Redazione RSA

Le Commissioni Locali Valanghe (CLV)

Anno
2025

Le Unioni Montane (UM), anche associate per ambiti territoriali ottimali secondo apposite convenzioni, costituiscono Commissioni Locali Valanghe (CLV) per l'esercizio di attività di sorveglianza dei fenomeni nivologici, in qualità di organi tecnici consultivi dei Sindaci per la gestione di situazioni di rischio da valanghe in territorio antropizzato (centri o nuclei abitati, opere pubbliche ed impianti o infrastrutture di interesse pubblico).
Le CLV sono previste dall’art. 19 “Difesa dalle valanghe” della l.r. 14/2019; quelle istituite dalle UM piemontesi sono in totale 17 e coprono la quasi totalità del territorio montano regionale.

Ai componenti delle CLV, che operano su base volontaria, è richiesto il possesso di specifici titoli riconosciuti dall'Associazione Interregionale Neve e Valanghe (AINEVA), sulle tematiche inerenti ai fenomeni nivologici e valanghivi ed alle problematiche valanghive di protezione civile. L’attività delle CLV si armonizza quindi con il sistema d’allertamento regionale e con la pianificazione d’emergenza di protezione civile comunale ed intercomunale, sotto il coordinamento delle strutture tecniche regionali preposte.

Le attività svolte a favore delle CLV sono sviluppate in coordinamento con le Regioni e le Province autonome dell'arco alpino italiano attraverso l’AINEVA, che cura anche la formazione e l'aggiornamento tecnico degli operatori del settore.

Il DPGR del 18/12/2020 n. 7/R prevede all’art. 12 (Dotazione tecnica) che la Regione contribuisca al finanziamento dell’acquisto, da parte delle UM, della strumentazione tecnica specifica per rilevamenti nivologici e della dotazione di sicurezza per l’autosoccorso degli operatori; l’art. 13 (Disposizioni finanziarie) prevede che “Il finanziamento per il sostegno della Regione alle attività delle CLV trova copertura nelle risorse del fondo regionale per la montagna, secondo quanto previsto dall’articolo 11 della LR n. 14/2019 e dall'articolo 6 del Regolamento 25/06/2020, n.3/R”.

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Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Territorio

I geoparchi

Un geoparco è un ente che gestisce e valorizza il patrimonio geologico, promuovendone la visibilità e la fruizione tramite il geoturismo, in modo da favorire lo sviluppo economico del suo territorio. I visitatori possono approfondire le proprie conoscenze sull’ambiente locale, sia in autonomia che attraverso visite guidate.
I geoparchi non sono solo “musei a cielo aperto”: secondo le direttive dell’UNESCO, sono anche veri e propri laboratori per lo sviluppo sostenibile, che promuovono il patrimonio geologico e la sostenibilità delle comunità locali, con un approccio olistico. In accordo con questa visione, gli UNESCO Global Geoparks diffondono la conoscenza sulla geodiversità e la consapevolezza della sua importanza, promuovendo al contempo le migliori pratiche di conservazione, educazione, uso turistico del patrimonio geologico.

In Piemonte è presente il Sesia Val Grande Geopark, riconosciuto dall’ UNESCO come appartenente alla rete degli “Unesco Global Geopark”, per il quale la Legge regionale 06/10/2023, n. 23 contribuisce attraverso apposite risorse alla sua valorizzazione.

Il Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark si sviluppa nel settore nord occidentale delle Alpi piemontesi al confine con la Svizzera. Il suo territorio, che comprende circa 90 comuni, è molto vasto (oltre 2000 km2) e articolato e risente dei condizionamenti geologici imposti dalla struttura delle Alpi e dell’azione di diversi agenti di modellamento, che hanno dato forma alla catena alpina e al territorio pedemontano.
Dal punto di vista geologico, il geoparco piemontese comprende un’associazione di rocce provenienti da più ambienti, posti a diverse profondità nel nostro pianeta: dalle rocce eruttive della caldera dell’antico Supervulcano del Sesia ai plutoni dei graniti dei laghi formatisi nella crosta intermedia; dai complessi gabbrici stratificati della crosta profonda fino alle peridotiti del mantello, ora affioranti in superficie lungo la Val Sesia e la valle del Toce (fig. 1).

Tutto ciò parla degli sconvolgenti  processi geologici che hanno preceduto e poi determinato la formazione della catena alpina.

Una geodiversità che racconta una storia di oltre 300 milioni di anni, in cui le forme delle montagne, delle valli e della zona pedemontana parlano anche dei cambiamenti climatici (passati e presenti) e dei loro effetti sul paesaggio, dalle glaciazioni al riscaldamento globale.

