Acqua

Stato idromorfologico dei fiumi

Capitolo
Fiumi
Anno
2025
Indice idromorfologido IDRAIM

Lo stato degli ecosistemi acquatici e ripariali è condizionato sia dal regime idrologico sia dalla qualità morfologica dei corpi idrici, in quanto i deflussi idrici, i processi geomorfologici del corso d’acqua e le sue condizioni di equilibrio dinamico costituiscono l’ambiente nel quale gli ecosistemi si sviluppano.

Le condizioni morfologiche, la continuità fluviale e il regime idrologico sono fattori chiave a supporto degli Elementi di Qualità Biologica nel processo di valutazione dello stato ecologico e nell’interpretazione dei pattern biologici.

La Direttiva Quadro sulle Acque prevede quindi uno specifico monitoraggio degli elementi idromorfologici che contribuiscono a confermare lo Stato Ecologico (SE) dei corpi idrici in stato Elevato, o di declassarlo a Buono.

La valutazione dello stato idromorfologico avviene tramite un Sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua o l'indice IDRAIM, definito dall’analisi combinata di due indicatori: l’Indice del Regime di Alterazione idrologica (IARI) e l’Indice di Qualità Morfologica (IQM), che nel complesso valutano le alterazioni idromorfologiche rispetto a condizioni ideali di riferimento. Lo stato idromorfologico è determinato sulla base della valutazione del dato peggiore tra i due indicatori.

Nel primo ciclo di monitoraggio, terminato nel 2015, tramite l'indice IDRAIM si è giunti alla caratterizzazione e classificazione idromorfologica  di 82 corpi idrici; 14 sono risultati in stato idromorfologico Elevato, 68 in stato Non Elevato.

Nel secondo ciclo di monitoraggio, terminato nel 2019, sono stati caratterizzati altri 106 corpi idrici, di questi, 13 sono risultati in stato idromorfologico Elevato, 93 in stato Non Elevato.

Nel 2024 i 6 corpi idrici indagati sono risultati in stato idromorfologico Non Elevato

Indice IARI

L’indice valuta l'impatto di prelievi, derivazioni ad uso idroelettrico, opere di sbarramento o di invaso, opere longitudinali e variazioni del suolo sul corso d'acqua e fornisce, quindi, una misura dello scostamento del regime idrologico osservato rispetto a quello naturale, che si avrebbe cioè in assenza di pressioni antropiche.

L’indice è definito attraverso due modalità differenti, in funzione del fatto che lungo il corpo idrico in esame siano presenti una o più stazioni di misura delle portate.

A causa di fenomeni di alterazione del regime idrologico nel 2024 2 dei 6 corpi idrici monitorati hanno presentato un indice IARI Non Buono

Indice IQM

L’indice IQM valuta la funzionalità fluviale di un corpo idrico dal punto di vista geomorfologico. Esso viene calcolato attraverso  analisi e rilevamento di dati tramite ortoimmagini e sul campo. I dati raccolti ed analizzati riguardano la funzionalità dei processi geomorfologici in atto, l’artificialità - ovvero la presenza e l’impatto delle opere e degli interventi antropici, e le variazioni morfologiche subite dal fiume negli ultimi cinquant'anni. La compilazione di un’apposita scheda individua per ogni componente un valore che contribuisce alla quantificazione dell’IQM.

Nel 2024 3 dei 6 corpi idrici monitorati hanno presentato valore dell’indice Buono, 2 Sufficiente e 1 Scadente.

L’integrazione dei due indici (IARI +IQM), quindi, oltre a permettere la caratterizzazione e la classificazione idromorfologica dei corsi d’acqua, è uno strumento utile alla classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali e rappresenta una metodologia utile in studi per obiettivi specifici, come la riqualificazione fluviale, la gestione dei sedimenti o la mitigazione dei pericoli da dinamica fluviale. 

