PM10 Numero di superamenti del limite giornaliero nel 2023

Capitolo
PM10
Anno
2024

Nel 2023, in diverse stazioni della rete regionale, sono stati registrati superamenti del valore limite di 50 µg/m³ per la media giornaliera del particolato PM10 in numero maggiore a quanto consentito dalla normativa, ovvero 35 per anno solare. Tali superamenti sono distribuiti principalmente nelle stazioni di traffico urbano delle città di Torino, Asti e Alessandria.

Le province di Cuneo, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola non hanno riportato un numero di superamenti superiore al limite di legge.

Particolato PM10: numero di superamenti del valore limite giornaliero per provincia nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Le stazioni della zona dell’agglomerato di Torino sono quelle che riportano in generale il più elevato numero di superamenti dell’intera rete, con il picco di 66 superamenti registrato nella stazione di traffico urbano di Torino – Grassi. All’interno della stessa zona i valori più bassi sono stati rilevati nelle stazioni di fondo rurale di Baldissero-Parco (0 superamenti) e Druento – la Mandria (6 superamenti). Anche la stazione di fondo suburbano di Leinì (ACEA) – Grande Torino ha misurato solo 17 superamenti, in netto calo rispetto ai 33 del 2022.
Nella zona di Pianura, si confermano critiche le stazioni urbane di traffico di Asti – Baussano, Alessandria - D’Annunzio e Carmagnola-I maggio (TO), mentre tutte le altre rispettano i limiti e presentano una generale riduzione dei valori.
Le stazioni della zona di collina riportano risultati ben al di sotto del limite normativo di 35 superamenti per anno solare.
Nella zona di montagna, anche nel 2023 il limite non è mai stato superato e il numero maggiore di superamenti si è avuto nella stazione di fondo suburbano di Domodossola - Curotti (21 superamenti).

Particolato PM10: numero di superamenti del valore limite giornaliero per zona UE nel 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il grafico successivo illustra in ordine decrescente il numero dei superamenti registrati nel 2023 presso le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria.

Particolato PM10: numero di superamenti del valore limite giornaliero in ordine decrescente nelle stazioni della rete regionale nel 2023. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde) - Fonte Arpa Piemonte

Il maggior numero di superamenti del valore limite giornaliero e le concentrazioni medie più elevate sono stati riscontrati presso le stazioni urbane, in modo particolare quelle di traffico, poste nella parte centrale e pianeggiante della regione, dove è maggiore l’accumulo degli inquinanti - quale il materiale particolato - caratterizzati da lunghi tempi di permanenza in atmosfera. 
Facendo riferimento alle solo stazioni di monitoraggio presenti nei capoluoghi di provincia si evidenzia che:
•    il 31% delle stazioni ha superato il limite giornaliero (50 µg/mc) per più di 35 giorni/anno;
•    1 stazione ha rispettato il riferimento dell’OMS che indica una soglia pari a tre giorni l’anno (di superamento del limite di 50 µg/mc);
•    il 69% delle stazioni presenti nei capoluoghi ha presentato un numero di superamenti fino a 35 volte.

PM10 Media annuale nel 2023

Capitolo
PM10
Anno
2024

Il valore limite di concentrazione media annuale (40 µg/m3) nel 2023 non è stato superato in nessuna stazione della rete regionale. Si tratta del sesto anno consecutivo in cui tale limite è rispettato su tutto il territorio. Le zone di pianura del torinese, cuneese, astigiano, alessandrino e quelle al confine con la Lombardia risultano essere quelle con le concentrazioni relativamente più elevate. 

PM10, concentrazione media annuale per Provincia- anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
PM10, concentrazione media annuale per Zona UE- anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

Il confronto fra i valori medi annui registrati nel 2023 presso le stazioni di monitoraggiomostra che le concentrazioni più elevate sono state rilevate presso le stazioni di traffico delle maggiori aree urbane, quali ad esempio Torino – Grassi (35 µg/m³), Torino – Rebaudengo (33 µg/m³), Torino - Consolata (32 µg/m³), Asti - Baussano (31 µg/m³) e Alessandria – D’Annunzio (30 µg/m³). Per quanto riguarda le stazioni di fondo urbano, i valori di media annuale più elevati si sono osservati nelle stazioni di Alessandria-Volta, Torino-Lingotto e Torino-Rubino (27 µg/m³) mentre per le stazioni di fondo suburbano, la maggiore concentrazione media annua è stata misurata a Cavallermaggiore-Galilei (27 µg/m³).

