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Siti nucleari in Piemonte e dose efficace all’individuo rappresentativo

Anno
2025

Ogni anno viene effettuata la stima della dose efficace per l’individuo rappresentativo della popolazione per i tre siti nucleari presenti in Piemonte, come dati di base vengono utilizzati i risultati analitici del monitoraggio radiologico

La stima viene confrontata con il limite per la non rilevanza radiologica fissato in 10 µSv/anno (micro Sievert all'anno) che secondo i più recenti indirizzi nazionali ed internazionali è il limite da considerare per l’esposizione a sorgenti di radiazioni artificiali.

Alla dose efficace possono contribuire, attraverso differenti vie critiche di esposizione, sia matrici alimentari sia matrici ambientali. 

Le matrici da considerare rilevanti per la stima e i radionuclidi di riferimento sono stati individuati per ogni sito in funzione delle caratteristiche degli impianti, dei punti di campionamento, della radiotossicità e del comportamento chimico dei radionuclidi stessi.

Le attività di monitoraggio hanno consentito di verificare il rispetto nel tempo del limite di non rilevanza radiologica di 10 µSv/anno per l’individuo rappresentativo della popolazione per tutti e tre i siti nucleari piemontesi.

Fonte Arpa Piemonte
Fonte Arpa Piemonte
Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

  Il monitoraggio radiologico sul geoportale di Arpa Piemonte https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=9c6464a517b340caaf86a1c87b72e3bb

Arpa Piemonte Relazioni tecniche di dettaglio http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/radioattivita/siti-nucleari/ ,https://www.arpa.piemonte.it/ricerca/pubblicazioni?field_tema_target_id=77

Sievert - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Sievert

Dosimetria - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Dosimetria

DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101 Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117. https://www.normattiva.it/eli/id/2020/08/12/20G00121/CONSOLIDATED/20240530

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La mappatura dell'amianto di origine naturale

Anno
2025

La mappatura ha come finalità l'individuazione e la delimitazione dei siti con presenza di amianto, consentendo altresì di disporre di elementi di valutazione, in continuo aggiornamento, utili a definire le attività di pianificazione regionale.

La mappatura si svolge mediante più step di aggiornamento ed implementazione delle informazioni, con approfondimenti di dettaglio che vengono resi disponibili on-line; la consultazione dei dati rilevati può avere luogo tramite il   Geoportale di Arpa Piemonte.

Il progetto di mappatura dell’amianto naturale nasce a seguito del D.M. 18 marzo 2003, n. 101 “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93” che prevede, come specificato nell’allegato A - categoria 3 “Criteri per la mappatura della presenza di amianto nell’ambiente naturale”, la mappatura di ammassi rocciosi caratterizzati dalla presenza di amianto e delle attività estrattive (in esercizio o dismesse) relative a rocce e minerali con presenza di amianto o comunque ubicate in aree indiziate per la presenza di amianto.

La mappatura dell'amianto naturale deriva dall'analisi di diverse fonti informative relative alla presenza di rocce basiche e ultrabasiche che possono essere sede di locali concentrazioni di minerali asbestiformi ai sensi del D.M. 18 marzo 2003, n.101.

  • In particolare, le fonti utilizzate sono:
  • Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000;
  • nuova Carta Geologica d’Italia (CARG) alla scala 1:50.000 e a scala 1:25.000 laddove disponibili;
  • i permessi di ricerca e le concessioni minerarie, derivate dall’archivio storico di Torino di documentazione tra la metà degli anni ’30 e la metà degli anni ’60;
  • documentazione derivata da attività istruttorie di Arpa Piemonte e campionamenti specifici di Arpa;
  • rilievi geologici e sopralluoghi;
  • fonti bibliografiche.

Le litologie selezionate sono state classificate e suddivise in livelli tematici e dataset e distinte in cinque gruppi in termini di Probabilità di Occorrenza di Minerali di Amianto:

  • Classe di probabilità alta
  • Classe di probabilità medio-alta
  • Classe di probabilità media
  • Classe di probabilità medio-bassa
  • Classe di probabilità bassa

La normativa italiana con il termine “amianto” indica 6 minerali fibrosi: l’actinolite d’amianto, la grunerite d’amianto (amosite), l’antofillite d’amianto, il crisotilo, la crocidolite e la tremolite d’amianto.

