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La rete di connessione paesaggistica

Il Piano paesaggistico regionale (Ppr) promuove la formazione della Rete di connessione paesaggistica (Art. 42 delle Norme di Attuazione), costituita dall’integrazione degli elementi delle reti ecologica, storico-culturale e fruitiva. Il Piano riconosce la rete ecologica regionale, come individuata dalla l.r. 19/2009, intesa come sistema integrato di risorse naturali interconnesse, volto ad assicurare in tutto il territorio regionale le condizioni di base, anche per la sostenibilità ambientale dei processi di trasformazione e, in primo luogo, per la conservazione attiva della biodiversità.

Il concetto di Rete promosso dal Ppr presenta analogie e differenze con il concetto di Inrastrutture verdi promosso dalla Strategia UE. Entrambi i concetti richiamano quello di rete ecologica polivalente o multifunzionale in cui la connettività dei sistemi naturali, seminaturali, agrari e urbani svolge funzioni multiple rispetto al tema della biodiversità, della riconoscibilità dei paesaggi identitari e dei valori storico-culturali, nonché della fruibilità degli spazi verdi urbani, periurbani e del benessere delle popolazioni, in definitiva della qualità della vita.

Il concetto di multifunzionalità della Rete però, con la Strategia EU, si arricchisce degli aspetti sociali, economici e del riconoscimento del valore dei benefici che gli ecosistemi erogano naturalmente. Emerge con forza il concetto di servizi ecosistemici, forniti principalmente dal capitale naturale ma anche dal capitale culturale.

Il Ppr incorpora pienamente il concetto di rete multifunzionale ante Strategia europea, essendo stato avviato il processo di pianificazione diversi anni prima, quando non era ancora entrato in maniera così dirompente il tema del riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici nelle prassi di pianificazione del territorio. È con la Strategia per le Infrastrutture verdi che il tema dei servizi ecosistemici esce, infatti, dalla settorialità in cui era stato fino ad allora confinato. 

Il Ppr, nel corso della sua formazione ha riconosciuto l’emergere di questa nuova visione e ha individuato tra le iniziative di rilevanza regionale, l’implementazione delle infrastrutture verdi e dei servizi ecosistemici e lasciato ai progetti strategici e ai progetti europei l’approfondimento di queste tematiche nell’attuazione del piano. Esso, infatti, non è inteso in modo statico ma la sua visione strategica permette di implementare, attraverso piani e progetti locali e di area vasta, temi nuovi e strategici per lo sviluppo sostenibile, in linea con i cambiamenti in atto.

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
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Il Piano paesaggistico regionale (Ppr) promuove la formazione della Rete di connessione paesaggistica (Art. 42 delle Norme di Attuazione), costituita dall’integrazione degli elementi delle reti ecologica, storico-culturale e fruitiva. Il Piano riconosce la rete ecologica regionale, come individuata dalla l.r. 19/2009, intesa come sistema integrato di risorse naturali interconnesse, volto ad assicurare in tutto il territorio regionale le condizioni di base, anche per la sostenibilità ambientale dei processi di trasformazione e, in primo luogo, per la conservazione attiva della biodiversità.

Il concetto di Rete promosso dal Ppr presenta analogie e differenze con il concetto di Inrastrutture verdi promosso dalla Strategia UE. Entrambi i concetti richiamano quello di rete ecologica polivalente o multifunzionale in cui la connettività dei sistemi naturali, seminaturali, agrari e urbani svolge funzioni multiple rispetto al tema della biodiversità, della riconoscibilità dei paesaggi identitari e dei valori storico-culturali, nonché della fruibilità degli spazi verdi urbani, periurbani e del benessere delle popolazioni, in definitiva della qualità della vita.

Il concetto di multifunzionalità della Rete però, con la Strategia EU, si arricchisce degli aspetti sociali, economici e del riconoscimento del valore dei benefici che gli ecosistemi erogano naturalmente. Emerge con forza il concetto di servizi ecosistemici, forniti principalmente dal capitale naturale ma anche dal capitale culturale.

Il Ppr incorpora pienamente il concetto di rete multifunzionale ante Strategia europea, essendo stato avviato il processo di pianificazione diversi anni prima, quando non era ancora entrato in maniera così dirompente il tema del riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici nelle prassi di pianificazione del territorio. È con la Strategia per le Infrastrutture verdi che il tema dei servizi ecosistemici esce, infatti, dalla settorialità in cui era stato fino ad allora confinato. 

Il Ppr, nel corso della sua formazione ha riconosciuto l’emergere di questa nuova visione e ha individuato tra le iniziative di rilevanza regionale, l’implementazione delle infrastrutture verdi e dei servizi ecosistemici e lasciato ai progetti strategici e ai progetti europei l’approfondimento di queste tematiche nell’attuazione del piano. Esso, infatti, non è inteso in modo statico ma la sua visione strategica permette di implementare, attraverso piani e progetti locali e di area vasta, temi nuovi e strategici per lo sviluppo sostenibile, in linea con i cambiamenti in atto.

Anno
2025

Addetti nelle Unità Locali delle imprese attive

Anno
2025

Gli addetti nelle Unità locali delle imprese attive delle cinque categorie considerate sono 492.585 nel 2022. La maggior parte degli addetti lavora nelle attività manifatturiere (355.632 unità), seguono le costruzioni con 113.805 unità. 

Fonte ISTAT

Considerando l’andamento negli anni 2013-2022, si riscontrano 9.475 addetti in meno nel 2022 rispetto al 2013, corrispondente al -1,9%. 
Per quanto riguarda la suddivisione provinciale (figura 4), la provincia di Torino si conferma quella con il più elevato numero di addetti (236.445), seguita dalla provincia di Cuneo (82.341 addetti). 

Fonte ISTAT
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Anno precedente
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Redazione RSA

I numeri delle imprese (2024 e primo trimestre 2025)

Anno
2025

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel 2024 siano nate 22.886 aziende in Piemonte, 207 unità in più rispetto a quanto rilevato per il 2023, mentre 23.268 imprese hanno cessato la propria attività (1.176 in più rispetto al 2023, pari a +5,3%). Il saldo è debolmente negativo per 382 unità.

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2024 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 419.634 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita debolmente negativo pari al -0,09%, dato peggiore sia rispetto a quanto rilevato per il tessuto imprenditoriale piemontese nel corso del 2023 (+0,14%), sia rispetto al risultato messo a segno nel 2024 a livello complessivo nazionale, dove il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni ha dato luogo a un tasso di crescita del +0,62%. 

A livello di forma giuridica si evidenzia, in linea con le dinamiche riscontrate a livello nazionale, una sostenuta espansione delle società di capitale (+3,19%) e una contrazione, più o meno accentuata, di tutte le altre realtà. Oggi le oltre 93mila società di capitale costituiscono il 22,4% del totale delle imprese con sede in Piemonte, a fronte del 15,8% di dieci anni fa.

La debole contrazione subita dal tessuto imprenditoriale complessivo scaturisce da trend settoriali che, anche nel 2024, sono risultati fortemente differenziati. I comparti degli altri servizi e delle costruzioni registrano le performance migliori, mettendo a segno uno sviluppo della rispettiva base di imprese dell’1,28% e 0,43%. È proseguita, inoltre, la tendenza espansiva delle attività del turismo, che segnalano una progressione dello stock di imprese dello 0,41%. Si confermano, invece, sul terreno negativo le dinamiche rilevate per gli altri comparti. 

Il dato regionale è frutto, infine, di dinamiche piatte o negative registrate dalle diverse realtà provinciali. Si collocano in zona stagnazione Asti, Torino e Biella, mentre tutti gli altri territori segnano invece una contrazione del tessuto imprenditoriale.

