Redazione RSA

Progetto Aria outdoor e Salute

Il progetto “Aria Outdoor e Salute: un atlante integrato a supporto delle decisioni e della ricerca” avviato a fine 2022 e con durata 48 mesi ha l’obiettivo generale di rendere esigibile in ogni regione partecipante la capacità di valutare l'impatto dell'inquinamento dell'aria sulla salute per informare i processi decisionali, soprattutto in aree ad alto rischio di infrazione, attraverso la messa a punto di un modello esportabile a tutte le regioni italiane. Il nodo centrale del progetto, che coinvolge 8 Regioni, è la costruzione dell'atlante e della struttura di governance delle informazioni disponibili, come generazione, elaborazione, interpretazione e fruizione. 

L'atlante dovrà garantire un set minimo di informazioni su qualità dell'aria ed esiti di salute potenzialmente correlati. In questo percorso, un obiettivo specifico è dedicato alle Valutazioni d'impatto per quantificare gli effetti sulla salute dell'inquinamento in ogni area geografica e per differenti esiti. Il sistema permetterà anche di valutare scenari controfattuali per stimare le conseguenze di possibili interventi di riduzione dell'inquinamento o di mitigazione degli effetti. 

Informazioni e contenuti aggiuntivi:

Salute e ambiente https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/salute-ambiente-clima

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il progetto “Aria Outdoor e Salute: un atlante integrato a supporto delle decisioni e della ricerca” avviato a fine 2022 e con durata 48 mesi ha l’obiettivo generale di rendere esigibile in ogni regione partecipante la capacità di valutare l'impatto dell'inquinamento dell'aria sulla salute per informare i processi decisionali, soprattutto in aree ad alto rischio di infrazione, attraverso la messa a punto di un modello esportabile a tutte le regioni italiane. Il nodo centrale del progetto, che coinvolge 8 Regioni, è la costruzione dell'atlante e della struttura di governance delle informazioni disponibili, come generazione, elaborazione, interpretazione e fruizione. 

L'atlante dovrà garantire un set minimo di informazioni su qualità dell'aria ed esiti di salute potenzialmente correlati. In questo percorso, un obiettivo specifico è dedicato alle Valutazioni d'impatto per quantificare gli effetti sulla salute dell'inquinamento in ogni area geografica e per differenti esiti. Il sistema permetterà anche di valutare scenari controfattuali per stimare le conseguenze di possibili interventi di riduzione dell'inquinamento o di mitigazione degli effetti. 

Informazioni e contenuti aggiuntivi:

Salute e ambiente https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/salute-ambiente-clima

 

Anno
2025

Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR)

Anno
2025

Nel marzo 2022 è stato approvato il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) che assolve tra gli altri, a due obiettivi fondamentali: da un lato orientare le politiche regionali a quelle del pacchetto Clima Energia e del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), dall'altro sostenere e promuovere un’intera filiera industriale e di ricerca che ha grandi opportunità di crescita.

La programmazione strategica che trova riscontro nel Piano è finalizzata a ridurre ulteriormente le emissioni dannose per la salute e ad incrementare la quota di consumi energetici coperta da fonti rinnovabili, riducendo così i consumi facendo meno ricorso alle fonti fossili. In Piemonte si potrà così diminuire del 30 per cento il consumo di energia entro il 2030, ma soprattutto raggiungere una quota vicino al 50 per cento di produzione di energia elettrica regionale proveniente da fonti energetiche rinnovabili.

Il Piano assume una valenza strategica proiettata nel prossimo decennio, perché dota il nostro territorio non solo di uno strumento di pianificazione in ambito energetico e ambientale, i cui indirizzi ci porteranno a raggiungere gli obiettivi discendenti dal cosiddetto Pacchetto Energia pulita in un’ottica di sostenibilità ambientale, competitività e sviluppo durevole ma anche perché, potenziando energia e calore da fonti energetiche rinnovabili come sole, acqua, biomassa, vento, mette la nostra regione nelle condizioni di essere meno dipendente dall'approvvigionamento di gas e petrolio e renderla il più possibile autonoma, per salvaguardare la produzione industriale e l’uso elettrico civile.

Il PEAR inoltre contiene un Allegato specifico (All. 4) specificatamente dedicato al tema cambiamento climatico ed energia in cui viene evidenziato non solo il contributo della politica energetica alla mitigazione del fenomeno, ma anche come il comparto debba individuare specifiche misure di adattamento in relazione agli scenari climatici sul nostro territorio. Inoltre, con l'Allegato 5 si forniscono indicazioni sull'evoluzione delle emissioni di CO2 in Piemonte anche in funzione delle politiche individuate dal Piano.

A tale proposito si evidenzia come la Regione Piemonte, proprio con le proprie politiche energetiche, sia già instradata per raggiungere gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra e siano stati fatti significativi miglioramenti nell'intensità di carbonio del consumo finale di energia, soprattutto per ciò che concerne la generazione elettrica. L’azione strategica volta a promuovere sia il passaggio a combustibili con minore intensità di carbonio, sia l’efficienza energetica, sia l’introduzione delle fonti rinnovabili di energia sta dando già interessanti risultati.
Inoltre, il nuovo Allegato 6 “Rapporto statistico sull’energia in Piemonte”, che fornisce un quadro aggiornato al 2017-2018 dei dati energetici regionali. Il rapporto conferma l’attualità della traiettoria (2015-2030) stimata dal PEAR ai fini del conseguimento degli obiettivi strategici di sviluppo delle FER e di riduzione dei consumi energetici al 2030.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Piano Energetico Ambientale Regionale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sviluppo/sviluppo-energetico-sostenibile/piano-energetico-ambientale-regionale-pear

 

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Clima/Energia

Sistema MOVE IN (Monitoraggio dei Veicoli INquinanti)

Il sistema MOVE IN (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti) fa parte delle azioni previste dalle Disposizioni straordinarie in materia di qualità dell’aria tese al maggior coinvolgimento e responsabilizzazione dei diversi attori del territorio e dei cittadini, nonché ad aumentare la conoscenza sulle abitudini di mobilità dei cittadini piemontesi.

A partire dal 1 agosto 2024, Regione Piemonte offre ai nuovi aderenti a Move-In, che scelgono come territorio di adesione il Piemonte e anche eventualmente insieme ad altri territori, la gratuità della fornitura e dell’installazione del servizio.

Il servizio attivato in Regione Piemonte è ad adesione volontaria e monitora, attraverso una piattaforma informatica, le percorrenze dei veicoli all’interno dei territori soggetti a limitazione della circolazione a fini ambientali. 