PM10: concentrazioni medie per l’anno 2023: valori misurati presso le stazioni del SRRQA, posizionate in ordine decrescente di concentrazione. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde). Al nome della stazione è associata una codifica indicante sia la tipologia della stazione sia la zona di appartenenza: TU = Urbana di Traffico, FS = Suburbana di Fondo, FU = Urbana di Fondo, RF = Rurale di Fondo - Fonte Arpa Piemonte

PM10

Tema
Tipo
img-intro
nuvole e sole
Paragrafi

Il particolato PM10, originato direttamente come tale da varie sorgenti (traffico, riscaldamento, attività produttive, ecc.…) e indirettamente dalla trasformazione di composti gassosi (precursori), è l’inquinante ad oggi considerato di maggiore impatto nelle aree urbane. Tale inquinante è composto dalle particelle solide e liquide disperse in atmosfera con diametro inferiore ai 10 µm.

Anno
2024

NO₂ Minima e massima media annuale nel 2023

Anno
2024

I valori di NO2 misurati nel 2023 sono stati generalmente confrontabili con quelli rilevati nel 2022.
La principale fonte di biossido di azoto è rappresentata dal settore dei trasporti, seguito da quello del riscaldamento civile. Infatti, per quanto riguarda i dati del 2023, i valori più elevati di NO2 sono stati misurati prevalentemente nelle stazioni di traffico. Nei grafici seguenti sono riportate le medie annuali misurate nelle stazioni della rete regionale, suddivise per provincia e per Zona UE. 
 

NO2, minima e massima media annua per provincia - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte
NO2, minima e massima media annua per zona UE - anno 2023 - Fonte Arpa Piemonte

NO₂ Media annuale - serie storica

Anno
2024

Nel grafico sottostante sono riportati i box plot delle distribuzioni delle concentrazioni medie annuali misurate da tutte le stazioni della rete regionale nel periodo 2003-2023. 

Biossido di azoto: boxplot dei valori medi annuali delle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria dal 2003 al 2023 Il pallino rosso rappresenta il valore medio di ciascun anno, la linea rossa continua il limite stabilito dal D.Lgs. 155/2010 per la media - Fonte Arpa Piemonte

L’analisi della serie storica per le stazioni della rete regionale mostra una generale tendenza alla riduzione delle concentrazioni medie annue di biossido di azoto nel corso degli anni. In particolare, dal 2018 nessuna stazione di fondo raggiunge il valore limite per la media annuale, mentre tra le stazioni di traffico resta critica, anche nel 2023, Torino - Rebaudengo. Negli ultimi anni il trend di decrescita si è stabilizzato e le oscillazioni annuali delle distribuzioni sembrano essere dovute principalmente alla variazione delle condizioni meteorologiche. 

Per un’analisi di maggiore dettaglio, viene riportato di seguito un focus su tre stazioni della città Metropolitana di Torino: Torino-Consolata, Torino-Rebaudengo e Torino-Lingotto. Si può osservare come il trend storico evidenzi un costante decremento dei valori medi per tutte e tre le stazioni e come la sola stazione di Torino Rebaudengo superi il limite normativo.

Biossido di azoto: trend del valore limite annuale nelle stazioni di Torino-Consolata, Torino-Rebaudengo e Torino–Lingotto (periodo 1991-2023) - Fonte Arpa Piemonte

Dall’analisi del trend dei valori medi annuali suddivisi per tipologia di zona (rurale, suburbana ed urbana) e per tipologia di stazione (fondo e traffico), si osserva come, pur in un contesto di costante riduzione delle concentrazioni nel corso degli anni, le criticità maggiori siano associate alle zone urbane e alle zone di traffico. 

Biossido di azoto: trend del valore medio annuale per tipo di zona - Fonte Arpa Piemonte
Biossido di azoto: trend del valore medio annuale per tipo di stazione - Fonte Arpa Piemonte

Nel grafico seguente sono messi a confronto i livelli annuali di NO2 misurati in due stazioni della rete di Torino - città metropolitana di pianura, con quelli rilevati in due stazioni di Biella, piccola città pedemontana. 
Si sottolinea che la stazione urbana di traffico di Biella-Lamarmora è rappresentativa di una situazione locale in zona pedemontana e non dell’insieme delle stazioni di traffico.
 