È importante evidenziare che i minerali di amianto non sono distribuiti in maniera ubiquitaria all’interno dei litotipi ad alta probabilità di occorrenza di minerali di amianto, ma sono spesso associati a delle zone intensamente fratturate.

Si sottolinea che la cartografia geologica prodotta riporta come informazione di base gli areali in cui, in relazione alle rocce riconosciute in affioramento o sub-affioramento, potrebbero rinvenirsi mineralizzazioni di amianto: essa, quindi, non indica se l’amianto è presente o meno in una determinata area. 

La determinazione dell’effettiva presenza o assenza dei minerali classificati come amianto può essere infatti effettuata solo attraverso un rilievo geologico di dettaglio in sito e dall’analisi petrografico-mineralogica dei campioni prelevati.

Informazioni e risorse aggiuntive

D.M. 18 marzo 2003, n. 101 “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2003/05/09/003G0126/sg

LEGGE 23 marzo 2001, n. 93 Disposizioni in campo ambientale. https://www.normattiva.it/eli/id/2001/04/04/001G0148/CONSOLIDATED/20240527

Legge regionale n. 30 del 14 ottobre 2008 "Norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto" http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2008;30

D.G.R. n. 58-4532 del 29 dicembre 2016- “Definizione delle modalità di comunicazione della presenza di amianto ai sensi dell'art. 9 della L.R. 30/2008, in attuazione del Piano Regionale Amianto per gli anni 2016-2020 approvato con D.C.R. 1 marzo 2016, n. 124 – 7279” http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/04/attach/dgr_04532_930_29122016.pdf

  Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

 

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Linee guida per indagini geologiche in aree caratterizzate dalla presenza di amianto

Anno
2025

A seguito di un'intensa attività condotta in sinergia tra Arpa Piemonte e Regione Piemonte nel corso del 2019, con D.G.R. 14 febbraio 2020, n. 14-1010 è stato adottato un documento di linee guida che fornisce indicazioni ed indirizzi per la realizzazione di indagini geologiche nelle aree interessate dalla presenza naturale di amianto. 

Il documento si inserisce nel quadro della L.R. 30/2008 "Norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto" e si pone come uno strumento di supporto a professionisti ed Amministrazioni che operano in contesti caratterizzati dalla presenza naturale di amianto. 

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Amianto, risposte per l'aria

Tema
Tipo
Paragrafi

Con l’emanazione della Legge n. 257/1992– che vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto – se è cessata la immissione di nuovi manufatti contenenti amianto non per questo il problema della dispersione di fibre di amianto in aria era da considerarsi risolto.

Da quel momento ha quindi avuto inizio un’importante opera di bonifica tutt’ora in corso, sia con interventi puntali in importanti siti contaminati da amianto che con interventi diffusi per mettere in sicurezza o bonificare le migliaia di piccole e piccolissime possibili sorgenti di fibre, questi ultimi pianificati in Piemonte con un apposito Piano Regionale Amianto.

La rimozione di manufatti contenti amianto, gli scavi e la movimentazione di terreni con presenza di amianto di origine antropica o naturale se eseguite senza precauzioni possono determinare l’aerodispersione di fibre di amianto.

La conoscenza dei siti dove l’amianto è presente e degli eventi e delle attività che possono interferire con esso causandone la dispersione, nonché la corretta applicazione di procedure di sicurezza, sono fondamentali per minimizzare la presenza di fibre di amianto in aria.

Sebbene l’attività di monitoraggio non possa sostituirsi all’adozione delle misure di prevenzione, può però, in alcuni casi, mettere in evidenza situazioni di inquinamento sfuggite alla valutazione preventiva e permettere l’adozione delle necessarie correzioni.

L’attività di indagine su particolari siti e attività, nel territorio piemontese, per la verifica della presenza di fibre di amianto in aria, è particolarmente rilevante nel caso di grandi cantieri e dei siti in bonifica di Balangero e Casale Monferrato.