Valutazione dell’Indice Idromorfologico dei 6 corpi idrici monitorati nel 2024
Corpo Idrico Fiume Classe IQM Stato IQM Stato IARI Stato Idromorfologico IDRAIM
06SS1T033PI Banna Sufficiente Non Elevato Elevato Non Elevato
04SS3N148PI Corsaglia Buono Non Elevato Elevato Non Elevato
06SS3T244PI Grana Sufficiente Non Elevato Buono Non Elevato
08SS1N357PI Ovrano Buono Non Elevato Elevato Non Elevato
06SS2T976PI Roggia Bona Scadente Non Elevato Non calcolabile
01SS2N933PI Viana Buono Non Elevato Buono Non Elevato
Valutazione dell’Indice Idromorfologico dei 9 corpi idrici monitorati nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Linee guida ISPRA

IDRAIM Sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d'acqua https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/idraim-sistema-di-valutazione-idromorfologica-analisi-e-monitoraggio-dei-corsi-d2019acqua-versione-aggiornata-2016

Implementazione della Direttiva 2000/60/CE. Analisi e valutazione degli aspetti idromorfologici. Versione 1.1. https://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00010100/10146-analisi-e-valutazione-degli-aspetti-idromorfologici-agosto-2011.pdf

RINALDI M., BELLETTI B., COMITI F., MAO L., NARDI L., BUSSETTINI M., con il contributo di VEZZA P. (2015). Sistema di rilevamento e classificazione delle Unità Morfologiche dei corsi d’acqua (SUM). ISPRA, Manuali e linee guida, 122/2015. Roma, aprile 2015: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/sum-sistema-di-rilevamento-e-classificazione-delle-unita-morfologiche-dei-corsi-dacqua

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Acqua

Stato ecologico dei fiumi

Capitolo
Fiumi
Anno
2025

Lo Stato Ecologico (SE) è un indice che deriva dalla valutazione integrata degli indici relativi alle comunità biologiche indagate (indici STAR_ICMi - macrobenthos, ICMi - diatomee, IBMR - macrofite, NISECI - fauna ittica), dell’indice LIMeco e della verifica degli Standard di Qualità Ambientale per gli inquinanti specifici. Ogni metrica individua una classe di stato, la classe più bassa tra quelle attribuite dalle diverse metriche indagate determina la classe di stato ecologico del corpo idrico.

Gli indici relativi alle diverse componenti monitorate vengono calcolati ogni anno per le stazioni oggetto di monitoraggio, così come individuato nel Programma sessennale di monitoraggio.

La classificazione dello Stato Ecologico avviene al termine di un triennio/sessennio di monitoraggio.

LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico)

Il LIMeco (Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico) è un indice sintetico che descrive la qualità delle acque correnti per quanto riguarda i nutrienti e l’ossigenazione. I parametri considerati per la definizione del LIMeco sono: Ossigeno in % di saturazione (scostamento rispetto al 100%), Azoto ammoniacale, Azoto nitrico e Fosforo totale.

Indice LIMeco. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023
Classi Numero Corpi Idrici
Elevato 74
Buono 49
Sufficiente 31
Scarso 20
Cattivo 5
Indice LIMeco. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

I dati del 2023 evidenziano come il 41% dei corpi idrici monitorati ricada in classe Elevato dell'indice LIMeco, il 27% nella classe Buono, il 17% nella classe Sufficiente ed il restante 14% nelle classi Scarso e Cattivo.  

Diatomee - Indice ICMi (Intercalibration Common Metric Index) 

Lo stato della comunità di diatomee è valutato attraverso l’indice ICMi: si tratta di un indice multimetrico che deriva dalla combinazione dell’Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e dell’Indice Trofico (TI).

Diatomee. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023
Classi Numero Corpi Idrici
Elevato 17
Buono 17
Sufficiente 4
Scarso 3
Cattivo 0
Diatomee. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nel 2023 il 41% dei corpi idrici  monitorati ricade nella classe Elevato e Buono dell’indice diatomico ICMi , il 17% nelle classi Sufficiente e Scarso.

Macrobenthos - indice STAR_ICMi (Standardisation of River Classifications_Itercalibration Multimetric Index) 

Lo stato della comunità macrobentonica è valutato attraverso l’indice STAR_ICMi, un indice multimetrico composto da 6 metriche che forniscono informazioni in merito a composizione, abbondanza, diversità e rapporto tra specie tolleranti e sensibili.

Macrobenthos. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023
Classi Numero Corpi Idrici
Elevato 20
Buono 21
Sufficiente 12
Scarso 7
Cattivo 0
Macrobenthos. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nel 2023 il 68% dei corpi idrici  monitorati ricade nella classe Elevato e Buono dell’indice STAR_ICMi, il 31% nelle classi Sufficiente e Scarso.