In base ai dati del Registro imprese della Camera di Commercio, nel corso del I trimestre 2025 sono nate in Piemonte 7.603 aziende, 336 unità in meno rispetto a quanto rilevato nel I trimestre 2024. Nello stesso periodo, le imprese che hanno cessato la propria attività sono state 8.986 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), ben 887 in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La sintesi tra i due flussi conduce a un saldo negativo per 1.383 unità

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine marzo 2025 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 417.810 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali. 

L’andamento del tessuto imprenditoriale piemontese per forma giuridica conferma anche per quest’anno un’espansione delle sole società di capitale in continuità con la dinamica evidenziata negli ultimi anni, con un incremento dello +0,57%, mentre le altre forme giuridiche evidenziano una dinamica di contrazione.

Nel I trimestre del 2025 quasi tutti i comparti hanno mostrato tassi di crescita negativi. Fanno eccezione solo gli altri servizi che segnano un +0,21%. Le costruzioni subiscono una flessione dello 0,36%, seguite dal turismo con un -0,49%. L’industria in senso stretto registra una contrazione della propria base di imprese dello 0,78% e il commercio cala dello 0,82%. Il dato peggiore appartiene all’agricoltura il cui tasso di crescita si attesta al -1,30%.

Le imprese femminili

Dal Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi risulta che le imprese femminili registrate in Piemonte a fine 2024 sono 93.905 unità, il 22,4% del totale del tessuto produttivo regionale in diminuzione di 785 unità rispetto a quanto registrato nel 2023. 

Le quasi 94mila imprese femminili registrate in Piemonte rappresentano il 7,2% delle realtà imprenditoriali guidate da donne presenti in Italia. Il Piemonte resta, anche nel 2024, la sesta regione per numerosità assoluta di aziende “in rosa”.

L’universo femminile dell’imprenditoria piemontese ha caratteristiche specifiche: è più internazionalizzato della componente non femminile: il 13,3% è guidato da donne straniere; in secondo luogo è più giovane: il 10,2% ha alla guida donne con meno di 35 anni. La presenza artigiana è minore: poco più di un’impresa su cinque è artigiana. Minore è anche la dimensione media delle imprese: il 97,0% delle aziende guidate da donne ha meno di 10 addetti. 

I settore prevalenti si confermano: il commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,8%), le altre attività dei servizi (12,5%), l’agricoltura (12,3%), e il turismo (9,7%). 

L’analisi per forma giuridica conferma, rispetto al totale del tessuto produttivo regionale, una maggiore concentrazione di ditte individuali, che rappresentano il 66,1% delle realtà guidate da donne. Risulta invece minore la presenza di società di persone e di capitale, che costituiscono rispettivamente il 16,0% e il 16,3% dell’universo piemontese di imprese femminili e hanno un’incidenza relativa sul totale delle aziende piemontesi inferiori alla media.

E’ in continua crescita la propensione delle imprenditrici a far ricorso a modelli aziendali più strutturati (le società di capitale femminili sono aumentate del +3,0% nel 2024, e la quota di oggi è superiore di circa 5 punti percentuale a quella del 2014).

L’analisi territoriale rivela come l’incidenza dell’imprenditoria femminile sia superiore alla media regionale nelle province di Alessandria (23,2%), Verbano C.O. (23,0%), Novara (23,0%), e Vercelli (22,7%). Asti (22,5%), Torino (22,2%) e Cuneo (22,1%) registrano una quota rosa prossima alla media regionale, mentre Biella registra la concentrazione minore (21,4%).

Le esportazioni

Nel 2024 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato su 60,5 miliardi di euro, registrando un calo del 4,9% rispetto al 2023, come risulta dal Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.

Se nel 2023 il Piemonte aveva segnato il risultato migliore tra le principali regioni esportatrici italiane, nel 2024 non solo ha evidenziato il calo più significativo, ma ha anche perso la quarta posizione a vantaggio della Toscana, regione che, invece, ha fornito il contributo più significativo per la tenuta dell’export nazionale.

Il Piemonte scende in quinta posizione, con una quota dell’export nazionale che si attesta al 9,7%.

I mezzi di trasporto, nonostante il calo, rappresentano ancora il primo settore di specializzazione delle esportazioni piemontesi con una quota del 21,4%.

Al secondo posto si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si è attestata al -0,6% sul 2023. L’alimentare, con oltre 8,6% miliardi di merci esportate nel 2024, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento del 4,7% delle esportazioni. La filiera del tessile e abbigliamento, grazie a uno sviluppo delle vendite oltre confine del 7,5% si porta in quarta posizione, mentre la chimica segna una contrazione dello 0,9%. La gomma plastica genera una quota del 7,4% e mostra un aumento dell’export dell’1,7%. I metalli infine subiscono un calo (-5,5%) superiore a quello medio regionale.

Analizzando nel dettaglio il risultato mostrato dai mezzi di trasporto emerge come la performance maggiormente penalizzante appartenga all’export di autoveicoli che segna, nel corso del 2024, un calo di oltre 34 punti percentuali. Anche la componentistica autoveicolare subisce una flessione, ma di entità decisamente più modesta.

La principale area di destinazione delle vendite piemontesi all’estero è, anche nel 2024, quella comunitaria: tra gennaio e dicembre dello scorso anno, infatti, i Paesi dell’Ue-27 hanno acquistato prodotti locali per 36,5 miliardi di euro, generando il 60,3% dell’export regionale, a fronte del 39,7% assorbito dai mercati extra Ue-27. 

Nel dettaglio dei singoli Paesi, Francia e Germania si confermano primo e secondo mercato di sbocco delle merci piemontesi, generando rispettivamente il 15,3% e 13,3% del valore complessivo. Gli Stati Uniti restano il terzo partner di riferimento dell’export piemontese, con una quota dell’8,3%.

 

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Unità locali nelle imprese attive

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I dati Istat attribuiscono al Piemonte per il 2022 un numero Unità locali delle imprese attive pari a 84.156 unità, considerando le categorie Ateco B (Estrazioni di minerali), C (Attività manifatturiere), D (Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata), E (Fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento) ed F (Costruzioni).
Nell’ambito di queste categorie, la maggior presenza di unità locali risulta a carico delle Costruzioni (49.089), seguita dalle Attività Manifatturiere (32.209).
Mediamente nel periodo considerato il numero è diminuito del 5,5% con Estrazioni di minerali e Attività manifatturiere le categorie più colpite (-12,9% e -12,2% rispettivamente). In controtendenza la categoria Fornitura di energia elettrica con + 24,7% rispetto all’anno 2013. Da notare il netto incremento delle Costruzioni che sta ritornando ai livelli del 2013.

Fonte ISTAT

Il trend del medesimo periodo a livello provinciale mostra che tutte le province sono state interessate da una costante diminuzione nel periodo 2013-2019 e da una ripresa che è iniziata a partire dal 2020.

Fonte ISTAT

Il trend del medesimo periodo a livello provinciale mostra che tutte le province sono state interessate da una costante diminuzione nel periodo 2013-2019 e da una ripresa che è iniziata a partire dal 2020.

Anno
2025
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Formazione, Informazione, Azioni Dimostrative in campo forestale

CSR 2023-2027 - Interventi SRH03, SRH04, SRH05

 

SRH03: bando per la formazione in ambito forestale e ambientale - l’intervento SRH03 - è stato aperto con D.D. 736 del 24 settembre 2024, prevedendo due finestre di apertura per la presentazione delle domande di sostegno: la prima sino al 29 novembre 2024, la seconda dal 3 febbraio 2025 al 30 aprile 2025 con una dotazione finanziaria complessiva di € 1.800.000,00.

Si è conclusa l’istruttoria per le ammissioni delle domande di sostegno della prima finestra, ammettendo a finanziamento 6 progetti formativi su 7, per un totale di € 1.430.926,95

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina del bando.