Campionatore per il monitoraggio delle fibre di amianto in aria - Fonte Arpa Piemonte
Microscopio a scansione elettronica - Fonte Arpa Piemonte
Fibra di Grunerite al microscopio a scansione elettronica - Fonte Arpa Piemonte
Risorse e informazioni aggiuntive

LEGGE 27 marzo 1992, n. 257 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto https://www.normattiva.it/eli/stato/LEGGE/1992/03/27/257/CONSOLIDATED

Legge regionale n. 30 del 14 ottobre 2008  "Norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto" http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2008;30

Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

Direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro http://data.europa.eu/eli/dir/2009/148/oj

Anno
2025
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Amianto, risposte sul territorio

Tema
Tipo
Paragrafi

Con l’emanazione della Legge n. 257/1992– che vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto – se è cessata la immissione di nuovi manufatti contenenti amianto non per questo il problema della dispersione di fibre di amianto in aria era da considerarsi risolto.

Da quel momento ha quindi avuto inizio un’importante opera di bonifica tutt’ora in corso, sia con interventi puntali in importanti siti contaminati da amianto che con interventi diffusi per mettere in sicurezza o bonificare le migliaia di piccole e piccolissime possibili sorgenti di fibre, questi ultimi pianificati in Piemonte con un apposito Piano Regionale Amianto.

Risorse e informazioni aggiuntive

LEGGE 27 marzo 1992, n. 257 Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto https://www.normattiva.it/eli/stato/LEGGE/1992/03/27/257/CONSOLIDATED

Legge regionale n. 30 del 14 ottobre 2008  "Norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto" http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2008;30

  Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

Anno
2025
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Contributi per la bonifica di edifici pubblici

Per dare continuità alle azioni di risanamento del territorio ed in coerenza con gli obiettivi del Piano Regionale Amianto, nel corso degli ultimi anni sono state destinate risorse finanziarie in favore di enti pubblici per consentire interventi di bonifica dell'amianto.

Nell’anno 2021 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte due bandi per l’assegnazione di contributi per la rimozione di amianto presso gli edifici ATC e per la realizzazione di interventi di rimozione amianto da parte dei Comuni su edifici privati a seguito di accertata inottemperanza alle ordinanze di bonifica.

Gli interventi sono stati assegnati con D.D. n. 818 del 14/12/2021 (bando comuni) e con D.D. n. 690 del 28/10/2021 (bando ATC), per un importo totale pari a circa 600.000 euro. I lavori sugli edifici ATC sono terminati, gli interventi su edifici privati sono in corso di completamento.

Nell’anno 2022 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte due ulteriori bandi per l’assegnazione di contributi per la rimozione di amianto da parte dei Comuni su edifici privati a seguito di accertata inottemperanza alle ordinanze di bonifica e per la rimozione di amianto su edifici pubblici. 

Gli interventi sono stati assegnati con D.D. n. 787 del 16/12/2022 (bando comuni in sostituzione) e con D.D. n. 830 del 22/12/2022 (bando edifici pubblici), per un importo totale pari a circa 2 milioni di euro.

Nell’anno 2023, con le risorse messe a disposizione dal bilancio regionale pari a circa 1,3 M€, sono stati effettuati ulteriori scorrimenti. Un primo scorrimento approvato con D.D. 447/A1603B del 22/06/2023 ha finanziato 11 interventi, un secondo scorrimento approvato con D.D. n. 860/A1603B del 15/11/2023 ha finanziato 10 interventi e un ultimo scorrimento approvato con D.D. 1050/A1603B del 21/12/2023 ha finanziato 4 interventi.

Nel corso dell’anno 2024 buona parte degli interventi finanziati sono stati conclusi, rendicontati e liquidati dalla Regione al soggetto attuatore.

Informazioni e risorse aggiuntive

Bando per l'attribuzione di contributi alle Amministrazioni comunali e provinciali per la realizzazione di interventi di bonifica, con rimozione, di manufatti contenenti amianto su edifici di proprietà. https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/rimozione-manufatti-contenenti-amianto-edifici-proprieta-amministrazioni-comunali-provinciali

Anno
2025
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Paragrafi

Per dare continuità alle azioni di risanamento del territorio ed in coerenza con gli obiettivi del Piano Regionale Amianto, nel corso degli ultimi anni sono state destinate risorse finanziarie in favore di enti pubblici per consentire interventi di bonifica dell'amianto.

