economia ambientale, disciplina che permette di far dialogare le istanze ambientali e quelle economiche, in grado di originare output effettivamente sostenibili e concretamente attuabili. Per questo LOS_DAMA! ha previsto un processo di confronto e coinvolgimento continuo degli stakeholders locali, passaggio di assoluta importanza per la costruzione di mappe dei valori condivisi del territorio, alla base della definizione delle missioni di pianificazione.

Blue Green City - Blue and Green Infrastructure for Sustainable Cities (2019 – 2023), finanziato dal Programma di cooperazione territoriale Interreg Europe, si è posto lobiettivo di promuovere le Infrastrutture verdi e blu come componente essenziale e parte integrante della strategia di tutela del patrimonio naturale locale e regionale, evidenziando la necessità che le Infrastrutture verdi e blu diventino parte integrante della pianificazione territoriale. 


Fra i risultati del progetto Blue Green City, in ottica di contribuire a migliorare lo strumento programmatico regionale del PR-FESR e di favorire l'integrazione delle Infrastrutture verdi e blu nella pianificazione territoriale regionale, sono state realizzate le Linee Guida per la pianificazione sostenibile delle Infrastrutture Verdi e Blu  per le aree urbane e periurbane della regione, un manuale per supportare policy maker, tecnici pubblici e privati nella pianificazione delle IVB e nella scelta delle Nature Based Solutions (NBS) e le Raccomandazioni per il Programma Regionale a valere sui fondi FESR 2021-2027 al fine di definire obiettivi, contenuti e criteri dei bandi per il finanziamento delle IVB e delle NBS. 

Anno
2025

Corona Verde: il progetto strategico

Corona Verde è il progetto strategico regionale che mette a sistema la Corona di Delizie delle Residenze Reali sabaude con la Cintura Verde dei Parchi, dei fiumi e dalle aree rurali dell’area metropolitana torinese. Il territorio interessato dal progetto si estende su 93 Comuni, 84 dei quali, insieme a altri 18 soggetti tra pubblici e privati, hanno firmato un Protocollo di Intesa finalizzato alla costruzione di un’infrastruttura verde.

Corona Verde ha promosso la realizzazione e la gestione sostenibile di un’infrastruttura verde attorno alla città di Torino per recuperare un rapporto più equilibrato tra Città e Natura, migliorare la qualità di vita degli abitanti e promuovere processi di sviluppo locale sostenibile e si propone di:

  • tutelare e riqualificare le componenti ecosistemiche di pregio del territorio;
  • potenziare la rete fruitiva connettendo le risorse naturalistiche e storico-culturali di maggiore interesse;
  • valorizzare l’agricoltura periurbana per gestire e mantenere il sistema degli spazi aperti e dei paesaggi rurali tradizionali;
  • ridisegnare i bordi e le porte urbane per salvaguardare le aree non costruite; contrastare il consumo di suolo.
     
Informazioni e risorse aggiuntive

Corona Verde:
https://www.coronaverde.it/wp/

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Corona Verde è il progetto strategico regionale che mette a sistema la Corona di Delizie delle Residenze Reali sabaude con la Cintura Verde dei Parchi, dei fiumi e dalle aree rurali dell’area metropolitana torinese. Il territorio interessato dal progetto si estende su 93 Comuni, 84 dei quali, insieme a altri 18 soggetti tra pubblici e privati, hanno firmato un Protocollo di Intesa finalizzato alla costruzione di un’infrastruttura verde.

Corona Verde ha promosso la realizzazione e la gestione sostenibile di un’infrastruttura verde attorno alla città di Torino per recuperare un rapporto più equilibrato tra Città e Natura, migliorare la qualità di vita degli abitanti e promuovere processi di sviluppo locale sostenibile e si propone di:

  • tutelare e riqualificare le componenti ecosistemiche di pregio del territorio;
  • potenziare la rete fruitiva connettendo le risorse naturalistiche e storico-culturali di maggiore interesse;
  • valorizzare l’agricoltura periurbana per gestire e mantenere il sistema degli spazi aperti e dei paesaggi rurali tradizionali;
  • ridisegnare i bordi e le porte urbane per salvaguardare le aree non costruite; contrastare il consumo di suolo.
     