Biossido di azoto, andamento della media annua a Torino e a Biella - anni 2003-2023 - Fonte Arpa Piemonte

NO₂ Media annuale nel 2023

Anno
2024

Le concentrazioni medie annue misurate presso le stazioni di monitoraggio evidenziano valori più elevati nell’agglomerato urbano torinese, nei maggiori centri urbani, lungo i principali assi di comunicazione e al confine tra il novarese e la Lombardia. 
Nel grafico sono riportate, in ordine decrescente, le concentrazioni medie annuali rilevate nel 2023 dalle stazioni appartenenti alla rete regionale. Il valore limite di 40 µg/m³ per la media annua è stato rispettato su tutto il territorio regionale tranne che nella stazione di traffico di Torino - Rebaudengo (44 µg/m³). Il confronto con i valori registrati presso le altre stazioni di monitoraggio mostra, nel resto della regione, valori di media annua ampiamente inferiori al valore limite, sia nelle stazioni di traffico  - con le concentrazioni maggiori a Torino – Consolata (35 µg/m³), Collegno – Francia (31 µg/m³) e Carmagnola – I maggio (30 µg/m³), sia in quelle di fondo.

Biossido di azoto: concentrazioni medie per l’anno 2023: valori misurati presso le stazioni del SRRQA, posizionate in ordine decrescente di concentrazione. La forma dell’indicatore definisce la tipologia di stazione (cerchio per le stazioni di fondo, quadrato per le stazioni da traffico), il colore indica il superamento del valore limite (rosso) o il suo rispetto (verde) - Fonte Arpa Piemonte

Nei grafici seguenti sono riportate le medie annuali misurate nel 2023 nelle stazioni della rete regionale suddivise per zone UE e per ambito provinciale.

Biossido di azoto, medie annuali misurate nelle stazioni della rete regionale suddivise per zone UE- anno 2023 (% dati=>85%) - Fonte Arpa Piemonte
Biossido di azoto, medie annuali misurate nelle stazioni della rete regionale suddivise per provincia- anno 2023 (% dati=>85%) - Fonte Arpa Piemonte

Biossido di azoto (NO₂)

Tema
Tipo
img-intro
nuvole e sole
Paragrafi

Il biossido di azoto è tra gli  ossidi di azoto quello di maggiore interesse per la protezione della salute umana; tale inquinante - di origine sia primaria sia secondaria e con un ruolo importante nelle reazioni fotochimiche nonché di precursore degli ioni nitrato presenti nel particolato - ha tra le principali fonti emissive il traffico veicolare e la produzione di energia termica.
Nel 2023 il biossido di azoto prosegue sul territorio regionale il lento trend discendente in atto negli ultimi 30 anni ed interrotto nel 2017 a causa di una meteorologia particolarmente sfavorevole alla dispersione degli inquinanti. 
A partire dal 2019 non si sono più registrati superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana (200 µg/m³ da non superarsi per più di 18 volte nel corso dell’anno) in nessuna postazione di monitoraggio presente sul territorio regionale.
Il valore limite annuale per la protezione della salute umana - pari a 40 µg/m3 e calcolato come media su un anno civile, è stato rispettato su tutto il territorio regionale tranne che nella stazione di traffico di Torino - Rebaudengo (44 µg/m³). Tale stazione è collocata in un contesto caratterizzato da un intenso traffico veicolare e da una notevole antropizzazione del territorio.
 

Anno
2024

Reti di monitoraggio della qualità dell'aria

Anno
2024

In Piemonte il Sistema Regionale di Rilevamento per la misura della qualità dell’aria è costituito, al 31 dicembre 2023 da:

  • 58 stazioni fisse per il monitoraggio in continuo di parametri chimici, delle quali 4 di proprietà privata;
  • 6 laboratori mobili attrezzati, per realizzare campagne brevi di monitoraggio;
  • 1 Centro Operativo Regionale (COR) dove i dati rilevati sono sottoposti alla validazione automatica ed interattiva di primo livello dal personale delle strutture dipartimentali del territorio.

I dati puntuali prodotti dalla rete di rilevamento sono disponibili sulle pagine del sito http://www.aria.ambiente.piemonte.it
 

Rete delle stazioni rilevamento qualità dell'aria 2023 - Fonte Arpa Piemonte

La rete di monitoraggio della qualità dell'aria è consultabile in tempo reale anche sul   Geoportale di Arpa Piemonte

Le stazioni sono dislocate sul territorio in modo da rappresentare in maniera significativa le diverse caratteristiche ambientali inerenti alla qualità dell’aria. 