Macrofite - indice IBMR (Index Macrofitique Biologique en Rivière)

Lo stato della comunità macrofitica è valutato attraverso l’indice IBMR, finalizzato alla valutazione dello stato trofico dei corpi idrici . L’indice si basa sull’uso di una lista floristica di taxa indicatori con particolare sensibilità ad alti livelli di trofia. 

Macrofite. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023
Classi Numero Corpi Idrici
Elevato 6
Buono 9
Sufficiente 5
Scarso 4
Cattivo 0
Macrofite. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 5 classi - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
SQA inquinanti specifici 

La verifica annuale delle concentrazioni medie annue di ogni sostanza analizzata con gli Standard di Qualità porta all’attribuzione di una delle 3 classi previste dal Decreto 260/2010: Elevato, Buono o Sufficiente . La classe sufficiente è assegnata quando anche solo una sostanza tra quelle monitorate ed elencate nella tabella 1/A supera il valore del rispettivo standard di qualità ambientale.

SQA inquinanti specifici. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 3 classi - anno 2023
Classi Numero Corpi Idrici
Elevato 43
Buono 88
Sufficiente 48
SQA inquinanti specifici. Ripartizione dei Corpi Idrici monitorati nelle 3 classi - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nel 2023 il 73% dei corpi idrici monitorati ricade nelle classi Elevato e Buono dell’indice per gli inquinanti specifici, il 27% nella classe Sufficiente.

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Acqua

Stato chimico dei fiumi

Capitolo
Fiumi
Anno
2025

Lo Stato Chimico è un indice che valuta la qualità chimica dei corsi d’acqua. La valutazione dello Stato Chimico è definita a livello comunitario in base a una lista di sostanze pericolose o pericolose prioritarie per le quali sono previsti Standard di Qualità Ambientale (SQA) europei fissati dalla Direttiva 2013/39/UE, recepiti dal D.Lgs 172/2015 e riportati in tabella 1/A. . La verifica degli standard di qualità ambientale è effettuata attraverso il confronto della concentrazione media annua di ogni singola sostanza con il rispettivo standard di qualità (SQA_MA) e, per alcune sostanze, del singolo valore di concentrazione con il rispettivo standard (SQA_CMA).

La verifica degli standard di qualità ambientale viene effettuata ogni anno per le stazioni oggetto di monitoraggio, così come individuato nel Programma sessennale di monitoraggio.

La classificazione dello Stato Chimico avviene al termine del triennio/sessennio di monitoraggio. Lo Stato chimico può assumere due classi: Buono e Non Buono. La classe NON Buono è attribuita quando anche solo una sostanza tra quelle monitorate ed elencate nella tabella 1/A supera il valore del rispettivo Standard di Qualità Ambientale.  

Stato Chimico. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 2 classi – anno 2023
Classi Numero Corpi Idrici
Buono 121
Non Buono 58
Stato Chimico. Ripartizione dei Corpi Idrici nelle 2 classi – anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Nel 2022 il 44% dei corpi idrici monitorati ricade nella classe Buono e il restante 56% nella classe Non Buono.

Risorse e informazioni aggiuntive

Standard di qualità ambientali (tabella 1/A) del D.Lgs 172/2015 : https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/10/27/15G00186/sg

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Acqua

Classificazione dei corpi idrici superficiali nel sessennio 2014-2019

Capitolo
Fiumi
Anno
2025

La classificazione consente di misurare la rilevanza degli impatti sul corpo idrico (a carico di una o più delle componenti monitorate) determinati dall’insieme delle pressioni antropiche.

Nel sessennio di monitoraggio 2014-2019, dei 598 corpi idrici relativi ai fiumi individuati in Piemonte, il 50% risulta in una classe di Stato/Potenziale Ecologico Elevato o Buono e il 50% in una classe Sufficiente o inferiore.