Il sistema, a fronte dell’assegnazione di una soglia chilometrica annuale da poter utilizzare nelle aree soggette a limitazione del traffico per motivi ambientali, obbliga il cittadino ad una maggior consapevolezza connessa all’uso dei veicoli privati; la limitazione del traffico è estesa territorialmente a tutti i comuni oggetto di limitazioni e non solo sulle aree urbanizzate (dove attualmente sono in vigore le misure strutturali) e temporalmente a tutti i giorni dell’anno 24 ore/giorno (non solo in alcuni giorni e fasce orarie come stabilito nelle attuali limitazioni strutturali del traffico). All’esaurimento dei chilometri “concessi” in funzione delle caratteristiche emissive del veicolo, lo stesso non potrà più circolare fino alla conclusione dell’annualità di riferimento. Il sistema non consente la circolazione dei veicoli in caso di attivazione delle misure temporanee di limitazione della circolazione in caso di previsione di perduranti situazioni di accumulo degli inquinanti.

 

Informazioni e risorse aggiuntive
 

Sistema MOVE IN - Monitoraggio dei Veicoli INquinanti:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/move-monitoraggio-dei-veicoli-inquinanti

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il sistema MOVE IN (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti) fa parte delle azioni previste dalle Disposizioni straordinarie in materia di qualità dell’aria tese al maggior coinvolgimento e responsabilizzazione dei diversi attori del territorio e dei cittadini, nonché ad aumentare la conoscenza sulle abitudini di mobilità dei cittadini piemontesi.

A partire dal 1 agosto 2024, Regione Piemonte offre ai nuovi aderenti a Move-In, che scelgono come territorio di adesione il Piemonte e anche eventualmente insieme ad altri territori, la gratuità della fornitura e dell’installazione del servizio.

Il servizio attivato in Regione Piemonte è ad adesione volontaria e monitora, attraverso una piattaforma informatica, le percorrenze dei veicoli all’interno dei territori soggetti a limitazione della circolazione a fini ambientali. 

Il sistema, a fronte dell’assegnazione di una soglia chilometrica annuale da poter utilizzare nelle aree soggette a limitazione del traffico per motivi ambientali, obbliga il cittadino ad una maggior consapevolezza connessa all’uso dei veicoli privati; la limitazione del traffico è estesa territorialmente a tutti i comuni oggetto di limitazioni e non solo sulle aree urbanizzate (dove attualmente sono in vigore le misure strutturali) e temporalmente a tutti i giorni dell’anno 24 ore/giorno (non solo in alcuni giorni e fasce orarie come stabilito nelle attuali limitazioni strutturali del traffico). All’esaurimento dei chilometri “concessi” in funzione delle caratteristiche emissive del veicolo, lo stesso non potrà più circolare fino alla conclusione dell’annualità di riferimento. Il sistema non consente la circolazione dei veicoli in caso di attivazione delle misure temporanee di limitazione della circolazione in caso di previsione di perduranti situazioni di accumulo degli inquinanti.

 

Informazioni e risorse aggiuntive
 

Sistema MOVE IN - Monitoraggio dei Veicoli INquinanti:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/move-monitoraggio-dei-veicoli-inquinanti

 

Anno
2025

Incentivazione dell’utilizzo del Trasporto Pubblico Locale (TPL)

La Regione Piemonte ha introdotto il Bonus TPL - Bonus Trasporto Pubblico Locale, in attuazione del Piano Regionale di Qualità dell’Aria, al fine di promuovere l'uso del trasporto pubblico e della mobilità collettiva e ridurre le emissioni degli inquinanti in atmosfera (principalmente polveri sottili e ossidi di azoto).

Sarà possibile utilizzare il bonus, pari a 100 euro, per l’acquisto o per il rimborso di un abbonamento "annuale" o "plurimensile studenti" per il trasporto pubblico locale su ferro e gomma (autobus, tram, metropolitana e treni) e in acque interne (navigazione del Lago Maggiore).

La misura ha durata pluriennale, con conclusione nel 2026, e ha l'obiettivo di incentivare lo spostamento di utenti dal mezzo individuale al trasporto collettivo anche al fine della riduzione delle percorrenze dei veicoli privati e, pertanto, delle relative emissioni inquinanti. 

Il bando rientra nell’ambito delle misure previste dal PRQA ed è in linea con l’accordo di programma sottoscritto dalla Regione Piemonte e dalle regioni del Bacino Padano, per contrastare le emissioni legate al settore dei trasporti su strada.

 

 
Informazioni e risorse aggiuntive

 

Bonus Trasporto pubblico Locale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/bonus-trasporto-pubblico-locale-tpl

 

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

La Regione Piemonte ha introdotto il Bonus TPL - Bonus Trasporto Pubblico Locale, in attuazione del Piano Regionale di Qualità dell’Aria, al fine di promuovere l'uso del trasporto pubblico e della mobilità collettiva e ridurre le emissioni degli inquinanti in atmosfera (principalmente polveri sottili e ossidi di azoto).

Sarà possibile utilizzare il bonus, pari a 100 euro, per l’acquisto o per il rimborso di un abbonamento "annuale" o "plurimensile studenti" per il trasporto pubblico locale su ferro e gomma (autobus, tram, metropolitana e treni) e in acque interne (navigazione del Lago Maggiore).

La misura ha durata pluriennale, con conclusione nel 2026, e ha l'obiettivo di incentivare lo spostamento di utenti dal mezzo individuale al trasporto collettivo anche al fine della riduzione delle percorrenze dei veicoli privati e, pertanto, delle relative emissioni inquinanti. 

Il bando rientra nell’ambito delle misure previste dal PRQA ed è in linea con l’accordo di programma sottoscritto dalla Regione Piemonte e dalle regioni del Bacino Padano, per contrastare le emissioni legate al settore dei trasporti su strada.

 

 
Informazioni e risorse aggiuntive

 

Bonus Trasporto pubblico Locale:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/bonus-trasporto-pubblico-locale-tpl

 

 

Anno
2025

Adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva

Il programma di interventi "Ambiti Urbani", destinato ai 76 Comuni che stanno attuando le misure di limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, mira a ridisegnare gli spazi pubblici urbani attraverso interventi veloci, a basso costo e scalabili, con l’obiettivo di incrementare la pedonalità e promuovere la mobilità sostenibile a beneficio dell’ambiente, della sicurezza e della qualità della vita in città, per riportare lo spazio pubblico al centro del quartiere e della vita degli abitanti.

Regione Piemonte ha finanziato 40 progetti per un importo di 8.300.000,00 € per le annualità  2022-2024. Il contributo massimo concedibile per singolo Comune è stato di 300.000 €.

Gli obiettivi specifici della misura sono molteplici: ridurre il valore degli inquinanti degli ambiti urbani, incentivare una mobilità alternativa all’auto e consolidare l’utilizzo della bicicletta all’interno dell’ambito urbano, migliorare la qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini creando effetti positivi sulla salute e il benessere delle comunità, incrementare i servizi ecosistemici per concorrere al miglioramento della qualità dell’aria, in attuazione del Piano della Qualità dell’aria della Regione Piemonte.