Più in dettaglio le stazioni di traffico sono collocate in posizione tale da misurare prevalentemente gli inquinanti provenienti da emissioni veicolari; le stazioni di fondo rilevano livelli di inquinamento non direttamente influenzati da singole sorgenti ma riferibili al loro contributo integrato, mentre quelle industriali rilevano il contributo connesso alle limitrofe attività produttive.

I punti di misura ove sono misurati o campionati i principali inquinanti sono descritti in relazione alla loro collocazione per tipo di zona o per tipo di stazione.

Per quanto riguarda il tipo di zona, buona parte della strumentazione è installata in zone urbane, dove vive una parte rilevante della popolazione e ove sono generalmente più elevati i valori degli inquinanti.

Stazioni per il monitoraggio della qualità dell'aria, suddivisione per tipo di zona
Tipo zona Benzene Benzo(a)pirene NO2 SO2 CO O3 PM10 PM2,5 Metalli tossici Black Carbon NH3
Rurale 1 5 10 1 2 9 10 6 2 1
Suburbana 5 11 15 3 2 11 15 11 8 1 2
Urbana 9 22 29 5 7 11 39 22 12 1 1
Stazioni per il monitoraggio della qualità dell'aria, suddivisione per tipo di zona - Fonte Arpa Piemonte

Riguardo il tipo di stazione, le stazioni di fondo ospitano una parte importante della strumentazione in quanto sono più rappresentative dell’esposizione media della popolazione.

Stazioni per il monitoraggio della qualità dell'aria, suddivisione per tipo di stazione
Tipo stazione Benzene Benzo(a)pirene NO2 SO2 CO O3 PM10 PM2,5 Metalli tossici Black Carbon NH3
Fondo 10 24 36 3 3 31 41 31 11 2 4
Industriale 1 1 1 1
Traffico 5 13 18 5 8 22 8 10
Stazioni per il monitoraggio della qualità dell'aria, suddivisione per tipo di stazione - Fonte Arpa Piemonte

Monitoraggio della qualità dell'aria

Tema
Tipo
img-intro
monitoraggio della qualità dell'aria
Paragrafi

Il monitoraggio della qualità dell'aria è condotto con metodologie comparabili in tutta l'Unione Europea sulla base della Direttiva 2008/50/EC “Qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” che identifica il miglioramento della qualità dell’aria come un obiettivo chiave della legislazione ambientale con l'intento di ridurre il numero di decessi legati all’inquinamento.

Centrale è l'informazione al pubblico sul livello di inquinamento e sui rischi connessi.
La direttiva in particolare definisce le soglie per la valutazione di ciascuna sostanza inquinante, i criteri per il metodo di valutazione e stabilisce i limiti, gli obiettivi e gli obblighi che gli Stati membri devono raggiungere entro un determinato periodo.

La direttiva richiede la comunicazione dei risultati della valutazione e le informazioni relative ai piani e programmi messi in campo, per consentire alla Commissione di valutare il rispetto delle disposizioni delle direttive. Inoltre, prevede che alla Commissione, agli Stati membri, agli stakeholder, alla Agenzia Europea dell’Ambiente e a tutti i cittadini siano fornite informazioni armonizzate sui dati misurati e la valutazione e gestione della qualità dell’aria.

Infine, la 2008/50/EC spinge sull’ottenimento di informazioni sulla qualità dell’aria ambiente che supportino il monitoraggio delle tendenze a lungo termine e garantisce che le informazioni siano sempre messe a disposizione dei cittadini.

La successiva Decisione 2011/850/UE, meglio conosciuta come IPR “Implementing Provision on Reporting” della direttiva sulla qualità dell’aria, supporta la notifica e lo scambio di informazioni e facilita l’elaborazione dei dati mediante l’uso di avanzati strumenti elettronici e portali web.

La lettura combinata della direttiva e della decisione evidenzia degli importanti dettagli, quali:

  • zonizzazione territoriale e gli agglomerati urbani chiariscono qual è la scala di valutazione e gestione della qualità dell’aria;
  • i punti di campionamento usati per la valutazione della qualità dell’aria ambiente sono basati sull’esposizione della popolazione e la tutela dell’ambiente;
  • metodi di misurazione di riferimento sono stabiliti e così pure i livelli critici;
  • sono da monitorare le concentrazioni di ozono (O3), biossido di zolfo (SO2), biossido di azoto (NO2), ossidi totali di azoto (NOx), le particelle (PM10 e PM2,5), piombo (Pb), benzene (BTX) e monossido di carbonio (CO);
  • l’utilizzo dei modelli di diffusione trasporto per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, dopo una opportuna convalida dei dati.