 

SRH04: bando a regia regionale per la realizzazione di azioni di informazione rivolte agli addetti del settore forestale, gestori del territorio operanti nelle zone rurali, agli studenti degli istituti superiori e delle università ad indirizzo agricolo e forestale, più in generale ai cittadini e ai consumatori. Il bando è stato aperto con D.D. n. 2640/A1824A/2024 del 10 dicembre 2024, la proposta progettuale approvata per questo specifico intervento ammonta a un totale di € 653.879,00 ed è composta da 4 macro azioni, da realizzare nel biennio 2025 – 2026, così suddivise:

 

SRH05: bando a regia regionale per la realizzazione di azioni dimostrative per il settore forestale rivolte agli addetti del settore forestale, gestori del territorio operanti nelle zone rurali, agli studenti degli istituti superiori e delle università ad indirizzo agricolo e forestale, più in generale ai cittadini e ai consumatori. Il bando è stato aperto con D.D. 605/XST034/2024 del 29 luglio 2024, la proposta progettuale approvata per questo specifico intervento ammonta a un totale di € 312.821,79 ed è composta da 4 macro azioni, da realizzare nel biennio 2025 – 2026, così suddivise:

  • Attività di dimostrazione nella disciplina dell’esbosco aereo
  • Attività dimostrative in campo forestale e ambientale
  • Classificazione assortimenti legnosi
  • Partecipazione a fiere di settore
Anno
2025
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CSR 2023-2027 - Interventi SRH03, SRH04, SRH05

 

SRH03: bando per la formazione in ambito forestale e ambientale - l’intervento SRH03 - è stato aperto con D.D. 736 del 24 settembre 2024, prevedendo due finestre di apertura per la presentazione delle domande di sostegno: la prima sino al 29 novembre 2024, la seconda dal 3 febbraio 2025 al 30 aprile 2025 con una dotazione finanziaria complessiva di € 1.800.000,00.

Si è conclusa l’istruttoria per le ammissioni delle domande di sostegno della prima finestra, ammettendo a finanziamento 6 progetti formativi su 7, per un totale di € 1.430.926,95

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina del bando.

 

SRH04: bando a regia regionale per la realizzazione di azioni di informazione rivolte agli addetti del settore forestale, gestori del territorio operanti nelle zone rurali, agli studenti degli istituti superiori e delle università ad indirizzo agricolo e forestale, più in generale ai cittadini e ai consumatori. Il bando è stato aperto con D.D. n. 2640/A1824A/2024 del 10 dicembre 2024, la proposta progettuale approvata per questo specifico intervento ammonta a un totale di € 653.879,00 ed è composta da 4 macro azioni, da realizzare nel biennio 2025 – 2026, così suddivise:

 

SRH05: bando a regia regionale per la realizzazione di azioni dimostrative per il settore forestale rivolte agli addetti del settore forestale, gestori del territorio operanti nelle zone rurali, agli studenti degli istituti superiori e delle università ad indirizzo agricolo e forestale, più in generale ai cittadini e ai consumatori. Il bando è stato aperto con D.D. 605/XST034/2024 del 29 luglio 2024, la proposta progettuale approvata per questo specifico intervento ammonta a un totale di € 312.821,79 ed è composta da 4 macro azioni, da realizzare nel biennio 2025 – 2026, così suddivise:

  • Attività di dimostrazione nella disciplina dell’esbosco aereo
  • Attività dimostrative in campo forestale e ambientale
  • Classificazione assortimenti legnosi
  • Partecipazione a fiere di settore
Anno
2025

CSR - Prevenzione ed il ripristino danni foreste

Il CSR 2023-2027 della Regione Piemonte prevede l’Intervento SRD12 - Investimenti per la prevenzione ed il ripristino danni foreste, che sostiene la realizzazione di interventi utili e necessari per accrescere la protezione degli ecosistemi forestali nazionali e la tutela delle funzioni svolte dalle foreste a favore delle zone rurali, nonché per intensificare i servizi e gli sforzi di sorveglianza, prevenzione, contrasto e ripristino dai rischi naturali e altre calamità ed eventi catastrofici e metereologici estremi dovuti anche al cambiamento climatico.

L’Intervento è articolato nelle seguenti Azioni:

  • Azione SRD12.1 - Prevenzione dei danni alle foreste;
  • Azione SRD12.2 - Ripristino del potenziale forestale danneggiato.



A ottobre 2024 sono stati disposti gli indirizzi, i termini di conclusione dei procedimenti amministrativi e la ripartizione delle risorse disponibili per l’attivazione dei bandi (d.g.r. n. 5-271/2024/XII del 18 ottobre 2024).

Con DD n. 972/A1614A/2024 del 10.12.2024 sono state approvate le disposizioni attuative e sono stati aperti i bandi per le Azioni SRD12.1 e SRD12.2.

 

Prevenzione dei danni alle foreste

 

L’Azione SRD12.1 Prevenzione dei danni alle foreste è volta a realizzare interventi per accrescere la protezione degli ecosistemi forestali nazionali, la tutela delle funzioni svolte dalle foreste a favore delle zone rurali, nonché per intensificare i servizi di prevenzione dai rischi naturali e altre calamità ed eventi catastrofici e metereologici estremi dovuti anche al cambiamento climatico.

Il bando è rivolto a soggetti, pubblici o privati, titolari di una superficie forestale e prevede il finanziamento di investimenti volti a realizzare interventi di prevenzione, indispensabili a garantire il mantenimento in salute del patrimonio forestale e la sua salvaguardia da calamità naturali, avversità atmosferiche o eventi catastrofici, compresi dissesto idrogeologico, tempeste, inondazioni, attacchi di organismi nocivi e fitopatie.

Gli investimenti finanziati sono:

  1. interventi selvicolturali di prevenzione volti a migliorare la resistenza, resilienza e l’adattamento al cambiamento climatico dei popolamenti forestali, garantire la conservazione ambientale degli ecosistemi, nonché la salvaguardia di habitat forestali specifici, di pregio ambientale o di interesse paesaggistico e di aree ad elevato valore naturalistico;
  2. gli interventi selvicolturali possono essere integrati da interventi non selvicolturali, quali opere di sistemazione idraulico-forestale da realizzarsi su versanti interessati da valanghe, frane e smottamenti, con tecniche di ingegneria naturalistica.

L’aliquota di sostegno è pari al 100% della spesa ammissibile, sotto forma di contributo in conto capitale.

Gli investimenti, ove pertinente, devono interessare le superfici forestali e ad esse assimilate del territorio regionale, così come definite ai sensi dell’articolo 3, comma 1 e 2, della L.r. 4/2009 e s.m.i. (Gestione e promozione economica delle foreste), che ricadano interamente all’interno della Carta forestale regionale (edizione 2016). Gli interventi possono interessare anche aree non boscate, quando riguardano strutture a sviluppo lineare o puntuale a servizio del bosco o in aree aperte di pertinenza del bosco.

Superficie di intervento massima: 100 ha a domanda.

Spesa ammissibile per domanda: minima 25.000,00 euro, massima 350.000,00 euro.

Dotazione finanziaria: 3.000.000,00 euro.

 

Ripristino del potenziale forestale danneggiato

 

L’Azione SRD12.2 Ripristino del potenziale forestale danneggiato è volta a realizzare interventi per accrescere la tutela delle funzioni svolte dalle foreste a favore delle zone rurali, nonché per intensificare i servizi di ripristino dai rischi naturali e altre calamità ed eventi catastrofici e metereologici estremi dovuti anche al cambiamento climatico.

Il bando è rivolto a soggetti, pubblici o privati, titolari di una superficie forestale e prevede il finanziamento di investimenti per il ripristino e/o recupero ecologico e funzionale degli ecosistemi forestali colpiti da calamità naturali, avversità atmosferiche o eventi catastrofici, ivi compresi incendi, dissesto idrogeologico, tempeste, inondazioni, attacchi di organismi nocivi e fitopatie.