Due le tipologie di interventi ammessi:

  • realizzazione di percorsi ciclabili, zone scolastiche, interventi di urbanismo tattico e aree pedonali;
  • programmi di riforestazione urbana e realizzazione di interventi di de-pavimentazione.


 Sulla pagina dedicata del sito web regionale, sono disponibili tutte le informazioni sulla misura, le linee guida e i materiali didattici utilizzati durante la Masterclass "Promuovere la mobilità attiva e riqualificare gli ambiti urbani", tenutasi nell'ottobre 2024.

 

Informazioni e risorse aggiuntive

 

Programma di interventi Ambiti Urbani:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/ambiti-urbani-adattamento-nuove-forme-mobilita-sostenibile-attiva

 

Bandi adattamento ambiti urbani:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/programma-interventi-ladattamento-ambiti-urbani-nuove-forme-mobilita-sostenibile-attiva-0

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il programma di interventi "Ambiti Urbani", destinato ai 76 Comuni che stanno attuando le misure di limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, mira a ridisegnare gli spazi pubblici urbani attraverso interventi veloci, a basso costo e scalabili, con l’obiettivo di incrementare la pedonalità e promuovere la mobilità sostenibile a beneficio dell’ambiente, della sicurezza e della qualità della vita in città, per riportare lo spazio pubblico al centro del quartiere e della vita degli abitanti.

Regione Piemonte ha finanziato 40 progetti per un importo di 8.300.000,00 € per le annualità  2022-2024. Il contributo massimo concedibile per singolo Comune è stato di 300.000 €.

Gli obiettivi specifici della misura sono molteplici: ridurre il valore degli inquinanti degli ambiti urbani, incentivare una mobilità alternativa all’auto e consolidare l’utilizzo della bicicletta all’interno dell’ambito urbano, migliorare la qualità dell’ambiente e della vita dei cittadini creando effetti positivi sulla salute e il benessere delle comunità, incrementare i servizi ecosistemici per concorrere al miglioramento della qualità dell’aria, in attuazione del Piano della Qualità dell’aria della Regione Piemonte.

Due le tipologie di interventi ammessi:

  • realizzazione di percorsi ciclabili, zone scolastiche, interventi di urbanismo tattico e aree pedonali;
  • programmi di riforestazione urbana e realizzazione di interventi di de-pavimentazione.


 Sulla pagina dedicata del sito web regionale, sono disponibili tutte le informazioni sulla misura, le linee guida e i materiali didattici utilizzati durante la Masterclass "Promuovere la mobilità attiva e riqualificare gli ambiti urbani", tenutasi nell'ottobre 2024.

 

Informazioni e risorse aggiuntive

 

Programma di interventi Ambiti Urbani:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/ambiti-urbani-adattamento-nuove-forme-mobilita-sostenibile-attiva

 

Bandi adattamento ambiti urbani:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/programma-interventi-ladattamento-ambiti-urbani-nuove-forme-mobilita-sostenibile-attiva-0

 

Anno
2025

Incentivi per la sostituzione degli impianti a biomassa legnosa

Bando per il cofinanziamento di interventi effettuati dai cittadini piemontesi e finalizzati alla sostituzione di generatori a biomassa legnosa di potenza inferiore a 35 kWt.

Il presente bando si propone di perseguire un duplice obiettivo:

  • Migliorare la qualità dell’aria mediante la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal riscaldamento domestico.
  • Incrementare l’efficienza energetica incentivando l’adozione di generatori di calore domestici ad alta efficienza.

Il bando concede un contributo economico per la rottamazione di vecchi generatori a biomassa legnosa e l’acquisto e l’installazione di nuovi modelli certificati e innovativi.

Il contributo a fondo perduto, previsto fino ad esaurimento delle risorse disponibili, si aggiunge al finanziamento ottenuto dal GSE tramite il “Conto Termico”.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bando sostituzione generatori a biomassa legnosa:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/sostituzione-generatori-alimentati-biomassa-legnosa

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Bando per il cofinanziamento di interventi effettuati dai cittadini piemontesi e finalizzati alla sostituzione di generatori a biomassa legnosa di potenza inferiore a 35 kWt.

Il presente bando si propone di perseguire un duplice obiettivo:

  • Migliorare la qualità dell’aria mediante la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal riscaldamento domestico.
  • Incrementare l’efficienza energetica incentivando l’adozione di generatori di calore domestici ad alta efficienza.

Il bando concede un contributo economico per la rottamazione di vecchi generatori a biomassa legnosa e l’acquisto e l’installazione di nuovi modelli certificati e innovativi.

Il contributo a fondo perduto, previsto fino ad esaurimento delle risorse disponibili, si aggiunge al finanziamento ottenuto dal GSE tramite il “Conto Termico”.
 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bando sostituzione generatori a biomassa legnosa:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/sostituzione-generatori-alimentati-biomassa-legnosa

 

Anno
2025

Piano Stralcio Agricoltura del Piano Regionale per la Qualità dell'aria

Nel corso del 2023 è stato approvato Piano Stralcio del Piano Regionale per la Qualità dell'Aria per  l'Agricoltura il quale definisce l’ambito di applicazione, la stima delle riduzioni emissive di ammoniaca e del miglioramento programmato della qualità dell'aria, nonché i tempi previsti per conseguire tali obiettivi. 

Le misure e gli interventi previsti dal Piano Stralcio, sono stati oggetto di valutazione tecnica da parte di ARPA Piemonte, al fine di valutare le potenzialità in termini di riduzioni emissive ed in termini di scenari di qualità dell’aria. 

Gli obiettivi del Piano Stralcio Agricoltura della Regione Piemonte sono sicuramente più sfidanti rispetto a quanto previsto dall’attuale normativa in ambito ambientale ed agricolo e prevede di intervenire sulla quasi totalità del comparto zootecnico regionale.
 

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Piano stralcio Agricoltura:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/agroambiente-meteo-suoli/piano-stralcio-per-qualita-dellaria-agricoltura

 

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Nel corso del 2023 è stato approvato Piano Stralcio del Piano Regionale per la Qualità dell'Aria per  l'Agricoltura il quale definisce l’ambito di applicazione, la stima delle riduzioni emissive di ammoniaca e del miglioramento programmato della qualità dell'aria, nonché i tempi previsti per conseguire tali obiettivi. 

Le misure e gli interventi previsti dal Piano Stralcio, sono stati oggetto di valutazione tecnica da parte di ARPA Piemonte, al fine di valutare le potenzialità in termini di riduzioni emissive ed in termini di scenari di qualità dell’aria. 

Gli obiettivi del Piano Stralcio Agricoltura della Regione Piemonte sono sicuramente più sfidanti rispetto a quanto previsto dall’attuale normativa in ambito ambientale ed agricolo e prevede di intervenire sulla quasi totalità del comparto zootecnico regionale.
 