Attraverso la revisione dell’Analisi delle Pressioni avvenuta nel 2019-2020, applicando la metodologia definita a livello distrettuale, sono state individuate le pressioni antropiche più significative sui corpi idrici, cioè quelle potenzialmente in grado di pregiudicarne il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità. Tra queste risultano più significative: le alterazioni morfologiche - in particolar modo relative alle modificazioni della zona ripariale - i prelievi, gli scarichi di acque reflue urbane e l’agricoltura.
Ovviamente la valutazione dei singoli indici può non essere esplicativa del reale stato del corpo idrico; infatti può esserci presenza di una alterazione anche quando essa non si traduce in uno stato di qualità inferiore al Buono o comunque in un cambio di classe di Stato.
Per tale motivo è indispensabile l’analisi integrata dei dati di stato con gli impatti ambientali presenti, (attraverso l’utilizzo di specifici indicatori quali: contaminazione da pesticidi, VOC, inquinamento da nutrienti e carico organico) al fine di confermare i risultati dell’Analisi delle Pressioni e di verificare l’efficacia delle misure di tutela o miglioramento in atto.

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Acqua

Fiumi

Tema
Tipo
img-intro
fiume
Paragrafi

Ai sensi della direttiva quadro sulle acque i corpi idrici vengono monitorati secondo specifiche frequenze nell’ambito di un ciclo sessennale di programmazione; alcuni con cadenza annuale, altri una sola volta nei sei anni; al termine del ciclo di monitoraggio viene definita la classificazione ufficiale dei corpi idrici.

Nel 2020 è stato avviato il terzo sessennio di monitoraggio, implementato secondo le norme comunitarie e relativo al periodo 2020-2025.

Le modalità tecniche del monitoraggio sono definite dal Decreto Ministeriale 260/2010.  

I dati del monitoraggio sono utilizzati nell’ambito del terzo Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po

La frequenza e la distribuzione di monitoraggio dei parametri utilizzati per definire la classificazione, rilevanti per misurare gli impatti delle pressioni antropiche sul corpo idrico, derivano anche dalla Analisi delle Pressioni - la cui ultima revisione è avvenuta nel 2019-2020 - che ha individuato le pressioni antropiche più significative sui corpi idrici che potenzialmente sono in grado di pregiudicare il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità.

Tra queste, a livello regionale, risultano più significative le alterazioni morfologiche - relative in particolar modo alle modificazioni della zona ripariale, i prelievi, gli scarichi di acque reflue urbane e l’agricoltura.

L’analisi integrata dei dati di stato e degli impatti ambientali presenti - attraverso l’utilizzo di specifici indicatori quali contaminazione da pesticidi e VOC (composti organici volatili), inquinamento da nutrienti e carico organico - permette di confermare i risultati dell’Analisi delle Pressioni e di verificare l’efficacia delle misure di tutela e miglioramento messe in atto.

Nel sessennio di monitoraggio 2014-2019, il 50% dei 598 Corpi Idrici relativi ai fiumi individuati in Piemonte risulta in una classe di Stato/Potenziale Ecologico Elevato o Buono e il 50% in una classe Sufficiente o inferiore.

Per quanto riguarda lo Stato Chimico, l’89% dei corpi idrici ricade nella classe Buono e l’11% nella classe “Non Buono”.
 

Stato/Potenziale Ecologico dei corpi idrici - FIUMI – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte
Stato Chimico dei corpi idrici in Piemonte - FIUMI – sessennio 2014-2019 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

DECRETO 8 novembre 2010, n. 260 Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2011/02/07/011G0035/sg

Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po https://pianoacque.adbpo.it/piano-di-gestione-2021/

Analisi delle pressioni PianoAcque2021 https://www.adbpo.it/PianoAcque2021/PdGPo2021_22dic21/Elaborato_02_PressioniImpatti_22dic21/

Anno
2025
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Andamento delle portate nel 2024

Anno
2025

Nel 2024 la portata media annua di quasi tutti i corpi idrici è risultata superiore ai valori storici di riferimento, a causa delle abbondanti precipitazioni registrate. I corsi d’acqua Pellice, Sangone e Orco, situati nell’area occidentale della regione, e lo Scrivia a sud, sono stati caratterizzati da portate medie annue uguali o superiori al doppio del valore medio storico. Sono risultati significativi anche gli scostamenti positivi, intorno all’80%, di Varaita, Chisone, Dora Riparia, Malone e Sesia. L’unico corso d’acqua che ha registrato uno scostamento negativo sulla portata media annua è il Belbo. Alla sezione di chiusura del bacino del Po piemontese, sezione di Isola S. Antonio (AL), la portata media annua è risultata più alta del 59% del valore medio storico.

