Redazione RSA

UNESCO - Programma Man And Biosphere (MAB)

Anno
2025

In Piemonte sono presenti tre Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nell’ambito del Programma Man and Biosphere, si tratta di zone di pregio ambientale che rappresentano un modello di eccellenza nel rapporto equilibrato tra uomo e natura dove si sperimentano, con il coinvolgimento delle comunità locali, modelli di sviluppo “consapevoli” orientati a coniugare lo sviluppo economico e sociale con l’attenzione alla conservazione delle risorse naturali delle aree interessate, in particolare della biodiversità.

In coerenza con le loro finalità istituzionali, alcuni Enti di gestione delle Aree protette, insieme ad un vasto parternariato locale, hanno promosso l’istituzione delle Riserve della Biosfera e ottenuto dall’UNESCO il prestigioso riconoscimento.
 

Informazioni e risorse aggiuntive

 

Programma UNESCO Man and Biosphere:
https://www.unesco.it/it/iniziative-dellunesco/mab/

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Turismo/Cultura

Piano Paesaggistico Regionale (Ppr)

Anno
2025

A conclusione di un lungo iter di formazione, volto a garantire la più ampia partecipazione dei soggetti interessati e a realizzare uno strumento sempre più completo, comprensibile ed efficace, il consiglio regionale del Piemonte ha approvato, con D.C.R. 3 luglio 2017, n. 233-35836, il Piano paesaggistico regionale (Ppr), strumento di tutela e promozione del paesaggio piemontese, realizzato d’intesa con il ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo.

Le politiche di pianificazione territoriale e paesaggistica possono essere considerate come vere e proprie politiche di sviluppo regionale e costituiscono un elemento di notevole rilevanza per il consolidamento delle culture e delle economie locali, così come per il rafforzamento della competitività e dell’attrattività della regione rispetto a più ampi contesti europei e internazionali.

Le nuove esigenze e le nuove opportunità legate a tali politiche hanno in particolare trovato riscontro nella Convenzione europea del paesaggio sottoscritta a Firenze nel 2000 da 45 Paesi membri del Consiglio d’Europa nonché, per quanto riguarda l’Italia, nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004).

Nello spirito della Convenzione europea, il Ppr non si limita a riconoscere e proteggere gli ambiti di eccezionale pregio e bellezza, ma si rivolge all’intero territorio regionale, comprensivo dei paesaggi della quotidianità, che rappresentano i contesti di vita e lavoro delle persone contribuendo a determinarne la qualità e che vanno quindi difesi dalle trasformazioni incontrollate, e di quelli compromessi o degradati, dei quali promuove il recupero e la riqualificazione.

L’azione di tutela del Piano, per essere pienamente efficace, necessita del fondamentale contributo degli enti locali; a seguito dell’approvazione, infatti, i Comuni sono chiamati ad avviare il processo di revisione dei propri strumenti urbanistici, al fine di recepire le previsioni del Ppr. Oltre alle essenziali finalità di regolamentazione, il Piano mira a diffondere una maggiore consapevolezza e attenzione nei confronti del paesaggio, inteso come patrimonio comune da proteggere e valorizzare, e ad accrescere la sensibilità dei cittadini verso gli obiettivi di tutela. Anche per questo il Piano affianca aspetti di natura strategica e progettuale a quelli più strettamente normativi.
 

Gli obiettivi del Piano


Il Ppr costituisce atto di pianificazione generale regionale improntato ai principi di sviluppo sostenibile, uso consapevole del territorio, minor consumo del suolo agronaturale, salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di promozione dei valori paesaggistici coerentemente inseriti nei singoli contesti ambientali. Definisce modalità e regole volte a garantire che il paesaggio sia adeguatamente conosciuto, tutelato, valorizzato e regolato. A tale scopo promuove la salvaguardia, la gestione e il recupero dei beni paesaggistici e la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti e integrati.

Dalle cinque strategie del Ppr discendono 26 obiettivi generali, che sono comuni a Piano paesaggistico e Piano territoriale. Le finalità particolari e le strategie operative per gli aspetti paesaggistico-ambientali sono invece in gran parte differenti da quelle territoriali, in relazione ai temi specifici e agli interessi diversificati che Ppr e Ptr si trovano ad affrontare: il quadro degli obiettivi specifici, pur mantenendo un reciproco coordinamento, è pertanto differenziato per i due strumenti.

Il quadro degli obiettivi specifici costituisce il riferimento per gli aspetti di qualità paesaggistica da individuare in ciascun ambito di paesaggio. A tal fine, nell’allegato B alle Norme di attuazione sono riportati gli obiettivi specifici di maggiore rilevanza per la qualità paesaggistica di ciascun ambito, accompagnati dalle azioni strategiche più opportune per le caratteristiche e le dinamiche di ciascuna parte di territorio.
 