 

Informazioni e risorse aggiuntive


Piano stralcio Agricoltura:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/agroambiente-meteo-suoli/piano-stralcio-per-qualita-dellaria-agricoltura

 

 

Anno
2025

PSR e CSR - Adattamento e mitigazione per il cambiamento climatico

Le principali misure del PSR 2014-2022 della Regione Piemonte volte a promuovere l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima (priorità 5 dello sviluppo rurale) sono descritte nell’ambito delle Risposte relative alle componenti Territorio (tipi di operazione 8.1.1 – Imboschimenti di terreni agricoli e non agricoli e 10.1.4 – Sistemi colturali ecocompatibili) e Aria (tipi di operazione 4.1.3 – Riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera e 10.1.5 – Tecniche per la riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera). La dotazione finanziaria nel PSR per tali tipi di interventi ammonta a circa 100 milioni di euro.

Esiste inoltre nel PSR una serie di misure destinate alla gestione dei rischi nel settore agricolo ma anch’esse riconducibili alla prevenzione e all’adattamento agli effetti del cambiamento climatico: si tratta delle sotto-misure 5.1 (Sostegno a investimenti in azioni di prevenzione volte a ridurre le conseguenze di probabili calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici) e 5.2 (Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici). In effetti, questi interventi, che sono declinati sia nella prevenzione e il ripristino dei danni di tipo biotico (flavescenza dorata della vite, sharka delle drupacee, batteriosi dell'actinidia e danni da organismi nocivi di nuova introduzione notificati ai sensi della direttiva 2000/29/CE) sia nella prevenzione dei danni di tipo abiotico (grandine, tempesta, pioggia forte), sono volti a fronteggiare eventi la cui intensità, frequenza e durata sono collegate in una certa misura al cambiamento climatico. Le risorse stanziate nel PSR per tali tipi di interventi ammontano a circa 36 milioni di euro.

Anche nella programmazione CSR 2023-2027 vi sono interventi che sostengono azioni finalizzare all’adattamento e alla mitigazione del cambiamento climatico. 

I principali interventi del CSR che contribuiscono all’adattamento e alla mitigazione del cambiamento climatico, in relazione alle componenti Territorio, sono:

  • SRA03 - Tecniche lavorazione ridotta dei suoli;
  • SRA05 - Inerbimento colture arboree;
  • SRA07 - Conversione seminativi a prati e pascoli;
  • SRA28 - Sostegno per mantenimento della forestazione/imboschimento e sistemi agro-forestali;
  • SRD05 - Impianti forestazione/imboschimento e sistemi agro-forestali su terreni agricoli.

Invece, i principali interventi del CSR che contribuiscono all’adattamento e alla mitigazione del cambiamento climatico, in relazione alla componente Aria, sono:

  • SRA13 - impegni specifici gestione effluenti zootecnici;
  • SRD02 - Investimenti produttivi agricoli per ambiente, clima e benessere animale.

La dotazione finanziaria nel CSR per tali tipi di interventi ammonta a circa 42 milioni di euro.

Per quanto riguarda il crescente rischio climatico e meteorologico e l’insorgenza di problemi sanitari come fitopatie e epizoozie che mettono a repentaglio le produzioni agricole e zootecniche il CSR continua, analogamente al PSR, a disporre misure di prevenzione o mitigazione dei conseguenti danni attraverso l’intervento SRD06 - Investimenti per la prevenzione ed il ripristino del potenziale produttivo agricolo. Ultimamente, a causa dei mutamenti climatici e del presentarsi di fenomeni atmosferici di maggiore entità e frequenza, l’agricoltura è soggetta a crisi e rischi dovuti a fattori ambientali sui quali gli agricoltori non possono esercitare nessun genere di controllo. L’intervento è volto ad incentivare sistemi di prevenzione attivi, che consentano l’ottenimento di adeguati livelli produttivi, con particolare riferimento alle produzioni maggiormente esposte a danni biotici e ad avversità climatiche. Al 2024 sono stati aperti 3 bandi sull’intervento SRD06 per un totale di circa 5 milioni di euro. Le risorse finanziare stanziate nell’ambito del CSR per tale tipo di intervento ammontano a circa 12 milioni di euro.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Le principali misure del PSR 2014-2022 della Regione Piemonte volte a promuovere l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima (priorità 5 dello sviluppo rurale) sono descritte nell’ambito delle Risposte relative alle componenti Territorio (tipi di operazione 8.1.1 – Imboschimenti di terreni agricoli e non agricoli e 10.1.4 – Sistemi colturali ecocompatibili) e Aria (tipi di operazione 4.1.3 – Riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera e 10.1.5 – Tecniche per la riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera). La dotazione finanziaria nel PSR per tali tipi di interventi ammonta a circa 100 milioni di euro.

Esiste inoltre nel PSR una serie di misure destinate alla gestione dei rischi nel settore agricolo ma anch’esse riconducibili alla prevenzione e all’adattamento agli effetti del cambiamento climatico: si tratta delle sotto-misure 5.1 (Sostegno a investimenti in azioni di prevenzione volte a ridurre le conseguenze di probabili calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici) e 5.2 (Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici). In effetti, questi interventi, che sono declinati sia nella prevenzione e il ripristino dei danni di tipo biotico (flavescenza dorata della vite, sharka delle drupacee, batteriosi dell'actinidia e danni da organismi nocivi di nuova introduzione notificati ai sensi della direttiva 2000/29/CE) sia nella prevenzione dei danni di tipo abiotico (grandine, tempesta, pioggia forte), sono volti a fronteggiare eventi la cui intensità, frequenza e durata sono collegate in una certa misura al cambiamento climatico. Le risorse stanziate nel PSR per tali tipi di interventi ammontano a circa 36 milioni di euro.

Anche nella programmazione CSR 2023-2027 vi sono interventi che sostengono azioni finalizzare all’adattamento e alla mitigazione del cambiamento climatico. 

I principali interventi del CSR che contribuiscono all’adattamento e alla mitigazione del cambiamento climatico, in relazione alle componenti Territorio, sono:

  • SRA03 - Tecniche lavorazione ridotta dei suoli;
  • SRA05 - Inerbimento colture arboree;
  • SRA07 - Conversione seminativi a prati e pascoli;
  • SRA28 - Sostegno per mantenimento della forestazione/imboschimento e sistemi agro-forestali;
  • SRD05 - Impianti forestazione/imboschimento e sistemi agro-forestali su terreni agricoli.

Invece, i principali interventi del CSR che contribuiscono all’adattamento e alla mitigazione del cambiamento climatico, in relazione alla componente Aria, sono:

  • SRA13 - impegni specifici gestione effluenti zootecnici;
  • SRD02 - Investimenti produttivi agricoli per ambiente, clima e benessere animale.