Le attività del Geoparco nel 2024 hanno affermato il suo ruolo fondamentale per la valorizzazione della geodiversità: dalla diffusione della consapevolezza della sua importanza a livello regionale, con un ruolo guida nella preparazione del percorso formativo UNESCO 2024-25 per le scuole piemontesi di ogni ordine e grado, iniziato a novembre 2024 presso il Campus ONU di Torino sul tema “Il Patrimonio Naturalistico UNESCO” (fig. 2), alla promozione del patrimonio geologico dell’Alto Piemonte a livello nazionale, con 2 presentazioni, una conferenza ad invito ed un gruppo di lavoro sui geoparchi al Congresso Congiunto SGI-SIMP 2024 di Bari, 2-4 settembre 2024, e internazionale, con la proposta di un workshop tematico e una presentazione su “The geodiversity of the Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark (NW Alps, Italy) as shown in the Geosites Inventory of the Piemonte Region (Regional Law 23/2023)” alla 17 Conferenza Europea dei Geoparchi (EGN2024) a Keflavik, Islanda dal 2 al 5 ottobre 2024. In occasione della conferenza al Geoparco Sesia Val Grande è stato anche consegnato il certificato di rivalidazione UNESCO per il periodo 2024-2027 (fig. 3), con il quale si riconosce la bontà delle attività svolte nel triennio precedente e la loro conformità con gli standard qualitativi UNESCO per la rete dei geoparchi.

Figura 1. Carta geologica del Sesia Val Grande Global Geopark
Figura 2. Cerimonia inaugurale del percorso formativo UNESCO 2024-25 sui geoparchi, presso il Campus ONU di Torino
Figura 3. Cerimonia di consegna dei certificati di rivalidazione UNESCO 2024-27 ai Geoparchi, durante la conferenza EGN2025 a Keflavik, Islanda.
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Un geoparco è un ente che gestisce e valorizza il patrimonio geologico, promuovendone la visibilità e la fruizione tramite il geoturismo, in modo da favorire lo sviluppo economico del suo territorio. I visitatori possono approfondire le proprie conoscenze sull’ambiente locale, sia in autonomia che attraverso visite guidate.
I geoparchi non sono solo “musei a cielo aperto”: secondo le direttive dell’UNESCO, sono anche veri e propri laboratori per lo sviluppo sostenibile, che promuovono il patrimonio geologico e la sostenibilità delle comunità locali, con un approccio olistico. In accordo con questa visione, gli UNESCO Global Geoparks diffondono la conoscenza sulla geodiversità e la consapevolezza della sua importanza, promuovendo al contempo le migliori pratiche di conservazione, educazione, uso turistico del patrimonio geologico.

In Piemonte è presente il Sesia Val Grande Geopark, riconosciuto dall’ UNESCO come appartenente alla rete degli “Unesco Global Geopark”, per il quale la Legge regionale 06/10/2023, n. 23 contribuisce attraverso apposite risorse alla sua valorizzazione.

Il Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark si sviluppa nel settore nord occidentale delle Alpi piemontesi al confine con la Svizzera. Il suo territorio, che comprende circa 90 comuni, è molto vasto (oltre 2000 km2) e articolato e risente dei condizionamenti geologici imposti dalla struttura delle Alpi e dell’azione di diversi agenti di modellamento, che hanno dato forma alla catena alpina e al territorio pedemontano.
Dal punto di vista geologico, il geoparco piemontese comprende un’associazione di rocce provenienti da più ambienti, posti a diverse profondità nel nostro pianeta: dalle rocce eruttive della caldera dell’antico Supervulcano del Sesia ai plutoni dei graniti dei laghi formatisi nella crosta intermedia; dai complessi gabbrici stratificati della crosta profonda fino alle peridotiti del mantello, ora affioranti in superficie lungo la Val Sesia e la valle del Toce (fig. 1).

Tutto ciò parla degli sconvolgenti  processi geologici che hanno preceduto e poi determinato la formazione della catena alpina.

Una geodiversità che racconta una storia di oltre 300 milioni di anni, in cui le forme delle montagne, delle valli e della zona pedemontana parlano anche dei cambiamenti climatici (passati e presenti) e dei loro effetti sul paesaggio, dalle glaciazioni al riscaldamento globale.

Le attività del Geoparco nel 2024 hanno affermato il suo ruolo fondamentale per la valorizzazione della geodiversità: dalla diffusione della consapevolezza della sua importanza a livello regionale, con un ruolo guida nella preparazione del percorso formativo UNESCO 2024-25 per le scuole piemontesi di ogni ordine e grado, iniziato a novembre 2024 presso il Campus ONU di Torino sul tema “Il Patrimonio Naturalistico UNESCO” (fig. 2), alla promozione del patrimonio geologico dell’Alto Piemonte a livello nazionale, con 2 presentazioni, una conferenza ad invito ed un gruppo di lavoro sui geoparchi al Congresso Congiunto SGI-SIMP 2024 di Bari, 2-4 settembre 2024, e internazionale, con la proposta di un workshop tematico e una presentazione su “The geodiversity of the Sesia Val Grande UNESCO Global Geopark (NW Alps, Italy) as shown in the Geosites Inventory of the Piemonte Region (Regional Law 23/2023)” alla 17 Conferenza Europea dei Geoparchi (EGN2024) a Keflavik, Islanda dal 2 al 5 ottobre 2024. In occasione della conferenza al Geoparco Sesia Val Grande è stato anche consegnato il certificato di rivalidazione UNESCO per il periodo 2024-2027 (fig. 3), con il quale si riconosce la bontà delle attività svolte nel triennio precedente e la loro conformità con gli standard qualitativi UNESCO per la rete dei geoparchi.