Informazioni e risorse aggiuntive

Corona Verde:
https://www.coronaverde.it/wp/

Anno
2025

UNESCO - Programma Man And Biosphere (MAB)

Anno
2025

In Piemonte sono presenti tre Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nell’ambito del Programma Man and Biosphere, si tratta di zone di pregio ambientale che rappresentano un modello di eccellenza nel rapporto equilibrato tra uomo e natura dove si sperimentano, con il coinvolgimento delle comunità locali, modelli di sviluppo “consapevoli” orientati a coniugare lo sviluppo economico e sociale con l’attenzione alla conservazione delle risorse naturali delle aree interessate, in particolare della biodiversità.

In coerenza con le loro finalità istituzionali, alcuni Enti di gestione delle Aree protette, insieme ad un vasto parternariato locale, hanno promosso l’istituzione delle Riserve della Biosfera e ottenuto dall’UNESCO il prestigioso riconoscimento.
 

Informazioni e risorse aggiuntive

 

Programma UNESCO Man and Biosphere:
https://www.unesco.it/it/iniziative-dellunesco/mab/

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

PSR e CSR - Programmi di Sviluppo Rurale

Anno
2025

La politica agricola comune sostiene la vitalità e redditività economica delle zone rurali attraverso finanziamenti e azioni a sostegno dello sviluppo rurale.

Lo sviluppo rurale costituisce il "secondo pilastro" della Politica Agricola Comune (PAC) e ne rafforza il "primo pilastro", dedicato al sostegno al reddito e alle misure di mercato, favorendo la sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle zone rurali.

La PAC contribuisce allo sviluppo sostenibile delle zone rurali attraverso tre obiettivi a lungo termine:

  • accrescere la competitività del settore agricolo e forestale;
  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima;
  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

Il contributo della PAC agli obiettivi di sviluppo rurale dell'UE è sostenuto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), il quale attualmente vede la sovrapposizione di due periodi di programmazione che rendono l’attività di gestione e coordinamento particolarmente intensa e complessa: si sta infatti concludendo il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022, la cui chiusura è prevista per la fine 2025 e che presenta ancora alcuni bandi e molteplici procedimenti aperti; parallelamente è stato Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027, i cui primi bandi sono stati aperti a partire da metà del 2023.

Il PSR è stato inoltre sviluppato in coerenza e contemporaneità all’ideazione del Piano Forestale Regionale e ne rappresenta attuazione su alcuni temi fondamentali come lo sviluppo economico (formazione e investimenti) e l’ambiente, costituendo di fatto la principale fonte finanziaria per l’attuazione delle politiche forestali regionali.

Nel merito, sono state prodotte due brochure che riassumono il funzionamento dei programmi e gli interventi finanziati:

Informazioni e risorse aggiuntive


La nuova PAC e lo sviluppo rurale per il Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte/nuova-pac-sviluppo-rurale-2023-2027-per-piemonte

Programma di Sviluppo Rurale PSR 2014-2022:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte/programmazione-2014-2022-psr

Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale CSR 2023-2027:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte/complemento-regionale-per-sviluppo-rurale-2023-2027-csr

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Agricoltura

Settore Agricolo - Indagini per il Contrasto al Cambiamento Climatico

Nel 2023, grazie ad una tesi di ricerca realizzata nell’ambito della borsa di studio finanziata dalla Fondazione Giovanni Goria di Asti “Bando Talenti della Società Civile 2021”, con il progetto “Costruzione di una Strategia Regionale Piemontese per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico nel settore agricolo. Applicazione di politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nel settore delle politiche agricole piemontesi a partire dai fondi di programmazione europei 2021-2027", si è proceduto ad indagare le principali fonti emissive ad effetto serra da agricoltura presenti in Piemonte, gli impatti del cambiamento climatico su tale comparto e le principali misure di mitigazione e di adattamento che potrebbero essere messe in atto per contrastarne gli effetti. I risultati finali saranno restituiti nel corso del 2024 e costituiranno le basi per un futuro secondo stralcio della SRCC.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Nel 2023, grazie ad una tesi di ricerca realizzata nell’ambito della borsa di studio finanziata dalla Fondazione Giovanni Goria di Asti “Bando Talenti della Società Civile 2021”, con il progetto “Costruzione di una Strategia Regionale Piemontese per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico nel settore agricolo. Applicazione di politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nel settore delle politiche agricole piemontesi a partire dai fondi di programmazione europei 2021-2027", si è proceduto ad indagare le principali fonti emissive ad effetto serra da agricoltura presenti in Piemonte, gli impatti del cambiamento climatico su tale comparto e le principali misure di mitigazione e di adattamento che potrebbero essere messe in atto per contrastarne gli effetti. I risultati finali saranno restituiti nel corso del 2024 e costituiranno le basi per un futuro secondo stralcio della SRCC.

Anno
2025