Il significato del Piano paesaggistico


Il Piano paesaggistico costituisce strumento di pianificazione sovraordinata e prevalente secondo la legislazione nazionale sul paesaggio, che prevede la redazione di un piano esteso a tutto il territorio regionale da predisporre d’intesa tra Regione e Ministero.

Al di là degli obblighi normativi, il piano costituisce presa di coscienza da parte di una comunità del valore del proprio territorio; il paesaggio rappresenta infatti l’espressione della forma di un territorio nel quale si identifica la sua popolazione, in relazione alle dinamiche ambientali, naturali, storiche, culturali, frutto delle trasformazioni operate dall’uomo nel tempo, che ne hanno plasmato le caratteristiche percettive dalla sua genesi fino a oggi.

Il piano riconosce questi aspetti e si pone come strumento di conoscenza, di regolazione, di pianificazione e programmazione, per garantire la salvaguardia delle invarianti del territorio, la riqualificazione delle parti compromesse, la crescita di una coscienza comune sull’importanza dell’attenzione nei confronti del territorio, risorsa non riproducibile, in grado di garantire lo sviluppo delle comunità che lo abitano.
 

Le finalità del Piano paesaggistico


Il Ppr è strumento di:

  • Conoscenza: costituisce un “atlante” complessivo che descrive il territorio piemontese; riconosce i valori fondamentali che lo qualificano, i suoi caratteri identitari, le principali criticità presenti; rappresenta una visione unitaria della regione alla luce delle sue componenti costitutive, delle sue principali vocazioni, delle espressioni caratteristiche che contraddistinguono la sua storia;
  • Programmazione: contiene linee strategiche volte alla tutela del paesaggio e al miglior utilizzo del territorio; il Ppr ha sostenuto numerose azioni già attuate (progetti europei, progetti di valorizzazione, progetti di riqualificazione) e, nella sua parte strutturale, contiene principi e assi tematici che consentiranno nei prossimi anni di dare corso a politiche consapevoli di rigenerazione e valorizzazione del territorio, in una logica di sviluppo del Piemonte volta alla qualificazione e salvaguardia delle sue risorse, verso un’economia sostenibile e per il miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti;
  • Pianificazione: i contenuti del Ppr costituiscono elemento fondante per il sistema della pianificazione territoriale provinciale e della città metropolitana, della pianificazione urbanistica dei comuni e delle loro forme associative, nonché riferimento essenziale per la definizione di strumenti di pianificazione settoriale coerenti e compatibili con le caratteristiche del territorio piemontese;
  • Regolazione: contiene nella sua parte prescrittiva misure di tutela volte a tradurre i riconoscimenti di valore in disposizioni normative che incidono direttamente o indirettamente sui processi di trasformazione, finalizzate a garantire il corretto equilibrio tra sviluppo delle comunità e salvaguardia dei principali ambiti di pregio paesaggistico.
     
La visione strategica


Il Ppr affronta i temi della tutela del territorio e della qualità paesaggistica delle trasformazioni sia direttamente attraverso i propri contenuti normativi, sia promuovendo programmi, piani e progetti strategici volti alla valorizzazione integrata del territorio, a regia regionale o promossi da soggetti diversi (pubblici e privati), nonché con la realizzazione di approfondimenti tematici, attraverso la definizione di studi e analisi di accompagnamento al processo di attuazione del Ppr.

Il Ppr sostiene politiche e iniziative di livello sovra locale che mirano a uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio, in particolare relativamente ai seguenti temi:

  • valorizzazione del patrimonio paesaggistico piemontese;
  • implementazione della rete di connessione paesaggistica;
  • contenimento del consumo di suolo;
  • salvaguardia attiva dei paesaggi agrari;
  • definizione di criteri e modalità specifici per la qualificazione dei sistemi urbani e periurbani in termini edilizi, urbanistici e della funzionalità ecosistemica del territorio;
  • implementazione delle infrastrutture verdi e dei servizi ecosistemici;
  • inserimento paesaggistico dei manufatti specialistici e degli impianti tecnologici o di produzione di energia e riqualificazione delle aree dismesse o compromesse.


Il Ppr riconosce quali strumenti di approfondimento di queste tematiche, i seguenti programmi e progetti strategici, già attuati o in corso di attuazione:

  • i progetti relativi ai siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco e delle Riserve della biosfera (MAB);
  • la salvaguardia dei tenimenti storici dell’Ordine Mauriziano;
  • il progetto Corona Verde;
  • i contratti di fiume e di lago;
  • l’implementazione della rete ecologica regionale;
  • i progetti europei finanziati con il programma di cooperazione trasnazionale “Alpine space”;
  • le attività connesse al monitoraggio del consumo di suolo.