Gli investimenti finanziati sono: 

  1. interventi selvicolturali per la messa in sicurezza delle aree colpite e danneggiate da calamità, eliminando ogni potenziale rischio all’incolumità pubblica e alle infrastrutture, compresi gli interventi di taglio, allestimento ed esbosco del materiale legnoso danneggiato o distrutto;
  2. interventi di gestione volti alla ricostituzione e/o restauro del potenziale ecologico forestale danneggiato o distrutto, favorendo la rinaturalizzazione e la diversificazione della struttura forestale, ripristinando la copertura forestale;
  3. gli interventi selvicolturali possono essere integrati da interventi non selvicolturali, quali opere per il ripristino e messa in sicurezza dei versanti interessati da valanghe, frane e smottamenti e dissesto idrogeologico, con tecniche di ingegneria naturalistica.

L’aliquota di sostegno è pari al 100% della spesa ammissibile, sotto forma di contributo in conto capitale.

Gli investimenti, ove pertinente, devono interessare le superfici forestali e ad esse assimilate del territorio regionale, così come definite ai sensi dell’articolo 3, comma 1 e 2, della L.r. 4/2009 e s.m.i. (Gestione e promozione economica delle foreste), che ricadano interamente all’interno della Carta forestale regionale (edizione 2016). Gli interventi possono interessare anche aree non boscate, quando riguardano strutture a sviluppo lineare o puntuale a servizio del bosco o in aree aperte di pertinenza del bosco.

Il sostegno interessa le aree forestali e le aree assimilate a bosco colpite o danneggiate da calamità ed eventi catastrofici, il cui danno è riconosciuto dall’Autorità/Ente preposto (Carabinieri Forestali, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Regione Piemonte, Università). Sono considerate ammissibili le operazioni avviate dal giorno successivo all’evento calamitoso, intervenuto non più di 5 anni antecedenti il termine per la presentazione della domanda di sostegno.

Superficie di intervento massima: 100 ha a domanda.

Spesa ammissibile per domanda: minima 50.000,00 euro, massima 350.000,00 euro.

Dotazione finanziaria: 1.825.000,00 euro.

Anno
2025
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Il CSR 2023-2027 della Regione Piemonte prevede l’Intervento SRD12 - Investimenti per la prevenzione ed il ripristino danni foreste, che sostiene la realizzazione di interventi utili e necessari per accrescere la protezione degli ecosistemi forestali nazionali e la tutela delle funzioni svolte dalle foreste a favore delle zone rurali, nonché per intensificare i servizi e gli sforzi di sorveglianza, prevenzione, contrasto e ripristino dai rischi naturali e altre calamità ed eventi catastrofici e metereologici estremi dovuti anche al cambiamento climatico.

L’Intervento è articolato nelle seguenti Azioni:

  • Azione SRD12.1 - Prevenzione dei danni alle foreste;
  • Azione SRD12.2 - Ripristino del potenziale forestale danneggiato.



A ottobre 2024 sono stati disposti gli indirizzi, i termini di conclusione dei procedimenti amministrativi e la ripartizione delle risorse disponibili per l’attivazione dei bandi (d.g.r. n. 5-271/2024/XII del 18 ottobre 2024).

Con DD n. 972/A1614A/2024 del 10.12.2024 sono state approvate le disposizioni attuative e sono stati aperti i bandi per le Azioni SRD12.1 e SRD12.2.

 

Prevenzione dei danni alle foreste

 

L’Azione SRD12.1 Prevenzione dei danni alle foreste è volta a realizzare interventi per accrescere la protezione degli ecosistemi forestali nazionali, la tutela delle funzioni svolte dalle foreste a favore delle zone rurali, nonché per intensificare i servizi di prevenzione dai rischi naturali e altre calamità ed eventi catastrofici e metereologici estremi dovuti anche al cambiamento climatico.

Il bando è rivolto a soggetti, pubblici o privati, titolari di una superficie forestale e prevede il finanziamento di investimenti volti a realizzare interventi di prevenzione, indispensabili a garantire il mantenimento in salute del patrimonio forestale e la sua salvaguardia da calamità naturali, avversità atmosferiche o eventi catastrofici, compresi dissesto idrogeologico, tempeste, inondazioni, attacchi di organismi nocivi e fitopatie.

Gli investimenti finanziati sono:

  1. interventi selvicolturali di prevenzione volti a migliorare la resistenza, resilienza e l’adattamento al cambiamento climatico dei popolamenti forestali, garantire la conservazione ambientale degli ecosistemi, nonché la salvaguardia di habitat forestali specifici, di pregio ambientale o di interesse paesaggistico e di aree ad elevato valore naturalistico;
  2. gli interventi selvicolturali possono essere integrati da interventi non selvicolturali, quali opere di sistemazione idraulico-forestale da realizzarsi su versanti interessati da valanghe, frane e smottamenti, con tecniche di ingegneria naturalistica.

L’aliquota di sostegno è pari al 100% della spesa ammissibile, sotto forma di contributo in conto capitale.

Gli investimenti, ove pertinente, devono interessare le superfici forestali e ad esse assimilate del territorio regionale, così come definite ai sensi dell’articolo 3, comma 1 e 2, della L.r. 4/2009 e s.m.i. (Gestione e promozione economica delle foreste), che ricadano interamente all’interno della Carta forestale regionale (edizione 2016). Gli interventi possono interessare anche aree non boscate, quando riguardano strutture a sviluppo lineare o puntuale a servizio del bosco o in aree aperte di pertinenza del bosco.

Superficie di intervento massima: 100 ha a domanda.

Spesa ammissibile per domanda: minima 25.000,00 euro, massima 350.000,00 euro.

Dotazione finanziaria: 3.000.000,00 euro.

 

Ripristino del potenziale forestale danneggiato

 

L’Azione SRD12.2 Ripristino del potenziale forestale danneggiato è volta a realizzare interventi per accrescere la tutela delle funzioni svolte dalle foreste a favore delle zone rurali, nonché per intensificare i servizi di ripristino dai rischi naturali e altre calamità ed eventi catastrofici e metereologici estremi dovuti anche al cambiamento climatico.

Il bando è rivolto a soggetti, pubblici o privati, titolari di una superficie forestale e prevede il finanziamento di investimenti per il ripristino e/o recupero ecologico e funzionale degli ecosistemi forestali colpiti da calamità naturali, avversità atmosferiche o eventi catastrofici, ivi compresi incendi, dissesto idrogeologico, tempeste, inondazioni, attacchi di organismi nocivi e fitopatie.

Gli investimenti finanziati sono: 

  1. interventi selvicolturali per la messa in sicurezza delle aree colpite e danneggiate da calamità, eliminando ogni potenziale rischio all’incolumità pubblica e alle infrastrutture, compresi gli interventi di taglio, allestimento ed esbosco del materiale legnoso danneggiato o distrutto;
  2. interventi di gestione volti alla ricostituzione e/o restauro del potenziale ecologico forestale danneggiato o distrutto, favorendo la rinaturalizzazione e la diversificazione della struttura forestale, ripristinando la copertura forestale;
  3. gli interventi selvicolturali possono essere integrati da interventi non selvicolturali, quali opere per il ripristino e messa in sicurezza dei versanti interessati da valanghe, frane e smottamenti e dissesto idrogeologico, con tecniche di ingegneria naturalistica.

L’aliquota di sostegno è pari al 100% della spesa ammissibile, sotto forma di contributo in conto capitale.

Gli investimenti, ove pertinente, devono interessare le superfici forestali e ad esse assimilate del territorio regionale, così come definite ai sensi dell’articolo 3, comma 1 e 2, della L.r. 4/2009 e s.m.i. (Gestione e promozione economica delle foreste), che ricadano interamente all’interno della Carta forestale regionale (edizione 2016). Gli interventi possono interessare anche aree non boscate, quando riguardano strutture a sviluppo lineare o puntuale a servizio del bosco o in aree aperte di pertinenza del bosco.