Figura 1. Carta geologica del Sesia Val Grande Global Geopark
Figura 2. Cerimonia inaugurale del percorso formativo UNESCO 2024-25 sui geoparchi, presso il Campus ONU di Torino
Figura 3. Cerimonia di consegna dei certificati di rivalidazione UNESCO 2024-27 ai Geoparchi, durante la conferenza EGN2025 a Keflavik, Islanda.
Anno
2025

I geositi

I geositi rappresentano la geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici caratteristici di una data area. La varietà degli ambienti geologici risulta essere essenziale anche per la biodiversità in generale, in quanto tale varietà risulta determinante per l’integrità e la tipizzazione degli ecosistemi.

Secondo la definizione riportata da ISPRA, un geosito può essere definito come qualsiasi "località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione".

Il Piemonte è caratterizzato da una straordinaria geodiversità, con la presenza di rocce che rappresentano i più disparati ambienti geologici e di ambienti quaternari di considerevole rilevanza. Sono pertanto presenti numerosissimi geositi, già catalogati dall’Inventario Nazionale dei Geositi.

Con l'obiettivo di riordinare il quadro dei geositi regionali, la Regione Piemonte ha promulgato le Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico (legge regionale 06/10/2023, n. 23).

Nel corso dell'anno 2024 la legge è stata applicata sia attraverso l’approvazione del regolamento sia creando un primo elenco di geositi finalizzato alla istituzione del catasto.

Si è inoltre costituito un gruppo di lavoro formato da più settori della Regione Piemonte, dal Museo Regionale di Scienze Naturali, da UNITO e da Arpa Piemonte. Il gruppo ha svolto numerosi sopralluoghi al fine di omogeneizzare i criteri di compilazione della scheda di rilevamento e dei criteri per l'identificazione dei geositi. Tra i geositi visitati si citano il GSSP della Val Lemme a Carrosio, la valle Botto nell’astigiano, le Cave di Candoglia e i Graniti di Ornavasso in Ossola-VCO.

In sintesi, i criteri individuati sono i seguenti:

  • rappresentatività delle tematiche e della geodiversità piemontese su scala regionale;
  • interesse scientifico di rilevanza almeno regionale;
  • valorizzazione dei siti geologici tramite percorsi per il pubblico e per attività didattico-scientifiche.
  • accessibilità e tutela, garantite da condizioni fisiche e amministrative idonee alla conservazione nel tempo.

Inoltre, Arpa Piemonte ha sviluppato un data model sulla cui base è stato progettato il database per la raccolta delle informazioni contenute nelle schede, con lo sviluppo di una prima versione di applicazione per la gestione dei dati delle schede dei geositi basata su tecnologia web e data base PostgreSQL.

A conclusione delle attività del 2024, sono stati selezionati 30 geositi, rientranti nel primo elenco regionale, rappresentativi di diversi ambiti scientifico-disciplinari, tra i quali geomorfologico, glaciologico, mineralogico, paleontologico, vulcanologico, sedimentologico, idrogeologico, geo-storico, geo-turistico.

Figura 1. Distribuzione dei geositi nel territorio piemontese distinti per ambito e sotto-ambito di classificazione (base GeoPiemonte Map 2021).

L’elenco include due geositi di rilevanza internazionale, riconosciuti dalla IUGS (International Union of Geological Sciences): il Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) che segna il confine Oligocene-Miocene a Carrosio, e il limite crosta-mantello (discontinuità di Mohorovičić) a Premosello. 

Figura 2. Discontinuità di Mohorovich (limite crosta-mantello) nel Geosito di Premosello-Chiovenda

Il riconoscimento del geosito di Premosello come IUGS Geological Heritage Site nell’agosto 2024 è maturato nell’ambito della partecipazione di Arpa al tavolo Ispra-RISG (Rete italiana dei servizi geologici regionali) sul patrimonio geologico, a partire dal momento della sua istituzione. 

Le attività hanno dato vita a preziose occasioni di divulgazione e confronto, aperte anche al pubblico. Tra queste, merita una menzione la conferenza "I geositi e il patrimonio geologico della Regione Piemonte", tenutasi il 10 ottobre 2024 presso il Museo Regionale di Scienze Naturali. L'evento ha avuto lo scopo di illustrare al pubblico la ricchezza del patrimonio geologico del Piemonte e le eccellenze geologiche dei primi geositi, ed è stato promosso tra i geoeventi presentati da Arpa Piemonte nell’ambito della XII Edizione della Settimana del Pianeta Terra, l'iniziativa nazionale dedicata alla divulgazione delle geoscienze, svoltasi dal 6 al 13 ottobre 2024.

Figura 3. Eventi organizzati per la Settimana del Pianeta Terra 2024, tra cui la conferenza del 10 ottobre sui geositi
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

I geositi rappresentano la geodiversità di un territorio, intesa come gamma dei caratteri geologici, geomorfologici, idrologici e pedologici caratteristici di una data area. La varietà degli ambienti geologici risulta essere essenziale anche per la biodiversità in generale, in quanto tale varietà risulta determinante per l’integrità e la tipizzazione degli ecosistemi.

Secondo la definizione riportata da ISPRA, un geosito può essere definito come qualsiasi "località, area o territorio in cui è possibile individuare un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione".

Il Piemonte è caratterizzato da una straordinaria geodiversità, con la presenza di rocce che rappresentano i più disparati ambienti geologici e di ambienti quaternari di considerevole rilevanza. Sono pertanto presenti numerosissimi geositi, già catalogati dall’Inventario Nazionale dei Geositi.