Autorizzazioni e semplificazione amministrativa
 

Il Ppr non introduce, in riferimento alle procedure autorizzative degli interventi ricadenti all'interno di beni paesaggistici, vere e proprie novità, che invece possono risultare di rilievo a seguito del completamento delle procedure di adeguamento degli strumenti urbanistici al Ppr stesso. Fino ad allora, infatti, i soggetti competenti al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche continueranno a verificare la conformità degli interventi proposti con le disposizioni cogenti e immediatamente prevalenti dettate dal Piano paesaggistico. Anche dal punto di vista della semplificazione amministrativa, la conformazione degli strumenti urbanistici costituisce il requisito essenziale per lo snellimento delle procedure autorizzative; in particolare, a seguito della positiva verifica da parte del Ministero della Cultura, dell'adeguamento del piano regolatore al Ppr, il parere del Soprintendente assumerà natura obbligatoria ma non vincolante nell’ambito delle autorizzazioni di cui all’articolo 146, comma 5, del Codice.

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Territorio

Anagrafe regionale dei siti contaminati

L’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati, istituita dalla Regione nel 2004, è uno strumento che consente di conoscere lo stato di fatto e pianificare la gestione dei siti contaminati.

I dati dell’anagrafe regionale sono pubblicati e scaricabili sul sito del Geoportale della Regione Piemonte, su dati Piemonte e su Sistema delle Conoscenze Ambientali.

La Regione Piemonte ha avviato, con il supporto di Arpa e del CSI, ente informatico della Regione, il percorso di aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati. L’obiettivo che si pone la nuova anagrafe è quello di creare un vero e proprio sistema informativo dei siti in procedimento di bonifica, permettendo l’inserimento da parte dei soggetti proponenti/progettisti dei dati di ogni singolo sito su apposita piattaforma informatica.

La nuova banca dati regionale dialogherà con la banca dati nazionale MOSAICO messa a punto da ISPRA, nella quale confluiscono annualmente i dati delle singole anagrafi regionali.

L’Anagrafe dei siti contaminati contiene, tra le altre, informazioni in merito ai procedimenti conclusi e agli interventi di bonifica in corso.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

L’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati, istituita dalla Regione nel 2004, è uno strumento che consente di conoscere lo stato di fatto e pianificare la gestione dei siti contaminati.

I dati dell’anagrafe regionale sono pubblicati e scaricabili sul sito del Geoportale della Regione Piemonte, su dati Piemonte e su Sistema delle Conoscenze Ambientali.

La Regione Piemonte ha avviato, con il supporto di Arpa e del CSI, ente informatico della Regione, il percorso di aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati. L’obiettivo che si pone la nuova anagrafe è quello di creare un vero e proprio sistema informativo dei siti in procedimento di bonifica, permettendo l’inserimento da parte dei soggetti proponenti/progettisti dei dati di ogni singolo sito su apposita piattaforma informatica.

La nuova banca dati regionale dialogherà con la banca dati nazionale MOSAICO messa a punto da ISPRA, nella quale confluiscono annualmente i dati delle singole anagrafi regionali.

L’Anagrafe dei siti contaminati contiene, tra le altre, informazioni in merito ai procedimenti conclusi e agli interventi di bonifica in corso.

Anno
2025

La bonifica dei siti “orfani”

I siti per i quali il responsabile della contaminazione non è stato individuato - o non adempie agli obblighi di bonifica - sono definiti “orfani”.

Gli interventi in questa tipologia di siti sono a carico delle Pubbliche Amministrazioni, che possono rivalersi sui responsabili (se individuati). Il procedimento di individuazione dei responsabili della contaminazione è di competenza delle Province/Città Metropolitana.

Una ricognizione della Regione Piemonte, effettuata nel 2021 con il supporto delle Province/Città Metropolitana di Torino, ha evidenziato la presenza di circa 120 siti “orfani”.

L’elenco dei siti orfani è allegato al “Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate” (PRUBAI).

Alla fine del 2020 il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani che ha stanziato risorse per gli interventi in questa tipologia di siti.

Con le risorse stanziate dal Ministero, pari a € 6.815.788,93, sono stati individuati 16 interventi nel territorio regionale ritenuti prioritari, che sono attualmente in corso di realizzazione.

I siti orfani sono altresì oggetto di una specifica misura di finanziamento del PNRR, Misura M2C4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani", finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

Con decreto del Ministero della Transizione Ecologica n. 301 del 4 agosto 2022 è stato approvato il Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani. Le risorse messe a disposizione per il territorio regionale piemontese sono pari a 36.675.937,16 euro e sono utilizzate per la bonifica di 12 siti orfani.

Per 11 siti è stato approvato l’accordo con Decreto Direttoriale MASE n. 56 del 02/03/2024, per l’ultimo sito l’accordo è stato approvato con Decreto Direttoriale MASE n. 231 del 09/12/2024.

Gli interventi sono in fase di esecuzione e si prevede il completamento entro il primo trimestre 2026.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

I siti per i quali il responsabile della contaminazione non è stato individuato - o non adempie agli obblighi di bonifica - sono definiti “orfani”.

Gli interventi in questa tipologia di siti sono a carico delle Pubbliche Amministrazioni, che possono rivalersi sui responsabili (se individuati). Il procedimento di individuazione dei responsabili della contaminazione è di competenza delle Province/Città Metropolitana.