Nell’anno 2021 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte due bandi per l’assegnazione di contributi per la rimozione di amianto presso gli edifici ATC e per la realizzazione di interventi di rimozione amianto da parte dei Comuni su edifici privati a seguito di accertata inottemperanza alle ordinanze di bonifica.

Gli interventi sono stati assegnati con D.D. n. 818 del 14/12/2021 (bando comuni) e con D.D. n. 690 del 28/10/2021 (bando ATC), per un importo totale pari a circa 600.000 euro. I lavori sugli edifici ATC sono terminati, gli interventi su edifici privati sono in corso di completamento.

Nell’anno 2022 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte due ulteriori bandi per l’assegnazione di contributi per la rimozione di amianto da parte dei Comuni su edifici privati a seguito di accertata inottemperanza alle ordinanze di bonifica e per la rimozione di amianto su edifici pubblici. 

Gli interventi sono stati assegnati con D.D. n. 787 del 16/12/2022 (bando comuni in sostituzione) e con D.D. n. 830 del 22/12/2022 (bando edifici pubblici), per un importo totale pari a circa 2 milioni di euro.

Nell’anno 2023, con le risorse messe a disposizione dal bilancio regionale pari a circa 1,3 M€, sono stati effettuati ulteriori scorrimenti. Un primo scorrimento approvato con D.D. 447/A1603B del 22/06/2023 ha finanziato 11 interventi, un secondo scorrimento approvato con D.D. n. 860/A1603B del 15/11/2023 ha finanziato 10 interventi e un ultimo scorrimento approvato con D.D. 1050/A1603B del 21/12/2023 ha finanziato 4 interventi.

Nel corso dell’anno 2024 buona parte degli interventi finanziati sono stati conclusi, rendicontati e liquidati dalla Regione al soggetto attuatore.

Informazioni e risorse aggiuntive

Bando per l'attribuzione di contributi alle Amministrazioni comunali e provinciali per la realizzazione di interventi di bonifica, con rimozione, di manufatti contenenti amianto su edifici di proprietà. https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/rimozione-manufatti-contenenti-amianto-edifici-proprieta-amministrazioni-comunali-provinciali

Capitolo
Amianto
Anno
2025

MAS 2 - Favorire la transizione energetica, l'adattamento e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico

Anno
2025

La transizione energetica contribuisce a ridurre le emissioni climalteranti e le emissioni inquinanti, ad assicurare energia a prezzi ragionevoli, a ridurre le povertà energetiche, a creare nuove opportunità di crescita e occupazione, a garantire una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza
dalle importazioni dai territori limitrofi.

Le priorità di intervento di questa Macro Area Strategica sono pertanto: la riduzione dei consumi, l’aumento dell’efficienza energetica, la sostituzione progressiva delle fonti fossili con fonti rinnovabili, la promozione e facilitazione della conversione dei trasporti e della mobilità in chiave più sostenibile e un cambio di paradigma nell’organizzazione della generazione elettrica e da un modello centralizzato ad un modello di generazione distribuita. Questi assi, unitamente alla ricerca che accompagna trasversalmente molte altre tematiche, sono i caposaldi della transizione energetica ai quali il Piemonte deve tendere.
 

Le "direttrici" della transizione per le politiche energetiche
 

Riduzione dei consumi con interventi prioritari di efficientamento nel settore civile e dei trasporti

Nel settore privato e residenziale, occorrerà valutare i target di efficientamento che verranno raggiunti grazie al “super bonus” e ai nuovi criteri costruttivi obbligatori che impongono l’obbligo di costruire edifici a energia quasi zero. Per il settore industriale/produttivo, che ha già dovuto subire una significativa riduzione dei propri consumi, il target al 2030 prevede il mantenimento del livello raggiunto, pur prevedendosi una ripresa dell’economia all’orizzonte temporale dato da qui al 2030.
 