Confronto tra la portate media del 2024 e il valore medio storico alla sezione di chiusura del bacino del Po piemontese, sezione di Isola S. Antonio (AL), la portata media annua è risultata quindi più alta del 59% del valore medio storico - Fonte Arpa Piemonte

Il mese di gennaio è stato caratterizzato da deflussi decisamente sotto la media su quasi tutta la regione. I maggiori deficit, intorno all’80%, sono stati registrati su Chiusella, Banna, Belbo e Bormida; invece, sull’alto bacino della Dora Riparia, Dora Baltea, Stura di Demonte e Scriva lo scostamento rispetto allo storico è stato positivo.

A seguito delle precipitazioni di febbraio, la maggior parte dei corsi d’acqua della regione ha registrato surplus di portata, anche pari o uguale al doppio del valore medio storico. Nella zona orientale della regione si segnalano il Cervo e l’alto bacino del Sesia, mentre a sud lo Scriva e l’Orba. In tale mese permangono deficit di portata su alcuni corsi d’acqua del Piemonte occidentale.

A marzo, grazie alle abbondanti precipitazioni, tutti i corsi d’acqua hanno registrato valori mensili di portata marcatamente superiori al valore medio storico, anche di tre/quattro volte, come Sangone, Malone, Cervo, Sesia e Scrivia. Sull’intera asta di Po il surplus di portata aumenta progressivamente spostandosi da monte verso valle, raggiungendo in chiusura a Isola Sant’Antonio circa +170%.

Nel quadrimestre aprile-luglio lo scostamento della portata media si è mantenuto positivo su quasi tutti i corsi d’acqua della regione. I surplus maggiori, la cui media dei quattro mesi è stata superiore a +100%, sono stati registrati sull’Agogna, sui corsi d’acqua occidentali di Pellice, Orco e Varaita e meridionali di alto Bormida e Scrivia.

La situazione è cambiata nel mese di agosto dove, a seguito delle scarse precipitazioni, si è invertito il trend: si osserva un aumento significativo dei corsi d’acqua che sono tornati in deficit. Lungo l’asta del Po, a valle della sezione di Torino, che è risultata in media con il valore storico, sono stati registrati scostamenti negativi di portata compresi tra il -10% e -30%.

Le abbondanti precipitazioni di fine estate hanno determinato una risposta positiva dei deflussi, determinando di nuovo scostamenti positivi di portata su quasi tutti i corsi d’acqua della regione. Si segnalano portate medie mensili superiori al triplo del valore storico su Pellice, Chisone e Orco.

Per quanto riguarda le portate medie mensili, come per le precipitazioni, ottobre è stato un mese da record. Tutti i corsi d’acqua hanno registrato portate superiori almeno una volta e mezza il valore medio storico, ad eccezione di Agogna e Toce, che hanno avuto un surplus compreso tra il 75% e il 100%. Si segnala in particolare il Pellice a Villafranca, che ha avuto una portata media mensile undici volte superiore al valore medio storico, e la Bormida, la cui portata è stata più alta di circa otto volte.

L’ultimo bimestre dell’anno è risultato secco, comportando nuovamente la comparsa di deficit sulla maggior parte dei corsi d’acqua. I deficit più significativi sono stata registrati nel Piemonte nord-orientale e meridionale. Lungo l’asta del Po, da Villafranca a Isola Sant’Antonio, il deficit è stato tra il -2% e -54%. 

Deflussi mensili alla chiusura dei bacini idrografici del Piemonte nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte

Lo scostamento della portata annuale viene calcolato rispetto alla media storica come rapporto, espresso in percentuale, tra la portata osservata e il valore medio storico.

Informazioni e risorse aggiuntive

  Geoportale di Arpa Piemonte, precipitazioni e portate, dati e cartografie
https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/precport_webapp/index.html

  Servizio Precipitazioni e portate di Arpa Piemonte
https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/precport_webapp/index.html

 

 

img-intro
andamento fiume
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Acqua

Precipitazioni e portate

Tema
Tipo
img-intro
precipitazioni varie
Paragrafi

Lo stato di qualità delle acque superficiali è condizionato, sia dal punto di vista biologico che da quello fisico chimico dalla quantità e dalla distribuzione nell'anno del deflusso negli alvei dei fiumi.