Il sostegno interessa le aree forestali e le aree assimilate a bosco colpite o danneggiate da calamità ed eventi catastrofici, il cui danno è riconosciuto dall’Autorità/Ente preposto (Carabinieri Forestali, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Regione Piemonte, Università). Sono considerate ammissibili le operazioni avviate dal giorno successivo all’evento calamitoso, intervenuto non più di 5 anni antecedenti il termine per la presentazione della domanda di sostegno.

Superficie di intervento massima: 100 ha a domanda.

Spesa ammissibile per domanda: minima 50.000,00 euro, massima 350.000,00 euro.

Dotazione finanziaria: 1.825.000,00 euro.

Anno
2025

CSR - Ammodernamenti e miglioramenti della Filiera Legno

Ad agosto 2024  è stato approvato e aperto il Bando 1/2024 dell’Intervento SRD15 “Investimenti produttivi forestali” - Azione 2 “Ammodernamenti e miglioramenti” - Tipologia A “Filiera Legno” (d.d. 656/A1614A/2024 del 23/08/2024).

L’intervento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi specifici n. 2, 4 e 5 del CSR della Regione Piemonte, ed è volto principalmente ad enfatizzare il ruolo multifunzionale svolto dalle foreste e dalla Gestione Forestale Sostenibile (GFS) nella fornitura di servizi ecosistemici in materia di approvvigionamento, regolazione e di funzioni culturali e socio-ricreative delle foreste, promuovendo una crescita sostenibile del settore forestale nazionale in grado di consolidare e/o offrire nuove opportunità di lavoro per la popolazione rurale.

L’intervento SRD15.2 Ammodernamenti e miglioramenti - Tipologia A – Filiera Legno intende in particolare:

  • migliorare l'orientamento al mercato, la diversificazione produttiva e aumentare la competitività del settore forestale e della prima trasformazione del legno nel breve e nel lungo periodo.
  • promuovere l’ammodernamento tecnico e di processo nella gestione, nelle utilizzazioni in bosco e nei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti forestali, promuovendo anche lo sviluppo e/o il consolidamento di filiere forestali sostenibili locali in ambito produttivo, ambientale e socioculturale.

Il bando si è chiuso in data 17 febbraio 2025 con un ottimo esito di partecipazione. In totale sono pervenute 79 domande di sostegno che prevedono un investimento complessivo di circa 26,64 M€.

La stima del corrispondente contributo richiesto è di circa 16,48 M€, quindi ben 4 volte superiore alla dotazione finanziaria del bando che è pari a 4 M€.

Pur in considerazione delle prevedibili riduzioni in fase istruttoria, tale importante differenza imporrà alla Regione Piemonte riflessioni sull’opportunità di una rimodulazione finanziaria tra i diversi interventi programmati.

L’importante e positiva risposta, pur favorita da una percentuale di contribuzione pubblica molto elevata, testimonia la propositività delle imprese della filiera legno e la loro volontà di crescita.
 

Con la premessa che tutte le informazioni riportate in questo breve report, sia sotto forma di dati che di elaborazioni, dovranno essere soggette ad un percorso di verifica attraverso le attività di istruttoria, a una prima analisi di maggior dettaglio si possono evidenziare i seguenti aspetti:
 

a) la ripartizione degli investimenti secondo le diverse tipologie previste dal bando evidenzia un buon equilibrio “di filiera” con ben rappresentati sia gli investimenti di tipo strutturale (piazzali, tettoie e capannoni) sia di quelli in macchine e attrezzature a loro volta ben ripartiti fra quelli specifici per la raccolta del legno in bosco e quelli destinati alla sua prima trasformazione.

Unico elemento ritenuto di non interesse sono gli investimenti di tipo “ambientale”, consistenti in impianti per la produzione di energia rinnovabile con biomassa forestale.

Probabilmente lo scarso interesse verso questa tipologia è dovuto ad una serie di concause:

  • era possibile effettuare questi investimenti solo in zone montane,
  • il contemporaneo bando specifico (ma con maggiore dotazione finanziaria) a valere sui fondi per sviluppo della montagna italiana,
  • la già discreta diffusione di questi impianti fra le imprese della filiera legno.
     

La tabella seguente riporta gli importi per ogni tipo di investimento (a, b, c, d, e) previsto nelle domande di sostegno, distinguendo, fra i beneficiari, le imprese forestali dalle segherie:
 

importi degli investimenti previsti nelle domande di sostegno, distinguendo, fra i beneficiari, le imprese forestali dalle seghe
Beneficiario Tipo a) strutture Tipo b) macchine e attrezzature Tipo c) prima trasformazione Tipo d) ambientali Tipo e) immateriali Totale
Segherie € 1.747.277,84 € 339.200,00 € 3.055.191,00 € 0,00 € 97.549,34 € 5.239.218,18
Imprese forestali € 3.150.102,85 € 11.445.699,74 € 6.447.009,52 € 0,00 € 361.947,56 € 21.404.759,67
Totale € 4.897.380,69 € 11.784.899,74 € 9.502.200,52 0,00 € 459.496,90 € 26.643.977,85

b) la presenza al momento della domanda o dell’impegno all’acquisizione di elementi di qualificazione ha inciso fortemente sugli investimenti:

  • il 75 % delle richieste di investimento in macchine/impianti per la produzione di travi, tavole o pali risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS o CoC),
  • il 94 % delle richieste di investimento in impianti per l’essiccazione di biomassa risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS, CoC o certificazione del combustibile ISO 17225),
  • l’82 % delle richieste di investimento in macchine/impianti per la produzione di cippato, cippatino o pellet risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS, CoC o certificazione del combustibile ISO 17225),
  • l’84 % delle richieste di investimento in strutture (piazzali, tettoie e capannoni) risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS, CoC o certificazione del combustibile ISO 17225).

Le imprese della filiera risultano quindi sempre più preparate e capaci di porsi sul mercato con elementi di sostenibilità e il bando in oggetto rappresenta un importante elemento di spinta su questo percorso.

 

c) i criteri di priorità previsti dal bando hanno avuto effetti importanti sulle scelte operate dai soggetti richiedenti un contributo.

In particolare si evidenzia che:

  • il 69% (48 imprese su 70) delle imprese che ha previsto punteggio sul criterio di priorità n. 2 “sostenibilità ambientale degli investimenti” lo ha fatto sotto forma di impegno;
  • il 63% (27 imprese su 43) delle imprese che ha previsto punteggio sul criterio di priorità n. 13 “qualificazione dei combustibili in base alla norma ISO 17225” lo ha fatto sotto forma di impegno;
  • il 44% (12 imprese su 27) e il 51% (28 su 55) delle imprese che hanno previsto punteggio sui criteri di priorità n. 10 “certificazione GFS” e n. 11 “certificazione CoC” lo hanno fatto sotto forma di impegno;
  • 15 imprese (il 19% del totale) hanno scelto di attivare il percorso di qualificazione (ottenimento della qualificazione F3 e successiva iscrizione all’albo regionale delle imprese forestali) previsto dal criterio di priorità n. 16.

L’approccio inclusivo del bando in oggetto nei confronti delle imprese agricole che svolgono attività selvicolturali e nei confronti delle imprese di prima trasformazione (segherie) è stato quindi efficace e consolida la prima fase della filiera legno sulla base di elementi di qualificazioni comuni.


 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Ad agosto 2024  è stato approvato e aperto il Bando 1/2024 dell’Intervento SRD15 “Investimenti produttivi forestali” - Azione 2 “Ammodernamenti e miglioramenti” - Tipologia A “Filiera Legno” (d.d. 656/A1614A/2024 del 23/08/2024).

L’intervento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi specifici n. 2, 4 e 5 del CSR della Regione Piemonte, ed è volto principalmente ad enfatizzare il ruolo multifunzionale svolto dalle foreste e dalla Gestione Forestale Sostenibile (GFS) nella fornitura di servizi ecosistemici in materia di approvvigionamento, regolazione e di funzioni culturali e socio-ricreative delle foreste, promuovendo una crescita sostenibile del settore forestale nazionale in grado di consolidare e/o offrire nuove opportunità di lavoro per la popolazione rurale.