La dotazione finanziaria nel CSR per tali tipi di interventi ammonta a circa 42 milioni di euro.

Per quanto riguarda il crescente rischio climatico e meteorologico e l’insorgenza di problemi sanitari come fitopatie e epizoozie che mettono a repentaglio le produzioni agricole e zootecniche il CSR continua, analogamente al PSR, a disporre misure di prevenzione o mitigazione dei conseguenti danni attraverso l’intervento SRD06 - Investimenti per la prevenzione ed il ripristino del potenziale produttivo agricolo. Ultimamente, a causa dei mutamenti climatici e del presentarsi di fenomeni atmosferici di maggiore entità e frequenza, l’agricoltura è soggetta a crisi e rischi dovuti a fattori ambientali sui quali gli agricoltori non possono esercitare nessun genere di controllo. L’intervento è volto ad incentivare sistemi di prevenzione attivi, che consentano l’ottenimento di adeguati livelli produttivi, con particolare riferimento alle produzioni maggiormente esposte a danni biotici e ad avversità climatiche. Al 2024 sono stati aperti 3 bandi sull’intervento SRD06 per un totale di circa 5 milioni di euro. Le risorse finanziare stanziate nell’ambito del CSR per tale tipo di intervento ammontano a circa 12 milioni di euro.

Anno
2025

Impianti fotovoltaici ed agrivoltaici in aree agricole

Anno
2025

Il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), è lo strumento con cui gli Stati Membri dell’Unione Europea identificano politiche e misure di attuazione nazionale degli impegni europei di riduzione delle emissioni e per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima con orizzonte al 2030.

I dati presentati nell’ambito del documento, indicano chiaramente una crescita sostenuta del comparto delle rinnovabili, in special modo di Eolico e Fotovoltaico.
Se comparato con gli ultimi anni, il tasso di crescita previsto dovrebbe raggiungere livelli mai visti fino ad ora, con l’obiettivo di incrementare, assumendo come anno di riferimento il 2022 (da ultima bozza del Decreto Aree Idonee), la potenza di rinnovabili istallate di circa 80 GW: considerando che il totale di rinnovabili istallato nel 2022 è stato di circa 3 GW, la sfida posta da tale obiettivo è evidente. 

Come se già l’istallazione di 80GW di rinnovabili non fosse un traguardo molto ambizioso, va aggiunto che anche le strategie d’istallazione influiranno in modo drammatico sulla possibilità che tale potenza aggiuntiva incida sulle emissioni di gas climalteranti. Infatti, l’inclusione sempre maggiore di impianti eolici e fotovoltaici porterà ad un’inevitabile differenza del valore dell’energia da essi derivante, non solo in base alla sua quantità, ma anche in base al momento in cui l’energia verrà prodotta, sia nell’arco della giornata che  nel corso dell’intero l’anno.

Considerando che sia per il costo, sia per la disponibilità di siti idonei all’istallazione, l’implementazione degli impianti eolici si prevede molto limitata, per cui la maggior parte di potenza rinnovabile aggiuntiva deriverà da impianti fotovoltaici portando la curva di distribuzione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili ad assumere sempre più la forma di quella riportata nella figura sottostante (rif. ad un impianto da 3 kWh).

In base alla potenza fotovoltaica istallata, si avrà dunque in estate un surplus di energia immessa in rete, durante specifiche ore, a fronte di un deficit di produzione in inverno.

Questo porterà ad un abbassamento del valore dell’energia durante l’estate, nelle ore di picco di produzione fotovoltaica, od addirittura ad un surplus che dovrà subire dei tagli (curtailment) per evitare sovraccarichi della rete: come conseguenza, si prevede un decremento ingente della produzione fotovoltaica potenziale e la conseguente perdita di efficienza, aumento di CO2/equivalente per kWh prodotto ed infine perdita di valore dell’investimento fatto per la costruzione dell’impianto.

Per evitare gli effetti appena descritti, data la tecnologia attuale e prossima futura, si potrebbe decidere di istallare meno potenza fotovoltaica, il che porterebbe però ad un deficit di energia durante i mesi invernali, da colmare grazie alla produzione derivante da impianti programmabili, idroelettrici, termoelettrici e, in via ipotetica, nucleari. Tra le forme elencate, la potenza idroelettrica potrà essere aumentata solo in maniera contenuta (per problemi ecologici e di siti disponibili), mentre gli impianti nucleari non possono essere al momento istallati sul territorio nazionale: quindi il tutto si tradurrebbe nell’impossibilità di dismettere gli impianti termoelettrici, con il conseguente mantenimento di buona parte della produzione di CO2 per fini energetici ed il problema aggiuntivo di dover prevedere un incremento degli incentivi rivolti a questa tipologia di impianto, dal momento che, non producendo tutto l’anno al massimo delle loro potenzialità, vedrebbero incrementato il costo al MWh dell’energia prodotta.

Anche la possibilità di istallare accumuli elettrochimici e/o impianti di ripompaggio è molto limitata, dati anche i costi ed i tempi di realizzazione, per cui tale soluzione viene indicata da Terna e da diversi studi di settore come utile soltanto a stabilizzare la rete elettrica, non per redistribuire l’energia prodotta durante l’arco della giornata o addirittura durante l’arco dell’anno.
Esempi di Stati dove sono state istallate ingenti quantità di fotovoltaico ed eolico (Germania e California) indicano che vi sono stati benefici molto limitati dal punto di vista ambientale e nulli, o negativi, relativamente al costo dell’energia all’utente finale.
In California si è registrato in 15 anni un incremento dei prezzi dell’energia all’utente finale del 98%, rispetto al 30% degli altri stati USA ed inoltre non vi sono stati grossi guadagni dal punto di vista ambientale, visto che nonostante gli ingenti investimenti la California ancora produce il 42% dell’elettricità dal gas naturale ed importa il 20% circa del suo fabbisogno elettrico.
In Germania, dopo oltre 500 miliardi di euro investiti per il piano Nazionale rinnovabili (Energiwende), la bolletta tedesca ancora è la seconda più cara d’Europa e le emissioni di CO2 sono tra le peggiori in Europa, in quanto si continua ancora a bruciare molto carbone per la produzione elettrica ed il Governo tedesco ha in programma di abbattere parte delle emissioni con l’istallazione di 25 GW di impianti a Gas ed il mantenimento in opera delle  centrali termoelettriche in genere.

Considerati i problemi relativi all’istallazione massiccia di impianti fotovoltaici, è logica conseguenza dover bilanciare bene la necessità di incrementare la produzione energetica da tale fonte, con quella di non arrecare eccessivo danno all’ambiente ed all’agricoltura: il consumo di suolo che deriva inevitabilmente dagli impianti utility scale fotovoltaici, ed il conseguente considerevole impatto sui terreni agricoli e su altre matrici ambientali sono nettamente evidenziati dal report ISPRA sul consumo di suolo.