Naturalmente, anche le acque sotterranee dipendono dalle precipitazioni, direttamente quando queste si infiltrano nel sottosuolo e indirettamente da quelle convogliate dal reticolo idrografico.

Informazioni e risorse aggiuntive

Servizio Precipitazioni e portate di Arpa Piemonte
  https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/precport_webapp/index.html

Anno
2025
Stato del Documento
Gruppo di Redazione

Bollettino di allerta meteoidrologica e idraulica

Anno
2025

Il bollettino di allerta meteoidrologica e idraulica è un documento previsionale emesso dal Centro Funzionale del Piemonte tutti i giorni entro le ore 13 con validità di 36 ore, rivolto al sistema di Protezione Civile.

Il bollettino contiene una previsione di criticità, per le successive 36 ore - differenziata a scala delle aree di allerta in cui è suddiviso il Piemonte - per i seguenti fenomeni: idraulico, geo-idrologico, geo-idrologico per temporali, nevicate, valanghe. La criticità è classificata in 4 livelli crescenti caratterizzati da un codice colore verde, giallo, arancione e rosso, che corrispondono ai colori dell’allerta. 

A ciascun codice colore, per le diverse tipologie di fenomeni oggetto della valutazione, sono associati diversi scenari di evento e potenziali effetti e danni sul territorio.

Oltre che in formato web e pdf, il bollettino è emesso anche in formato CAP-XML.

Informazioni e risorse aggiuntive

Bollettino di allerta meteoidrologica di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/rischi_naturali/snippets_arpa/allerta/index.html

Analisi delle allerte nell'anno 2024 per zona e per fenomeno https://relazione.ambiente.piemonte.it/2025/node/51

Common Alerting Protocol https://docs.oasis-open.org/emergency/cap/v1.2/CAP-v1.2-os.html

Il formato CAP è un particolare tipo di linguaggio XML ideato e strutturato in maniera tale da poter essere condiviso istantaneamente ed in maniera automatica, tra enti di emergenza e protezione e la popolazione, al fine di divulgare tempestivamente allerte. Grazie alla sua compatibilità con i moderni sistemi di emergenza, è infatti possibile disseminare allerte in tempo reale ad un gran numero di sistemi. Il protocollo è accessibile e fruibile anche da cittadini con particolari esigenze, e tramite l’utilizzo di tecnologie geospaziali e sistemi automatici, permette di disporre di una localizzazione precisa dell’emergenza.

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Acqua

Analisi delle allerte nell'anno 2024 per zona e per fenomeno

Capitolo
Eventi estremi
Anno
2025
Numero totale di allerte

La tabella seguente riporta, a scala regionale, il numero di allerte annue calcolate come massima allerta nelle 36 ore di validità del Bollettino di Allerta meteoidrologica e idraulica.

allerte annue per bollettino
Livello di allerta Numero bollettini
VERDE 269
GIALLA 85
ARANCIONE 12
ROSSA 0
Livello massimo di allerta per bollettino nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Le allerte meteoidrologiche e idrauliche per zona e per fenomeno

Le tabelle seguenti riportano il numero di giornate con allerta - non vengono conteggiati quindi i codici verdi - per singola area e per tipologia di fenomeno, relativi alla massima allerta nelle 36 ore di validità del Bollettino di Allerta meteoidrologica e idraulica.

Nella stessa giornata è possibile che vengano emesse allerte in più zone.