L’intervento SRD15.2 Ammodernamenti e miglioramenti - Tipologia A – Filiera Legno intende in particolare:

  • migliorare l'orientamento al mercato, la diversificazione produttiva e aumentare la competitività del settore forestale e della prima trasformazione del legno nel breve e nel lungo periodo.
  • promuovere l’ammodernamento tecnico e di processo nella gestione, nelle utilizzazioni in bosco e nei processi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti forestali, promuovendo anche lo sviluppo e/o il consolidamento di filiere forestali sostenibili locali in ambito produttivo, ambientale e socioculturale.

Il bando si è chiuso in data 17 febbraio 2025 con un ottimo esito di partecipazione. In totale sono pervenute 79 domande di sostegno che prevedono un investimento complessivo di circa 26,64 M€.

La stima del corrispondente contributo richiesto è di circa 16,48 M€, quindi ben 4 volte superiore alla dotazione finanziaria del bando che è pari a 4 M€.

Pur in considerazione delle prevedibili riduzioni in fase istruttoria, tale importante differenza imporrà alla Regione Piemonte riflessioni sull’opportunità di una rimodulazione finanziaria tra i diversi interventi programmati.

L’importante e positiva risposta, pur favorita da una percentuale di contribuzione pubblica molto elevata, testimonia la propositività delle imprese della filiera legno e la loro volontà di crescita.
 

Con la premessa che tutte le informazioni riportate in questo breve report, sia sotto forma di dati che di elaborazioni, dovranno essere soggette ad un percorso di verifica attraverso le attività di istruttoria, a una prima analisi di maggior dettaglio si possono evidenziare i seguenti aspetti:
 

a) la ripartizione degli investimenti secondo le diverse tipologie previste dal bando evidenzia un buon equilibrio “di filiera” con ben rappresentati sia gli investimenti di tipo strutturale (piazzali, tettoie e capannoni) sia di quelli in macchine e attrezzature a loro volta ben ripartiti fra quelli specifici per la raccolta del legno in bosco e quelli destinati alla sua prima trasformazione.

Unico elemento ritenuto di non interesse sono gli investimenti di tipo “ambientale”, consistenti in impianti per la produzione di energia rinnovabile con biomassa forestale.

Probabilmente lo scarso interesse verso questa tipologia è dovuto ad una serie di concause:

  • era possibile effettuare questi investimenti solo in zone montane,
  • il contemporaneo bando specifico (ma con maggiore dotazione finanziaria) a valere sui fondi per sviluppo della montagna italiana,
  • la già discreta diffusione di questi impianti fra le imprese della filiera legno.
     

La tabella seguente riporta gli importi per ogni tipo di investimento (a, b, c, d, e) previsto nelle domande di sostegno, distinguendo, fra i beneficiari, le imprese forestali dalle segherie:
 

importi degli investimenti previsti nelle domande di sostegno, distinguendo, fra i beneficiari, le imprese forestali dalle seghe
Beneficiario Tipo a) strutture Tipo b) macchine e attrezzature Tipo c) prima trasformazione Tipo d) ambientali Tipo e) immateriali Totale
Segherie € 1.747.277,84 € 339.200,00 € 3.055.191,00 € 0,00 € 97.549,34 € 5.239.218,18
Imprese forestali € 3.150.102,85 € 11.445.699,74 € 6.447.009,52 € 0,00 € 361.947,56 € 21.404.759,67
Totale € 4.897.380,69 € 11.784.899,74 € 9.502.200,52 0,00 € 459.496,90 € 26.643.977,85

b) la presenza al momento della domanda o dell’impegno all’acquisizione di elementi di qualificazione ha inciso fortemente sugli investimenti:

  • il 75 % delle richieste di investimento in macchine/impianti per la produzione di travi, tavole o pali risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS o CoC),
  • il 94 % delle richieste di investimento in impianti per l’essiccazione di biomassa risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS, CoC o certificazione del combustibile ISO 17225),
  • l’82 % delle richieste di investimento in macchine/impianti per la produzione di cippato, cippatino o pellet risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS, CoC o certificazione del combustibile ISO 17225),
  • l’84 % delle richieste di investimento in strutture (piazzali, tettoie e capannoni) risulta abbinata a elementi di qualificazione (certificazione GFS, CoC o certificazione del combustibile ISO 17225).

Le imprese della filiera risultano quindi sempre più preparate e capaci di porsi sul mercato con elementi di sostenibilità e il bando in oggetto rappresenta un importante elemento di spinta su questo percorso.

 

c) i criteri di priorità previsti dal bando hanno avuto effetti importanti sulle scelte operate dai soggetti richiedenti un contributo.

In particolare si evidenzia che:

  • il 69% (48 imprese su 70) delle imprese che ha previsto punteggio sul criterio di priorità n. 2 “sostenibilità ambientale degli investimenti” lo ha fatto sotto forma di impegno;
  • il 63% (27 imprese su 43) delle imprese che ha previsto punteggio sul criterio di priorità n. 13 “qualificazione dei combustibili in base alla norma ISO 17225” lo ha fatto sotto forma di impegno;
  • il 44% (12 imprese su 27) e il 51% (28 su 55) delle imprese che hanno previsto punteggio sui criteri di priorità n. 10 “certificazione GFS” e n. 11 “certificazione CoC” lo hanno fatto sotto forma di impegno;
  • 15 imprese (il 19% del totale) hanno scelto di attivare il percorso di qualificazione (ottenimento della qualificazione F3 e successiva iscrizione all’albo regionale delle imprese forestali) previsto dal criterio di priorità n. 16.

L’approccio inclusivo del bando in oggetto nei confronti delle imprese agricole che svolgono attività selvicolturali e nei confronti delle imprese di prima trasformazione (segherie) è stato quindi efficace e consolida la prima fase della filiera legno sulla base di elementi di qualificazioni comuni.


 

Anno
2025

CSR - Impegni silvo-ambientali e impegni in materia di clima

Il 23 maggio 2024, con D.D. n. 372 del 17/05/2024, è stato aperto il bando “Pagamento per impegni silvo-ambientali e impegni in materia di clima” relativo all’intervento SRA 27 del Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 (CSR).

Il bando ha riguardato la presentazione delle domande di pre-adesione all’aiuto che, una volta giudicate ammissibili e finanziabili, dovranno mantenere gli impegni assunti per gli anni dal 2025 al 2029 compresi e presentare ogni anno la domanda di aiuto e pagamento per il riconoscimento degli impegni assunti e adempiuti, secondo le istruzioni che verranno fornite ciascun anno.

Il bando è stato rivolto ai proprietari e ai gestori di superfici boscate, così definite ai sensi dell’articolo 3, comma 1 e 2, della L.r. 4/2009.

Come previsto dal Piano Strategico della PAC e recepito nel CSR, l’Azione SRA 27 intende enfatizzare il ruolo multifunzionale delle foreste. Partendo dall’applicazione del quadro normativo vigente, solida baseline di riferimento per una gestione forestale sostenibile, verranno compensati i costi aggiuntivi sostenuti o il mancato guadagno derivanti dall’assunzione di uno o più impegni silvo-climatico-ambientali appartenenti alle seguenti categorie d’intervento:

  • SRA 27.1 - Conservazione e mantenimento di radure in bosco, aree di margine (ecotoni);
  • SRA 27.2 - Rilascio di piante rare e sporadiche, e/o morte in piedi e a terra e/o piante con microhabitat o per finalità ecologiche;
  • SRA 27.3 - Mantenimento della continuità di copertura dei soprassuoli forestali;
  • SRA 27.4 - Adozione di tecniche di gestione e operazioni di utilizzazione ed esbosco a basso impatto.