Una ricognizione della Regione Piemonte, effettuata nel 2021 con il supporto delle Province/Città Metropolitana di Torino, ha evidenziato la presenza di circa 120 siti “orfani”.

L’elenco dei siti orfani è allegato al “Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate” (PRUBAI).

Alla fine del 2020 il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani che ha stanziato risorse per gli interventi in questa tipologia di siti.

Con le risorse stanziate dal Ministero, pari a € 6.815.788,93, sono stati individuati 16 interventi nel territorio regionale ritenuti prioritari, che sono attualmente in corso di realizzazione.

I siti orfani sono altresì oggetto di una specifica misura di finanziamento del PNRR, Misura M2C4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani", finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

Con decreto del Ministero della Transizione Ecologica n. 301 del 4 agosto 2022 è stato approvato il Piano d'azione per la riqualificazione dei siti orfani. Le risorse messe a disposizione per il territorio regionale piemontese sono pari a 36.675.937,16 euro e sono utilizzate per la bonifica di 12 siti orfani.

Per 11 siti è stato approvato l’accordo con Decreto Direttoriale MASE n. 56 del 02/03/2024, per l’ultimo sito l’accordo è stato approvato con Decreto Direttoriale MASE n. 231 del 09/12/2024.

Gli interventi sono in fase di esecuzione e si prevede il completamento entro il primo trimestre 2026.

Anno
2025

Variante di aggiornamento al Piano Territoriale Regionale (PTR)

A marzo del 2023, la Giunta regionale ha adottato il Documento programmatico, comprensivo delle informazioni necessarie per il processo di VAS, dando così avvio alla predisposizione degli elaborati per la revisione del Piano territoriale regionale.

Il Documento programmatico ha sviluppato e approfondito i contenuti del Documento preliminare per la revisione del Piano “Programmare e pianificare il territorio per il rilancio del Piemonte” che, a dieci anni dall’entrata in vigore del Piano vigente, illustrava le ragioni e i temi fondamentali dell’aggiornamento.

Rispetto agli obiettivi e alle strategie operative nazionali e regionali, relative alla sostenibilità e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, il PTR assume un ruolo basilare e costituisce un contributo rilevante nel definire direttive e indirizzi per un uso consapevole e sostenibile del territorio e nell’affrontare le cause, le conseguenze e gli impatti del cambiamento climatico.
In particolare la pianificazione territoriale impone un considerevole "salto di scala", affiancando l’approccio globale richiesto dalla mitigazione per l’abbattimento delle emissioni climalteranti ad uno urbano e localizzato per l’adattamento.

Questi concetti vengono racchiusi dalla nozione globale di governance multilivello: “la coordinazione orizzontale fra i diversi settori e servizi è fondamentale nel processo di integrazione e non meno importante è la coordinazione verticale fra i diversi attori e livelli istituzionali” (LIFE MASTER ADAPT, 2017).

Nel corso del 2023 è stata quindi predisposta la proposta di variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR) vigente, del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica, redatti ai sensi del D.lgs. 152/2006, al fine della formale adozione da parte della Giunta regionale avvenuta con la D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024.

I principali contenuti  della proposta di variante si possono così riassumere:

  • la realizzazione di un nuovo modello di pianificazione, capace di adattarsi a contesti in continuo mutamento, di integrare nuovi principi che gradualmente si affermano a livello globale, attento alle esigenze delle comunità coinvolte, in grado di interpretare e favorire le iniziative delle imprese e il mondo del lavoro;
     
  • l'integrazione del quadro strategico in termini di obiettivi generali e specifici in funzione del mutato contesto e per l’attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) e della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici (SRCC);
     
  • l'aggiornamento del Quadro di riferimento strutturale (Qrs): riaffermazione del sistema policentrico e puntuali modifiche alle perimetrazioni degli Ait in relazione all’istituzione della Città metropolitana, alla ridefinizione di alcune realtà comunali e sulla base del confronto con le Province e di mutate condizioni relazionali;
     
  • l'aggiornamento del quadro normativo, per riconoscere maggior ruolo alla pianificazione intermedia (provinciale, metropolitana, intercomunale), integrare le nuove istanze provenienti delle discipline settoriali, incrementare il ruolo di indirizzo del Piano per la pianificazione locale al fine di garantire l’attuazione delle politiche di sviluppo del territorio e di sostenibilità.