Costruzione di un mix bilanciato di fonti rinnovabili 

Verrà privilegiata l’energia utile prodotta da fonti elettriche e termiche che non prevedono il ricorso a processi di combustione e che quindi non incidono sulla qualità dell’aria. Ne sono esempio: la fonte solare fotovoltaica e termica, l’idroelettrico, l’eolico e la geotermia, con le cautele derivanti dagli effetti del cambiamento climatico sulle precipitazioni e in relazione alle problematicità nel riempimento degli invasi a fini idroelettrici e di disponibilità della risorsa fisica. Per quanto riguarda l’uso di biomassa di cui il Piemonte dispone si intende intervenire con l’efficientamento dei sistemi di combustione, riducendo progressivamente le quantità totali di biomassa combusta e favorendo nel contempo un processo di qualificazione della risorsa forestale utilizzata, mediante l’organizzazione di una filiera corta.
 

Il passaggio dalla generazione elettrica centralizzata a quella distribuita

in relazione a fonti rinnovabili legate al territorio, fortemente geo-referenziate e in relazione al consumo locale, attraverso l’implementazione del concetto di prosumer, secondo cui, il nuovo cliente finale sarà in grado di autoprodurre l’energia che gli serve e di immagazzinare/stoccare le eccedenze (differendone temporalmente il consumo) per cederle ad altri consumatori attraverso l’adozione di sistemi intelligenti di programmazione locale di autoproduzione e consumo (auto-consumatori che agiscono collettivamente e comunità energetiche) costituirà un altro degli elementi qualificanti del processo di transizione. Si evidenzia come il Piemonte già dal 2018 disponga di una legge regionale (l.r. n. 12/2018) con cui vengono promosse, a titolo sperimentale e in attesa del recepimento della Direttiva RED II, le comunità energetiche.

 

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Il portale sui campi elettromagnetici in Piemonte

Anno
2025

Il Portale sui campi elettromagnetici in Piemonte costituisce, a partire dal settembre 2013, uno strumento per l’accesso a tutte le informazioni disponibili in Agenzia sul tema: sorgenti, misure, livelli di esposizione, calcolo delle emissioni, indicatori sullo stato dell’ambiente, analisi storiche e permette approfondimenti su temi quali le caratteristiche delle sorgenti, i metodi e gli strumenti di misura, gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici.

Il portale è in continuo aggiornamento, al fine di garantire che tutte le informazioni circa le sorgenti di campo elettromagnetico, le loro emissioni ed i risultati delle misure siano accessibili alla popolazione e agli enti in tempo il più possibile reale.

Oltre ai servizi del portale dedicato, il Geoportale di Arpa Piemonte permette anche l'accesso, tramite la pagina del tema “campi elettromagnetici”, ai geodati consultabili o utilizzabili e scaricabili tramite protocolli WMS e WFS. 

Ad esempio, sono scaricabili ed utilizzabili tutte le informazioni relative alle sorgenti e alle misure.

Un’indicazione dell’efficacia comunicativa di questi servizi può essere ricavata dal numero di richieste di informazioni e del numero di esposti pervenuti al Dipartimento Rischi Fisici e Tecnologici di Arpa Piemonte.

Fonte Arpa Piemonte
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Risultati delle attività di controllo e monitoraggio delle potenze degli impianti di telefonia 4G e 5G

Anno
2025

Di seguito vengono illustrate le attività svolte per quanto concerne in specifico il controllo delle potenze degli impianti 5G, ed i principali risultati relativi al 2023.

Il Decreto 2 dicembre 2014 prevede che gli operatori di telefonia mobile mettano a disposizione degli enti di controllo i dati di potenza, registrati con cadenza oraria, effettivamente utilizzata dagli impianti.

In particolare, per gli impianti 5G è stato messo a punto un sistema nazionale di controllo dei dati, nell’ambito di un tavolo tra Sistema Nazionale di Protezione Ambientale ed operatori di telefonia, che ha permesso di standardizzare il flusso dei dati e le verifiche, automatizzando e migliorando così i controlli.