Con l'obiettivo di riordinare il quadro dei geositi regionali, la Regione Piemonte ha promulgato le Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico (legge regionale 06/10/2023, n. 23).

Nel corso dell'anno 2024 la legge è stata applicata sia attraverso l’approvazione del regolamento sia creando un primo elenco di geositi finalizzato alla istituzione del catasto.

Si è inoltre costituito un gruppo di lavoro formato da più settori della Regione Piemonte, dal Museo Regionale di Scienze Naturali, da UNITO e da Arpa Piemonte. Il gruppo ha svolto numerosi sopralluoghi al fine di omogeneizzare i criteri di compilazione della scheda di rilevamento e dei criteri per l'identificazione dei geositi. Tra i geositi visitati si citano il GSSP della Val Lemme a Carrosio, la valle Botto nell’astigiano, le Cave di Candoglia e i Graniti di Ornavasso in Ossola-VCO.

In sintesi, i criteri individuati sono i seguenti:

  • rappresentatività delle tematiche e della geodiversità piemontese su scala regionale;
  • interesse scientifico di rilevanza almeno regionale;
  • valorizzazione dei siti geologici tramite percorsi per il pubblico e per attività didattico-scientifiche.
  • accessibilità e tutela, garantite da condizioni fisiche e amministrative idonee alla conservazione nel tempo.

Inoltre, Arpa Piemonte ha sviluppato un data model sulla cui base è stato progettato il database per la raccolta delle informazioni contenute nelle schede, con lo sviluppo di una prima versione di applicazione per la gestione dei dati delle schede dei geositi basata su tecnologia web e data base PostgreSQL.

A conclusione delle attività del 2024, sono stati selezionati 30 geositi, rientranti nel primo elenco regionale, rappresentativi di diversi ambiti scientifico-disciplinari, tra i quali geomorfologico, glaciologico, mineralogico, paleontologico, vulcanologico, sedimentologico, idrogeologico, geo-storico, geo-turistico.

Figura 1. Distribuzione dei geositi nel territorio piemontese distinti per ambito e sotto-ambito di classificazione (base GeoPiemonte Map 2021).

L’elenco include due geositi di rilevanza internazionale, riconosciuti dalla IUGS (International Union of Geological Sciences): il Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) che segna il confine Oligocene-Miocene a Carrosio, e il limite crosta-mantello (discontinuità di Mohorovičić) a Premosello. 

Figura 2. Discontinuità di Mohorovich (limite crosta-mantello) nel Geosito di Premosello-Chiovenda

Il riconoscimento del geosito di Premosello come IUGS Geological Heritage Site nell’agosto 2024 è maturato nell’ambito della partecipazione di Arpa al tavolo Ispra-RISG (Rete italiana dei servizi geologici regionali) sul patrimonio geologico, a partire dal momento della sua istituzione. 

Le attività hanno dato vita a preziose occasioni di divulgazione e confronto, aperte anche al pubblico. Tra queste, merita una menzione la conferenza "I geositi e il patrimonio geologico della Regione Piemonte", tenutasi il 10 ottobre 2024 presso il Museo Regionale di Scienze Naturali. L'evento ha avuto lo scopo di illustrare al pubblico la ricchezza del patrimonio geologico del Piemonte e le eccellenze geologiche dei primi geositi, ed è stato promosso tra i geoeventi presentati da Arpa Piemonte nell’ambito della XII Edizione della Settimana del Pianeta Terra, l'iniziativa nazionale dedicata alla divulgazione delle geoscienze, svoltasi dal 6 al 13 ottobre 2024.

Figura 3. Eventi organizzati per la Settimana del Pianeta Terra 2024, tra cui la conferenza del 10 ottobre sui geositi
Anno
2025

Legge Regionale 23/2023 - Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico

Anno
2025

Nell’ottobre 2023 è stata promulgata la L.R. 06/10/2023 n. 23 - Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico, una legge che, sulla falsa riga di analoghi dispositivi vigenti in altre regioni, intende riordinare la materia creando un unico catasto dei geositi regionali, sulla base di un'attenta analisi tecnica.

Il Piemonte non risultava infatti dotato di un catasto unico ed anche quello nazionale, riportato nel geoportale di ISPRA, necessitava di una revisione.

La LR 23/2023 ha inoltre abrogato la legge regionale sui massi erratici e prevede azioni a favore della valorizzazione dei geositi, di una migliore divulgazione scientifica e della promozione del territorio. La legge prevede, infine, delle risorse per i Geoparchi piemontesi, consentendo attività di promozione e valorizzazione degli stessi in linea con le raccomandazioni dell’UNESCO.

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

Mappatura delle coperture in cemento amianto

Anno
2025

Dal 2013 Arpa Piemonte e Regione Piemonte sono impegnate nella mappatura delle coperture potenzialmente contenenti amianto.

L'attività è stata avviata attraverso una prima mappatura speditiva realizzata attraverso tecniche di telerilevamento, basate sull’uso combinato delle bande del visibile e dell’infrarosso vicino, delle ortoimmagini prodotte dalla Regione Piemonte con voli del 2009 e 2010.