L’importo massimo erogabile, dato dalla somma dei valori degli impegni assunti per singola area d’intervento, è stato determinato in 400 euro/ha/anno e sono state considerate ammissibili domande che interessavano una superficie minima di 10 ettari e massima di 100 ettari.

Le domande giudicate ammissibili verranno inserite in graduatoria secondo i criteri previsti dal Bando e verranno finanziate fino all’esaurimento delle risorse disponibili, pari a euro 3.500.000 €.

Per la presentazione del bando e l’istruzione dei potenziali beneficiari alla presentazione grafica della domanda tramite portale SIAP, sono stati organizzati due webinar informativi, tenuti nel mese di giugno 2024.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di pre-adesione all’aiuto è stato fissato alle ore 23:59:59 del 09 settembre 2024.

Al termine di questa fase sono state presentate 5 domande di pre-adesione ritenute ricevibili ai quali titolari è stato richiesto di presentare un progetto pluriennale d’intervento come previsto dal bando entro le ore 23:59:59 del 08/11/2024.


Entro tale data, sono state inoltrate al Settore regionale Foreste 4 progetti di intervento. Il quinto beneficiario inviò successivamente la comunicazione di rinuncia al contributo.

Le istruttorie di ammissione dei 4 progetti ricevuti verrà conclusa nei primi mesi del 2025.


 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bando “Pagamento per impegni silvo-ambientali e impegni in materia di clima”:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-intervento-sra27-pagamento-impegni-silvoambientali-impegni-materia-clima-domande-pre

 

Anno
2025
Gruppo di Redazione
Redazione RSA
Paragrafi

Il 23 maggio 2024, con D.D. n. 372 del 17/05/2024, è stato aperto il bando “Pagamento per impegni silvo-ambientali e impegni in materia di clima” relativo all’intervento SRA 27 del Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 (CSR).

Il bando ha riguardato la presentazione delle domande di pre-adesione all’aiuto che, una volta giudicate ammissibili e finanziabili, dovranno mantenere gli impegni assunti per gli anni dal 2025 al 2029 compresi e presentare ogni anno la domanda di aiuto e pagamento per il riconoscimento degli impegni assunti e adempiuti, secondo le istruzioni che verranno fornite ciascun anno.

Il bando è stato rivolto ai proprietari e ai gestori di superfici boscate, così definite ai sensi dell’articolo 3, comma 1 e 2, della L.r. 4/2009.

Come previsto dal Piano Strategico della PAC e recepito nel CSR, l’Azione SRA 27 intende enfatizzare il ruolo multifunzionale delle foreste. Partendo dall’applicazione del quadro normativo vigente, solida baseline di riferimento per una gestione forestale sostenibile, verranno compensati i costi aggiuntivi sostenuti o il mancato guadagno derivanti dall’assunzione di uno o più impegni silvo-climatico-ambientali appartenenti alle seguenti categorie d’intervento:

  • SRA 27.1 - Conservazione e mantenimento di radure in bosco, aree di margine (ecotoni);
  • SRA 27.2 - Rilascio di piante rare e sporadiche, e/o morte in piedi e a terra e/o piante con microhabitat o per finalità ecologiche;
  • SRA 27.3 - Mantenimento della continuità di copertura dei soprassuoli forestali;
  • SRA 27.4 - Adozione di tecniche di gestione e operazioni di utilizzazione ed esbosco a basso impatto.

L’importo massimo erogabile, dato dalla somma dei valori degli impegni assunti per singola area d’intervento, è stato determinato in 400 euro/ha/anno e sono state considerate ammissibili domande che interessavano una superficie minima di 10 ettari e massima di 100 ettari.

Le domande giudicate ammissibili verranno inserite in graduatoria secondo i criteri previsti dal Bando e verranno finanziate fino all’esaurimento delle risorse disponibili, pari a euro 3.500.000 €.

Per la presentazione del bando e l’istruzione dei potenziali beneficiari alla presentazione grafica della domanda tramite portale SIAP, sono stati organizzati due webinar informativi, tenuti nel mese di giugno 2024.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di pre-adesione all’aiuto è stato fissato alle ore 23:59:59 del 09 settembre 2024.

Al termine di questa fase sono state presentate 5 domande di pre-adesione ritenute ricevibili ai quali titolari è stato richiesto di presentare un progetto pluriennale d’intervento come previsto dal bando entro le ore 23:59:59 del 08/11/2024.


Entro tale data, sono state inoltrate al Settore regionale Foreste 4 progetti di intervento. Il quinto beneficiario inviò successivamente la comunicazione di rinuncia al contributo.

Le istruttorie di ammissione dei 4 progetti ricevuti verrà conclusa nei primi mesi del 2025.


 

Informazioni e risorse aggiuntive


Bando “Pagamento per impegni silvo-ambientali e impegni in materia di clima”:
https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-intervento-sra27-pagamento-impegni-silvoambientali-impegni-materia-clima-domande-pre

 

Anno
2025

Sistema Informativo forestale (SIFOR)

Anno
2025

Il Sistema Informativo Forestale Regionale (SIFOR), come definito dall’art. 34 della l.r. 4/2009 "Gestione e promozione economica delle foreste", ha il ruolo di "coordinare e monitorare le attività connesse alla pianificazione e alla gestione forestale, rendere efficace e omogenea a livello regionale la gestione dei dati inventariali e statistici, e consentire l'accessibilità delle informazioni".

Il SIFOR "è integrato nel sistema informativo regionale del quale condivide strutture ed infrastrutture tecnologiche, ed utilizza i dati regionali disponibili, garantendo sinergie gestionali e organizzative a tutti gli operatori ed enti del settore".

Sviluppato a partire dal 2009 con lo scopo di supportare le attività di pianificazione forestale e diffondere le informazioni relative alla gestione del patrimonio silvo-pastorale, con il progetto a titolarità regionale realizzato nell’ambito della Misura 4.3.4, Azione 2 del PSR 2014-2022, il Settore Foreste ha riprogettato l’intero sistema per realizzare l’Infrastruttura di Dati Forestali (IDF) regionale.

L’evoluzione del SIFOR nell’IDF ha consentito la gestione di dati derivanti da fonti precedentemente inutilizzate, l’armonizzazione dei dati territoriali forestali con la base dati geografica di riferimento per il territorio piemontese (BDTRE) e l’integrazione delle funzionalità offerte dalle diverse componenti del sistema, nell’ottica di migliorare la gestione e la fruibilità delle informazioni trattate.

I servizi sono progettati per garantire l'interoperabilità tra essi e con i servizi esterni all'IDF essenziali per la completezza, il funzionamento e la significatività dell'infrastruttura nel suo complesso.

Attualmente l’IDF è costituito da un insieme di applicativi, basi dati strutturate per gestire e pubblicare informazioni alfanumeriche e geografiche, servizi di consultazione e di elaborazione dati e reportistica e componenti per la gestione on line di procedimenti amministrativi di competenza forestale.