A risolvere parzialmente il problema per i suoli agricoli ha ripreso vigore di recente una tecnologia già sperimentata decenni fa, con la proposta di soluzioni integrate: l’Agrivoltaico.

Si tratta semplicemente di una struttura fotovoltaica, composta da pannelli del tutto simili a quelli di un impianto fotovoltaico standard, che permette l’integrazione della produzione elettrica a quella della produzione agricola sottostante. 
Ovviamente tale soluzione prevede per unità di superficie una perdita parziale di entrambe le produzioni: ad oggi i valori medi di riferimento sono di una perdita del 30% della produzione agricola e del 20% della produzione elettrica.
Va considerato che mantenendo il 70% della produzione, occupare il 20% del suolo in più rispetto ad un impianto fotovoltaico standard risulta comunque più vantaggioso per l’agricoltura che occupare meno superficie ma eliminando del tutto la produzione agricola al di sotto di essa.

La Regione ha deciso quindi di muoversi in tal senso, indicando per le aree agricole di maggior pregio come “best practice” l’istallazione di impianti agrivoltaici e lasciando libertà di istallare impianti fotovoltaici standard nelle aree considerate meno strategiche per la produzione agricola regionale.


Gli atti di riferimento, emanati nel 2023, ed i dettagli sulle linee di indirizzo adottate sono reperibili alla pagina https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/agroambiente-meteo-suoli/indicazioni-sullinstallazione-impianti-fotovoltaici-aree-agricole

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione

PSR e CSR - Preservazione, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi connessi all'agricoltura

Il Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte, nell’ambito delle azioni volte a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura, prevede il sostegno all’adesione ai metodi dell’agricoltura biologica da parte delle aziende agricole. Il sostegno, recato dalla misura 11 (“Agricoltura biologica”), può riguardare sia la conversione agli impegni dell’agricoltura biologica (sotto-misura 11.1) che il mantenimento degli impegni (sotto-misura 11.2).

L’entità economica del sostegno è stabilita in modo da coprire i maggiori costi sostenuti dalle aziende per l'applicazione dei metodi dell’agricoltura biologica sanciti dal regolamento UE 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e dal regolamento (UE) 2017/625 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari. Gli impegni devono essere assunti sull’intera SAU aziendale, con la possibile eccezione di corpi aziendali separati da cui si ricavano produzioni distinguibili (per tipo di coltura) rispetto alle altre e aventi magazzino distinto dei fattori produttivi (concimi, fitofarmaci, ecc.).

Il sostegno consiste in premi annui per ettaro di superficie agricola modulati in funzione del tipo di produzione vegetale, atti a compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno derivanti dagli impegni assunti o mantenuti rispetto alle pratiche ordinarie e agli obblighi di “baseline” (cioè derivanti dalla normativa ambientale dell’Unione europea) e a quelli derivanti dal “greening” della politica agricola comune. Viene erogato, ove richiesto, il pagamento relativo alla superficie delle colture coltivate con metodo biologico che sono destinate all’alimentazione del bestiame allevato con metodo biologico.

Il PSR della Regione Piemonte 2014-2022 prevede uno stanziamento di 72 milioni di euro a favore della misura di sostegno all’agricoltura biologica, di cui 31 milioni per la conversione e 41 per il mantenimento, con l’obiettivo di sostenere il metodo di produzione biologica su 34.600 ettari di superficie agricola.

Di seguito è riportato il dettaglio degli impegni agro-ambientali di durata quinquennale attivati, suddivisi per anno-campagna e con l’indicazione delle superfici interessate e del numero dei beneficiari.

Impegni agro-ambientali per l'Operazione 11, suddivisi per anno-campagna e con l’indicazione delle superfici interessate e del numero dei beneficiari.

Oltre al sostegno dell’agricoltura biologica, il PSR prevede altri tipi di operazioni volti a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura. I principali sono i seguenti:

  • 4.4.1 - Elementi naturaliformi dell’agroecosistema, consistente nel sostegno alla realizzazione di formazioni arbustive e/o arboree, aree umide, strutture per la fauna selvatica e strutture per la fruizione ecocompatibile di aree di pregio ambientale o paesaggistico (dotazione finanziaria di quasi 2,8 milioni di euro). Il PSR prevede inoltre un tipo di operazione associato (10.1.7 - Gestione di elementi naturaliformi dell'agroecosistema), che sostiene la manutenzione di formazioni vegetali e aree umide, la realizzazione di colture a perdere per l'alimentazione della fauna selvatica e di fasce inerbite ai margini delle coltivazioni (dotazione di 2 milioni di euro);
     
  • 10.1.2 - Interventi a favore della biodiversità nelle risaie, consistente nel sostegno alla creazione di condizioni più favorevoli alla biodiversità rispetto alla pratica ordinaria, ottenibili mediante il mantenimento di una riserva d'acqua anche durante le asciutte e l'inerbimento di un argine di risaia (dotazione di 16,66 milioni di euro);
     
  • 10.1.8 - Allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono, che compensa mediante un premio annuo i costi aggiuntivi e il mancato guadagno derivanti dagli impegni assunti dagli allevatori per 5 anni, per tutti gli animali appartenenti alle razze autoctone minacciate di abbandono; la compensazione è mediamente del 49% rispetto ai maggiori costi e ai minori ricavi rispetto alle razze ordinariamente allevate nel territorio regionale (dotazione di 38,6 milioni di euro).

    Le razze ammissibili al sostegno sono:

    - bovini: Pezzata Rossa d’Oropa, Varzese o Tortonese, Valdostana Pezzata Nera, Barà-Pustertaler, Bruna linea carne;
    - ovini: Sambucana, Garessina, Frabosana, Saltasassi, Tacola, Delle Langhe, Savoiarda
    - caprini: Sempione, Vallesana, Roccaverano, Grigia delle Valli di Lanzo.

Analogamente al PSR, anche la nuova programmazione CSR 2023-2027 sostiene, attraverso diversi interventi agro-climatico-ambientali, azioni finalizzate a preservazione, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi connessi all'agricoltura.

Nel corso del 2023 sono stati attivati i seguenti interventi:

  • SRA12 - Colture a perdere corridoi ecologici fasce ecologiche: pagamento annuale per ettaro a favore dei beneficiari che destinano una quota della superficie aziendale alla semina di colture a perdere o alla costituzione di corridoi o fasce ecologiche che esplicano un benefico effetto sulla biodiversità e mirano in particolare a creare o ripristinare condizioni favorevoli per la sussistenza, lo sviluppo e l’attività riproduttiva della fauna selvatica, incrementando il grado di connettività tra gli elementi naturali del territorio e limitando le azioni di disturbo derivanti dalle attività agricole, così da creare un ambiente più idoneo anche per specie di interesse conservazionistico. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 500.000 euro.
     