Sulla base dei pareri e delle osservazioni pervenute a seguito della pubblicazione degli elaborati della variante e a conclusione della procedura di valutazione ambientale, si è provveduto all’esame delle 23 osservazioni pervenute da parte dei soggetti interessati e dei 5 pareri pervenuti da parte delle Province e della Città metropolitana, compresi i contributi dei soggetti competenti in maniera ambientale e, tenuto conto anche di quanto espresso nel parere motivato per la Vas, approvato nel settembre 2024, sono state apportate le necessarie modifiche agli elaborati di piano per il proseguimento dell’iter di approvazione.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Aggiornamento del Piano Territoriale Regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/territorio/aggiornamento-piano-territoriale-regionale

D.G.R. n. 1-6558 del 6 marzo 2023 - Adozione del Documento Programmatico:
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/10/siste/00000196.htm

D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024 - Adozione della variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR), del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2024/24/attach/dgr_08689_1050_03062024.pdf

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

A marzo del 2023, la Giunta regionale ha adottato il Documento programmatico, comprensivo delle informazioni necessarie per il processo di VAS, dando così avvio alla predisposizione degli elaborati per la revisione del Piano territoriale regionale.

Il Documento programmatico ha sviluppato e approfondito i contenuti del Documento preliminare per la revisione del Piano “Programmare e pianificare il territorio per il rilancio del Piemonte” che, a dieci anni dall’entrata in vigore del Piano vigente, illustrava le ragioni e i temi fondamentali dell’aggiornamento.

Rispetto agli obiettivi e alle strategie operative nazionali e regionali, relative alla sostenibilità e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, il PTR assume un ruolo basilare e costituisce un contributo rilevante nel definire direttive e indirizzi per un uso consapevole e sostenibile del territorio e nell’affrontare le cause, le conseguenze e gli impatti del cambiamento climatico.
In particolare la pianificazione territoriale impone un considerevole "salto di scala", affiancando l’approccio globale richiesto dalla mitigazione per l’abbattimento delle emissioni climalteranti ad uno urbano e localizzato per l’adattamento.

Questi concetti vengono racchiusi dalla nozione globale di governance multilivello: “la coordinazione orizzontale fra i diversi settori e servizi è fondamentale nel processo di integrazione e non meno importante è la coordinazione verticale fra i diversi attori e livelli istituzionali” (LIFE MASTER ADAPT, 2017).

Nel corso del 2023 è stata quindi predisposta la proposta di variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR) vigente, del Rapporto ambientale e della Sintesi non tecnica, redatti ai sensi del D.lgs. 152/2006, al fine della formale adozione da parte della Giunta regionale avvenuta con la D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024.

I principali contenuti  della proposta di variante si possono così riassumere:

  • la realizzazione di un nuovo modello di pianificazione, capace di adattarsi a contesti in continuo mutamento, di integrare nuovi principi che gradualmente si affermano a livello globale, attento alle esigenze delle comunità coinvolte, in grado di interpretare e favorire le iniziative delle imprese e il mondo del lavoro;
     
  • l'integrazione del quadro strategico in termini di obiettivi generali e specifici in funzione del mutato contesto e per l’attuazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) e della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici (SRCC);
     
  • l'aggiornamento del Quadro di riferimento strutturale (Qrs): riaffermazione del sistema policentrico e puntuali modifiche alle perimetrazioni degli Ait in relazione all’istituzione della Città metropolitana, alla ridefinizione di alcune realtà comunali e sulla base del confronto con le Province e di mutate condizioni relazionali;
     
  • l'aggiornamento del quadro normativo, per riconoscere maggior ruolo alla pianificazione intermedia (provinciale, metropolitana, intercomunale), integrare le nuove istanze provenienti delle discipline settoriali, incrementare il ruolo di indirizzo del Piano per la pianificazione locale al fine di garantire l’attuazione delle politiche di sviluppo del territorio e di sostenibilità.

Sulla base dei pareri e delle osservazioni pervenute a seguito della pubblicazione degli elaborati della variante e a conclusione della procedura di valutazione ambientale, si è provveduto all’esame delle 23 osservazioni pervenute da parte dei soggetti interessati e dei 5 pareri pervenuti da parte delle Province e della Città metropolitana, compresi i contributi dei soggetti competenti in maniera ambientale e, tenuto conto anche di quanto espresso nel parere motivato per la Vas, approvato nel settembre 2024, sono state apportate le necessarie modifiche agli elaborati di piano per il proseguimento dell’iter di approvazione.

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Aggiornamento del Piano Territoriale Regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/territorio/aggiornamento-piano-territoriale-regionale

D.G.R. n. 1-6558 del 6 marzo 2023 - Adozione del Documento Programmatico:
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/10/siste/00000196.htm

D.G.R. n. 4-8689 del 3 giugno 2024 - Adozione della variante di aggiornamento al Piano territoriale regionale (PTR), del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2024/24/attach/dgr_08689_1050_03062024.pdf

Anno
2025

Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS)

Anno
2025

La Regione ha avviato un percorso di aggiornamento della propria pianificazione nel 2021, per ottemperare alle richieste della normativa sovraordinata, come le direttive del pacchetto economia circolare del 30 maggio 2018 e la legge 117 del 4/10/2019. A questo documento ha fatto seguito la stesura del Piano di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (PRUBAI), approvato dal Consiglio regionale nel mese di maggio del 2023.