Gli Stati membri dovrebbero essere tenuti a rendere disponibili le informazioni in una forma “machine readable” standardizzata in linea con l’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità Europea (INSPIRE).

La Commissione ha realizzato un portale della qualità dell’aria ambiente per raccogliere i dati e renderli accessibili a tutti i Paesi membri e ai Paesi vicini che vogliano aderire su base volontaria.

Per il pubblico è importante disporre di dati aggiornati che siano facili da capire e di facile accesso.

Inoltre, per la comunità scientifica indipendente, è molto importante disporre di informazioni aggiornate in un formato standardizzato.

Informazioni e risorse aggiuntive

Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008 , relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa http://data.europa.eu/eli/dir/2008/50/oj

2011/850/UE: Decisione di esecuzione della Commissione, del 12 dicembre 2011, recante disposizioni di attuazione delle direttive 2004/107/CE e 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda lo scambio reciproco e la comunicazione di informazioni sulla qualità dell’aria ambiente http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2011/850/oj

Direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2007, che istituisce un'Infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità europea (Inspire) http://data.europa.eu/eli/dir/2007/2/oj

European Air Quality Portal The Data and Information Gateway on Air Quality in Europe https://aqportal.discomap.eea.europa.eu/

Air - European Commission (europa.eu) https://environment.ec.europa.eu/topics/air_en
 

Anno
2024

Previsione di innesco delle colate detritiche incanalate

Anno
2024

Il Centro Funzionale Regionale di Arpa Piemonte ha realizzato un sistema di monitoraggio e nowcasting dei fenomeni torrentizi denominato DEFENSE.

Le elaborazioni riguardanti la probabilità di innesco di processi torrentizi operate dal modello DEFENSE hanno cadenza oraria e sono pubblicate quotidianamente (eccezion fatta per i giorni festivi in assenza di allerta) entro le ore 13. In caso di allerta, la sintesi delle elaborazioni del modello possono essere pubblicate più volte in un singolo giorno per fornire aggiornamenti sugli gli scenari di innesco di colate detritiche incanalate nel corso di un evento pluviometrico severo.

DEFENSE (DEbris Flows triggEred by storms - Nowcasting SystEm)

Attraverso un'architettura PostgresSQL/PostGIS si individuano i bacini alpini che sono, o saranno interessati da piogge potenzialmente pericolose, stimando il solido di precipitazione tramite il sistema di radar meteorologici, potendo così valutare la probabilità di innesco di processi torrentizi nei bacini stessi.

I bacini alpini sono stati classificati in tre tipologie partendo dalla litologia prevalente del loro substrato (classificazione Clay Weathering Index - CWI), la quale governa i processi che in questi avvengono:

- bacini Excellent Clay Maker (ECM) contraddistinti da conoidi alluvionali di forma irregolare, con pendenze moderate, di ridotte dimensioni rispetto all’area del bacino alimentante (5%) e caratterizzati da flussi detritici coesivi (comportamento viscoplastico). Tali bacini hanno una frequenza di inneschi molto elevata (in media regionale 1 innesco ogni 2 anni), sono sensibili a piogge di moderata intensità (≥20 mm/h) e la stagione prevalente di innesco è l’estate, dove sono più frequenti i temporali;

- bacini Good Clay Maker (GCM) contraddistinti da conoidi alluvionali a forma di ventaglio regolare, con profilo debolmente pendente, molto ampi rispetto all’area del bacino alimentante (20%), e caratterizzati da flussi detritici coesivi (comportamento viscoplastico). Tali bacini hanno una frequenza di inneschi moderatamente elevata (in media regionale 1 innesco ogni 5 anni), sono sensibili a piogge di forte intensità (≥30 mm/h) e la stagione prevalente di innesco risulta essere la tarda primavera (maggio-giugno), dove le precipitazioni sono caratterizzate da componenti sia convettive che advettive;

- bacini Bad Clay Maker (ECM) contraddistinti da conoidi alluvionali di forma lobata, con pendenze anche elevate in apice di conoide, di dimensioni variabili, ma con valori sempre al di sotto del 10% dell’area del bacino alimentante, sono inoltre caratterizzati da flussi detritici non coesivi (comportamento collisionale-frizionale). Tali bacini mostrano una bassa frequenza di inneschi (in media regionale 1 oltre i 10 anni), sono sensibili a piogge di intensità molto forte (≥50 mm/h) e le stagioni prevalenti di innesco risultano essere la primavera e l’autunno, dove le precipitazioni sono principalmente caratterizzate da dall’essere estese, prolungate e spesso a carattere estremo. In estate gli inneschi sono rari poiché causati da supercelle temporalesche di forte intensità o fronti temporaleschi caratterizzati da intensità e stazionarietà elevate.