SRA12 - Colture a perdere corridoi ecologici fasce ecologiche
Anno campagna N. beneficiari Superficie a Premio richiesta (ha)
2024 13 81
  • SRA14 – Allevatori custodi agro-biodiversità: Sostegno ad Unità di Bestiame Adulto (UBA) a favore di beneficiari che si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche di interesse locale soggette a rischio di estinzione genetica, meno produttive rispetto ad altre razze e destinate ad essere abbandonate se non viene garantito un adeguato livello di reddito e il mantenimento di un modello di agricoltura sostenibile. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 15 milioni di euro.
SRA14 – Allevatori custodi agro-biodiversità
Anno campagna N. beneficiari UBA a premio richiesto (n.) Di cui Bovini Di cui Caprini Di cui Ovini
2023 85 804 632 12 160
2024 77 791 631 8 152
  • SRA18 – Impegni per l’apicoltura: Pagamento annuale a favore di beneficiari che praticano l'attività apistica in aree particolarmente importanti dal punto di vista ambientale e naturalistico L’intervento, mira sia a contrastare il declino degli impollinatori, sia a supportare pratiche di apicoltura volte alla tutela della biodiversità. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 8 milioni di euro.
SRA18 – Impegni per l’apicoltura
Anno campagna N. beneficiari Alveari a Premio richiesti (n.)
2023 429 72.348
2024 411 70.214
  • SRA22 – Impegni specifici risaie: pagamento annuale per ettaro di SAU a favore dei beneficiari che aderiscono volontariamente agli impegni previsti mediante la compensazione dei minori ricavi e/o maggiori costi sostenuti. La risaia costituisce un habitat assai ricco di biodiversità, in particolare per la presenza di significative popolazioni di uccelli quali ardeidi, limicoli, anatidi e rallidi, che lo frequentano per la sosta e l’alimentazione. L’intervento si pone l’obiettivo di mitigare le conseguenze negative della pratica dell'asciutta sulla biodiversità della risaia e favorire la dotazione ecologica delle risaie per soddisfare le necessità biologiche delle specie faunistiche tipiche di questi ambienti. Inoltre, promuove la realizzazione, nell’ambito delle camere di risaia, durante il ciclo colturale del riso, di una riserva d'acqua tale da consentire agli organismi acquatici di sopravvivere anche durante le asciutte. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 20 milioni di euro.
SRA22 – Impegni specifici risaie
Anno campagna N. beneficiari Superficie a Premio richiesta (ha)
2024 401 32.117
  • SRA29 – Produzione biologica: Pagamento annuale per ettaro a favore degli agricoltori che si impegnano, per 5 anni, a convertire la produzione in produzione biologica e a mantenerla dopo la conversione oppure solo a mantenere la produzione biologica se già adottata prima dell'adesione all'intervento. L’agricoltura biologica contribuisce pertanto a ridurre il rischio di inquinamento e degrado delle matrici ambientali connesso all’uso dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti e a promuovere la salvaguardia della risorsa acqua, la tutela della risorsa suolo, la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità, del paesaggio agrario e il miglioramento della qualità dell’aria. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 53 milioni di euro.
  • SRD04.B - Elementi naturaliformi dell'agroecosistema: intervento finalizzato alla realizzazione di investimenti non produttivi agricoli con una chiara e diretta caratterizzazione ambientale. Nello specifico, lo scopo del sotto-intervento B è stimolare le aziende agricole alla tutela della biodiversità attraverso: la realizzazione di formazioni arbustive e arboree a tutela della biodiversità (es. siepi, filari arborei e/o arbustivi etc), la realizzazione e/o ripristino della funzionalità di infrastrutture ecologiche connesse all’acqua (es. laghetti, stagni, aree umide), l’installazione di strutture atte a favorire la riproduzione, il rifugio, il riposo e l'alimentazione di specie di interesse conservazionistico e di strutture finalizzate alla fruizione ecocompatibile degli ambienti naturali (es. capanni di osservazione e pannelli informativi e didattici etc). La dotazione finanziaria complessiva è di circa 2 milioni di euro.
SRD04.B - Elementi naturaliformi dell'agroecosistema
Anno bando N. domande presentate Valore domanda
2024 21 1.120.377,23
Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte, nell’ambito delle azioni volte a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura, prevede il sostegno all’adesione ai metodi dell’agricoltura biologica da parte delle aziende agricole. Il sostegno, recato dalla misura 11 (“Agricoltura biologica”), può riguardare sia la conversione agli impegni dell’agricoltura biologica (sotto-misura 11.1) che il mantenimento degli impegni (sotto-misura 11.2).

L’entità economica del sostegno è stabilita in modo da coprire i maggiori costi sostenuti dalle aziende per l'applicazione dei metodi dell’agricoltura biologica sanciti dal regolamento UE 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e dal regolamento (UE) 2017/625 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari. Gli impegni devono essere assunti sull’intera SAU aziendale, con la possibile eccezione di corpi aziendali separati da cui si ricavano produzioni distinguibili (per tipo di coltura) rispetto alle altre e aventi magazzino distinto dei fattori produttivi (concimi, fitofarmaci, ecc.).

Il sostegno consiste in premi annui per ettaro di superficie agricola modulati in funzione del tipo di produzione vegetale, atti a compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno derivanti dagli impegni assunti o mantenuti rispetto alle pratiche ordinarie e agli obblighi di “baseline” (cioè derivanti dalla normativa ambientale dell’Unione europea) e a quelli derivanti dal “greening” della politica agricola comune. Viene erogato, ove richiesto, il pagamento relativo alla superficie delle colture coltivate con metodo biologico che sono destinate all’alimentazione del bestiame allevato con metodo biologico.

Il PSR della Regione Piemonte 2014-2022 prevede uno stanziamento di 72 milioni di euro a favore della misura di sostegno all’agricoltura biologica, di cui 31 milioni per la conversione e 41 per il mantenimento, con l’obiettivo di sostenere il metodo di produzione biologica su 34.600 ettari di superficie agricola.

Di seguito è riportato il dettaglio degli impegni agro-ambientali di durata quinquennale attivati, suddivisi per anno-campagna e con l’indicazione delle superfici interessate e del numero dei beneficiari.

Impegni agro-ambientali per l'Operazione 11, suddivisi per anno-campagna e con l’indicazione delle superfici interessate e del numero dei beneficiari.