Nel 2020 la mappatura speditiva fino ad allora realizzata per il riconoscimento e la classificazione delle coperture in cemento amianto è stata integrata con nuovi metodi di analisi di immagine basati su deep learning con reti neurali. Per l’addestramento del modello su base multitemporale sono state utilizzate tutte le ortoimmagini disponibili su scala regionale nel periodo di riferimento ed in particolare le riprese del volo regionale ICE del 2010, le riprese AGEA 2015, 2018 e le allora più recenti immagini disponibili sul territorio regionale del servizio Google Maps (date variabili 2018-2020, "Map data © 2018,2019,2020 Google").

Sulla base della mappatura speditiva sono stati organizzati i sopralluoghi e le verifiche in situ da parte dei tecnici di Arpa Piemonte finalizzati ad accertare i casi di presenza id cemento amianto.

I risultati delle verifiche sono pubblicati dal 2014 sul Portale amianto in Piemonte, sezione "amianto antropico", e sono aggiornati quotidianamente, man mano che procedono i controlli.

 

Home page portale amianto in Piemonte - Fonte Geoportale Arpa Piemonte

Allo scopo di offrire ai cittadini il quadro conoscitivo più esaustivo dell'indagine condotta in Piemonte, da oggi la sezione dell'"amianto antropico" è stata arricchita della mappatura speditiva che si va ad aggiungere all'informazione fino ad ora presente sul geoportale ovvero i risultati dei controlli in situ.

Nella mappa sono dunque rappresentati anche i casi individuati da telerilevamento, grazie anche all'integrazione con innovative tecniche di deep learning con reti neurali.

Siti sui quali verificare la presenza di amianto nelle coperture - Fonte Arpa Piemonte

Ad inizio 2024 rimangono circa 17.000 casi individuati dalla mappatura speditiva che richiedono una validazione mediante verifica in sito, mentre i controlli già effettuati sono oltre 68.000.

Per i punti individuati da telerilevamento e ancora da sottoporre a verifica, si fa presente che si riferiscono allo stato di fatto del 2018 e pertanto nel periodo successivo potrebbero essere stati bonificati.

Non appena sarà disponibile il nuovo volo 2024, vista la capacità delle reti neurali di apprendere e analizzare in modo massivo grandi moli di dati attraverso la sola lettura di immagini, è intenzione dell'Agenzia ripetere l'esperienza dell’impiego integrato del remote sensing e delle nuove tecnologie di deep learning per procedere ad un nuovo aggiornamento della mappatura.

L'avanzamento delle verifiche eseguite dall'Arpa è disponibile in tempo reale nel Portale amianto in Piemonte, nella sezione "Amianto antropico - indicatori".

Indicatori dell'avanzamento della mappatura dell'amianto antropico - Fonte Arpa Piemonte

Dalla sezione "Open data" del portale dell'amianto è possibile accedere anche allo scarico dei dati, alla metadocumentazione e ai servizi interoperabili pubblicati secondo i protocolli WMS e WFS.

Mappatura dei manufatti diversi dalle coperture

Per quanto riguarda la mappatura di manufatti diversi dalle coperture, lo strumento di rilevazione è costituito dalle comunicazioni previste dall'art. 9 della L.R. 30/2008 e specificate dalla D.G.R. 29 dicembre 2016, n. 58-4532.

Stato del Documento
Pubblicabile
Gruppo di Redazione
Redazione RSA

VETTORI DI SOSTENIBILITÀ

Anno
2025

Per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità è necessario innescare processi di natura sociale e organizzativa adeguati. I vettori di sostenibilità sono quegli strumenti che sostengono tali processi e  sono da considerarsi come leve fondamentali per avviare, guidare, gestire e monitorare l’integrazione della sostenibilità nelle politiche, piani e progetti, in linea con il processo trasformativo innescato a livello nazionale e internazionale dall’Agenda 2030. 

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Gruppo di Redazione

MAS 5 – Sostenere lo sviluppo e il benessere fisico e psicologico delle persone

Anno
2025

Questa Macroarea si pone l’obiettivo di garantire una vita dignitosa alla popolazione piemontese, affinché tutti possano realizzare il proprio potenziale, in un ambiente sano. La crescita inclusiva e la coesione sociale e territoriale costituiscono i due pilastri fondamentali della programmazione – europea, nazionale e regionale - e sottolineano che lo sviluppo sostenibile è indissolubilmente legato alla riduzione strutturale delle asimmetrie e delle disuguaglianze, fra le aree geografiche e fra le persone.
Questi obiettivi sono particolarmente stringenti in un contesto che a causa della pandemia ha visto acuirsi la crisi economica, con il suo portato di povertà, diseguaglianze, in atto da un decennio.

In Italia la crisi pandemica, prefigurata da diversi osservatori (Istat, Caritas, Action Aid), ha colpito un tessuto socio-economico che ancora non aveva superato gli effetti della crisi economica del 2008. Sono particolarmente a rischio di povertà estrema famiglie monoreddito con figli minorenni, con basso livello di istruzione e mono-genitoriali, nonché gli anziani ed è associato a tassi di disoccupazione o inoccupazione alti. È in particolar modo per questi gruppi socio-economici che diversi strumenti, messi a punto, prospettano strategie, politiche e azioni mirate e trasversali per garantire una crescita sostenibile di lungo periodo, riattivare la mobilità sociale migliorando la qualità della vita.