Il sistema di analisi dei dati messo a punto da Arpa Piemonte permette di controllare ogni mese i parametri degli impianti effettivamente presenti sul territorio, con la finalità di verificare che tutti i parametri di installazione e funzionamento rispettino quanto fissato in fase di autorizzazione. In particolare, vengono effettuate verifiche sui valori medi su 24 ore delle potenze, direttamente correlati alla verifica del rispetto del valore di attenzione e dell’obiettivo di qualità fissati dalla normativa vigente di 6 V/m come media su 24 ore e sui valori medi su 6 minuti, correlati alla verifica del rispetto dei limiti.

Analizzando la distribuzione delle potenze medie su 24 ore confrontando quelle dichiarate in fase autorizzativa con quelle effettivamente esercite per circa un migliaio di antenne sul territorio regionale si constata come ad oggi gli impianti 5G impegnino una potenza di esercizio decisamente inferiore a quella autorizzata.

I valori di potenza media su 24 ore effettivamente esercita corrispondono al massimo di tale parametro raggiunto nell’arco del 2023.

Distribuzione delle potenze medie su 24 ore autorizzate ed esercite per circa 1000 antenne 5G - Fonte Arpa Piemonte

Questo fenomeno è dovuto sia alla diffusione ancora relativamente limitata dei terminali 5G, con conseguente scarsa richiesta di attivazione di fasci di radiazione per la fornitura di servizi, sia alle caratteristiche di ottimizzazione della trasmissione dei segnali tipiche del 5G. 

Infatti, da diversi test effettuati tramite misure in campo, è emerso che gli impianti 5G sono in grado di garantire i servizi mobili anche irradiando una potenza molto bassa rispetto a quella di targa dell’apparato.

Le potenze effettivamente esercite dal 5G risultano, per i motivi visti sopra, anche molto più basse di quelle esercite dai sistemi precedenti, ed in particolare il 4G, che è il sistema ad oggi più impattante sul territorio.

Infatti, circa l’80% delle sorgenti 4G esercisce potenze medie superiori a 6W – il 60% circa tra 6W e 20W – mentre il 60% delle antenne 5G utilizza potenze medie inferiori a 6W.

Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 2 dicembre 2014 Linee guida, relative alla definizione delle modalita' con cui gli operatori forniscono all'ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilita' temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/12/22/14A09740/sg

SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente – La rete delle agenzie ambientali (Arpa-Appa-Ispra) per l'ambiente https://www.snpambiente.it/

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Sito di Casale Monferrato

Anno
2025
Sito di interesse nazionale di Casale Monferrato

Il sito di Casale Monferrato comprende il territorio di 48 Comuni, dei quali 45 in Provincia di Alessandria, 2 in provincia di Vercelli e 1 in Provincia di Asti, su di un’area di 738 km2.

Nel Comune di Casale Monferrato aveva sede lo stabilimento Eternit, la cui presenza ed attività ha determinato una ingentissima diffusione di amianto sul territorio.

Le operazioni di bonifica del SIN sono incentrate sul risanamento del territorio dalla presenza di amianto in matrice friabile e compatta.

Gli elementi principali della bonifica del SIN sono:

  • la bonifica dello stabilimento Eternit e delle aree da questo impattate;
  • la bonifica del polverino;
  • la bonifica delle coperture in cemento-amianto degli edifici di proprietà pubblica e privata e di altri manufatti.

Il polverino in particolare, materiale di scarto nella produzione di manufatti in cemento-amianto, è un prodotto friabile costituito da cemento misto a fibre libere o facilmente liberabili e quindi da ritenersi disponibili all’aerodispersione; tale materiale ha trovato impiego nella realtà casalese, dove era reperibile gratuitamente, nei sottotetti quale isolante e, per la tipica consistenza, in cortili e strade come pavimentazione.

Parallelamente alle azioni di bonifica, per l’eliminazione delle fonti di rischio, è aumentata la conoscenza del territorio, mediante autodenuncia, con l’identificazione di ulteriori siti caratterizzati dalla presenza di coperture e polverino.

Il Progetto di Bonifica del sito di Interesse Nazionale di Casale Monferrato prevede l’intervento diretto dell’amministrazione pubblica nel caso delle bonifiche degli “utilizzi impropri” dell’amianto, mentre, per la rimozione delle coperture in cemento amianto, stabilisce che l’intervento venga eseguito a cura dei privati, con erogazione di un contributo forfettario a parziale rimborso per le spese di rimozione e smaltimento.

Monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse a Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Stato di avanzamento della bonifica

E' significativo sottolineare che le bonifiche dei siti di polverino censiti sono prossime al 100%. 
E’ stata anche conclusa la bonifica del tratto del Canale Lanza adiacente all'ex stabilimento Eternit.

A Casale Monferrato il 10 settembre 2016 è stato inaugurato il parco Eternot, nell’area dove sorgeva lo stabilimento.

Monitoraggio ambientale di un cantiere di bonifica del polverino a Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Monitoraggio e controllo

Quale ente attuatore degli interventi è stata individuata l’amministrazione comunale di Casale Monferrato, e inizialmente Arpa Piemonte e ASL 21 (ora ASL AL) erano indicati quali enti competenti per i monitoraggi. Dal 2008 i monitoraggi ambientali vengono effettuati da Arpa Piemonte.

Le attività annuali di Arpa Piemonte comprendono sopralluoghi, campioni di aerodispersi per l’analisi in SEM, campioni di aerodispersi per l’analisi in MOCF, campioni e analisi di solidi.

Quando pervengono nuove segnalazioni per la verifica di polverino, sia nei sottotetti sia nei cortili, Arpa Piemonte esegue:

  • sopralluogo conoscitivo;
  • prelievo di campioni e relative analisi finalizzate alla verifica dell’effettiva presenza di amianto;
  • rilievi fotografici a documentazione del sito;
  • compilazione dell’apposita scheda e relativo inserimento nel registro, censimento;
  • georeferenziazione del sito.

A seguito di specifica richiesta del Comune di Casale Monferrato si procede ad effettuare, con cadenza trimestrale, il monitoraggio aria ambiente della discarica monouso per amianto così come disposto dalla Provincia di Alessandria nel provvedimento di autorizzazione dell’impianto.

Dal 2007 è in corso l’effettuazione di un monitoraggio della concentrazione delle fibre di amianto in aria esteso all’area dell’ex USL76 con campagne successive che interessano in totale 167 punti. In ogni punto viene effettuato un prelievo per 2 giorni consecutivi. 

Saltuariamente a seguito di richieste puntuali di qualche amministrazione comunale sono stati aggiunti punti.

Nel 2023 è proseguita la sesta campagna di monitoraggio sul territorio del SIN, iniziata nel 2021, durante la quale nell’anno 2023 sono stati prelevati 70 campioni di materiale aerodisperso in 2 quartieri di Casale M.to e nei comuni di Ticineto, Ozzano M.to, S.Giorgio M.to, Mirabello M.to, Terruggia, Castelletto Merli, Odalengo Piccolo, Solonghello, Camino, Coniolo e Ponzano.

Complessivamente dall’inizio della sesta campagna sono stati prelevati 162 campioni.
Dalle concentrazioni fino ad oggi misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, soglia di allarme assunta come riferimento per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato.

La medesima situazione è stata riscontrata a partire dal 2009 ad oggi, nei pochi casi di ritrovamento di fibre la concentrazione è sempre stata nell’intorno a 0,2 - 0.4 fibre per litro a fronte del ritrovamento di una o due fibre per i pochi campioni positivi.

Vengono riportati i campioni positivi, si tratta di campioni per i quali il conteggio sulla porzione letta è comunque stato di una o due fibre al massimo.
Monitoraggio ambientale della discarica di Casale Monferrato - Fonte Arpa Piemonte
Risorse e informazioni aggiuntive

Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti di Interesse Nazionale - ISPESL -03/11/2010 https://www.inail.it/cs/internet/docs/decalogo_bonifiche_amianto_2010-pdf.pdf?section=attivita

La legislazione nazionale in materia di bonifica dei siti contaminati è dettata dal D.Lgs. 152/06, Parte IV, Titolo V. http://www.normattiva.it/eli/id/2006/04/14/006G0171/CONSOLIDATED

La legislazione nazionale in tema di Amianto https://www.normattiva.it/eli/stato/LEGGE/1992/03/27/257/CONSOLIDATED

Portale Amianto di Arpa Piemonte https://webgis.arpa.piemonte.it/portale_amianto/home

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