Oltre al sostegno dell’agricoltura biologica, il PSR prevede altri tipi di operazioni volti a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura. I principali sono i seguenti:

  • 4.4.1 - Elementi naturaliformi dell’agroecosistema, consistente nel sostegno alla realizzazione di formazioni arbustive e/o arboree, aree umide, strutture per la fauna selvatica e strutture per la fruizione ecocompatibile di aree di pregio ambientale o paesaggistico (dotazione finanziaria di quasi 2,8 milioni di euro). Il PSR prevede inoltre un tipo di operazione associato (10.1.7 - Gestione di elementi naturaliformi dell'agroecosistema), che sostiene la manutenzione di formazioni vegetali e aree umide, la realizzazione di colture a perdere per l'alimentazione della fauna selvatica e di fasce inerbite ai margini delle coltivazioni (dotazione di 2 milioni di euro);
     
  • 10.1.2 - Interventi a favore della biodiversità nelle risaie, consistente nel sostegno alla creazione di condizioni più favorevoli alla biodiversità rispetto alla pratica ordinaria, ottenibili mediante il mantenimento di una riserva d'acqua anche durante le asciutte e l'inerbimento di un argine di risaia (dotazione di 16,66 milioni di euro);
     
  • 10.1.8 - Allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono, che compensa mediante un premio annuo i costi aggiuntivi e il mancato guadagno derivanti dagli impegni assunti dagli allevatori per 5 anni, per tutti gli animali appartenenti alle razze autoctone minacciate di abbandono; la compensazione è mediamente del 49% rispetto ai maggiori costi e ai minori ricavi rispetto alle razze ordinariamente allevate nel territorio regionale (dotazione di 38,6 milioni di euro).

    Le razze ammissibili al sostegno sono:

    - bovini: Pezzata Rossa d’Oropa, Varzese o Tortonese, Valdostana Pezzata Nera, Barà-Pustertaler, Bruna linea carne;
    - ovini: Sambucana, Garessina, Frabosana, Saltasassi, Tacola, Delle Langhe, Savoiarda
    - caprini: Sempione, Vallesana, Roccaverano, Grigia delle Valli di Lanzo.

Analogamente al PSR, anche la nuova programmazione CSR 2023-2027 sostiene, attraverso diversi interventi agro-climatico-ambientali, azioni finalizzate a preservazione, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi connessi all'agricoltura.

Nel corso del 2023 sono stati attivati i seguenti interventi:

  • SRA12 - Colture a perdere corridoi ecologici fasce ecologiche: pagamento annuale per ettaro a favore dei beneficiari che destinano una quota della superficie aziendale alla semina di colture a perdere o alla costituzione di corridoi o fasce ecologiche che esplicano un benefico effetto sulla biodiversità e mirano in particolare a creare o ripristinare condizioni favorevoli per la sussistenza, lo sviluppo e l’attività riproduttiva della fauna selvatica, incrementando il grado di connettività tra gli elementi naturali del territorio e limitando le azioni di disturbo derivanti dalle attività agricole, così da creare un ambiente più idoneo anche per specie di interesse conservazionistico. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 500.000 euro.
     
SRA12 - Colture a perdere corridoi ecologici fasce ecologiche
Anno campagna N. beneficiari Superficie a Premio richiesta (ha)
2024 13 81
  • SRA14 – Allevatori custodi agro-biodiversità: Sostegno ad Unità di Bestiame Adulto (UBA) a favore di beneficiari che si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche di interesse locale soggette a rischio di estinzione genetica, meno produttive rispetto ad altre razze e destinate ad essere abbandonate se non viene garantito un adeguato livello di reddito e il mantenimento di un modello di agricoltura sostenibile. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 15 milioni di euro.
SRA14 – Allevatori custodi agro-biodiversità
Anno campagna N. beneficiari UBA a premio richiesto (n.) Di cui Bovini Di cui Caprini Di cui Ovini
2023 85 804 632 12 160
2024 77 791 631 8 152
  • SRA18 – Impegni per l’apicoltura: Pagamento annuale a favore di beneficiari che praticano l'attività apistica in aree particolarmente importanti dal punto di vista ambientale e naturalistico L’intervento, mira sia a contrastare il declino degli impollinatori, sia a supportare pratiche di apicoltura volte alla tutela della biodiversità. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 8 milioni di euro.
SRA18 – Impegni per l’apicoltura
Anno campagna N. beneficiari Alveari a Premio richiesti (n.)
2023 429 72.348
2024 411 70.214
  • SRA22 – Impegni specifici risaie: pagamento annuale per ettaro di SAU a favore dei beneficiari che aderiscono volontariamente agli impegni previsti mediante la compensazione dei minori ricavi e/o maggiori costi sostenuti. La risaia costituisce un habitat assai ricco di biodiversità, in particolare per la presenza di significative popolazioni di uccelli quali ardeidi, limicoli, anatidi e rallidi, che lo frequentano per la sosta e l’alimentazione. L’intervento si pone l’obiettivo di mitigare le conseguenze negative della pratica dell'asciutta sulla biodiversità della risaia e favorire la dotazione ecologica delle risaie per soddisfare le necessità biologiche delle specie faunistiche tipiche di questi ambienti. Inoltre, promuove la realizzazione, nell’ambito delle camere di risaia, durante il ciclo colturale del riso, di una riserva d'acqua tale da consentire agli organismi acquatici di sopravvivere anche durante le asciutte. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 20 milioni di euro.
SRA22 – Impegni specifici risaie
Anno campagna N. beneficiari Superficie a Premio richiesta (ha)
2024 401 32.117
  • SRA29 – Produzione biologica: Pagamento annuale per ettaro a favore degli agricoltori che si impegnano, per 5 anni, a convertire la produzione in produzione biologica e a mantenerla dopo la conversione oppure solo a mantenere la produzione biologica se già adottata prima dell'adesione all'intervento. L’agricoltura biologica contribuisce pertanto a ridurre il rischio di inquinamento e degrado delle matrici ambientali connesso all’uso dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti e a promuovere la salvaguardia della risorsa acqua, la tutela della risorsa suolo, la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità, del paesaggio agrario e il miglioramento della qualità dell’aria. La dotazione finanziaria complessiva è di circa 53 milioni di euro.
  • SRD04.B - Elementi naturaliformi dell'agroecosistema: intervento finalizzato alla realizzazione di investimenti non produttivi agricoli con una chiara e diretta caratterizzazione ambientale. Nello specifico, lo scopo del sotto-intervento B è stimolare le aziende agricole alla tutela della biodiversità attraverso: la realizzazione di formazioni arbustive e arboree a tutela della biodiversità (es. siepi, filari arborei e/o arbustivi etc), la realizzazione e/o ripristino della funzionalità di infrastrutture ecologiche connesse all’acqua (es. laghetti, stagni, aree umide), l’installazione di strutture atte a favorire la riproduzione, il rifugio, il riposo e l'alimentazione di specie di interesse conservazionistico e di strutture finalizzate alla fruizione ecocompatibile degli ambienti naturali (es. capanni di osservazione e pannelli informativi e didattici etc). La dotazione finanziaria complessiva è di circa 2 milioni di euro.
SRD04.B - Elementi naturaliformi dell'agroecosistema
Anno bando N. domande presentate Valore domanda
2024 21 1.120.377,23
Anno
2025