Emerge la consapevolezza che, se è compito del sistema di welfare pubblico fornire le garanzie di accesso ai diritti fondamentali (lavoro, servizi pubblici, alloggio, salute), allo stesso tempo, è essenziale condividere le politiche dirette a rinvigorire la crescita e restituire opportunità ai singoli (con politiche di tutela del reddito, misure di integrazione sociale, politiche del lavoro, dell’istruzione, sanitarie e abitative) attraverso un sistema di welfare territoriale che coinvolga anche la società civile e il Terzo settore.

In questa nuova prospettiva è necessario mettere in campo politiche integrate (sociali, del lavoro e sviluppo economico) multiattoriali che coinvolgano tutti gli attori pubblici e la società civile, pensando alla coesione sociale come grande driver di sviluppo territoriale e alla crescita, come una sfida da realizzare attraverso la riduzione delle diseguaglianze sociali.

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Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (PRUBAI)

Anno
2025

La Regione ha avviato un percorso di aggiornamento della propria pianificazione nel 2021, per ottemperare alle richieste della normativa sovraordinata, come le direttive del pacchetto economia circolare del 30 maggio 2018 (n. 849/2018/Ue, 850/2018/Ue, 851/2018/Ue e 852/2018/Ue) e la legge 117 del 4/10/2019. A questo documento ha fatto seguito la stesura del Piano di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (PRUBAI), approvato dal Consiglio regionale nel mese di maggio del 2023.

Costituito dal Titolo 1 “Gestione dei rifiuti urbani” e dal Titolo 2 “Bonifica delle aree inquinate”, il PRUBAI pone degli obiettivi al 2035, prevedendo traguardi intermedi per il 2025 e il 2030.
 

Gestione dei Rifiuti Urbani

Sono stati individuati 5 obiettivi generali ai quali sono collegati obiettivi specifici, azioni e relativi target.

Gli obiettivi generali sono:

  • Prevenire la produzione di rifiuti;
  • Incrementare la preparazione al riutilizzo e il riciclaggio, ossia il recupero di materia
  • Promuovere il recupero energetico per le frazioni di rifiuti per le quali non è tecnicamente ed economicamente possibile il recupero di materia al fine di ridurne il conferimento in discarica;
  • Minimizzare il ricorso alla discarica, in linea con la gerarchia dei rifiuti;
  • Favorire la realizzazione di un sistema impiantistico territoriale che consenta di ottemperare al principio di prossimità, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti.

La figura seguente illustra gli obiettivi posti dal PRUBAI e la loro continuità con la pianificazione precedente.

Tabella di sintesi - Obiettivi della pianificazione regionale

Il Piano prevede una riduzione progressiva della produzione totale di rifiuti per raggiungere, al 2035, un valore non superiore a 2.000.000 t, ovvero 448 kg/pro capite.

Le azioni volte al raggiungimento di questo traguardo sono descritte soprattutto nel capitolo 11 “Programma di prevenzione della produzione dei rifiuti” e prevedono, quali azioni principali:

  • la riduzione dei rifiuti alimentari in tutti i comparti della filiera (produzione, trasformazione, distribuzione, ristorazione, consumo domestico), anche tramite la raccolta delle eccedenze alimentari, attività di formazione e campagne contro lo spreco alimentare;
  • l’incremento dell’utilizzo di sistemi in grado di correlare la produzione dei rifiuti alla singola utenza in linea con il principio “chi inquina paga” attraverso l’estensione della tariffa puntuale o sistemi di misurazione della frazione urbana indifferenziata per almeno il 35% delle popolazione residente in Piemonte.

Il recupero energetico è previsto per le frazioni di rifiuti per le quali non è tecnicamente ed economicamente possibile il recupero di materia.

Nella valutazione ambientale che ha accompagnato la pianificazione sono stati analizzati vari scenari e sotto-scenari relativi alla gestione dei rifiuti urbani indifferenziati e degli scarti di trattamento della frazioni raccolte differenziatamente, con l’individuazione dello scenario che presenta le migliori garanzie in termini di impatto ambientale, chiusura del ciclo di trattamento e minore consumo di suolo. Tale scenario prevede  il ricorso alla termovalorizzazione per i rifiuti provenienti da tutto il territorio regionale ad esclusione delle Provincia di Cuneo, nella quale viene invece mantenuta la filiera esistente costituita da impianti di produzione CSS e relativo impianto di coincenerimento.

Sul ricorso alla termovalorizzazione, stante il fatto che il progresso tecnologico potrebbe portare tra qualche anno alla possibilità di realizzare impianti più performanti rispetto a quelli utilizzati nella analisi LCA degli scenari, il Piano ritiene fondamentale non ipotecare il futuro su determinate tecnologie impiantistiche ma fornire alla pianificazione d’ambito gli elementi utili per la sua attività.
Ne consegue che lo scenario individuato è da considerarsi di riferimento per la futura pianificazione d’ambito di competenza della Conferenza d’ambito regionale, qualora non dovessero emergere nuove tecnologie più efficienti, meno impattanti, affidabili e valutabili con la stessa metodologia adottata nel presente Piano.
 