Bacini individuati per il modello DEFENSE - Fonte Arpa Piemonte

Per l'identificazione e il tracciamento dei temporali viene utilizzato un algoritmo denominato TREC (Tracking Radar Echoes by Correlation) in grado di seguire una o più celle temporalesche durante la loro evoluzione e definirne le caratteristiche principali. Quando una o più celle temporalesche di intensità nota interessano, o interesseranno nell’ora successiva, uno o più bacini sensibili a quel tipo di precipitazione, il sistema produrrà un’allerta.

Identificazione e il tracciamento dei temporali attraverso l'algoritmo denominato TREC (Tracking Radar Echoes by Correlation) - Fonte Arpa Piemonte

Le ellissi in figura rappresentano le celle temporalesche, identificate dal radar, a cui viene assegnata una colorazione in base a un indice di severità crescente (da 1 a 5). I tracciati in rosso rappresentano i percorsi osservati e previsti delle celle e i numeri nel centroide dell’ellisse possono indicare, l’ora di tracciamento o il valore massimo di riflettività del radar (in dBZ), che corrisponde a un’intensità di precipitazione in mm/h. Nella figura seguente è riportata a titolo d’esempio una situazione di allerta per un bacino (poligono in giallo) su cui sono indicate la data e l’ora di emissione dell’allerta a seguito della quale si è effettivamente verificato un fenomeno torrentizio.

Per le previsioni a breve-medio termine si utilizzano come input le previsioni meteorologiche quantitative (QPE/QPF) per valutare a cadenza oraria, nell’intervallo di 48 ore dal momento dell’acquisizione delle previsioni meteorologiche (emissione quotidiana alle ore 00:UTC), l’eventuale occorrenza di uno o più fenomeni di colata detritica che possono verificarsi al superamento dei valori soglia di precipitazione, in piccoli bacini alpini ricadenti all’interno di una più ampia sezione valliva del bacino principale (Macrobacini, rappresentati nella figura seguente). Al contrario delle simulazioni operate tramite l’input da radar meteorologico, che interessano singolarmente e separatamente i 2100 bacini alpini, le previsioni meteorologiche quantitative a cadenza oraria sono caratterizzate da una risoluzione spaziale più bassa rispetto alle stime radar, a causa dei limiti imposti delle dimensioni della griglia utilizzata dal modello previsionale COSMO-2I e ICON-IT (rispettivamente di 2,2 e 2,5 Km di risoluzione orizzontale). Per questo motivo, a tutti i piccoli bacini compresi in un dato Macrobacino è assegnato il medesimo valore di pioggia oraria prevista per le varie scadenze temporali.

Aggregazione dei bacini per la valutazione delle precipitazioni nel modello DEFENSE - Fonte Arpa Piemonte

Nella figura seguente è riportato a titolo d’esempio il confronto tra massimi di pioggia oraria previsti e le soglie di innesco assegnate ai bacini ricadenti all’interno del Macrobacino della Dora di Cesana Torrente (Dora Riparia).

Valutazione delle soglie di innesco nel modello DEFENSE - Fonte Arpa Piemonte

Riferimenti bibliografici

Tiranti D., Bertolotto P., Cremonini R., Gaeta A.R., Vela N. (2023) The Territorial Debris Flow Early Warning System of Piemonte (North-western Italy). In: Proceedings of the 8th International Conference on Debris-Flow Hazards Mitigation. EPJ Web of Conferences.

Tiranti D., Cremonini R., Marco F., Gaeta A.R., Barbero S. (2014) The DEFENSE (DEbris Flows triggEred by storms - Nowcasting SystEm): an early warning system for torrential processes by radar storm tracking using a Geographic Information System (GIS). Computers & Geosciences 70:  96-109; Elsevier. DOI: 10.1016/j.cageo.2014.05.004

Tiranti D., Cremonini R., Asprea I., Marco F. (2016) Driving Factors for Torrential Mass-Movements Occurrence in the Western Alps. Front. Earth Sci. 4:16. DOI: 10.3389/feart.2016.00016