Allerte gialle per fenomeno e zona nel 2024
Zona / Allerte gialle per fenomeno Idrogeologico Idraulico Temporali Neve Valanghe Totale
A - Toce 31 5 23 4 15 78
B - Sesia, Cervo e Chiusella 31 6 24 3 17 81
C - Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone 23 5 22 2 11 63
D - Alta Valsusa, Chisone Pellice e Po 19 4 23 0 13 59
E - Varaita, Maira e Stura 17 5 15 1 14 52
F - Tanaro 23 7 21 4 11 66
G - Belbo e Bormida 23 10 19 4 - 56
H - Scrivia 20 4 13 2 - 39
I - Pianura settentrionale 9 13 35 0 - 57
L - Pianura torinese e Colline 0 10 5 0 - 15
M - Pianura cuneese 0 5 0 1 - 6
Allerte gialle per fenomeno e zona nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Allerte arancione per fenomeno e zona nel 2024
Zona / Allerte arancione per fenomeno Idrogeologico Idraulico Temporali Neve Valanghe Totale
A - Toce 0 0 0 0 6 6
B - Sesia, Cervo e Chiusella 2 0 0 0 8 10
C - Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone 3 0 0 0 7 10
D - Alta Valsusa, Chisone Pellice e Po 2 0 0 0 2 4
E - Varaita, Maira e Stura 0 0 0 0 4 0
F - Tanaro 1 1 0 0 2 4
G - Belbo e Bormida 2 2 0 0 - 4
H - Scrivia 2 1 0 0 - 3
I - Pianura settentrionale 0 0 0 0 - 0
L - Pianura torinese e Colline 0 0 0 0 - 0
M - Pianura cuneese 0 0 0 0 - 0
Allerte arancione per fenomeno e zona nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Allerte rosse per fenomeno e zona nel 2024
Zona / Allerte rosse per fenomeno Idrogeologico Idraulico Neve Valanghe Totale
A - Toce 0 0 0 0 0
B - Sesia, Cervo e Chiusella 0 0 0 0 0
C - Orco, Lanzo, bassa Valsusa e Sangone 0 0 0 0 0
D - Alta Valsusa, Chisone Pellice e Po 0 0 0 0 0
E - Varaita, Maira e Stura 0 0 0 0 0
F - Tanaro 0 0 0 0 0
G - Belbo e Bormida 0 0 0 - 0
H - Scrivia 0 0 0 - 0
I - Pianura settentrionale 0 0 0 - 0
L - Pianura torinese e Colline 0 0 0 - 0
M - Pianura cuneese 0 0 0 - 0
Allerte rosse per fenomeno e zona nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Le 11 zone di allerta del Piemonte

Le zone di allerta sono ambiti territoriali ottimali caratterizzati da risposta meteorologica e/o idrologica omogenea in occasione dell’insorgenza del rischio. 

In generale la perimetrazione segue i limiti dei bacini idrografici; il criterio idrografico consente di individuare aree omogenee dal punto di vista dell’evoluzione dei processi di piena, in quanto la pioggia caduta all’interno di un bacino idrografico può generare effetti sull'intero bacino.

Le zone di allerta sono “ritagliate” sui confini amministrativi regionali. 

La valutazione del rischio viene poi effettuata sulle “aree di riferimento” ad esse associate che possono anche ricomprendere territori esterni alla Regione per tenere conto delle precipitazioni previste o osservate sull’intero bacino idrografico.

Le 11 zone di allerta del Piemonte - Fonte Arpa Piemonte
Codici di allerta su area emessi per stagione e per fenomeno

Nei grafici è rappresentata, per ciascuna delle 11 aree di allertamento, la frequenza stagionale di emissione dei codici di allerta per ogni tipo di rischio (idrogeologico, idraulico, per temporali, per neve e per valanghe). Per ciascun bollettino e su ciascuna area viene conteggiato, per ogni rischio,  il livello massimo di allerta emesso.

Le stagioni meteorologiche sono così intese:

  • inverno dal 01/12 a fine febbraio
  • primavera dal 01/03 al 30/5
  • estate dal 01/06 al 31/08
  • autunno dal 01/09 al 30/11
Area A - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area B - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area C - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area D - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area E - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area F - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area G - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area H - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area I - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area L - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Area M - Codici di allerta emessi per stagione e per fenomeno nel 2024 - Fonte Arpa Piemonte
Informazioni e risorse aggiuntive

Direttiva 27 febbraio 2004: indirizzi operativi per la gestione del sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2004/03/11/59/so/39/sg/pdf

Disciplinare riguardante "Il Sistema di Allertamento e la risposta del sistema regionale di protezione civile" https://www.arpa.piemonte.it/export/sites/default/pubblicazioni/pdf/dgr_07320_1050_30072018.pdf

Bollettino di allerta meteoidrologica di Arpa Piemonte https://www.arpa.piemonte.it/rischi_naturali/snippets_arpa/allerta/index.html

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Acqua