Bonifica delle Aree Inquinate


Gli obiettivi posti dal PRUBAI e relativi alla bonifica delle aree inquinate, da raggiungere nei prossimi anni, sono i seguenti:

  • Garantire il costante aggiornamento della conoscenza de siti in bonifica e sulle aree dismesse
  • Pianificare gli interventi di bonifica dei siti di competenza pubblica
  • Semplificare e coordinare i procedimenti amministrativi
  • Incentivare l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale
  • Prevedere strategie per l’inquinamento diffuso

In Regione Piemonte le competenze amministrative dei procedimenti di bonifica, sono state trasferite in capo ai comuni, che risultano pertanto gli Enti pubblici responsabili del procedimento.

Per approfondimenti sulla procedura di bonifica, consulta la pagina dedicata sul sito di Regione Piemonte.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Sul sito della Regione Piemonte è possibile trovare le informazioni inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/rifiuti

 

Deliberazione n. 277–11379 del 9 maggio 2023 di approvazione del PRUBAI:
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/21/suppo1/00000001.htm

 

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Tipo Strumento
Rifiuti/Bonifiche

Mappatura delle aree prioritarie per il radon

Anno
2025

La mappatura del radon consiste nel caratterizzare la distribuzione territoriale della concentrazione del radon negli edifici in genere su base comunale. 

In Piemonte sono stati utilizzati i dati sperimentali raccolti nel corso degli anni con misure di radon di durata annuale in abitazioni e scuole uniti alla conoscenza dei contenuti di minerali radioattivi nelle classi geo litologiche della regione, si è potuto così stimare la media comunale di concentrazione di radon nelle aree edificate di ogni singola unità amministrativa.

È bene sottolineare che la mappatura radon, per quanto dettagliata sia, non può sostituire la valutazione puntuale della concentrazione di radon in uno specifico edificio, dato che si ottiene soltanto con l’effettuazione di una misura sperimentale. 

L’importanza delle mappe radon prodotte è piuttosto nel loro uso per la prevenzione nelle aree più soggette al problema.

Sulla base dei valori delle medie comunali sono state identificate le aree prioritarie ai sensi del Decreto Legislativo n°101 del 2020

Tale norma in particolare prevede, infatti, che le regioni individuino le aree in cui si debba estendere l’obbligo della misura nei luoghi di lavoro non soltanto negli interrati, ma anche nei seminterrati e al piano terra e siano promosse azioni per divulgare la problematica e favorire la misura del radon nelle abitazioni private. 

L’11 gennaio 2024 con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato adottato il piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032 che, tra l'altro, precisa la definizione delle aree prioritarie e fornisce strumenti alle Regioni che ancora non hanno provveduto a definire tali aree.  

Al momento, infatti, solo alcune Regioni italiane tra cui il Piemonte hanno già pubblicato l’elenco delle aree prioritarie individuate in base al criterio per cui la probabilità di misurare un valore di concentrazione di radon superiore al Livello di Riferimento di 300 Bq/m3 sia maggiore del 15%. 

La Regione Piemonte col supporto tecnico di Arpa Piemonte ha infatti provveduto ad individuare e pubblicare le Aree Prioritarie ossia l’elenco, attualmente di 37 comuni, su cui sarà rivolta la priorità delle azioni volte a prevenire e ridurre il rischio dovuto a questo pericoloso inquinante naturale. 

Accanto a tali aree sono state individuate le “aree di attenzione” ossia un elenco aggiuntivo, rispetto alle aree prioritarie, privo di qualsiasi effetto giuridico, ma che consente di indirizzare al meglio in futuro nuovi studi e approfondimenti. 

Sia le medie comunali che le aree prioritarie e le aree di attenzione sono pubblicate sul   geoportale di Arpa Piemonte. 

Come nel 2024 anche quest’anno proseguiranno una serie di incontri con la cittadinanza organizzati dalla Regione e da ARPA dal titolo “Il gas radon nelle abitazioni. Cos’è e come difenderci”. In tali incontri rivolti in particolare ad informare sul rischio radon e a promuovere la misura nelle aree prioritarie sono distribuiti gratuitamente dei dosimetri per la misura del radon nelle abitazioni private, adottando la citizen science come strategia per la riduzione dell’esposizione radon nelle abitazioni. 

Al momento sono incorso 230 misurazioni presso le abitazioni dei cittadini che hanno aderito alle iniziative finora organizzate nelle provincie di Biella e di Cuneo.

È inoltre già in corso dal 2023 nei Comuni classificati come Aree prioritarie la misura del radon nell’edilizia pubblica residenziale e negli edifici scolastici per un totale al momento di 595 misure.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101 Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117 https://www.normattiva.it/eli/id/2020/08/12/20G00121/CONSOLIDATED

Adozione del piano nazionale d'azione per il radon 2023-2032 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/02/21/24A00877/SG

Comunicato della Regione Piemonte Individuazione delle aree nelle quali la stima della percentuale di edifici situati al piano terra che superano i 300 Bq/m³ in termini di concentrazione media annua di attivita' di radon, e' superiore al 15% (c.d. «aree prioritarie»). https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/04/20/23A02331/sg

  Geoportale di Arpa Piemonte Aree prioritarie e medie comunali di concentrazione di radon https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=2d2fb8900b6b4e9ba536c6bc4123d844

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Controllo degli Attestati di Prestazione Energetica degli edifici

Anno
2025

Il controllo degli attestati di prestazione energetica degli edifici (APE) è disciplinato a livello nazionale dal Decreto Legislativo 192/2005

La Regione Piemonte con la DGR 43-8097 del 14/12/2018 ha attribuito ad Arpa Piemonte il compito di eseguire i controlli sulla qualità degli attestati di prestazione energetica.

