Radioattività ambientale
Il controllo dello stato della radioattività, sia di origine naturale che artificiale, avviene attraverso le reti di monitoraggio della radioattività ambientale.
Sul territorio piemontese insiste sia la rete nazionale, coordinata ora da ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) sia quella regionale, concordata con la Regione Piemonte e focalizzata su alcune realtà specifiche del territorio.
Nell’ambito delle reti vengono analizzate matrici ambientali e matrici alimentari. Il radionuclide artificiale che viene ancora misurato in ambiente e talora anche in alcuni alimenti è il Cs-137, che deriva essenzialmente dall’incidente di Chernobyl del 1986.
In alcune matrici vengono ancora talvolta misurati lo Sr-90 e il Plutonio risalenti ai test nucleari effettuati in atmosfera negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, seppur in tracce molto deboli.
Il fine ultimo delle reti è il calcolo di dose all’individuo rappresentativo della popolazione, dovuto principalmente all’ingestione di alimenti contenenti radionuclidi e all'irraggiamento proveniente dal suolo e dai raggi cosmici.
I livelli di concentrazione dei radionuclidi si sono mantenuti in linea con gli anni precedenti e quindi la dose ricevuta dalla popolazione è rimasta sostanzialmente uguale agli anni scorsi.
Arpa Piemonte, Dipartimento Tematico Rischi Fisici e Tecnologici, è il riferimento in Piemonte delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale.
In base all’esito delle misure effettuate ogni anno viene stimata la dose efficace all’individuo rappresentativo della popolazione piemontese.
La dose dovuta alla radioattività artificiale risulta sempre molto inferiore a quella dovuta alla radioattività naturale.
Informazioni e risorse aggiuntive
Cesio 137 - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Cesio-137
Stronzio 90 - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Stronzio-90
Plutonio - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Plutonio