Nella seduta del 15 Aprile 2025 il Consiglio regionale ha invece approvato il Piano di gestione dei rifiuti speciali (PRRS), completando così l’aggiornamento della pianificazione regionale sui rifiuti.

La pianificazione della Regione Piemonte in materia di rifiuti attualmente vigente è quindi costituita da:

  • il Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (PRUBAI) costituito dal Titolo 1 “Gestione dei rifiuti urbani” e dal Titolo 2 “Bonifica delle aree inquinate” approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 277-11379 del 9 maggio 2023;
  • Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (PRRS) approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 71-9117 del 15 aprile 2025.

La pianificazione relativa ai rifiuti speciali non reca interventi o progetti puntuali: in tale ambito il sistema normativo nazionale attribuisce alle Regioni competenze limitate, tali per cui il Piano regionale non può avere una connotazione vincolante rispetto alla volontà di un soggetto privato di realizzare un impianto di gestione dei rifiuti speciali. Il Piano regionale rappresenta comunque un significativo elemento di impulso per tutti gli Enti e i soggetti che concorrono al conseguimento degli obiettivi che il Piano stesso si prefigge a partire dall’analisi dello stato di fatto e dei fabbisogni evidenziati.

La materia, per la sua complessità, prevede un’analisi dettagliata delle diverse filiere di rifiuti e, per ciascuna di esse, determinati obiettivi specifici. Tra le filiere prese in esame spicca per importanza quella dei rifiuti da costruzione e demolizione, dato l’ingente quantitativo prodotto (52% del totale dei rifiuti speciali), le altre filiere esaminate sono quelle di:

  • veicoli fuori uso,
  • pneumatici fuori uso,
  • rifiuti costituiti da oli minerali usati,
  • rifiuti sanitari,
  • rifiuti contenenti amianto,
  • RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche),
  • pile e accumulatori,
  • rifiuti da imballaggio,
  • rifiuti contenenti PCB.

Il Piano conferma sostanzialmente gli obiettivi del precedente piano del 2018, individuando dei target coerenti con un arco temporale al 2030. I target individuati risultano essere:

  • ridurre, rispetto alle previsioni al 2030, almeno del 5% la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi per unità di PIL e almeno del 10% la produzione dei rifiuti speciali pericolosi per unità di PIL (< 12.750 kt NP, < 1.156 kt P);
  • garantire un conferimento in discarica di rifiuti speciali non superiore al 5% del totale in peso dei rifiuti speciali prodotti.

Le principali novità introdotte rispetto alla precedente pianificazione, riguardano:

  • l’introduzione di un capitolo relativo alla programmazione sulla gestione dei fanghi di depurazione e più precisamente sui fanghi di depurazione delle acque reflue urbane (codice EER 190805);
  • un approfondimento dedicato alla riduzione delle produzione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi con specifiche azione da mettere in campo per i prossimi anni;
  • una stima sulla necessità di trattamento dei rifiuti speciali al 2030 con una valutazione, puramente indicativa, sul fabbisogno di valorizzazione energetica e di smaltimento in discarica per i prossimi anni.
     
Informazioni e risorse aggiuntive


Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (PRRS) - Deliberazione del Consiglio Regionale n. 71-9117 del 15 aprile 2025:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2025/18/suppo1/00000001.htm

 

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Rifiuti/Bonifiche

L.R. 1/2018 - Governance del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani

Anno
2025

La Legge regionale 10 gennaio 2018 n. 1 “Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alle leggi regionali 2000, n. 44 e 24 maggio 2012, n. 7”,  e s.m.i. disciplina:

  • gli strumenti di pianificazione regionale;
  • l’’organizzazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani;
  • l’organizzazione della gestione dei rifiuti speciali;
  • il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti;
  • il sistema sanzionatorio e/o di penalità in materia di produzione dei rifiuti e di tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti.

Nel corso del 2024, la legge regionale 1/2018 è stata oggetto di due interventi di modifica: 

  • con il primo, il più rilevante, operato dalla legge regionale 8/2024 (Legge di stabilità regionale 2024) è stata espunta dall’ordinamento regionale la sanzione amministrativa in materia di produzione dei rifiuti per i casi di mancato raggiungimento dell’obiettivo di produzione del quantitativo annuo pro capite di rifiuto urbano indifferenziato.
    Il sistema sanzionatorio è sostituito da un sistema di penalità per i consorzi di area vasta calcolata dalla Regione in riferimento ai medesimi obiettivi di produzione del quantitativo annuo pro capite di rifiuto urbano indifferenziato già stabiliti dall’articolo 2 della l.r. 1/2018. Si è infine provveduto ad integrare l’articolo 2 della l.r. 1/2018 così completando il percorso degli obiettivi e delle deroghe riferite alla Città di Torino in modo da renderli compatibili con gli obiettivi previsti nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica della aree inquinate di cui alla DCR 9 maggio 2023, n. 277-11379 e permettere così in modo graduale alla Regione Piemonte il raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2030 e 2035.
     