 Ai sensi delle Linee Guida ministeriali, Arpa Piemonte e Regione Piemonte predispongono annualmente un piano di controllo delle APE depositati nell'anno solare precedente sul Sistema Informativo Prestazione Energetica Edifici (SIPEE), con l’obiettivo di analizzarne almeno il 2%. 
Arpa Piemonte è titolare dell’iter sanzionatorio e i proventi delle sanzioni sono destinati allo svolgimento di ispezioni e monitoraggi in materia di certificazione energetica degli edifici. 

Nel 2023 sono stati depositati sul SIPEE complessivamente 128.878 APE emessi da 5.947 certificatori. 

La maggior parte degli attestati depositati nel 2023 riguarda immobili catalogati nelle classi energetiche più basse tanto che le ultime 4 classi energetiche (dalla D alla G) coprono il 75% degli attestati.

APE depositati nel 2023 in Piemonte suddivisi per classe energetica - Fonte Arpa Piemonte

Tuttavia, se il dato relativo al numero di APE depositati viene normalizzato per la popolazione censita nelle singole province la distribuzione dell’attività di attestazione risulta omogenea su tutto il territorio piemontese, indicando, verosimilmente, una uniforme attività commerciale su tutta la regione.

Numero di APE depositate nel 2023, suddivisi per provincia - Fonte Arpa Piemonte

Nel 2024 l’attività di controllo ha riguardato un campione estratto casualmente tra l’intero dataset di APE caricati sul SIPEE dal 01/01/2023 al 31/12/2023, sono stati esaminati 2.950 APE che corrispondono al circa il 2% degli APE depositati. 

L’estrazione è stata effettuata dando risalto alle classi energetiche più efficienti.

campione estratto casualmente tra l’intero dataset di APE
Classe energetica Numero di APE depositati nel 2023, estratti casualmente e sottoposti ad accertamento
A4 400
A3 400
A2 400
A1 400
B 350
C 300
D 250
E 200
F 150
G 100
Totale 2950
Campione estratto casualmente e sottoposto ad accertamento nel 2024 dall’intero dataset di APE depositati nel 2023 - fonte Arpa Piemonte

L’analisi è stata finalizzata ad evidenziare eventuali incongruenze relative ai dati tecnici riportati negli APE nonché anomalie sull’effettuazione del sopralluogo. 

I criteri di valutazione degli APE sottoposti a verifica sono stati i seguenti: 

  • incongruenza dei dati e dei calcoli effettuati e presenti sul SIPEE; anomalie su parametri geometrici/energetici fisicamente inverosimili o improbabili come Rapporto di forma, Indice di prestazione energetica, Superficie riscaldata
  • redazione di attestati di prestazione energetica eseguiti dal certificatore in assenza di sopralluogo, desumibile dall'elevato numero dei certificati rilasciati, o senza la corretta attribuzione della durata di validità dell’APE.

A seguito dell’analisi degli APE selezionati, sono stati individuati 13 certificatori che sono stati sottoposti a successivo accertamento documentale in merito alle anomalie riscontrate nella fase di analisi.

Dagli esiti delle indagini sono risultate irregolarità sanzionabili per 27 APE, con sanzioni irrogate ai singoli certificatori in funzione del numero di APE oggetto della contestazione.

Tra le irregolarità riscontrate si segnalano la mancata effettuazione del sopralluogo e il mancato inserimento del codice catasto impianto nell’apposita sezione del dettaglio degli impianti o la verifica della corretta gestione dell’impianto stesso, aspetti questi ultimi che si riverberano sulla durata di validità dell’APE.

Il controllo effettuato da Arpa mira ad una responsabilizzazione dei certificatori al fine di incrementare l’accuratezza degli attestati di prestazione energetica degli edifici. 

Tale effetto si traduce in una conoscenza più precisa e puntuale delle caratteristiche energetiche del parco immobiliare piemontese, fondamentale per la pianificazione e l’implementazione di interventi efficaci e mirati di riqualificazione energetica.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n. 192 Attuazione della direttiva (UE) 2018/844, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, della direttiva 2010/31/UE, sulla prestazione energetica nell'edilizia, e della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. https://www.normattiva.it/eli/id/2005/09/23/005G0219/CONSOLIDATED/20240530

Decreto interministeriale 26 giugno 2015 - Adeguamento linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici https://www.mimit.gov.it/index.php/it/normativa/decreti-interministeriali/decreto-interministeriale-26-giugno-2015-adeguamento-linee-guida-nazionali-per-la-certificazione-energetica-degli-edifici

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DECRETO 26 giugno 2015 Schemi e modalita' di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell'applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/15/15A05199/sg

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DECRETO 26 giugno 2015 Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/15/15A05198/sg

DGR Piemonte 43-8097 del 14/12/2018 “Attestazione della prestazione energetica degli edifici. Disposizioni in materia di controlli e sanzioni. Istituzione di un corso di raccordo formativo per certificatori energetici” https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/51/siste/00000012.htm

SIPEE Sistema Informativo Prestazione Energetica Edifici https://secure.sistemapiemonte.it/siceefree/base/main/cpHome.do

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