Homepage del Sistema Informativo Forestale regionale

Le componenti che costituiscono l’IDF sono:

  • il servizio “Piani di Gestione Forestale” che consiste nella banca dati degli strumenti di pianificazione di livello aziendale approvati in Piemonte e rende disponibili, in modalità telematica, funzionalità di ricerca, (geografica e alfanumerica) e visualizzazione dei Piani e, per i soggetti gestori, di programmazione degli interventi e di invio delle comunicazioni di taglio;
     
  • la banca dati dell’Inventario Forestale del Piemonte (contenente i dati di circa 14.000 punti di campionamento) consente di elaborare i parametri dendrometrici fondamentali (aree basimetriche, altezze, volumi, incrementi) per definire la produttività dei boschi piemontesi, con indicazioni della loro valenza statistica in funzione del campione o delle selezioni territoriali prese in considerazione;
     
  • il “Sistema di gestione delle istanze forestali” ai sensi della L.R. 04/2009, che consente di compilare ed inviare online le istanze per realizzare interventi selvicolturali (comunicazione semplice o richiesta di autorizzazione con progetto) e di trasformazione del bosco. Una componente di back office permette ai funzionari di prendere in carico le istanze e di procedere nell’iter di gestione e controllo;
     
  • le banche dati relative alle Indagini per i Piani Forestali Territoriali (anno 2000), la Carta Forestale regionale (aggiornamento 2016), le schede dei Popolamenti da Seme e l’Atlante dei Tipi Forestali presenti in Piemonte;
     
  • CDLP (Calcolo Disponibilità potenziale Risorse Legnose), attraverso cui è possibile conoscere, su base territoriale, la disponibilità potenziale delle risorse legnose distinta per tipo di assortimenti;
     
  • l’Albo delle Imprese Forestali e degli Operatori Professionali del Piemonte e della Liguria (TAIF), che permette la visualizzazione di imprese e operatori del settore e attraverso cui, le aziende hanno la possibilità di inserire a sistema le domande di iscrizione e conferma annuale di iscrizione. La funzionalità di back office permette ai funzionari regionali la gestione dei relativi procedimenti;
     
  • il servizio “Preadesioni ai corsi di formazione forestale della Regione Piemonte”, che consente ai soggetti interessati di inserire le richieste di partecipazione ad attività formative in campo forestale erogati dalle agenzie formative e ai funzionari regionali di gestire le procedure di adesione ai corsi;
     
  • ELFo (E-learning Forestale), ambiente di formazione, relazione e confronto rivolto agli sportelli forestali e agli altri operatori del settore;
     
  • Portale LegnoPiemonte, servizio informativo gratuito sulla disponibilità di lotti boschivi, di arboricoltura (compresa la pioppicoltura) e di assortimenti legnosi finiti di provenienza piemontese;
     
  • il Servizio di gestione dei Vivai Forestali della Regione Piemonte (VIFO) consente ai funzionari la gestione delle domande di materiali di moltiplicazione e degli inventari dei tre vivai forestali regionali.

Il sistema informativo forestale regionale comprende inoltre:

  • il Cruscotto del Patrimonio Naturale, strumento dell’IDF che fornisce rappresentazioni statistiche della realtà forestale piemontese, nel quale sono esposte informazioni sul patrimonio boschivo (utilizzazioni, pianificazione), su operatori e imprese forestali regionali, sulla biodiversità e sulle aree naturali (Aree protette e Rete natura 2000) attraverso l’utilizzo di indicatori di sintesi rappresentati sotto forma di grafici interattivi a consultazione personalizzabile da parte dell'utilizzatore.
     
  • il canale “Foreste” pubblicato sul Sistema di Conoscenze Ambientali (SCA), piattaforma di fruizione delle conoscenze alfanumeriche e geografiche prodotte nel contesto del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) Piemonte pubblicata alla pagina.

Il Sistema di Conoscenze Ambientali consente di visualizzare le informazioni geografiche e alfanumeriche e di consultare e scaricare in formato .pdf e .xls dei seguenti tematismi:

  • Alberi Monumentali del Piemonte (risultato dell'attività di censimento in attuazione dell’art. 7 della Legge 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” del Decreto interministeriale 23 ottobre 2014);
  • Carta forestale (edizione 2016);
  • Catalogo dei Tipi Forestali del Piemonte (schede descrittive delle Categorie e dei Tipi forestali del Piemonte con chiavi di determinazione. Le schede costituiscono una integrazione e aggiornamento del catalogo dei tipi forestali del Piemonte risalente al 2008);
  • PFT - Carta forestale e altre coperture del territorio (edizione 2000);
  • Inventari forestali, Aree di saggio e Dati per elaborazioni dendrometriche;
  • Piani Forestali Territoriali (Edizione 2000);
  • PGF - Piani di gestione forestale (ex PFA) vigenti;
  • Risorse genetiche forestali (dati geografici e alfanumerici relativi a popolamenti e materiali di base per la vivaistica forestale).
Informazioni e risorse aggiuntive

 

Infrastruttura di Dati Forestali (IDF) - Sistema informativo forestale regionale:
https://www.servizi.piemonte.it/srv/sifor/


Cruscotto del Patrimonio Naturale:
http://www.sistemapiemonte.it/ambiente/cruscottoForeste/index.shtml


Sistema di Conoscenze Ambientali (SCA):
https://conoscenzaambientale.sistemapiemonte.it/decsiraweb/map.html#/dataset/

 

Stato del Documento
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Biodiversità/Foreste

La rivista Piemonte Parchi

Anno
2025

Piemonte Parchi è la rivista di informazione e divulgazione naturalistica della Regione Piemonte. Pubblicata in forma cartacea dal 1983, dal 2001 è presente sul web con un proprio sito. Al suo esordio, come supplemento trimestrale della pubblicazione Notizie, ha potuto contare su un buon numero di lettori affezionati (circa 7mila abbonati paganti al cartaceo). Piemonte Parchi arriva oggi ai suoi lettori tramite una newsletter (Piemonte Parchi News) inviata ogni settimana a quasi 10mila iscritti che sono in costante crescita ed è presente su (quasi) tutte le piattaforme social più seguite: Facebook, Instagram, X e YouTube. Su Piemonte Parchi trovano spazio le notizie dai parchi piemontesi, il calendario degli appuntamenti costantemente aggiornato, approfondimenti dal mondo delle aree naturali protette, foto, disegni, video e ‘storiche’ rubriche come Photostory (con gli scatti dei migliori fotografi naturalistici piemontesi) insieme a nuove proposte come, ad esempio, 'I mercoledì del cervo’ (rubrica dedicata alla rappresentazione del cervo nella mitologia classica). Sostituirei con: Incontri in natura (rubrica di fotografie naturalistiche), Storia delle Aree protette in Italia e Musei delle meraviglie (con cui vengono presentati al pubblico, riispettivamente, la storia dei parchi e i Musei di Storia naturale di tutta Italia). Ogni anno viene inoltre stampato su carta un numero ‘speciale’ dedicato a un tema monografico sempre diverso: quelli più recenti sono stati dedicati ai 40 anni della Rivista con una selezione dei migliori articoli usciti (stampato in vecchio formato) e al nuovo itinerario escursionistico denominato “Cammino PiemonteSud” quello più recente è stato dedicato alla Paleontologia in Piemonte (Fossili, memorie di un territorio”). Gli speciali sono in distribuzione gratuita e scaricabili in formato pdf dal sito della rivista da tutti gli iscritti a Piemonte Parchi News. Piemonte Parchi è una testata di divulgazione naturalistica che racconta l'ambiente e la natura a 360 gradi, informando sulle realtà e le attività delle Aree protette, soprattutto piemontesi. Oggi la redazione si è ridotta a due componenti fissi (di cui uno è direttore responsabile) e si avvale della collaborazione di alcuni colleghi dipendenti degli Enti di gestione delle aree protette inseriti in un percorso di formazione giornalistica che ha dato vita alla Redazione diffusa istituita con DGR n 7908 - 2023 e di alcuni collaboratori esterni free lance. Si riportano di seguito alcuni dati numerici aggiornati a maggio 2025 e relativi al sito web, alla newsletter e ai social.


Web: 30.000 visitatori unici mensili

Tiratura media numero monografico “speciale”: 5.000 copie

Newsletter settimanale: 9.767 iscritti

Facebook: 8.627 followers

X (Twitter): 6.122 followers

Instagram: 5.437 followers

Tempo di permanenza medio sul sito: oltre 2 minuti (la media di permanenza su una pagina web è di norma solo 20 secondi). La percentuale di rimbalzo (cioè la facilità con cui si esce dal sito) è scesa dal 50% al 26%.

Stato del Documento
Strumento Associato
Gruppo di Redazione
Tipo Strumento
Biodiversità/Foreste