  • con il secondo, operato dalla Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale 2024 (l.r. 10/2024) si è provveduto a inserire una precisazione ancora relativa all’applicazione della sanzione per l’anno 2021.

Nel 2024 è proseguita inoltre l’attività di supporto ai diversi soggetti coinvolti nel percorso di riorganizzazione della governance del servizio di integrato di gestione dei rifiuti urbani, al fine di pervenire alla piena operatività della Conferenza d’Ambito regionale, costituita il 4 settembre 2023. 

Sulla base di quanto disposto dall’art. 38, commi 3 e 4, della legge regionale 1/2018, si è provveduto a predisporre la "Approvazione dei criteri e delle modalità inerenti alla destinazione dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative e pecuniarie a carico delle amministrazioni pubbliche, per le violazioni relative al mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione rifiuti per l’anno 2021” (d.g.r. del 16 dicembre 2024, n. 25-530). Con tale atto sono state fornite disposizioni, per l’anno 2021, sulla destinazione dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative e pecuniarie a carico delle amministrazioni pubbliche, per le violazioni relative al mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione rifiuti di cui all’articolo 2, comma 4, della legge regionale n. 1/2018 per incentivare i comuni che superano del 50 per cento gli obiettivi di cui al PRUBAI.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Legge Regionale del 10 gennaio 2018, n. 1:
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2016;23@2022-8-25

D.g.r. del 16 dicembre 2024, n. 25-530:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2024/51/attach/dgr_00530_1050_16122024.pdf

 

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Rifiuti/Bonifiche

Istituzione dell'Autorità Rifiuti Piemonte e Piani d'Ambito

Il 3 luglio 2023, in attuazione della Legge Regionale 1/2018, è stato approvato il documento recante le "Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale", che fornisce indicazioni operative per il subentro della Conferenza nelle Associazioni di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e per l'effettivo esercizio delle funzioni di ambito regionale.

Nel mese di settembre del 2023 è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi. Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata proprio con la LR 1/2018.

L’Autorità Rifiuti Piemonte ha personalità giuridica di diritto pubblico, a cui sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani - assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità - e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e controllo da quelle di erogazione dei servizi.
 

Nell’anno 2024 l’Autorità Rifiuti Piemonte ha approvato 15 delibere tra cui una a dicembre inerente la programmazione dei flussi e della tariffe per l'anno 2025 in anticipazione del piano d'Ambito Regionale.

Figura 1. L.r. 1/2018 - Pianificazione e organizzazione

Sono  stati esaminati per la verifica di coerenza i piani d’ambito approvati da alcuni consorzi di area vasta, secondo quanto indicato all’art. 9 della LR 1/2018 e seguendo la procedura riportata all’art 8 della LR 7/2012. I Consorzi che hanno inviato il piano d’ambito per la verifica di coerenza sono stati COSRAB, CADOS e CISA. A seguito della lettura della documentazione pervenuta e delle eventuali richieste da parte degli uffici tecnici di integrazioni o chiarimenti, in data 31/12/2024 risultano coerenti con la programmazione regionale i piani d’ambito di CISA, COSRAB. L’attività è proseguita nei mesi successivi del 2025 per cui al 30 aprile 2025 risultano approvati anche i piani di CADOS e CB16 e COVAR 14 per un totale  di 5 Piani CAV su 21 previsti (25% in termini di residenti).

Figura 2. Piani d’ambito di area vasta – Situazione verifica di coerenza
Informazioni e risorse aggiuntive


Legge Regionale del 10 gennaio 2018, n. 1:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/02/suppo3/index.htm#LEGGI_E_REGOLAMENTI

DGR 3 luglio 2023, n. 16-7151 "Legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1. DGR n. 10-3952 del 22 ottobre 2021. Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale":
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/27/attach/dgr_07151_1050_03072023.pdf

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il 3 luglio 2023, in attuazione della Legge Regionale 1/2018, è stato approvato il documento recante le "Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale", che fornisce indicazioni operative per il subentro della Conferenza nelle Associazioni di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e per l'effettivo esercizio delle funzioni di ambito regionale.

Nel mese di settembre del 2023 è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi. Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata proprio con la LR 1/2018.

L’Autorità Rifiuti Piemonte ha personalità giuridica di diritto pubblico, a cui sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani - assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità - e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e controllo da quelle di erogazione dei servizi.
 

Nell’anno 2024 l’Autorità Rifiuti Piemonte ha approvato 15 delibere tra cui una a dicembre inerente la programmazione dei flussi e della tariffe per l'anno 2025 in anticipazione del piano d'Ambito Regionale.

Figura 1. L.r. 1/2018 - Pianificazione e organizzazione

Sono  stati esaminati per la verifica di coerenza i piani d’ambito approvati da alcuni consorzi di area vasta, secondo quanto indicato all’art. 9 della LR 1/2018 e seguendo la procedura riportata all’art 8 della LR 7/2012. I Consorzi che hanno inviato il piano d’ambito per la verifica di coerenza sono stati COSRAB, CADOS e CISA. A seguito della lettura della documentazione pervenuta e delle eventuali richieste da parte degli uffici tecnici di integrazioni o chiarimenti, in data 31/12/2024 risultano coerenti con la programmazione regionale i piani d’ambito di CISA, COSRAB. L’attività è proseguita nei mesi successivi del 2025 per cui al 30 aprile 2025 risultano approvati anche i piani di CADOS e CB16 e COVAR 14 per un totale  di 5 Piani CAV su 21 previsti (25% in termini di residenti).

Figura 2. Piani d’ambito di area vasta – Situazione verifica di coerenza
Informazioni e risorse aggiuntive


Legge Regionale del 10 gennaio 2018, n. 1:
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2018/02/suppo3/index.htm#LEGGI_E_REGOLAMENTI

DGR 3 luglio 2023, n. 16-7151 "Legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1. DGR n. 10-3952 del 22 ottobre 2021. Disposizioni per la costituzione della Conferenza d'Ambito territoriale regionale per l'esercizio delle funzioni di ambito regionale":
https://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2023/27/attach/dgr_07151_1050_03072023.pdf

Anno
2025

PSR e CSR - Programmi di Sviluppo Rurale

Anno
2025

La politica agricola comune sostiene la vitalità e redditività economica delle zone rurali attraverso finanziamenti e azioni a sostegno dello sviluppo rurale.

Lo sviluppo rurale costituisce il "secondo pilastro" della Politica Agricola Comune (PAC) e ne rafforza il "primo pilastro", dedicato al sostegno al reddito e alle misure di mercato, favorendo la sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle zone rurali.

La PAC contribuisce allo sviluppo sostenibile delle zone rurali attraverso tre obiettivi a lungo termine:

  • accrescere la competitività del settore agricolo e forestale;
  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima;
  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

Il contributo della PAC agli obiettivi di sviluppo rurale dell'UE è sostenuto dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), il quale attualmente vede la sovrapposizione di due periodi di programmazione che rendono l’attività di gestione e coordinamento particolarmente intensa e complessa: si sta infatti concludendo il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022, la cui chiusura è prevista per la fine 2025 e che presenta ancora alcuni bandi e molteplici procedimenti aperti; parallelamente è stato Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027, i cui primi bandi sono stati aperti a partire da metà del 2023.

Il PSR è stato inoltre sviluppato in coerenza e contemporaneità all’ideazione del Piano Forestale Regionale e ne rappresenta attuazione su alcuni temi fondamentali come lo sviluppo economico (formazione e investimenti) e l’ambiente, costituendo di fatto la principale fonte finanziaria per l’attuazione delle politiche forestali regionali.

Nel merito, sono state prodotte due brochure che riassumono il funzionamento dei programmi e gli interventi finanziati:

Informazioni e risorse aggiuntive


La nuova PAC e lo sviluppo rurale per il Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte/nuova-pac-sviluppo-rurale-2023-2027-per-piemonte

Programma di Sviluppo Rurale PSR 2014-2022:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte/programmazione-2014-2022-psr

Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale CSR 2023-2027:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/sviluppo-rurale-piemonte/complemento-regionale-per-sviluppo-rurale-2023-2027-csr

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Agricoltura

Settore Agricolo - Indagini per il Contrasto al Cambiamento Climatico

Nel 2023, grazie ad una tesi di ricerca realizzata nell’ambito della borsa di studio finanziata dalla Fondazione Giovanni Goria di Asti “Bando Talenti della Società Civile 2021”, con il progetto “Costruzione di una Strategia Regionale Piemontese per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico nel settore agricolo. Applicazione di politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nel settore delle politiche agricole piemontesi a partire dai fondi di programmazione europei 2021-2027", si è proceduto ad indagare le principali fonti emissive ad effetto serra da agricoltura presenti in Piemonte, gli impatti del cambiamento climatico su tale comparto e le principali misure di mitigazione e di adattamento che potrebbero essere messe in atto per contrastarne gli effetti. I risultati finali saranno restituiti nel corso del 2024 e costituiranno le basi per un futuro secondo stralcio della SRCC.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Nel 2023, grazie ad una tesi di ricerca realizzata nell’ambito della borsa di studio finanziata dalla Fondazione Giovanni Goria di Asti “Bando Talenti della Società Civile 2021”, con il progetto “Costruzione di una Strategia Regionale Piemontese per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico nel settore agricolo. Applicazione di politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nel settore delle politiche agricole piemontesi a partire dai fondi di programmazione europei 2021-2027", si è proceduto ad indagare le principali fonti emissive ad effetto serra da agricoltura presenti in Piemonte, gli impatti del cambiamento climatico su tale comparto e le principali misure di mitigazione e di adattamento che potrebbero essere messe in atto per contrastarne gli effetti. I risultati finali saranno restituiti nel corso del 2024 e costituiranno le basi per un futuro secondo stralcio della SRCC.

Anno
2025